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Piemonte, via libera al Bilancio 2024-26 da 20,7 miliardi

TORINO (ITALPRESS) – Approvato il bilancio di previsione 2024-2026 della Regione Piemonte, l’ultimo della legislatura, con 20,7 miliardi di euro in termini di competenza, di cui 12,5 sono destinati alla sanità. Tra le voci principali, 25 milioni saranno utilizzati per l’abbattimento delle liste d’attesa, 55 per l’istruzione e l’edilizia scolastica; aumentano i fondi per la cultura, che si assestano a poco meno di 45 milioni, e aumenta di 2,5 milioni il fondo sociale per il sostegno alla locazione degli alloggi di edilizia popolare. Alla Protezione civile andranno 10 milioni, cui se ne aggiungono 15 per la stabilizzazione degli operai forestali. E ancora: 20 milioni per lo sport ed un aumento delle risorse a disposizione per le borse di studio, con un’ulteriore integrazione di 8,3 milioni.
“Abbiamo ridotto il debito, passando da 9 a 6 miliardi e migliorato il rating – ha detto l’assessore Andrea Tronzano -. Siamo riusciti a non aumentare le tasse e abbiamo continuato a investire, facendo del Piemonte la sesta regione europea per attrazione di investimenti e la seconda in Italia, superando la Lombardia. Stiamo usando bene i fondi del Pnrr e abbiamo rispettato tutti gli obblighi nei confronti dello Stato a seguito delle varie manovre”.
“Tra i risultati da sottolineare – ha aggiunto – la promessa mantenuta di pagare il 100 per cento delle borse di studio. Ma non solo: abbiamo provveduto a cofinanziare tutte le partite dei fondi Fesr e Fse e investito ingenti risorse su grandi eventi e sport”.
Per Alessandra Biletta (FI), relatrice di maggioranza, “la Giunta ha proseguito nell’azione di risanamento dei conti avviata nelle scorse due legislature: pesa ancora un importante fardello sul bilancio regionale, ma la situazione è in netto miglioramento. Anche quest’anno i documenti di bilancio sono stati costruiti per dare al Piemonte possibilità di crescita e sviluppo”.
Raffaele Gallo (Pd), relatore di opposizione, ha parlato di “un bilancio in linea con quelli degli scorsi anni, fondato su contributi a pioggia, nessuna politica strutturale e di sostegno a famiglie e nuove povertà, che sta in piedi grazie all’utilizzo dei fondi europei, in molti casi anche in deroga. A peggiorare la situazione, la scelta del Governo di imporre alle Regioni la restituzione allo Stato di 25 milioni di euro, che rischia di mettere in discussione i servizi ai cittadini”.
Alberto Preioni (Lega) ha evidenziato come “il Piemonte sia l’unica Regione che aumenta il rating. Le cifre evidenziano stanziamenti importanti su diverse voci, istruzione, cultura, fondo sociale”.
Diego Sarno e Maurizio Marello (Pd) hanno parlato di “bilancio non all’altezza delle sfide e che non affronta due nodi irrisolti da cinque anni. Il primo le liste d’attesa su cui si prevedono 25 milioni solo per i gettonisti, una soluzione non strutturale. Il secondo riguarda i voucher scuola che vedono ancora escluse oltre 60 mila famiglie idonee su 90 mila”.
“Grazie al nostro stimolo – ha spiegato Silvana Accossato (Luv) – la regione è riuscita a pagare tutte le borse di studio agli idonei, vogliamo sapere se le risorse a bilancio saranno sufficienti per coprire quelle degli anni prossimi. Anche sul tema del voucher scuola, dobbiamo sostenere le famiglie perchè al momento il 60% rimane fuori dall’erogazione”.
Per Sean Sacco (M5s) “questo è un bilancio con molte lacune, ci sono decine di treni abbandonati alla vandalizzazione, avete annunciato di fare numerosi ospedali ma non c’è nessuna gara aggiudicata. Ci interessa dare sostegno economico alle famiglie e a chi ha perso il lavoro da poco”.
Infine Francesca Frediani (M4o – Up): “Sui trasporti continuiamo a dire che non bisogna investire sulle grandi opere inutili, ma su quelle che tutti i cittadini utilizzano quotidianamente. Approvate un che non dà garanzie di sviluppo e non dà risposte alle imprese”.
Prima del voto finale sono stati approvati undici ordini del giorno presentati da Letizia Nicotra e Federico Perugini (Lega), Monica Canalis, Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Sarah Disabato (M5s) e SIlvana Accossato.

– Foto: Consiglio regionale Piemonte –

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Agroalimentare, Toti “Sosteniamo le eccellenze liguri”

ROMA (ITALPRESS) – “Ho incontrato il ministro Lollobrigida per parlare della Liguria, della sua agricoltura, dei suoi straordinari prodotti tipici e del suo mare. L’agroalimentare è parte importante della crescita del nostro territorio, della qualità del nostro turismo e del successo del nostro export: dobbiamo lavorare sempre di più per sostenere le eccellenze del made in Liguria”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, oggi a Roma con l’onorevole Matteo Rosso per un incontro istituzionale con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Foto: ufficio stampa regione Liguria

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Liguria chiama privati per Ospedale Erzelli

GENOVA (ITALPRESS) – “WeBuild nei giorni scorsi ha rotto gli indugi e ha manifestato a Regione Liguria la volontà di presentare una proposta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione dell’ospedale di Erzelli”. Ad annunciarlo è Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Genova High Tech, a margine di un convegno organizzato per fare il punto sul piano di rigenerazione urbana della collina su cui sorge il parco scientifico-tecnologico genovese, ancora incompiuto. Mentre è prevista entro l’inizio dell’estate la partenza dei lavori per la nuova sede della Scuola politecnica dell’Università di Genova, sul tavolo c’è il centro di medicina computazionale e tecnologica con annesso ospedale del Ponente, progetto bandiera del Pnrr, su cui la Regione è pronta a cambiare i piani, pur mantenendo la gestione pubblica.
A settembre la società Ght, proprietaria delle aree, aveva inviato alla Regione una lettera di intenti per proporre un partenariato pubblico-privato, nonostante siano già garantiti oltre 400 milioni di fondi pubblici, tra cui 280 milioni erogati da Inail. “E’ una via che prediligo, salvo verifiche di convenienza che dovremo fare, per due ragioni – spiega il presidente ligure Giovanni Toti -. La prima: il partenariato ci consente di andare a un progetto integrato, cosa che Inail non consente di fare. Quindi, nel momento in cui incarichiamo l’azienda di fare il progetto, l’azienda stessa elabora l’esecutivo, lo fa validare, costruisce l’ospedale, ce lo dà chiavi in mano e lo gestisce per i 25 anni successivi accollandosi rischi e costi dell’opera”. Ma non solo: la mossa consentirebbe di liberare risorse per gli ospedali di Taggia, Pietra Ligure e il nuovo Galliera di Genova “senza per questo dover utilizzare risorse aggiuntive del governo o risorse aggiuntive della Regione”, precisa il governatore. I 65 milioni del Pnrr si considerano indipendenti: “Quelli sono già in corso di assegnazione e di spesa, rientrano nel progetto di ricerca, chiunque fisicamente costruirà i muri”, sottolinea Toti.
Come ha spiegato l’amministratore delegato di Ght, a WeBuild serviranno quattro mesi per presentare la proposta corredata di un progetto di fattibilità tecnico-economica e un piano economico-finanziario “in cui si potrà quantificare esattamente l’investimento”. A quel punto la palla passerà alla Regione Liguria che dovrà valutare la proposta, dichiararla di pubblico interesse e aprire una gara in cui altri soggetti potranno presentare alternative più vantaggiose. “Credo che tutto questo percorso possa essere completato entro il 2025, forse anche entro il primo semestre se corriamo. Poi ci vorranno circa tre anni e mezzo di lavori, ma è un’indicazione a spanne”, spiega Bonomi. Il traguardo è fissato perciò al 2029. “Tenete presente che, se dovessi comparare questa procedura con la procedura che prevede l’uso solo di risorse pubbliche, avremmo tempi molto più lunghi”, rimarca il manager.
“Senza dubbio” la gestione rimarrà in mano pubblica, chiarisce l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola. L’idea è ricondurre il nuovo ospedale al policlinico San Martino, “anche considerato che la connotazione di Irccs ce l’hanno San Martino e Gaslini, quindi sarà molto improbabile averne un altro nella stessa città. Poi si dovrà tenere conto del fatto che a Ponente ci sono altri ospedali, quello di Erzelli sarà il punto di riferimento per quest’area geografica”. Secondo le previsioni della Regione, il nuovo ospedale avrà 572 posti letto, di cui 430 per acuti e 128 di riabilitazione con impiego di ausili robotici. A questi si aggiunge la componente scientifica con il centro di ricerca traslazionale, i centri servizi, il centro per la validazione e produzione di terapie avanzate, oltre all’officina di sperimentazione prototipi e sviluppo modelli computazionali e tecnologici. Ci saranno almeno 83mila metri quadrati per la parte ospedaliera, circa 16mila metri quadrati per l’area di ricerca e circa 4mila metri quadrati per l’officina di sperimentazione prototipi e sviluppo dei modelli computazionali e tecnologici, per un totale di 103mila metri quadrati.
Tra i problemi ancora da risolvere c’è l’accessibilità del parco scientifico-tecnologico di Erzelli, vicino all’aeroporto Colombo e all’autostrada A10, ma posto in cima a una collina. Il Comune ha già inviato a Roma il progetto di fattibilità di una funicolare da 89 milioni di euro per garantire il collegamento con la futura stazione ferroviaria di Genova Aeroporto, ma oggi il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi frena: “L’impegno del governo è quello di creare una connettività e quindi la realizzazione del sistema di collegamento con la stazione di Erzelli ma anche pensare ad altri tipi di collegamento. Nel momento in cui ci saranno l’ospedale e il complesso di ingegneria sarà realizzato anche l’altro progetto, ma noi abbiamo intenzione di fare le cose in maniera logica e non fare cose che poi rimangono incompiute. Il cronoprogramma, quindi, sarà sinergico rispetto alle varie realizzazioni”.

foto: ufficio stampa regione Liguria

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Grande successo per il “Gala Pas de Deux” al Carlo Felice di Genova

GENOVA (ITALPRESS) – “Il Gala Pas de Deux ci ha regalato una splendida serata all’insegna dell’arte e ha portato in scena a Genova il meglio della danza internazionale. Un ringraziamento non può che andare a Jacopo Bellussi, un artista noto in tutto il mondo che anche quest’anno ha portato nella sua città e in Liguria uno spettacolo straordinario, e alla Fondazione Friends of Genoa, che ha sostenuto l’evento”. Così il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti, intervenuto ieri sera al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione della serata all’insegna della danza internazionale Gala Pas de Deux.

Foto: ufficio stampa regione Liguria

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Piemonte, Cirio incontra i sindaci delle valli Orco e Soana

TORINO (ITALPRESS) – Oggi, ad Alpette, presso l’Ecomuseo del Rame, Lavoro e Resistenza, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha illustrato ai sindaci del territorio la misura con cui vengono messi in campo oltre 3,8 milioni di euro a favore di 27 Comuni delle valli Orco e Soana. A livello regionale, questa programmazione finanzia complessivamente 805 Comuni, suddivisi in 24 aree omogenee, con 105 milioni di euro. Lo stanziamento è reso possibile attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione, nell’ambito dell’Accordo per la crescita territoriale firmato a dicembre dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio.
«Mettiamo in campo oltre 3,8 milioni di euro per consentire a 27 amministrazioni comunali delle valli Orco e Soana di realizzare una serie di interventi strategici attesi da tempo. In questo modo diamo risposte concrete ed efficaci alle richieste dei cittadini su bisogni crescenti di sanità, mobilità, istruzione, ambiente e competitività – ha dichiarato il presidente Cirio -. Fin dal primo giorno di mandato, abbiamo concentrato la nostra programmazione sulle necessità di ogni singola amministrazione locale del Piemonte, con 65 milioni di euro già distribuiti a più di 150 Comuni delle aree interne e 130 milioni assegnati a oltre 200 Comuni attraverso il programma regionale Fesr. E adesso aggiungiamo questa nuova misura da 105 milioni di euro, che produrrà sviluppo diffuso e partecipato in 805 Comuni».
«Grazie a queste risorse – ha aggiunto il presidente Cirio – le valli Orco e Soana avranno ricadute positive in termini di sostegno alle grandi sfide per quanto riguarda il welfare, la salute, la crescita sostenibile, l’innovazione e la formazione. Il Fondo per lo sviluppo e la coesione se da un lato rappresenta una significativa fonte di finanziamento, dall’altro è un’opportunità concreta di lavorare in sinergia come aggregazioni territoriali a beneficio dello sviluppo locale di aree vaste della nostra regione».
-foto ufficio stampa Regione Piemonte-
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Torino, il museo Reale Mutua compie 10 anni

TORINO (ITALPRESS) – Il Museo Reale Mutua di Torino annuncia la celebrazione del suo decimo anniversario: dieci anni di impegno nel preservare e promuovere la storia e la cultura della mutualità assicurativa in Italia.
Situato nel Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, il museo offre ai visitatori un viaggio attraverso quasi due secoli di attività assicurativa, raccontando la storia di Torino e dell’Italia dalla prospettiva unica di una società mutua di assicurazioni. Carte d’epoca, fotografie, manifesti e oggetti storici si fondono in un allestimento scenografico multimediale, creando un’esperienza coinvolgente e formativa.
I valori di prevenzione e protezione, insieme alla promozione della mutualità e della sostenibilità, sono al centro delle iniziative e degli obiettivi promossi all’interno del museo. Questi principi fondamentali guidano le attività nell’ambito dell’educazione, dell’informazione e della sensibilizzazione del pubblico sui temi chiave relativi all’assicurazione e alla responsabilità sociale.
Durante i suoi dieci anni di attività, il museo si è evoluto parallelamente alla storia del Gruppo e alle trasformazioni del territorio, mantenendo saldo il suo legame con il valore fondamentale della mutualità. Ha saputo rinnovarsi, offrendo nuove esperienze che hanno sapientemente intrecciato la narrazione del territorio con quella della compagnia. Nel solo 2023, l’incremento del 88% dei visitatori ha testimoniato il successo di tali sforzi. Gli utenti, manifestando il loro apprezzamento, hanno quasi sempre assegnato al museo la valutazione massima di 5 stelle su Google.
Inoltre, il museo ha guadagnato il 50% di visibilità web in più rispetto al 2022, indicando una crescente risonanza online delle sue iniziative e della sua offerta culturale. Questo buon risultato non è solamente quantitativo ma anche qualitativo, poichè il museo ha un impatto sociale positivo sulla collettività. Genera reti e partnership con il territorio, consolidando quelle esistenti e contribuendo così alla costruzione di una comunità più coesa e consapevole.
Il museo aderisce al circuito Abbonamento Musei e fa parte delle proposte della Città di Torino riguardanti la “cittadinanza consapevole”, evidenziando il suo impegno nell’educare e coinvolgere il pubblico su tematiche di interesse collettivo.
“Il museo, pur mantenendo salda la sua identità storica, si è adattato alla comunicazione di un’impresa in continua evoluzione – Ha dichiarato Luigi Lana, Presidente di Reale Mutua – E’ diventato un luogo di dibattito e di approfondimento sui concetti di mutualità e sostenibilità nel contesto contemporaneo, riflettendo come Reale Mutua e il Gruppo rispondano alle mutevoli esigenze della società. Tutto questo grazie all’importanza della mutualità che mette in luce l’unità e la costante presenza del Gruppo in questo dinamico scenario”.
In occasione di questo anniversario, il museo si prepara a introdurre una serie di nuove iniziative volte ad arricchire l’esperienza dei visitatori. L’allestimento delle sale viene rinnovato e integrato con didascalie ad alta leggibilità, garantendo una maggiore accessibilità. Una delle novità più significative è l’apertura al pubblico delle sale Auliche di Palazzo Biandrate che, da oggi, sono inserite nel percorso di visita. Saranno così restituiti alla collettività gli affreschi di Sebastiano Taricco: preziosa testimonianza del glorioso passato della famiglia Biandrate di San Giorgio.
Inoltre, il museo presenterà contenuti sempre più digitalizzati e un nuovo progetto di video podcast, realizzato in collaborazione con la rivista multimediale Lucy diretta da Nicola Lagioia, su tematiche rilevanti e in linea con il rinnovamento delle sale. Questi video podcast, focalizzati su mutualità, sostenibilità, salute e internazionalità, arricchiranno l’offerta proposta ai visitatori.
Il Museo Reale Mutua continua a coltivare partnership significative nel mondo della cultura. In collaborazione con l’Accademia Albertina, ospita all’interno delle sale auliche, la mostra “La Collezione Fotografica dell’Accademia Albertina; 1860-1930”, che offre uno sguardo affascinante sul passato attraverso l’obiettivo dei fotografi dell’epoca. L’esposizione sarà visitabile fino al 21 aprile 2024.
La celebrazione del Museo Reale Mutua è anche l’occasione per presentare al pubblico la Rassegna Museale 2024, un serie di appuntamenti con la cultura e il sociale che coinvolge il pubblico in un insieme di iniziative ed esposizioni speciali. Il primo evento di quest’anno avrà luogo l’11 marzo, inaugurando un calendario ricco di novità.
-foto ufficio stampa Museo Reale Mutua –
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Liguria taglia addizionale Irpef, benefici per 800 mila contribuenti

GENOVA (ITALPRESS) – La Regione Liguria cancellerà la maggiorazione sull’addizionale regionale Irpef per i redditi fino a 28mila euro, generando un beneficio per circa 800mila contribuenti, anche grazie agli effetti combinati della riforma fiscale nazionale. E’ quanto ha annunciato oggi il presidente ligure Giovanni Toti a margine del consiglio regionale, annunciando un provvedimento di giunta che dovrà essere approvato in aula entro il 15 aprile. “Abbiamo deciso di cogliere l’opportunità che il governo ha dato di aumentare la no-tax area e di ridurre a tre gli scaglioni dell’addizionale regionale Irpef in coerenza con il primo modulo della riforma fiscale voluta dal governo Meloni – spiega il presidente Giovanni Toti -. La no-tax area della Regione Liguria crescerà fino a 28mila euro, con un beneficio di trascinamento dovuto alla progressività del fisco per i redditi fino a 50mila euro. Da 50mila euro in giù i liguri pagheranno tutti meno tasse, circa 800mila contribuenti, la quasi totalità. Ovviamente è un beneficio che va a scalare più aumenta il reddito”.
“Riteniamo così di dare semplicità al sistema, uniformandolo al tema delle aliquote nazionali, in attesa che il governo vari il secondo modulo della riforma fiscale, quello relativo agli enti locali – aggiunge il presidente ligure -. Questo produrrà, immaginiamo noi, anche un aumento del Pil e dei consumi dal momento che lasciamo soldi nelle tasche di cittadini che per reddito hanno una propensione alla spesa più che al risparmio avendo disponibilità minore e utilizzando tutto il loro reddito per consumi di carattere personale e familiare. Voglio ringraziare i sindacati per il costruttivo confronto che ci ha permesso di arrivare a questo risultato, frutto degli impegni assunti con il protocollo d’intesa siglato il 19 dicembre scorso per individuare ulteriori misure di riduzione della pressione fiscale sui redditi medio bassi”.
In particolare, i redditi fino a 28mila euro pagheranno solo l’aliquota base dell’1,23% stabilita a livello nazionale. Per la fascia 28-50mila l’aliquota sale da 2,31% a 3,18%, ma si avrà comunque un beneficio grazie alla progressività del sistema fiscale. Oltre i 50mila euro l’imposizione regionale passerà dall’1,33% al 3,23%. Secondo le stime degli uffici, il risparmio sul prelievo fiscale grazie alla manovra regionale andrà da 50 a 150 euro annui. Solo i contribuenti con redditi a partire da 65mila euro (il 4% del totale) avranno un moderato e progressivo aumento del prelievo, non superiore a circa 130 euro annui. Resta inteso che tali calcoli non tengono conto di eventuali ulteriori deduzioni, detrazioni, assegni sociali di vario titolo. Per la Regione rimane pressochè invariata la dotazione di 5 milioni di euro in termini di mancate entrate, con una possibile variazione positiva prevista per il 2024.
“Tutto questo si aggiunge alle altre azioni che abbiamo messo in campo quest’anno a favore, sostanzialmente, delle stesse fasce di popolazione. Mi riferisco alla gratuità del trasporto ferroviario regionale per tutti gli studenti fino a 19 anni e lo sconto del 50% fino a 26 anni e la gratuità degli asili nido per migliaia di bambini, con evidenti positive ricadute anche sotto il profilo occupazionale. Credo davvero che la Liguria sia la regione migliore del Paese in termini di azioni a sostegno dei redditi delle famiglie, con una politica progressista che è la più incisiva a livello nazionale”, conclude Toti.

foto: ufficio stampa regione Liguria

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Piano Banda Ultra Larga, Open Fiber incontra gli studenti valdostani

AOSTA (ITALPRESS) – Avanza il piano per la realizzazione della rete in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) ad altissima velocità, oltre 1 Gigabit al secondo, in Valle d’Aosta. Un’infrastruttura che è driver di sviluppo delle attività produttive e, al contempo, assume un valore sociale in modo particolare nei piccoli borghi, nelle aree più isolate, ma anche nelle scuole. Proprio agli studenti Open Fiber ha presentato nel corso di un evento mattutino presso il Teatro Giacosa di Aosta, al quale hanno partecipato oltre 100 ragazzi delle scuole superiori, lo stato di avanzamento del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione, curato nella gestione e manutenzione dalla società Open Fiber.
Altri 50 studenti hanno invece partecipato all’incontro pomeridiano presso “Le Murasse” nel comune di Verres. “Questi eventi organizzati con le scuole della Valle d’Aosta hanno lo scopo di promuovere la conoscenza dell’infrastruttura di Open Fiber sul territorio – ha detto Roberta Vignuolo, Affari istituzionali territoriali per Piemonte e Val D’Aosta di Open Fiber, società che ha già collegato oltre 20 mila istituti scolastici su tutto il territorio nazionale -. E’ un evento per noi molto importante, perchè va a confermare la presenza di un progetto di sviluppo dell’infrastruttura a banda ultra larga sul territorio valdostano. Il coinvolgimento dei ragazzi è qualcosa di prezioso e straordinario. I ragazzi che oggi frequentano le superiori sono gli adulti di domani: è necessario che siano consapevoli di tutte le opportunità e le risorse che una connettività in fibra ottica offre”.
Per Vignuolo “gli studenti non sono soltanto visti come utenti finali, e ci auguriamo che a seguito di eventi come questi qualcuno di loro possa essere incuriosito dal mondo delle telecomunicazioni e, chissà, magari voglia intraprendere la carriera lavorativa in un ambito sempre più importante, in quanto ha l’obiettivo di minimizzare il digital divide nel nostro Paese”.
“L’evento di oggi è importante perchè ha dato la possibilità ai nostri studenti di capire come funziona la connettività, come strumento per andare a potenziare le competenze digitali, che devono essere sviluppate dagli insegnanti per una didattica sempre più innovativa e inclusiva”, ha sottolineato Marina Fey, Sovraintendente agli studi della Regione Valle d’Aosta. “Credo sia molto importante l’utilizzo della fibra ottica, sia a livello scolastico, come per esempio nell’istituto superiore che io frequento, sia a livello pratico, nei laboratori, ma anche a casa. Si tratta di innovazioni e sono molto sostenibili”, le parole di uno studente, Thomas Testolin.
A marzo i numeri della città di Aosta, dove Open Fiber ha operato con un investimento privato, sono: 13 mila le unità immobiliari raggiunte dalla rete FTTH, grazie a 25 km di infrastruttura realizzata e circa 25 km di infrastruttura riutilizzata. Sono 5 i milioni di euro investiti per la realizzazione e lo sviluppo della rete, e 2.500 clienti sono già attivi. I comuni interessati dal piano BUL sono 68 con circa 62.000 unità Immobiliari FTTH a progetto per un totale di circa 570 km di infrastruttura. I comuni realizzati sono 54 e quelli vendibili 51 con oltre 32.000 unità FTTH vendibili e 367 km di infrastruttura già realizzata.
I principali servizi business indirizzati alle piccole e grandi imprese disponibili attraverso le offerte commerciali degli operatori partner che utilizzano l’infrastruttura in fibra ottica realizzata da Open Fiber, ad oggi, sono: la videosorveglianza, il Digital Signage (realizzato attraverso totem interattivi Multimediali tele-controllati attraverso la fibra ottica, che offrono ai cittadini e ai turisti un accesso istantaneo alle informazioni relative a meteo, ai servizi locali alla Info su mobilità (parcheggi, viabilità, mezzi di trasporto), l’efficientamento energetico, il monitoraggio ambientale e la smart Irrigation in ambito agricolo.
Per Luciano Caveri, Assessore della Regione Valle d’Aosta agli Affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna “oggi non si può più immaginare di avere un’attività di qualsiasi genere senza l’utilizzo delle connessioni in fibra ottica FTTH, ormai tutte le procedure per ottenere i finanziamenti europei rendono indispensabile una connessione rapida. I giovani sono rimasti incuriositi da questo appuntamento. Open Fiber è per noi un prezioso interlocutore e partner”.

– foto ufficio stampa Open Fiber –
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