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Un libro sulla “Comunicazione professionale”, la presentazione a Torino

TORINO (ITALPRESS) – SAA – School of Management ha ospitato a Torino, nella sua sede in via Ventimiglia 115, la presentazione del libro “La comunicazione professionale – in cammino verso identità ed autonomia” a cura di OCIPc, edito da Luiss University Press.
Ha portato il saluto per conto di Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, il suo portavoce e capo ufficio stampa, Alessandro Galavotti, sottolineando che “in una società sempre più interconnessa, la comunicazione è un elemento chiave per il buon funzionamento di qualunque organizzazione, pubblica o privata che sia. Una attività che occupa un ruolo fondamentale e imprescindibile anche per l’efficacia e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e di tutte le istituzioni al servizio della collettività. Ritengo dunque estremamente importante l’iniziativa dell’Osservatorio per la comunicazione d’impresa: sono certo che il volume saprà offrire nuovi spunti sul tema e aprire nuove riflessioni sull’opportunità di rilanciare la comunicazione pubblica”.
Ha introdotto il dibattito sul volume Raoul Romoli Venturi, presidente di OCIP, che ha evidenziato quanto “il comunicatore professionale, nell’ambito delle organizzazioni complesse, sia pubbliche che private, abbia un profilo sempre più manageriale e più strategico e che se nei consigli di amministrazione o negli organi decisori di tali organizzazioni, qualunque ne sia la natura, fino ad oggi, accanto ai vertici gestionali, sedevano avvocati e dottori commercialisti, per curare rispettivamente gli aspetti civilistici e fiscali delle riunioni, in futuro non dovrebbe mancare un esperto di comunicazione che in quelle autorevoli sedi dovrebbe portare il suo contributo professionale alla protezione di un patrimonio fondamentale come la loro reputazione, cardine della loro credibilità”.
Filippo Nani, presidente Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha posto in evidenza quanto il testo sia “un’utilissima mappatura sulla comunicazione d’impresa e sui comunicatori stessi. Offre una panoramica precisa e aggiornata del cammino fatto dalla professione, degli strumenti da conoscere e maneggiare per chi oggi si trova a dover comunicare in un mondo iperconnesso e complesso come quello che stiamo vivendo. Stimola anche importanti riflessioni sul nostro ruolo e sulla responsabilità a cui ciascuno di noi è chiamato nell’esercitarlo con eticità e professionalità sempre maggiore, ma è anche e soprattutto un testo utile a chi si avvicina alla professione e ne vuole fare il proprio futuro. Confrontarsi su questi temi e sui cambiamenti in atto nella professione è sempre una grande opportunità”.
Cecilia Casalegno, Professore Associato del Dipartimento di Management di UNITO e responsabile del laboratorio di OCIP che ha coordinato la stesura del volume, ha sottolineato come “il testo su cui abbiamo lavorato alacremente per mesi va, dal mio punto di vista, a colmare un gap che i libri universitari, per loro natura, non riescono a riempire. Attraverso i contenuti del manuale, infatti, è analizzata la comunicazione professionale in tutte le sue forme, senza soffermarsi solo su una o poche di esse. Ad esempio, nell’ambito della comunicazione di impresa si dà qui al lettore una chiara visione di come, pur nelle loro diversità di obiettivi, le forme di comunicazione possano essere integrate tra di loro e come sia doverosa una collaborazione tra gli stessi operatori. A questo punto dobbiamo, come gruppo di ricerca, affrontare la parte più difficile: lavorare per dissipare il velo di confusione che ancora oggi è presente non solo nell’ambito della professione, ma anche in accademia, quando si ragiona di comunicazione professionale”.
Davide Caregnato, Direttore di SAA – School of Management conferma che “SAA ha raccolto la sfida di UNI con la sua definizione del profilo del comunicatore professionale e la relativa norma nel quadro delle attività professionali non regolamentate e punta ad essere il primo soggetto abilitato a certificarne la qualifica complessiva secondo i dettami delle Ente Italiano di Normazione. L’obiettivo dell’Università è di essere pronti a inizio 2024”.
Questo manuale nasce proprio con l’intento di supportare la preparazione alla certificazione secondo i criteri UNI, ma Sergio Scamuzzi, Vice Presidente della Conferenza Nazionale dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione rileva, a latere della presentazione, soprattutto che “questo presentato oggi è il primo testo, dopo un’accurata ricerca bibliografica, che comprenda insieme tutto il mondo professionale privato e pubblico della comunicazione, i tratti comuni e le differenze di contenuto ed esercizio della professionalità specifica necessaria alla comunicazione organizzata”.
Questo libro si propone, quindi, come recita la quarta di copertina “di aiutare a comprendere una professione, quella relativa alla comunicazione professionale che continua ad accrescere la Sua rilevanza. I contenuti e le competenze necessarie per esercitarla, tuttavia, sono ancora poco definiti e conosciuti anche all’interno dello stesso mondo delle risorse umane delle organizzazioni complesse e dei loro consulenti, con il risultato di non far corrispondere spesso il giusto collocamento della funzione e dei suoi professionisti all’interno degli organigrammi delle strutture di riferimento”.

– foto: ufficio stampa SAA – School of Management –
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Ad Alba la quinta edizione degli Stati Generali dell’export

ROMA (ITALPRESS) – Una due giorni dedicata esclusivamente ai temi dell’export e del Made in Italy per discutere, con l’aiuto di oltre 70 autorevoli rappresentanti della politica, dell’economia, delle associazioni, su attualità, prospettive, sfide legate ad un settore che con oltre 600 miliardi di euro è vitale per l’economia italiana. E’ la quinta edizione degli Stati Generali dell’Export che si terranno il 29 e il 30 settembre ad Alba presso il Centro Ricerche Pietro Ferrero, organizzati dal Forum Italiano dell’Export, presieduto da Lorenzo Zurino, primo Think tank specificamente dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato. Il Forum ha come obiettivi migliorare la conoscenza delle opportunità nei mercati europei e internazionali, facilitare lo scambio di idee e punti di vista, contribuire alla crescita economica italiana, dimostrare le potenzialità del nostro Paese e aprire nuove opportunità di business. L’evento, presentato oggi a Roma alla Camera dei Deputati, ha visto la presenza, tra gli altri, di Lorenzo Zurino, presidente Forum Italiano dell’Export; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Andrea Benetton, presidente Maccarese Spa Società Agricola Benefit e Cirio Società Agricola Srl; Eduardo Umberto Teodorani Fabbri, Chairman ANIVAD Consulting Limited. “Export e Made in Italy sono due elementi fondamentali per l’economia italiana che necessitano innanzitutto di attenzione, diffusione delle competenze e di un approccio pratico alle sfide che i mercati internazionali ci pongono.
Alba sarà un momento fondamentale per gettare le basi di una cabina di regia che metta insieme tutti i talenti e le competenze che in Italia si occupano di Export e Commercio Estero e per mettere al centro dell’agenda politica un settore economico che vale oltre un terzo del PIL nazionale”, ha detto il presidente Zurino. Molti gli ospiti che si alterneranno nella due giorni, tra questi il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani; il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto; il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio; il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti; il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani; il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Gli Stati Generali dell’Export vedranno inoltre l’alternarsi di panel dedicati ai temi strategici legati all’export e al Made in Italy quali “Made in Italy, Agricoltura, Enogastronomia e Dieta Mediterranea”, “Il Sistema Paese”, “Il territorio si racconta: il Piemonte”, Banche e Territori nel processo di internazionalizzazione del Made in Italy”, “Infrastrutture e Trasporti”, “Geopolitica” e alcune interviste a protagonisti del mondo delle imprese che porteranno il proprio punto di vista sugli scenari politici, sociali ed economici sia italiani che internazionali, con un focus sui temi della presenza estera delle aziende italiane. “L’export e il Made in Italy hanno tenuto nonostante una congiuntura difficile e si confermano una grande eccellenza ed una dimensione che dobbiamo continuare a sostenere. In questo senso, si è lavorato con l’indagine conoscitiva al disegno di legge sul Made in Italy di prossima discussione e che significa fondi, attività, incentivi per le aziende che operano sui mercati internazionali ed un piano triennale per la promozione Made in Italy. Quella di Alba sarà una due giorni molto intensa che darà spunti per nuove riflessioni così come è avvenuto nelle edizioni precedenti degli Stati Generali dell’Export”, ha detto Ilaria Cavo, vicepresidente Commissione Attività Produttive in un videomessaggio. “Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, ha aggiunto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’evidenziare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice e con il sostegno delle ambasciate. L’obiettivo – ha concluso – è portare il valore annuale dell’export agroalimentare da 60,7 miliardi del 2022 a 100 miliardi nel 2030 togliendo spazio all’italian sounding.”Andrea Benetton, presidente Maccarese Spa Società Agricola Benefit e Cirio Società Agricola Srl, ha sottolineato che “Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile in forte contrasto con le nuove frontiere e proposte che vengono da ogni parte del globo come da ultimo il confronto aperto sul cibo sintetico. Il Made in Italy agroindustriale viene costantemente minacciato da un sistema, quello internazionale legato alle multinazionali, che ha grande difficoltà a fronteggiare la qualità del BelPaese. Un sistema che vorrebbe cancellare le identità territoriali con la disdicevole propaganda legata all’incompatibilità dell’agricoltura con l’ambiente.L’Italia ed il Made in Italy sono floridi ma affaticati. E’ anche in questi momenti, comunque, che il nostro Paese esprime nuovi modi di interpretare e produrre eccellenze”, ha concluso.
Infine, per il sindaco di Alba, Carlo Bo, “è un onore poter accogliere nella nostra città questo importante evento dedicato all’Export, una tema centrale nell’economia del nostro territorio, sede di una multinazionale come la Ferrero e di tantissime realtà che lavorano a stretto contatto con l’estero, a partire dalle nostre aziende vitivinicole. Il presidente Zurino, che ringrazio per la visita, mi ha illustrato il parterre di esperti e prestigiosi relatori che interverrà nella capitale delle Langhe e per questo invito il nostro tessuto socio-economico a partecipare. Sarà un’interessante opportunità di confronto”.
-foto xb1 –
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Liguria, Toti “Partito del no finge di non vedere cambiamenti positivi”

GENOVA (ITALPRESS) – “No a un porto più moderno, no alla nuova diga, no ai depositi chimici in porto lontani dalle case, no allo skytram della Valbisagno, no al rigassificatore, no alle crociere, no al tunnel subportuale, no alla gronda, no a parlare con le imprese che vogliono investire sul territorio, no al marketing per il nostro turismo e la nostra regione, no ai biodigestori, no ai termovalorizzatori… no no no. Le opposizioni forse temono che un sì possa rovinare la loro reputazione e incrinare il muro della mediocrità di una classe dirigente che aveva condannato la Liguria al declino. E fanno finta di non vedere come è cambiata oggi la nostra terra, per la prima volta in testa alle classifiche italiane di crescita e occupazione. Ma che gli frega, una volta, nella coltre di fuliggine grigio rossa che avvolgeva la regione, i privilegi erano sganciati dal merito e collegati solo a una tessera di partito. Che nostalgia eh…”, così scrive in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti rispondendo alle dichiarazioni del Pd ligure e dei sindacati oggi su Il Secolo XIX.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Blitz antidroga in provincia di Cuneo, 45 misure cautelari

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CUNEO (ITALPRESS) – Vasta operazione antidroga dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo che stanno eseguendo 45 misure cautelari su soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione illegale di armi. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da due distinte indagini, avviate, rispettivamente, nel maggio e nell’ottobre 2022 dalle Compagnie Carabinieri di Alba e Bra, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di due network composti da cittadini albanesi ed italiani, contraddistinti dalla presenza di differenti personaggi legati tra loro da un accordo consapevole, capaci di “progettare” un mercato delittuoso di rilevante entità basato sullo spaccio di stupefacenti, soprattutto cocaina, nei territori d Alba e di Bra. Le indagini hanno permesso di monitorare le piazze di spaccio al dettaglio e di mettere in luce le dinamiche relazionali con le quali i clienti entravano in contatto con i pusher di fiducia. Sono state individuate abitazioni e strutture ricettive, per lo più prossime al centro delle due cittadine, presso le quali gli spacciatori (quelli albanesi, tutti incensurati, giunti in Italia con visto turistico e che si avvicendavano tra di loro alla scadenza dello stesso) cedevano la droga ai loro clienti a qualsiasi ora del giorno e della notte; ma lo spaccio avveniva anche per strada, nei parchi pubblici cittadini, spesso anche davanti alle scuole e, in alcuni casi i Carabinieri hanno avuto modo di documentare lo spaccio avvenuto alla presenza del figlio minorenne di una coppia destinataria dell’odierno provvedimento restrittivo.
Scoperto anche il metodo messo in atto per occultare le scorte di stupefacente e quello per tenere i contatti tra spacciatori e clienti: la droga veniva sotterrata in barattoli, per ritrovare i quali venivano lasciati dei segnali. Per quanto attiene ai contatti con i clienti, questi venivano inseriti su gruppo di messaggistica on line comunicando attraverso nomi di fantasia.
Durante le indagini e allo scopo di riscontrare le condotte delittuose erano già state tratte in arresto in flagranza di reato 25 persone, tutte per spaccio di stupefacenti, sottoponendo a sequestro 1,5 chilogrammi di cocaina, 266 grammi di “marijuana” e 184 di “hashish”. Al momento, mentre le operazioni sono ancora in corso, con l’ausilio di unità cinofile e un elicottero dell’arma, sono state tratte in arresto 26 persone, un soggetto è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e ad un altro all’obbligo di dimora a Bra. Tra i soggetti colpiti dal provvedimento 14 sono di nazionalità italiana, 31 sono di nazionalità albanese, molti dei quali radicati da anni in Italia, con una occupazione stabile nel territorio. Sono tutt’ora attivamente ricercate 16 persone, che si trovano, verosimilmente, in territorio albanese.

– foto: ufficio stampa Carabinieri –

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Porti, Toti “Confronto proficuo con big della logistica internazionale”

SINGAPORE (ITALPRESS) – “Visitare il porto di Singapore è stato come fare un’immersione nel futuro della logistica, quello che stiamo cercando di costruire anche a Genova, ed è stata un’occasione per confrontarsi e fare progetti in comune con i principali protagonisti del settore logistico internazionale, a cominciare dalla Singapore Port Autority che è il principale operatore del porto di Prà e del terminal SECH”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in questi giorni impegnato in una visita istituzionale nel Paese asiatico. “Abbiamo discusso di molti aspetti legati allo sviluppo dello scalo, come le strategie per ridurre l’inquinamento e, dopo l’arrivo della prima 24mila TEUs a Genova Prà, di come sostenere le navi più grandi e i collegamenti ferroviari, in modo da costruire il futuro della crescita, della sostenibilità ambientale e dell’occupazione nel nostro porto”.
“Genova – continua il presidente – deve giocare un ruolo da protagonista in uno scenario globale che si evolve, ad esempio con il raddoppio del canale di Suez e gli effetti dei cambiamenti climatici che potrebbero rendere più competitivo lo scalo genovese rispetto ai porti del Nord Europa. Per questo Genova acquisirà una strategicità che non possiamo lasciarci sfuggire: in questa direzione vanno progetti come la nuova diga e i necessari interventi di modernizzazione del terminal di Prà per renderlo ancora più competitivo, insieme alle infrastrutture che stiamo portando avanti grazie al Pnrr e ai fondi governativi sul porto Genova. Questa 24 ore a Singapore – conclude Toti – Ci ha dato l’occasione di discutere con gli operatori internazionali di quella visione globale di cui Genova deve far parte al pieno titolo”.

foto: ufficio stampa regione Liguria

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Precipita un aereo delle Frecce Tricolori, muore una bimba di 5 anni a Torino, l’aeroporto resta chiuso

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TORINO (ITALPRESS) – Gravissimo incidente sabato 16 settembre all’aeroporto di Caselle a Torino. Coinvolto uno degli aerei delle Frecce Tricolori. Una bimba di 5 anni è morta, suo fratellino di 9 anni è ustionato ed è stato trasferito all’ospedale Regina Margherita. La mamma, il papà e il pilota dell’aereo sono stati refertati in codice giallo. “Sono in corso accertamenti lunghi e complessi, insieme ai primi rilievi. Dobbiamo raccogliere i pezzi dell’aereo e dell’auto. Sulle cause non possiamo dire nulla, tutto va accertato. Gli uccelli che colpiscono l’aereo? Ci sono probabilità, ma non è momento di fare diagnosi”, ha detto Gabriella Viglione, la procuratrice di Ivrea, dopo una prima ispezione ai luoghi dell’incidente. “Sarà una lunga indagine, l’auto transitava su questa provinciale al momento dell’impatto, è un dato di fatto” conclude.
Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale di squadra aerea Luca Goretti, si legge in una nota, a nome di tutta l’Aeronautica militare, sgomento ed attonito per quanto accaduto nel pomeriggio di oggi sull’aeroporto di Torino Caselle, si stringe alla famiglia della bambina rimasta vittima dell’incidente aereo occorso ad un velivolo delle Frecce Tricolori. Si attendono “con speranza e fiducia aggiornamenti sulle condizioni del secondo bambino e dei genitori. La formazione era appena decollata per dirigersi su Vercelli, dove avrebbe dovuto eseguire una esibizione aerea, quando per motivi ancora da accertare il velivolo Pony 4 pilotato dal Maggiore Oscar Del Do’ ha perso quota ed e’ precipitato al suolo. Il pilota, immediatamente prima dell’impatto, è riuscito ad eseguire la manovra di eiezione. Non e’ possibile al momento confermare le cause dell’incidente, prosegue ancora la nota. Una delle ipotesi al vaglio, vista la dinamica dell’evento, e’ quella di un impatto del velivolo con un volatile (in gergo tecnico Bird strike) durante le primissime fasi del decollo. L’incendio sviluppatosi a seguito dell’impatto del velivolo al suolo ha purtroppo coinvolto un’autovettura in transito sulla perimetrale dell’aeroporto con quattro persone a bordo, causando il decesso di una bimba ed il ferimento degli altri tre occupanti del mezzo”.

L’Aeroporto di Torino Caselle rimarrà chiuso fino alle ore 24:00 di domenica 17 settembre.
Secondo quanto rende noto la Sagat, società che gestisce lo scalo, tutti i voli programmati per oggi da e per Torino sono stati cancellati. Le compagnie aeree stanno provvedendo ad avvisare i passeggeri.

-foto Agenzia Fotogramma –

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Formazione, Regione e Anci incontrano amministrazioni locali Savonese

SAVONA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi presso la Sala del Consiglio della Provincia di Savona un incontro organizzato da Regione Liguria e Anci per presentare alle amministrazioni locali contenuti e potenzialità del Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. A illustrare il Programma regionale l’assessore alla Formazione Marco Scajola, insieme ai tecnici competenti, e al direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai. “Abbiamo sottoscritto un apposito accordo formale con Anci per giornate come questa che fungano da supporto all’attuazione del FSE+, opportunità senza precedenti di cui dispone la nostra Regione – dichiara l’assessore Scajola -. Con questi incontri ascoltiamo le esigenze dei sindaci, che hanno contatto diretto e conoscono alla perfezione le specifiche peculiarità dei territori, per poi metterle in pratica attraverso la nostra programmazione che è supportata da risorse finanziarie davvero importanti. Vogliamo promuovere al massimo la formazione non mera a sè stessa, ma che porti lavoro ai cittadini o ne migliori le competenze nei diversi settori. In tal senso il ruolo degli amministratori locali è e sarà certamente rilevante perchè attraverso le loro considerazioni, proposte e progetti possiamo coinvolgere maggiormente i cittadini e mettere in pratica azioni sempre più mirate ed efficaci”.
“Il nuovo Fse su cui Regione e Anci hanno deciso di impegnarsi insieme è una sfida che andrà a rispondere alle esigenze attuali dei territori, grazie a una programmazione aggiornata e al passo con i tempi – afferma il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai -. Non si tratta solo di formazione, così come tradizionalmente intesa, ma è stato messo a punto un sistema integrato di interventi per lo sviluppo delle risorse umane, che comprendono anche il sostegno alle persone con disabilità, l’accompagnamento al mondo del lavoro per chi si trova in condizioni di difficoltà, con l’obiettivo di dare risposte concrete a bisogni locali reali”.
Tra gli ultimi bandi approvati dalla Regione vi sono: “Piano dell’economia del mare e del turismo”, finanziato con 5 milioni di euro, consistente in nuovi corsi formativi, da 150 a 800 ore, e concomitanti azioni di accompagnamento al mondo del lavoro in settori strategici per l’economia del territorio, dal comparto turistico a quello portuale passando per i trasporti e i servizi culturali, per circa 500 persone disoccupate o inattive residenti in Liguria; ‘Formazione continuà , 7.7 milioni di euro per lavoratori privati, liberi professionisti e aziende in difficoltà che hanno bisogno di piani di riconversione. A questi vanno unite le varie iniziative già portate avanti come: ‘Match Point’; i corsi triennali Iefp, Its e per l’inserimento lavorativo di giovani disabili; i contributi per la frequenza dei centri estivi e per l’assunzione di badanti e baby-sitter; i bonus assunzionali per le imprese operanti nel settore turistico.

foto: ufficio stampa regione Liguria

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Stati Generali della Cultura, Sangiuliano “Anno eccezionale per i musei”

TORINO (ITALPRESS) – Il combattimento tra Elon Musk e Mark Zuckenberg al Colosseo, oppure il raddoppio di Brera, Uffizi e Museo archeologico nazionale di Napoli? La cultura italiana vive a volte in una sindrome bipolare, tra piacionismo ed eccellenze. A questa confusione stanno provando a porre rimedio gli Stati Generali della Cultura che si concludono oggi a Torino. “E’ stata un’estate positiva. I turisti una volta trovavano chiuso, ora non accade più. A Ferragosto i musei erano aperti, e anche il Pantheon va benissimo: solo ad agosto abbiamo incassato oltre un milione, con 200mila visitatori” ha annunciato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura, parlando di “anno eccezionale”. L’auspicio è proseguire in questa direzione anche pensando ad alcuni grandi eventi: l’anno prossimo il bicentenario del Museo Egizio di Torino, nel 2025 il Giubileo e nel 2026 gli ottocento anni dalla morte di San Francesco. Ma non mancano le incognite.
“La frammentazione porta a inerzia” spiega Ivan Drogo Inglese, Presidente Stati Generali del Patrimonio Italiano, sottolineando come “ciò che non è economicamente sostenibile è destinato all’incuria”. Ecco perchè il nostro patrimonio deve diventare come “un film o un romanzo, dove ogni scena è attrattiva” spiega ancora. Filippo La Rosa, Direzione Generale Promozione Culturale e Istituti Italiani di Cultura, pone un interrogativo ancora più ampio: “Dobbiamo interrogarci se siamo attrattivi. Dobbiamo andare oltre i soliti luoghi noti, serve un’attività profonda, chiediamoci quante persone tornano nei musei. Serve più pubblico e un approccio diverso, dobbiamo saperci adeguar al pubblico”. Parole condivise anche da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino: “Abbiamo un grande patrimonio, ma quanto ci investiamo? Dobbiamo diventare un laboratorio, non basta il patrimonio. Dobbiamo raccontare anche agli italiani l’Italia, solo il 26% di loro va in un museo. Chiediamo agli studenti di partecipare, i musei siano la casa italiani, smettiamola con le deportazioni nei musei, portiamo studenti a imparare matematica nei musei, che le sale dei musei diventino classi dove apprendere. I musei non vanno aperti, ma forzati per portare studenti con programmi ad hoc”.
Insieme agli studenti secondo Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, va anche valorizzato il ruolo “degli italiani nel mondo che sono i nostri migliori ambasciatori” di un viaggio “multisensoriale, dalla vista alla musica, il gusto… sono modi di narrare il nostro Paese. E poi olfatto e tatto, guardando ai nostri paesaggi e parchi, penso anche alle grandi vie francigene”. Tutto questo per dare un sempre maggiore sviluppo socio-economico legato alla cultura. Sangiuliano cita tra le varie iniziative avviate il pagamento dei diritti d’immagine sui nostri beni, ma soprattutto la riforma dei musei: “Abbiamo aumentato i musei che lavorano in autonomia, che da 44 sono passati a 60. Così hanno maggiori risorse e capacità di spesa, e il direttore museo diventa manager” spiega il ministro. “Le cose stanno avvenendo, nei prossimi mesi apriremo il raddoppio di Brera, previsto a gennaio 2024, c’è poi il raddoppio degli Uffizi e del museo archeologico nazionale di Napoli. Sono cose concrete” spiega ancora Sangiuliano.
“Siamo superpotenza in campo culturale – conclude – siamo il prodotto di una lunga storia e dobbiamo essere all’altezza di questo lascito. Ecco perchè va promosso un nuovo immaginario del Paese, un soft power, affinchè nel mondo si sappia che qui ci sono cose che non si trovano altrove”. Parole su cui poi si sono alternati a parlare Maria Porro, Presidente Salone del Mobile e Charley Vezza, CEO di Italian Radical Design, Carlo Freccero, massmediologo, ex direttore di Rai 2, Giulio Base, Direttore artistico 42° Torino Film Festival, Nicola Campogrande, Mario Turetta, Segretario Generale Ministero della Cultura sugli investimenti privati, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, Direttore Gallerie d’Italia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

– Foto: Agenzia Fotogramma –
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