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Milano, uomo di 220 kg si sente male. Calato dal palazzo dai Vvf

MILANO (ITALPRESS) – I vigili del fuoco del Distaccamento di via Sardegna di Milano, insieme al nucleo SAF della sede centrale sono intervenuti per consentire il soccorso ad una persona obesa di 220 Kg abitante a Milano in via Pianella 5. L’uomo di 43 anni, affetto da insufficienza respiratoria stante l’eccessivo peso, è stato calato tramite la barella “titan bariatrica” non potendo i sanitari del 118 recuperarlo dal vano scale. Dopo l’intervento degli uomini del Comando di via Messina, è stato affidato al 118 e trasportato alla Multimedica di Sesto San Giovanni per le cure necessarie.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano

L’Autostrada Milano-Varese festeggia 100 anni di storia

MILANO (ITALPRESS) – Con lo svelamento di due totem commemorativi alla presenza del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è svolta la celebrazione istituzionale del Centenario dell’Autostrada Milano – Varese (A8), la prima costruita a livello mondiale. L’evento è stato organizzato nelle aree di servizio Villoresi Ovest (Lainate – Milano) e Brughiera Est (Castronno – Varese) dagli Automobile Club di Milano e di Varese, con Autostrade per l’Italia e Autogrill.
Insieme al Ministro Salvini sono intervenuti alla cerimonia il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, il Segretario di Automobile Club d’Italia Enzo Leanza in rappresentanza del Presidente Angelo Sticchi Damiani, impossibilitato a presenziare, i Presidenti degli Automobile Club di Milano e Varese, Geronimo La Russa e Giuseppe Redaelli, il CEO Italy F&B di Avolta/Autogrill Massimiliano Santoro e il Sindaco del Comune di Lainate, Alberto Landonio.
“Negli ultimi anni qualcuno ha individuato nell’automobile il nemico, che bisogna togliere dalle città – ha dichiarato Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – “Qualcuno pensa anche che bisogna espellerle dal sistema produttivo, ma non è con obblighi, divieti e regolamenti che arrivi al green e alla sostenibilità. Così arrivi ai licenziamenti”.
Il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha evidenziato: “Oggi abbiamo festeggiato sì una grande infrastruttura di collegamento, ma soprattutto un territorio che, tramite l’Ingegner Puricelli, ha saputo prevedere quale sarebbe stato il futuro del nostro Paese. La A8 è un’opera realizzata seguendo quella che per l’epoca era una visione assolutamente eccezionale: l’idea che lo sviluppo dovesse passare attraverso delle infrastrutture di collegamento che migliorassero la percorrenza delle persone e delle merci. Un concetto che è diventato realtà nell’autostrada di cui celebriamo oggi i 100 anni e che ha fornito un modello per quello che poi è stato realizzato in gran parte del nostro Paese”.
“Con questa iniziativa – ha dichiarato il Presidente di Automobile Club Varese Giuseppe Redaelli – si è voluto sottolineare non solo il valore storico di un’opera pionieristica, ma anche la capacità visionaria di coloro che, come l’Ingegner Puricelli, immaginarono un’epoca in cui l’automobile sarebbe diventata il motore del cambiamento sociale, economico e culturale del paese”. La celebrazione è stata quindi un vero e proprio tributo all’Ingegnere, figura fondamentale nel panorama delle infrastrutture italiane in un’epoca in cui l’automobile iniziava a sostituire i mezzi a trazione animale. Puricelli è stato un precursore quando, cominciò a studiare l’opportunità di “costruire una strada non interessata da altre vie, con caratteristiche geometriche, tecniche e strutturali idonee per esplicare le prestazioni di velocità e di portata con la maggiore garanzia di sicurezza”.
Oggi, a cento anni di distanza, è fondamentale ricordare quanto la costruzione della prima autostrada al mondo sia stata una pietra miliare nello sviluppo della mobilità moderna; la A8, infatti, è l’unica autostrada italiana a vantare 5 corsie, simbolo di un’evoluzione costante e continua al servizio degli automobilisti, che coniuga la memoria storica ad una riflessione sui temi della mobilità sostenibile, della sicurezza stradale e dell’innovazione tecnologica, questioni sempre più centrali e prioritarie nella nostra società. Alla base di questo ordine non può mancare quella responsabilità di ciascun individuo che Puricelli stesso – in un’epoca in cui imperava il mito della velocità – segnalava come indispensabile: “In ogni momento il conducente deve essere padrone della velocità del suo veicolo, così da regolarlo in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose, perchè purtroppo non c’è strada tanto larga, tanto libera e tanto ben pavimentata che valga a salvare da fatali incidenti i conducenti storditi o maldestri, nè vi è regolamento di circolazione che possa rendere costoro innocui per il prossimo”.
“Un grande insegnamento – conclude Redaelli- che in chiave contemporanea suona come invito a chiunque si trovi sulla strada ad avere comportamenti responsabili a beneficio di se stessi e degli altri: Percepisci il Pericolo e valutane il rischio, non distrarti e ama te stesso”.
Il Presidente di Automobile Club Italia, Angelo Sticchi Damiani, impossibilitato a presenziare alle celebrazioni ha dichiarato: “Oggi con orgoglio celebriamo i cento anni di uno dei tanti grandi primati mondiali dell’automobilismo italiano: l’autostrada Milano-Varese, la prima infrastruttura viaria del Mondo esclusivamente dedicata al transito rapido di moto, auto, bus e camion. Nasce il concetto di autostrada, come ancora oggi la intendiamo, e si deve all’intuizione visionaria dell’Ing. Piero Puricelli, che decise di realizzare il primo collegamento veloce e con pedaggio tra Milano, Varese. Una visione straordinaria: in quell’anno circolavano in Italia meno di 100 mila veicoli, eppure dopo solo un anno dalla sua apertura oltre 1000 ogni giorno la percorrevano, dimostrando l’importanza fondamentale della rete autostradale per lo sviluppo industriale, commerciale e turistico. L’idea, come anche le tecniche di costruzione, furono subito copiate, prodromi delle grandi capacità italiane nelle grandi infrastrutture poi espresse nel secondo dopoguerra. Oggi, quindi, non celebriamo solo una strada ma celebriamo la nascita della visione contemporanea e attualissima dell’auto, del suo ruolo imprescindibile nella crescita sociale ed economica dell’umanità”.
Concetti che vengono anche confermati anche dal Presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa. “L’autostrada Milano-Varese conferma che si può programmare il futuro. Dopo un secolo non solo è ancora un simbolo dell’ingegno e della produttività del territorio che attraversa, ma detiene anche il primato italiano della prima autostrada con cinque corsie. Con particolare orgoglio mi piace inoltre ricordare che Automobile Club Milano contribuì al capitale iniziale per la costituzione della Società Anonima Autostrade per l’esecuzione del progetto dell’ingegner Piero Puricelli – consocio e per oltre un decennio consigliere del Direttivo ACM, dal 1920 al 1932 – ‘riguardante la costruzione di una nuova strada automobilistica che congiungerà Milano con Como, Varese e con il Lago Maggiorè come si legge nei nostri documenti dell’epoca”.
“I cento anni della A8 ci danno l’opportunità di ricordare a noi stessi e al Paese quanto sia stata importante la nascita della rete autostradale per la sviluppo dell’Italia. Il coraggio dell’ingegner Puricelli negli anni ’20 ha aperto la stagione dell’infrastrutturazione del nostro territorio, che è stata ed è volano della crescita dei territori. Quello stesso coraggio e lungimiranza sono necessari anche oggi per anticipare il futuro, per proseguire la messa a terra del grande piano di potenziamento e ammodernamento della nostra rete e per continuare nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie: dai sofisticati sistemi di monitoraggio delle infrastrutture, alle innovazioni per la sicurezza, il comfort di guida e la sostenibilità”, è quanto dichiara Roberto Tomasi, Amministratore delegato del Gruppo Autostrade per l’Italia.
Costruito nel 1958 dall’architetto Angelo Bianchetti, secondo canoni progettuali all’avanguardia rispetto ai tempi, Villoresi è uno dei punti vendita più iconici e rappresentativi di Autogrill. Concepito per rispondere al cambiamento delle modalità di consumo degli italiani all’inizio degli anni ’60, è il simbolo del modernismo Made in Italy: oggetto di ricostruzione conservativa nel 2020, il suo design, infatti, simboleggia la rinascita economica e industriale del Paese dopo la Seconda guerra mondiale.
Villoresi Ovest è un luogo che ha fatto la storia, facendo parlare di sè anche all’estero e guadagnandosi, nel 1961, la copertina della rivista Life come simbolo di modernità. Oggi il punto vendita è un vero ponte tra passato e futuro: dalle sue radici al rilancio nel 2020, come icona di rinascita dal periodo pandemico, Villoresi rappresenta il connubio perfetto tra tradizione e innovazione. Ispirato al passato, con un design degli interni che rimanda alla tradizione italiana, guarda al futuro grazie a una costante attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare, oltre che a un’offerta attenta ai gusti e alle tendenze del momento.
Le celebrazioni di questo anniversario si sono tenute a Villoresi Ovest in qualità di luogo simbolo dell’autostrada e di landmark cruciale per lo sviluppo economico locale.
“Siamo onorati e orgogliosi di essere stati scelti per ospitare le celebrazioni del centenario di un’infrastruttura strategica per il Paese, l’Autostrada A8, alla cui storia ed evoluzione siamo profondamente legati grazie alla presenza di Villoresi Ovest, punto vendita che sin dalla sua nascita ha favorito gli spostamenti e incentivato i flussi turistici e commerciali”, ha commentato Massimiliano Santoro, CEO Italy F&B di Avolta. “L’Autostrada dei Laghi è stata cruciale per lo sviluppo della mobilità nel nostro Paese e rappresenta un simbolo di progresso e innovazione, proprio come Villoresi Ovest, da sempre luogo di riferimento per i viaggiatori, e attraverso cui abbiamo attivato importanti collaborazioni con realtà locali attive sul territorio come quella con Cometa, impegnata nell’accoglienza, nell’educazione e nella formazione di bambini e ragazzi in situazioni difficili”, ha dichiarato Santoro.
Il Sindaco di Lainate Alberto Landonio presente alle celebrazioni ha poi dichiarato: “La realizzazione dell’Autostrada Milano – Varese, inaugurata proprio a Lainate, ha rappresentato per il nostro territorio una svolta decisiva, indirizzandone lo sviluppo e ornendo alla Città una centralità rispetto al nord ovest e alla stessa Lombardia. Si tratta infatti di un’opera che ha portato una realtà locale come il Comune di Lainate al centro di un movimento di relazioni e scambi che ne hanno determinato la forte crescita, sia industriale sia per il terziario e i servizi”.
Una memoria che guarda al futuro: i totem commemorativi
I Totem commemorativi, realizzati dall’Artista Lorenzo Martinoli, inaugurati nelle aree di servizio Villoresi Ovest (Lainate – Milano) e Brughiera Est (Castronno – Varese), rappresentano un simbolo indelebile di questa straordinaria avventura infrastrutturale. Sono dedicati alla storia della Milano-Varese, nonchè ai temi della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale. Le opere testimoniano l’impegno continuo degli Automobile Club di Milano e Varese nel promuovere un progresso che tenga conto del patrimonio storico-culturale, garantendo allo stesso tempo innovazione e sviluppo.

– Foto ufficio stampa Autostrade per l’Italia –

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Heidelberg Materials avvia progetto decarbonizzazione cementeria Rezzato

PESCHIERA BORROMEO (ITALPRESS) – Heidelberg Materials ha avviato lo studio di fattibilità del progetto di decarbonizzazione della cementeria di Rezzato-Mazzano, in provincia di Brescia, che potrebbe dunque diventare nel nostro Paese il primo impianto a produrre localmente un cemento a impatto zero dal punto di vista della CO2.
Il Gruppo Heidelberg Materials – che nel 2016 ha acquisito Italcementi, storica azienda italiana leader nella produzione del cemento – è all’avanguardia nello studio e nell’applicazione a livello industriale delle tecnologie di cattura della CO2. L’impianto Heidelberg Materials di Brevik, in Norvegia, sarà infatti la prima cementeria a livello mondiale a produrre, nel corso del 2025, un cemento net-zero, grazie alla cattura dell’anidride carbonica attraverso la tecnologia delle ammine e al suo stoccaggio nelle profondità marine al largo della Norvegia (per approfondimenti: www.brevikcss.com).
Oltre all’impianto di Brevik, il Gruppo ha avviato altri percorsi verso la decarbonizzazione di impianti in Europa e Nord America, ai quali Heidelberg Materials sta progettando di affiancare quello di Rezzato-Mazzano, che in questo modo diventerebbe la prima cementeria decarbonizzata d’Italia, aprendo una nuova prospettiva per la produzione a livello nazionale di materiali per le costruzioni sostenibili a bilancio carbonico neutro. Si tratta di un progetto sfidante e impegnativo, non solo a livello tecnologico ed industriale ma anche finanziario, per il quale sarà indispensabile il supporto di una strategia nazionale con cui stabilire sinergie nonchè un importante sostegno di finanziamenti pubblici nazionali ed europei.
Il completamento del processo di decarbonizzazione prevede l’utilizzo o lo stoccaggio della CO2 catturata. Nell’ambito delle opportunità di stoccaggio, una novità positiva e di rilievo è rappresentata dell’avvio della fase 1 del progetto “Ravenna CCS”, realizzato dalla JV paritetica Eni-Snam. Questo traguardo apre nuovi possibili scenari anche per il progetto di Rezzato-Mazzano, che potrebbe partecipare ai futuri processi di conferimento delle capacità di trasporto e stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo di Ravenna. A questo proposito, Heidelberg Materials ha avviato interlocuzioni con Eni e Snam per una valutazione tecnica preliminare.
La CCS è una leva fondamentale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali e diventa cruciale nell’ambito del settore HtA (hard-to-abate) per il massimo contributo alle azioni di mitigazione del cambiamento climatico entro il 2050. La cattura della CO2 proveniente dal processo di produzione e il successivo sequestro in siti di stoccaggio permanente e sicuro, come quelli sotto il fondale marino, offre, infatti, un grande potenziale per i settori in cui è più difficile abbattere le emissioni, come quello della produzione del cemento, dove due terzi delle emissioni di CO2 sono legate alla chimica del processo produttivo.
Grazie alle competenze acquisite nei propri progetti CCU/S (Carbon Capture Utilization/Storage) già lanciati e a un ambizioso programma Net zero, Heidelberg Materials potrà essere un soggetto fondamentale per garantire un prezioso impulso allo sviluppo di questo settore in Italia.
Heidelberg Materials, leader globale per la decarbonizzazione degli impianti di produzione del cemento con gli obiettivi più ambiziosi del proprio settore industriale, ha identificato nella CCUS una leva fondamentale, diventando un punto di riferimento per i settori industriali in cui è più difficile abbattere le emissioni (hard-to-abate). L’azienda ha sviluppato diversi progetti di cattura della CO2 a livello globale. Entro il 2030, attraverso i propri progetti CCUS, Heidelberg Materials punta a catturare 10 milioni di tonnellate di CO2. Di recente, Heidelberg Materials ha presentato evoZero, il primo cemento Net zero carbon captured al mondo. evoZero raggiunge un’impronta Net zero grazie all’applicazione virtuosa della tecnologia di cattura della CO2. presso la cementeria Heidelberg Materials di Brevik in Norvegia, che sarà stoccata al largo delle coste della Norvegia.

– Foto: Italcementi –

(ITALPRESS).

Milano, apertura straordinaria del Belvedere di Palazzo Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Apertura straordinaria del Belvedere di Palazzo Lombardia, in questo fine settimana. Sabato 21 e domenica 22 settembre sarà infatti possibile visitare gratuitamente il Belvedere del 39° piano per ammirare il panorama mozzafiato di Milano e le nove opere finaliste del del concorso ‘Premio maestri d’eccellenzà. L’iniziativa è stata promossa da LVMH in collaborazione con Confartigianato imprese, Camera nazionale della moda italiana e, da quest’anno, anche con la Maison Loro Piana. Il concorso è rivolto ai professionisti ed alle imprese italiane del settore: tessile, abbigliamento, pelletteria, calzature, sartoria, occhialeria, gioielleria e arredo. Un’occasione in più, quindi, per salire nel punto più alto di Palazzo Lombardia.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

Fontana “Avviciniamo l’artigianato lombardo alle nuove generazioni”

MILANO (ITALPRESS) – La Lombardia protagonista in Europa con la qualità dei propri artigiani, con il ‘saper fare lombardò, unico nel suo genere, che incarna la forza di un territorio riconosciuto a livello internazionale per le proprie eccellenze. Un patrimonio da custodire e promuovere anche attraverso nuove iniziative come il Festival ‘Made in Lombardià, che ha debuttato oggi a Milano nella piazza del palazzo regionale. Si tratta dell’evento dedicato ai giovani artigiani più importante d’Italia, voluto e organizzato da Regione Lombardia e Unioncamere in collaborazione con la startup ‘Eccellenza Italianà. Per tutta la giornata 26 giovani maestri del ‘saper farè, provenienti dalle diverse province lombarde, hanno lavorato in piazza mostrando cosa significhi essere artigiani oggi. Un racconto in presa diretta per descrivere il fascino di mestieri antichi e moderni. Lo spirito della kermesse, rivolta soprattutto a studenti delle scuole superiori e laureandi, è valorizzare la figura dell’artigiano presso le nuove generazioni. Sul palco principale si sono susseguiti discorsi ispirazionali, workshop e incontri interattivi con esperti di fama nazionale e internazionale nei diversi settori del comparto, dalla moda al design, dall’enogastronomia all’intrattenimento. “Avvicinare il mondo dell’artigianato ai giovani è fondamentale – ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – e sono lieto di vedere giovani entusiasti e interessati a capire l’importanza di un comparto e di mestieri che hanno fatto grande la Lombardia. La nostra terra è unica perchè qui riusciamo a coniugare il sapere con il saper fare, la creatività con la dedizione al lavoro: caratteristiche che si riscontrano solo in Lombardia che vogliamo continuare a sostenere con la massima convinzione”. “E’ importante – ha evidenziato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi – innescare un cambio di approccio al mondo dell’artigianato, che deve tornare ad essere attrattivo per i giovani, in modo da non disperdere l’enorme patrimonio lombardo di conoscenze ed ingegno. E’ necessario valorizzare le tante positività che questi mestieri custodiscono e raccontare le storie di successi di grandi artigiani che oggi, ad esempio, esportano in tutto il mondo. Come Regione abbiamo voluto scommettere sui giovani, sul loro entusiasmo e sulla loro capacità di coinvolgimento; oggi abbiamo l’ennesima dimostrazione che, se stimolati, i ragazzi hanno potenzialità straordinarie”. “La Lombardia – ha proseguito Guidesi – esprime un ‘saper farè unico, frutto di una straordinaria cultura del lavoro che ha consentito alla nostra terra di primeggiare, dal punto di vista economico e sociale, in Europa e non solo. Il nostro sostegno al comparto dell’artigianato è assoluto e si declina in misure e strumenti specifici a supporto degli investimenti delle imprese, così come nella strategia delle filiere per agevolare le connessioni tra mondo produttivo, mondo accademico e scientifico e istituti formativi. Ma occorre, appunto, anche un cambio di passo in termini di mentalità: lavorare nell’artigianato significa spesso scegliere una solida stabilità professionale, avere la soddisfazione del fare, esprimersi attraverso la creatività e diventare interpreti e custodi di tradizioni uniche innovandole e rinnovandole”. La sfida è partita e la Lombardia si candida ad essere anche in questo caso protagonista, e lo vuole fare con il rilancio dell’artigianato attraverso la forza dei giovani. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

Milano, convegno di Forza Italia su regole a sostegno economia europea

MILANO (ITALPRESS) – Questa mattina, nella cornice di Palazzo Visconti a Milano, si è tenuto il convegno “Regole e fiscalità a sostegno dell’economia per una nuova Europa”, organizzato dalla Consulta Nazionale di Forza Italia, presieduta dall’on. Letizia Moratti, europarlamentare di Forza Italia-PPE. Durante l’evento, autorevoli relatori e rappresentanti delle principali associazioni di categoria si sono confrontati su quattro proposte chiave avanzate dall’avvocato Francesca Mariotti e dal professor Andrea Silvestri, finalizzate a riformare il sistema fiscale e a stimolare la crescita economica. Le proposte presentate si sono focalizzate su: incentivi per favorire le aggregazioni delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di creare sinergie e ottenere economie di scala; misure per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, per incentivare la capitalizzazione e facilitare l’accesso al mercato dei capitali; misure fiscali per aumentare la produttività delle imprese e l’attrattività del lavoro, promuovendo la riduzione del cuneo fiscale e la detassazione dei premi di produttività; modifiche alla Global Minimum Tax, per contrastare la competizione fiscale sleale e garantire un sistema equo a livello internazionale. L’onorevole Letizia Moratti ha aperto i lavori, sottolineando l’importanza di un fisco che sostenga l’economia: “Forza Italia dice sì a un fisco amico. Non vogliamo opprimere i cittadini e le imprese con troppe tasse e burocrazia, ma dare loro gli strumenti per costruire una nuova Europa più produttiva e competitiva”. “Il nostro obiettivo – prosegue Moratti – è ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e incentivare gli investimenti per creare occupazione”. Moratti ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere politiche fiscali che riducono i costi burocratici, un tema che ha dominato il dibattito della giornata. Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, intervenuto in collegamento, ha ribadito l’urgenza di ridurre il numero di tasse e semplificare il sistema burocratico che soffoca le imprese italiane: “In Italia ci sono troppe tasse, non solo alte, ma anche numerose. Le imprese italiane perdono centinaia di ore per adempimenti burocratici inutili”. Tajani ha sottolineato l’impegno del Governo nel ridurre l’aliquota Irpef al 35% per i redditi fino a 60mila euro e nel promuovere agevolazioni per le partite IVA, con particolare attenzione alle donne lavoratrici e madri: “Dobbiamo puntare sulla crescita, ma c’è una sola regola: meno tasse. Questo è l’unico modo per far aumentare i consumi e la crescita, e far diminuire il debito pubblico”. Angelo Camilli, Vicepresidente di Confindustria, nel suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza della semplificazione fiscale e della stabilità normativa per favorire gli investimenti: “Il nostro sistema fiscale è frammentato, complesso e costoso. La semplificazione fiscale e la riduzione del carico fiscale sono obiettivi fondamentali per rilanciare la competitività delle nostre imprese”. Camilli ha poi menzionato il provvedimento in discussione in Europa sul reshoring: “Questo provvedimento, una volta approvato, favorirà gli investimenti produttivi di multinazionali che desiderano tornare a produrre in Italia, attraverso un vantaggio fiscale a loro garantito. Speriamo che questa misura venga approvata a breve, poichè potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per il nostro Paese.” Cristian Camisa, Presidente di CONFAPI, ha evidenziato la necessità di una maggiore patrimonializzazione delle PMI italiane per favorire la loro crescita: “Le nostre imprese devono crescere in dimensioni per competere a livello internazionale. Gli incentivi per la patrimonializzazione e per l’aggregazione sono essenziali per garantire loro un futuro più solido”. Intervenendo a nome delle imprese artigiane, Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, ha posto l’accento sull’importanza di normative che tengano conto delle specificità delle PMI: “Le imprese artigiane, che rappresentano il 95% delle imprese italiane, hanno bisogno di normative più semplici e accessibili, per poter essere competitive e crescere”. Mario Resca, Presidente di Confimprese, ha sottolineato come la burocrazia e la pressione fiscale siano fattori che limitano la crescita delle imprese italiane: “La burocrazia frena gli investimenti e la crescita. E’ fondamentale semplificare i processi decisionali”. Infine, Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, e Carlo Massoletti, Vicepresidente di Confcommercio Lombardia, hanno espresso il sostegno delle professioni liberali e del commercio a un fisco più equo e snello, in grado di favorire lo sviluppo delle competenze e l’occupazione. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato il fatto che molte imprese registrano una mancanza di personale. Per rendere le imprese più attrattive e affrontare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, sono state avanzate proposte specifiche come la detassazione degli alloggi forniti dalle imprese ai dipendenti. Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle riforme necessarie per costruire una “nuova Europa” capace di sostenere la crescita economica, stimolare gli investimenti e promuovere la competitività in un contesto di competizione globale sempre più intenso.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Letizia Moratti

Milano, Life from Arts, il Marchiondi sarà studentato ad alta tecnologia

MILANO (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi a Palazzo Marino la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Life from Arts – Una nuova vita per il Marchiondì realizzato da Fondazione Collegio delle Università Milanesi e volto al restauro conservativo dell’ex Istituto Marchiondi-Spagliardi. Quaranta anni dopo l’abbandono, l’ex riformatorio tornerà a vivere in veste di residenza universitaria grazie a un finanziamento di 45 milioni di euro. Nello specifico, l’ex Marchiondi verrà dato in concessione in diritto di superficie alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi per 40 anni per realizzare un ‘Collegio di meritò, legalmente riconosciuto e accreditato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Nell’ex Marchiondi nasceranno 167 posti letto ad elevata tecnologia sotto il profilo energetico, dove le modalità di arredo nell’uso degli spazi, dei materiali e della domotica rappresenteranno un unicum del panorama europeo. La residenza sarà unica nel suo genere anche per la scelta dell’arte come driver. Ciò per la convinzione che l’arte in tutte le sue forme abbia un ruolo generativo e cruciale sia per quanto riguarda il processo creativo sia per quanto riguarda la fruizione. Il nuovo Marchiondi ospiterà quindi spazi formativi, culturali e ricreativi, aperti in particolare a studenti di facoltà legate alle arti figurative, musicali e performative, ma anche alla cittadinanza. “Il Marchiondi – spiega il sindaco Giuseppe Sala, alla conferenza stampa di presentazione del progetto – è stato abbandonato per tanti anni perchè con questi vincoli è difficile che i privati possano entrare in queste ristrutturazioni. Tutto si risolve, si muove, quando arrivano i fondi pubblici. Ora i fondi si sono trovati grazie al Governo e al Comune di Milano. Il nuovo Marchiondi non sarà solo ospitalità e un posto letto. Chi vorrà andar lì avrà la possibilità di essere inserito in un contesto multidisciplinare con sale di musica, spazi di arte e molto altro. Alla base del progetto c’è l’idea di dialogare con il territorio. Da un lato, grazie al Governo per i fondi. Dall’altro, grazie alla Soprintendenza per la collaborazione. E poi, un enorme grazie alla Fondazione che si prende questo rischio, perchè avviare lavori così importanti corrisponde a un rischio che però credo sarà certamente ripagato. Perchè la caratteristica, in generale, delle residenze universitarie e degli appartamenti in affitto agli studenti, è che il tasso di insolvenza tende allo zero. Quindi – conclude Sala – è probabile che i rendimenti non saranno altissimi, ma questi saranno sufficientemente certi”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Lombardia, 7 cooperative su 10 offrono strumenti di welfare aziendale

MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata questa mattina nella Sala Lauree della facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano la ricerca “Il welfare aziendale nelle cooperative della Lombardia” curata da Stefano Ronchi, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, e Valentino Santoni, ricercatore di Percorsi di secondo welfare – laboratorio di ricerca e informazione sul welfare italiano diretto da Franca Maino – per conto di Legacoop Lombardia, Agci Lombardia e Confcooperative Lombardia assieme alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil della Lombardia. Come ricorda nella prefazione dello studio Barbara Farina – Direttrice Legacoop Lombardia – “la ricerca permette alle aziende cooperative di comprendere meglio le esigenze dei dipendenti e di adattare le politiche aziendali per soddisfarle. Il tutto andando a misurare l’impatto sulla soddisfazione dei dipendenti, sulla produttività e sulla fidelizzazione del personale” Lo studio offre una prima mappatura del welfare aziendale nel mondo cooperativo lombardo e la fotografia che emerge è il frutto di due questionari online. Il primo sondaggio ha visto il coinvolgimento di 113 cooperative; il secondo è stato dedicato a soci/e lavoratori e lavoratrici di 12 cooperative che offrono prestazioni di welfare. Circa il 70% del campione intervistato (80 cooperative su 113) mette a disposizione prestazioni o servizi di welfare per i propri dipendenti e soci. Se a livello nazionale il welfare risulta più diffuso tra le grandi imprese è bene sottolineare come nel tessuto cooperativo lombardo questa attenzione viene portata avanti da molte cooperative piccole e medie. Quali gli strumenti più diffusi di welfare aziendale? In particolare, la flessibilità oraria subito seguita dall’assistenza sanitaria integrativa – offerta anche dalle mutue sanitarie – e dalla previdenza complementare. Molto apprezzati sono anche i buoni spesa di vario tipo che risultano essere un’integrazione al salario. Un numero più limitato di cooperative è inoltre impegnato in interventi per l’infanzia e l’istruzione dei figli, per la disabilità e la non autosufficienza, bonus per la mobilità e i trasporti oltre che per attività ricreative. Riguardo il livello di conoscenza dei servizi di welfare aziendale il 69% delle cooperative che li offrono a lavoratori e lavoratrici oltre che soci/e pensano che le misure siano sufficientemente conosciute dagli interessati. Un dato speculare a quello offerto dagli utilizzatori dei servizi di welfare aziendale nel mondo cooperativo che conferma la conoscenza – almeno a grandi linee – delle prestazioni e delle provvidenze offerte. Per i vertici delle cooperative gli effetti percepiti riguardo il welfare aziendale sono certamente il miglioramento del clima lavorativo e il conseguente miglioramento della produttività. Un ulteriore, importante effetto è sicuramente l’evidente sostegno all’occupazione femminile. 82 soci/e e lavoratori/trici su 120 intervistati dichiarano di aver utilizzato almeno una misura di welfare; in una ideale “fotografia” emerge come gli utilizzatori siano in primis gli uomini rispetto alle donne. E ancora: le prestazioni vengono maggiormente utilizzate dai soci-lavoratori rispetto ai dipendenti e in testa all’utilizzo vi sono i laureati rispetto a chi vanta titoli di studio inferiori. In ultimo chi dichiara uno stipendio più alto beneficia molto di più del welfare aziendale rispetto a chi ha a disposizione redditi bassi. Quali gli strumenti più apprezzati? In primo luogo, buoni spesa e buoni acquisto seguiti da servizi per il tempo libero e wellness, per la non autosufficienza oltre che per la mobilità e i trasporti. Il bisogno sociale più urgente per i lavoratori e le lavoratrici è la necessità di avere “maggiori sicurezze economiche per la pensione futura” cui segue la sanità e una maggiore flessibilità oraria. 7.2 su 10 è la valutazione media sui piani di welfare. Una valutazione positiva confermata dal fatto che fra gli 82 utilizzatori di prestazioni di welfare aziendale solo 9 hanno manifestato un giudizio negativo. Lo score positivo vede alla base motivazioni economiche, di organizzazione del lavoro e quindi la conciliazione lavoro-famiglia e un conseguente miglioramento del benessere generale sia nell’ambito lavorativo sia nella vita privata. Quali le prospettive future per il welfare aziendale? Tra le 33 cooperative che ad oggi non prevedono prestazioni di welfare per i dipendenti solo 10 di esse intendono introdurle nei prossimi anni. Al contempo più della metà delle cooperative che già offrono servizi di welfare sono intenzionati ad espandere l’offerta. Tra i maggiori ostacoli per uno sviluppo futuro del welfare aziendale vengono indicati i costi che l’introduzione di altri benefit potrebbe comportare e gli oneri organizzativi che potrebbero risultare di non facile gestione per molte cooperative, senza dimenticare le complicazioni normative, procedurali e fiscali. In conclusione, emerge dallo studio come le lavoratrici e i lavoratori interessati si ritrovano per la maggior parte nella considerazione che il welfare aziendale dovrebbe riguardare tutti, dagli operai ai dirigenti e che esso dovrebbe essere inserito stabilmente nella contrattazione collettiva. Per Attilio Dadda Presidente di Legacoop Lombardia: “L’attenzione delle cooperative alle politiche di welfare aziendale che la ricerca fa emergere, conferma e rafforza il ruolo della cooperazione come motore dell’economia sociale, in linea con gli obiettivi del piano d’azione europeo per l’economia sociale, per favorire una società più equa”.(ITALPRESS).

Foto: Legacoop Lombardia