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Gianni Agnelli, 100 anni fa nasceva l’ultimo Re di Torino

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TORINO (ITALPRESS) – Il 12 marzo di cento anni fa nasceva Giovanni Carlo Francesco Agnelli, l’imprenditore italiano più famoso del XX secolo, e anche il più discusso e celebrato. Fu un sabato notte, al civico 26 di quello che all’epoca si chiamava corso Oporto, oggi corso Matteotti. Alle 2.30 era infatti nato l’ultimo re di Torino, anche se i Savoia non c’entrano nulla. In tempi di Covid e Stellantis, non si sono sono svolte celebrazioni ufficiali, i nipoti a cominciare da John Elkann lo hanno ricordato in questi giorni attraverso interviste sui giornali italiani e stranieri. “Mio nonno non forzava, ci ha dato libertà di scelta. La possibilità che ci è stata data è stata quella di impegnarci quando la Fiat si è trovata in enorme difficoltà all’inizio degli anni Duemila. Mio nonno ci dava grande libertà, proprio per tirare fuori da ognuno quello che veramente volevamo essere”, ha detto Elkann a “Porta a Porta”.
Tornando a quel sabato in corso Oporto, attorno a lui ci sono il padre Edoardo, che morirà nel 1935, la madre Virginia Bourbon Dal Monte, che morirà nel 1945 e la sorella maggiore Clara. Dopo Gianni, arriveranno altri cinque tra fratelli e sorelle: Susanna, Maria Sole e Cristiana che sono le uniche ancora in vita, Giorgio e Umberto.
Quel bambino, per tutto il mondo sarà presto l’Avvocato, che avvocato mai diventò non avendo sostenuto l’esame di Stato. Si era però laureato in piena guerra, dopo essere stato inviato prima sul fronte russo, e poi in Tunisia, dove in modo totalmente inaspettato incrociò la sorella Susanna, con cui condividerà altri momenti difficili prima della pace nel 1945. Un sodalizio, il loro, indistruttibile, tanto che condivideranno a Palazzo Mengarini Albertini Carandini al Quirinale i loro soggiorni romani: Susanna vivendo all’ultimo piano in affitto, Gianni al piano inferiore in una delle sue tante case. ‘Vestivamo alla marinara’ è il libro che Susanna Agnelli scrisse su quell’infanzia condivisa, uno squarcio che raccontò una formazione dura, quasi militare, per tutti e sette i fratelli, con le “miss” che presero il posto di genitori assenti e lontani, e poi troppo presto scomparsi, in un incidente aereo il padre, e in un’incidente automobilistico la madre.
Sugli anni giovanili dell’Avvocato c’è un’intera letteratura cui attingere, Costa Azzurra ma anche Versilia e Svizzera, le sue mete preferite per divertirsi, gli Stati Uniti eletti a luogo di apprendimento culturale e industriale. A 24 anni, finita la Guerra, muoiono a distanza di appena 17 giorni, come detto, la madre il 30 novembre, e il nonno, il ‘senatore’ Giovanni Agnelli fondatore della Fiat, il 16 dicembre. L’avvocato è il nuovo capofamiglia, e il padrone della Fiat. La seconda qualifica è però solo sulla carta, poiché alla guida dell’azienda è tornato Vittorio Valletta, escluso per volere del Cln dopo la liberazione e rimesso al vertice proprio su indicazione di Gianni Agnelli. Gli incarichi per il giovane rampollo comunque non mancano, è presidente della Juventus e sindaco di Villar Perosa. Si moltiplicano anche i racconti leggendari sulle sue conquiste, tra le tante l’ex moglie del figlio di Winston Churchill, Pamela Digby, che lo introdusse nel jet-set mondiale. Sembrava che lei potesse impalmare uno degli scapoli più ambiti al mondo, ma nel novembre 1953 molto inaspettatamente, l’Avvocato si sposò in Francia, a Strasburgo nel castello di Osthoffen, con Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto.
Le nozze nascondono un segreto, Marella è infatti incinta di Edoardo che nascerà il 9 giugno del 1954. Un anno dopo è la volta di Margherita, che gli darà molto presto ben 8 nipoti, i primi tre dal matrimonio con Alain Elkann sono i più noti: John nato nel 1976, Lapo un anno più tardi e Ginevra nel 1979.
Il matrimonio riparatore è un argine debole alla ‘dolce vita’ di Gianni Agnelli. Non si contano i flirt veri e presunti, le amicizie più o meno intime e le simpatie curiose. A villa Frescot, sulla collina torinese, passa il mondo. Agnelli è un catalizzatore di attività e iniziative anche lontano da Torino, e lo resterà sempre attraverso la sua passione per l’arte, la vela (sua l’idea di dar vita al consorzio Azzurra che nel 1983 parteciperà alla Coppa America), il calcio e tanto altro. Tornando alla carriera, nel 1959 entra in Ifil, la cassaforte di famiglia e nel 1963 diventa uno dei due a.d. di Fiat. Nel 1966 Vittorio Valletta gli cede la presidenza del gruppo, morirà un anno più tardi, e insieme al fratello Umberto, danno il via a una rivoluzione.
Vengono cedute varie attività secondarie, motori marini e degli aerei, e al contempo nel 1969 si acquisisce la Ferrari, strappandola in extremis alla Ford, lasciando a Enzo Ferrari la gestione della squadra corse. Dentro e fuori gli stabilimenti, intanto la situazione si scalda, è l’autunno caldo, con operai e studenti universitari che si uniscono nel contestare la Fiat, una tensione che si risolverà definitivamente solo nel 1980 con la marcia dei quarantamila, che porrà fine all’occupazione di Mirafiori. Nel 1970 entra nel gruppo la Lancia, acquistata per un milione dalla famiglia Pesenti, e viene siglato un accordo con Citroen che però naufraga dopo quattro anni. L’avvocato intanto coordina aperture di impianti in Turchia, Sudamerica e Polonia, e finanche in Egitto.
La crisi petrolifera frena queste ambizioni internazionali, tanto che nel 1974 Agnelli deve assumere Cesare Romiti, caldamente indicato da Mediobanca.
Il manager romano, scomparso l’anno scorso, resterà e guiderà come a.d. il gruppo dal 1976 al 2008. All’inizio insieme con Carlo De Benedetti, che lasciò dopo appena 100 giorni, e Umberto Agnelli, che invece lascerà l’incarico per una breve avventura in politica. Dal 1980 Romiti è un uomo solo al comando, cui l’Avvocato lascia carta bianca, o quasi, senza mai metterne in discussione ruolo e competenze.
La stella di Romiti oscura tutti gli altri, compreso Vittorio Ghidella, artefice della rinascita del settore auto in quel decennio con modelli di successo come Uno, Tipo, Croma e Lancia Thema tra le altre. Gianni Agnelli, nel frattempo, è stato presidente di Confindustria dal 1974 al 1976, e sempre quell’anno ha fatto entrare nell’azionariato di Fiat la Lafico, società di investimento del regime libico di Muammar Gheddafi che acquisisce il 16%. Un accordo che durerà in una prima fase 10 anni, Lafico però sarà capace di rientrare con il 2% del capitale di Fiat nel 2002, e poi essere a lungo azionista rilevante della Juventus, e solo la morte del rais interromperà un rapporto molto solido tra Torino e Tripoli.
Gli anni Novanta si aprono con una nuova crisi economica successiva alla guerra in Kuwait, sono anni di perdite sempre più forti, il costo del rilancio di Alfa Romeo, acquisita nel 1986, è superiore alle attese. Vengono aperti impianti di successo come Melfi, anche grazie a fondi pubblici. Vanno bene i veicoli industriali ma la concorrenza delle case europee e giapponesi è implacabile, Fiat entra in una crisi di prodotto che durerà un decennio.
L’ultimo della vita dell’Avvocato, che nel 1998 si separa da Cesare Romiti affidando la guida del gruppo a Paolo Cantarella fino al 2002, cui tocca gestire i festeggiamenti per i 100 anni del gruppo nel 1999 e poi l’accordo con General Motors, che acquisisce il 20% di Fiat in cambio del 5,1% del gruppo di Detroit. Artefice dell’accordo il nuovo presidente di Fiat, Paolo Fresco. Dopo Cantarella arrivano Gabriele Galateri di Genola e Alessandro Barberis a fine 2002. Sono mesi convulsi, Fiat ha ceduto alle banche una quota rilevante in cambio di una disponibilità di cassa che il mercato non vuole concedere. L’Avvocato è malato, e il drammatico suicidio del figlio Edoardo nel 2000 lo segna come nulla prima. Muore il 24 gennaio 2003 a 81 anni nella sua Villa Frescot, per un carcinoma della prostata. Nella camera ardente sul tetto del Lingotto nella Pinacoteca avveniristica intitolata a lui e alla moglie, sfilano decine di migliaia di persone, e la città si ferma il giorno del funerale. Sembra la fine della Fiat degli Agnelli, anche perché pochi mesi dopo muore anche Umberto Agnelli, che era subentrato a Paolo Fresco alla presidenza. Da qualche mese però in cda siede un giovane italocanadese, è Sergio Marchionne che rilancerà la Fiat insieme a John Elkann, che oggi ha realizzato la fusione con Psa, Stellantis è anche la rivincita per quel matrimonio naufragato con Citroen negli anni ’70.
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In Liguria passo avanti per collegamenti telefonia mobile in galleria

GENOVA (ITALPRESS) – In Liguria passo avanti concreto sul miglioramento dei collegamenti di telefonia mobile. Nella riunione convocata martedì 9 marzo in videocall dal Corecom Liguria è stata raggiunta una piena intesa tra i soggetti invitati al tavolo tecnico, con un’unanime manifestazione di interesse tra chi realizza le infrastrutture, che permettono la trasmissione e la diffusione del segnale nei tratti ciechi e nelle gallerie, chi gestisce la rete di telecomunicazioni e chi la rete stradale, autostrade e ferroviaria in Liguria.
“Nella riunione di ieri – spiega il presidente del Corecom Vinicio Tofi -finalmente i vari attori hanno da una parte manifestato il concreto interesse al progetto, dall’altro hanno confermato di avere concretamente avviato le procedure relative, presentando agli operatori di tlc vari progetti di fattibilità, che sono stati valutati positivamente sotto il profilo tecnico. Si sta lavorando anche dal lato commerciale, che tuttavia non sembra allo stato presentare particolari criticità fuori norma, per cui – aggiunge – si può pronosticare che nell’arco di due mesi i vari attori potranno essere in grado chiudere i contratti. In tali ambiti, ovviamente, il Corecom non ha competenza per intervenire, nè come soggetto istituzionale si permette di farlo, ma non può che esprimere soddisfazione per l’avviamento di un modello di collaborazione che, attraverso il dialogo e la condivisione di progetti, può portare a consistenti economie di scala, e quindi alla fattibilità di coperture molto più estese con la realizzazione di un servizio veramente più completo per l’utenza, sia sotto il profilo del supporto alla vita imprenditoriale che della sicurezza. Questo modello potrà essere ripetuto, via via, per progetti più ambiziosi”.
Il presidente Tofi sottolinea: “Questo sforzo ci ripaga perchè nel 2019 siamo partiti dalle doglianze di tanti cittadini, che lamentavano assenza di segnale della telefonia mobile con danno sia per la sicurezza sia per le attività commerciali e lavorative, affrontando da zero questa seria e molto complessa problematica, anche per la natura stessa del territorio ligure, e abbiamo pazientemente riunito tutti i soggetti competenti e siamo giunti ad una fase di concretezza su progetti pilota e chiusura di accordi commerciali a breve”.
I soggetti riuniti dal Comitato sono di grossa rilevanza e, grazie alla mediazione costante del Corecom Liguria, si sono ritrovati attorno ad un tavolo tecnico neutrale per poter avere finalmente un punto di confronto aperto e non vincolante dove, dapprima con una certa cautela, e via via con maggiore e costante interesse, si è ricercata la soluzione dell’annoso problema delle comunicazioni in galleria e nei tratti ciechi della rete stradale e ferroviaria ligure.
Da una parte ci sono le infrastrutture, ovvero Cellnex, uno dei principali operatori indipendenti di infrastrutture per telecomunicazioni wireless in Italia ed il più grande operatore indipendente di infrastrutture di telecomunicazioni in Europa, e Inwit, il primo tower operator italiano per numero di siti gestiti distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, su cui vengono ospitati gli apparati di trasmissione di tutti i principali operatori. Dall’altra parte ci sono gli operatori di telefonia, Tim, Vodafone, Iliad, Windtre e Fastweb e coloro sulle cui infrastrutture viarie dovranno essere collocati ripetitori, antenne e quant’altro tecnicamente sarà utile alla diffusione del segnale, ovvero Anas, Società Autostrade, Autofiori, Salt e RFI.
Importanti passi avanti sono stati raggiunti anche sul fronte della migliore connessione nel settore ferroviario, nel quale è stato individuato un primo progetto pilota nella copertura delle gallerie tra le principali stazioni di Genova, cioè Principe e Brignole.
Massimo Ansaldo, membro del Comitato, che è stato presente al tavolo tecnico del 9 marzo unitamente all’altro componente Leda Rita Corrado, aggiunge: “Constatiamo da parte di RFI la piena disponibilità ad installare, come progetti pilota, antenne e ripetitori nelle gallerie ferroviarie di Piazza Principe e Brignole e di installare sulla testa dei treni i ripetitori – dice Ansaldo – e, da parte sia di Anas che Autofiori, la piena disponibilità a chiudere entro poco tempo gli accordi tecnico-commerciali per partire sulle due tratte individuate, ovvero la SS 28 per Anas e alcune gallerie per i primi test operativi tra Savona e il confine di Stato”. Viste le tempistiche ristrette, il presidente del Corecom Vinicio Tofi ha convocato il prossimo tavolo tecnico-operativo per la fattibilità dei piani il 7 maggio prossimo.
(ITALPRESS).

Fondazione CRT, via libera al bilancio consuntivo, avanzo 55 milioni

TORINO (ITALPRESS) – Via libera dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, guidata dal Presidente Giovanni Quaglia, al progetto di bilancio 2020, che sarà ora sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo. In un anno pesantemente condizionato dall’emergenza Covid19 e dalle sue conseguenze sull’economia reale e sulle aspettative di medio periodo, il bilancio consuntivo della Fondazione si chiude con un avanzo d’esercizio superiore a 55 milioni di euro. Un dato di tutto rilievo, frutto dell’efficiente gestione operativa e della prudente ed equilibrata gestione del patrimonio attuata nel corso degli anni, finalizzata prioritariamente a fornire le risorse per l’attività istituzionale. In particolare, il positivo risultato di negoziazione pari a 20,6 milioni di euro, l’elevata attenzione prestata ai benefici fiscali attivabili e il contenimento degli oneri di funzionamento hanno permesso alla Fondazione di conseguire un livello di avanzo ragguardevole, in grado di rafforzare ulteriormente la solidità dell’istituzione e del proprio operato, nonostante la raccomandazione della BCE a tutti gli enti creditizi di non procedere nel 2020 al pagamento dei dividendi, e dopo gli analoghi richiami alla massima prudenza rivolti anche alle compagnie di assicurazioni.
L’onere per le imposte sfiora i 10 milioni di euro e il carico fiscale complessivo sostenuto dalla Fondazione arriva a 14 milioni di euro: un livello ancora troppo alto per enti filantropici come le Fondazioni, a maggior ragione se rapportato, ad esempio, al costante ruolo di connessione, supporto e aiuto svolto dalla Fondazione CRT a favore del territorio di Piemonte e Valle d’Aosta. Il patrimonio netto registra un incremento di 20 milioni, arrivando a superare i 2,27 miliardi di euro. Ancora ampiamente positiva la posizione finanziaria netta (387 milioni di euro alla fine del 2020).
Nel corso del 2020 la Fondazione CRT ha attivato risorse a favore dell’attività istituzionale per quasi 60 milioni di euro: circa 1.300 interventi focalizzati su welfare, salute pubblica, contrasto della povertà educativa, ricerca e formazione, arte e beni culturali. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), arrivando a mettere complessivamente a disposizione del territorio 65 milioni di euro. Con una disponibilità di 144 milioni di euro, il fondo di stabilizzazione delle erogazioni, irrobustito con lungimiranza già negli anni scorsi, garantisce continuità e forza all’attività istituzionale futura della Fondazione.
“Questo bilancio anticiclico, con i numeri in positivo niente affatto scontati nel primo anno della pandemia, favorisce le capacità di resilienza e di ripresa del territorio, contribuendo anche a rafforzare il senso di fiducia nel futuro – afferma il Presidente Giovanni Quaglia -. La solidità economico-finanziaria della Fondazione, ottenuta grazie all’impegno negli anni di tutta la struttura, è doppiamente rilevante in un contesto generale così drammatico: il sostegno prezioso, se non addirittura determinante, alle realtà non profit del terzo settore è oggi quanto mai strategico per la tenuta del sistema sociale, culturale, produttivo e, quindi, per la ripartenza del Paese”.
“Sostenibilità è la parola chiave del bilancio 2020 della Fondazione che, attraverso il costante lavoro compiuto negli ultimi anni per un significativo rafforzamento economico-finanziario, anche dopo un anno senza precedenti come quello appena trascorso, può continuare a generare un rilevante impatto positivo sul territorio, in linea con i livelli pre-pandemia – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni nazionali ed europee sul fronte del Recovery Plan, per cogliere al meglio tutte le opportunità della transizione digital e green attraverso un impiego responsabile ed efficace delle risorse da destinare alle riforme strutturali e allo sviluppo sostenibile di Next Generation EU”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, nessun decesso e 8 nuovi positivi in Valle D’Aosta

AOSTA (ITALPRESS) – In Valle d’Aosta 8 nuovi positivi che portano il totale a 8.159 da inizio pandemia, secondo i dati del bollettino regionale. I positivi attuali sono 195, di cui 9 ricoverati. Tra questi due in terapia intensiva e 184 invece sono le persone attualmente in isolamento domiciliare. Il totale dei decessi è invariato a 417.
(ITALPRESS).

Asl3 e Confcommercio insieme per la vaccinazione anti-Covid in Liguria

GENOVA (ITALPRESS) – Da oggi è operativa in via Cesarea 6 la nuova sede destinata alle vaccinazioni anti-covid, frutto della collaborazione fra Asl3 e Confcommercio.
I locali, allestiti ad hoc per accogliere in piena sicurezza i vaccinandi, sono stati oggetto di visita oggi pomeriggio da parte del Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e del Sindaco di Genova Marco Bucci, accompagnati dal Direttore Generale di Asl3 Luigi Carlo Bottaro, dal Presidente di Confcommercio Genova Paolo Odone e dal Presidente di Confcommercio Salute, Sanità e Cura Luca Pallavicini.
Nel nuovo punto vaccinale, al momento dedicato agli over 80, sarà effettuata una media di 120 vaccinazioni al giorno, dal lunedì al venerdì, con orario 8 -18, su prenotazione Cup.
“La disponibilità di Confcommercio ad aprire un punto vaccinale nella propria sede, il primo in Italia – afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti – è un segnale importante di collaborazione al grande sforzo che tutta la comunità ligure sta intraprendendo per vaccinare l’intera popolazione nel minor tempo possibile. Un impegno che cresce e che dovrà farsi sempre più efficace e stringente nelle prossime settimane: la prima fase di vaccinazione dedicata a operatori sanitari e ospiti delle Rsa volge al termine, parallelamente prosegue la vaccinazione degli ultra80enni e con il mese di marzo cominciamo a vaccinare le altre categorie maggiormente esposte ai rischi in caso di contagio, a partire dalle persone ‘ultravulnerabilì, oltre ad target professionali identificati come prioritari dal governo tra cui, ad esempio, le forze dell’ordine e il personale della scuola. Abbiamo raggiunto le 29mila somministrazioni alla settimana e da oggi a venerdì ne faremo fino a 14mila in più in tutta la Liguria. Stiamo mettendo in campo uno sforzo straordinario grazie ad un’azione di sistema: l’obiettivo comune è fare presto nel mettere in sicurezza il maggior numero di persone possibili”.
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Reale Mutua, nuove nomine per i vertici di Blue Assistance

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TORINO (ITALPRESS) – Due nuove nomine nel gruppo Reale Mutua. Si tratta di Marco Mazzucco e Sergio Bortolami alla guida di Blue Assistance. Mazzucco, romano, nato nel 1965, ha iniziato la sua carriera in Nuova Tirrena Assicurazioni, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità per oltre dieci anni. Dal 1 febbraio 2021 ricopre la carica di Amministratore Delegato di Blue Assistance S.p.A.. Il suo percorso in Reale Group inizia nel 2001, quando entra in Reale Mutua in qualità di Responsabile Vendita e Marketing per poi ricoprire, nel 2007, la posizione di Direttore Commerciale e Marketing Italia e Direttore Brand di Gruppo Italia e Spagna e, nel 2014, quella di Direttore Distribuzione e Marketing Italia – Direttore Brand di Gruppo Italia e Spagna. Nel 2016 riceve il premio Le Fonti Awards come Direttore Marketing dell’anno e dal 1 agosto 2018 passa alla guida di Blue Assistance S.p.A. come Direttore Generale. Sergio Bortolami, classe ‘72, una laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Torino, per oltre 20 anni ha rivestito ruoli di crescente rilievo strategico in molteplici aree del settore assicurativo, bancario e consulenziale. È esperto in particolare del settore Welfare e Salute, asset strategico di Reale Group e da oggi è Direttore Generale di Blue Assistance. Affiancherà Marco Mazzucco nella guida di Blue Assistance, la società di Reale Group specializzata in programmi di Welfare Integrato e servizi dedicati alla salute e all’assistenza alla persona.
(ITALPRESS).

Coronavirus, nessun decesso e 15 nuovi positivi in Valle d’Aosta

AOSTA (ITALPRESS) – In Valle d’Aosta 15 nuovi positivi che portano il totale a 8.098 da inizio pandemia, secondo i dati del bollettino regionale. I positivi attuali sono 171, di cui 10 ricoverati. Tra questi due in terapia intensiva e 159 invece sono le persone attualmente in isolamento domiciliare. Il totale dei decessi è invariato a 416.
(ITALPRESS).

Wizz Air, nuovo volo Torino-Palermo

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Wizz Air annuncia l’espansione del proprio network da Torino con una nuova rotta domestica da e per Palermo.
I voli saranno operati dal 1° giugno 2021 con quattro frequenze settimanali (martedì, giovedì, sabato e domenica) con tariffe a partire da 9,99 euro. I biglietti sono in vendita sin da oggi sul sito della compagnia aerea www.wizzair.com o sulla mobileapp.
La programmazione prevede per il martedì, il giovedì e il sabato partenza da Palermo alle ore 14:15 e arrivo a Torino alle ore 15:55; la partenza da Torino è invece prevista alle ore 16:30 con arrivo nel capoluogo siciliano alle ore 18:10. Per la domenica, gli orari prevedono partenza da Palermo alle 19:10 e arrivo a Torino alle 20:50; partenza da Torino alle 21:25 e arrivo a Palermo alle 22:55.
Aumentano così le novità di Wizz Air da Torino. Nella stagione estiva 2021 saranno infatti 7 le destinazioni del network della compagnia collegate da Torino Airport: oltre alla new entry Palermo, anche Bari (novità rispetto all’estate 2020), Bacau, Bucarest, Chisinau, Iasi e Tirana.
George Michalopoulos, Chief Commercial Officer di Wizz Air ha dichiarato: “L’annuncio di oggi è alla base del nostro impegno a sviluppare la nostra presenza in Italia e ad offrire opportunità di viaggio più convenienti, pur mantenendo i più elevati standard di protocolli di salute e sicurezza. I nostri velivoli all’avanguardia e le nostre misure di sicurezza avanzate garantiranno le migliori condizioni igieniche possibili per i viaggiatori. Wizz Air gestisce la flotta più giovane ed economicamente più efficiente con la più bassa impronta ambientale in Europa. L’espansione di Wizz Air non solo offrirà opportunità di viaggio più convenienti, ma contribuirà anche alla ripresa delle economie locali e in particolare alla ripresa dell’industria del turismo”.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dell’avvio del nuovo volo Torino-Palermo annunciato oggi da Wizz Air, che segna il rafforzamento della compagnia sul mercato dei collegamenti nazionali dal nostro scalo. Dopo la rotta per Bari, ora si aggiunge infatti il volo verso il capoluogo siciliano con quattro frequenze settimanali. Si tratta dell’ennesima conferma del fatto che ci si attende una ripresa della domanda di viaggio sul segmento nazionale in vista della prossima stagione estiva, pur in un contesto ancora fortemente influenzato dalla crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19”.
(ITALPRESS).