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Coronavirus, 2 decessi e 27 nuovi positivi in Valle d’Aosta

AOSTA (ITALPRESS) – 27 i nuovi positivi in Valle d’Aosta per un totale di 6.646 da inizio pandemia, secondo i dati del bollettino regionale. I positivi attuali sono 1.080, 38 in meno di ieri, di cui 109 ricoverati. Tra questi 11 sono in terapia intensiva e 960, 34 meno di ieri, invece sono le persone attualmente in isolamento domiciliare. Sono 326 invece i decessi da inizio pandemia, 2 in più rispetto a ieri.
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Il Tar dà ragione a Cirio, Dad in Piemonte per ultime classi scuole medie

TORINO (ITALPRESS) – Il Tar del Piemonte non ha accolto la richiesta, depositata da un gruppo di genitori e insegnanti, di una sospensiva d’urgenza in via monocratica per l’ordinanza della Regione Piemonte che prevede la didattica a distanza per le seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado fino al 23 dicembre. L’ordinanza del Piemonte continua a essere, quindi, pienamente in vigore. “Ancora una volta come nel caso della misurazione della febbre a scuola ha vinto il buonsenso e l’atteggiamento di prudenza per la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi, del personale scolastico e di tutti i loro familiari – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Sono lieto che il Tar abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita”.
“Dobbiamo restare però tutti consapevoli che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti – aggiune Cirio – Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinchè il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”. La misura, più restrittiva rispetto a quanto previsto dalla zona arancione, è stata assunta alla luce dei pareri medici e scientifici e dei dati sul contagio che, dall’inizio dell’anno scolastico, hanno visto nella fascia d’età 11-18 anni di medie e superiori più del doppio dei casi rispetto a quelli registrati sotto i 10 anni.
Un dato preoccupante anche alla luce della pressione ospedaliera ancora elevata e del possibile impatto in prossimità delle feste, con il rischio di portare in famiglia il contagio contratto nel pre e post scuola su cui si concentrano ancora le maggiori criticità. L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre.
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Covid, Consiglio Val d’Aosta approva legge ma è scontro con il Governo

AOSTA (ITALPRESS) – Il Consiglio della Valle d’Aosta ha approvato, con 28 voti favorevoli e l’astensione dei 7 Consiglieri del gruppo Progetto Civico Progressista, la proposta di legge che disciplina la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sul territorio regionale e che introduce misure per la pianificazione della fase di ripresa e di rilancio dei settori maggiormente colpiti dall’epidemia.
Il provvedimento, frutto del coordinamento tra la proposta depositata il 27 ottobre dal gruppo Lega Vallèe d’Aoste e gli emendamenti condivisi tra maggioranza e opposizione in quarta e quinta Commissione, è composto da 7 articoli volti ad adattare le disposizioni nazionali al territorio valdostano e alle sue specificità, disciplinando le libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus.
E’ inoltre istituita un’Unità di supporto e coordinamento per l’emergenza Covid-19, con funzioni di raccordo tra i soggetti interni ed esterni alla Regione e di proposta nella gestione dell’emergenza e dell’organizzazione.
Per il presidente della Regione, Erik Lavevaz, “questa legge va nella direzione giusta, che è quella che abbiamo già iniziato: dà ordine nella fase di attuazione della gestione dell’emergenza, calandosi nella nostra realtà territoriale. E’ anche una cornice normativa importante, pur con un orizzonte limitato perchè legata solamente al Covid-19”.
“Ma è importante perchè ha un respiro politico che vuole far valere il peso dello Statuto valdostano rispetto al Governo nazionale, esprimendo una volontà di determinazione molto chiara. Il Governo italiano ha dimostrato scarsa sensibilità nel capire i problemi della montagna – ha concluso Lavevaz -. Non importa se questa legge sarà impugnata: è un segnale forte della nostra autonomia, che fa capire che la Valle ha uno Statuto che vogliamo difendere con tutte le forze”.
“Le affermazioni del presidente Lavevaz della Regione Valle D’Aosta minano e ledono la leale collaborazione che ha caratterizzato in questi mesi il duro e faticoso lavoro comune contro la pandemia. Tutti conoscono l’importanza della grave crisi che stanno sopportando le categorie economiche, evidentemente non tutti si rendono conto della gravissima emergenza sanitaria e del numero di famiglie che ogni giorno devono affrontare pesantissimi lutti”, commenta in una nota il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia.
“Il Governo è dal primo giorno accanto all’intera comunità della VDA. Dall’inizio della pandemia sono state sempre garantite alla VDA risorse finanziarie aggiuntive, come si evince dalle numerose intese approvate all’unanimità in Conferenza Stato-Regioni, oltre 16 milioni di materiali consumabili e oltre 7 mila materiali non consumabili, di cui 15 ventilatori polmonari serviti per potenziare, fino a più che raddoppiare, le terapie intensive”, aggiunge.
“Nei mesi che abbiamo alle spalle, dalla Protezione civile su indicazione costante del Governo sono arrivati ad Aosta oltre 80 operatori sanitari tra medici, infermieri e oss – sottolinea il ministro -. In queste settimane con la massima unità e collaborazione con la Conferenza delle Regioni, abbiamo stabilito anche di mettere nella disponibilità delle Regioni risorse aggiuntive per ristori alle attività economiche penalizzate, con un fondo che probabilmente il Presidente della VDA non conosce perchè non ci risultano suoi interventi pubblici in sede istituzionale. Potrebbe chiedere lumi al Presidente della Conferenza Bonaccini o al Vice Presidente Toti sull’impegno rispettato dal Governo di redistribuire sui territori un fondo aggiuntivo da 250 milioni di euro che sarà messo a disposizione delle Regioni penalizzate dalle chiusure che si aggiungono ai ristori nazionali”.
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Piemonte, da Israele 21 medici ed esperti per la lotta al Covid

TORINO (ITALPRESS) – Una delegazione israeliana di 21 medici ed esperti sanitari dello Sheba Medical Center di Ramat Gan è arrivata martedì in Italia per aiutare a contrastare la diffusione del coronavirus nella regione Piemonte. La delegazione guidata da Elhanan Bar On comprende medici di diversi settori di competenza. In particolare, la delegazione lavorerà a fianco dei medici dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (provincia di Cuneo), specializzato nella cura e nella ricerca contro il covid-19. Alon Ushpiz, direttore generale del ministero degli esteri israeliano, ha spiegato che “il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha contattato l’ambasciatore con un’urgente richiesta di assistenza a causa del drammatico aumento dei nuovi contagi e della carenza di medici e attrezzature”. La rappresentanza israeliana in Italia guidata dall’ambasciatore Dror Eydar ha messo in contatto i Ministeri della sanità israeliano e italiano per coordinare l’invio di una delegazione medica israeliana. Si è convenuto che ne sarebbe stato responsabile lo Sheba Medical Center, il più grande ospedale d’Israele.
Nella sua lettera, Ushpiz sottolinea che “Israele e Italia sono paesi alleati con un profondo legame e collaborano su molte questioni, per cui è naturale che Israele cerchi di aiutare l’Italia in un momento di bisogno”. “Il Centro Sheba per gli aiuti umanitari, i disastri e le emergenze – ha detto Bar On – ha compiuto molte missioni in tutto il mondo contribuendo a salvare la vita di migliaia di persone. Ora opereremo a fianco delle èquipe mediche locali in Italia per salvare altre vite umane”.
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Campagna IgpDecaux-Edison “L’energia del Cambiamento” arriva a Torino

TORINO (ITALPRESS) – Segnali d’Italia arriva a Torino e diventa l’Energia del Cambiamento: il progetto di IGPDecaux ed Edison, racconta storie poco conosciute di iniziative non profit e di interesse sociale che hanno evoluto e stanno cambiando il terzo settore torinese. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Torino, dopo le tappe di Parma, Napoli e Milano, giunge quest’anno nel capoluogo piemontese. A partire da metà dicembre 5 realtà straordinarie di Torino saranno infatti valorizzate, grazie alle immagini e ai volti delle persone che le hanno rese possibili, attraverso una campagna di comunicazione in metropolitana, nell’arredo urbano, sui mezzi di trasporto del capoluogo piemontese, sui social media e con attività di media relations su mezzi di comunicazione regionali e nazionali.
La prima fase di Segnali d’Italia Torino è iniziata a metà ottobre: la redazione di Torino de La Stampa, media partner dell’iniziativa, ha selezionato 15 iniziative del territorio legate alla rigenerazione urbana, alla riconquista degli spazi verdi, alla sostenibilità sociale e ambientale, all’innovazione tecnologica e digitale con impatti socialmente utili, al benessere e alla salute delle persone, all’arte e alla cultura.
Ogni settimana queste storie sono diventate protagoniste delle pagine del quotidiano descrivendo al pubblico realtà poco note, ma meritevoli di essere conosciute. Partendo da queste 15 storie sono state selezionate le 5 che saranno protagoniste della campagna di #segnaliditalia Torino – L’Energia del Cambiamento per raccontare l’impegno sociale dei cittadini e il loro contributo concreto per aiutare il territorio.
Storie come la Cooperativa Speranza di Candiolo, una società agricola che alleva mucche e realizza biogas dagli scarti di produzione, con il quale riscalda il vicino istituto di ricerca sul cancro e fornirà carburante per oltre 50 camion. Un team di giovani torinesi ha creato invece WeGlad, un’applicazione che trova i percorsi cittadini più sicuri per persone con disabilità e non solo. Ma anche l’Associazione Arteria Onlus, attiva nel recupero delle ragazze e dei ragazzi Neet tra i 16 e i 29 anni dei quartieri di Porta Palazzo, Aurora e Barriera di Milano. E ancora l’associazione Articolo 10 Onlus che, con il sostegno della Fondazione Kering, ha creato la start-up torinese Colori Vivi, un progetto di sartoria che permette a donne migranti di lavorare realizzando capi di abbigliamento femminili di alta qualità. Infine Housing Giulia, una struttura sociale voluta da Opera Barolo e dall’impresa sociale Co-Abitare che accoglie quasi 100 persone in temporanea difficoltà in 48 unità abitative.
L’edizione piemontese di Segnali d’Italia si arricchisce inoltre con Segnali d’Italia chiama Torino, un bando per finanziare i migliori progetti sociali da realizzare per la città. A favore dei 3 migliori progetti Edison stanzierà 15.000 euro ciascuno e IGPDecaux riserverà altri 15.000 euro a ognuno in spazi pubblicitari. “Per Edison ‘fare impresà significa agire con responsabilità a sostegno delle comunità in cui opera e aiutarle a perseguire uno sviluppo sostenibile – dichiara Cristina Parenti senior vice president Relazioni Esterne e Comunicazione di Edison – Dopo la positiva esperienza milanese con il ruolo di main partner del progetto, abbiamo deciso con IGPDecaux, ideatore e promotore dell’iniziativa, di portare Segnali d’Italia a Torino producendo insieme il progetto. Segnali d’Italia offre un’opportunità concreta a tutte quelle realtà che lavorano per il progresso sociale ed economico del territorio. Siamo anche grati alla Direzione e alla redazione torinese de La Stampa che ha dato un contributo fondamentale alla diffusione del progetto nel suo territorio”. “Lo scopo di IGPDecaux è quello di migliorare la qualità di vita nelle città senza costo per i cittadini – spiega il presidente Jean-Sèbastien Decaux – Questo avviene grazie alla pubblicità inserita negli elementi urbani di pubblica utilità. Segnali d’Italia nasce così dalla volontà di censire, raccontare e valorizzare le energie positive delle città, mostrando come l’impegno di una persona e di un’iniziativa possano migliorare significativamente la vita quotidiana di un quartiere. Più che mai in questo periodo storico, le città stanno vivendo grandi problemi, ma mostrano al contempo di essere una fonte continua di nuove proposte per migliorarne la vivibilità, la solidarietà e l’inclusione”.
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Aids, in Liguria mai così pochi casi dal 2003

GENOVA (ITALPRESS) – Nel 2019 in Liguria i casi di infezione da Hiv sono stati 72, il numero più basso da quando, nel 2003, è stata istituita la sorveglianza regionale, ovvero le informazioni relative alle nuove diagnosi. Nel 2018 il totale dei casi di Hiv in Liguria era stato di 99. E’ il dato che emerge in occasione della 34esima Giornata mondiale contro l’Aids che si celebra oggi, martedì 1° dicembre. “Oggi si celebra la 34ª Giornata Mondiale contro l’Aids, un’opportunità fondamentale per sensibilizzare i cittadini sul virus dell’Hiv – afferma il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – In questo anno difficile, in cui tutto il mondo è impegnato nella lotta contro un altro virus, il Covid, non dimentichiamoci delle battaglie che non abbiamo smesso di combattere e che ci insegnano che, con lavoro e determinazione, nessun traguardo è irraggiungibile”.
“In Italia nel 2019 sono state segnalate 2.531 nuove diagnosi di infezione da Hiv, di cui 72 in Liguria, il numero più basso da quando nel 2003 è stata istituita la sorveglianza – aggiunge Toti – Siamo sulla strada giusta e questo grazie ai nostri infettivologi e ai medici che oggi, a causa della pandemia, abbiamo imparato a conoscere, ma che lavorano per tutti noi da sempre”. “La battaglia non è ancora vinta, non dimentichiamolo – conclude Toti – impegniamoci insieme, con prevenzione, controllo, informazione, solidarietà e soprattutto coraggio”, conclude. L’obiettivo è quello di arrivare a zero nuovi casi in Liguria, per fare questo occorre promuovere campagne di test Hiv per far emergere il sommerso e prevenire con l’informazione e la formazione le nuove infezioni.
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Cirio “Inaccettabile folla nelle vie dello shopping a Torino”

TORINO (ITALPRESS) – “Quello che è successo ieri a Torino è inaccettabile”. Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dai microfoni dell’emittente torinese Radio Veronica One, commentando gli assembramenti di ieri nelle vie dello shopping torinese. “E’ qualcosa che mi riporta con la mente all’estate e io penso che questo non possiamo permettercelo. Questa mattina al Comitato per l’ordine e la sicurezza, chiederò al prefetto di Torino interventi rigorosissimi” aggiunge. Serve, secondo Cirio “un richiamo alla responsabilità laddove ci sono situazioni che scappano di mano”.
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Gare truccate per 3 mln nelle Asl in Piemonte, 15 misure cautelari

TORINO (ITALPRESS) – E’ giunta a conclusione l’operazione “Molosso” della Guardia di finanza, che ha riguardato gare truccate per 3,5 milioni, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi.
Sequestrati beni per quasi 300.000 euro, eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. L’operazione aveva avuto un’accelerazione a maggio con una serie di perquisizioni, a seguito dell’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive”. Un dipendente infedele apponeva firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze. Nel proseguo dell’inchiesta è emerso un collaudato ed articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate. Nel mirino della Procura della Repubblica e dei militari della Guardia di Finanza sono finite, in particolare, tre gare bandite: dalla “Città di Torino” – ASL TO4, per la fornitura di camici chirurgici sterili monouso; dalla A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, per la fornitura di distributori di “divise e giacche in TNT”; dalle ASL di Asti e di Alessandria, nonchè dall’Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, per la fornitura di prodotti ed apparecchiature chemioterapiche.
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