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TORINO, NUOVO SITO PER LE MENSE SCOLASTICHE

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Dopo che 9.500 bambini delle elementari e medie dal 2015 in poi hanno abbandonato il servizio delle mense fornito dal Comune di Torino, si e’ corsi ai ripari e da oggi è online il portale Ristorino. I genitori dei 43.000 fruitori dei pasti distribuiti ogni giorno, compresi gli asili, potranno consultare online il menu previsto, il sistema di controlli quotidiani sulla catena di fornitura e dei prodotti forniti. Nel 2018 sono stati eseguiti 3.200 controlli della Cameradi Commercio, cui si sommno cento controlli interni a campione, che hanno determinato una media 4-5 sanzioni ai fornitori del Comune.  L’obiettivo è riconquistare la fiducia di chi ha abbandonato il servizio, in attesa che la Cassazione a camere riunite il 2 luglio si espima definitivamente sulla possibilità di portarsi da casa il pasto, un caso nato proprio a Torino, dove in passato vigeva invece l’obbligo. Il Comune ha anche varato una serie di forti sconti sul prezzo delle mense dall’anno scolastico 2019-2020, che arriveranno al 33% per la soglia di reddito sopra i 32.000 euro, stanziando un milione di euro aggiuntivo per il 2019. A fine mese sarà anche resa nota un’indagine svolta dall’Università di Torino qualitativa per valutare temperatura, presentazione, cottura e condimento dei piatti offerti. Nel nuovo sito sarà diponibile anche un test per i genitori, per valutare la conoscenza del tema. “Vogliamo superare i pregiudizi che si sono, e grazie a questa ricerca speriamo di informare meglio le famiglie” ha commentato l’assessore, Antonietta Di Martino.

 

 

LIGURIA, CERTIFICATI GRATUITI PER VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE

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Una lettera congiunta per invitare i medici di medicina generale a “rilasciare i certificati medici a titolo gratuito ai volontari di protezione civile che esibiscano una dichiarazione del legale rappresentante dell’organizzazione di appartenenza”. L’hanno firmata ed inviata la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale e l’assessore alla Protezione Civile di Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone in vista della scadenza, il 30 settembre prossimo, della proroga per l’acquisizione dei requisiti di idoneità operativa dei volontari, ovvero il fatto di aver concluso la formazione di primo livello e aver ottemperato all’obbligo del controllo sanitario.
“Siamo consapevoli – spiegano i due assessori nella lettera – che già oggi molti medici di medicina generale rilasciano gratuitamente questi certificati ai propri assistiti che siano volontari di protezione civile e per questo ringraziamo tutta la categoria per la sensibilità che vorrà dimostrare”. L’obiettivo a cui i due assessorati stanno lavorando è la sottoscrizione di un ‘protocollo sanitario’ che, per la prima volta in Italia e con risorse esclusivamente regionali, offra ai volontari di protezione civile un check up medico gratuito presso le Asl (con elettrocardiogramma, prove visive, audiometria e spirometria, esami ematochimici), sul modello di quanto già accade a livello nazionale per i volontari dell’antincendio boschivo a seguito di un accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni.

Nelle more e in via transitoria, Regione invita quindi i medici di medicina generale, che conoscono la ‘storia’ dei propri assistiti, a rilasciare gratuitamente i certificati per i volontari di protezione civile, attestandone le reali condizioni fisiche e la ‘capacità generica allo svolgimento di attività di volontario’ indicando l’eventuale presenza di patologie correlabili agli scenari di rischio o patologie che rappresentino, ad esempio, una controindicazione alla movimentazione di carichi.
“Il nostro invito – spiega l’assessore alla Protezione Civile – è legato al valore civico dell’attività che svolgono i volontari, ovviamente a titolo gratuito, nel soccorso delle comunità colpite da eventi calamitosi o comunque in situazioni di criticità. In particolare in una regione con un territorio fragile come quello della Liguria, il loro supporto è assolutamente prezioso e indispensabile”. “Sono certa – aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità – che la risposta della categoria dei medici di medicina generale al nostro appello sarà positiva. Con loro siamo riusciti a costruire in questi pochi anni un rapporto di leale collaborazione su fronti diversi, dalle cronicità alle vaccinazioni, nella consapevolezza che i medici di medicina generale sono una parte essenziale del nostro sistema sanitario. A breve Alisa convocherà il tavolo istituzionale che coinvolge i medici di medicina generale per valutare insieme un eventuale riconoscimento di questo impegno”.

 Ad oggi in Liguria i volontari  di protezione civile sono complessivamente 5mila: di questi, circa la metà risulta non in regola con l’obbligo sanitario e deve quindi ottemperare entro settembre.

PIEMONTE, INIZIATIVE PER GIORNATA DEL SOLLIEVO

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Le cure palliative e la lotta al dolore sono sempre diffusi negli ospedali italiani e cresce nei cittadini la consapevolezza della loro utilità. Per sensibilizzare la popolazione su questi temi, domenica si svolge la 18ma Giornata nazionale del Sollievo, il cui programma è stato presentato questa mattina a Roma, presente l’assessore alla sanità della Regione, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni.
Anche quest’anno, in occasione della Giornata, è stato attribuito il riconoscimento “Gerbera d’oro” 2019, un premio che la Conferenza delle Regioni e  la Fondazione Ghirotti, attribuiscono ad una struttura sanitaria o ad un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) che si sia distinto nell’affrancamento dal dolore inutile, alleviando la sofferenza non solo attraverso le terapie più avanzate, ma anche con il sostegno psicologico e la capacità di rapportarsi umanamente. 

Il premio nazionale se lo è aggiudicato il Policlinico Gemelli di Roma. Il Piemonte quest’anno ha partecipato con il progetto presentato dall’Asl TO3 “Cure palliative ambulatoriali in area montana”.
La Fondazione Gigi Ghirotti onlus è dedicata alla memoria del giornalista de “La Stampa” che seppe descrivere in modo efficace e realistico la propria malattia raccontandone le varie fasi: il prossimo anno, ricorre il centesimo anniversario dalla nascita di questo grande cronista, nato a Vicenza il 10 dicembre 1920.
Numerose sono le iniziative nei prossimi giorni: l’associazione “VITAS onlus Casale Monferrato”, nella sala espositiva del Castello dei Paleologi di Casale, presenta il 24 maggio il libro “Ogni spina ha la sua rosa” che descrive la storia di un’infermiera, ma anche quella dei malati e dei loro familiari, seguita da una sezione per “saperne di più” sulla divulgazione dei principi umanistici, scientifici ed etici che sostengono le cure palliative. Sabato 25 maggio l’ospedale Mauriziano di Torino organizza un incontro su “ Il dolore dal pronto soccorso al territorio: percorsi diagnostici-terapeutici ed altre esperienze”; a Novara, giovedì 30 maggio, un convegno su “Codice 96: la nuova disciplina di terapia del dolore”. Altre iniziative si sono svolte nei giorni scorsi. 
La Rete di terapia del dolore in Piemonte
La rete regionale di Terapia del dolore si basa sul modello organizzativo delle reti cliniche integrate, con l’individuazione di centri hub, concentratiin un numero ristretto di strutture ospedaliere, nelle quali viene fornita assistenza ai pazienti con maggior complessità clinica, e di centri spoke, nei quali sono erogate le terapie di minor complessità.
Della rete sono parte integrante i centri di cure primarie ed i Medici di Medicina Generale ai quali per primi spetta il compito di indirizzare correttamente il paziente verso il Centro più adatto.
L’assetto prevede 3 hub sul territorio, identificati nelle Aziende Ospedaliere, sedi di DEA di II livello: Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale Maggiore della Carità di Novara e Ospedale  Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria. 

All’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico di Candiolo è riconosciuto il ruolo di centro monospecialistico per la terapia del dolore oncologico.
La rete di terapia del dolore ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone adulte affette da dolore, riducendone il grado di disabilità e favorendone la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo.
 
La Rete di Cure palliative
La Rete di cure palliative è operativa, in Piemonte, sin dal 2000: nel 2010, con la promulgazione della  legge 38, è stata aggiornata e adeguata. Ad oggi sono operativi 17 hospice, in tutte le province (7 a Torino e città metropolitana, 3 in provincia di Cuneo, 2 in provincia di Alessandria, 1 ciascuno nelle province di Asti, Biella, Vercelli, Novara e Vco).

L’hospice  accoglie i pazienti affetti da patologie degenerative, che non possono essere seguiti al proprio domicilio, per i quali la terapia attiva non è più appropriata, con lo scopo di prendersi cura anche del paziente inguaribile. Attualmente la copertura è di 200 posti letto per un fabbisogno stimato di 260 posti letto.
La Regione ha formalizzato sin dal 2010 ed aggiornato nel 2014 la rete di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente in età evolutiva, con l’individuazione di percorsi specifici per i piccoli pazienti e per i loro familiari e la realizzazione di un hospice pediatrico nel presidio Regina Margherita di Torino.

Nel 2016 è stata approvata la delibera che disciplina l’erogazione dei cannabinoidi ai pazienti affetti da dolore cronico e degenerativo.

VDA: DA GIUNTA OK SPOT PROMOZIONE TURISTICA

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Il Governo regionale, su proposta dell’Assessore al Turismo, Laurent Vierin ha approvato la realizzazione di spot video per la divulgazione dell’immagine turistica della Valle d’Aosta. In particolare, il progetto prevede la realizzazione di quattro spot video della durata massima di trenta secondi, secondo la forma di storytelling, per dare visibilità all’intera offerta turistica della regione, dalle attività sportive, alla ricettività, alle esperienze gastronomiche, alle attrazioni culturali, agli aspetti legati alle tradizioni. L’impegno economico è di 33 mila euro.

PIEMONTE, CIRIO NUOVO PRESIDENTE

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A scrutinio completato, in Piemonte, Alberto Cirio, candidato di centrodestra, è il nuovo presidente della Regione, con il 49,85% dei voti, mentre Sergio Chiamparino si ferma al 35,80%. Il grillino Giorgio Bertola e’ al 13,62%.

“Sono molto soddisfatto – commenta Cirio -. Il Piemonte ha bisogno di ripartire, ha tassi di disoccupazione elevati, saremo subito al lavoro per dare un’altra velocità alla Regione”.

 

 

PONTE GENOVA, TOTI “ENTRO APRILE SARA’ COSTRUITO”

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“Per le date che le imprese si sono impegnate a rispettare, cioè aprile dell’anno prossimo, il ponte sarà costruito”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a 24Mattino di Maria Latella e Oscar Giannino su Radio 24, rispondendo ad una domanda sui presunti ritardi nella demolizione del ponte di Genova. “E’ un cantiere molto complicato – ha spiegato il governatore ligure – ma basta che veniate a Genova per vedere che il ponte già è in buona parte demolito e la demolizione va avanti. L’importante è che il cronoprogramma tenga e per ora sta tenendo”. Toti poi ha concluso: “Possiamo aver accumulato un paio di settimane di ritardo, non mi sembra una cosa significativa. E penso che si recupereranno”.

SALINI, GAVIO E SOCYR PER PARCO SALUTE TORINO

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Salini Impregilo, Gavio e il gigante spagnolo delle costruzioni Sacyr Construccion. Sono questi i tre soggetti principali dei consorzi che hanno deciso di partecipare alla gara per la progettazione e costruzione del nuovo Parco della salute di Torino. Si tratta di un grande polo ospedaliero che sorgerà su circa 300mila metri quadri di aree di smesse tra l’ex stabilimento Fiat e la stazione del Longotto, e che prevede un investimento complessivo stimato di oltre 650 milioni di euro.
Oggi c’è stato il primo passo concreto, con l’apertura delle buste contenenti la disponibilità a partecipare al “dialogo competitivo” per il lotto numero uno, che vale 400 milioni e riguarda la nuova sede delle Molinette, dell’ospedale infantile Regina Margherita, dell’ospedale ostetrico Sant’Anna e del Centro Tarumatologico Ortopedico (Cto) per complessivi 1.500 posti letto. Nella prima fase i tre raggruppamenti presenteranno i loro masterplan sul parco all’azienda sanitaria Città della salute.
Entro un anno la commissione deciderà chi potrà presentare il progetto preliminare, con allegata fattibilità tecnica e economica. Valutati questi progetti, partirà la gara vera e propria di aggiudicazione della progettazione con la presentazione del progetto definitivo. Nel 2021 si auspica arrivi la designazione dell’aggiudicatario, che per l’inizio del 2022 dovrà presentare il progetto esecutivo e far partire così i lavori che si stima dureranno cinque anni.
La valutazione vera e propria delle tre offerte avverrà quindi più avanti. Oggi si è capito chi è in corso, e si tratta di: Siram di cui fanno parte Consorzio Integra, Salini-Impregilo, Cmb, Equitix Italia; il raggruppamento temporaneo Itinera, di cui fa parte l’omonima società del gruppo Gavio, insieme a Pizzarotti, Costruzioni Generali Gilardi, Rekeep, Meridiam Investments; Consorzio Stabile Sis con la spagnola Sacyr Construcion, e due società torinesi Sipal e Inc.
Chi vincerà dovrà garantire gran parte del finanziamento, poiché l’intera operazione è costruita come un partenariato pubblico privato. Il ministero della Salute ha già erogato 123 milioni, di cui 18 serviranno per le bonifiche dell’area dove si costruirà il Parco della salute. Ci si aspetta che i privati versino attorno ai 300 milioni, in cambio di un canone di affitto pari a 32 milioni che sarà versato per 25 anni dalla parte pubblica, subito dopo che saranno ultimati i collaudi. A queste somme vanno aggiunti i fondi necessari per l’allestimento dei nuovi ospedali, che valgono un altro centinaio di milioni. Infine c’è poi una seconda parte del Parco della salute, che sarà dedicata alla didattica universitaria e alla ricerca, che vale circa 100 milioni suddivisi tra opere costruttive, aule e una foresteria, e strumenti tecnici per i 5.000 studenti che si riverseranno qui dagli attuali ospedali.

LIGURIA, FIRMATO IL NUOVO PATTO PER IL TURISMO

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È stato firmato oggi, nella sede della Regione Liguria, il nuovo patto per il lavoro nel turismo tra Regione, organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil) ed enti datoriali (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti). L’intesa dà continuità al patto siglato il 2
febbraio 2018, varato per favorire la destagionalizzazione del turismo e una maggiore stabilità dei molti lavoratori stagionali impiegati nel settore in Liguria. A seguito della firma del 2018 era stato emanato un bando, in chiusura in questi giorni, che ha avuto un ottimo riscontro e ha
esaurito tutte le risorse disponibili (3 milioni di euro da fondi FSE) che sono servite a erogare bonus assunzionali per oltre mille contratti (ad oggi 1086) della durata minima di otto mesi.
“Abbiamo raggiunto un accordo con le parti sociali – ha detto l’assessore al lavoro e al turismo Gianni Berrino – e abbiamo introdotto qualche novità per rendere ancora più efficace una
misura che è arrivata alla sua scadenza con ottimi risultati. Il rinnovo del patto, e il nuovo bando che seguirà, si rendono necessari per le molte domande arrivate che soddisfano i requisiti
ma che sono rimaste pendenti per l’esaurimento dei fondi.

Oltre ai bonus assunzionali già previsti dal bando del  2018 (3000 euro per il datore di lavoro che fa un contratto a tempo determinato di almeno otto mesi, 6000 euro per chi fa un nuovo contratto a tempo indeterminato) abbiamo introdotto un nuovo livello intermedio tra i due: 4000 euro per contratti a tempo determinato di almeno nove mesi. Il nuovo bando inoltre varrà anche per contratti già in essere di sei mesi che il datore di lavoro voglia estendere ad almeno otto mesi. Cerchiamo così di incentivare ancora di più la destagionalizzazione e soprattutto di dare tranquillità ai lavoratori, che con almeno otto mesi di attività raggiungono il requisito per ottenere l’indennità di disoccupazione (NASPI) nei mesi restanti”. Altra importante novità è l’estensione dell’opportunità anche ad altre tipologie di imprese. Se il patto dell’anno scorso era
rivolto alla ricettività turistica e agli stabilimenti balneari, il patto 2019 si rivolge anche ai gestori di ristoranti e bar che faranno contratti di almeno otto mesi e che prolungheranno di
conseguenza il loro periodo di apertura annuale: si viene incontro in questo modo, in particolare ma non solo, ai molti esercizi sui lungomare delle più importanti località balneari della regione che spesso non fanno attività oltre i sei mesi della primavera e dell’estate.