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A Milano nuovo hub di quartiere contro lo spreco alimentare

MILANO (ITALPRESS) – La rete degli hub contro lo spreco alimentare si arricchisce di un ulteriore tassello con l’inaugurazione del nuovo Hub alimentare Loreto.
Lo spazio va ad aggiungersi ai sei già attivi (Gallaratese, Centro, Isola, Lambrate e Foody e Selinunte) ed è il secondo – dopo quello nel quartiere San Siro aperto lo scorso giugno – avviato come risultato del percorso di coprogettazione iniziato nel 2023 e che ha visto il coinvolgimento di oltre 20 enti del Terzo settore e soggetti pubblici e privati nelle azioni di recupero delle eccedenze alimentari e di redistribuzione alle persone più fragili.
Un iter finanziato grazie alle risorse a disposizione del Comune di Milano dopo la vittoria dell’Earthshot Prize 2021, prestigioso riconoscimento internazionale dedicato alle migliori soluzioni per proteggere l’ambiente.
Il nuovo Hub alimentare Loreto sarà il primo articolato in tre spazi nel Municipio 2: Off Campus in viale Monza, lo spazio della Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro in piazza Anelli e quello di Terza Settimana in via Leoncavallo. Un innovativo modello che favorisce il radicamento e la prossimità territoriale grazie alla diffusione su più sedi e contemporaneamente assicura il coordinamento tra tutte le realtà promotrici attraverso la gestione integrata.
Il nuovo Hub sarà gestito da un raggruppamento di partner, con cooperativa sociale COMIN come capofila, insieme a Milano Positiva APS, Associazione T12 Lab, Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro, Terza Settimana ODV e Mutuo Soccorso Milano APS.
“L’esperienza di Milano e le sue iniziative nel campo delle politiche alimentari sostenibili sono riconosciute a livello nazionale e internazionale per il loro alto valore innovativo – dichiara il vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo -. In particolare, il sistema degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare si è dimostrato attivatore di circuiti virtuosi di recupero e redistribuzione delle eccedenze. L’impegno dell’Amministrazione per rafforzare questa rete, riconosciuto anche dall’attribuzione del Earthshot Prize 2021, prosegue con l’attivazione del settimo hub in una zona, il Municipio 2, non ancora coperta dall’iniziativa, introducendo come importante fattore di innovazione un’attenzione ancora maggiore alla capillarità delle risposte, attraverso la moltiplicazione dei punti di accesso”.
“Il rafforzamento della rete degli hub contro lo spreco alimentare nei diversi municipi – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè – si inserisce nel solco della nostra strategia di welfare di prossimità che stiamo promuovendo come una delle priorità di questa Amministrazione. Insieme all’esperienza delle reti QuBì, portata avanti dalla Direzione Welfare e Salute, ci aiuta, infatti, a perseguire un obiettivo importante: avvicinare le risposte ai luoghi dove vivono le persone, radicarle nei quartieri e renderle, di conseguenza, più accessibili. In questo senso, la sinergia sempre più forte con i progetti dell’Area Food Policy ci renderà più efficaci nel supportare le famiglie più fragili”.
“L’apertura dell’Hub Loreto – aggiunge il presidente del Municipio 2 Simone Locatelli – ci rende molto orgogliosi, perchè siamo convinti che rappresenterà un rafforzamento delle reti sociali e del tessuto associazionistico già presenti nel nostro territorio in maniera capillare. Seguiremo e sosterremo, quindi, con molta convinzione gli sviluppi del progetto, certi delle sue potenzialità e del contributo valoriale che può portare per lo sviluppo di un’area vasta come il nostro Municipio”.
Uno degli elementi innovativi del nuovo hub è costituito dall’implementazione di azioni di trasformazione degli alimenti non più freschi finalizzate alla produzione di compost, per contrastare lo spreco alimentare, ma il progetto mira anche a promuovere il volontariato e l’integrazione socio-lavorativa, grazie alla collaborazione di diversi partner e alla costruzione di una solida rete territoriale di supporto.
Il funzionamento della raccolta e della consegna dei prodotti e della gestione dei tre spazi che fanno parte dell’Hub Loreto è garantito dalla cooperativa sociale COMIN, dalla Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro e da Terza Settimana ODV, in sinergia con gli altri partner progettuali.
“Siamo molto felici – spiegano la presidente di Comin Elza Daga, Bruno Ferragatta di Terza Settimana ed Enrico Toso della Parrocchia Santa Maria in Turro – per queste nuove aperture nei diversi municipi della città che si aggiungono alle iniziative e strategie che anche l’assessorato Welfare e Salute sta promuovendo con il sostegno alle reti QuBì insieme alle realtà del Terzo Settore nel quadro di un sistema cittadino di assistenza a rete integrata pubblico e privato, mirato a contrastare la povertà delle famiglie in tutte le sue formè.
‘A questo scopo – aggiungono – è importante la sinergia con l’area Food Policy con attività di raccolta, distribuzione, produzione e trasformazione alimentare, per rafforzare e generare ulteriori esperienze nelle reti locali rendendo sempre più significativi gli impatti delle azioni di aiuto alimentare e la connessione con altri bisogni e interventi locali per promuovere opportunità di emancipazione delle persone”.
L’estensione del progetto attraverso l’apertura di nuovi Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare in aree precedentemente non coperte da iniziative simili è stata resa possibile anche grazie al Protocollo di intesa siglato nel 2023 tra Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda e Fondazione Cariplo che ha previsto la sottoscrizione di convenzioni operative per dare concretezza alle singole linee di azione previste nel protocollo. Nel mese di aprile 2024, inoltre, si è aggiunta Fondazione Snam che realizzerà attività monitoraggio e supporto scientifico.
Anche il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano partecipa, dal 2018, con entusiasmo alle attività di contrasto allo spreco alimentare, portando avanti un’attività di ricerca, monitoraggio e supporto metodologico.
“Con questa attività – spiega Marco Melacini, professore di logistics management, al Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico – per la prima volta mettiamo a disposizione, presso lo spazio polifunzionale Off Campus gestito dal Politecnico, non solo competenze e conoscenze, ma anche un luogo di incontro e scambio con i cittadini e gli enti del terzo settore”.
“Da quattro anni – aggiunge Davide Fassi, professore ordinario in spatial and service design al Politecnico – il Politecnico ha aperto un Off Campus all’interno del mercato, un laboratorio di ricerca sul territorio che ospita progettualità anche sul tema cibo col servizio di SOSpesa che distribuisce cibo fresco dei negozi di quartiere ed eccedenza dalla grande distribuzione. E’ stato naturale quindi per noi pensare di ospitare uno dei punti dell’hub diffuso”.
“Il sistema degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare, attivatore di circuiti virtuosi di recupero e redistribuzione delle eccedenze tramite la fitta rete di partner e partecipanti, è stato selezionato come vincitore dell’Earthshot Prize 2021, il premio ambientale globale istituito dal Principe William e assegnato ogni anno a cinque progetti per il loro contributo all’ambientalismo. Sono molto lieta – dichiara Catriona Graham, Console Generale del Regno Unito a Milano – che grazie a questa opportunità, la città di Milano abbia potuto rafforzare questa preziosa progettualità e spero che l’esperienza del capoluogo meneghino possa essere esportata anche al di fuori dei confini cittadini”. Diverse le realtà che partecipano al progetto con le donazioni: il punto vendita di Coop Palmanova e alcuni punti vendita Sigma per quanto riguarda la grande distribuzione, ma sono previste anche donazioni dall’Ortomercato e dagli esercizi commerciali di quartiere di viale Monza e via Rovetta. L’Hub Loreto beneficia, inoltre, di rifornimenti da parte di un altro Hub della rete, Hub Lambrate, nel Municipio 3.

– Foto: Ufficio stampa Comune di Milano –

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Downhill, a Madesimo la prima tappa del Trofeo Regione Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Si svolge oggi e domani a Madesimo, durante la Terza Tappa di Coppa Italia di DownHill, la seconda edizione del “Trofeo Regione Lombardia” sempre di DownHill. Il Trofeo, ha recentemente ottenuto anche il Patronato da parte della Regione, che ne ha così riconosciuto il valore e la rilevanza in ambito sportivo. “Si tratta di un’importante challenge regionale riservata ad una specialità del ciclismo in continua crescita, capace di regalare un’esperienza adrenalinica unica, che unisce sport e forti emozioni – spiega Riccardo Tagliabue, presidente di Sport Inside, Associazione che organizza e gestisce le gare di questa disciplina a livello nazionale per FCI dal 2021. “La tappa di Madesimo – prosegue – ha fatto già registrare un grande successo con oltre 250 atleti iscritti, tra cui non solo giovani ma anche tante donne e ragazze. Sarà in realtà una doppia tappa, perchè assegnerà punteggio pieno sia sabato che domenica. La terza tappa invece, si terrà a Bormio a fine agosto e decreterà i vincitori finali. Per Madesimo, inoltre, si tratta del secondo anno consecutivo di gare nazionali “DownHill Italia-Sport Inside” e sua pista “Valle delle Streghe” è una delle più apprezzate dai concorrenti e organizzatori anche internazionali, tanto da essere stata scelta per il 2025 come sede del Campionato Italiano in prova unica della Federazione Ciclistica Italiana”. Per le competizioni di questo fine settimana è arrivato anche il sostegno e l’incoraggiamento di Lara Magoni, Sottosegretario con delega allo Sport di Regione Lombardia, da sempre vicina al mondo dello sport in montagna: “Con grande entusiasmo – ha detto – vi auguro il meglio per la prima prova del Trofeo Regione Lombardia e per la terza tappa della Coppa Italia di Downhill. Lo sport, specie il ciclismo, non è solo una competizione, ma un viaggio interiore di scoperta e crescita personale. Ogni discesa rappresenta una sfida con se stessi, un’opportunità di superare i propri limiti e migliorarsi. E’ un’esperienza che insegna la disciplina, la resilienza e la capacità di adattamento, qualità fondamentali anche nella vita quotidiana. L’impegno nello sport non è solo un’attività fisica, ma un investimento nella propria salute e benessere. Ogni gara è un’occasione per celebrare la bellezza della natura circostante, esplorando sentieri e percorsi che ci offrono panorami mozzafiato e ci avvicinano alla nostra comunità. Grazie all’impeccabile organizzazione e all’instancabile lavoro dei volontari, questo evento diventa un’opportunità non solo di competizione, ma di condivisione di esperienze e di crescita collettiva. Che questo fine settimana sia ricco di emozioni e soddisfazioni per tutti voi! Continuate con passione e determinazione, perchè ogni discesa è un traguardo conquistato verso il miglioramento personale”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

L’aeroporto di Malpensa sarà intitolato a Berlusconi

MANDURIA (TARANTO) (ITALPRESS) – “Il Cda dell’Enac ha dato il via libera per l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi e penso che il ministro dei Trasporti sarà d’accordo, visto che è lui che deve firmare…”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo alla sesta edizione del Forum in Masseria, a Manduria.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Gruppo Cap, Yuri Santagostino entra nella giunta esecutiva di Utilitalia

MILANO (ITALPRESS) – Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, è stato eletto oggi nella Giunta Esecutiva di Utilitalia, la Federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia e del gas in Italia. Le 400 imprese associate a Utilitalia forniscono oggi servizi idrici a circa l’80% della popolazione, servizi ambientali a circa il 55%, di distribuzione gas al 27% e servizi di energia elettrica al 10%, con un valore della produzione pari a 38,5 miliardi di euro e 100.000 occupati. L’elezione di Santagostino è arrivata quest’oggi in occasione dell’Assemblea Generale che si è svolta a Napoli e che ha visto il rinnovo del mandato al Presidente Filippo Brandolini. Classe 1985, laureato in Scienze del lavoro alla Statale di Milano, Yuri Santagostino è stato Sindaco del comune di Cornaredo nella Città Metropolitana di Milano dal 2014 al 2023. Ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente dell’ANCI – Associazione dei Comuni Italiani – in Lombardia dedicandosi in particolare ai temi della casa. Esperto di politiche ambientali e di progettazione e gestione del ciclo dei rifiuti per soggetti pubblici e privati, Santagostino è anche Consigliere di amministrazione della Fondazione per l’Housing Sociale impegnata in politiche e progetti a sostegno dell’abitare. “Utilitalia è una realtà di fondamentale importanza per il nostro Paese e ricopre un ruolo di grande responsabilità – ha dichiarato Santagostino – Infatti, i cambiamenti climatici, così come le condizioni economiche in continua evoluzione rappresentano una sfida che chi si occupa di acqua, di energia e ambiente deve affrontare quotidianamente. Le oltre 400 imprese associate a Utilitalia agiscono in sinergia e con il comune obiettivo di perseguire la transizione green per costruire per il nostro Paese un futuro in cui le risorse vengono utilizzate in modo intelligente e l’economia circolare è protagonista. Con piacere ed entusiasmo accetto questo incarico, certo che, insieme ai colleghi della Giunta Direttiva, vedremo presto i risultati del nostro lavoro a servizio dei cittadini”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Gruppo Cap

Milano, Metro 5 è partner dei campionati del mondo di Kendo 2024

MILANO (ITALPRESS) – Tutto pronto per i campionati del mondo di Kendo: per quattro giorni, la comunità internazionale del kendo si riunirà per assistere e partecipare a intense competizioni che vedranno sfidarsi i migliori atleti di questa antica arte marziale giapponese a Milano. L’evento inizierà il 4 luglio alle ore 10,00 con una cerimonia di apertura. Metro 5, la linea 5 della metropolitana di Milano promuove il mondiale di Kendo dedicando all’evento un treno che attraverserà la città per 30 giorni e un videowall da 60 mq che trasmetterà le immagini di promozione dei mondiali all’interno della Stazione Garibaldi. “Tramite la collaborazione con la Federazione Italiana Kendo, la Lilla si fa promotrice di una disciplina antica e nobile.” – commenta Serafino Lo Piano, Amministratore Delegato di Metro 5 – “Lo sport non è semplicemente competizione, ma anche valori e l’arte marziale del Kendo in questo è del tutto particolare per la sua filosofia: non solo tecnica fisica ma soprattutto concentrazione mentale, disciplina e autocontrollo. Ci piace pensare che questi valori si possano muovere in metropolitana, coinvolgendo atleti, tifosi e tutti i passeggeri in una bella esperienza di viaggio e sportiva”. Questa partnership conferma, ancora una volta, il ruolo chiave di Metro 5 non solo nel trasporto urbano, ma anche nella valorizzazione di questi sport in cui si vince con la “spada”, ma anche con la testa e con il cuore. La Metro5, da sempre metropolitana dello sport, si estende per circa 13 km collegando efficacemente i maggiori impianti sportivi della città e permettendo ai viaggiatori di muoversi all’interno del Comune di Milano.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa M5

Osservatorio PoliMi, quasi 2 mld la spesa digitale dei professionisti

MILANO (ITALPRESS) – Nel 2023 avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro italiani hanno investito complessivamente 1,888 miliardi di euro in tecnologie digitali, +7% rispetto al 2022, con previsioni di ulteriore crescita nel 2024, che dovrebbero portare la spesa digitale a quasi 2 miliardi di euro nell’anno in corso (1,982 miliardi di euro, +5% rispetto al 2023). A investire più in tecnologia si confermano gli studi multidisciplinari, con una spesa media di 25.100 euro, seguiti a distanza dai consulenti per il lavoro (12.900 euro), dai commercialisti (12.100 euro) e infine dagli avvocati, con investimenti medi di 9.500 euro. Nel dettaglio, il 41% degli studi multidisciplinari investe più di 10.000 euro e il 37% tra 3mila e 10mila euro. Tra i consulenti per il lavoro, il 31% più di 10mila e il 38% tra 3 e 10mila. Il 23% dei commercialisti investe più di 10mila euro, il 37% tra 3 e 10mila. Solo l’8% degli avvocati spende più di 10mila euro, il 35% tra 3 e 10mila euro. Anche sul fronte della reddittività la categoria legale è quella più in sofferenza: il 40% registra una diminuzione del reddito nell’ultimo biennio, contro il 28% dei commercialisti, il 24% dei consulenti per il lavoro e il 27% dei multidisciplinari.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno “Professionisti, qualcuno con cui correre”.
L’intelligenza artificiale non è ancora compiutamente entrata tra i professionisti, che pure manifestano grande interesse. Oltre l’80% degli studi si sta documentando sulla tecnologia, tra il 5% e il 7% sta valutando lo sviluppo di progetti con altri colleghi e tra il 3% e l’8% è passato all’azione, avviando progetti, con l’ausilio di consulenti esterni o insieme ad altri partner di business (la propensione ad avviare progetti è maggiore tra gli studi di medie e grandi dimensioni). Commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari grazie all’AI vorrebbero soprattutto rendere più efficiente la compilazione e la redazione di documenti e atti, automatizzando le attività ripetitive (tra il 70% e il 72%), mentre gli avvocati al primo posto mettono l’aggiornamento su normative e novità del settore, utilizzando sistemi di ricerca e monitoraggio delle fonti giuridiche (55%).
Per commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari la prima preoccupazione per il futuro è la difficoltà di trovare personale adatto alle esigenze dello studio, al secondo posto ci sono il passaggio generazionale e la necessità di aumentare le dimensioni dello studio, ritenute inadeguate anche dagli avvocati. Al terzo posto, per commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari, c’è la difficoltà di far percepire l’utilità di nuovi servizi alla clientela. Per gli avvocati, invece, la principale preoccupazione è la capacità di elaborare da soli una nuova visione di studio, ma anche la difficoltà di trovare interlocutori con cui sviluppare collaborazioni stabili e la disponibilità di risorse finanziarie da investire in tecnologie evolute.
“Il progresso tecnologico e gli obiettivi di transizione digitale e green avranno un impatto crescente sul mondo professionale, che deve agire in fretta su modelli organizzativi, relazionali e di business per adeguarsi ai nuovi paradigmi e produrre nuovo valore per la clientela – afferma Claudio Rorato, Responsabile scientifico e Direttore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale -. Per avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari è il momento di correre, per accelerare il livello di digitalizzazione e sostenibilità, sia all’interno delle loro organizzazioni che nel trasferimento alle aziende clienti, fondamentale per supportare le imprese italiane nel processo di cambiamento”.
“La ricerca conferma alcune tendenze degli scorsi anni nella diffusione delle tecnologie digitali negli studi professionali – spiega Francesca Parisi, Ricercatrice dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale -: le soluzioni verticali, tipiche di ciascuna professione sono ormai presenti in più di 8 studi su dieci, ma le restanti tecnologie al massimo nel 50%, quelle avanzate in rari casi, con l’eccezione dei grandi studi, che hanno un portafoglio tecnologico ampio e diffuso. La scarsa diffusione tecnologica è il riflesso di processi lavorativi assestati sui modelli tradizionali, che puntato più sull’ammodernamento dei servizi tradizionali che sull’introduzione di nuove aree di servizio”.
Nel patrimonio informatico, i software per la gestione della contabilità e paghe, per il processo civile telematico, i sistemi di fatturazione elettronica e i sistemi di videochiamate sono presenti nei diversi studi con percentuali oltre l’80%, le restanti tecnologie censite al massimo nel 50%, raggiungendo il minimo in quelle evolute come CRM, business intelligence, AI, workflow.
Tra gli avvocati, solo fatturazione elettronica (88%) e servizi di videochiamata (74%) sono diffusi massicciamente, le altre tecnologie raggiungono meno di uno studio su 2. La conservazione digitale a norma è al 43%, il sito web al 41%, le reti VPN al 32%. Le tecnologie più evolute – CRM, business intelligence, intelligenza artificiale e blockchain – restano ai margini, diffuse tra il 3% e il 7% delle realtà.
Per i commercialisti, ad eccezione del software per la gestione della contabilità e della fatturazione elettronica, presenti rispettivamente nell’88% e nell’87% degli studi, e dei sistemi per le videochiamate, nel 73%, tutti gli altri applicativi oggetto della ricerca sono adottati da meno del 44% degli studi. 37% per la conservazione digitale a norma, solo il 35% utilizza piattaforme di eLearning, solo il 31% un portale per la condivisione documentale con i clienti.
I consulenti del lavoro hanno più tecnologie al di sopra del 50%, segno di un percorso digitale che continua ad arricchirsi: oltre alla procedura paghe (94%, riconducibile all’attività prevalente), sono molto presenti la fatturazione elettronica (82%) e la procedura per la contrattualistica (74%). La rete VPN è al 49%, il sito Web al 44%, mentre le tecnologie più evolute oscillano tra l’1% e l’8%.
Negli studi multidisciplinari, le tecnologie diffuse dal 50% in su comprendono la gestione della contabilità (87%), procedura paghe (74%), rete VPN (57%), sito internet (50%). Le tecnologie più evolute, CRM, business intelligence, intelligenza artificiale e blockchain, oscillano tra il 3% e il 10%.
Nei grandi studi (organico dalle 30 persone in su) più della metà degli applicativi oggetto della ricerca sono diffusi in almeno metà degli studi. Sito web dello studio, videochiamata, fatturazione elettronica e software per la gestione della contabilità sono presenti in 9 studi su 10. Rete VPN, procedura paghe, rilevazione presenze e portale per la condivisione dei documenti con i clienti, in 7 studi su 10.
Gli studi professionali devono fare ancora molta strada sul fronte della sostenibilità ambientale. L’80% sta agendo sulla riduzione del consumo di carta, il 60% sul riciclo dei rifiuti e dei materiali, il 30% sul risparmio energetico, Ma lo smart working è diffuso solo tra il 20 e 30% degli studi, le policy per stimolare comportamenti virtuosi tra il 5% e il 10%, i programmi di certificazione per la sostenibilità ambientale appena tra il 2% e il 4%. Lo stesso può dirsi per la sostenibilità sociale nelle sue diverse articolazioni: tra il 45% e il 58% degli studi professionali delle diverse professioni non ha attivato alcuna azione in questo campo, le policy per il welfare oscillano tra il 24% e il 45% e quelle per la parità di genere tra il 16% e il 29%, ma le restanti articolazioni (gestione diversità e inclusione sociale, whistleblowing, attività sociali, sensibilizzazione sui principi ESG) raggiungono pochi punti percentuali o, al massimo, il 20% nella categoria legale.
Anche nel 2023 e nei primi mesi del 2024, gli studi professionali si confermano tra i principali soggetti con cui le piccole e medie imprese italiane collaborano nei propri progetti di trasformazione digitale: il 34% delle PMI che dichiara di collaborare con soggetti esterni sul tema della digitalizzazione, indica gli studi professionali come interlocutori. Tuttavia, il supporto ha riguardato prevalentemente l’attività amministrativa e, meno, gli aspetti di pianificazione/consulenza. Inoltre, tra le imprese che non si sono rivolte ai professionisti per progetti di trasformazione digitale, oltre l’80% non li ha ritenuti interlocutori idonei sul tema, trascurando anche le loro abilità in termini di formazione al personale.
Nonostante la difficoltà dichiarata nell’individuare nuovo personale adatto alle esigenze dello studio, è elevata la quota di studi che non ha volutamente inserito giovani negli ultimi due anni (circa la metà degli studi legali e di commercialisti, oltre il 30% dei consulenti del lavoro, oltre il 20% dei multidisciplinari). Esaminata a livello dimensionale, la situazione rivela che più del 60% dei micro-studi non ha volutamente inserito giovani negli ultimi due anni; al contrario, il 65% degli studi medi e oltre l’85% degli studi grandi dichiarano di averne inseriti e che, avendo questi giovani confermato le attese, lavorano ancora presso di loro. Non supera poi il 10% la quota di studi che dichiara di aver assunto soggetti con competenze diverse dalla propria professione, mentre è attorno al 15%-25% quella di studi che hanno sviluppato collaborazioni stabili con soggetti con competenze diverse dalla propria.
L’Osservatorio ha assegnato il “Premio Studio Digitale 2024” agli Studi che si sono distinti per capacità innovativa a livello organizzativo e di business attraverso le tecnologie digitali. Quest’anno sono stati assegnati 3 premi e 2 menzioni d’onore. I tre vincitori sono La Scala Società tra Avvocati di Milano con un progetto di servizi legaltech e insurtech, Studio Previti Associazione Professionale di Roma per il progetto Piracy Shield per la lotta alla pirateria degli eventi online e Studio Piscaglia di San Mauro Pascoli (FC) per la digitalizzazione del processo di assunzione e il dialogo diretto con i dipendenti. Menzione d’onore per Studio Micci di Busto Arsizio (VA) per un progetto formativo online e Swing STP SRL di Novara per un progetto sulla verifica dei pacchetti digitali conservati e da conservare. I progetti premiati sono stati valutati secondo l’originalità del progetto, la rilevanza e misurabilità dei benefici, la complessità e l’approccio strategico.

– foto tratta da studio PoliMi –
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Tavolo con gli Ordini, Rossetto “Bene la proposta del ministro Tajani”

MILANO (ITALPRESS) – “Una riunione ad hoc con tutti i parlamentari lombardi” per “dialogare con gli Ordini professionali così da confrontarsi e capire come muoversi per migliorare la situazione prima che si apra il dibattito della finanziaria”. E’ quanto ha chiesto il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nel corso dell’incontro con i rappresentanti della Consulta degli Ordini di Milano e della Lombardia svoltosi lo scorso 1 luglio nei locali del palazzo di Giustizia di Milano. Tra i presenti c’era anche l’Ordine dei Biologi della Lombardia con il suo presidente, Rudy Alexander Rossetto il quale si è detto contento per la proposta del ministro Tajani di voler “instaurare un tavolo di lavoro tra gli Ordini e le istituzioni. Tavolo, ha sottolineato non a caso il presidente dell’OBL che “più volte ho chiesto alla Regione senza riuscire mai ad ottenerlo. La speranza, a questo punto, è che si possa realmente concretizzare una proposta del genere, che veda il coinvolgimento di tutti gli Ordini senza interessi di parte”.
Il presidente dell’OBL ha consegnato (ed illustrato) un documento al ministro spiegandogli come “i Biologi abbiano nel loro DNA la capacità di potersi muovere in materia ambientale (one healt, economia circolare, transizione ecologica ed energetica) non solo in Italia ma anche in Europa”. Ovviamente, ha argomentato ancora Rossetto, “occorre saperlo fare muovendosi sempre con buon senso e puntando sull’innovazione”. E sempre a proposito di ambiente, “come non sottolineare – ha proseguito ancora Rossetto – gli ottimi risultati che si stanno raggiungendo in Lombardia grazie anche al lavoro di Arpa, ente con il quale l’OBL ha stretto di recente accordi proprio mirati alla tutela dell’ambiente?”. Seguendo le dinamiche e le politiche europee di questi ultimi anni, ha rimarcato ancora Rossetto: “occorre riflettere su quanto sia importante lavorare per trasformare l’Italia in un paese trainante a livello internazionale così da innalzare anche il ‘made in Italy ed il made in Europè stesso in termini di mera qualità e sicurezza”. Proprio in questa prospettiva, ha sottolineato il presidente dell’OBL: “il biologo può fare tanto, fornendo il proprio contributo ad esempio per quanto concerne il controllo della qualità all’interno della filiera alimentare; nella preparazione dei soldati e nell’ampliamento delle competenze dell’Esercito Italiano e magari, in un prossimo futuro, anche di quello ‘Europeò; nell’aumento della natalità, della fertilità e nella lotta all’infertilità in Italia ed in Europa”.

– Foto ufficio stampa Ordine Biologi Lombardia –

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Maria Pierro prima donna alla guida dell’Università dell’Insubria

MILANO (ITALPRESS) – Una giornata storica per l’Università dell’Insubria, che ha eletto al primo turno la sua prima magnifica rettrice: Maria Pierro ha trionfato su Mauro Ferrari con 69 voti di vantaggio e sarà alla guida dell’ateneo dal 1° novembre 2024 fino al 2030, con Umberto Piarulli come prorettore. Nella storia recente dell’Insubria, è la prima volta che il risultato è netto alla prima convocazione elettorale. I voti scrutinati, considerata la ponderazione del personale tecnico amministrativo che conta 0,3, sono 554 e sono così ripartiti: 302 Pierro, 233 Ferrari, 4 schede bianche, 15 schede nulle; il quorum era fissato a 278 preferenze.
Maria Pierro, 59 anni, è una giurista, direttrice del Dipartimento di Eccellenza di Economia, giudice tributario a Torino.
“Il mio ringraziamento va a tutta la comunità accademica – ha detto – per il consenso che ha riconosciuto a me e a Umberto Piarulli e per il sostegno che ha mostrato in questi mesi. Un ringraziamento al personale tecnico e amministrativo e bibliotecario, agli studenti e a tutti i miei colleghi. Desidero che questo ateneo cresca e progredisca sempre di più e consolidi la sua posizione, lavorerò per un ateneo inclusivo e attento alle persone. L’intenzione è di essere naturalmente la rettrice di tutti, di chi mi ha votata e di chi non mi ha votata. Ringrazio anche i colleghi Mauro Ferrari e Michela Prest per la campagna elettorale che è stata svolta nel massimo della correttezza e rispetto. Un ringraziamento da parte mia e di Umberto Piarulli anche al rettore Angelo Tagliabue e al prorettore vicario per questi anni trascorsi”.
Tra i primi obiettivi che saranno affrontati dalla nuova governance: intervenire sulle strutture edilizie, adeguandole alle effettive richieste della comunità accademica; fornire la strumentazione adeguata alla ricerca; reclutare personale docente, tecnico e amministrativo, funzionale alla crescita strategica dell’ateneo; continuare a garantire una didattica di qualità integrando le modalità di erogazione tradizionali con la didattica online; favorire l’internazionalizzazione; consolidare i rapporti con il territorio, la Regione e il Ministero.
Nei prossimi giorni sarà fissata la proclamazione da parte della decana dei professori Nicoletta Sabadini, mentre il mandato rettorale inizierà il 1° novembre.
Per l’Università dell’Insubria quella di oggi è stata la settima votazione, che in 26 anni di storia ha portato all’elezione di quattro rettori: Renzo Dionigi è stato scelto nel 1998, nel 2001, nel 2004 e nel 2008, ed è rimasto al vertice dell’ateneo fino al 2012; Alberto Coen Porisini è stato in carica dal 2012 al 2018; Angelo Tagliabue dal 2018 al 31 ottobre 2024; Maria Pierro dal 1° novembre 2024 al 2030.
Dal 2018 Maria Pierro è direttrice del Dipartimento di Economia, che ha ottenuto la qualifica ministeriale di Dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023/2027. E’ componente del Senato accademico e delegata del rettore per le attività inerenti alle Relazioni sindacali e per la contrattazione collettiva integrativa del personale tecnico e amministrativo. Laureata con lode in Giurisprudenza a Pavia, con un PhD in Diritto tributario, è di ruolo all’Insubria dal 2002, dal 2017 come professore ordinario. Avvocato dal 1995, dal 2005 è iscritta nella sezione speciale dell’Ordine degli Avvocati di Como, e dal 2020 è anche giudice tributario alla Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Torino. Ha scritto due monografie e molte pubblicazioni scientifiche, è condirettore di due riviste scientifiche e direttore della collana di monografie di Diritto tributario contemporaneo di Giuffrè.
Il prorettore Umberto Piarulli, 58 anni, è un chimico organico. E’ laureato all’Università degli Studi di Milano con un PhD a Losanna, in Svizzera, dove ha svolto attività di ricerca dal 1991 al 1996. Di ruolo all’Insubria dal 1996, è diventato professore ordinario nel 2016 ed è stato direttore del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia dal 2017 al 2023. Ha ricevuto diversi finanziamenti di rilievo, circa 2.5 milioni di euro, per progetti di ricerca da lui coordinati. In ambito scientifico, si è occupato di metodologie sintetiche per composti che sono stati utilizzati quali vettori per farmaci antitumorali. E’ coautore di 114 articoli scientifici, un brevetto e diversi capitoli di libri, nonchè invited lecturer a diverse conferenze internazionali.

– foto ufficio stampa Università dell’Insubria –
(ITALPRESS).