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Musica, parte lo Snowland Livigno Music Festival con gli Articolo 31

LIVIGNO (SONDRIO) (ITALPRESS) – Snowland Livigno Music Festival è pronto a partire e svela la line up completa della prossima edizione, che si terrà da giovedì 25 a sabato 27 aprile 2024 nella splendida cornice di Livigno (SO). Ad aprire il Festival giovedì 25 aprile saranno Alok, Articolo 31, Edmmaro e Maddix. Alle loro esibizioni si aggiungeranno quelle di D-Nill, Frank Van Janek, In-Style e PRZI. Venerdì 26 aprile sarà invece la volta degli headliners Deborah De Luca e Paco Osuna, le cui performance saranno anticipate da quelle di Doctum, Frenzy e Ricky Le Roy. A scaldare il pubblico del Festival sabato 27 aprile saranno infine Anna, Artie 5ive, Morten e Nervo. Sul palco anche D-Nill, Marnik, Reygel, Rudeejay e SLVR. Snowland Livigno Music Festival è un evento unico in Italia, che unisce le vibrazioni della musica all’energia della montagna. In località Passo Eira, a 2208 m di quota, a bordo delle piste da sci, tra tramonti e panorami mozzafiato, si esibiranno alcuni tra i più apprezzati artisti di musica elettronica e hip hop, sia del panorama italiano che internazionale. Un unico grande palco che in tre giorni, dalle ore 14.00 alle ore 23.00, intratterrà i partecipanti con tanta musica e divertimento. La festa continuerà poi all’Alpen Resort, dove ogni sera, a partire dalla mezzanotte, si svolgeranno gli after party che faranno scatenare fino all’alba. Si inizierà giovedì 25 aprile con il Radio 105 Official After Party. Venerdì 26 aprile la consolle sarà invece nelle mani di Franchino & Ricky Le Roi, 00ZICKY e Pintori. Degna conclusione del Festival la daranno infine, sabato 27 aprile, i dj set di Merk & Kremont, Edmmaro, D-Nill, Ernesto De Simone e Reygel.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Snowland Livigno Music Festival

Lombardia, Bertolaso “Cup Unico attivo in 10 strutture entro fine 2024”

MILANO (ITALPRESS) – “L’attivazione del Cup (Centro Unico di Prenotazione, ndr) unico è prevista entro la fine 2024 in otto enti sanitari pubblici e due privati. La gara è stata aggiudicata da due società e oggi avrò un incontro con i loro vertici, mentre il 5 giugno ci sarà il collaudo di questo impianto”.
Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso durante una conferenza stampa di illustrazione degli ultimi provvedimenti in materia di sanità.
“Se il collaudo sarà andato a buon fine, lo attiveremo in via sperimentale entro la fine di giugno nell’Asst Franciacorta – ha spiegato – Dal 30 settembre ci sarà il completamento di tutta l’area della provincia di Brescia e il 31 dicembre allargheremo l’attività a 8 enti sanitari pubblici e due privati”.(ITALPRESS).

Foto: xh7

Università, termina Bergamo Next Level. Confrontro Unibg, Its e imprese

BERGAMO (ITALPRESS) – Bergamo Next Level 2024, l’iniziativa principale di Terza Missione dell’Università degli studi di Bergamo, che racconta con un approccio interdisciplinare le ricerche e gli studi in corso sul futuro di città e provincia coinvolgendo gli attori istituzionali, culturali ed economici locali ma non solo, si è conclusa quest’oggi presso l’Aula Magna UniBg di Sant’Agostino, in Città Alta, con la conferenza dal titolo ‘Università, Imprese, ITS Academy: insieme per l’innovazione del sistema di istruzione e la formazione dei giovanì. Al centro dell’attenzione il rapporto tra mondo delle imprese e istruzione superiore come binomio di fondamentale importanza per la crescita economica e la competitività di un Paese, in grado di generare una serie di benefici tangibili, innescando un circolo virtuoso di sviluppo e innovazione. Tra gli ospiti il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Dobbiamo lavorare, tutti insieme, affinchè l’istruzione tecnico-professionale abbia la stessa dignità dei licei e venga considerata un indirizzo formativo di serie A. L’ITS non è il luogo in cui viene accolto chi non riesce nell’ambito universitario. L’istruzione tecnico-professionale e la sua filiera sono centrali per il mondo produttivo, la stragrande maggioranza del mismatch tra domanda e offerta di lavoro viene da lì. Ho voluto il Campus, che è parte dell’ossatura della Riforma, proprio perchè nel Campus l’Università, gli ITS e le imprese giocano insieme. Il Campus deve essere il luogo che fertilizza il territorio. La direzione oggi è quella del 4+2: lo studente entra prima nel mondo del lavoro ed entra più formato. Non si tratta di un programma quinquennale compresso e ridotto in quattro anni, ma di un programma nuovo, in cui si punta sulla qualità. Ci sarà un rapporto più stretto con il mondo dell’impresa, un’internazionalizzazione molto forte e per la prima volta incentiveremo la ricerca e l’innovazione. Agli imprenditori dico che devono fare la loro parte, finanziando la scuola italiana, investendo risorse importanti. Le statistiche ci dicono che la media di finanziamento privato (da parte dell’imprenditoria) è del 2% nei Paesi OCSE, mentre in Italia è solo dello 0,5%”, ha concluso Valditara. Alle sue parole si sono aggiunte quelle di Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo: “La formazione dei giovani è da sempre al centro della missione delle Università, ma per rispondere alle sfide contemporanee è sempre più importante fare rete e attivare collaborazioni con i diversi soggetti in campo, pur nella specificità dei ruoli. Incrementare il dialogo tra Istituzioni scolastiche, Università, ITS Academy e imprese, oltre che essere utile per la crescita economica e la competitività del Paese, è importante per offrire alle giovani generazioni un’offerta formativa varia e di qualità. Un’offerta formativa chiara, anche, in linea con le attese e le aspettative dei giovani e delle loro famiglie, oltre che del sistema produttivo. Senza generare confusione o sovrapposizioni tra percorsi formativi tecnico superiori, tra ITS e Università. Non sovrapposti, quindi, ma sinergici con l’obiettivo di formare professionisti in grado di affrontare le sfide attuali, contribuire al superamento del mismatch formativo e garantire sempre di più a tutti prospettive di occupabilità. In questo scenario Bergamo piò diventare un vero e proprio hub della formazione tecnica-superiore, dagli educatori agli insegnanti fino ai professionisti del digitale e dell’innovazione tecnologica”, ha concluso Cavalieri. Ha parlato anche Giovanni Brugnoli, Vicepresidente per il Capitale Umano Confindustria: “L’industria italiana lamenta un importante mismatch tra formazione e lavoro; si pone l’esigenza di un costante dialogo tra il mondo della formazione e del lavoro. Le nostre imprese non trovano una risorsa su due, e ciò per mancanza di competenze professionali adeguate. Nostra priorità è l’occupabilità dei giovani, tuttavia, l’istruzione tecnica non viene ancora considerata come una reale opportunità. L’Università di Bergamo e le imprese del territorio sono un esempio virtuoso di dialogo sulla formazione tecnica specialistica. Positivo il parere sulla riforma ITS: il 4+2 aumenta le skills e il livello delle competenze con cui si arriva nel mondo del lavoro. Il PNRR è un’opportunità incredibile, ma occorre smussare la burocrazia e consentire, innanzitutto, gli investimenti delle Fondazioni ITS, a partire dalla realizzazione di nuovi plessi nel Paese”, ha concluso Brugnoli. Infine Guido Torrielli, Presidente Associazione Rete ITS Italy e Francesco Manfredi, Presidente comitato nazionale ITS Academy: “Puntiamo al raddoppio del numero degli iscritti agli ITS italiani e, poi, al raddoppio per legge del finanziamento degli Istituti che saranno nati da qui al 2026, scadenza PNRR. ITS è un modello con forte flessibilità, che consente di rispondere alle necessità delle imprese; uno strumento rivoluzionario che mette in campo qualcosa di nuovo. ITS e Università devono percorrere questa strada insieme. Già oggi nelle Fondazioni ITS partecipano le Università, che condividono anche alla strutturazione della proposta formativa. Propongo al Rettore Sergio Cavalieri come rappresentante CRUI di costituire un comitato in vista del Patto federativo previsto dal decreto ministeriale per proseguire insieme questo cammino”, hanno concluso i due. La quarta edizione di Bergamo Next Level si è articolata in 7 giornate, 20 eventi tra conferenze, tavole rotonde e conferenze-spettacolo, con oltre 180 ospiti e 1500 partecipanti. Tutti gli eventi sono stati introdotti dagli studenti UniBg grazie al coinvolgimento della Consulta delle studentesse e degli studenti dell’Università di Bergamo, che ha partecipato attivamente all’organizzazione della rassegna. Gli appuntamenti sono stati seguiti dal racconto di UniBg OnAir, la radio di Ateneo realizzata dagli studenti UniBg con interviste e approfondimenti specifici. Allo sviluppo del programma hanno contribuito più di 60 tra docenti e ricercatori di 8 Dipartimenti dell’Università degli studi di Bergamo coadiuvati dai Centri di Ateneo interdipartimentali, che sono intervenuti nel ruolo di moderatori o relatori all’interno dei diversi appuntamenti. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università di Bergamo

L’arcivescovo Delpini visita lo stabilimento Bracco di Ceriano Laghetto

MILANO (ITALPRESS) – L’Arcivescovo di Milano sta visitando in questi giorni alcuni importanti stabilimenti industriali della diocesi, per testimoniare l’attenzione della Chiesa Ambrosiana al tema del lavoro. Monsignor Mario Delpini ha scelto anche il grande sito produttivo del Gruppo Bracco, che sorge nell’area industriale compresa tra i comuni di Ceriano Laghetto e Cesano Maderno. Lo stabilimento, nato nel 1988 dopo un ampio intervento di bonifica della storica area chimica brianzola, è specializzato nella sintesi dei principi attivi API, utilizzati per la produzione dei mezzi di contrasto di cui Bracco è leader mondiale. Accolto da Alberto Balconi, Direttore dello stabilimento di Bracco, e da una folta rappresentanza delle 400 persone che lavorano nel sito, l’Arcivescovo Delpini ha fatto un giro nei principali reparti della fabbrica. Balconi ha ringraziato sua Eccellenza per la visita, “che riempie di orgoglio l’intera comunità aziendale”, e gli ha portato i saluti di Diana Bracco Presidente e CEO del Gruppo. La visita si è conclusa con l’alto messaggio dell’Arcivescovo di Milano che ha anche dedicato parole di elogio al Gruppo per sua attività a favore della prevenzione e della medicina di precisione. Dopo un toccante momento di preghiera con la sua benedizione, Monsignor Delpini ha voluto ricordare a tutti i presenti che “il luogo di lavoro è vita e responsabilità, che nei rapporti umani il rispetto, la solidarietà e l’attenzione sono valori fondamentali e che la fatica di ciascuno è conosciuta da Gesù che è stato anch’egli lavoratore e che vuole aiutarci a vivere in pienezza le nostre scelte di vita. Infine, si collabora al disegno di Dio per la custodia del creato e della fraternità”.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Braccco

Confcooperative, Minelli “Noi esempio in sicurezza lavoro, nessun morto”

MILANO (ITALPRESS) – “Abbiamo presentato una ricerca in cui abbiamo detto che bisogna investire di più per evitare che ci siano quel numero oggi veramente gigante di infortuni sul lavoro e ahimè di morti. Non voglio portare male, ma l’anno scorso non sono stati presenti morti nel lavoro nelle nostre cooperative e quest’anno, fino adesso, non ci sono stati nè grandissimi incidenti nè vittime. E questo credo che sia importante, visto che anche in Lombardia, soprattutto in Lombardia, soprattutto in alcuni ambiti, pensiamo ai cantieri, dove anche nella città Milano, siamo molto molto molto presenti”. Lo ha detto Massimo Minelli, Presidente di Confcooperative Lombardia, intervistato dall’Agenzia di Stampa Italpress, in merito alla sicurezza sui posti di lavoro. “Da noi i soci sono i padroni, i detentori dei mezzi di produzione, sono coloro che nelle assemblee, nei consigli di amministrazione decidono su sè stessi. Questa è la grande differenza tra la cooperazione e il resto del mondo produttivo. Qui abbiamo una partecipazione, una democrazia, spesso è un voto che determina poi la strategia della stessa cooperativa – ha aggiunto -. Anche il tema della sicurezza è un tema che non è che riguarda altri, riguarda loro stessi. Pensiamo ad esempio nel welfare, dove tra l’altro siamo posizionati in alcuni settori in maniera molto convincente, molto presente. Pensiamo per esempio al tema della disabilità. Quasi il 90% delle realtà dei servizi per i disabili vengono fatti in cooperativa. Quindi in questi mondi i lavoratori sono attenti a sè stessi e quindi abbiamo sviluppato un’attenzione e un investimento sulla sicurezza del lavoro che non ha precedenti”. “La Confcooperative è un’associazione di categoria del mondo cooperativo che nasce nel 1919, quindi ha una storia lunga e in Regione Lombardia è presente da 60 anni. Oggi abbiamo 2.400 cooperative, facciamo un fatturato che supera i 10 miliardi, abbiamo 100.000 occupati e circa 600.000 soci. E’ una realtà produttiva che spazia, tra l’altro, nel mondo più diverso: dall’agricolo al welfare, al sanitario, alle banche, alle assicurazioni, al turismo, al lavoro inteso come i vari ambiti, la logistica, le pulizie, piuttosto che altro, e alla cultura, non voglio dimenticare assolutamente la cultura. E’ una realtà che all’interno del panorama economico di Regione Lombardia produce un fatturato che si aggira intorno al 3% del Pil”, ha aggiunto Minelli. “Fare rete, oggi più di ieri forse ha senso, perchè in una società complessa come la nostra, dove le sfaccettature sono veramente tante, è difficile trovare un’impresa in grado di riuscire a rispondere adeguatamente e celermente a quelle che sono le sfide della modernità. Allora ecco che il sistema Confcooperative, che mette insieme mondi anche diversi, permette di costruire delle filiere. E dalle filiere, dove soggetti diversi, imprese diverse, fanno rete, riescono a valorizzare il territorio, perchè le cooperative restano sul territorio, fare massa critica e anche sviluppare innovazione – dice ancora -. Il segreto delle cooperative è che le cooperative sono aggregati di soci, di lavoratori. Prendiamo per esempio l’agricolo. Cosa fa una cooperativa nell’agricolo? Il singolo agricoltore conferisce la propria materia prima e la cooperativa la trasforma, la commercializza e spesso nel mondo agricolo, ad esempio, la pone sul mercato internazionale. Il singolo agricoltore o è una grande industria, o difficilmente potrebbe fare tutto questo”. Stimolato a proposito delle richieste della categoria, a livello europeo, nazionale e regionale, il presidente di Confcooperative Lombardia ha detto: “A livello europeo siamo stati tra i fautori del normare quella che noi chiamiamo economia sociale. Noi crediamo che ormai sia imprescindibile che l’economia vada a braccetto con il lavoro, con l’ambiente, con le persone, con i territori. Quell’economia estrattiva che prende, estrae al massimo dai territori e poi quando non ha più interesse lascia e delocalizza, noi non vorremmo più vederla. Allora abbiamo introdotto la dizione di economia sociale. L’Europa l’ha riconosciuto. Oggi è stato riconosciuto come uno dei 14 cluster industriali. Ci sono delle direttive ben precise sugli Stati membri, quindi anche per l’Italia, e noi saremo lì con le nostre strutture nazionali anche a fare in modo che lo Stato le recepisca al più presto”. “A livello regionale ci siamo battuti in questi anni per far sì che il micromondo produttivo di cui è composto la nostra regione possa essere rinforzato. Noi abbiamo piccole cooperative, ma prevalentemente sono medie imprese. Noi riteniamo che l’elemento della capitalizzazione di queste imprese e quindi riuscire a favorire la capitalizzazione delle cooperative sia un punto di riferimento imprescindibile. Abbiamo avuto delle misure negli anni scorsi da parte della Regione Lombardia, abbiamo anche riconosciuto che sono state misure importanti, però crediamo che la Regione Lombardia debba fare molto di più rispetto alla capitalizzazione delle imprese cooperative”. “Per quanto riguarda invece il Governo, è fondamentale assolutamente in questo momento che ci sia un inserimento nel codice degli appalti, degli adeguamenti automatici dei contratti. Noi abbiamo fatto ad esempio, con grande coraggio, un adeguamento contrattuale sul mondo delle cooperative sociali, dove abbiamo riconosciuto quasi il 14% dell’aumento contrattuale, cosa che veramente rimane quasi unica, però chiediamo che i contratti pubblici con cui noi siamo legati vengano adeguati, perchè altrimenti questo lo paghiamo solamente noi e per molte cooperative significa essere messi in crisi, addirittura non riuscire a portare avanti con grande competenza il proprio lavoro. Quindi dentro i contratti pubblici, la legge sui contratti pubblici, ci deve essere che, nel momento in cui c’è un contratto collettivo che adegua i soldi per i lavoratori, cosa che abbiamo fatto noi, il committente pubblico deve fare altrettanto, altrimenti finisce che la situazione diventa molto più complessa per le cooperative” conclude Minelli.
(ITALPRESS).

Foto: Italpress

Lombardia, Tironi annuncia a Cosmodonna sostegno alle donne sul lavoro

BRESCIA (ITALPRESS) – “Usciremo a giugno con un nuovo sostegno alle donne per rientrare nel mondo del lavoro – annuncia l’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi intervenuta all’inaugurazione della quarta edizione di Cosmodonna in corso al Brixia Forum di Brescia fino a lunedì 22 Aprile – una nuovissima misura che vuole sostenere il rientro nel mondo del lavoro dopo una maternità o dopo un periodo da caregiver. Contributi prolungati per pagare baby-sitter o badanti, due sostegni importantissimi che permettono non solo di creare nuove postazioni di lavoro ma soprattutto aiutano le donne a rimettersi in gioco dal punto di vista professionale. In Italia una donna su due non lavora, e le donne manager sono soltanto il 28%. Un gap che sembra ancora incolmabile. Secondo gli ultimi dati Inps sui lavoratori del settore privato: tra uomini e donne c’è una differenza salariale di 8mila euro sullo stipendio annuo. Se in media un dipendente in Italia prende 22.839 euro, un maschio sale a 26.227 e una femmina precipita a 18.305. “Cosmodonna è tutto questo, mette insieme la bellezza, il prendersi cura di se stessi, il volersi bene e lo realizza insieme agli enti di formazione con i ragazzi che hanno l’opportunità di mettere in pratica quello che stanno studiando. E’ l’unica manifestazione – conclude Tironi – che racchiude tante sfaccettature mettendo la donna al centro e Regione Lombardia è onorata di avere sul territorio lombardo un evento che parla rosa”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Cosmodonna

Milano, Sala “A settembre circa 100 vie a 30 km/h, Salvini d’accordo”

MILANO (ITALPRESS) – “I tempi rimangono gli stessi” per l’attivazione della Ztl nel Quadrilatero della Moda di Milano, “ci stiamo preparando per settembre perchè vorrei accoppiare la novità del Quadrilatero con la novità di avere un numero significativo di strade dove si affacciano le scuole a 30 all’ora”, Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della presentazione del progetto di Oasi Zegna. Riguardo le vie a 30 all’ora, “ho parlato col ministro Salvini che ho visto nel corso del G7, non ha espresso alcuna perplessità e non credo voglia cambiare idea, anzi mi ha detto che è totalmente d’accordo sul fatto di portare le strade a 30 all’ora dove ci sono scuole – ha spiegato poi il sindaco – Ho chiesto agli uffici, il tema è non solamente quello di fare una cartellonistica o dipingere per terra il bollo con la scritta 30, ma per portare le strade a 30 secondo le regole devi fornire adeguata documentazione e quindi gli uffici ne possono produrre fino a un certo punto”. Per questo motivo “non tutte le strade milanesi dove ci sono scuole saranno a 30 all’ora da settembre ma un numero significativo, orientativamente vogliamo avvicinarci alle 100 e poi andare avanti”, ha concluso Sala. (ITALPRESS).

Foto: xm4

Milano, in piazza Duomo terminata la posa delle aiuole Zegna

MILANO (ITALPRESS) – In piazza Duomo, le nuove aiuole di canfore, rododendri e fiori bianchi di filadelfo dalle alpi biellesi sono state ufficialmente consegnate oggi alla città di Milano da Zegna, gruppo leader del lusso, che si è aggiudicato l’avviso pubblico aperto dal Comune di Milano. La nuova sponsorizzazione dello spazio verde avrà durata di tre anni. Il progetto – che porta nella piazza principale della città elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna, il territorio di circa 100 km quadrati, situato nelle alpi biellesi, voluto da Ermenegildo Zegna negli anni ’30 del Novecento – è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Palazzo Marino dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e da Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del Gruppo Ermenegildo Zegna. “Sono estremamente orgoglioso di vedere le nuove aiuole di Piazza del Duomo prendere vita. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo significativo nella diffusione della cultura ambientale, della responsabilità sociale verso la comunità e del senso di responsabilità verso il territorio, valori fondanti che il marchio Zegna promuove sin dalla sua fondazione – è intervenuto Gildo Zegna – . I nuovi spazi verdi segnano l’inizio di un ambizioso progetto che, partendo da un luogo simbolo della città di Milano, si trasformerà in un’iniziativa su scala globale con la creazione di nuove Oasi Zegna nel mondo, esempio concreto dei principi cardine che da sempre guidano il brand”. “Siamo felici di accogliere a Milano il progetto di Oasi Zegna proposto per dare un nuovo volto alle aiuole di piazza del Duomo – ha sottolineato il sindaco Sala – e siamo lieti di sapere che proprio dal cuore della nostra città partirà la nuova iniziativa internazionale dell’azienda a favore dell’ambiente. Con i boschetti di canfore e piante a rotazione, tra cui i rododendri, in base alla stagione, Zegna porta nel cuore della nostra città un’esperienza naturalistica e paesaggistica di valore attraverso cui veicolare l’impegno ecologico e il rispetto delle biodiversità che contraddistinguono la sua azione: un bel modo per dare il benvenuto ai tanti visitatori di Milano e un interessante stimolo alla loro curiosità e riflessione sul tema della sostenibilità”. Il primo cittadino ha precisato che le palme e i banani che c’erano prima all’interno delle aiuole di piazza Duomo “al momento sono a dimora e al momento giusto verranno piantati. Nessuna pianta che passa da piazza Duomo si esaurisce in piazza Duomo”. Per la progettazione e la posa delle aiuole, il gruppo Zegna ha coinvolto un gruppo di esperti botanici e paesaggisti per portare a Milano alcuni degli elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna nel rispetto dell’ecosistema locale. Le aiuole sono caratterizzato da una struttura di base permanente composta da quattro boschetti di canfore a cespuglio disetanee, piante sempreverdi e frondose che rappresenteranno gli elementi maturi di un ecosistema ottimizzato. Tra questi boschetti, saranno anche presenti delle piante soggette a rotazione, tipiche dell’Oasi Zegna: rododendri dall’autunno alla tarda primavera e Philadelphus dalla fine della fioritura dei rododendri, così da garantire il rispetto della biodiversità e della stagionalità delle piante, che verranno ripiantate in Oasi Zegna a fine ciclo. Sulle aiuole sarà presente un QR code che permetterà ai visitatori di vedere live uno dei territori che Zegna sta riforestando.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Comune di Milano