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A Genova comunità sperimentale per minori con disturbi neuropsichiatrici

GENOVA (ITALPRESS) – E’ stato accolto giovedì 8 settembre il primo ospite della struttura “La Nuova Impronta”, una Comunità per minori con disturbi neuropsichiatrici e del neuro sviluppo ad alta intensità sanitaria, rivolta a pazienti con grave compromissione del funzionamento personale e sociale, parziale instabilità clinica, anche nella fase della post-acuzie a seguito di ricoveri ospedalieri. A seguito di una manifestazione di interesse, Alisa ha provveduto ad assegnare alla struttura la sperimentazione a rilevanza regionale: potrà ospitare pazienti con manifestazioni psico-patologiche caratterizzate da gravi turbe del comportamento che mettono a rischio l’incolumità psico-fisica propria e degli altri e per i quali vi è l’indicazione ad una discontinuità con il contesto di vita, pazienti che richiedono elevato impegno sanitario, continuità assistenziale e assistenza sulle 24 ore.
“Con questa sperimentazione a livello regionale, intendiamo fornire una risposta appropriata ai bisogni dei pazienti minori e alle loro famiglie – commenta Giovanni Toti, presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria – Quello che i nostri specialisti hanno riscontrato durante e soprattutto dopo i difficili anni della pandemia da Covid-19 è un aumento delle condizioni psicologiche da stress e patologiche. Spesso a soffrire di più sono stati proprio i più piccoli, costretti ad una condizione di isolamento fisico e sociale per loro difficilmente gestibile con ripercussioni anche gravi non solo sulla salute fisica ma anche a livello emozionale e psicologico. Per questo abbiamo indicato tra gli obiettivi prioritari e strategici del Sistema sanitario regionale l’esigenza di creare un nuovo modello assistenziale: questa struttura è l’avvio di un percorso che riteniamo possa fornire risposte adeguate a queste problematiche, aumentate in modo considerevole tra i minori”.
“La Comunità, a carattere sperimentale e innovativo a livello regionale, si trova sulle alture di Genova Nervi e ospiterà, per un massimo di 90 giorni ciascuno, 10 minori in condizioni di elevata complessità clinica, di età prevalentemente compresa tra i 12 ed i 18 anni, con disturbo neuropsichiatrico e del neuro sviluppo – sottolinea Martina Mariani, responsabile dei servizi educativi di Lanza del Vasto – in particolare, disagio psicopatologico e/o con diagnosi psichiatrica. Il Progetto Riabilitativo prevede da subito un percorso di reinserimento all’interno del contesto sociale e potrà avvenire per minori già in carico al servizio territoriale di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) anche provenienti da un precedente ricovero in reparto ospedaliero di neuropsichiatria Infantile o di Pediatria o dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC). Si tratta di una risposta, studiata in piena sinergia con i Servizi, a un bisogno conclamato e a situazioni di grave sofferenza e difficoltà per i ragazzi e le loro famiglie”.
Questa struttura, inoltre, potrà ricevere in accoglienza diurna fino a 3 ospiti. Tale setting assistenziale può essere utile sia in una fase di accompagnamento verso una presa in carico ad intensità inferiore per ospiti che sono stati dimessi dalla stessa Comunità sia, in alcuni casi, per evitare un ricovero ospedaliero.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

Piemonte, pubblicato il bando per partecipare al progetto Bottega Scuola

TORINO (ITALPRESS) – Si è aperto oggi il bando per il progetto “Bottega Scuola”, iniziativa della Regione Piemonte volta a favorire la trasmissione ai giovani delle conoscenze tecniche, delle competenze e delle abilità di lavoro manuale, attraverso tirocini presso le imprese artigiane in possesso del riconoscimento di marchio di eccellenza artigiana. Sono 228 i posti a disposizione: è previsto un contributo a favore delle imprese per un totale di 1800 euro (300 euro al mese per un massimo di sei mesi) e un contributo di 2700 euro per i giovani tirocinanti (450 euro al mese per un massimo di sei mesi). Il bando, reperibile sul sito della Regione Piemonte, è rivolto alle imprese artigiane in possesso del riconoscimento del marchio di eccellenza artigiana, che si candidano a partecipare al progetto, che si articola, in particolare, sui seguenti aspetti. Il soggetto gestore del progetto “Bottega Scuola” formula il programma formativo del tirocinio finalizzato all’acquisizione da parte del tirocinante di competenze utili, condividendolo con le botteghe artigiane ospitanti in qualità di soggetti fondamentali al conseguimento delle competenze professionali; nel corso del tirocinio e al termine dello stesso le capacità acquisite dal giovane vengono verificate con il coinvolgimento dell’artigiano presso cui il tirocinante ha effettuato l’esperienza di “Bottega Scuola”, mediante raccolta della documentazione utile a comprovare l’attività svolta e i risultati raggiunti; al termine del tirocinio il soggetto gestore approfondisce e verifica la possibilità dell’inserimento lavorativo del giovane presso la stessa o altra impresa, fornendo all’impresa e al giovane tutte le informazioni utili inerenti tipologie di contratto attivabili ed eventuali agevolazioni ad esse collegate, nonchè consulenza sugli aspetti relativi all’inserimento lavorativo. Le imprese artigiane hanno tempo fino al prossimo 28 settembre per presentare la propria candidatura.
(ITALPRESS).

– foto Ufficio Stampa Regione Piemonte –

Pianura Padana divisa in due, siccità elevata in Lombardia e Piemonte

ROMA (ITALPRESS) – La quindicesima seduta annuale dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici, riunitasi stamane nella sede dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE e che ha visto la partecipazione di una settantina di rappresentanti delle istituzioni e portatori di interesse, ha sostanzialmente confermato la perdurante situazione complessiva di un conclamato deficit idrico ancora piuttosto evidente nell’area del bacino del fiume Po. Le precipitazioni dell’ultima parte del mese di Agosto e dei primi giorni di Settembre – per lo più localizzate, cadute sotto forma di temporali, anche particolarmente intensi (fino a 140 mm nell’area ovest dell’Emilia-Romagna) ed in modo disomogeneo sul territorio – hanno consentito, vista la carenza pregressa, solo una sensibile ripresa dei livelli delle portate osservate nelle diverse stazioni di monitoraggio lungo l’asta del Grande Fiume, che restano comunque sotto le media storica del periodo e sotto il livello obiettivo minimo: Piacenza 237 mc/s (portata media mensile 736 mc/s, portata minima storica 447 mc/s nel 2003); Cremona 338 mc/s (portata media mensile 906 mc/s, portata minima storica 525 mc/s); Boretto (Re) 378 mc/s (portata media mensile: 956 mc/s, portata minima storica 487 mc/s); Borgoforte (Mn) 425 mc/s (portata media mensile: 1044 mc/s, portata minima storica: 572 mc/s) Pontelagoscuro (Fe) 386 mc (portata media mensile 1130 mc/s, portata minima storica 633 mc/s). La situazione resta critica nella zona ovest del distretto del Po, in particolare in Lombardia e in alcune aree del Piemonte, dove Grandi Laghi alpini e affluenti di monte restano ampiamente “scarichi” ad eccezione del Garda come nei mesi scorsi; il Lago Maggiore ad esempio (che storicamente rappresenta il più grande “serbatoio” naturale del Nord del paese e che ha una ingente influenza idrica sul resto del bacino del Po) registra oggi un livello di riempimento del 14,5% della sua capacità di invaso contro il 19% del 24 Agosto scorso. Monitorato con attenzione costante anche tutto lo scenario di riferimento per la produzione di energia idroelettrica, diventato strategico viste le mancanze strutturali di approvvigionamento attuali del paese, ma che purtroppo vede ancora la percentuale media di riempimento dei singoli invasi al 34%, in linea con quella che ha caratterizzato – seppur con minime oscillazioni – tutta l’estate e dunque con scarsa capacità produttiva di energia idroelettrica. Nella zona del Delta del Po resta stabile la risalita delle acque salmastre e in cui il cuneo salino rimane comunque presente ad una distanza di 20-23 km dalla linea di Costa Adriatica. Sul fronte degli utilizzi della risorsa idrica, a sostegno ed approvvigionamento del settore primario dell’agricoltura, va rimarcato come, nell’equilibrio generale delle derivazioni oggi il prelievo irriguo sia in progressivo esaurimento vista la conclusione della stagione colturale del periodo. “L’analisi degli indicatori idro-climatici verificati oggi con i partner del territorio in sede di Osservatorio conferma ancora uno stato di severità alta – ha sottolineato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, Alessandro Bratti -. Lo scenario rimane quindi di siccità elevata anche se, soprattutto la regione Emilia-Romagna, ha comunque beneficiato delle ultime precipitazioni; questa situazione ci impone di tenere alta la guardia e per queste ragioni abbiamo fissato la prossima riunione dell’Osservatorio per il giorno 21 Settembre prossimo e confermato al contempo le misure di utilizzo idrico in linea con quelle già adottate nelle precedenti sedute dell’Osservatorio”. Presenti all’incontro, oltre alle Regioni del distretto del fiume Po e le rispettive agenzie di monitoraggio meteorologico, anche Protezione Civile, MiTE, CNR-IRSA, Mipaaf-CREA, ISPRA, ANBI, Utilitalia, Consorzi ed enti di regolazione dei grandi laghi, AIPo.
(ITALPRESS).

– foto Autorità Distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica –

Piemonte, linee guida su educazione al cibo e orientamento ai consumi

TORINO (ITALPRESS) – La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura e Cibo, ha approvato il 5 settembre le linee guida regionali sull’educazione al cibo e l’ orientamento ai consumi, in attuazione dell’art. 43 bis della Legge regionale 1/2019, testo unico sull’Agricoltura, le cui finalità sono: promuovere un consumo alimentare consapevole attraverso la conoscenza della qualità del cibo e dei sistemi di produzione sostenibili, delle caratteristiche del territorio rurale insieme agli aspetti ambientali e sociali da cui provengono le produzioni agricole del Piemonte. L’Assessore regionale sottolinea che il provvedimento è il primo step verso lo sviluppo di politiche del cibo e risponde alle indicazioni dell’Unione europea sull’educazione alimentare e sull’orientamento ai consumi, tra queste in particolare si ricorda la strategia Farm to fork. Le linee guida sono infatti il punto di partenza per definire il successivo Programma triennale di interventi e azioni operative, coordinate a livello regionale e che coinvolgono i diversi soggetti della filiera agroalimentare, dal produttore, al trasformatore al consumatore.
Le linee sono state elaborate dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo, in coordinamento con le diverse Direzioni regionali che a vario titolo sono coinvolte nelle politiche del cibo e con il coinvolgimento di numerosi soggetti del territorio piemontese e nazionale, tra questi enti pubblici, il mondo accademico, imprenditoriale, associazioni del Terzo settore.
Saranno alla base del prossimo Programma triennale regionale sull’educazione al cibo che prevede interventi di educazione alimentare già a partire dalla prima infanzia e fino agli adulti; di informazione e formazione sul “sistema-cibo” rivolti agli amministratori pubblici, agli operatori della ristorazione collettiva, agli insegnanti; interventi per favorire la creazione di rapporti diretti tra consumatori e agricoltori, per favorire la diffusione organizzata di prodotti alimentari piemontesi nella grande distribuzione, nel commercio di prossimità, nel sistema Horeca.
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– credit photo agenziafotogramma.it –

Incendio Santa Corona, Toti “Collaborazione ha evitato il peggio”

PIETRA LIGURE (ITALPRESS) – “Abbiamo effettuato un sopralluogo su tutti i piani interessati dall’incendio di stanotte. La camera da cui si è sviluppato è quella che ha subito i maggiori danni, come le immediate adiacenze. Questa notte è stato effettuato un lavoro straordinario e per questo voglio ringraziare non solo i vigili del fuoco, ma tutto il personale sanitario che ha lavorato assieme alle forze dell’ordine e a tutti coloro che sono intervenuti. La sinergia è stata straordinaria: il fatto che siano state evacuate 85 persone, molte delle quali con serie difficoltà di deambulazione nel giro di pochissimo tempo, è segno di grande efficienza, dovuta ovviamente a una collaborazione con i vigili del fuoco, che curano in questo ospedale anche la formazione del personale per le emergenze incendi”. Così il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti dopo il sopralluogo al Santa Corona di Pietra Ligure, dove questa notte si è verificato un incendio.
“Lo stesso edificio ha risposto in modo eccellente alle sollecitazioni delle fiamme, con il sistema di allarme che è stato tempestivo e questo ci tranquillizza – ha aggiunto il presidente della Regione Liguria -. Restano sotto osservazione 3 pazienti che sono stati spostati anche a causa dell’intossicazione dai fumi, e di un quarto paziente più grave che è stato ricoverato in terapia intensiva al San Paolo di Savona. Al momento ho notizie confortanti sulle 4 persone, ovviamente aspettiamo che siano i medici a sciogliere la prognosi”. “Sull’origine dell’incendio – ha aggiunto il presidente della Regione Liguria – saranno la magistratura e le perizie a fare chiarezza. Da quello che mi risulta è scaturito da un paziente ricoverato ed è stato ritrovato un accendino. Spero che i magistrati e le perizie ci dicano in fretta cosa è successo. Intanto il personale tecnico di Asl2 e gli ingegneri strutturisti sono già al lavoro: alcune parti dell’edificio sono già state restituite alla loro funzione sanitaria, altre lo saranno già nelle prossime ore, comprese le sale operatorie del blocco di ortopedia e traumatologia: ci auguriamo quindi che in poco tempo tutto torni alla normalità”.
Al sopralluogo era presente anche l’assessore regionale alla Protezione civile e il capo della protezione civile regionale Stefano Vergante “nel caso servissero strutture della colonna mobile di Albenga – ha spiegato il governatore – per ospitare soprattutto quegli ambulatori dei codici bianchi che davano un pò di respiro al pronto soccorso. Se non vi sarà uno spazio all’interno considerato agevole per vicinanza col pronto soccorso, li allestiremo in strutture della protezione civile, ma – ha concluso – credo che nel giro di qualche settimana l’edificio possa essere recuperato alla sua funzione”.

foto: ufficio stampa Regione Liguria

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Liguria, nasce unità pronto intervento per incidenti causati da animali

GENOVA (ITALPRESS) – La Liguria è la prima regione in Italia a dotarsi di una unità di pronto intervento mista composta da veterinario, polizia locale, guardia regionale faunistico venatoria per garantire una più efficace gestione e riduzione del rischio di incidenti causati dalla fauna selvatica, per la tutela dell’incolumità pubblica e per la gestione del fenomeno in ambiente antropizzato. La Giunta regionale ha infatti approvato la costituzione di due nuove Unità specialistiche di staff, interne al Settore Politiche della Natura e delle Aree interne, Protette e Marine, Parchi e Biodiversità: l’obiettivo è quello di sviluppare una nuova organizzazione che permetta di potenziare e migliorare ulteriormente la gestione della peste suina africana, dando risposte sempre più efficaci non solo nelle zone rurali, ma soprattutto in quelle antropizzate, e allo stesso tempo di potenziare la fase di studio, gestione e mitigazione del rischio.
Tutto questo, contemperando e tutelando allo stesso tempo le esigenze di sicurezza dei cittadini, di salute pubblica e di tutela dell’ambiente dal punto di vista della flora e della fauna. Si sta valutando la possibilità di costituire un posto di comando avanzato interistituzionale che comprenda tutte le professionalità necessarie per garantire interventi efficaci e puntuali, specialmente in ambito urbano. L’unità specialistica denominata “Biodiversità urbana, reti naturali e rurali” avrà compiti di potenziamento dei dispositivi di gestione della fauna selvatica nei territori urbani, extraurbani e protetti e negli ambienti antropizzati, di valutazione della presenza della fauna autoctona e alloctona e dell’impatto sul territorio urbano, extra urbano e nelle aree rurali, di supervisione delle politiche di contrasto alla diffusione della fauna selvatica con valutazione dell’impatto in ambito urbano, di gestione del fenomeno di inurbamento attivo e passivo e della gestione della fauna selvatica in condizioni di particolari complessità in cui viene richiesta dalla normativa la presenza di un veterinario. Oltre a questo, si occuperà di azioni educative in materia di corretta convivenza tra uomo e fauna selvatica. L’unità specialistica denominata “Assistenza amministrativa, tecnica e naturalistica agli Enti gestori delle Aree Protette” si occuperà di supporto dello svolgimento delle attività amministrative, tecniche e naturalistiche degli Enti gestori delle aree protette, con particolare riferimento alla gestione della flora e della fauna selvatica e al monitoraggio degli habitat e delle specie. Oltre a questo, si occuperà di Progettazione e gestione dei procedimenti finanziati dal Piano di Sviluppo Rurale e dal Fondo Strategico Regionale, nell’ottica di potenziare tutti i dispositivi necessari per assistere gli Enti locali e gli Enti gestori delle aree protette nella gestione delle misure del PSR e dei fondi dell’FSR, anche in funzione della tutela ambientale e della protezione della fauna selvatica.
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– credit photo agenziafotogramma.it –

Piemonte, in vigore ordinanza per ridurre presenza dei cinghiali

TORINO (ITALPRESS) – E’ entrata in vigore ieri l’ordinanza della Regione Piemonte che detta misure urgenti e mirate per diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio.
Il documento firmato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, stabilisce che la caccia di selezione al cinghiale può essere effettuata anche nelle ore notturne, previo utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui. Il cacciatore che intende esercitare la selezione al cinghiale in qualunque Ambito territoriale di caccia o Comprensorio alpino diverso da quello di ammissione deve richiedere la relativa autorizzazione all’ente di gestione, che la rilascia entro 48 ore senza oneri economici aggiuntivi. Gli appostamenti temporanei e le altane possono essere posizionati ad una misura non inferiore a 50 metri dal confine dell’area protetta informando l’ente gestore.

Foto: agenziafotogramma.it

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Infrastrutture, da Mims 89 milioni per la rigenerazione di Genova

GENOVA (ITALPRESS) – E’ stato firmato a Genova il protocollo d’intesa per la rigenerazione urbana dei quartieri interessati dalla linea ferroviaria che collegherà il Terzo Valico alle banchine del porto. Il documento è stato sottoscritto in prefettura dal ministro Enrico Giovannini, dal sindaco Marco Bucci, dal presidente della Regione Giovanni Toti, dal commissario straordinario Calogero Maugeri e dall’amministratore delegato di Ferrovie Luigi Ferraris. “Per la prima volta, il progetto dà concreta attuazione alla direttiva Draghi sulla sostenibilità ambientale delle infrastrutture -ha sottolineato il ministro Enrico Giovannini -. E’ un progetto pilota dell’applicazione di questo nuovo modo di fare le infrastrutture che non possono andare a scapito delle comunità locali. E’ un esempio di come sia possibile cambiare il modo di realizzare le opere pubbliche prevedendo la creazione di infrastrutture necessarie per modernizzare il Paese, ma tenendo conto delle esigenze di riqualificazione e rigenerazione del territorio in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Lo stanziamento iniziale previsto dal Mims è di 89 milioni “ma si potranno aggiungere ulteriori risorse – ha spiegato Giovannini -. Abbiamo stimato e suggeriamo a chi verrà dopo di noi di potenziare questo fondo per altri 100 milioni”. Il progetto dovrà essere presentato dal Comune nei prossimi mesi. L’area interessata verrà suddivisa in tre fasce omogenee: fino a 10 metri dai binari sono previsti l’esproprio e la demolizione degli edifici esistenti, da 10 a 20 metri potrà essere valutato anche l’indennizzo con interventi di rigenerazione a carico del Comune, nell’ultima fascia fino a 30 metri dalle rotaie interverranno solo i risarcimenti.
“Il piano renderà più funzionali le infrastrutture esistenti, migliorando l’accessibilità e ampliando gli spazi verdi: si tratta, quindi, di un progetto di rilevanza strategica non solo dal punto di vista infrastrutturale e della mobilità, con una parte di Genova pronta a cambiare definitivamente volto – ha spiegato il presidente Giovanni Toti -. Nelle scorse settimane Regione Liguria ha inoltre attivato la procedura di Pris, Programma Regionale d’Intervento Strategico, per quanto riguarda i soggetti interferiti dai lavori di realizzazione dell’ultimo miglio del Terzo Valico ferroviario che riguarda la medesima tratta che va da Fegino al porto di Genova e attraversa l’area del Campasso, a Certosa”. “Cercheremo di demolire meno case possibili perchè vogliamo che Certosa tragga beneficio da quest’opera. Avremo bisogno di moltissime risorse, in particolare di personale, ma questo non sarà un impedimento”, ha aggiunto il sindaco Bucci.

foto: xa8
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