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Monza, reati tributari. 3 ordini cautelari e sequestro beni per 2 mln

MONZA (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione, su delega della locale Procura della Repubblica, ad un ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, disposta dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo, nei confronti di tre soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di frode fiscale, reati dichiarativi finalizzati all’evasione, indebita compensazione di crediti fittizi, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Contestualmente i Finanzieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dalla medesima Autorità Giudiziaria, finalizzato alla confisca sia diretta sia per equivalente di beni per oltre 2 milioni di euro, pari ai profitti illeciti dei reati ascritti. Le indagini, sviluppate dai militari del Gruppo di Monza, hanno tratto origine da autonome attività info- investigative riguardanti 7 imprese operanti nei settori dell’edilizia, della logistica e delle pulizie, nei confronti delle quali venivano riscontrate sistematiche violazioni alle norme tributarie, omissioni contributive e previdenziali, emissione e annotazione di fatture false, oltrechè distrazioni dei proventi aziendali verso conti correnti e carte di credito personali.
(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza Monza

Teatro Lirico di Milano, gli Oblivion dal 20 al 24 marzo con “Tutorial”

MILANO (ITALPRESS) – Dopo il grande successo registrato lo scorso anno, gli Oblivion tornano al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, dal 20 al 24 marzo, con Tutorial, un nuovo spettacolo interamente dedicato alla contemporaneità. Tutorial è una realtà alternativa dove Galileo Galilei è una star di TikTok, Leonardo da Vinci non riesce a produrre contenuti virali e Marco Mengoni canta all’Ikea. Senza senso e senza tempo, personaggi di varie epoche allietano le giornate dei loro follower in cambio dell’agognato successo. Dare piacere per monetizzare, in pratica il mestiere più antico del mondo. E tutti sono ben felici di farlo, a partire dai cinque Oblivion che spaziano dai litigi tra Bell e Meucci sull’invenzione del telefono, al presentarci le creature tipiche delle modernità come l’infaticabile Rider e il pavido Leone da Tastiera fino ad arrivare alla satira di costume, alla politica e all’attualità. E in questa folle playlist non poteva mancare una vecchia conoscenza del gruppo, il caro Alessandro Manzoni che questa volta vuole ambientare i suoi Promessi Sposi nelle serie TV più famose di tutti i tempi. Tutorial è un vero e proprio strumento di orientamento grazie al quale in poche e semplici note, i grandi interrogativi umani avranno risposte alla portata di tutti; uscirete dal teatro più saggi di Siri, più fluidi di D’Annunzio, più caldi del riscaldamento globale. Con il virtuosismo dei loro arrangiamenti, effetti sonori avveniristici e quella innata voglia di distruggere gli schemi, gli Oblivion cantano, suonano, percuotono diventando anche l’orchestra di loro stessi e realizzano ogni sera un anti musical carbonaro a metà tra avanspettacolo e dj-set.
(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Teatro Lirico

Mobilità, G.La Russa “Problemi si risolvano con azioni non ideologiche”

MILANO (ITALPRESS) – “Spesso si discute giustamente della mobilità del futuro, ma occorrerebbe pensare innanzitutto alla mobilità del presente. La mobilità del futuro si deve realizzare con i grandi progetti, così come in Italia è stato fatto con l’Alta velocità e a Milano, più di dieci anni fa, con l’avvio dei lavori delle nuove linee metropolitane e del passante. I problemi della mobilità del presente possono invece essere risolti con provvedimenti non ideologici, usando il buon senso e senza disperdere le risorse disponibili, migliorando e utilizzando al meglio i servizi e le infrastrutture già esistenti”. Così il presidente dell’Automobile Club Milano, Geronimo La Russa, intervenendo al convegno ‘Guidare il Cambiamento, Innovazione e Sostenibilità per il trasporto pubblico locale del XXI secolò.
(ITALPRESS).

Foto: Aci Milano

Confartigianato, Brambilla “Rafforzare le politiche per l’apprendistato”

MILANO (ITALPRESS) – “Se dovessi fare una richiesta al legislatore sarebbe quella di rafforzare le politiche per l’apprendistato, il principale canale per i lavoratori per entrare nelle nostre imprese”. Perchè, oggi, “la quasi totalità delle piccole e grandi imprese dell’artigianato ha difficoltà a reperire manodopera, giovani che vogliano entrare nelle nostre aziende e abbiano un’adeguata formazione. E’ una questione su cui richiamiamo i vari soggetti istituzionali nell’ambito delle loro competenze”. Così Enrico Brambilla, segretario di Apa Confartigianato di Milano, Monza e Brianza, in un’intervista all’Agenzia Stampa Italpress. Finora, “il governo ha fatto la sua parte con la riforma dell’istruzione superiore, le regioni stanno facendo la loro parte con la formazione professionale, con i comuni collaboriamo, però bisogna, tutti quanti insieme, comprendere le esigenze formative dei settori e valorizzare l’apprendistato”, ha sottolineato poi Brambilla. “Oggi la manodopera di origine straniera è una possibilità molto concreta, sia sotto la forma dell’auto imprenditorialità sia per chi voglia inserirsi come lavoratore dipendente. E’ un fenomeno molto in crescita, soprattutto in alcuni settori, che va supportato con molta formazione e con alcuni servizi di assistenza di base, come il problema del trasporto per questi lavoratori”. A livello locale, “noi abbiamo presentato a Milano un nostro manifesto intitolato provocatoriamente ‘Milano città senza botteghe?” per dire che è necessario che anche le grandi città ripensino al proprio futuro perchè le botteghe sono un elemento fondamentale da considerare nei piani di sviluppo urbano”. Parlando poi della sicurezza sui luoghi di lavoro, Brambilla ha sottolineato che per Confartigianato è un tema “imprescindibile”. Per questo motivo, “siamo molto critici sul recente provvedimento inserito nel settore dell’edilizia, la patente a punti”, obbligatoria da ottobre 2024 per imprese e lavoratori autonomi. E’ un provvedimento “che discrimina ingiustamente le piccole imprese, che sono totalmente escluse e rischia di trasformare la sicurezza sul lavoro in una questione esclusivamente burocratica e di carte. Non è così, non è facendo compilare più carte al piccolo imprenditore che si migliora la sicurezza nei cantieri ma mediante controlli, formazione e ispezioni. E su questo noi collaboriamo certamente con le autorità”. “Noi organizziamo centinaia di corsi di formazione dedicati a lavoratori e a titolari. Siamo molto rigorosi nella richiesta di rispetto delle regole”, ha poi puntualizzato. Per Confartigianato è fondamentale anche lavorare sullo stimolo dell’imprenditoria femminile. “La Lombardia, nell’ambito dell’Unione Europea, è al vertice con circa 235 mila donne imprenditrici. Abbiamo un’impresa su cinque nella nostra regione che ha un titolare donna. Per quanto ci riguarda, abbiamo al nostro interno un movimento, Donne Impresa, che si occupa di creare delle reti che aiutino le imprenditrici ad affrontare le difficoltà quotidiane”. Ad esempio, “la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro” o quelle legate alla sicurezza personale. “In occasione dlel’8 marzo – ha spiegato Brambilla – abbiamo organizzato un seminario di autodifesa per donne imprenditrici perchè molte di loro, quando a fine giornata devono chiudere da sole le loro attività, hanno paura”. Il segretario di Apa Confartigianato ha poi fatto il punto sullo stato attuale delle imprese del settore. “E’ stato un periodo molto difficile. Appena dopo la pandemia, sono partite altre emergenze, legate soprattutto alle guerre internazionali. Situazioni che portano alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e di accesso agli sbocchi commerciali di alcuni prodotti. Queste congiunture limitano molto i commerci”. Ma “una delle caratteristiche delle piccole imprese artigiane è che la loro dimensione le fa essere molto più resilienti. Gran parte delle nostre imprese oggi regge e ha un futuro davanti a cui guarda con speranza”, ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: Italpress

Disturbi alimentari, Arcivescovo Delpini “Preoccupato per i giovani”

MILANO (ITALPRESS) – Si è concluso l’incontro dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, con gli studenti del Collegio San Carlo di Milano nella Giornata nazionale dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Un’iniziativa promossa dalla Diocesi attraverso la Fondazione Oratori Milanesi in collaborazione con Auxologico e con lo stesso Collegio San Carlo, per lavorare sulla prevenzione di patologie sempre più diffuse tra adolescenti e preadolescenti con la presentazione di un percorso formativo online a disposizione di educatori, società sportive e associazioni. All’evento sono intervenuti anche l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, il presidente di Auxologico, Mario Colombo, ed esperti del Centro DCA e del Servizio di Psicologia Clinica di Auxologico: lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, lo psicologo Gianluca Castelnuovo, l’endocrinologo Leila Danesi. Infine, hanno portato la loro testimonianza Martina Colombari, attrice e conduttrice televisiva, e Viola Sella, ginnasta di punta della nazionale italiana di ritmica che sarà tra le protagoniste del Circuito della World Cup 2024. Il percorso formativo, elaborato in collaborazione con Auxologico, dal titolo “Come ti nutri?”, disponibile da oggi sulla piattaforma online della FOM, si propone di aiutare gli educatori a riconoscere i sintomi che conducono ai disturbi del comportamento alimentare, anche quelli meno noti come l’ARFID, l’ortoressia o la vigoressia. Il percorso si concentra sull’importanza dell’educazione alimentare per promuovere scelte sane e prevenire i disturbi. Offre uno sguardo di carattere culturale e sociale e di sostenibilità legato alle scelte del cibo e competenze per definire il ruolo dell’educatore e della comunità. Il compito essenziale di un educatore potrà consistere nel riconoscere, prevenire e gestire tali situazioni, intervenendo nella comunicazione efficace con i minori e favorendo la collaborazione tra famiglia, scuola, sanità, oratorio, sport. “Sono preoccupato per la sofferenza lancinante e silenziosa di tanti ragazzi e ragazze – dichiara l’Arcivescovo – un dolore interiore, che invade e imprigiona il corpo, privandolo di gioia, di speranza e infine anche della vita. La Chiesa naturalmente non è una comunità terapeutica ma siamo qui per dire che, in particolare attraverso la Fondazione Oratori Milanesi, abbiamo una preoccupazione educativa, desideriamo prenderci cura di questa situazione e dire ai ragazzi che ciascuno è amabile così com’è, che non ha bisogno di assomigliare ad altri, è che è capace di amare”. “Il disagio giovanile è per noi una priorità assoluta – spiega Guido Bertolaso -. In particolare i disturbi alimentari e il disagio mentale sono un’emergenza silenziosa, esplosa dopo il Covid, e la dobbiamo affrontare usando gli strumenti propri delle emergenze. Quindi più stanziamenti, reparti specializzati, un lavoro sul territorio molto capillare insieme a scuole, associazioni, centri sportivi e soprattutto con le famiglie per potenziare la prevenzione”. “I disturbi del comportamento alimentare rappresentano non solo una sfida per la ricerca scientifica e per l’intervento clinico, ma anche un ambito dove misurare l’efficienza e l’efficacia di risposta della nostra organizzazione sanitaria in uno con la sensibilità del nostro sistema educativo”, afferma Mario Colombo. “La tempestività con la quale viene riconosciuto nell’adolescente e nel giovane il disagio che potrebbe determinare il disturbo del comportamento alimentare è fattore di successo per sua prevenzione e cura”, continua Colombo, spiegando il senso della collaborazione con la FOM, “rivolta a creare consapevolezza su questo fenomeno, in crescita esponenziale, e aiutare gli educatori e le famiglie nel rivolgersi, senza paura ed indugi, a centri specialistici. Ogni anno i DCA causano 4.000 morti tra i nostri giovani: un segno che deve spronarci a fare ancora di più e in stretta sinergia, istituzioni, strutture sanitarie, educatori, famiglie e mass media”. “La situazione dei DCA in Italia è abbastanza in stallo”, spiega Leonardo Mendolicchio, “nel senso che ormai i servizi presenti sul territorio hanno messo in campo tutte le risorse possibili su una popolazione che aumenta sempre di più dal punto di vista degli indici epidemiologici. Questo ha già prodotto una saturazione del sistema che fa fatica a dare risposte rapide e capillari sul territorio. In un contesto come questo la prevenzione è fondamentale, occorre ridurre il numero delle persone che si ammalano e in questo senso fare attività di formazione agli allenatori e agli insegnanti, ovvero agli educatori principali, è fondamentale in quanto possiamo ridurre l’impatto di alcuni fattori di rischio o fare una prevenzione secondaria accelerando i tempi di diagnosi e di presa in carico. Tutto ciò è quanto sta accadendo con il grosso impegno di Auxologico nelle scuole milanesi e nel territorio lombardo: questo crea una sensibilizzazione che si traduce in un rapporto molto stretto tra il mondo della sanità e il mondo dove i ragazzi vivono una parte importante della loro giornata, ovvero le scuole”. “I social media funzionano come un grande specchio sociale”, dice Martina Colombari, “che raddoppia la questione, sempre problematica, che una donna soprattutto si trova ad affrontare con la propria immagine riflessa. In particolare essi propongono spesso un ideale di perfezione femminile, dato dal connubio magrezza/bellezza che in soggetti fragili può favorire l’insorgere di un sintomo alimentare come identificazione possibile ad un’insegna femminile sempre un pò fragile. Non dobbiamo però confondere la portata sociale di un sintomo con la dimensione individuale dello stesso. I giovani hanno bisogno di essere ascoltati e visti nella loro singolarità che nessuna immagine ideale può rappresentare. Il consiglio che possiamo dare ai giovani è di ascoltarsi, di parlarsi, di parlare delle loro difficoltà. E di fare un buon uso dei social. Farne un buon uso significa saper giocare con il virtuale senza confonderne il piano con la realtà, fatta di figure umane la cui imperfezione sottolinea al tempo stesso l’unicità di ciascuno”. (ITALPRESS).

Foto: Diocesi Milano

Giornate Fai di Primavera in Lombardia, 129 luoghi da scoprire

MILANO (ITALPRESS) – In Lombardia sabato 23 e domenica 24 marzo saranno 129 i luoghi pubblici e privati aperti in 51 Comuni in occasione delle “Giornate FAI di Primavera”, presentate questa mattina al Belvedere “Jannacci” di Palazzo Pirelli. “La Lombardia ha la necessità di esaltare quel binomio vincente costituito dal patrimonio storico-culturale e da quello paesaggistico – ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani introducendo la conferenza stampa di presentazione -. Occorre continuare a fare sistema tra istituzioni e associazioni, tra pubblico e privato. Per questo il FAI è un partner delle istituzioni pubbliche, e quindi anche del Consiglio regionale, nel promuovere il cosiddetto ‘turismo dei territorì, che rappresenta un importante fattore di sviluppo non solo economico, perchè accresce la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini della storia e dei valori dei luoghi in cui vivono. L’invito che faccio a tutti i lombardi per il weekend del 23 e 24 marzo è quello di lasciarsi sorprendere dalla ‘grande bellezzà della nostra regione, dalle ‘emozioni inaspettatè di luoghi insoliti e spesso inaccensibili, soffermando lo sguardo, spesso distratto, sui tesori dei nostri territori”. “Con le Giornate FAI di Primavera apriamo centinaia di beni poco conosciuti e spesso non accessibili al pubblico – ha spiegato il Presidente Regionale FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano della Lombardia Andrea Rurale -. E’ un format ormai collaudato e di successo con cui invitiamo le persone a fermarsi a guardare il paesaggio, i monumenti e gli edifici delle loro città e scoprire il bello che in alcuni casi è evidente, in altri invece è da scoprire o riscoprire. Perchè siamo convinti che la bellezza sia negli occhi di chi guarda”.
L’edizione 2024 coinvolgerà in Lombardia 129 luoghi inconsueti o solitamente inaccessibili in 51 Comuni grazie agli oltre 500 volontari di 17 Delegazioni, 7 Gruppi FAI, 16 Gruppi FAI Giovani e il Gruppo FAI Ponte tra culture. Le visite agli spazi pubblici e privati saranno garantite da più di 1.000 apprendisti ciceroni, studenti appositamente formati che spiegheranno ai visitatori i tesori del proprio territorio sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Tra i beni lombardi che si potranno visitare il prossimo 23 e 24 marzo ci sarà anche il Grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, che dal 1960 caratterizza lo skyline di Milano e che – ha rimarcato Federico Romani – “è un simbolo dell’innovazione, del saper fare e del coraggio dei lombardi. Il Pirellone era un edificio visionario perchè più sessant’anni fa immaginava il futuro”. Il Pirellone potrà essere visitato sabato 23 e domenica 24 marzo dalle 10 alle 18 con ingresso ogni dieci minuti senza necessità di prenotazione.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Consiglio Regionale Lombardia

Cisl, Duci “Modello lombardo funziona, continuiamo a confrontarci”

MILANO (ITALPRESS) – Un mondo del lavoro sempre più complesso, fluido, dove le condizioni di lavoro e i contratti precari che vengono applicati lo rendono sempre più difficile e incerto. Ma secondo Ugo Duci, segretario generale Cisl Lombardia, le sfide del futuro possono essere affrontate a testa alta, grazie al necessario intervento dei sindacati. In un’intervista esclusiva a Italpress, Duci ha dichiarato che “in Lombardia viviamo di rendita dall’ottimo lavoro dei predecessori, sia di sindacati che di datori di lavoro. Noi dobbiamo continuare la prassi che ha reso grande il mondo dell’impresa anche in una realtà economica sociale del lavoro che cambia tutti i giorni. La sfida è possibile continuando a confrontarci”. A proposito dell’unità delle sigle sindacali, che a volte in alcune zone del Paese viene meno, il segretario Cisl ha evidenziato che “in Italia i lavoratori sono liberi di scegliere il sindacato, per fortuna non siamo nella Russia di Putin o nel Cile di Pinochet. Ci sono stagioni in cui l’unità sindacale è forte e altre stagioni in cui lo è meno, ma oggi in Lombardia registriamo una buona unità sindacale di intenti e di prassi perchè guardiamo tutti ai bisogni concreti delle persone e non alle ideologie”. Relativamente alla partecipazione dei giovani al sindacato, Duci ha sottolineato che “tra i 750mila iscritti alla CISL in Lombardia più di 36mila hanno meno di trent’anni, noi abbiamo più lavoratori attivi che ex pensionati lavoratori associati perchè anche rispetto ai giovani proviamo con le nostre categorie a essere vicini a quelle realtà come giovani e donne che oggettivamente anche in Lombardia sono in condizione di maggiore difficoltà: diamo le stesse attenzioni a tutti”. Infine, il segretario ha lanciato un appello alle aziende, commentando la proposta di legge di Cisl sulla partecipazione: “un’azienda con cento dipendenti magari in un periodo negativo chiama i sindacati perchè deve ridurre l’organico e allora va trovata un’intesa per chiudere il rapporto di lavoro con 30 dipendenti: è il cosiddetto periodo della sfiga. Quando invece le cose vanno bene e guadagnano tanto le aziende non chiamano nè i sindacati nè i lavoratori, ma noi invece vogliamo partecipare non solo alle sfighe ma anche ai guadagni”. (ITALPRESS)

Foto: Italpress

Piano Mattei, Righini “Letizia Moratti adatta a fare il commissario”

MILANO (ITALPRESS) – Il Piano Mattei “prevede una collaborazione tra i Paesi africani e i Paesi europei sull’energia” ed “è il piano apripista del Piano europeo: l’Europa ha stanziato 350 miliardi di euro” da investire “nei prossimi 5 anni” per “realizzare principalmente in Africa progetti comuni che abbiano a che vedere con le infrastrutture energetiche e le materie prime rare”. In questo, “l’Italia parte per prima e vorrebbe avere un ruolo di governance e leadership rispetto a questo progetto”. Il tema “è quello del commissario che avrà la delega a gestire questi 350 miliardi: come manager che si sta occupando dei progetti dedicati al piano Mattei, spero che questa persona sia italiana”. Un nome? “Letizia Moratti potrebbe avere le caratteristiche giuste”. Lo ha detto Diego Righini, membro del comitato direttivo di Eisac.it, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. Eisac, ha spiegato Righini, è un “contratto di programma”, nato dalla collaborazione tra Enea e INGV, che “prevede una sorveglianza in merito alle infrastrutture dichiarate ‘critichè dalle due direttive europee che si occupano della materia”. ll Piano potrebbe rendere l’Europa indipendente dalla fornitura energetica della Russia? “L’Europa ancora si fornisce per la metà del proprio fabbisogno da gas e petrolio russo che circolano per l’Ucraina: non si poteva passare, nel giro di tre anni, dal 70% di fornitura a zero”, ha spiegato. “L’Europa fa bene ad organizzare un piano che possa prevedere la sostituzione del 35% del fabbisogno di energia, gas e petrolio in 10 anni: questo è il piano Europa-Africa e spero sia a guida italiana. Se ciò non avverrà, è chiaro che non possiamo lasciare i cittadini europei senza energia: ecco perché ieri – pur col voto contrario di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – l’Europa comunque ha approvato il piano che prevede che dal 2040 le case non avranno più una caldaia. Ad oggi è un piano di sicurezza, perché significherebbe avere una caldaia forse ‘a fornitura’ russa, dal punto di vista della materia prima”, ha sottolineato. “La grande pecca della scelta europea e di von der Leyen è questa: un Green Deal che, da una parte, punta alla sufficienza energetica degli edifici e delle imprese e poi” dall’altra “appoggia anche gli ambientalisti che non vogliono sviluppare niente. Se punto a un’autosufficienza energetica per imprese ed edifici, allora devo cancellare i divieti a realizzare progetti emergenti”. Quindi la transizione ecologica è sostenibile? “Se vogliamo fare ambientalismo, è meglio non farla questa transizione ecologica. Se invece vogliamo fare efficientamento, e quindi costruire edifici autonomi dal punto di vista energetico, allora sì”. (ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Letizia Moratti