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Calcio, Stadio Milano. Sala “Se fossi Scaroni mi fiderei di Webuild”

MILANO (ITALPRESS) – “Mi pare che ci sia finalmente un interesse vero sull’ipotesi di ristrutturazione di San Siro, che è l’unica cosa che io chiedo. Perchè il principio è che se si può ristrutturare senza chiudere lo stadio chiedo che ciò venga considerato, ma se non è vero io capisco Milan e Inter”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della sigla di un accordo in prefettura a Milano per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. “Quello che dice WeBuild non è sacro ma è la più grande società italiana, conosce bene Milano e, se fossi in Scaroni, se mi dicessero che la ristrutturazione si può fare tenderei a fidarmi perchè loro non sono teorici ma fanno i lavori. Se WeBuild mi dice che si può fare, è chiaro che la garanzia la diamo, con verifica degli uffici, perchè nessuno vuole mettere a rischio nulla. Anche io non mi sento di prendere un rischio ma se si può fare allora noi certamente collaboreremo”, ha aggiunto Sala.
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Strategie Esg centrali nell’agenda delle Pmi di Milano e Monza Brianza

MILANO (ITALPRESS) – La Direzione Regionale Milano e Monza Brianza di Intesa Sanpaolo, guidata da Pierluigi Monceri, ha incontrato le Pmi di Milano e Monza Brianza per illustrare le opportunità della transizione sostenibile. L’occasione è stata il convegno “Integrare la sostenibilità nella strategia e nel business aziendale”, con la partecipazione di diversi imprenditori del territorio per una riflessione sull’importanza della sostenibilità come fattore di successo per il sistema manifatturiero e che genera impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
Nel corso dell’incontro è stata presentata un’analisi curata della Direzione Studi e Ricerche della banca guidata da Carlo Messina da cui emergono numerosi punti di forza dell’economia del territorio di Milano e Monza Brianza che fanno ben posizionare le due province in tema innovazione green: presenza di importanti distretti industriali come la Meccanica strumentale di Monza e Brianza, che si colloca al primo posto in Italia per quota di brevetti green pari al 16,8%; player con un’elevata specializzazione nei settori avanzati, quali ICT, Finanza e Logistica; alta competitività sui mercati internazionali, con l’export che nei primi nove mesi del 2023 è cresciuto del 5,2% rispetto al corrispondente periodo del 2022, grazie alla spinta dei settori della meccanica, dell’elettrotecnica, degli articoli in pelle, della farmaceutica, della cosmetica e dell’agro-alimentare; filiere ben ramificate e ricchezza del know-how e delle competenze del tessuto produttivo locale che consentono un’elevata diversificazione produttiva e una buona capacità di inserirsi con successo in nuove nicchie di mercato e di specializzarsi in nuovi comparti.
“Anche nel 2024 Intesa Sanpaolo continuerà ad accompagnare le imprese del territorio nei loro percorsi di crescita e sviluppo sostenibile con il credito e la consulenza, oltre ad una presenza capillare all’estero – commenta Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Milano, Monza e Brianza Intesa Sanpaolo -. La nostra banca, nell’anno appena concluso, ha sostenuto gli investimenti delle famiglie e delle aziende delle province di Milano e Monza Brianza con finanziamenti per 2,6 miliardi di euro e ad oggi abbiamo erogato oltre 900 milioni di euro per progetti orientati alla transizione green, di sostenibilità e circular economy delle imprese milanesi e brianzole. Inoltre, attraverso “Motore Italia Transizione Energetica” vogliamo continuare a sostenere concretamente le imprese generando benefici economici, ambientali e sociali per la collettività e favorendo lo sviluppo di nuove comunità energetiche”.
Dall’indagine periodica che la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo fa sulla rete di gestori della Divisione Banca dei Territori emerge che le strategie ESG sono al centro dell’agenda delle aziende di Milano e Monza e Brianza. Tra le priorità spiccano: l’efficientamento dei processi produttivi, gli investimenti in rinnovabili, modelli di business circolari, la formazione e il welfare e l’intensificazione delle relazioni di filiera in Italia.
In tema di rinnovabili negli ultimi anni c’è stata una forte accelerazione della potenza installata di impianti fotovoltaici da parte delle aziende italiane. La Lombardia storicamente è la prima regione per potenza installata da FER (fonti energia rinnovabile) e nel 2022 per la prima volta supera la Puglia anche nella potenza da fotovoltaico, con Milano che ha contribuito a questo sorpasso collocandosi al 5° posto per potenza installata (3% del totale). Occorre però divenire più autonomi sul fronte degli accumulatori, fondamentali per lo stoccaggio dell’energia da rinnovabili e il nuovo Regolamento europeo sull’industria a zero emissioni potrà andare incontro a questa esigenza e potenziare l’innovazione green, dove Milano e Monza e Brianza sono ben posizionate grazie alla presenza del distretto della Meccanica strumentale.
E’ buona anche l’attenzione delle imprese alla sostenibilità sociale, anche se emergono divari importanti a livello dimensionale: è pari al 75% la quota di grandi imprese che adotta queste strategie mentre ci si ferma al 29,3% tra le imprese tra i 3 e i 9 addetti. Le azioni più attivate riguardano il sistema di monitoraggio sulla salute, sulla sicurezza dei lavoratori e sulla sicurezza dei prodotti, le pratiche per il benessere lavorativo e la collaborazione con il territorio per promuovere iniziative di carattere sociale, benefico, culturale e ricreativo. Tra le grandi imprese sono poi più diffuse pratiche per favorire le pari opportunità, l’estensione del congedo parentale, la collaborazione con scuole superiori e università per svolgere progetti di impatto ambientale e sociale.
Nel corso dell’incontro c’è stata la testimonianza aziendale di Gio Giacobbe, CEO di ACBC (Anything Can Be Changed), azienda italiana leader nella consulenza green B2B, nella progettazione e nella produzione di prodotti responsabili. Il modello di business del marchio è orientato sia al mercato B2B sia al mondo B2C, rivolgendosi a tutti i marchi in ambito Fashion, Sportswear e Lifestyle che vogliono avviare un percorso di produzione consapevole con la creazione di capsule collection e progetti speciali dedicati.

– foto xh7/Italpress –
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Smog, Fontana “Coinvolge tutta la Pianura Padana, si può fare di più”

MILANO (ITALPRESS) – L’inquinamento è “un dato di fatto che coinvolge tutta la pianura padana.Lo stiamo dicendo da tantissimo tempo ed è chiaro che se le condizioni climatiche sono belle come in questi giorni, senz’acqua e senza vento, si crea quello che abbiamo realizzato negli ultimi giorni”. Lo ha dichiarato il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della sigla di un accordo in prefettura a Milano per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, a proposito dei dati choc secondo cui ieri Milano sarebbe stata la terza città più inquinata al mondo. Fontana ha poi aggiunto: “Noi stiamo facendo dei miracoli per ridurre l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, con tutte le politiche che stiamo portando avanti per migliorare i riscaldamenti, le automobili, per agevolare le attività produttive a intraprendere un percorso di sostenibilità. Stiamo ottenendo dei risultati da questo punto di vista notevoli, abbiamo abbattuto tutte le emissioni di sostanze inquinanti in misura rilevante e rientrando nei parametri richiesti dall’Europa”. “Si può fare di più? Si può fare e sicuramente lo faremo: sono tutte iniziative che portano dei cambiamenti che non possiamo pretendere che vengano realizzati nello spazio di pochi mesi e settimane perchè si creerebbe il blocco della Regione”, ha evidenziato Fontana.
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Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

Beni confiscati, protocollo tra Anbsc, Regione e Anci Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di destinazione, assegnazione e utilizzo, creando le migliori condizioni per far incontrare “domanda e offerta”. Sono gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato oggi in Prefettura a Milano, alla presenza del Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, dal presidente di Regione Attilio Fontana, dal direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), prefetto Bruno Corda, e dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Lombardia, Mauro Guerra. Presente alla sottoscrizione anche l’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione Civile, Romano La Russa.
Grazie al protocollo, che ha una valenza triennale, verrà fornito inoltre un importante supporto agli Enti locali, sia per la pubblicazione, sui rispettivi siti internet, dei dati relativi ai beni confiscati presenti sul territorio e al loro utilizzo, sia per migliorare il processo di riutilizzo e gestione dei cespiti e individuare le risorse necessarie a co-finanziare la realizzazione degli interventi. Dei 3.163 beni confiscati in Lombardia, 1.591 sono destinati agli enti territoriali e al demanio dello Stato, 1.572 sono in gestione e da destinare. La maggior parte si trova in provincia di Milano, che registra più della metà del totale regionale degli immobili confiscati, seguita dalle province di Brescia, Monza-Brianza, Varese, Como e Pavia. “Viviamo una stagione di forte impegno antimafia, sia sul fronte della cattura di pericolosi latitanti che su quello del contrasto agli interessi criminali. E’ per questo che l’intesa sottoscritta oggi assume un grande significato, non solo simbolico. L’utilizzo, per finalità sociali o istituzionali, dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, se da un lato consente di mitigare gli effetti negativi che le attività illegali hanno prodotto sul territorio, dall’altro concorre a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico di quelle aree, generando un circolo virtuoso di legalità e sicurezza che favorisce il senso di fiducia dei cittadini nelle Istituzioni”, ha sottolineato il Ministro Piantedosi.
“Regione Lombardia – spiega il presidente Fontana – vuole allargare ulteriormente la collaborazione tra gli attori coinvolti nel processo di valorizzazione dei beni e mette a disposizione, il ‘Viewer beni confiscatì, quale strumento informativo e di supporto”. “Quello lombardo – prosegue il governatore – è il primo esempio sul territorio nazionale di un sistema di geolocalizzazione dei beni confiscati che permette la visualizzazione e consultazione della posizione georeferenziata dei beni immobili sequestrati e confiscati sul territorio regionale”. Nel periodo 2019 – 2023 Regione Lombardia ha erogato contributi per 6,8 milioni di euro: sono stati finanziati 112 progetti di recupero presentati da 60 Enti locali e 5 Associazioni concessionarie di beni. “Fondamentale – aggiunge l’assessore Romano La Russa – è stata l’attività di formazione, fornita da Regione Lombardia, tramite Polis, in collaborazione con ANCI Lombardia, agli Enti locali e alle associazioni no profit, attraverso webinar, laboratori interattivi, pillole informative, laboratori esperienziali”.
E’ stata rafforzata la collaborazione tra enti istituzionali coinvolti grazie anche alla partecipazione al percorso di formazione dei laboratori dell’ANBSC e dei Nuclei di supporto delle Prefetture per i beni confiscati. Nel periodo 2021 – 2023 hanno partecipato 179 Comuni, 2 Aziende speciali consortili e 51 enti non profit. “L’attenzione da tempo mostrata dalla Regione Lombardia nei riguardi della valorizzazione dei beni confiscati – dichiara il Direttore dell’ANBSC, Prefetto Bruno Corda – assume un particolare rilievo a livello nazionale considerato che il suddetto Ente si colloca al quarto posto per numero di beni confiscati presenti sul territorio. Il protocollo firmato oggi rafforza l’impegno interistituzionale volto a supportare gli enti locali nella loro attività progettuale che non può prescindere da una migliore e più aggiornata conoscenza dei beni, confermando la leale e consolidata collaborazione tra l’Agenzia, la Regione Lombardia e l’Anci”. “In questi anni Anci Lombardia – sottolinea il Presidente Mauro Guerra – ha realizzato diverse iniziative per accompagnare e supportare i Comuni nella difesa e nella promozione della Legalità: contrasto all’evasione fiscale, prevenzione della corruzione, contrasto al riciclaggio finanziario, all’usura, all’intimidazione degli amministratori e, certo non ultima, la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità. Dare a beni sottratti alla mafia un futuro di valorizzazione civile, sociale e culturale come patrimoni di comunità, costituisce, concretamente e simbolicamente, un elemento strategico nelle politiche di prevenzione, isolamento e contrasto verso la criminalità organizzata. Crediamo fermamente nel valore essenziale della collaborazione tra i diversi livelli e soggetti istituzionali della Repubblica e con le forze vive della società civile, e anche rispetto ai beni confiscati abbiamo confermato lo stesso approccio: stretta sinergia con le istituzioni, dal Governo a Regione Lombardia, Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità, Prefetture, Comuni, e con i soggetti coinvolti nel processo di valorizzazione, a partire dagli enti del terzo settore. Prova ne è il protocollo che abbiamo siglato oggi, un altro importante passo avanti”.
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Foto: Ufficio stampa Regione Lombardia

Igienista Dentale: Catania “La nostra autonomia non sia messa in dubbio”

MILANO (ITALPRESS) – In più di 100 presenti oggi, sabato 17 febbraio, alla Sala Liberty “Il Treno” per il Congresso accreditato ECM “Igienista Dentale: quale futuro per la Professione”, organizzato dalla Commissione d’Albo Igienisti Dentali dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. Al cuore dell’evento, la relazione dell’Avvocato Fabrizio Mastro dell’Ordine di Torino, che ha analizzato la sentenza del Tribunale di Messina del 24 novembre 2022 sulla piena autonomia operativa dell’Igienista Dentale, anche in assenza dell’Odontoiatra. “Il precedente legislativo preso in esame dall’Avvocato Mastro assume un rilievo che va ben oltre il perimetro d’interesse dell’Igienista Dentale” commenta Diego Catania, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano. “E’ un passo nella direzione di un cambio di paradigma necessario, ossia il superamento di ogni presunta gerarchia tra Professioni Sanitarie. Eventi come questo ci aiutano a tenere traccia del cambiamento in atto, ormai inarrestabile: siamo a tutti gli effetti Professioni intellettuali e la nostra autonomia non deve più essere messa in discussione, ma solo ratificata”.
Nel corso della mattinata, i relatori hanno contribuito a delineare un “identikit” dell’Igienista Dentale a partire dalle norme di riferimento sull’esercizio della Professione, analizzate dall’Avvocato Marco Croce dell’Ordine di Roma. Emerge una figura portante per la salute orale, che assume un’importanza centrale nella prevenzione delle patologie, come sottolineato dalla Presidente della Commissione d’Albo Igienisti Dentali di Milano, Giuliana Bontà: “La direttrice principale dello sviluppo futuro della Professione è la prevenzione. Risale a tre giorni fa la pubblicazione di un paper della European Federation of Periodontology (EFP), in cui vengono evidenziati i costi derivanti dalla mancanza di una cultura preventiva sull’igiene dentale, ben 544 miliardi di dollari in tutto il mondo. Se si pensa che la quasi totalità dei costi sono dovuti a carie e malattia parodontale, è chiaro come investire sulla prevenzione possa rivelarsi decisivo”.
Sul ruolo dell’Igienista Dentale è intervenuta anche la Presidente della Commissione d’Albo nazionale degli Igienisti Dentali, Caterina Di Marco, che ha commentato: “Queste occasioni ci aiutano a consolidare la nostra consapevolezza di quanto sia importante la dignità della Professione, su cui stiamo lavorando senza sosta sul piano istituzionale. Ai progressi conquistati dal punto di vista legislativo e normativo deve corrispondere l’agire quotidiano dell’Igienista Dentale, sempre più soggetto autorevole e cosciente delle competenze che lo contraddistinguono”.
La Professoressa Laura Strohmenger, Professore Ordinario di Odontoiatria di Comunità presso l’Università degli Studi di Milano, ha evidenziato come “le patologie orali non trattate possono anche incrementare i costi di concomitanti patologie sistemiche” e si è soffermata su alcuni punti critici, ad esempio “le difficoltà legate alla scarsità di bandi pubblici e la valorizzazione ancora troppo deficitaria della figura dell’Igienista Dentale in Italia”. Ha concluso con l’auspicio di imparare dai Paesi che perseguono correttamente l’obiettivo della prevenzione odontoiatrica primaria, stanziando adeguate risorse economiche e organizzative.
A margine dell’intervento sulla formazione continua della Vicepresidente della Commissione dei Corsi di Laurea in Igiene Dentale, la Dott.ssa Michela Rossini, ha trovato spazio un importante rilievo della Vicepresidente della Commissione d’Albo Igienisti Dentali e Componente del Consiglio Direttivo dell’Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Cristina Comi: “Ancora troppi colleghi non ottemperano all’obbligo formativo triennale conseguendo il numero necessario di crediti formativi ECM. Tale inadempienza, oltre a compromettere la preparazione dell’Igienista stesso, può determinare ripercussioni a livello assicurativo in caso di contenzioso legale. Anche per questo, come Commissione d’Albo e in collaborazione con l’Ordine, abbiamo realizzato corsi online sul monitoraggio del fabbisogno formativo tramite la piattaforma Co.Ge.A.P.S. E’ importante che tutti gli iscritti prendano coscienza del valore della formazione, alla base del nostro riconoscimento come Professionisti qualificati e responsabili”.

foto: ufficio stampa TSRM e PSTRP

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Milano, un artigiano su due è straniero. Futuro del settore multietnico

MILANO (ITALPRESS) – A Milano città, gli artigiani stranieri sono oramai il 46% del settore: operano sotto la Madonnina 9396 titolari di ditte provenienti da ogni angolo del mondo. Una cifra che sale a quasi 20mila in tutta l’area metropolitana (29% del totale) e in Provincia di Monza e Brianza (23%), con un trend in costante crescita. Micro e piccole imprese che producono reddito, integrazione e opportunità di lavoro anche per manodopera italiana. Sono alcuni dei dati presentati oggi al Milano Luiss Hub da Unione Artigiani nell’incontro “Dal mondo alla città: strategie di successo per gli imprenditori artigiani di origine straniera”, evento promosso nell’ambito del Forum sull’economia urbana di prossimità voluto dal Comune di Milano aperto dall’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello e della decana del corpo consolare milanese, l’uruguayana Verònica Crego Porley. “Occorre consolidare questa sempre più rilevante presenza, nella pienezza del rispetto delle regole, dell’artigianato e del commercio straniero nel sistema economico milanese – ha dichiarato Marco Accornero, Segretario di Unione Artigiani – per questa ragione lanciamo la proposta di istituire una cabina di regia pubblico – privata dedicata agli aspiranti e ai già imprenditori migranti che metta insieme le istituzioni e le esperienze di enti, associazioni e terzo settore, in alleanza con la rete consolare della città. Per gli italiani oggi fare impresa è meno difficile ma gli stranieri che vogliono diventare imprenditori fanno fatica anche solo ad aprire un conto corrente o ad accedere al credito, senza parlare delle difficoltà nel relazionarsi con la burocrazia. Certamente possono contare su realtà come la nostra ma se non si mettono insieme le risorse presenti sul territorio rischiamo di compromettere tante opportunità di lavoro e riscatto sociale, oltre che non garantire i servizi artigiani di qualità richiesti da tutti i cittadini”.
“Oggi – aggiunge Accornero – le tecnologie ci possono aiutare a superare alcune barriere linguistiche, le università hanno da tempo corsi di laurea in mediazione culturale. Per iniziare basterebbe censire e rimettere a sistema quanto di straordinario ma disperso abbiamo a Milano. Il futuro del settore è sicuramente multietnico con margini di ulteriori crescita. Tanti giovani italiani purtroppo snobbano l’artigianato e i mestieri tecnici mentre cresce il numero degli studenti stranieri che frequentano gli istituti tecnici e i centri di formazione professionale.”
“L’indagine presentata da Unione Artigiani all’interno del Forum dell’economia urbana ci restituisce una fotografia concreta dell’attuale tessuto economico e artigiano della città. Ci mostra anche quello che è un valore aggiunto per Milano, cioè la sua ricchezza multiculturale e multietnica, dimostrando inoltre quanta competenza e capacità imprenditoriale ci sia in molti settori che spesso, oggi,dai più giovani non vengono considerate. Davanti a questo scenario, sono convinta che sia utile trovare nuove formule di analisi, sinergie e collaborazioni pubblico-privato proprio come stiamo facendo in questa tre giorni di forum”, ha dichiarato l’assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello. Secondo i dati del Registro Imprese (fine 2023) elaborati dall’Ufficio Studi di Unione Artigiani, è considerevolmente più bassa l’eta media degli artigiani stranieri: il 60% è sotto i 50 anni mentre la maggior parte dei titolari italiani si avvicina invece all’età pensionabile. Vi sono inoltre settori nei quali gli artigiani non italiani sono oramai maggioranza. A Milano parrucchieri ed estetisti stranieri sono il 54% del totale, il 51% del tessile, il 66% nel settore artistico, e lo sono quasi nell’edilizia (48%) pulizie (46%), nei trasporti (42%), nell’elettronica (41%). Fuori dai confini cittadini, dove gli spazi per lavorare sono meno costosi, le percentuali salgono: giardinieri, impiantisti, meccanici e metalmeccanici sono in maggioranza rispetto ai colleghi italiani. Non mancano sorprese anche nel settore legno: nel capoluogo un legnamè su tre non è italiano, 44% nell’area metropolitana, come il 20% dei mobilieri in Brianza. Le donne artigiane straniere sono in maggioranza rispetto ai colleghi non italiani nel settore dei servizi alla persona e nel tessile ma non mancano coraggiose titolari anche negli ambiti tradizionalmente maschili, come l’autoriparazione o l’edilizia. L’Africa, tra Milano e la Brianza, è il continente che conta più imprese artigiane con il 40% pari a 9042, segue l’Europa (con l’Europa del’Est) col 31%, l’Asia (16%), il Sud America (11%) e Nord e Centro America (2%). L’Oceania chiude con soli 12 artigiani registrati dalla Camera di Commercio. Gli imprenditori egiziani rappresentano la parte più rilevante della business community artigiana africana nel milanese: sono il 77% del totale con 7006 aziende. Seguono i marocchini a quota 1134 e i tunisini con 509. La stragrande maggioranza è impegnata nell’edilizia, nei servizi di pulizia e in quota significativa – specie tra gli egiziani – anche nel settore legno/mobile. I Cinesi rappresentano il 50% degli artigiani provenienti dall’Asia con 3708 imprese. 1100 sono attive nel settore tessile, 650 sono i saloni di parrucchieri ed estetica con numerosissime donne titolari, specie a Milano, 559 sono le ditte nella filiera nell’edilizia. Si registra poi una significativa presenza di ditte pakistane a quota 517, cingalesi con 304 e del Bangladesh con 275. La comunità artigiana romena guida la classifica del nostro continente con 2763 imprese, seguiti dagli albanesi con 2188 e da Ucraina (+12% in un anno, 556 ditte) e Moldavia con 456. Edilizia e servizi di pulizia sono i comparti preferiti, con una punta di interesse imprenditoriale nel settore per legno-mobile per i romeni. I peruviani con 907 imprese sono i più numerosi tra gli artigiani sudamericani di Milano, seguono gli ecuadoriani con 677 ditte e i brasiliani con 573. Anche in questo caso filiera casa e servizi alla persone sono i settori che registrano il maggior numero di attività. Le distribuzione delle sedi delle ditte artigiane non italiane rispecchia quelle italiane: si apre il laboratorio dove costa meno. Per cui sono pressochè introvabili in centro (solo il 3%), e hanno base per il 60% nella parte nord del capoluogo lombardo. Anche dal punto di vista della distribuzione continentale sul territorio, un’impresa artigiana straniera su 2 Milano – ad eccezione del centro storico – è africana. A Monza e Brianza le percentuali cambiano: sono gli artigiani dell’est Europa ad avvicinarsi al 50%, in particolare sempre romeni ed albanesi nell’edilizia e le pulizie, con la presenza africana sulla media del 30%. Anche fuori Milano la scelta cade preferibilmente nell’area nord della città metropolitana per il 70% e per il 51% nel quadrante ovest della Brianza, oltre al 22% del monzese.(ITALPRESS).

Foto: Unione Artigiani

Lombardia, Bertolaso “Una tessera sanitaria a punti per stile vita sano”

MILANO (ITALPRESS) – “L’idea che dobbiamo portare avanti e studiare è quella di una tessera sanitaria a punti in modo che se conduci uno stile di vita corretto e salutare puoi guadagnare dei punti che poi ti permettono di ricevere degli incentivi che possono essere diverse modalità di premialità. Gli screening per quelle che sono malattie prevenibili oggi sono ampiamente sotto il 50% delle persone che ne hanno diritto, noi invece vogliamo arrivare al 100% perchè significa garantire la salute ai cittadini e ridurre i costi della sanità”. Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, a margine Forum della Sanità di Forza Italia a Milano.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Regione Lombardia

Concorezzo, in fiamme 4 capannoni. Nessuna persona coinvolta

CONCOREZZO (MONZA E BRIANZA) (ITALPRESS) – 60 vigili del fuoco sono stati impegnati tutta la notte, per un incendio nella zona industriale di Concorezzo, in Bruanza. In fiamme 4 capannoni con attività commerciali all’interno. Nessuna persona è stata coinvolta, la situazione è sotto controllo e le squadre sono ancora al lavoro.(ITALPRESS).

Foto: Vigili del Fuoco