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Parigi 2024

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Rebagliati 15^ nel ranking round di Tiro con l’Arco, record Lim

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Un record del mondo per cominciare. Partono con lo show di Lim Sihyeon le gare di tiro con l’arco alle Olimpiadi di Parigi. Questa mattina sono scese sulla linea di tiro le 64 arciere, compresa l’azzurra Chiara Rebagliati, per le 72 frecce di ranking round che vanno a comporre i tabelloni delle gare individuali e a squadre. Per l’arciera italiana è ottimo l’approccio alle Olimpiadi, i 663 punti messi a referto le valgono il quindicesimo posto e la sua seconda miglior prestazione stagionale. A prendersi la scena è stata l’atleta sudcoreana che ha fatto segnare il punteggio di 694 punti battendo di due punti il record mondiale fissato dalla connazionale Chaeyoung Kang ai Mondiali del 2019 a ‘s-Hertognebosch. Le coreane sembrano fare gara a parte con Nam Suhyeon seconda a quota 688 con ben quindici punti in più della cinese Yang, terza dopo le frecce della mattinata.
Chiara Rebagliati, prima atleta azzurra in assoluto a scendere in campo a queste Olimpiadi, ha concluso le frecce di ranking round al quindicesimo posto con 663 punti. Buona la prima parte di gara con 336 punti e una rimonta che l’ha portata anche tra le prime dieci in classifica, mentre nella seconda parte i punti sono stati 327.
L’azzurra tornerà in campo mercoledì 31 alle 13,44 per sfidare ai 32esimi di finale l’arciera della Malesia Ariana Zairi che ha concluso al 50esimo posto in ranking round con 633 punti. La giovane avversaria di appena 18 anni è al 43esimo posto della classifica mondiale ed è alla sua prima partecipazione alle Olimpiadi dopo aver preso parte a tre tappe di Coppa del Mondo.
Le 72 frecce di oggi hanno decretato anche la classifica a squadre per disegnare il tabellone degli ottavi di finale. Al primo posto c’è la Corea del Sud che mette a referto 2046 punti e si prende il nuovo record olimpico, le coreane sono le grandi favorite della viglia e proveranno a continuare la striscia che le vede sempre vincenti nel torneo olimpico a squadre femminile da quando è stato inserito nel programma nel 1988. Al secondo posto dopo i tiri di questa mattina c’è la Cina con 1996 punti davanti al Messico che si ferma a 1986 e all’India, quarta, con 1983.
Alle 14,15 l’arco tornerà protagonista nel programma olimpico con le 72 frecce di ranking round della gara maschile in cui l’Italia si presenterà al gran completo con Mauro Nespoli, Federico Musolesi e Alessandro Paoli. I tiri di questo pomeriggio andranno a comporre il tabellone individuale, quello a squadre e quello del mixed team con l’Italia protagonista in entrambe le competizioni.
– Foto Ufficio stampa Fitarco –
(ITALPRESS).

Team Usa punta l’oro, Curry e Durant “Affronteremo i migliori”

di Giorgio La Bruzzo
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Rilassati e sorridenti, ma consapevoli di essere obbligati a vincere. Stephen Curry e Kevin Durant, dopo le vittorie condivise ai Warriors, sono ai Giochi di Parigi per guidare assieme al portabandiera LeBron James il Team Usa al quinto oro olimpico consecutivo. Un traguardo a metà fra la missione e l’obbligo ma senza snobbare nessuno: la marcia di avvicinamento al torneo ha visto arrivare cinque vittorie su cinque ma le ultime due con Sud Sudan e Germania sono state faticosissime. “Siamo felici di essere qui, non vediamo l’ora di affrontare alcuni dei giocatori migliori al mondo”, assicura l’ala dei Phoenix Suns, già tre ori al collo e top scorer All Time della nazionale a stelle e strisce. Prima Olimpiade invece per Curry (“l’atmosfera è elettrica”), che si gode l’opportunità di ritrovare come compagno di squadra Durant dopo i due Anelli vinti a San Francisco (“c’è rispetto fra di noi, so quanto lavora duro e il fatto di conoscerci ci è di aiuto”) e soprattutto l’occasione di scendere in campo insieme a LeBron James, fin qui sempre rivale per il titolo: “E’ un’esperienza unica, il suo modo di giocare parla per lui”. Nè Curry nè Durant sono preoccupati dalla differenza, anche a livello normativo, fra basket Nba e basket Fiba, che è quello che si giocherà a Parigi (“quando la partita inizia, è sempre pallacanestro”, concordano) ma quello che cambia è il percorso. “Qui non sono 82 partite come in regular season – sottolinea il play dei Warriors – ma è più uno sprint, come nella March Madness. Bisogna approfittare di ogni giorno, di ogni allenamento”. E guai a sottovalutare le avversarie perchè “sono tutte delle contender – avverte ancora Curry – Se sono qui è per una ragione. Se noi siamo le stelle dei Giochi? Non saprei, siamo atleti che rappresentano il proprio Paese”. “Ci sono anche Antentokounmpo, Jokic, ci sono qui i migliori giocatori al mondo”, gli fa eco Durant, più che felice di avere stavolta LeBron dalla sua parte (“Non salta come quando aveva 25 anni ma salta ancora abbastanza alto…”, sorride) nella rincorsa al titolo olimpico. “Chi vorremmo affrontare? Chiunque giochi la finale”, sentenzia Curry. Perchè alla fine, per gli Usa, conta solo quello: arrivare fino in fondo e prolungare la striscia iniziata a Pechino 2008 dal Redeem Team.
– foto Glb/Italpress –
(ITALPRESS).

L’italia del Pentathlon moderno punta al podio

ROMA (ITALPRESS) – Il 2023 è stato un anno “spettacolare e irripetibile” per il pentathlon moderno azzurro che si presenta ai Giochi Olimpici di Parigi al gran completo con quattro atleti in gara che, nell’ultimo trienno, hanno saputo portare l’Italia dove mai era arrivata prima. E ora puntano ancora più in alto per dimostrare che il 2023 non è stato davvero “irripetibile” e nel 2024 si scriverà un nuovo e ancora più importante capitolo in quella che sarà un’edizione olimpica storica. L’appuntamento sarà in un luogo storico: i giardini della Reggia di Versailles dove sarà allestito lo stadio del pentathlon che dal 9 all’11 agosto ospiterà semifinali e finali. L’8 agosto, invece, il torneo di scherma (Ranking Round) si svolgerà alla North Paris Arena. “La squadra arriva a Parigi in condizioni buone, con la speranza di poter raggiungere risultati importanti”, ha spiegato all’Italpress il presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno Fabrizio Bittner. Elena Micheli, Alice Sotero, Giorgio Malan e Matteo Cicinelli arriveranno in Francia il 6 agosto con bagagli di esperienza diversi ma un obiettivo comune: regalare un finale memorabile alla spedizione azzurra ai Giochi di Parigi. Se tre anni fa a Tokyo, appena 22enne, Elena Micheli ha chiuso al 33° posto la sua prima esperienza olimpica, oggi l’atleta romana del Centro Sportivo Carabinieri arriva a Parigi con due titoli mondiali consecutivi in bacheca (2022 e 2023), la vittoria in finale di World Cup 2023, e una maturità che le consente di mettere a frutto le sue doti nei momenti che contano. Nel 2024, nonostante un paio di stop per lievi infortuni, ha conquistato un terzo posto in World Cup e l’oro europeo a squadre. Al suo fianco, pronta a sfidarla ancora una volta la sua amica-rivale Alice Sotero, che avevamo lasciato in lacrime a Tokyo per quell’amaro quarto posto e la medaglia sfumata all’ultima serie di tiro. Intanto la pentatleta astigiana delle Fiamme Azzurre, 33 anni, nel 2022 è diventata mamma della piccola Ginevra, e nel 2023 ha vinto il titolo europeo e l’argento mondiale. Nonostante un problema serio all’occhio sinistro che, nel giugno scorso, ha messo a rischio la sua partenza per Parigi, ora Alice è pronta a riprendersi quella medaglia mancata tre anni fa. Con lei un anno fa sul tetto d’Europa c’era anche Giorgio Malan, 24enne torinese delle Fiamme Azzurre, che appena due settimane fa a Budapest si è confermato sul podio europeo conquistando l’argento, e alla sua prima partecipazione ai Giochi Olimpici è pronto a far bene. Come vuole dare il massimo l’altro esordiente, Matteo Cicinelli (Centro Sportivo Carabinieri), che grazie a un’ottima annata e al quarto posto in World Cup ad Ankara, è riuscito a staccare il pass per Parigi con il ranking olimpico. Con il giusto pizzico di scaramanzia, a due settimane esatte dal via delle gare a cinque cerchi, il Presidente Bittner conferma: “Siamo speranzosi”. Gli azzurri dovranno vedersela con i colleghi inglesi, su tutti French e Choong campioni olimpici in carica, con i padroni di casa della Francia, con l’Egitto che negli ultimi anni si è portato ai vertici del pentathlon internazionale, assieme a Ungheria, Corea, Lituania, Repubblica Ceca. Tutti i 72 pentatleti qualificati, però, hanno già la certezza di entrare a far parte della storia di questo sport: a Versailles, infatti, saranno gli ultimi a gareggiare nella prova di equitazione, che saluterà definitivamente il pentathlon moderno dopo i Giochi di Parigi, e a Los Angeles 2028 sarà sostituita dalla nuova disciplina a ostacoli.
– foto Uipm –
(ITALPRESS).

Athletica Vaticana “A Parigi vincere la medaglia della pace”

ROMA (ITALPRESS) – “A Parigi si aprono venerdì 26 luglio i Giochi olimpici che devono fare i conti con guerre, tensioni e ingiustizie – anche a riflettori spenti – su scala mondiale: la proposta della tregua olimpica – sostenuta più volte da Papa Francesco, fin dallo scorso 13 gennaio con la “sua” Athletica Vaticana – e la partecipazione in gara del Team dei rifugiati sono proprio due proposte di pace che tutti noi, grande famiglia sportiva, rilancia in un tempo buio per l’umanità”. Inizia così la lettera aperta di Athletica Vaticana alle atlete e agli atleti che partecipano ai Giochi olimpici di Parigi. “Le Olimpiadi – e dal 28 agosto le Paralimpiadi – sono anzitutto storie di donne e di uomini che oggi non riescono a fermare «la terza guerra mondiale a pezzi» (come la definisce Papa Francesco), ma suggeriscono la possibilità di un’umanità più fraterna. Attraverso il linguaggio del dialogo sportivo, popolare e a tutti comprensibile – prosegue la missiva – A Parigi, in questi giorni, ciascuno cerca di incarnare i veri valori dello sport: passione, inclusione, fraternità, spirito di squadra, lealtà, riscatto, impegno e sacrificio. Ogni allenamento, ogni sfida superata, ogni momento di difficoltà affrontato con coraggio, vi ha portato a i Giochi olimpici. Con una consapevolezza: lo sport non è solo vittoria o sconfitta, lo sport è un viaggio nella vita che non si fa mai da soli”. Papa Francesco ci ricorda “che lo sport «è una grande “staffetta” nella “maratona della vita” con il testimone che passa di mano in mano, stando attenti che nessuno resti indietro da solo. Adeguando il proprio passo al passo dell’ultimo» (prefazione del libro “Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi”). Già, «al passo dell’ultimo»: l’abbraccio più fraterno è per tutti coloro che ogni giorno vivono – provando anche ad aggrapparsi alla speranza che dà lo sport – realtà difficili, tra guerre, povertà, ingiustizie, tensioni, paure. Confida Papa Francesco: proprio loro ci «raccontano storie di riscatto, speranza, inclusione». Con questo spirito di fraternità anche attraverso lo sport, a poche ore dall’inizio dei Giochi 2024, Athletica Vaticana rilancia, ancora una volta, l’appello di Francesco per una tregua olimpica”. “A Tokyo, tre anni fa, il Comitato olimpico internazionale ha aggiunto la parola “Insieme – Communiter” al famoso motto olimpico “Più veloce, più in alto, più forte”: a Parigi, dunque, saranno Olimpiadi e Paralimpiadi con lo stile “Insieme”. Ci ha scritto Papa Francesco: «In questa prospettiva la parola-chiave per lo sport, oggi più che mai, è “vicinanza”. E’ il primo suggerimento che, come “allenatore del cuore”, propongo sempre ad Athletica Vaticana». Un suggerimento del nostro “coach” d’eccezione, Francesco, che volentieri fraternamente condividiamo: vicinanza!”. “Nessuno è solo nell’esperienza e nel gesto dello sport: accanto c’è sempre una squadra, una famiglia, una comunità. A Parigi ogni atleta olimpico sta per vivere il sogno che ha costruito fin da bambino: è la grande occasione che arriva – finalmente – dopo averla progettata, preparata, lungamente attesa. Un’opportunità da non sprecare, umanamente e sportivamente. C’è un altro suggerimento che “coach Francesco” propone sempre: anche al più alto livello, sì anche alle Olimpiadi, fa la differenza mantenere lo spirito “amateur” di gratuità, quello stile di semplicità che mette freno alla ricerca smodata del denaro e del successo “a tutti i costi”. Con il rischio di travolgere tutto nel nome del profitto, facendo perdere la gioia che attrae fin da piccoli nella passione sportiva. Amica e amico atleta, con la bellezza e la lealtà del gesto sportivo di ciascuno e senza far mai ricorso scorciatoie – è sempre meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca – i Giochi possono essere opportunità di speranza, nelle piccole e nelle grandi questioni di ogni persona e dell’umanità. Sì, le Olimpiadi e le Paralimpiadi possono essere strategie di pace e antidoto ai giochi di guerra. Per vincere, insieme, la medaglia della fraternità. Con un abbraccio di amicizia sportiva e con gratitudine per le emozioni che vivremo!”, termina la lettera aperta.
– Foto Ufficio Stampa Athletica Vaticana –
(ITALPRESS).

Tiro con l’arco, Nespoli “Finalmente l’attesa è finita”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Sarà l’arciera Chiara Rebagliati la prima atleta dell’Italia Team a gareggiare ai Giochi Olimpici di Parigi2024. Domani, un giorno prima della Cerimonia d’apertura
lungo il fiume Senna, la savonese, bronzo sia individuale che a
squadre agli European Games di Cracovia del 2023, tra le 9.30 e le 12.30 disputerà il ranking round femminile nel suggestivo
palcoscenico dell’Esplanade des Invalides. “Non sapevo di essere la prima atleta azzurra in gara. Sono molto contenta ed emozionata. Quest’oggi ho fatto i primi tiri di prova e posso dire che mi sento pronta a competere. Vediamo cosa viene
fuori”, ha commentato Rebagliati. “L’attesa è finalmente terminata, è stato un anno molto impegnativo, questo campo e questa splendida location rendono ancora più gustose le frecce che andremo a tirare”. L’arciere azzurro Mauro Nespoli così parla alla vigilia dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi, sua quinta partecipazione personale. Dopo il ranking round femminile in mattinata, nella sessione pomeridiana (14.15-17.15) sarà la volta delle 72 frecce di qualifica maschili con ben tre azzurri protagonisti: Mauro Nespoli, Federico Musolesi e Alessandro Paoli. “Quando diciamo agli altri atleti azzurri che iniziamo prima della cerimonia di apertura rimangono tutti abbastanza stralunati ma a noi serve per rompere il ghiaccio. Sarà sicuramente un campo ventoso e lo abbiamo già visto nei tiri di prova, le tribune alte direzioneranno il vento contro gli arcieri, le frecce andranno quindi più basse, ma potrebbero esserci anche dei cambi di direzione perchè il campo è molto grande, dovremo stare attenti” ha detto Nespoli.
“L’obiettivo è sempre quello di tornare a tirare per la medaglia in tutte e tre le competizioni: squadra, individuale e mixed team, io ci credo ed è un risultato alla portata, vincerà chi ci crederà di più. Sarò contento se dalla prima all’ultima freccia riuscirò a gestire il gioco come voglio io. Ho avuto la fortuna di avere dei maestri di assoluto livello come Ilario Di Buò, Marco Galiazzo e Michele Frangilli, qui sarò io a dover dare i consigli ai miei compagni che sono all’esordio e anche a Chiara che dovrà fronteggiare per la prima volta anche il pubblico dopo la prima Olimpiade a Tokyo”. Emozionato l’altro arciere azzurro
Federico Musolesi: “Sto vivendo sensazioni stupende soprattutto negli ultimi due giorni, con l’arrivo sia sul campo che nel villaggio olimpico diciamo che è cambiato qualcosa rispetto a prima quando comunque ero molto tranquillo. Godersela e divertirsi è sicuramente un obiettivo essendo la prima Olimpiadi, però poi in campo si va per andare il più avanti possibile sia a squadre che nell’individuale. Mauro Nespoli è fondamentale qui ma è stato indispensabile anche nei quattro anni precedenti, lui è quell’arciere che può farti fare tanta strada, i suoi racconti di Olimpiadi e non solo ci caricano, basta vedere come si allena e con quale passione continua a tirare, è un vero esempio. Io voglio riuscire ad affrontare l’Olimpiade come tutte le altre gare importanti, voglio lavorare su di me e su quello che abbiamo preparato, quella è la strada, non dipende da chi incontri, ma prima di tutto da te stesso”.
Infine Alessandro Paoli: “L’approccio inizialmente è stato molto teso soprattutto negli ultimi giorni prima di partire, poi quando siamo arrivati a Parigi mi sono rasserenato. Il campo di allenamento è bellissimo, il turno unico di tiro di sicuro è rilassante, mentre per quello che riguarda il campo delle finali è più coperto, oltre ad essere molto grande, e abbiamo notato che avremo sicuramente vento contro, un fattore da gestire al meglio. Separare la testa dal contorno che c’è nella fase di tiro non è per me facile, ci sto lavorando ormai da un anno e spero di raccogliere i frutti del lavoro già a questa mia prima Olimpiade, ieri devo dire che è andata bene, ora devo consolidare quello che ho fatto in tutto il percorso per arrivare fino a qui. In questo momento i miei compagni hanno molta fiducia in me e non posso deluderli”.
– foto Fitarco –
(ITALPRESS).

Niente Parigi per una tonsillite, Sinner “Sono amareggiato”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi”. Jannik Sinner, con un post su Instagram, annuncia che non potrà prendere parte al torneo a cinque cerchi che si disputerà sulla terra rossa che tradizionalmente ospita il Roland Garros. “Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene – ha scritto il numero uno del mondo – Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare. Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione. Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio paese in questo evento importantissimo. Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Abodi agli atleti azzurri: “Facciamoci onore”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Ci sono i risultati e le medaglie, ma c’è anche tanto altro perchè non c’è megafono più forte dell’Olimpiade. E allora guai a sfigurare, soprattutto sotto il profilo dei comportamenti. A Parigi nella sede dell’Unesco per la conferenza “Change the Game”, il ministro dello Sport Andrea Abodi traccia la via per gli azzurri: “Facciamoci onore”, l’invito, “una sintesi dei sentimenti con i quali i nostri atleti e atlete olimpici e paralimpici vestono la maglia azzurra, vale sempre e vale ancora di più qui. Non ci aspettiamo la vittoria ma l’onore, un comportamento adeguato, dare il massimo, trarre profitto dal lavoro che non è neanche faticoso perchè per loro è una gioia migliorare se stessi e confrontarsi con gli altri. Ci sono delle aspettative ma comportarsi in modo adeguato deve diventare un tratto distintivo degli atleti italiani e così sarà”. Perchè dietro i cinque cerchi c’è un messaggio che non può essere dimenticato.

“Lo sport è un fattore unificante, un fattore universale, una delle speranze su cui investire per superare il conflitto, che non è solo quello bellico ma che ha tanti risvolti e tante facce –
prosegue Abodi – I Giochi non sono solo un appuntamento sportivo. Lo sport è molto di più di un evento e un evento è molto di più di un semplice sport. Mentre gli atleti si confrontano, anche le istituzioni governative stabiliscono il profilo della collaborazione perchè si rafforzino le difese immunitarie collettive e sociali, tema sul quale il governo italiano sta investendo molto”. A proposito di conflitti, la presenza di Israele a Parigi è diventata oggetto di dibattito, fra chi chiede la bandiera neutrale come per Russia e Bielorussia e chi, come Macron, ne difende il diritto di esserci. “La penso come lui, non
si devono inserire ulteriori motivi di confusione, sono tentativi che dobbiamo cercare di respingere, senza entrare troppo nel merito”, la posizione di Abodi, tutt’altro che preoccupato dal fatto che la delegazione israeliana sfilerà sulla stessa imbarcazione degli azzurri durante la cerimonia d’apertura sulla Senna.

“Abbiamo talmente fiducia nei confronti del sistema di sicurezza francese che sarà un piacere stare sulla stessa barca”, assicura. Chiosa su Milano-Cortina, la prossima Olimpiade in agenda che idealmente raccoglierà il testimone da Parigi anche se si passa dai Giochi estivi a quelli invernali. “I grandi eventi sportivi devono dimostrare di poter contribuire con un’eredità che sia materiale e immateriale, ovvero infrastrutture e cultura. E come Milano-Cortina stiamo lavorando in questa direzione. Da quando questo governo si è insediato abbiamo riformulato alcuni processi per cercare di rendere evidente, nell’ambito di una trasparenza che deve essere assoluta, il rispetto di questa prospettiva della sostenibilità. Mi auguro che anche gli osservatori internazionali sappiano riconoscere questo impegno”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Anche nel torneo olimpico di calcio la norma “Arbitri-capitani”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Come agli Europei e come avverrà quasi certamente nelle massime competizioni internazionali, ma anche nei migliori campionati nazionali, anche alle Olimpiadi, dove il torneo di calcio ha preso il via oggi e dove ancora una volta non ci sarà l’Italia, solo i capitani potranno avvicinarsi ai direttori di gara per chiedere spiegazioni in merito alle decisioni arbitrali. Una regola sperimentata con successo a Euro2024 e le cui linee guida, informa la Fifa, sono state trasmesse a tutte le selezioni partecipanti al torneo di Parigi2024. L’obiettivo è evitare le proteste ‘di gruppò contro gli arbitri che spesso vengono accerchiati dai calciatori. “Senza arbitri non c’è calcio. Proteggere gli ufficiali di gara e garantire che siano trattati con rispetto è fondamentale per il futuro del gioco. L’implementazione di misure come questa è fondamentale per mantenere lo spirito del calcio e salvaguardare coloro che ne rispettano le leggi”, il commento del presidente della Fifa, Gianni Infantino.
“Si tratta di un passo importante che si fonda sull’idea generale di migliorare ulteriormente l’equità e il rispetto nel calcio, consentendo al contempo una linea aperta di dialogo tra l’arbitro e le squadre. Come abbiamo visto in passato, le misure che sono in difesa del calcio finiscono per essere accettate”, le parole del presidente del comitato arbitri Fifa, Pierluigi Collina.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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