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Forum Milano-Palermo per trovare la sinergia tra “città complementari”

MILANO (ITALPRESS) – Sviluppare una sinergia tra le città di Milano e Palermo, per un reciproco scambio in vari campi ma soprattutto nella formazione e nella cultura. E’ uno degli obiettivi del Forum Milano-Palermo “Genio mediterraneo”, che si è svolto a palazzo Marino del capoluogo lombardo alla presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
Per Sala, si tratta di “due città complementari”. “Gli obiettivi del Forum Milano-Palermo – ha spiegato – sono quelli di trovare qualche sinergia, parola a volte un pò abusata, tra le due città, non tra le amministrazioni comunali, nell’interesse dei cittadini perchè ci sono alcune cose sulle quali Milano può insegnare, per esempio nello sviluppo delle partnership pubblico-privato sulle quali siamo più avanti di ogni altra città italiana, e Palermo ha doti di innovazione su cui può insegnare. E’ una città, per esempio, che sulla lotta serrata alla mafia, lo dice la storia, e sul confronto con la criminalità, può insegnare molto e ce ne è un gran bisogno perchè la mafia c’è anche qua, poi ha una università eccellente. Il 4 e 5 novembre, al di là dei due sindaci, verranno invitati rappresentanti della società a discutere di tutto e avremo una risposta più articolata sugli obiettivi. Abbiamo fior di università tra qua e là, credo che nei miei interessi ci sia soprattutto trovare formule, lavorare insieme meglio sulle università e in generale sui percorsi formativi e sulla formazione. Lì ci sono qualità straordinarie, se poi riuscissimo anche a fare qualcosa di più a livello culturale con scambi, e ne parlerò col nostro assessore, sarà una buona cosa”, ha aggiunto Sala.
Sul ponte tra Milano e Palermo “stiamo immaginando di potere far transitare – ha spiegato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – tutto ciò che già sappiamo essere comune e condiviso e ciò che ulteriormente potremo condividere. In termini di politiche amministrative, della cultura, di integrazione e inclusione sociale, di buone prassi gestionali. Ma soprattutto in termini di ibridazione tra una cultura mitteleuropea e una mediterranea, per la costruzione di una nuova identità euro mediterranea, che interessi le due città e io penso l’intero Paese”.
“Sono convinto che Milano – ha aggiunto Lagalla – sia l’unica vera città europea di questo Paese. Credo che Palermo custodisca un’altra caratteristica fondamentale: è il punto di connessione tra cultura europea e cultura mediterranea. Nella consapevolezza che possono esistere una coscienza e un’ibridazione culturale, un meticciato culturale, che portino alla cifra che per l’Italia è fondamentale una cultura euro-mediterranea. Palermo è una città europea e al tempo stesso nordafricana, mediorientale, diversa da quella che può essere Milano o Berlino. Ma può portare valore aggiunto e può ricevere un valore aggiunto amplificato. Questo mi ha spinto a trovare subito nella sensibilità del sindaco Sala l’idea di aderire a questa sperimentazione. I rapporti tra Milano e Palermo esistono e sono presenti. Credo che i palermitani abbiano ricevuto tanto da Milano. E lo hanno voluto restituire a Palermo. Purtroppo Palermo non è così abituata a ricevere. Forse perchè è troppo orgogliosa o perchè poco attenta”.
“Parlemo e Milano – ha aggiunto – hanno rapporti importanti. Il punto di aggancio è quello di partire dalle skills culturali e dalle esigenze crescenti di un mercato che in Sicilia non ha più bisogno di un’infrastrutturazione fisica ma digitale che in Sicilia c’è ed è potente. E’ il centro delle connessioni digitali tra l’Europa, il Nordafrica e il Medio Oriente. Palermo è la terza città italiana dopo Milano e Torino per assorbimento di competenze digitali e richiesta di competenze digitali. Come amministrazione stiamo offrendo alle aziende che lo vogliano fare di insediare a Palermo i loro luoghi di organizzazione facendo sì che i laureati di cui hanno bisogno restino in Sicilia, operando in Sicilia per commesse che vengono da tutto il mondo. Il rapporto con Milano serve per aumentare le ispirazioni e far sì che Milano possa trovare a Palermo condizioni per completare un quadro, una tendenza, un orientamento che facciano dell’Italia una nazione di fatto europea”, ha sottolineato Lagalla.

– Foto: xp2/Italpress –

(ITALPRESS).

Egyptair inaugura il primo volo diretto Milano Malpensa-Luxor

MILANO (ITALPRESS) – Egyptair, la compagnia di bandiera dell’Egitto, inaugura il 6 ottobre 2024 la prima rotta diretta Milano Malpensa-Luxor, operata ogni domenica, con partenza alle 17:50 e arrivo alle 23:05 ora locale a Luxor. La compagnia, che da 60 anni con i suoi voli ha avvicinato l’Egitto all’Italia, conferma con questa nuova apertura la sua volontà di sostenere il turismo tra i due Paesi che, da diversi anni, evidenzia un trend in continua crescita. Secondo i dati del Ministero del Turismo, nel 2023 l’Egitto ha registrato 14,9 milioni di visitatori, con una crescita dal 27% rispetto al 2022 e di gran lunga superiore al record storico di 13,1 milioni di arrivi registrato nel 2019. A fare la parte del leone, sono i turisti italiani, cresciuti del 250% per un totale di 850.000 arrivi. I dati sono confermati dalla compagnia di bandiera che, nello scorso anno, ha trasportato più di 265.000 passeggeri tra l’Italia e l’Egitto, collegando Roma Fiumicino e Milano Malpensa con 24 voli settimanali per Il Cairo. Per gestire la sempre maggior richiesta su base annuale e con specifici picchi stagionali, per quest’estate sono stati aggiunti nuovi voli diretti su Il Cairo per un totale di 28 settimanali, equiparatiti tra Milano e Roma e tutti operati con Boeing 737-800, garantendo quindi la possibilità di viaggiare a oltre 4mila passeggeri ogni settimana. “SEA Aeroporti di Milano esprime grande soddisfazione per la scelta di Egyptair di ampliare l’offerta sullo scalo di Malpensa con il nuovo volo per Luxor, una destinazione affascinante nel cuore dell’Egitto, molto amata dagli italiani per la sua storia millenaria e per le sue meraviglie archeologiche famose nel mondo” dichiara Andrea Tucci, vice President Aviation Business Development di SEA. “La partnership strategica tra Egyptair e Malpensa si arricchisce così di un nuovo capitolo che contribuirà a sviluppare ulteriormente la connettività e gli scambi culturali e umani tra Milano e l’Egitto, caratterizzati da una costante crescita delle rotte e dei flussi di traffico. Con questo nuovo volo si consolida il portafoglio dei servizi aerei di Malpensa, che servono 182 destinazioni in 78 paesi”. La rotta Malpensa-Luxor sarà effettuata con un Boeing 737-800 garantendo 144 posti di cui 24 in Business Class e 120 in Economy Class.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Egyptair

Como, al via un progetto di impresa in carcere di Intesa Sanpaolo

COMO (ITALPRESS) – Inaugurato all’interno della Casa Circondariale di Como, un laboratorio per la costruzione di quadri elettrici complessi: qui lavoreranno detenuti selezionati che partecipano al progetto d’impresa in carcere, promosso da Intesa Sanpaolo.
L’iniziativa è stata presentata all’interno dell’istituto penitenziario lombardo e proprio oggi ha preso l’avvio la parte pratica operativa del progetto che punta a favorire l’incontro fra imprese e lavoratori formati proprio all’interno delle mura dell’istituto.
Undici detenuti sono stati selezionati e si specializzeranno nella realizzazione appunto di quadri elettrici complessi diventando così tecnici cablatori elettricisti.
Il progetto coinvolge, oltre a Intesa Sanpaolo e alla Casa Circondariale, il gruppo MekTech, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di impianti e sistemi robotizzati, e la cooperativa sociale Ozanam, che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà. Presenti all’avvio dei lavori a Como, Don Gino Rigoldi, ispiratore del progetto, il Provveditorato regionale e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.
“Il carcere si apre e accoglie al suo interno un’opportunità. In questo caso il carcere è un luogo dove si può apprendere un talento. Il percorso serve a generare un’opportunità per il futuro e questo grazie anche all’imprenditore che ha deciso di portare qui parte dell’attività e ha accettato la sfida”, ha detto Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
“Questo progetto – ha spiegato Anna Roscio, Executive director, sales and marketing imprese di Intesa Sanpaolo, al microfono di Italpress – nasce dalla volontà di unire i nostri clienti, imprese ed enti no profit per creare un percorso virtuoso di lavoro dentro al carcere e l’opportunità di apprendere un mestiere”.
Nel laboratorio, uno spazio da circa 180 mq, interno alla Casa Circondariale, avverrà tutto il processo produttivo, dall’arrivo dei componenti fino alla realizzazione del prodotto confezionato dai nuovi tecnici.
Secondo dati del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e del ministero della Giustizia, il 70% dei detenuti cade nuovamente in errore una volta scontata la pena, il tasso di recidiva però scende al 2%, secondo una stima della stessa fonte, per chi viene avviato a un percorso formativo e lavorativo: “Quando una persona esce dal carcere con un mestiere in mano – ha detto Don Gino Rigoldi – il tasso di recidiva crolla. Acquisisce infatti un qualche strumento per essere autonomo, con progetti come questo si fa sicurezza e occupazione assieme”.
L’esperienza lavorativa per le 11 persone selezionate punta a consentire il potenziale inserimento lavorativo in futuro. Al taglio del nastro erano presenti i lavoratori coinvolti nel progetto che hanno mostrato grande entusiasmo: “Ci sentiamo molto fortunati – ha testimoniato Claudio Clerici, 33 anni – questo progetto ci offre anche l’opportunità di mantenerci e di non stare con le mani in mano”. “Io oggi mi sento felice e quasi non mi sembra di essere in un ambiente carcerario”, ha detto invece Amed Cetin, 22 anni.
“Intesa Sanpaolo per il Sociale – ha spiegato Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer del Gruppo – è una struttura che è stata costituita recentemente con il compito di gestire il nostro programma di contrasto alle disuguaglianze che è considerato il più grande svolto da un soggetto privato nel nostro Paese”.
-foto f03 –
(ITALPRESS).

Gruppo CAP, oltre un mld di investimenti tra il 2023 e il 2033

MILANO (ITALPRESS) – Gruppo CAP, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, presenta il nuovo Piano Industriale 2024-2028: in totale, considerando il periodo 2023 – 2033, gli investimenti sono circa 1 miliardo e 104 milioni di euro. Le risorse stanziate includono i finanziamenti ottenuti in ambito PNRR. Per il prossimo biennio, invece, gli investimenti ammontano a circa di 324,6 milioni di euro, pari a un valore medio di 162,3 milioni all’anno.
Con il nuovo piano 24-28, Gruppo CAP conferma la centralità della politica di investimento all’interno della propria strategia, così come il proprio posizionamento tra i big player nello sviluppo dell’economia circolare in Italia. L’obiettivo è innanzitutto integrare la gestione sostenibile dell’acqua con quella dei rifiuti, per incentivare il processo di decarbonizzazione alla base della rivoluzione verde e della transizione ecologica invocata dall’unione Europea.
Il Piano Industriale prevede inoltre una riduzione di 50 milioni di euro del nuovo indebitamento già previsto nel Piano Industriale 2023, grazie al miglioramento dell’andamento finanziario rilevato nell’ultimo anno e di quello prospettico dei prossimi anni. Inoltre, dal 2024 al 2028 il nuovo programma guiderà CAP con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture del servizio idrico integrato attraverso una spinta verso l’innovazione e la digitalizzazione delle reti.
Spiega Alessandro Russo, Amministratore Delegato di Gruppo CAP: ‘Il nostro Piano Industriale ruota attorno a tre principali obiettivi: la gestione eccellente del servizio idrico, la riduzione delle inefficienze e l’espansione degli investimenti. Nei prossimi anni ci focalizzeremo soprattutto sul PNRR. Possiamo citare, ad esempio, il PNRR Perdite Idriche, per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, per il quale verranno investiti oltre 96 milioni di euro, oppure il progetto Città metropolitana Spugna, che ha come obiettivo la riqualificazione funzionale di spazi pubblici aperti in termini ecologici, fruitivi e di valore estetico attraverso la gestione sostenibile delle acque piovane, grazie a sistemi naturali volti a contrastare le isole di calore, a ridurre il consumo di suolo e a migliorare la qualità dell’aria. Il progetto, realizzato insieme alla Città metropolitana di Milano, si compone di 90 interventi di drenaggio urbano sostenibile e nature-based solutions del valore di circa 50 milioni di eurò.
In linea con la propria strategia, Gruppo CAP, di recente ha fondato CAP Evolution, la nuova realtà che opera nei settori del Waste, Wastewater ed Energy. CAP Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo, vere e proprie bioraffinerie che si occupano del trattamento delle acque reflue, ma anche nella valorizzazione degli scarti, ottenendo, in particolare dai fanghi, fertilizzanti, bioplastiche, cellulosa, minerali o biometano.
In linea con la propria strategia, Gruppo CAP, di recente ha fondato CAP Evolution, la nuova realtà che opera nei settori del Waste, Wastewater ed Energy. CAP Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione del Gruppo, vere e proprie bioraffinerie che si occupano del trattamento delle acque reflue, ma anche nella valorizzazione degli scarti, ottenendo, in particolare dai fanghi, fertilizzanti, bioplastiche, cellulosa, minerali o biometano.
Per il 2024, CAP Evolution prevede ricavi pari a 77 milioni di euro, di cui 1,3 milioni derivanti dal trattamento di rifiuti liquidi e 3,8 milioni di euro da energia e biogas.
Ogni anno, negli impianti gestiti da CAP Evolution vengono trattati 350 milioni di metri cubi di acque reflue di cui il 34% viene riutilizzato, e oltre 80mila tonnellate di fanghi di depurazione, dei quali circa 40mila vengono reimpiegati in agricoltura, altri 14mila usati come fertilizzanti e 30mila termovalorizzati per produrre energia. L’obiettivo è termovalorizzare fino a 65mila tonnellate e trasformarne 20mila in fertilizzanti. CAP Evolution gestisce anche gli impianti fotovoltaici che forniscono agli asset di Gruppo CAP energia da fonti rinnovabili. Il piano industriale di CAP Evolution prevede di arrivare a sostenere il 50% dei consumi del Gruppo entro il 2030, attraverso la produzione da fotovoltaico e agrivoltaico e dall’integrazione con Neutalia, l’impianto di termovalorizzazione di Busto Arsizio partecipato da CAP.
‘Il 2023 – afferma Michele Falcone, direttore generale CAP Evolution – è stato un anno importantissimo. Stiamo mettendo a terra una serie di grandi progetti. Il primo sicuramente è quello di creare a Rozzano un grande impianto per il trattamento dei rifiuti liquidi urbani che insieme a Canegrate e a San Giuliano Milanese farà in modo che questa azienda andrà a smaltire oltre 150.000 tonnellate di rifiuti liquidi, trasformando ciò che è un rifiuto in gas e calore, per cui chiudendo l’economia circolare.
Stiamo andando avanti con progetti sul fotovoltaico promuovendo CER per arrivare al 2030 a far sì che oltre il 50% di energia del gruppo CAP sia autoprodotta. Stiamo portando avanti il progetto di Sesto San Giovanni dove non solo oggi funziona l’impianto per lo smaltimento della FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), ma proprio oggi è iniziato il progetto per l’impianto fanghi che permetterà di termovalorizzare 65.000 tonnellate e andare a trasformare 20.000 tonnellate di in fertilizzanti.
Stiamo andando avanti col progetto Neutalia con un piano industriale approvato di oltre 112 milioni di euro che permetterà a un vecchio inceneritore di diventare un moderno termovalorizzatore che produrrà energia, calore, recupererà le ceneri e le scorie e li trasformerà appunto anche questi in materia prima secondà.
Il Gruppo CAP ha presentato anche il nuovo Piano di Sostenibilità, un documento volto a guidare le scelte dell’azienda per i prossimi anni e che nasce dalla valutazione dei risultati raggiunti sinora, ma anche dall’analisi del contesto esterno, profondamente mutato rispetto al 2019, anno in cui la green utility ha pubblicato il suo primo piano
Il nuovo piano di sostenibilità è innanzitutto una strategia di sviluppo sostenibile, con una visione a lungo periodo, che guarda fino al 2033 e identifica le sfide del settore, i risultati già ottenuti e i prossimi obiettivi. Rappresenta il completamento del percorso di ridefinizione del modello di business, attraverso il quale CAP ha integrato la sostenibilità nell’attività industriale. L’obiettivo è di garantire nel tempo la generazione del valore per gli shareholder, i collaboratori, gli stakeholder e il territorio, e porre le basi di un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.
Spiega il Presidente di Gruppo CAP, Yuri Santagostino: ‘Ogni passo compiuto nel trasformare il nostro business rendendolo più sostenibile è stato fatto con approccio partecipativo, coinvolgendo le nostre persone, la comunità locale, tutti i partner, i collaboratori, i fornitori e i clienti. Oggi un dialogo approfondito con gli stakeholder è ancor più necessario, soprattutto alla luce del nuovo ruolo che stiamo assumendo come abilitatori alla transizione green dei territori. Se l’obiettivo è dunque fare dell’acqua e dell’innovazione i pilastri su cui costruire processi di economia circolare, insieme al passaggio a modelli produttivi sostenibili, la partecipazione di tutti è fondamentale per una condivisione del valore prodotto, vera missione di una società interamente pubblica come Gruppo CAP. Per queste ragioni l’aggiornamento del Piano di Sostenibilità nasce grazie al concorso di una pluralità di soggetti, che hanno tracciato insieme a noi la nuova rotta fino al 2033 e ai quali ci lega un dovere di trasparenza e credibilità. Con questo nuovo documento ci poniamo obiettivi più ambiziosi e ampliamo i nostri orizzonti. Perchè la sostenibilità non è una medaglia da appuntarsi sul petto, ma un processo continuo, faticoso ed entusiasmante che non ha mai fine, ma solo nuovi inizì.
-foto ufficio stampa Gruppo Cap (nella foto Alessandro Russo) –
(ITALPRESS).

Unibg espande le alleanze in Europa, Africa e Asia

BERGAMO (ITALPRESS) – Settimana straordinaria per l’internazionalizzazione di UniBg: tre progetti sono stati approvati e finanziati, ampliando la possibilità di collaborazione per scambi e ricerche in Europa, Africa, Asia.
L’alleanza Bauhaus4eu, di cui UniBg è membro, che ha per capofila l’omonima università di Weimar ed è composta da 10 università di 9 diverse nazioni (Germania, Francia, Portogallo, Polonia, Bulgaria, Grecia, Svezia, Albania, Italia) ha ottenuto un finanziamento di 14 milioni e 400 mila euro per i prossimi quattro anni. L’ambiziosa iniziativa dell’UE garantirà a studenti e ricercatori di UniBg la possibilità di scambi e collaborazioni, mobilità fisiche e virtuali, moduli didattici sviluppati con partner territoriali, Joint degrees ed European degrees. “Con l’approvazione del progetto di alleanza Bauhaus4eu, UniBg diventa ufficialmente un ateneo transnazionale. Entra come full partner in una delle reti di università promosse e finanziate della UE per dare impulso e sostegno alla competitività del continente – sottolinea il Rettore, prof. Sergio Cavalieri -. Le alleanze sono state pensate per garantire all’Europa la capacità di tenere alta la qualità di ricerca e innovazione e di formare adeguatamente i giovani europei sia professionalmente, sia in quanto cittadini, che costruiranno il loro percorso universitario cogliendo il meglio delle università del network. Alla presentazione del progetto hanno lavorato più di venti tra docenti e studenti, che ringrazio per l’entusiasmo e l’impegno profuso”. L’UE ospita quasi 5.000 istituti di istruzione superiore, ma sono solo circa 600 le università europee che hanno deciso di unire le forze progettando un campus transnazionale. Sono 64 i progetti di alleanza approvati dalla UE e finanziati. Approvati e finanziati, questa volta con fondi PNRR, anche i progetti di Iniziative educative transnazionali (TNE) volte a incentivare l’internazionalizzazione delle università italiane e valorizzare il modello di istruzione superiore italiana quale best practice a livello internazionale e in particolare a contesti extra-UE, legati anche ad aree di interesse strategico. Due progetti per due cordate di università per un totale di 300.000 euro: una guidata da Cà Foscari e centrata sull’Asia, l’altra guidata da Università degli Studi di Brescia rivolta all’Africa. UniBg, presente in entrambi i casi, avrà ulteriori risorse per amplificare i propri rapporti con le università partner di Paesi come Cina, Vietnam, Giappone, Etiopia. “Questi finanziamenti – aggiunge la prof.ssa Flaminia Nicora, Prorettrice all’internazionalizzazione di UniBg – premiano il lavoro svolto all’interno dell’Ateneo nelle aree più strategiche promosse dalla UE e dal MUR. Le alleanze tra università europee come Bauhaus4eu sono uno dei progetti più ambiziosi dell’Unione Europea, che punta sulla formazione universitaria transnazionale per mantenere la competitività del continente, ma anche come strumento per mantenere i valori europei e la coesione sociale. Riconoscimento molto significativo per lo sviluppo delle attività extra-UE è pure il finanziamento delle due iniziative focalizzate sui rapporti con università partner in Africa e in Asia”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università di Bergamo

Incidenti sul lavoro, operaio cade nell’Adda. Ricerche in corso

MILANO (ITALPRESS) – Incidente sul lavoro nel comune di Vaprio d’Adda nel cavalcavia della A4 nei pressi del Santuario di Concesa. L’operaio, italiano di 58 anni, stava lavorando su un canale scolmatore della A4 all’altezza di Vaprio d’Adda,
in prossimità dello specchio d’acqua e per causa ancora sconosciute è caduto in acqua da pochi metri e a causa dell’attrezzatura indossata non è riuscito a mantenere il galleggiamento. Le squadre dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco e del Saf fluviale sono al lavoro sul fiume Adda alla ricerca dell’operaio. Le forti correnti stanno rendendo difficili le operazioni di soccorso.
(ITALPRESS).

Foto: Vigili del Fuoco Milano

Pavia, sequestrati dall’Oipa due cani che vivevano in un incubo

ROMA (ITALPRESS) – Sequestrati due cani dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) intervenute nel Pavese per salvare i quattrozampe costretti a vivere in uno scenario da incubo. L’azione è partita a seguito di una segnalazione ricevuta dall’associazione, intervenuta insieme alla polizia locale. Il detentore è stato denunciato per detenzione incompatibile di animali produttiva di gravi sofferenze (articolo 727 del Codice penale). Entrati nel cortile interno di uno stabile, le guardie hanno trovato una femmina di Pastore Belga Malinois legata al parapetto di un balcone con un guinzaglio di poco più di un metro. La povera cagnolona era pelle e ossa e in uno stato di forte stress. Un secondo cane, i cui guaiti provenivano da un’autorimessa, è invece stato trovato nell’angolo del garage, al buio, chiuso dentro una gabbia. Si trattava di un altro Belga Malinois, un maschio anche lui denutrito. Fobico e in stato di forte stress, il cane non riusciva a stare in piedi. Accanto a lui anche una seconda gabbia che, come ha dichiarato il detentore, serviva per la femmina trovata sul balcone. Vista l’eccessiva magrezza dei cani, che avevano anche delle escoriazioni sul corpo, le guardie zoofile hanno richiesto l’intervento dell’Ats veterinaria, che ha confermato il loro precario stato di salute riscontrando inoltre disturbi comportamentali da stress.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Oipa

Al Policlinico San Donato la Transition Clinic italiana per adolescenti

MILANO (ITALPRESS) – Presso l’IRCCS Policlinico San Donato è attiva la “Transition Clinic”, un servizio ambulatoriale dedicato a rispondere ai bisogni di salute dell’adolescente affetto da cardiopatia congenita e della sua famiglia durante il periodo di transizione delle cure dell’età pediatrica a quella adulta, attraverso l’erogazione di interventi educativi e di supporto psico-sociale.
La “Transition Clinic” è l’unica realtà ambulatoriale attualmente esistente e strutturata secondo le linee guida internazionali nel nostro Paese, andando ad arricchire ulteriormente i risultati da primato dell’IRCCS Policlinico San Donato, tra le più rinomate strutture in Italia specializzate nel cardiovascolare, uno dei centri più specializzati in Europa nella diagnosi e nel trattamento delle cardiopatie congenite, con le tecniche più evolute in cardiochirurgia e cardiologia interventistica. L’IRCCS Policlinico San Donato è parte dell’ERN Guard Heart dal 2021, la rete ufficiale del consiglio europeo che riunisce gli ospedali europei di riferimento per le malattie rare cardiovascolari. Da questo prestigioso riconoscimento, è sorta la necessità di creare un servizio ambulatoriale di “Transition Clinic” per pazienti affetti da cardiopatia congenita. Il progetto è stato testato in modo pilota nel 2019, presso l’U.O di Cardiologia Pediatrica e dei Congeniti Adulti, portando ad una prima evidenza scientifica circa la sostenibilità e la fattibilità del servizio ambulatoriale, fino all’attivazione, in questi mesi, di un ambulatorio dedicato, che è stato ufficialmente riconosciuto a livello europeo, con la validazione di un set di indicatori di qualità che viene revisionato annualmente.
L’ambulatorio di “Transition Clinic” è frutto del lavoro coordinato del professor Massimo Chessa, Responsabile dell’Unità di Cardiologia dei Congeniti Adulti, della dottoressa Serena Flocco, Referente della Transition Clinic (Nurse Transition Coordinator), della dottoressa Arianna Magon (Ricercatrice presso l’Area di Ricerca e Sviluppo delle Professioni Sanitarie) e dell’importante contributo di AICCA onlus, l’Associazione Italiana Cardiopatici Congeniti bambini e Adulti, che ha sede presso l’IRCCS, che vi collabora con la dottoressa Raluca Bianca Nedesca, psicologo, e con la dottoressa Giovanna Campioni, Direttore Generale AICCA Nazionale. Il progetto è stato fin dai suoi primi passi, accompagnato e supportato dalla GSD Foundation ETS, la fondazione non profit del Gruppo San Donato, che da sempre promuove una presa in carico olistica delle persone che si rivolgono alle strutture del Gruppo.
La “Transition Clinic” si compone di tre tappe principali. La prima ha come obiettivo lo sviluppo della consapevolezza dell’adolescente circa la propria condizione clinica e la promozione di adeguati stili di vita e di aderenza alle visite di follow-up. La seconda si focalizza sull’aspetto psicologico degli adolescenti con cronicità e sul benessere psico-sociale della famiglia, con l’erogazione di interventi di counselling o di peer-counselling e con eventuale attivazione di supporto psicologico ad hoc. La terza tappa, infine, è dedicata al miglioramento della comunicazione tra i vari professionisti del team multidisciplinare coinvolti nel percorso clinico-assistenziale, nonchè al miglioramento dei processi di comunicazione anche tra utenza e professionisti sanitari.
L’ambulatorio di “Transition Clinic” eroga servizi educativi e di supporto psico-sociale rivolti agli adolescenti cardiopatici congeniti e alle loro famiglie. I singoli interventi, che ricalcano le tre tappe sopraindicate, sono individuati in modo personalizzato e periodicamente rivalutati mediante la redazione di uno specifico “Piano di Transizione” (Transition Plan), sulla base degli specifici bisogni di salute identificati durante la prima visita di accertamento e, via via, durante il “percorso di transizione”. Accanto ad essi, sono erogate misure standardizzate e multidisciplinari, quali: somministrazione di materiale informativo sulla patologia, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla condizione clinica da parte del paziente adolescente e dei suoi genitori, con lo scopo ultimo di favorire maggiore autonomia del giovane nella gestione della propria condizione di salute; erogazione di un’attività di counselling e di peer-counseling, attraverso il supporto dell’associazione AICCA, al fine di promuovere, tramite il dialogo con altri pazienti, la capacità del giovane di gestire e affrontare situazioni stressanti; pianificazione ed erogazione di terapie EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) o altre forme di stimolazione per trattare disturbi legati a esperienze traumatiche o di particolare impatto emotivo; organizzazione di seminari formativi, per i pazienti adolescenti e per i loro genitori, su corretti stili di vita, ma anche su argomenti di vita quotidiana, come scuola, lavoro, sport, sessualità e socialità in generale; gestione efficace della profilassi dell’endocardite batterica, con diminuzione del numero dei ricoveri ed evidenti positive ricadute sul sistema sanitario.
“La ‘Transition Clinic’ è un modello organizzativo integrato che valorizza i concetti di multidisciplinarietà, di continuità e di umanizzazione delle cure, particolarmente cari all’IRCCS Policlinico San Donato, da sempre ispirato a una visione assistenziale della presa in carico del paziente. Il servizio ambulatoriale, infatti, è frutto di anni di studio e si basa sull’adozione di evidenze scientifiche validate a livello internazionale. Il servizio prevede, inoltre, l’erogazione di interventi rivolti al personale sanitario coinvolto nel percorso di cura del paziente e delle famiglie, con seminari formativi, e di eventi di formazione continua, per sostenere e garantire una pratica clinica basata su evidenze scientifiche, e promuove attività di ricerca empirica e di ricerca traslazionale multidisciplinare, in collaborazione con il Servizio di Ricerca Clinica e l’Area di Ricerca e Sviluppo delle Professioni Sanitarie”, spiega il professor Massimo Chessa, che conclude: “I tanti messaggi di ringraziamento che riceviamo dai genitori dei nostri giovani pazienti e l’entusiasmo con cui gli stessi adolescenti stanno rispondendo al servizio ambulatoriale ci confermano che la Transition Clinic è un modello vincente, motivandoci nel nostro costante impegno, nella speranza che tanti ragazzi, con le loro famiglie, possano venire a conoscenza dell’attività del nostro centro, in modo da beneficiare di questo aiuto concreto ed efficace nella gestione delle cardiopatie congenite”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).