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Ucraina, Reale Foundation porta beni di prima necessità al confine bellico

TORINO (ITALPRESS) – Prosegue l’azione umanitaria promossa da Reale Foundation in collaborazione con l’Associazione moldava Viata fara leucemie – Una vita senza leucemia – per sostenere la popolazione ucraina attualmente rifugiata a Chisinau, in Moldavia. Questa mattina è partito infatti un VAN carico di beni di prima necessità, messo a disposizione da Tecnoservice, storico fornitore di Reale Group.
Una tonnellata di scatoloni (450) pieni di prodotti per l’infanzia, prodotti per l’igiene personale donati dal Gruppo Celeghin di Padova, kit di primo soccorso, coperte e indumenti invernali, sono il frutto della raccolta beni promossa da Reale Foundation durante tutto il mese di marzo.
Un’iniziativa resa possibile grazie alla generosità delle persone di Reale Group e della popolazione del territorio piemontese. Fondamentale il supporto dell’Agenzia Reale Mutua Torino Santa Rita per la raccolta e dell’Agenzia Reale Mutua Borgosesia per la messa a disposizione di personale volontario.
“Reale Group condanna l’uso della violenza e la prevaricazione dei diritti umani in ogni forma – ha dichiarato Virginia Antonini, Direttore della Sostenibilità e della Comunicazione Istituzionale di Reale Group – I profughi hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria ed è fondamentale intervenire con iniziative concrete e tempestive. Reale Group, attraverso Reale Foundation, continua a promuovere una catena del valore virtuosa che coinvolge tutte le sue Persone e i suoi stakeholders, fornitori compresi. E’ il nostro essere Mutua. Restituire per il bene comune è autenticamente parte del nostro modo di fare impresa”.
“Siamo onorati di poter partecipare nel nostro piccolo ad alleviare il dolore e a donare un sorriso a chi in questo momento è stato colpito dalla catastrofe immensa della guerra”, ha dichiarato Stefano Maffei, Managing Director di Tecnoservice.
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Covid, 67 nuovi positivi in Valle d’Aosta

AOSTA (ITALPRESS) – In Valle d’Aosta 67 nuovi positivi, il totale diventa quindi di 32.690 da inizio pandemia, secondo i dati del bollettino regionale. I positivi attuali sono 1.212. Tra questi nessuno in terapia intensiva e 21 ricoverati. Il totale dei decessi resta 525.
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Covid, Toti “Ora inizia la vera convivenza con il virus”

GENOVA (ITALPRESS) – “Domani, 1° aprile, sarà il primo giorno senza lo stato di emergenza, dopo oltre due anni in cui abbiamo affrontato eventi e situazioni che difficilmente avremmo potuto anche solo immaginare prima. Ora di fronte a noi si profila una graduale e progressiva eliminazione delle regole con cui abbiamo convissuto in questi mesi, dal sistema dei colori al green pass. A questo punto inizia la fase di vera e propria convivenza con il virus, che deve coincidere con la definitiva ripartenza di questo Paese”. Così il presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Ora più che mai – aggiunge Toti – è indispensabile un forte senso di responsabilità e di comunità per tornare alla vita e alla normalità: è necessario lavorare a protezione dei soggetti più fragili e di chi potrebbe ancora subire conseguenze gravi in caso di contagio con un virus che ancora circola. Su questo fronte ritengo sia necessario ragionare sull’opportunità di un richiamo stagionale del vaccino anti Covid, per far sì che la convivenza con questo virus sia effettiva e reale”.
“La fine dello stato di emergenza non sarebbe stata possibile senza i vaccini e la straordinaria campagna messa in campo dalla Regioni e dalla struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che esattamente un anno fa visitò il nostro hub vaccinale allestito alla Fiera di Genova: da quel momento iniziò la vera campagna vaccinale di massa, con punte di oltre 16mila vaccini al giorno, gli open days e le diverse aperture notturne per accelerare il più possibile e mettere in sicurezza la popolazione”. Ad oggi, in particolare, l’84,30% della popolazione ligure over12 ha effettuato almeno una dose di vaccino, mentre per quanto riguarda la dose booster, risulta coperto l’85,15% dei liguri che abbiano fatto la seconda dose da almeno quattro mesi. “Non possiamo dimenticare – aggiunge Toti – che la pandemia ha comportato lutti e sofferenze, con oltre 5mila morti in Liguria, e un gigantesco sforzo per tutto il sistema sanitario regionale, che ha però dimostrato di saper affrontare questa sfida: innanzitutto con il grandioso sforzo legato al tracciamento. In Liguria sono stati effettuati a oggi oltre 5 milioni i tamponi, tra molecolari e antigenici rapidi, che hanno consentito il tracciamento degli oltre 383mila positivi registrati in Liguria, guariti e deceduti compresi”.
“Oltre a questo, nessuno in Liguria è mai stato lasciato indietro, tutti coloro che ne avevano bisogno hanno ricevuto tutte le cure necessarie, e la nostra regione è stata all’avanguardia nelle cure contro il Covid, penso ad esempio agli anticorpi monoclonali e alla pillola anti Covid Molnupiravir. Inoltre il sistema ha dimostrato grande flessibilità e capacità di adattare i reparti alle esigenze: adesso – precisa Toti – abbiamo di fronte un’altra sfida, cioè recuperare e smaltire le liste di attesa e tutte le attività sanitarie che, a causa della pandemia, sono state ridotte o sospese. Per questo abbiamo realizzato e messo in campo il piano Restart sanità, che dopo il rallentamento a causa del riacutizzarsi della pandemia dell’autunno e dell’inverno scorso, adesso è pronto a correre e dipanare i propri effetti sul sistema: la riconversione dei reparti Covid, che stanno tornando alla loro normale attività, ci consentirà di raggiungere questo obiettivo fondamentale, per il quale lavoriamo con con tutte le nostre forze a disposizione e con importanti investimenti”, conclude.
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Toti “86 strutture hanno aderito al bando per ospitare i profughi”

GENOVA (ITALPRESS) – “In Liguria sono 86 gli alberghi, agriturismi e affittacamere che hanno aderito al bando aperto da Regione Liguria, grazie ai fondi di Protezione Civile, con lo scopo di individuare strutture ricettive da destinare all’ospitalità temporanea della popolazione ucraina in arrivo nella nostra regione: 38 a Genova, 19 a Imperia, 24 a Savona, 5 a Spezia. E’ ancora in corso l’idoneità dei requisiti richiesti per poter stilare l’elenco completo delle strutture e nel frattempo abbiamo convocato per mercoledì prossimo il Comitato Operativo regionale alla presenza dei prefetti per incrociare offerte e disponibilità, andando a soddisfare le richieste delle stesse prefetture nel caso rimanessero scoperte le richieste Cas (Centri accoglienza straordinaria)”. Così il presidente di Regione Liguria e commissario delegato a coordinare l’accoglienza dei profughi in Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone in merito all’emergenza Ucraina.
“Intanto- ha aggiunto l’assessore Giampedrone – saranno rinnovate le concessioni, in scadenza domani, delle strutture di Santa Dorotea in via Liri e di viale Cembrano che fino al 31 dicembre saranno utilizzate dalla Sanità e dalla Protezione Civile mentre l’indicazione, sempre in accordo con la Sanità, per la struttura La Riviera di Savona è quella di proseguire l’accordo fino alla fine di aprile in attesa di capire l’evoluzione dell’emergenza”.
Ad oggi invece sono 4.293 i presi in carico nelle Asl liguri, 3.561 gli STP generati, 1.604 nella fascia under 18, 1.479 tra i 18 e i 49 anni, 151 over 50.
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Maxi frode fiscale e riciclaggio, 12 arresti tra Lombardia e Piemonte

MONZA (ITALPRESS) – La Guardia di finanza di Monza ha smantellato un’associazione criminale, con sede operativa in Brianza, finita al centro di un’indagine per frode fiscale e riciclaggio transnazionale. Scoperto un giro di oltre 172 milioni di euro di fatture false, emesse ed utilizzate da 71 aziende. Dodici persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Disposti dal gip anche sequestri per 57 milioni di euro.
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Monza, coordinata dalla Procura brianzola, tra Lombardia e Piemonte. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, emissione ed utilizzo di fatture false, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti.
Contestualmente è in corso di esecuzione un provvedimento di sequestro preventivo di denaro e beni per circa 57 milioni euro, corrispondenti all’imposta evasa ed ai profitti illeciti riciclati/autoriciclati dagli indagati.
Le indagini, sviluppate dai Finanzieri della Compagnia di Seregno anche attraverso Ordini Investigativi Europei indirizzati alle autorità giudiziarie di vari Paesi comunitari, hanno tratto origine dall’esecuzione di una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale di Desio operante nel settore del recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici, nell’ambito della quale sono emerse, da subito, anomalie contabili e finanziarie, avvalorate da una serie di segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema finanziario antiriciclaggio, a carico del titolare dell’impresa con la complicità di alcuni componenti del nucleo familiare, anche mediante il ricorso ad operazioni di addebito verso l’estero a favore di soggetti di diritto cinese.
Le successive investigazioni delegate dalla Procura della Repubblica di Monza – durate oltre 2 anni e sviluppatesi anche attraverso l’esecuzione di perquisizioni nei confronti di 123 obiettivi fra persone fisiche e giuridiche, di cui 107 in Italia e 16 all’estero (Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovenia, Spagna e Ungheria) a mezzo di un apposito “centro di coordinamento” dell’operazione tra le autorità giudiziarie italiana ed estere in ambito Eurojust all’Aia – hanno consentito di ricostruire, sulla base degli elementi raccolti, un sofisticato sistema di frode fiscale che sarebbe stato perpetrato ininterrottamente tra il 2013 e il 2019 – nel settore del commercio dei metalli ferrosi – da un sodalizio criminale con centro direzionale in Brianza, mediante il ricorso a false fatturazioni.
Gli investigatori hanno fatto luce su uno schema collaudato che, al fine di eludere il concomitante evolversi della normativa antiriciclaggio, si è evoluto nel corso degli anni per consentire ad una serie di imprese prevalentemente del Nord Italia di creare costi fittizi, ottenere un illecito risparmio d’imposta e creare fondi “in nero” extra bilancio.
Complessivamente, secondo le risultanze delle indagini delle Fiamme Gialle di Seregno ammonta a 172 milioni di euro il valore delle false fatture messe in circolazione nel sistema economico, con il coinvolgimento di 71 aziende, di cui 58 imprese italiane (39 con sede in varie province lombarde), 10 società comunitarie (Repubblica Ceca e Ungheria) e 3 soggetti giuridici ubicati fuori dal territorio dell’Unione Europea.
Sono 85 invece le persone sottoposte ad indagini dalla Procura.
A conferma del meccanismo di frode, nel corso delle indagini sono stati individuati e monitorati alcuni “spalloni” (operanti con un organizzato sistema di staffetta tra la Repubblica Ceca e l’Italia, con cadenza pressochè bisettimanale e consegna delle ingenti quantità di denaro contante in territorio austriaco), che in un’occasione sono stati intercettati in entrata del territorio nazionale nei pressi del valico di Ugovizza (UD), con conseguente sequestro preventivo di denaro contante per 245.000 euro, rinvenuto occultato in un’auto con targa Ceca con a bordo due corrieri di valuta appartenenti all’organizzazione.
Mediante tali condotte, gli imprenditori che si sarebbero assiduamente avvalsi delle fatture per operazioni inesistenti, oltre ad avere ottenuto un indebito risparmio d’imposta derivante dall’abbattimento della base imponibile mediante la contabilizzazione di costi fittizi, avrebbero autoriciclato denaro per oltre 41 milioni di euro complessivi, appropriandosi indebitamente di disponibilità economiche delle proprie aziende con relative ricadute su soci e creditori, creando riserve occulte anche in Paesi esteri.
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Piano strategico Stellantis “Dare forward 2030”, ruolo strategico per il Piemonte e Torino

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TORINO (ITALPRESS) – Supportare la transizione energetica in tutti i suoi siti industriali italiani, in particolare in Piemonte e a Torino, con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità e la rilevanza all’interno della famiglia Stellantis attraverso il miglioramento delle loro performance e di assicurare al paese un ruolo strategico tra i principali mercati domestici in cui l’Azienda opera. E’ l’obiettivo che oggi Stellantis ha espresso in un incontro con la Regione Piemonte, il Comune di Torino e l’Unione Industriali Torino a cui è stata ribadita dall’Azienda la centralità dei suoi territori storici.
All’incontro, che si è svolto all’interno del complesso Mirafiori di Torino, hanno partecipato il Presidente di Stellantis John Elkann, l’Amministratore Delegato di Stellantis Carlos Tavares, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il Presidente dell’Unione Industriali Torino Giorgio Marsiaj.
Nell’attuale contesto di crisi multiple in cui si sta cimentando l’industria automobilistica, Carlos Tavares ha sottolineato le sfide che Stellantis deve affrontare per garantire la sostenibilità delle sue operazioni e la necessità di sfidare lo status quo. Il miglioramento continuo delle performance di Stellantis per fare la differenza con i competitor, richiede un impegno congiunto di tutti gli stakeholder, Regione Piemonte, Città di Torino, parti sociali italiane e fornitori ad adottare lo “spirito vincente” e cogliere le opportunità fornite dal piano strategico “Dare Forward 2030”.
Stellantis è fortemente impegnata in Italia, e più precisamente in Piemonte, e gli investimenti per creare il “Turin Manufacturing District” sono solo il primo esempio concreto di queste attività già in corso, con l’implementazione di un processo produttivo efficiente in grado di integrare diverse piattaforme, modelli e sistemi di propulsione (dall’endotermico all’elettrico). La nuova piattaforma elettrificata dedicata a Maserati permetterà di produrre, tra il 2022 e il 2024, le nuove GranTurismo e GranCabrio ma soprattutto la Nuova Quattroporte. Inoltre, l’attuale ciclo di vita e la futura generazione della Nuova Fiat 500, con l’intera gamma di motori elettrici, avranno Torino come unica casa al servizio del mondo.
La grande opportunità di Torino non è solo quella di essere un polo di produzione di veicoli e il cuore del design di tutti gli iconici marchi italiani di Stellantis, ma anche quello di assumere il ruolo di centro di competenza ingegneristico internazionale per l’elettrificazione che può contare su diversi poli come, ad esempio, il Battery Hub e Lab, il più grande impianto Vehicle-to-Grid al mondo per la ricarica bidirezionale e le Solar Power Production Unit a pannelli solari.
Per questo obiettivo, Stellantis ha iniziato a fornire un importante piano formativo a supporto del processo di transizione in atto con l’obiettivo di riqualificare e migliorare le competenze dei propri dipendenti, proseguendo al contempo la proficua collaborazione con il Politecnico di Torino che ha portato alla creazione di un campus di design e mobilità sostenibile all’interno dell’area di Mirafiori.
Il passaggio all’elettrificazione va visto come un modo per creare le condizioni per esplorare nuovi confini, come il recente annuncio della Gigafactory di Termoli o le nuove idee che Stellantis sta esplorando nel campo dell’economia circolare, che richiederanno ulteriori discussioni per costruire progetti insieme alla Regione Piemonte e al Comune di Torino.
Essendo la libertà di movimento un approccio a 360 gradi alla lotta contro il riscaldamento globale, Carlos Tavares ha ricordato che è necessario un impegno sostanziale di tutti gli attori per garantirne l’accessibilità, dal costo dell’energia agli incentivi a sostegno del passaggio del mercato alle vetture elettriche. La combinazione di queste azioni renderà l’Italia leader nella transizione energetica verso una mobilità accessibile e sostenibile. “Stellantis è nata con lo spirito coraggioso e visionario dei nostri padri fondatori per cogliere le grandi opportunità del 21° secolo. Piemonte e Torino sono indissociabili da Stellantis e il futuro della mobilità che stiamo costruendo. Cosa che vogliamo fare insieme ai nostri partner locali e alle parti interessate per essere più forti e raggiungere il nostro scopo in Italia e nel mondo” ha affermato John Elkann, Presidente di Stellantis.
“Sono molto contento della discussione costruttiva che abbiamo avuto oggi per creare la condizione di un futuro sostenibile per le attività di Stellantis in Piemonte e a Torino nell’ambito del nostro piano strategico Dare Forward 2030. Nell’attuale contesto caotico in cui operiamo, vincere Insieme non è solo uno dei valori di Stellantis, ma è il modo in cui affronteremo le opportunità che abbiamo davanti, beneficiando del decisivo sostegno della Regione e della Città. Continueremo il dialogo costruttivo con le nostre organizzazioni sindacali che è stato a lungo intrapreso per la trasformazione di Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile, per offrire ai propri clienti una mobilità pulita, connessa, sicura e conveniente e raggiungere le zero emissioni di carbonio entro il 2038”, ha commentato Carlos Tavares, Amministratore Delegato di Stellantis.
“Incontro prezioso e fecondo. Abbiamo gettato le basi per un lavoro che porteremo avanti insieme, mettendo a disposizione le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale. La Regione e Stellantis sono oggi sempre più unite nel consolidamento del ruolo dell’azienda in Piemonte e nel rilancio delle politiche industriali che continuano a vedere il Piemonte come protagonista indiscusso del settore automotive. Con i soldi europei, la scienza delle nostre università e la serietà di un nuovo patto istituzionale chiaro tra Regione e Comune di Torino, ci sono le migliori condizioni per lavorare con rinnovata fiducia per il nostro futuro” ha dichiarato Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte.
“La Città di Torino e la sua area metropolitana rappresentano un’opportunità di sviluppo e crescita per Stellantis, per le industrie collegate e per l’intero settore manifatturiero. La capacità produttiva e tecnica, l’ingegneria di prodotto e di processo e la forte attitudine all’innovazione derivante anche dallo stretto legame con l’università e il mondo della ricerca sono elementi territoriali davvero unici in grado di creare, in modo sinergico e virtuoso, valore produttivo e sociale accompagnando e per certi aspetti anticipando la transizione industriale ed ecologica in atto. La conferma della centralità del Piemonte e di Torino in questo scenario di grandi investimenti e lo sviluppo del “Distretto Manifatturiero torinese” sono elementi estremamente positivi che ci permettono di guardare al futuro con ottimismo e fiducia” ha sottolineato Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino. “La Città vuole essere protagonista di questa strategia di crescita che può vedere anche nella riconfigurazione degli attuali spazi fisici, a partire da Mirafiori, una straordinaria opportunità. In questo senso, svilupperemo immediatamente una pianificazione territoriale e urbanistica condivisa che rafforzi il piano di sviluppo industriale. L’attuale unità di intenti tra tutti gli attori del territorio e la volontà di collaborare in modo costruttivo rappresentano infatti le condizioni fondamentali per il successo di questo grande progetto industriale che, in termini di portata e ampiezza, va ben oltre i confini della nostra città e che risponde alla più generale esigenza di lavorare insieme, con determinazione, per combattere il cambiamento climatico globale. Il Comune c’è e farà la sua parte” ha aggiunto Lo Russo.
“Nell’incontro di oggi abbiamo ricevuto l’assicurazione che Torino e il Piemonte saranno parte fondamentale del piano strategico del Gruppo Stellantis non solo dal punto di vista produttivo, con la conferma della mission di Mirafiori, ma anche dal punto di vista ingegneristico. Torino, in particolare, diventerà il centro di competenza globale per l’elettrificazione, suddiviso in vari poli, che si avvarrà delle eccellenti competenze ingegneristiche presenti nel nostro territorio. Una missione fondamentale, che assegna alla nostra città un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica e ambientale verso la mobilità sostenibile. Le nostre aziende sono pronte a svolgere il loro ruolo” ha dichiarato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino.
(ITALPRESS).

Covid, in Liguria 615 nuovi positivi e un decesso

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GENOVA (ITALPRESS) – Sono 615 i nuovi positivi al coronavirus in Liguria su un totale di 1.251 tamponi molecolari e 2.975 tamponi antigenici rapidi processati. Lo comunica la Regione nel consueto bollettino di aggiornamento sull’emergenza Covid. Aumentano gli ospedalizzati, in totale 266 (9 in meno) con 10 pazienti in terapia intensiva di cui 2 non vaccinati e 8 vaccinati. Nelle ultime ventiquattro ore è stato registrato 1 decesso. Il bilancio delle vittime sale a 5.187 da inizio emergenza. Dei nuovi contagiati 366 sono in provincia di Genova, 116 nel Savonese, 103 nello Spezzino, 30 nell’Imperiese. Gli attuali positivi sono 17.510 in Liguria (35 in meno) con 649 nuovi guariti. In isolamento domiciliare 17.155 persone (97 in più). In sorveglianza attiva 1.456 soggetti. Nelle ultime 24 ore sono state somministrate 685 dosi di vaccino. Le terze dosi somministrate in tutto sono 964.848.
(ITALPRESS).

Iren, inaugurato un impianto di accumulo del calore a Mirafiori

TORINO (ITALPRESS) – L’indipendenza energetica dell’Italia passa anche da una migliore gestione delle risorse utilizzate. La prova è la rete di teleriscaldamento di Torino, che Iren sta realizzando metro dopo metro da oltre 20 anni. Riduzione delle emissioni e dei costi di esercizio, e dispersione di risorse quasi azzerata attraverso processi sempre più circolari. La dimostrazione concreta è stata fornita oggi, a Mirafiori, dove è stato inaugurato un nuovo impianto di accumulo del calore e solare termico, che ha sostituito una vecchia centrale termoelettrica. Costruita grazie ad un investimento complessivo di 46 milioni di euro, servirà circa 600mila persone, mantenendo l’acqua per il riscaldamento in temperatura a 120 gradi negli orari di picco. La novità è che il tutto avviene anche grazie a un impianto solare termico con una potenza nominale pari a 411 kW, interconnesso al sistema del teleriscaldamento e che scalda l’acqua a zero emissioni. Infine, un impianto fotovoltaico installato sulla copertura dell’edificio, invia energia direttamente nelle case. “Questo impianto sostituisce una centrale a gas ed evita ogni anno emissioni in atmosfera di circa 8000 tonnellate di Co2”, ha spiegato l’amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani.
“Il teleriscaldamento – ha aggiunto Armani – è uno degli strumenti di utilizzo efficiente dell’energia su cui Iren è leader a livello nazionale e su cui abbiamo investito una parte significativa delle risorse del piano industriale del gruppo”. Nel Piano Industriale Iren al 2030, per un totale di 835 milioni di euro di investimenti, 610 milioni sono destinati all’area metropolitana di Torino, e a sostegno del progetto oggi Iren e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) hanno concordato un finanziamento del valore di 80 milioni di euro proprio per migliorare la rete torinese. Questi interventi consentiranno di incrementare le volumetrie teleriscaldate nell’area metropolitana torinese (oggi circa 71,35 milioni di m3) di circa 13 milioni di m3 e sviluppare 156 km di nuova rete (oggi circa 700 km). Per aumentare l’indipendenza energetica, e far calare le bollette però, il teleriscaldamento serve a poco. “Le tensioni energetiche sono grandi e la guerra in Ucraina ha aggravato la situazione. L’indipendenza energetica dell’Europa è un obiettivo necessario da perseguire. Andava fatto prima, ora dobbiamo farlo con urgenza. In questo periodo, è chiaro, le tensioni sui prezzi saranno ancora forti”, ha spiegato Armani all’Italpress.
Anche i rigassificatori andavano fatti prima? “Noi abbiamo sviluppato un progetto che è già stato autorizzato a Gioia Tauro, con Sorgenia. Lo Stato sta valutando la sua strategicità, è uno dei migliori progetti. Vogliamo dare il nostro contributo per aprire un’altra via di rifornimento del gas”.
Certamente l’impianto calabrese sarebbe una svolta, rappresentando un approdo ideale per i rifornimenti che l’Europa sta trattando con Stati Uniti e Canada. Il collegamento alla rete nazionale esiste, il costo dell’impianto in Calabria è stimato in un miliardo, con una capacità di gestire 12 miliardi di metri cubi annui i gas, l’Italia ne utilizza l’anno quasi 80 miliardi, e un miliardo di metri cubi di capacità di stoccaggio. Sarebbe una risposta importante.
(ITALPRESS).