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Alberto Biraghi nuovo presidente della Piccola Industria piemontese

TORINO (ITALPRESS) – Alberto Biraghi, amministratore delegato del caseificio Valgrana di Scarnafigi, è stato eletto presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Piemonte per il prossimo biennio durate il Consiglio generale svoltosi al termine delle Pre Assise della Piccola Industria. Succede a Gabriella Marchioni Bocca, di cui è stato vice nel mandato appena scaduto. A questo importante momento che ha portato al passaggio del testimone è intervenuto anche Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte. Alle Pre Assise torinesi, quarte nelle nove organizzate nella penisola in vista delle Assise generali del 17 giugno, convocate a Bari, ha preso parte il presidente nazionale della Piccola Industria, Giovanni Baroni. L’appuntamento era rivolto in particolare ai Comitati regionali di Liguria, Valle d’Aosta e Piemonte, rappresentati dai rispettivi presidenti, Renato Goretta, Edy Incoletti e Gabriella Marchioni Bocca. Baroni ha sottolineato l’importanza di questo come degli altri otto confronti, utili per raccogliere gli spunti che saranno elaborati a porte chiuse dai partecipanti alle Assise nel capoluogo pugliese.
Fra i suoi rilievi, è emersa la constatazione di come la crisi internazionale abbia fatto comprendere la fallacità della convinzione, diffusasi nei lustri scorsi, che il “fare” (“E noi sappiamo cosa significa fare!”) fosse meno importante del comprare in giro per il mondo. Ora che la catena di approvvigionamento globale è in piena dèfaillance, si ragiona sulla rimodulazione della supply chain. E, come ribadito da Carlo Bonomi, è da rimodulare anche il Pnrr, per consentire davvero alle aziende di fare, operare e decidere investimenti. Occorre, comunque, un approccio strutturale, invece che congiunturale, e su questo lavoreranno le Assise di Bari, da cui emergeranno le proposte di soluzione delle problematiche odierne più serie.
Dopo l’elezione, Alberto Biraghi ha dichiarato: “Sono orgoglioso, e al tempo stesso commosso, dalla fiducia che mi è stata accordata, per la quale esprimo la massima gratitudine. Assumo l’incarico in un periodo particolarmente delicato, conscio delle accresciute responsabilità del nostro Comitato e di Confindustria, a livello nazionale e territoriale, nei confronti delle aziende associate. Come ha ricordato il presidente Baroni, la crisi legata all’aumento del costo delle materie prime e alle difficoltà di approvvigionamento, nel caso “ottimistico” in cui la guerra in Ucraina finisca entro giugno, avrà effetti pensanti sul 50% delle imprese italiane, e fra queste quelle di piccole dimensioni sono le più fragili”.
Al riguardo, Giovanni Baroni ha sottolineato, sostenuto dall’applauso corale dei presenti, come ci voglia tanto coraggio: quello degli imprenditori, certo, ma anche delle istituzioni. Confindustria nazionale, tramite Carlo Bonomi, chiede con forza al Governo un’operazione trasparenza, per comprendere se vi siano speculazioni in atto, ad esempio, sull’energia. “O c’è l’industria, o non c’è il Paese”, ha detto Baroni.
Alberto Biraghi nel suo primo commento quale presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Piemonte, dopo aver ribadito l’importanza che riveste il fare squadra, si è riallacciato proprio a questi concetti: “L’ultima edizione delle nostre Assise si tenne nel 2011. E’ venuto il tempo di rinnovarle perchè, da allora, tutto è cambiato e c’è bisogno di un momento identitario forte, che faccia perno sui nostri valori, per favorire il confronto fra le imprese, di cui vogliamo ascoltare i bisogni e i problemi con cui devono vedersela ogni giorno sui territori, e la nuova Presidenza della Piccola Industria. Attraverso un confronto serrato incentrato sulla fase storica attuale, cercando prospettive nuove alla luce dei mutamenti che si succedono con una velocità mai vista, individueremo opportunità e formuleremo ipotesi di soluzioni concrete da condividere e da proporre ai nostri stakeholder. Vogliamo porre le basi di un percorso di rilancio e di crescita per la nostra componente, le piccole imprese e il Paese”.
“Le macrotematiche individuate per il confronto e la discussione che terremo il 17 giugno”, ha precisato Biraghi, “sono: competenze e capitale umano, nuova impresa tra digitale e fisico, finanza e crescita, sostenibilità e transizione green, con le infinite sfaccettature che ciascuna di esse sottende. Sono i capisaldi di un progetto complessivo che nascerà dalle Assise della Piccola Industria e che sottoporremo al livello politico, non per inseguire chimere, ma per uscire, in concreto, da una situazione che non possiamo nascondere sia preoccupante. Da imprenditori, però, possediamo quel coraggio a cui si è richiamato l’amico Baroni e abbiamo tuttora una grande voglia di fare. Insieme, potremo costruire un futuro assai più sereno di quello che ci si potrebbe attendere oggi”.
Per il Comitato Piccola Industria territoriale cuneese, alle Pre Assise hanno preso la parola Nicoletta Trucco (Torrefazione Caffè Excelsior di Busca), soffermatasi sulle questioni dell’internazionalizzazione e della partecipazione alle fiere e ai saloni all’estero, e Giorgio Proglio (Zeta Bi di Alba), attento in particolare alla transizione digitale e al problema delle troppe piccole imprese che, al riguardo, non hanno ancora adeguate competenze. Alberto Biraghi, oltre a presiedere anche il Comitato Piccola Industria di Confindustria Cuneo, fa parte della squadra che affianca Baroni nella guida della Piccola Industria nazionale, con delega alla logistica e ai trasporti. Inoltre, poche settimane fa, è stato eletto rappresentante della Piccola Industria nazionale nel Consiglio Generale di Confindustria.
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Piemonte, Cirio “Lavoriamo a contributo per chi ospita profughi”

TORINO (ITALPRESS) – “Vorremmo attivare un fondo, coinvolgendo le fondazioni bancarie, per erogare delle risorse a sostegno delle famiglie che stanno ospitando i profughi ucraini. Al momento sono escluse, e protraendosi nel tempo l’ospitalità, potrebbero ridursi la capacità di sostegno”. Così Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, annuncia un progetto per integrare i fondi statali per i profughi ucraini, introducendo una misura economica a favore di chi li ospita in casa. Misura che si integra all’accordo della regione con gli albergatori per offrire un’accoglienza adeguata a chi arriva dall’Ucraina.
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Europa, Toti “senza l’Unione saremmo più soli e in pericolo”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Senza l’Europa oggi saremmo più soli e più in pericolo”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervenuto alla Conferenza Nazionale per la promozione del progetto Eloge-European Laben of Governance Excellence Italia, in corso a Venezia presso il Palazzo della Regione Veneto sul tema “L’importanza della governance per gli enti locali nei Principi del Consiglio d’Europa”. Tra gli intervenuti al dibattito, anche il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini “con cui ho condiviso la presidenza della Conferenza delle Regioni nei duri tempi della pandemia”, ha ricordato Toti. “Due anni fa a quest’ora con il collega Bonaccini eravamo in trincea a combattere contro il covid – ha proseguito il presidente della Liguria – e a lavorare per le riaperture in sicurezza, un percorso che ha visto le Regioni protagoniste nella capacità di decidere, agire e reagire. Per questo oggi è bello essere qui insieme a lui a Venezia a parlare di futuro e di Europa, un tema mai così di attualità con la guerra in corso in Ucraina e all’indomani delle elezioni in Francia. In questa giornata vogliamo sottolineare che l’Europa non è solo Bruxelles e non può essere considerata un’istituzione lontana” ma “oggi più che mai, nel momento in cui i cittadini spaventati dalla guerra e provati dal Covid spesso non colgono i benefici dell’Unione, identificandola con un potere lontano e insensibile – ha sottolineato Toti – l’Europa deve coinvolgere sempre più i Comuni e le Regioni, portando le sue buone pratiche di governo sempre più vicino alle persone”.
“E’ troppo semplicistico vedere i difetti delle politiche europee, pur ammettendo che ve ne sono molti – ha proseguito – mentre non è così immediato vederne i benefici, i quali però sono concreti: una moneta unica che difende i nostri risparmi e ci consente di comprare sul mercato internazionale (basti pensare a quali difficoltà troveremmo oggi sui mercati se avessimo ancora la lira), la capacità di modernizzare e investire come accade con le risorse del Pnrr, la libertà di circolazione delle merci e del lavoro e, non ultimo, la capacità di reagire insieme alle crisi come quella scatenata dalla Russia. Tutti elementi che incidono sulle nostre vite ma che spesso non vengono compresi fino in fondo: spetta dunque alle Regioni e ai Comuni – ha concluso Toti – mettere in campo buone politiche che avvicinino l’Europa ai suoi cittadini”.
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Infrastrutture, a Genova protocollo della legalità per opere da 1,4 mld

GENOVA (ITALPRESS) – Il “modello Genova” usato per ricostruzione del ponte sul Polcevera sarà applicato ad altre due opere fondamentali per la città: la nuova diga del porto e l’ampliamento dei cantieri navali di Fincantieri a Sestri Ponente, lavori che valgono complessivamente 1,4 miliardi e 10mila posti di lavoro. E’ quanto prevedono i due protocolli di legalità firmati oggi in prefettura dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, dai presidente ligure Giovanni Toti, dal sindaco di Genova Marco Bucci e dai segretari regionali di Feneal Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
Il protocollo include controlli per prevenire l’infiltrazione di organizzazioni mafiose, evitare i fenomeni di corruzione e garantire la sicurezza nei cantieri. Attraverso il monitoraggio dei flussi di manodopera verranno accertate la regolarità contributiva e l’applicazione del contratto nazionale.
“Le risorse del Pnrr saranno tante, c’è bisogno davvero di un grande controllo, che le risorse non vadano a finire nelle mani sbagliate. E Genova in questo rappresenta davvero un modello se pensiamo al ponte Morandi, alle opere fatte in deroga che però hanno consentito tutti i lavori necessari – ha commentato la ministra Lamorgese -. Un protocollo che potrebbe essere anche applicato in altri territori. Questo è un metodo che abbiamo utilizzato come governo anche durante il periodo della pandemia, quando c’era necessità di dare risorse ai Comuni”.
“E’ un accordo molto simile a quello che abbiamo fatto per il ponte – ha ricordato il sindaco Marco Bucci -. E’ un sistema che funziona bene e vogliamo estenderlo a tutte le opere importanti come la nuova sopraelevata portuale, il tunnel sub-portuale, il tunnel della Val Fontanabuona. Queste sono le richieste che faremo per il futuro”.”Genova è un ulteriore esempio – ha aggiunto il presidente ligure Giovanni Toti -. Abbiamo costruito il ponte Morandi in tempi rapidi senza alcun abbassamento della vigilanza sul fronte degli appalti. Questo vuol dire che si potrà fare presto e bene, e credo sia l’obiettivo di tutti in questo Paese”.
“E’ un protocollo di vigilanza rafforzato – ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini -. I controlli per queste due opere saranno particolarmente invasivi perchè i rischi sono superiori. Noi abbiamo la fortuna di avere il precedente del ponte che ha già istituito e fatto funzionare la banca dati che sostanzialmente applicheremo a queste due opere e che consentirà di tracciare tutti i soggetti e le condizioni di lavoro nei cantieri, ma anche i flussi finanziari legati alle opere”.
“Di particolare rilevanza anche la costituzione del tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera volto a contrastare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata e nel quale il sindacato sarà presente e farà la propria parte – hanno aggiunto Federico Pezzoli, Andrea Tafaria e Mirko Trapasso, segretari liguri di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil -. In particolare il tavolo si occuperà di individuare le azioni con le quali definire le procedure di reclutamento di massima trasparenza, a garanzia non solo di lavoratori e imprese virtuose, ma più in generale di tutta la collettività”.
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Covid, 79 nuovi positivi in Valle d’Aosta

AOSTA (ITALPRESS) – In Valle d’Aosta 79 nuovi positivi, il totale diventa quindi di 33.116 da inizio pandemia, secondo i dati del bollettino regionale. I positivi attuali sono 1.164. Tra questi nessuno in terapia intensiva e 17 ricoverati. Il totale dei decessi è stabile a 527.
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Liguria, Toti incontra l’ammiraglio di divisione Ribuffo

GENOVA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha incontrato questa mattina, nella sede della giunta regionale, l’ammiraglio di divisione Pierpaolo Ribuffo, alla guida del Comando Marittimo Nord di base alla Spezia. “E’ stato un colloquio proficuo – afferma Toti – in cui abbiamo avuto modo di condividere la grande importanza e le potenzialità del comparto marittimo, in tutta la Liguria e in particolare alla Spezia. E’ stata anche l’occasione per ribadire la piena collaborazione e sinergia tra la Regione e la Marina Militare”.
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Draghi firma il Patto per Torino “Città laboratorio di innovazione”

TORINO (ITALPRESS) – “La cerimonia di oggi è un’occasione per pensare insieme il futuro di Torino, perchè risponda con inventiva e coraggio alle trasformazioni del nostro tempo, come ha saputo fare in passato”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione della firma del Patto per Torino che, secondo il premier, “è stata spesso un laboratorio dove ricercare soluzioni innovative a cambiamenti epocali. Questa è la storia di Torino – e vogliamo che continui ad esserlo. Il Patto che firmiamo oggi rappresenta un impegno che il Governo assume con la città, a cui destiniamo circa 1,1 miliardi di euro; e che il Comune prende di fronte ai cittadini, con l’obiettivo di risanare le proprie finanze e investire con attenzione, ambizione, lungimiranza. Sono fiducioso che queste risorse possano dare maggiore serenità al Comune nel programmare gli interventi da realizzare nei prossimi anni”. Draghi ha assicurato la volontà del governo di accompagnare i cambiamenti nati in città verso obiettivi di lungo termine.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’importante opportunità per investire nel futuro di Torino e del Piemonte – come delle altre parti d’Italia. A differenza di molti progetti del passato, imposti dall’alto senza un confronto con le comunità, il Governo vuole dare risposte alle esigenze manifestate dai cittadini. Vogliamo fornire i mezzi per affrontare le grandi trasformazioni in atto, come il cambiamento climatico, i cui effetti sono evidenti anche qui. Mi riferisco al periodo di siccità durato 110 giorni, uno dei più lunghi nella storia della città e della Regione, a cui sono seguite le grandinate violente di questi giorni. La produzione idroelettrica, che rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile in Piemonte e in Italia, è scesa a livelli tra i più bassi degli ultimi 20 anni. Queste condizioni anomale si ripercuotono anche sull’agricoltura. Vedere il Po scarseggiare d’acqua è un colpo alla nostra storia. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha aggiunto – interveniamo per riattivare i processi naturali e favorire il recupero della biodiversità in tutta l’area del Po, lungo tutto il suo corso. E’ un progetto importante, a cui destiniamo 360 milioni. Altri 145 milioni andranno al Piemonte per tutelare ulteriormente le risorse idriche”. Draghi ha ricordato che per contrastare il cambiamento climatico occorre ripensare l’energia, l’industria, la mobilità.
“Il Governo può e deve avere un ruolo di sostegno nella gestione di questi cambiamenti, per realizzarli con rapidità e ridurre i costi della transizione per imprese e cittadini. Lo facciamo per l’automotive, una delle filiere più complesse e strategiche per l’Italia, con legami profondi con la città di Torino. Investiamo 8,7 miliardi fino al 2030 per aiutare le aziende del settore nella transizione ecologica. Vogliamo aumentare la domanda e sostenere l’offerta, puntando sulla ricerca e incentivando la creazione delle competenze necessarie”. Secondo il presidente del Consiglio lo sviluppo economico deve andare di pari passo con il progresso civile e la lotta alle diseguaglianze e quindi: nuovi alloggi in città, miglioramento delle case popolari, rigenerazione urbana, potenziamento del trasporto pubblico locale, scuola e sanità. “Voi torinesi avete mostrato di saper reinventare la vostra città in una direzione più solidale, più sostenibile. Di voler lavorare in industrie innovative – ha concluso il premier -. Più volte siete riusciti a incidere in modo positivo e concreto sulle politiche pubbliche. A voi torinesi, rivolgo un appello: continuate a unire le vostre intelligenze e a dedicare il vostro entusiasmo a questi obiettivi. I prossimi anni devono segnare l’inizio di una nuova sperimentazione. Per Torino, e per tutta l’Italia”.
“In un difficile contesto si inserisce l’opportunità del Pnrr, il Piano di rilancio di tutto il Paese attraverso il quale l’intero sistema nazionale può trarre quella forza e quella fiducia nel futuro che da decenni attendevamo. Per Torino e per tutta la sua area metropolitana si tratta dell’opportunità di coniugare i due pilastri della nostra strategia programmatica: ripresa economica e ricucitura sociale”, ha detto il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
“Il programma di investimenti che Torino effettuerà nei prossimi anni con le risorse del Pnrr e con i Fondi complementari, è uno dei più importanti della storia della nostra città”, ha aggiunto il sindaco, ricordando che ad attendere Torino ci sarà un periodo molto intenso per il quale “è indispensabile mantenere conti solidi e bilanci in equilibrio. Un lavoro che deve coinvolgere tutti, un impegno comune che deve portarci a una nuova fase di crescita e sviluppo, non possiamo sprecare questa grande opportunità”, ha concluso.
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Piemonte, Confindustria e Intesa Sanpaolo fissano priorità per imprese

TORINO (ITALPRESS) – Azienda, politica e finanza sedute attorno allo stesso tavolo, per condividere e attuare le priorità dell’economia Piemonte. E’ quanto capitato stamane al grattacielo di Intesa Sanpaolo in un incontro organizzato da Confindustria Piemonte cui hanno partecipato anche il presidente Carlo Bonomi, e tutti i rappresentanti regionali di viale dell’Astronomia. Al centro del dibattito transizione verso la mobilità sostenibile, il consolidamento di settori recentemente vincenti come agri-eno-food, l’innalzamento della competitività delle filiere storiche come tessile, aerospazio e lusso. “Stiamo attraversando un momento complicato, di grande transizione, trasformazione e incertezza. Dopo la lunga crisi pandemica, stiamo vivendo la tragedia della guerra che colpisce la popolazione ucraina, tragedia immane e spaventosa, un conflitto che coinvolge e tocca ciascuno di noi. Siamo qui per confrontarci sulle criticità e sulle priorità di sviluppo delle imprese del Piemonte, sul ruolo che ciascuno di noi vuole e deve avere. A noi, come Confindustria, il compito di supportare il sistema imprenditoriale e di condividere con le istituzioni la visione industriale di una regione che per tornare a correre deve iniziare a crescere almeno del 3% all’anno in maniera strutturale. Oggi è il momento di condividere priorità e responsabilità, mettendo in campo il coraggio di affrontare i prossimi mesi: perchè siano un punto di partenza solido”, ha detto Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, introducendo i lavori.
Sviluppo che secondo i presidenti delle otto territoriali piemontesi di Confindustria, i leader dei giovani imprenditori, della piccola industria e dell’Ance Piemonte deve seguire le direttrici del Piano Industriale presentato alla Regione da Confindustria Piemonte l’anno scorso. Al centro, oltre alla transizione energetica e tecnologica, ci sono le occasioni che arrivano da settori in forte crescita come life-science, medicina, biotech e salute. Così come si devono sviluppare l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy. Allo stesso tempo anche il turismo può diventare un’industria di sistema, mentre le costruzioni devono puntare alla rigenerazione e all’innovazione di materiali e tecnologie. Tutto questo deve avvenire diffondendo intelligenza artificiale, robotica e big data nelle specializzazioni locali. All’orizzonte c’è poi il completamento di alcune fondamentali infrastrutture materiali, che possono consolidare il ruolo del Piemonte anche come piattaforma logistica di terza generazione. Temi evidenziati e condivisi anche dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, e da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, che hanno aperto il convegno con un indirizzo di saluto.
Nel corso del dibattito sono stati toccati anche molti altri punti nodali per le imprese, a cominciare dalla necessità di sempre maggiori risorse su formazione e qualificazione professionale del capitale umano, di una reale semplificazione amministrativa e normativa, anche per cogliere al meglio le opportunità che derivano da Pnrr e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). A conclusione dei lavori è intervenuto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
“Questo incontro è un’occasione importante per capire le nuove esigenze delle imprese e per mettere a punto il miglior sostegno possibile. Non solo per affrontare le oggettive difficoltà. Siamo nel pieno di un’ampia trasformazione produttiva e dei consumi nel segno della sostenibilità. In Piemonte abbiamo già erogato 200 milioni di finanziamenti green e circular. Questo è un territorio ricettivo all’innovazione”, ha spiegato Stefano Barrese, a capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
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