Home Nord Ovest Pagina 225

Nord Ovest

TENSIONI A MARCIA “NO TAV”, 46 DENUNCE

0

Momenti di tensione, con lanci di petardi e bombe carta contro le forze dell’ordine, sono stati registrati in Val di Susa, per la manifestazione dei No Tav, che dopo avere forzato la zona rossa in più punti sono arrivati al cantiere della Torino-Lione. Non si sono registrati feriti. E alla fine sono stati complessivamente 46 gli attivisti identificati e denunciati dalla polizia, anche se il numero potrebbe ancora salire. Tra i denunciati ci sono anche alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna.

Il corteo No Tav aveva preso il via nel primo pomeriggio. Ad aprire la marcia, partita da Venaus e diretta al cantiere di Chiomonte, uno striscione con la scritta: “La valle che resiste – No Tav”. Centinaia di manifestanti, scandendo slogan contro la Tav, si sono messi in marcia verso l’abitato di Giaglione, sotto la pioggia. Un violento acquazzone ha infangato i sentieri ed ha provocato anche una frana vicino al campeggio del Festival Alta Felicità, senza per questo scoraggiare i manifestanti.

Poi, durante il corteo, alcuni attivisti hanno cercato di aggirare la cancellata posta dalle forze dell’ordine a sbarramento del sentiero che dall’abitato di Giaglione conduce al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Un gruppo di attivisti No Tav ha lanciato sassi e la polizia è intervenuta con i lacrimogeni. La zona e’ stata invasa dal fumo. I tafferugli sono scoppiati dopo che per tre ore la manifestazione si era svolta in maniera pacifica. E si sono ripetuti lungo la marcia fino al cantiere.

Alcuni No Tav sono riusciti ad aprire un varco nella pesante cancellata posta a sbarramento del sentiero, varcando la zona rossa. Poi, hanno sfondato anche un secondo sbarramento, arrivando fino al cantiere.
“Avevamo detto che saremmo arrivati al cantiere e l’abbiamo fatto, noi No Tav rispettiamo sempre le promesse! Adesso stiamo tornando al presidio di Venaus!”, si legge sull’account Facebook Notavinfo.

Ma secondo la Questura di Torino, nessuno è riuscito ad avvicinarsi al cantiere. La manifestazione No Tav di oggi pomeriggio in Valle di Susa “e’ stata gestita con pacatezza e rigore, senza momenti di eccessiva criticita’”. E’ quanto precisa una nota della Questura di Torino, che aggiunge: “Alcuni facinorosi hanno forzato un cancello di protezione usando persino flessibili e fiamme ossidriche, ma nessun manifestante e’ riuscito ad avvicinarsi all’area del cantiere”. La polizia, “ha disperso con lacrimogeni e idranti i ripetuti assalti dei facinorosi, che hanno cercato piu’ volte e in piu’ punti di superare la recinzione difensiva del cantiere con ripetuti lanci di pietre e petardi e oltre 40 bombe carta”.

“Ho seguito in contatto con il Prefetto l’andamento di questa giornata e voglio ringraziarlo insieme al Questore e a tutte le forze dell’ordine per il loro prezioso lavoro”, sottolinea in una nota il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulla manifestazione No Tav di oggi in Valsusa.

“La lettera di conferma alla Tav che doveva partire dal Governo per Bruxelles è partita – aggiunge il presidente Cirio – e questo è ciò che conta, perché da questo momento l’opera è diventata irrevocabile. Se poi qualcuno a Roma ha ancora tempo da perdere per un ennesimo dibattito parlamentare, il cui esito è scontato a favore della Tav, lo faccia. Ma senza che questo significhi far tardare l’opera anche di un solo giorno, perché di tempo il Piemonte e l’Italia ne hanno già perso troppo”.

PIEMONTE: GABUSI GUIDA COMITATO INDIRIZZO AIPO

0

Marco Gabusi, assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Difesa del suolo e Protezione civile della Regione Piemonte, è il nuovo Presidente del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), l’organo istituzionale di guida dell’Agenzia formato da quattro Assessori in rappresentanza delle Regioni di riferimento (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto). Lo ha deciso lo stesso Comitato nella seduta di lunedì 29 luglio alla quale hanno preso parte oltre a Gabusi gli Assessori regionali Paola Gazzolo (Emilia- Romagna), Pietro Foroni (Lombardia) e Gianpaolo Bottacin (Veneto). Gabusi succede al predecessore piemontese Francesco Balocco, nominato nel maggio 2018, e proseguirà quindi il secondo anno di presidenza del Piemonte. L’incarico di Presidente è infatti assegnato per un biennio a ciascuna delle quattro Regioni, a rotazione.  Il Presidente e gli altri componenti il Comitato di indirizzo AIPo non percepiscono indennità per lo svolgimento di tale funzione.  Nell’assumere il nuovo incarico, l’Assessore della Regione Piemonte Marco Gabusi ha sottolineato l’importanza dell’AIPo per lo sviluppo dei territori toccati dal fiume Po. «Sono onorato – ha dichiarato Gabusi – dell’incarico assegnatomi. Il Po nasce nella mia regione nel versante settentrionale del Monviso da alcune sorgenti, di cui la più famosa è il Pian del Re, a 2020 metri. L’amore per il fiume e i suoi affluenti è perciò particolarmente sentito dai piemontesi, che ne conoscono bene il valore paesaggistico, culturale e turistico e apprezzano le opportunità di attività, anche commerciali e lavorative, che questo gigante dell’acqua offre da secoli ai territori che attraversa. L’AIPo ricopre un ruolo essenziale nella manutenzione e nello sviluppo del Po e del suo bacino, per cui confermo fin d’ora il mio impegno affinché il nostro bel fiume venga tutelato e mantenuto in buona salute. Sono consapevole che le condizioni economiche attuali consentono di attuare solo una parte delle azioni necessarie per lo sviluppo delle attività legate al sistema fluviale, per cui punteremo a valorizzare ed efficentare ciò che è possibile realizzare».

TORINO, SI COMPLETA LO SGOMBERO DELL’AREA EX MOI

0

A Torino è il giorno dello sgombero delle ultime due palazzine del Moi, l’ex villaggio olimpico da anni occupato da profughi e famiglie di migranti. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso iniziato a novembre 2017, e che ha visto la collaborazione di Prefettura, Questura e Comune di Torino insieme a Diocesi, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo. 

“Dopo lunghi anni di occupazione, è finalmente in corso la liberazione definitiva delle palazzine MOI, che sta procedendo serenamente, come da programma”, afferma la sindaca Chiara Appendino, mentre la vicesindaca Sonia Schellino ha chiarito che 

“le persone avranno subito un posto dignitoso dove vivere” e saranno inserite in un percorso “che avrà al centro il lavoro, dobbiamo aiutare le persone a riprendere in mano la loro vita”.

Nelle palazzine risiedono complessivamente circa 350 cittadini extracomunitari (143 nella grigia e 198 in quella arancione).

Le nazionalità prevalenti sono Somalia, Nigeria, Mali, Niger, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Ghana, Etiopia, Senegal.

Nei prossimi giorni è previsto il completamento delle operazioni di messa in sicurezza degli edifici sgomberati, “onde evitare nuove, arbitrarie intrusioni”, spiegano fonti del Viminale, che chiariscono come l’intervento complessivo sia stato possibile grazie a una serie di finanziamenti del Ministero dell’Interno e, da ultimo, dal contributo deliberato dalla Regione Piemonte.

“Avanti con gli sgomberi e il ritorno alla legalità in tutta Italia, dopo anni di attese e silenzio: oggi è una splendida giornata per Torino, dalle parole ai fatti. Il ringraziamento alle Forze dell’Ordine e alla questura in particolare, alla prefettura, al Comune ed ai privati che hanno collaborato è doveroso”, commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

 

LIGURIA: TOTI “FINANZIARIA DI CRESCITA”

0

Promozione degli investimenti, crescita sostenibile e sviluppo dell’occupazione, riduzione della pressione fiscale. Sono questi gli obiettivi primari della manovra finanziaria regionale, varata oggi dal Consiglio regionale, seguendo gli indirizzi di politica economica stabiliti nel febbraio 2016 con il ‘Growth Act’. “È l’ultima legge di stabilità della legislatura e ancora una volta è improntata agli investimenti e alla crescita del nostro territorio – sottolinea il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – a tutela delle imprese, dei lavoratori e dei giovani, con importanti risorse destinate alla sanità, ad esempio per gli interventi sul Santa Corona di Pietra Ligure e sull’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Ci sono incentivi per la rottamazione dei mezzi a due ruote inquinanti nel segno del rispetto dell’ambiente e altre misure che puntano allo sviluppo e a sostenere i giovani, come l’abolizione del superticket fino a 17 anni o il rinnovo delle case a 2 euro al giorno per gli studenti fuori sede dell’Università di Genova. Con questa manovra – conclude – continuiamo ad investire per la crescita della nostra regione, che, nonostante le difficoltà immani che ha dovuto affrontare nell’ultimo anno, non solo tiene ma guarda con fiducia al futuro”. 

PONTE MORANDI, “CORROSIONE SU POCHI CAVI”

0

E’ stata depositata la perizia sullo stato di conservazione e manutenzione delle strutture di Ponte Morandi. “La relazione dei Periti del Gip – afferma Aspi in una nota – non evidenzia situazioni di degrado che possano in alcun modo essere messe in relazione con una diminuzione della capacità portante del ponte. L’analisi delle parti crollate ancora presenti al momento dell’inizio dell’incidente probatorio e delle parti non crollate ha messo in evidenza alcuni difetti solo localizzati, peraltro compatibili con l’epoca di costruzione. Tali difetti non sono in alcun modo connessi alla funzionalità dell’opera, erano già stati rilevati dai programmi di sorveglianza e in parte già oggetto di interventi di ripristino strutturale. In particolare si rileva che, come riportato dai Periti, le parti non crollate, incluse le sezioni limitrofe alla parte crollata e presumibilmente infuenzate dal crollo – prosegue la nota – hanno superato positivamente le prove di carico cui sono state sottoposte precedentemente alla demolizione dalle imprese assegnatarie dei lavori di demolizione e costruzione del nuovo ponte”.

“Per quanto riguarda la situazione dello strallo della pila 9 lato sud-est in corrispondenza della sella (reperto 132) – prosegue la nota – la relazione dei Periti riporta soltanto la classificazione degli stati di corrosione dei fili di acciaio componenti i trefoli, classificazione determinata in modo sommario e quindi utilizzabile soltanto ai soli fini descrittivi. Tale classificazione consente comunque di escludere che sia stato lo strallo la causa primaria del cedimento. L’elaborato infatti evidenzia che i cavi primari non mostrano particolari segni di degrado e definisce “duttili” le superfici di frattura della parte dello strallo collegata con l’Antenna, confermando quanto già sostenuto nelle analisi dei laboratori EMPA e dell’Università di Pisa.
Nel corso dell’indagine infine sono state evidenziate alcune particolarità del processo costruttivo, non conoscibili in precedenza, la cui significatività potrà essere valutata soltanto in una fase successiva degli accertamenti, nell’ambito del secondo incidente probatorio”.

 

PIEMONTE: APPELLO PER DONAZIONE SANGUE

0

“Il bisogno di sangue non va in vacanza. Donare il sangue e’ un gesto semplice ma prezioso, che puo’ salvare molte vite. Per questo faccio appello alla generosita’ dei piemontesi, perche’ contribuiscano con la loro solidarieta’  a garantire la continua disponibilita’ di sangue anche nei mesi estivi”. Questo il monito lanciato dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia che, anche a seguito del recente incontro con il presidente regionale Avis, Giorgio Groppo, ha fatto proprio l’invito alla donazione di sangue che proprio d’estate, a causa delle vacanze e dello spopolamento delle citta’, tende a ridursi, determinando talvolta una carenza critica in molti ospedali. “Per diffondere la cultura della donazione – di sangue, organi, tessuti e cellule – il Consiglio regionale avviera’ nei prossimi mesi una campagna sociale e una serie di iniziative, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di questo gesto e per favorire il ricambio generazionale dei donatori, coinvolgendo in particolare i giovani”, ha aggiunto Allasia. La donazione e’ un’azione concreta verso gli altri ed e’ compito delle istituzioni fare informazione affinche’ aumenti il numero dei nuovi donatori, un modo concreto per dare il proprio contributo alla comunita’”.

FONDAZIONE CRT: 5,4 MLN PER INIZIATIVE SUL TERRITORIO

0
Fondazione CRT ha destinato 5,4 milioni di euro a sostegno di 362 iniziative in 130 Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta: sono i risultati della prima tranche delle richieste “ordinarie” di contributi – ovvero non rientranti in alcun bando specifico della Fondazione – presentate da enti e istituzioni non profit del territorio. “Sostenere capillarmente progettualità che contribuiscono alla crescita sociale e culturale del Piemonte e della Valle d’Aosta è l’obiettivo delle erogazioni ordinarie della Fondazione CRT – dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. I contributi, sempre rilevanti per le comunità, anche quando sono destinati a iniziative a carattere locale, rispondono alle istanze del territorio, che Fondazione CRT ascolta con grande attenzione grazie al lavoro di tutti i Consiglieri. Infatti le erogazioni, anche di piccola entità, contribuiscono a creare momenti e occasioni di incontro, dando forza alle istituzioni locali e alle varie aggregazioni sociali che consolidano il senso di appartenenza alla comunità”. “Le richieste ordinarie di contributo sono un ‘appuntamento’ dell’anno atteso dai nostri stakeholders che ricevono risorse e supporti utili per realizzare progetti nei campi dell’arte, della cultura, della ricerca, della formazione, del welfare – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Questo bando è anche uno strumento di aiuto al rafforzamento dei soggetti non profit, stimolandone la capacità di fare rete, di autofinanziamento e di maggior sostenibilità delle singole iniziative proposte”.   In particolare, per l’area Welfare e Territorio la Fondazione CRT ha deliberato 163 contributi per un importo complessivo di 1,7 milioni di euro. Nell’ambito Ricerca e Istruzione sono stati approvati 135 i contributi per oltre 3 milioni di euro.Nel campo Arte e Cultura sono 64 i contributi per 733 mila euro a sostegno, tra gli altri, di festival cinematografici, premi letterari e attività culturali. La seconda sessione delle ordinarie è aperta. La scadenza è fissata il 16 settembre 2019.

 

LIGURIA: FONDO 50 MLN PER IMPRESE E START UP

0

Regione Liguria, tramite sua Finanziaria Filse, ha aderito alla piattaforma macro-regionale AlpGip-Alpine growth investment platform, gestita dal FEI-Fondo europeo per gli investimenti, e basata sull’accordo tra Regione Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia di Bolzano, finalizzato alla creazione di un contesto favorevole ad attrarre capitali a sostegno della crescita delle PMI e MidCap ad alto potenziale innovativo, con un effetto leva in termini di investimenti complessivi. AlpGip è uno strumento nuovo nel panorama del sostegno alle imprese, perché risorse regionali e risorse del Fondo europeo per gli investimenti vanno a sostenere le attività dei fondi di investimento, di venture capital e private equity, selezionati dallo stesso Fei. L’obiettivo è investire e capitalizzare imprese con buone potenzialità di crescita, soprattutto start-up, che abbiano superato una prima fase di arrivo al mercato, ma hanno bisogno di investitori per la propria crescita. “Questa iniziativa è il frutto positivo della collaborazione tra le regioni del Nord Ovest – ha dichiarato oggi il presidente Toti a margine dell’incontro di presentazione della piattaforma AlpGIP ad oltre 70 startup e imprese liguri. “Abbiamo investito risorse della Regione e oggi diamo il via ad una piattaforma di investimenti che porta anche in Liguria il FEI e alcuni importanti Fondi di venture capital e private equity per dare un’ulteriore possibilità di crescita alle nostre imprese che hanno progetti di espansione”. “Un’iniziativa importante – commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – che mette a sistema fondi pubblici e privati a sostegno delle imprese del territorio che abbiano idee innovative e che troppo spesso nel panorama del credito tradizionale non trovano quell’iniezione di liquidità necessaria a svilupparsi e crescere. Mettiamo a frutto le nostre risorse con uno strumento che permette di attivare un moltiplicatore importante, a dimostrazione anche dell’impegno della Regione a percorrere ogni strada e cogliere ogni opportunità per sostenere PMI e start up del territorio Un’iniziativa che è complementare con le altre misure di Regione Liguria finanziate con fondi comunitari: tutte le imprese in cerca di investitori potranno rivolgersi a Filse e LigurCapital per presentare i propri progetti di sviluppo”. Sono 50,7 milioni di euro – 29 milioni dei partner regionali e 21,7 milioni del Fondo Europeo di Investimento – le risorse da Regioni e FEI, che saranno integrate a livello di fondi di investimento per un importo almeno equivalente di risorse provenienti da investitori privati. Strategica è la qualità finanziaria dell’operazione, anche indirettamente attestata dall’interesse da parte dei fondi privati: i primi 4 fondi in cui AlpGIP ha investito, presentano una capacità di investimento già oggi pari a circa 500 milioni di euro.