Home Lombardia Pagina 506

Lombardia

CATTANEO “LOMBARDIA CAPOFILA SOSTENIBILITÀ”

“Regione Lombardia è impegnata a diffondere la cultura della sostenibilità che è il tema cruciale del secolo in cui stiamo vivendo. Necessario mettere le nostre comunità sempre più nelle condizioni di creare occasioni per imparare a custodire il nostro patrimonio di risorse naturali”. Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo lanciando il weekend di Bioblitz dedicato alla biodiversità che si svolge in Lombardia.

“La sostenibilità non è solo ambientale, ma è un approccio che aiuta a far crescere il territorio e consegnarlo a chi verrà dopo di noi – ha proseguito l’assessore -. Occasioni come queste sono importanti perchè rilanciano l’idea che l’ambiente si migliora attraverso una maggiore consapevolezza e con stili di vita virtuosi. La Lombardia è ricca di primati, come in ambito economico e sanitario solo per citare due esempi. Dobbiamo fare in modo che la nostra Regione possa diventare in Europa e nel mondo capofila della sostenibilità”.

 

AL VIA PROGETTO “SCUOLA IMPRESA”

0

“Abbiamo questo scandalo della disoccupazione giovanile e di tante imprese che hanno posti di lavoro e non riescono a trovare giovani che abbiano le competenze, rispetto alle nuove tecnologie utilizzate, per occupare questi posti”.

Lo ha detto il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, a margine della presentazione del progetto ‘Scuola Impresa’, a Cariplo Factory, a Milano. “Questa iniziativa, promossa dalla Fondazione Cariplo, attraverso Cariplo Facotry e il rapporto con gli istituti tecnici e professionali e la Fondazione Politecnico, mira a fare in modo che i nostri giovani possano frequentare questi istituti adeguatamente attrezzati, perché è chiaro che se abbiamo degli istituti tecnici che non hanno le attrezzature, le macchine adeguate, questi giovani perdono tempo a frequentare questi corsi e non hanno la possibilità di trovare un posto di lavoro”, sostiene Guzzetti. L’obiettivo che ci si propone con questo progetto ‘Scuola Impresa’ e, aggiungo anche famiglia, questo è il triangolo, è quello di dotare i nostri istituti tecnici”, ne sono stati coinvolti 74, tra Lombardia, provincia di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, a indirizzo meccanico, meccatronico ed energetico, elettronico ed elettrotecnico, informatico e telecomunicazioni, “a fare in modo che questi giovani escano con dei diplomi, delle competenze e professionalità adeguate per occupare posti di lavoro”, ribadisce. “Questo progetto è un inno all’ottimismo da offrire ai giovani: usciti da queste scuole, che sono state ridotte a istituti di serie B, il posto di lavoro c’è. Perché se non diamo futuro si giovani, questo Paese non va da nessuna parte”.

Per questo, “vogliamo intervenire subito. Noi abbiamo messo a disposizione 1,5 mln di euro, oltre alla collaborazione con tutto quello che possono dare un contributo per la realizzazione di questo progetto”. Inoltre, “bisogna, anche, cercare di estirpare la povertà infantile, solo a Milano sono tra i 13.000 e i 20.000 i bambini in povertà assoluta, perché un bambino che nasce incontra la fame”, aggiunge. Il progetto dovrebbe fornire, a partire dall’anno scolastico 2018/2019, attrezzature e strumentazioni idonee per soddisfare la formazione degli studenti e l’aggiornamento tecnologico dei laboratori didattici, rendendo questi istituti più coerenti con il sistema delle imprese e delle realtà professionali con cui vengono instaurati rapporti. A ciò si aggiungono la formazione per i docenti, attività di orientamento professionale e una piattaforma digitale per la creazione di una community di formatori e studenti, al fine di condividere materiali formativi ed esperienze, per facilitare la passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro.

“E’ necessaria una riflessione sulla formazione: manca un disegno organico di chi fa cosa. Stiamo parlando del presente che tocca tutti noi, quando parliamo di tecnologie che evolvono. La rivoluzione industriale offre opportunità a tutti e risponde alle grandi sfide sociali. Tutte le tecnologie hanno il dato al centro, abbiamo una disponibilità di dati incredibile e dobbiamo avere la capacità di gestirli e di grande connessione. Il grande rischio è rimanere fuori da questo sistema di grande trasformazione a cui si risponde con la formazione. Essere critici nel pensiero, creativi, avere iniziativa, essere interdisciplinari sono gli strumenti della competitività. Nella scuola del futuro si valorizzano le potenzialità di ciascun studente, per sviluppare nuove professionalità a partire dalle competenze di base su cui non si fanno sconti e potenziando i laboratori. Dobbiamo investire sulla formazione a tutti i livelli, partendo dagli istituti tecnici e professionali, perché da lì riusciamo a fare una risposta anche alle esigenze delle imprese, e dobbiamo farlo attraverso dei laboratori fisici perché, oggi, digitale non vuol dire virtuale”, spiega il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta.

“Il 90% di chi esce dagli ITA trova lavoro la c’è una disparità di attrezzature. Quindi in questi 7 mesi abbiamo fatto una mappatura dei laboratori, un’indagine sulle esigenze del territorio, i sopralluoghi in tutte le scuole coinvolte e la definizione del fabbisogno tecnologico è in via di completamento. Abbiamo stimato che le donazioni a ricino entro l’estate, così da avere il progetto pronto per il 2019/2020, perché gli studenti devono essere tutti sullo stesso nastro di partenza, le loro qualità faranno la differenza”, assicura il presente di Cariplo Factory Renato Cariplo. “Cambia la tecnologia, cambia l’evoluzione è la didattica è il tema centrale”, dato che “nei prossimi 10 anni, il 70% delle professioni avranno competenze hi-tech. E’ stato stimato che tra il 2015 e il 2025, con l’industria 4.0 e la robotica creeranno 910.000 posto di lavoro e se ne perderanno 610.000, legati alla produzione. Cambiano le competenze necessarie, si alza l’asticella della complessità: la conoscenza è ancora uno dei poco strumenti di ascensore sociale”, conclude il direttore generale della Fondazione Politecnico di Milano Eugenio Gatti.

ASOLOMBARDA PRESENTA “IL FUTURO DEL LAVORO”

0

Con lo studio ‘Il futuro del lavoro’, “abbiamo voluto riportare al centro del dibattito il mondo del lavoro, perché questo è il fattore abilitante per un Paese che vuole crescere in maniera sostenibile, occupandosi di giovani, di donne, di una crescita diffusa su tutto il Paese”.

Lo dichiara il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi, a margine della presentazione del volume, realizzato in collaborazione con Fondazione ADAPT, a cui partecipano anche il vicepresidente di Assolombarda con delega a Politiche del lavoro, Sicurezza e Welfare Mauro Chiassarini, e il diretto di Fondazione ADAPT Francesco Seghezzi. Questo ‘libro bianco’ che, come ricorda Bonomi, arriva 17 anni dopo quello redatto dal giuslavorista Marco Biagi, nel 2001, affronta, in particolare, 3 temi fondamentali, quali salute e sicurezza; il passaggio dai contratti alle competenze; un nuovo paradigma nel rapporto impresa/lavoratore, individuando i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, come l’impatto delle nuove tecnologie sull’occupazione e l’organizzazione, le competenze trasversali, la formazione continua e le politiche attive, fattori chiave che devono tenere conto dello sviluppo demografico, del ruolo del territorio e delle sfide della rappresentanza.

“Il mondo del lavoro si sta trasformando e, ovviamente, queste nuove modalità di lavoro, tra cui lo smart working, comporteranno, sicuramente la revisione di modelli organizzativi all’interno delle imprese e, sicuramente, anche una revisione dei modelli contrattuali. Oggi, abbiamo modelli contrattuali e di inquadramento che non sono più consoni al mondo del lavoro che si trasforma ma sono pensati per una fabbrica del ‘900”, continua Bonomi. Ma lavoro agile non vuol dire perdita dei diritti: “noi ci stiamo assumendo una responsabilità, oggi, molto forte, chiedendo di pensare insieme il futuro del lavoro. Noi vogliamo discutere di come sarà il mondo del lavoro nel 2030, di cosa ci servirà per avere un lavoro sostenibile e serio, dobbiamo avere tutto il coraggio di confrontarci sui modelli organizzativi del mondo del lavoro”, sostiene.

“Se è vero che il mondo del lavoro del futuro sarà basato sulle competenze, noi dobbiamo superare questi modelli pensati per un mondo del lavoro del ‘900. Quindi, avremo necessità di pensare alla formazione come parte fondamentale del mondo del lavoro, e sarà un diritto/dovere. Molto probabilmente ci saranno delle carriere discontinue per la necessità di avere competenze sempre aggiornate, quindi dare un supporto ai lavoratori che si troveranno in discontinuità, perché non avranno la possibilità di essere al lavoro perché si staranno riformando. Bisogna guardare al futuro senza le lenti del passato. E’ responsabilità del ceto dirigente dire quello che serve al Paese e non seguire il consenso. E’ necessaria la protezione dell’occupabilità e non del lavoro, perché un conto è salvaguardare il lavoratore e un conto è creare fattori abilitanti per la crescita del Paese così che, poi, possa mettere in ordine i conti”, aggiunge.

“La nuova globalizzazione ha permesso lo sviluppo di filiere internazionali senza barriere fisiche, grazie alle nuove tecnologie, a patto che il territorio sia una realtà fortemente integrata”, interviene Chiassarini, ricordando che “il 44% dei lavoratori cambierà mansione e tipo di lavoro nei prossimi 10 anni”. Le aree tematiche analizzate nel volume sono “territorio eabiente, cambiamenti demografici, rappresentanza, competenze e formazione, ruolo delle nuove tecnologie, come elenca Seghezzi. “Bisogna ripensare i sistemi di inquadramento, l’orario di lavoro deve essere un’opportunità non una gabbia; incentivare nuovi modelli organizzativi con un investimento importante, che tengano conto delle competenze e delle professionalità; ripensare l’invecchiamento attivo e le politiche di conciliazione; mettere insieme in un testo unico tutte le norme riguardanti il welfare aziendale; investire nell’apprendistato duale”, spiega Seghezzi. “Assolombarda ha il dovere istituzionale di prendersi carico di una tematica centrale per il Paese, come il lavoro, e che non viene affrontata e porla all’attenzione pubblica. Sono mesi in cui mi sembra tutto sia fermo: il prossimo governo deve partire dal lavoro e, al centro, deve mettere i giovani e le donne. Abbiamo un gender gap che non è sostenibile per un Paese che si considera civile.

La Lombardia, che è la regione più virtuosa da questo punto di vista, sconta 10 punti rispetto alla media europea. Se andiamo avanti di questo trend avremo la parità di genere nel 2133. Sui giovani bisogna intervenire in maniera forte, creando un ponte generazionale: dobbiamo studiare interventi di natura fiscale, previdenziale, di sostegno ai lavoratori. Noi abbiamo bisogno che tutto il Paese cresca e il lavoro di oggi va proprio in questo senso. Stiamo assistendo a un dibattito sul mondo del lavoro incentrato esclusivamente a un reddito per sostenere le persone che sono in difficoltà, che è giusto, ma questo non crea i fattori abilitanti per il nuovo lavoro, per la crescita. Io credo che il lavoratore non abbia la dignità nel reddito di sostegno ma nel trovare occupabilità”, conclude Bonomi.
(ITALPRESS).

EMA, SALA “PARLAMENTO UE VIGILI SU AMSTERDAM”

0

 “Chiediamo che il Parlamento Europeo assicuri un monitoraggio stringente sulla relocation e sul rispetto delle tempistiche. Il Parlamento preveda anche una soluzione di riserva che consideri la candidatura di Milano. Chiediamo quindi di accertare i costi di relocation della sede da Londra a Amsterdam e di mantenere aperto il trilogo in attesa dell’esito del ricorso”.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ribadito la propria posizione sul tema dell’assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco questa mattina davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. Le parole di Sala hanno incassato il consenso anche d Eleonora Evi, europarlamentare del M5S, e di Alberto Cirio, di Forza Italia. “Il punto – ha aggiunto Sala – è che qualsiasi ritardo rispetto alla data del 15 novembre 2019, produrrà gravi danni rischi per i cittadini europei”.
(ITALPRESS).

INTESA SU REINSERIMENTO LAVORATIVO DETENUTI

È stato firmato presso la Casa Circondariale di Monza, un protocollo d’intesa tra enti, istituzioni e mondo delle imprese per favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.

Un modello di collaborazione unico a livello nazionale (è la prima volta in Italia che le organizzazioni dei datori di lavoro come Assolombarda, Camera di Commercio e Confartigianato sono coinvolte direttamente in iniziative come queste) che punta a favorire la formazione e il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale, attraverso l’assunzione o la proroga di un contratto di lavoro presso imprese, enti pubblici o privati, cooperative o associazioni.

In particolare, saranno avviate relazioni con il mondo delle imprese, attraverso la diffusione e l’acquisizione, tra i sottoscrittori del protocollo, dei curricula, facendo così incontrare domanda e offerta di lavoro. Le associazioni delle imprese si attiveranno per diffondere le opportunità proposte nel protocollo presso le aziende associate, promuovendo così anche la collaborazione con le realtà produttive già attive nel carcere di Monza, come la lavanderia che attualmente ha 24 detenuti assunti, la cooperativa sociale che si occupa di assemblaggio bancali, la falegnameria, la cooperativa di etichettatura, il pastificio, la sartoria e la società che si occupa di assemblaggio di componenti elettrici che oggi ha 24 detenuti assunti.

Tra le prime azioni volte alla formazione e alla risocializzazione dei detenuti, la Cisco Academy, un percorso di formazione specialistica che permette di ottenere una certificazione per operare su sistemi Ict che l’azienda progetta e installa in tutto il mondo.

“L’imprenditore non è solo un importante attore economico, ma deve sempre di più diventare un attore sociale che vive in modo consapevole e proattivo la propria comunità e l’ecosistema in cui opera – ha commentato il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi in occasione della firma del protocollo -. Questa intesa ben interpreta questo nuovo ruolo: imprese, enti e istituzioni del territorio insieme per promuovere un modello di collaborazione che deve fare scuola”.

I contenuti del protocollo e le opportunità del lavoro svolto dai detenuti saranno diffuse alle imprese del territorio attraverso una serie di incontri ed un vademecum realizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Monza, in grado di fornire le informazioni sulle agevolazioni fiscali e contributive per le aziende che assumono detenuti.

 

AUTONOMIA, ODG CONSIGLIO SU TRATTATIVA GOVERNO”

0

Riaprire la trattativa con il Governo nazionale sull’autonomia in tempi brevi e allargarla a tutte le 23 materie costituzionalmente previste e indicate nella Risoluzione approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale lombardo nella seduta del 7 novembre scorso.

Contestualmente dare tempestivamente seguito a quanto previsto e contenuto nell’Accordo preliminare sottoscritto a Roma il 28 febbraio sulle cinque materie già individuate (tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, tutela della salute, istruzione, tutela del lavoro, rapporti internazionali e con l’Unione europea) e approfondire il tema delle relative risorse. Sollecitare il Parlamento ad approvare a maggioranza assoluta  “in tempi compressi e ridotti” l’Intesa tra Stato e Regione Lombardia, una volta che questa sarà raggiunta, formalizzata e sottoscritta. Sono le richieste principali contenute nell’ordine del giorno approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea regionale con cui il parlamento lombardo impegna formalmente il Presidente della Regione e l’Assessore all’Autonomia e Cultura a proseguire la trattativa con il Governo.

Nel documento si sottolinea anche la necessità di definire in modo specifico in termini di competenze e risorse “le mansioni, i tempi di lavoro e le prerogative della Commissione Paritetica Stato-Regione” e a inserire nell’intesa col Governo “clausole di garanzia a favore dell’autonomia ottenuta rispetto alle successive leggi statali, anche di stabilità o di coordinamento della finanza pubblica, affinchè siano salvaguardati livelli adeguati di risorse finanziarie correlate alle competenze”.

L’ordine del giorno formula infine l’auspicio che siano invitati a Palazzo Pirelli tutti i parlamentari lombardi e i rappresentanti di Anci, Upl e Città metropolitana affinchè vengano condivisi i contenuti e sostenute le ragioni della trattativa e del percorso istituzionale intrapreso da Regione Lombardia. Il documento è stato sottoscritto e condiviso da tutti i capigruppo consiliari presenti (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Lista Fontana Presidente, Energie per la Lombardia, Partito Democratico, Lista Gori Presidente, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto). Numerosi sono stati gli interventi a sostegno dell’ordine del giorno da parte di esponenti dei vari gruppi consiliari, che hanno fatto seguito alle relazioni iniziali del Presidente della Regione e dell’Assessore regionale all’Autonomia e Cultura: il documento è stato approvato all’unanimità con 65 voti favorevoli.
(ITALPRESS).

TASSO OCCUPAZIONE SUPERA LIVELLI PRECRISI

0

“Continua il trend positivo del quadro economico italiano, dopo la lunga crisi economica, soprattutto, a Milano, dove la sua vivacità, dinamicità, il suo essere avanguardia sul tema lavoro, nonostante alcuni nodi da sciogliere, la rendono un laboratorio di sperimentazione e innovazione”. Lo dichiara il direttore generale di Assolombarda Alessandro Scarabelli, in apertura della presentazione del rapporto annuale ‘Il lavoro a Milano’, curato dai centri studi di Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil, che, in questa edizione, ha puntato l’attenzione sulle ricadute delle nuove tecnologie e dell’industria 4.0, sui processi organizzativi, come, ad esempio, la formazione relativa alle competenze e lo smartworking. Proprio “il lavoro agile si sta diffondendo e Milano è all’avanguardia perché è stata la prima città a lanciare questo tema”, però, “se l’icona diventa la donna con in braccio il bambino che alterna la mescolatura del risotto con la digitazione sul tablet, non stiamo parlando di smartworking. Ci vuole un cambio di mentalità sia degli uomini che delle donne. Il lavoro agile è utile sia per le aziende, perché aumenta la produttività e diminuisce l’assenteismo, sia per il lavoratore, perché concilia meglio il rapporto vita/lavoro ed è, anche, ecosostenibile: meno gente che si muove, meno traffico e meno inquinamento”, spiega il direttore Settore Lavoro, Welfare e Capitale umano Assolombarda Massimo Bottelli.

Secondo l’Osservatorio sullo smartworking del Politecnico di Milano, il 43% delle aziende con almeno 250 dipendenti offrono la possibilità di usufruire del lavoro agile, nelle PMI si scende al 22% dei lavoratori, nelle PA al 9%, per un totale di circa 300.000 lavoratori coinvolti, pari all’8% degli occupati. Stando ai dati contenuti nel rapporto, il tasso di occupazione, in Lombardia, nel 2017 sale al 67,3% rispetto a quello precrisi del 2008, pari al 66,9%. Solo Milano aveva raggiunto il traguardo nel 2016, arrivando al 69,5% nel 2017. In Lombardia gli occupati hanno subito un incremento di 125.000 unità, +95.000 a Milano, superando i livelli precrisi, rispettivamente, del 3% e del 5%. Crescono sia l’occupazione femminile, con un +115.000 unità, sia quella maschile che passa da -21.000 nel 2016 a +10.000 nel 2017, sia quella dei lavoratori scolarizzati, con +76.000 diplomati, +281.000 laureati, -231.000 con la licenza media, in 9 anni. Anche i Neet scendono, dal 15% al 14,2%. La crescita del numero degli occupati è trainata dal lavoro a tempo determinato che, nel 2017, sale al 12,3%, mentre quello a tempo indeterminato scende all’88,7%.

“Si è creata occupazione ma di che tipo è? E’ lavoro di qualità?”, si chiede il referente mercato del lavoro del Centro Studi di Assolombarda Andrea Fioni, commentando, a margine dell’evento, i dati della ricerca che lui stesso ha presentato. La crescita del lavoro a tempo determinato, soprattutto nell’ambito dei servizi, dove arriva al 10%, mentre il manifatturiero si ferma al 5%, è sintomo “dell’evoluzione del lavoro a cui si va incontro per l’evoluzione dell’economia.  L’esigenza di un lavoro mutevole è diffusa in tutta Europa” ma, in Italia, “storicamente si preferisce fidelizzare i dipendenti, si predilige una forza lavoro stabile”, creando, così, “lavoratori di seria A, quelli a tempo indeterminato e lavoratori che non hanno garanzie, quelli a tempo determinato. A Milano c’è molta più fluidità nel mercato del lavoro, anche perché qui il PIL è aumentato di più che nel resto d’Italia”. E’ necessario, però, “un cambio di mentalità, sia da perte dei lavoratori che da parte delle imprese”, nei confronti del lavoro a tempo determinato, sostiene. Nel comparto sicurezza sul lavoro, invece, Fioni evidenzia che il 45% degli infortuni avviene “in itinere, fuori dal recinto della fabbrica”. Le imprese crescono dell’1,4% a Milano e dello 0,5% a Monza, mentre il numero degli occupati registra un +37.000. Calano le aziende manifatturiere dello 0,5% a Milano, Monza, Brianza e Lodi e dello 0,9% in Italia, a fronte di una creduta dei servizi.

L’occupazione è trainata dal lavoro a tempo determinato e il tasso di disoccupazione giovanile è sceso del 7%, arrestandosi al 22,9%, ma lo squilibrio generazionale rimane una criticità, data da -74.000 occupati nella fascia tra i 15 e i 44 anni, in 9 anni contro +63.000 occupati over 45, mentre risulta centrale il tema della formazione, come sottolinea il vicepresidente di Assolombarda alle Politiche del lavoro, Sicurezza e Welfare Mauro Chiassarini. Infine, sul tema formazione, legato, in particolare, alla certificazione regionale delle competenze, la diffusione dell’industria 4.0 ha portato a investire sul rafforzamento delle nuove competenze tecnologiche. In questo ambito, Assolombarda, insieme a Cgil, Cisl e Uil, ha sottoscritto un accordo, approvato da Regione Lombardia, per la certificazione delle competenze acquisite nei corsi di formazione: “classi più piccole, corsi più brevi, più opportunità di interazione, più formazione 4.0”, aggiunge Fioni. “Le imprese che utilizzano meglio le risorse umane aumentano la loro redditività: hanno un costo del lavoro superiore del 10% ma aumentano la produttività del 25%. Quindi, il fattore competitività sono le persone, a cui si deve insegnare a capire i dati che vanno trasformati in informazioni, perché sapere usare le informazioni è la sfida del futuro”, conclude il docente del Politecnico di Milano, School of Management Manifacturing Group Marco Taish.

“SALA “MILANESIANA MANIFESTAZIONE INNOVATIVA”

0

“In questa città, tutti stanno facendo qualcosa e, in questo momento, è la forza della nostra città”. Lo dice il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante la presentazione, al Teatro Dal Verme, della 19esima edizione de ‘La Milanesiana’, manifestazione di letteratura, musica, cinema, scienza, filosofia, teatro e arte ideata da Elisabetta Sgarbi.

“Abbiamo la capacità di collaborare e di prendersi ciascuno le proprie responsabilità: per creare il ‘modello Milano’ ci vogliono la volontà di concentrarsi sul giorno per giorno, mantenendo una visione a lungo termine, per creare presupposti per l’evoluzione della città”, continua Sala. “La Milanesiana è nata, nel 2000, come manifestazione aperta, internazionale e innovativa in una città che voleva essere così”, sottolinea. “Milano è stata dichiarata dall’UNESCO città creativa per la letteratura: abbiamo un altissimo livello di dibattito pubblico, stimolato da continui eventi e La Milanesiana, in questo senso, è preziosissima per l’autorevolezza dei suoi invitati, una pluralità di voci che aiutano la città a riflettere su se stessa, e per la vocazione multidisciplinare che moltiplica la potenza dei messaggi”, spiega l’assessore milanese alla Cultura Filippo Del Corno.

“Milano è una città in cui i luoghi della socialità culturale si moltiplicano e La Milanesiana interpreta questo”, aggiunge l’assessore lombardo all’Autonomia e alla Cultura Stefano Bruno Galli. ‘La Milanesiana’, dopo Milano, Torino, Firenze, Matera, Bormio e Verbania, quest’anno sbarca anche ad Ascoli Piceno, Collodi e Ferrara, città natale della sua ideatrice e direttrice artistica Elisabetta Sgarbi. Non solo la manifestazione meneghina “contagia con la propria energia altre città” ma “accentua la continuità con altri festival”, come “Tempo di Libri, Salone del libro di Torino, BookCity, BookPride, che avranno uno spazio simbolico dentro La Milanesiana”, annuncia Sgarbi, ricordando che il festival costa 500.000 euro e i fondi da Regione Lombardia e dal Comune di Milano arrivano tramite bando. Lo scorso anno, hanno concesso, rispettivamente, un finanziamento di 10.000 euro e 80.000 euro. “Spero che quest’anno la cifra non sia inferiore”, auspica Sgarbi. La 19esima edizione, che ha come tema ‘Il dubbio e la certezza’, si terrà dal 9 giugno al 2 settembre in 9 città italiane, ha in programma 7 mostre, 65 appuntamenti con oltre 170 ospiti internazionali provenienti da 16 Paesi diversi, tra cui premi Nobel per la Letteratura, premi Pulitzer, Sterga, Bagutta, Campiello, Golden Globe, Nastro d’argento, Coppa Volpi, David di Donatello, Palma d’oro, Leone d’oro, Premio Pardo; musicisti, tra cui Al Bano, Francesco Tricarico, Morgan, Baustelle, Le Luci della Centrale Elettrica ed Elio delle Storie Tese; registi come Pupi Avati, che riceverà il premio Omaggio al Maestro, uno dei 6 premi della manifestazione; attori, scienziati, filosofi e gli astronauti Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.

“‘La Milanesiana’ dialoga con il passato”, celebrando diversi anniversari come i 20 anni dalla morte di Lucio Battisti, i 40 anni dall’omicidio di Aldo Moro e dalla scomparsa di Marcello Marchesi, “e guarda al futuro, con la scienza. E’ come fossimo una biennale di arte contemporanea, perché abbiamo, anche, le avanguardie”, sostiene Elisabetta Sgarbi, a margine della presentazione, riferendosi, in particolare, all’esplosione dell’artista statunitense Jenny Holzer, intitolata ‘Art Car’, che verrà inaugurata il 3 luglio prossimo al BMW Milano Urban Store, uno dei 22 spazi che ospiteranno ‘La Milanesiana’, a Milano.