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Omicidio Paderno Dugnano, ragazzo ha confessato subito. Non c’è movente

MILANO (ITALPRESS) – E’ iniziato con la sua confessione l’interrogatorio al 17enne di Paderno Dugnano accusato di aver ucciso padre, madre e fratellino di 12 anni. Non è stato un interrogatorio fiume, aggressivo, ha spiegato durante una conferenza stampa a Milano la PM facente funzione del Tribunale dei minori di Milano, Sabrina Ditaranto. E gli inquirenti non hanno dovuto scavare a fondo per conoscere la verità. “Il ragazzo iniziava a rendersi conto della realtà e della gravità di quanto commesso e quindi appena gli abbiamo chiesto di fornire la sua versione dei fatti, alla presenza di un difensore, ha ritrattato la prima versione – quella riferita durante la telefonata al 118 – confessando i tre omicidi. Ha capito che ciò che ha fatto è irreversibile e che non si può tornare indietro”, ha aggiunto la PM. Il giovane ha chiamato il 118 intorno alle 2 nella notte tra sabato e domenica, fornendo la sua prima versione confessando l’omicidio del padre ma non quello della madre e del fratellino. I carabinieri, allertati dagli operatori del 118, si sono recati per primi all’interno della casa. Il Tenente Luigi Ruzza, comandante della Tenenza dei Carabinieri di Paderno Dugnano, ha dichiarato di aver trovato “il ragazzo seduto, tranquillo lucido” e che rispondeva alle domande con “un tono sereno e pacato”. I carabinieri sono poi saliti al piano superiore, dove nella camera dei ragazzi hanno trovato i corpi del padre, della madre e del fratellino. “Ha aggredito prima il fratello, che stava dormendo e che in qualche modo ha fatto sì che si svegliassero i genitori, poi intervenuti. Lui ricorda in modo confuso di aver colpito la madre, che si è accasciata, e di aver colpito successivamente il padre alle spalle”. Questa la dinamica dei fatti, ricostruita dalla PM Ditaranto. Nessuno dei vicini avrebbe sentito grida perchè i fendenti erano in larga parte rivolti alla gola. “Dal punto di vista giudiziario non abbiamo un movente tecnicamente inteso. Non c’era stato nessun litigio. La sera prima era stato festeggiato il compleanno del papà e, secondo la mia esperienza, questo potrebbe essere stato un momento che ha acuito ciò che covava. Perchè i festeggiamenti possono acuire il malessere” ha spiegato la PM. Durante l’interrogatorio ha parlato “di un malessere suo, non collegato alla famiglia. E quello di uccidere era un pensiero che aveva da qualche giorno” ha aggiunto la PM. Gli inquirenti passeranno al vaglio i dispositivi elettronici del 17enne, per cercare di trovare un movente o perlomeno di comprendere il perchè di un gesto tanto estremo. La PM ha detto che sono in corso “investigazioni sulla musica che ascoltava, sui videogiochi ed eventuali stimoli che potessero accendere un pensiero in qualche modo aggressivo”. “Sappiamo che ascoltava musiche molto molto tristi. Ce l’ha detto lui”, ha aggiunto Ditaranto. Secondo quanto trapela, sembra che il 17enne ascoltasse di frequente la canzone dei Beatles “The Long and Winding Road”, il cui tema principale è la solitudine. Al giovane sono contestate le aggravanti della premeditazione, del rapporto di parentela, della minore età di una delle persone offese e dell’aver agito nottetempo, approfittando del sonno delle vittime. La PM ha escluso l’aggravante dei futili motivi, nonostante il movente non sia ancora chiaro. Questo aspetto sarà indagato nei colloqui con gli educatori, che forniranno un primo quadro al giudice che dovrà occuparsi della convalida. Poi la procura avanzerà richiesta di convalida nelle prossime ore, il giudice fisserà l’udienza di convalida e infine si procederà con la misura cautelare.(ITALPRESS).

Foto: st1

Fontana “Sull’Autonomia campagna aggressiva dell’opposizione, i Lep finto problema”

ROMA (ITALPRESS) – La posizione dei vescovi sull’Autonomia “mi stupisce nella maniera più assoluta, forse sono stati condizionati da questa campagna violenta e aggressiva dell’opposizione, che usa dei toni che riescono ad essere persuasivi perchè gli slogan che hanno utilizzato colpiscono. E’ probabile che i vescovi si siano fidati delle bugie che venivano raccontate”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “So che il presidente Zaia – ha aggiunto – ha mandato una lettera ai vescovi con le proprie osservazioni, con grandissimo piacere sono assolutamente pronto a parlare con loro e a spiegare come non sia assolutamente vera nessuna delle affermazioni che la sinistra sta facendo: non si entra mai nel merito del perchè si verificherebbero queste nefaste conseguenze, del perchè l’Italia si spaccherebbe, del perchè ci sarebbe la secessione dei ricchi e dei poveri. Queste campagne vengono montate ad arte, si continuano a ripetere delle false notizie. Chi le ascolta, a sua volta, le ripete e, alla fine, le bugie diventano delle verità”.
“Con questa autonomia – ha spiegato Fontana – i territori saranno più autonomi di prendere le loro decisioni che vanno bene per le loro esigenze e poi perchè ci sarà l’obbligo da parte degli amministratori territoriali di assumersi delle responsabilità, di non nascondersi dietro ‘mamma Romà che non dà i soldi o che non è attenta o che non risponde alle nostre ragioni”.
“Se è vero che esiste il problema del Sud, esiste anche un problema del Nord: la Lombardia in questi ultimi anni sta raggiungendo dei vertici altissimi in tutte le classifiche di efficienza, di produttività e di competitività, ma lo stiamo facendo con le mani legate dietro la schiena, lo stiamo facendo correndo con delle regole che sono diverse rispetto a quelle degli altri Paesi e delle altre regioni con cui dobbiamo competere”, ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aggiungendo: “La burocrazia romana che ci attanaglia e ci blocca, i tempi che vengono stabiliti da alcuni ministeri e che ci impediscono di dare delle risposte efficaci sono un rischio che alla lunga pagheremo, perchè il mondo sta andando a 200 all’ora e noi, per competere con quel mondo, abbiamo soltanto la prima marcia, abbiamo soltanto la possibilità di andare a 30 all’ora. Se avremo l’autonomia, avremo anche la possibilità di snellire i percorsi, di essere più rapidi e più efficienti”.
Inoltre, i Lep “sono un finto problema – ha dichiarato -. Dal primo momento ho detto che si può applicare qualunque parametro… che siano i Lep, che siano i costi standard, decidano loro: alla Lombardia non interessa, perchè noi oggi siamo la Regione che costa di meno rispetto a tutte le altre regioni d’Italia, i servizi resi dalla Regione Lombardia ai cittadini lombardi costano meno che in tutto il resto dell’Italia”. Secondo la Ragioneria Generale, “i servizi della Regione Lombardia costano ai suoi cittadini 3.600 euro, contro una media nazionale di 4.879 euro: non entro nel merito di polemiche con le singole regioni, però è la prova che per me va bene tutto”, ha sottolineato.
Poi, un riferimento alle regionali in Liguria: “La strada da seguire è cercare di far capire ai cittadini la drammatica situazione che si è verificata nella loro Regione, dove un presidente è stato costretto a dimettersi” perchè “è stato accusato in un processo che appare veramente molto sottile e leggero. Un presidente che per 9 anni era riuscito a trasformare la Regione in senso positivo e a fare interventi eccellenti”, ma “ha subìto delle accuse infamanti”. I liguri, ha aggiunto Fontana, “non si devono lasciare condizionare da quello che è successo quest’estate, devono pensare se ci vuole un’altra persona come Toti, capace ed efficiente, che ha saputo svolgere il suo lavoro da governatore in maniera eccellente, o se si deve tornare alla vecchia politica del non fare nulla e del nascondersi dietro alle polemiche, del parlare tanto e fare poco”. Ed anche a Bossi: “Lo sento e ho anche avuto occasione di vederlo: Umberto Bossi è in forma, con i limiti della malattia che ha, ma è molto lucido e ha voglia di combattere. E’ ancora interessatissimo alle questioni di questo Paese, si preoccupa tantissimo dell’Autonomia”. “E’ curioso che sia successa questa cosa, chissà perchè succedono sempre questi episodi sgradevoli soltanto ai rappresentanti che non fanno parte del pensiero dominante”, ha dichiarato a proposito delle voci che erano circolate la scorsa settimana sulla morte del Senatur.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Triplice omicidio nel milanese, confessa il figlio 17enne

MILANO (ITALPRESS) – Ha confessato l’omicidio di tutta la famiglia il 17enne unico sopravvissuto alla strage avvenuta la scorsa notte nel comune di Paderno Dugnano vicino a Milano.
Il giovane avrebbe ucciso la madre, il fratello di 12 anni e il padre. Quest’ultimo era stato inizialmente indicato dal 17enne come responsabile della morte degli altri due parenti nel corso di una chiamata ai soccorsi.
La confessione è arrivata al termine di un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Paderno Dugnano.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Rientrata rivolta al carcere “Beccaria” di Milano

MILANO (ITALPRESS) – Sono rientrati nelle prime ore di oggi i disordini scoppiati ieri nell’istituto penale minorile Beccaria di Milano, che ha subito danni ingenti. Lo riferisce la Uilpa Polizia penitenziaria. Il bilancio è di alcuni contusi non gravi, anche fra gli agenti, e di un detenuto ricoverato in ospedale e piantonato dalla polizia di Stato, in mancanza di operatori penitenziari.
“La rivolta avvenuta ieri sera all’interno dell’Ipm Beccaria di Milano è stata prontamente sedata e non vi è stato alcun tentativo di evasione da parte dei detenuti”, precisa in una nota il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
“Le azioni di rivolta – prosegue la nota – hanno causato ingenti danni al Primo Gruppo ma l’intervento del personale della Polizia Penitenziaria ha consentito di ripristinare immediatamente l’ordine, mentre tre detenuti sono stati trovati e riportati in cella mentre erano nascosti nel perimetro murato del carcere”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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F1, a Monza Confartigianato Motori premia Ricciardo, Antonelli e Vasseur

MONZA (ITALPRESS) – Nel contesto del Gran Premio d’Italia torna lo storico Premio Confartigianato Motori, arrivato alla sua 42esima edizione. Oggi, presso l’Autodromo di Monza – che accoglierà per tutto il lungo weekend di gara le monoposto – sono stati assegnati i riconoscimenti che premiano i campioni e gli addetti ai lavori del mondo F1. Undici in tutto i trofei dell’edizione 2024, compreso il Premio “Tecnologia e Ambiente” in collaborazione con Parco Valle Lambro e lo speciale riconoscimento per due imprese della categoria autoriparazione associate ad Apa Confartigianato Imprese. A condurre la manifestazione Camilla Ronchi, giornalista sportiva. “Con il Premio Confartigianato Motori rendiamo omaggio ai campioni della F1 e, insieme, ai ‘campionì dell’artigianato italiano, agli imprenditori che contribuiscono a creare l’eccellenza di prodotti e servizi e a realizzare i primati economici del nostro Paese. A cominciare dalle migliaia di autoriparatori che, ogni giorno, nelle loro officine, affrontano le sfide della qualità, della sicurezza e dell’innovazione. Sono tanti i valori che accomunano il mondo della F1 e quello dell’artigianato e delle piccole imprese: il talento, la passione per il proprio lavoro, il ‘fare benè a tutti i costi fino al perfezionismo, l’amore per la tradizione e, insieme, la capacità di rinnovarsi per dare vita a soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Tutto questo è made in Italy, è il nostro orgoglio e la nostra forza per continuare a correre e raggiungere il traguardo più importante: garantire il futuro delle nostre imprese e di tutto il Paese”, così il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli. “Il Premio Confartigianato Motori simboleggia il profondo legame tra il mondo ipertecnologico della Formula 1 e il mondo degli artigiani dei motori – prosegue il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone. All’insegna del tradizionale, emblematico filo conduttore del Premio “Dalle corse alla strada”, l’evento testimonia il valore artigiano e l’eccellenza del settore che affonda le radici nella tradizione manifatturiera italiana e sfida il futuro con l’impegno nell’innovazione tecnologica. I nostri autoriparatori, infatti, sono tra gli artefici delle elevate prestazioni e dei successi delle monoposto sulle piste, ma, soprattutto, nella dimensione quotidiana più vicina all’utenza, assicurano un servizio di pubblica utilità, operando per garantire l’efficienza dei veicoli e la sicurezza degli automobilisti, per rispondere alle loro esigenze di mobilità e fornire risposte puntuali ed efficaci, sempre al passo con i progressi tecnologici delle auto e l’evoluzione del mercato. L’impegno quotidiano dei nostri autoriparatori – sottolinea Angelone – è finalizzato altresì al rispetto dell’ambiente con l’obiettivo concreto di favorire una mobilità sempre più sostenibile”. Tra i premiati, Daniel Ricciardo (Legend of F1 Award). Andrea Kimi Antonelli (Pilota in ascesa), Vitantonio Liuzzi (Contributo al Motorsport), Fabiana Valenti (Best Press Officer), James Allison (Best Comeback of the year), Frèdèric Vasseur (Best Team Principal). Tutti i premi sono stati realizzati dalla maestria degli artigiani brianzoli. Il premio iconico a dischi è costituito da una base circolare in plexiglass trasparente, con impilati e ruotati alla base di 45° 8 dischi di differenti materiali (ferro, legno, carbonio, vetro, plastica, pietra, rame, alluminio) che rappresentano, in sintesi, i materiali usati dalle imprese artigiane. Il tutto circolare perchè il cerchio è una figura geometrica perfetta, sprovvisto di angoli e di spigoli, simboleggia l’armonia. “La Brianza con questi riconoscimenti si dimostra essere terra di talento e creatività- commenta il Presidente di Apa Confartigianato Imprese Giovanni Mantegazza. – Da qualche anno Confartigianato Motori punta – anche fisicamente con i trofei – sul saper fare artigiano delle nostre imprese: i Premi a dischi ormai iconici sono realizzati “a chilometro zero” da alcune delle imprese associate al Sistema che ci mettono passione e dedizione creando un oggetto che è una vera e propria opera d’arte. Inoltre, attribuendo due riconoscimenti ad aziende del mondo dell’autoriparazione andiamo a ribadire un concetto per noi importante: il legame tra mondo F1 e l’impresa artigiana territoriale, quel luogo in cui le novità e le innovazioni del settore arrivano poi nella quotidianità di ognuno di noi”. (ITALPRESS).

Foto: Confartigianato Motori

L’Università Cattolica promuove il dialogo tra Occidente e Oriente

MILANO (ITALPRESS) – Promuovere il dialogo interculturale costruendo ponti tra mondo arabo e mondo occidentale. E’ quanto farà con le sue numerose attività, iniziative e seminari l’Istituto di Cultura Araba inaugurato oggi all’Università Cattolica del Sacro Cuore e nato dall’accordo siglato con la Sharjah Book Authority, importante organizzazione degli Emirati Arabi promotrice di iniziative culturali legate all’editoria e con cui l’Ateneo collabora da alcuni anni. La cerimonia di inaugurazione ufficiale è stata ospitata nell’Aula Magna dell’Ateneo e introdotta dagli interventi del Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli e della principessa Bodour Al Qasimi. Diverse le autorità che hanno preso parte all’inaugurazione, a partire da Sua Altezza Sultan Bin Muhammad Al-Qasimi, Emiro di Sharjah, dal Ceo della Sharjah Book Authority Ahmed Al Ameri, e da Monsignor Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell’Arabia meridionale. “Il lungo percorso intrapreso in questo decennio dall’Università Cattolica con le sue tante iniziative – dall’organizzazione del Festival di Lingua e Cultura Araba all’insegnamento di lingua araba – porta oggi all’inaugurazione dell’Istituto, un polo culturale ed educativo che risponde pienamente alla mia ferma convinzione che la nostra Università debba essere una comunità aperta al mondo”, è intervenuto il rettore Beccalli. Dunque, “un’occasione tangibile di dialogo tra mondi e culture che rappresenta un modo nuovo di intendere l’internazionalizzazione per il nostro Ateneo”. Secondo la Principessa Bodour Al Qasimi “l’Istituto apre un nuovo capitolo per superare i confini e attraversare i continenti con la bandiera del libro e l’amore comune per la letteratura”. Nello stesso tempo “costituisce una raffigurazione pratica della volontà sincera di rafforzare il dialogo tra Oriente e Occidente”. Sarà, pertanto, “un luogo di diplomazia culturale, di meeting tra popoli e civiltà”, poichè sempre più “oggi abbiamo bisogno di messaggi di pace per lasciare alle future generazioni il mondo in uno stato migliore”. Di qui la necessità di custodire e proteggere qualsiasi cultura, come ha indicato l’Emiro di Sharjah che, parlando alla platea dell’Aula Magna. L’Istituto, che avrà sede negli edifici di via Lanzone 14 e diretto dal professor Wael Farouq, è una conferma del forte interesse che da sempre l’Università Cattolica nutre nei confronti di questo mondo e in linea con i valori dell’Enciclica Fratelli tutti e dal documento pontificio sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato durante il viaggio apostolico di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti nel febbraio 2019. “L’Istituto esprime concretamente la vocazione dell’Ateneo al dialogo e alla costruzione del bene comune”, ha osservato Beccalli. Infatti, “promuove da tempo lo studio della lingua araba anche come fattore di reciproca conoscenza con la comunità araba locale, come forma di inclusione per gli studenti italiani di seconda generazione di origine araba per riconnetterli alle loro radici culturali e linguistiche”. Per il direttore Wael Farouq, docente di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica, “si tratta di un Istituto unico nel suo genere perchè riunisce tre aspetti fondamentali: culturale, educativo, scientifico. La sua particolarità, poi, sta nel fatto che va al cuore della Terza missione dell’Università, in quanto si farà promotore del dialogo interculturale e interreligioso non solo in Italia ma anche a livello internazionale”. Attivo già da questo ottobre, “si occuperà di training per gli studenti sulla conoscenza della lingua, di workshop dedicati alla scrittura, di culture management, di dialoghi tra figure significative di entrambi i mondi, arabo e occidentale. Ma dedicherà spazio anche all’editoria, traducendo libri arabi importanti e aiutando le case editrici italiane a entrare nel mercato editoriale arabo”, ha continuato il Professor Farouq. Nello specifico, il compito dell’Istituto sarà mettere a sistema tutte le iniziative che da oltre un decennio l’Università Cattolica realizza: a partire dal Festival di Lingua e Cultura Araba dall’istituzione nel 2016 del “Centro di ricerca di Lingua araba (CARA)”, il cui scopo consiste nella promozione di attività scientifiche nel settore dell’arabo moderno, alla nascita di un piccolo coro in lingua araba nel 2018. Fino al 5 settembre sarà visitabile negli spazi di via Lanzone 14 un’inedita mostra che raccoglie importanti reperti archeologici e preziosi manoscritti messi a disposizione dalla Sharjah Book Authority.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università Cattolica

Omicidio Verzeni, 31enne fermato “L’ho vista e l’ho uccisa”

MILANO (ITALPRESS) – Il 31enne italiano originario del Mali, fermato dai Carabinieri per gravi indizi di colpevolezza, ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni un mese fa a Terno d’Isola a causa di un “raptus improvviso. Non so spiegare perchè sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa”. Si tratterebbe quindi di un delitto senza un movente preciso. L’uomo, che abitava in una paese a pochi chilometri dal comune della Bergamasca, è l’individuo filmato dalle telecamere allontanarsi in bici dal luogo del delitto.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Sala “L’Autonomia è un danno anche per il Nord del Paese”

MILANO (ITALPRESS) – “Ha raggiunto il quorum di firme la proposta di referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata, elaborata dal ministro Calderoli e approvata dalla maggioranza lo scorso giugno. Vedremo il parere della Corte costituzionale, ma intanto va evidenziato che, nel giro di soli due mesi dall’approvazione della legge, già più di mezzo milione di italiane e italiani avanzano la richiesta di un referendum che si pone l’obiettivo di bocciare la riforma, a dimostrazione di quanto questo tema sia sentito in tutto il Paese”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in una lettera al “Corriere della Sera”.
“Il ministro Calderoli – aggiunge – ha sostenuto qualche giorno fa che il referendum abrogativo spaccherebbe il Paese tra Nord e Sud. Un’affermazione paradossale, per due motivi: è questa profonda e squilibrata Autonomia che semmai aumenta il divario tra Regioni e aree dell’Italia; e non è nè scontato nè vero che il Nord del Paese approvi una riforma così sperequata, come invece spera il suo autore. Da sindaco di Milano, vorrei esprimere e motivare la mia contrarietà rispetto a questo disegno legislativo, che ritengo iniquo sotto più punti di vista”.
“Ci tengo a sottolineare – spiega Sala – che la mia non è affatto una posizione ideologica, originata dal rifiuto preventivo di quanto viene proposto dagli avversari politici. E nemmeno ritengo che la Costituzione non si possa giovare delle riforme, anzi – purchè siano riforme giuste ed equilibrate, capaci di fare il bene della collettività -. Ma, da amministratore di una metropoli come Milano, così come da persona con lunga esperienza nelle politiche private e pubbliche, mi sento di intervenire su un tema che giudico estremamente delicato e plausibilmente dannoso per l’Italia. Sono per vocazione e formazione molto legato alla concretezza e propongo quindi un’analisi tecnico politica. I punti del mio ragionamento, dunque”.
“La costituzione delle Regioni risale al 1970 – ricorda Sala -. Sono passati più di cinquant’anni. Mezzo secolo è sufficiente per trarre un bilancio della loro storia. E’ una storia di successo? Non ne sono per niente certo. Si tratta di istituzioni che, soprattutto, non sempre sono state in grado di affievolire i divari in termini di qualità della vita, innalzando piuttosto criticità note a tutti nei settori che riguardano economia, lavoro, trasporti, sanità, welfare. Ora si pensa a un potenziamento del decentramento. Saranno in grado le Regioni di garantire un percorso di miglioramento nell’erogazione dei servizi ai cittadini in mancanza di un prerequisito fondamentale per poterlo fare e cioè le risorse economiche?”.
“In ogni caso – prosegue il sindaco di Milano -, c’è da chiedersi come si possa immaginare una riforma delle autonomie senza avere consultato o ascoltato la voce delle grandi città, che sono il principale traino dell’economia e della giustizia sociale del Paese. In tutto il mondo va affermandosi la centralità delle città metropolitane, per capacità di vedere il futuro e di programmarlo. Una riforma dell’autonomia e del decentramento che aumenta il divario non solo tra Regione e Regione, ma tra Regioni e grandi città, nasce già cariata. Della riforma del Testo unico delle autonomie locali (Comuni, Città metropolitane, Province), nel frattempo, nessuno parla”.
“La legge sull’Autonomia differenziata – aggiunge – è tecnicamente un processo che, per svilupparsi secondo i disegni dei suoi promotori, prenderà molto, molto tempo. Ora, per giungere ad attuazione ed evoluzione, bisogna intervenire da principio con una pianificazione di lungo periodo che sia all’altezza dell’arduo compito. Chiunque segua la politica ha imparato in questi mesi il senso della sigla Lep: sono i Livelli essenziali delle prestazioni che vengono erogate. Ovvero i requisiti minimi di servizio necessari ad assicurare in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire uguaglianza sui diritti sociali e civili, come la Costituzione sancisce. Poichè sulla misura, la forma e la mappatura dei Lep siamo ancora in alto mare, viene proposto di partire con le materie che non richiedono Lep. Non va bene. Non si parte sulla base di un ‘partiamo e poi si vedrà’. (Per chi non ne fosse informato, il governo si è preso due anni per definire questi benedetti Lep. A partire da lì si procederà alla definizione – e soprattutto alla ricerca – dei fondi necessari)”. “E torniamo quindi sul punto fondamentale: siamo ancora in attesa che qualcuno spieghi agli italiani quali e quante risorse economiche servono, nella cruda realtà, affinchè questi ineludibili livelli essenziali siano garantiti – sottolinea Sala -. Dobbiamo essere onesti: non è pensabile che si tratti di una riforma a costo zero. Per i Lep che richiedono copertura e finanziamento, si possono impegnare risorse solo nei limiti permessi dai ben noti vincoli di finanza pubblica e ciò deve peraltro venire assicurato a tutte le Regioni e non solo a quelle che fanno richiesta di maggiori competenze. Senza queste coperture, le funzioni rimangono prerogativa statale, non regionale. E questa disposizione la dobbiamo a un emendamento presentato da FdI: nemmeno la maggioranza era o rimane compatta di fronte al rischio che i cittadini perdano uguaglianza nei diritti. Quindi, di quali risorse economiche parliamo? Certamente di miliardi. (Nota a margine. Mentre scrivo queste righe leggo che il governo, ragionando di Finanziaria 2025, ipotizza misure per favorire uscite in pensione anticipata, estensione della flat tax, sgravi al ceto medio, pensioni minime più elevate. E poi verranno i Lep. Hanno trovato la pianta dei soldi?)”.
“Torno su un tema che ho pubblicamente già affrontato – aggiunge il sindaco di Milano -. Forse non a tutti è chiara l’ampiezza delle materie che le Regioni possono chiedere di gestire in proprio. Si va dall’istruzione alla salute pubblica, dall’ambiente a competenze fiscali. E l’energia. Ora, immaginiamo venti Regioni che vanno a trattare all’estero dai fornitori di energia, per strappare un prezzo inferiore a quello che riesce a ottenere uno Stato. Pura fantasia. E voglio essere estremo nel ragionamento (non provocatorio, estremo): a mio giudizio le politiche energetiche del futuro dovranno necessariamente essere continentali più che nazionali, e qui si pensa invece di regionalizzarle!”. “A riprova che la mia non è una posizione ideologica, bensì pratica – sottolinea Sala -, riconosco volentieri che nel dibattito iniziale non mi sono espresso aprioristicamente contro l’Autonomia. Ma in quel momento, le materie toccate dal ddl Calderoli non erano affatto quelle che poi si sono rivelate nella pratica. Come ha ricordato l’ex presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ora europarlamentare, ‘si è stati favorevoli a un allargamento del decentramento che riguardasse solo alcune delle 23 materie potenzialmente previste e con lo scopo fondamentale di sburocratizzare e dare risposte efficaci e rapide ai cittadinì (oltre al fatto che prima di procedere si riteneva indispensabile che fossero garantiti e stabiliti i Lep in tutto il territorio nazionale e che fosse assicurato il coinvolgimento del Parlamento)”. “Per tutti questi motivi, e poichè stiamo parlando di un danno che evidentemente non riguarda solo il Sud, ma tutta l’Italia, Nord compreso, da Milano dico no alla legge sull’Autonomia differenziata. E dico però, anche, lavoriamoci assieme affinchè il Paese possa individuare la via più giusta per garantire un’uguaglianza vera e concreta a tutte e tutti”, conclude il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).