PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Vi ringrazio per la vostra
presenza numerosa e qualificata che è già un traguardo raggiunto. Essere qui a rappresentare l’Italia è una cosa per cui vi ringrazio”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo aver assistito alla cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici di Parigi, questa mattina ha incontrato gli atleti azzurri al Villaggio Paralimpico. Ad accoglierlo il Presidente del Cip Luca Pancalli, che ha sottolineato: “Voi siete qui, appartenete alla più ampia delegazione italiana che abbia mai preso parte a una Paralimpiade di tutti i tempi con 141 atleti, 70 atlete e 71 atleti e saremo presenti per la prima volta nel maggior numero delle discipline previste dai giochi Paralimpici, ben 17. Già esserci è un grande risultato dal punto di vista sportivo ed umano, perchè qualsiasi atleta abbia fatto sport a livello agonistico, e qualcosina ho fatto, sa perfettamente che il sogno più grande di un atleta è quello di riuscire ad essere lì un giorno sul palcoscenico più importante dove si vuole recitare, che si chiamino Olimpiadi o Paralimpiadi. E voi questo lo avete fatto. Io vi auguro solo una cosa: è la prima volta che il Capo di Stato, il Presidente della Repubblica Italiana, è presente ai Giochi Paralimpici al villaggio. Io vi invito solamente a mettere in quelle valigie al vostro ritorno il fatto che siete parte di un’unica grande famiglia sportiva italiana e lo sport italiano di questo vi è riconoscente ma da ultimo ricordate di mettere tutte quelle emozioni che avete provato e aggiungete il poter dire che quel giorno c’era il Presidente della Repubblica ed era lì per noi”. Il presidente Mattarella, che si è fermato a pranzo con gli azzurri al Villaggio, e ha incontrato il presidente tedesco Steinmeier anche lui nella mensa-atleti, ha poi aggiunto: “Ogni quattro anni gli atleti di
tutto il mondo offrono all’umanità uno dei momenti più
particolari, preziosi e indispensabili. Un’occasione di incontro,
dialogo, conoscenza con atleti e atlete venuti da ogni parte del
mondo. Sarà entusiasmante per voi vivere e dialogare con altri
ragazzi. Questa occasione è un momento che, in questo particolare periodo storico, è di accresciuta importanza. Per sottolineare quanto sia importante far prevalere il dialogo, e non la contrapposizione o addirittura gli scontri e le guerre. Quindi è molto importante quello che fate. E’ anche un messaggio al mondo”.”E’ stato molto bello vedere durante la cerimonia di inaugurazione tante delegazioni anche di Paesi precedentemente non presenti alle Olimpiadi. – ha detto ancora Mattarella – Rappresenta quanto sia sempre più ampio l’ambito delle Paralimpiadi e delle Olimpiadi. Questo appuntamento quadriennale, infatti, ha due tempi: le Olimpiadi e le Paralimpiadi. Il primo tempo è quello che avvia e alimenta l’entusiasmo, il secondo tempo è quello della raccolta, delle riflessioni, delle conclusioni e dei risultati. Questi due tempi sottolineano la capacità di espressione sportiva del nostro Paese”. “Ma il vero risultato, che questo tipo di incontro ci fa ricordare, che che questa competizione non è contro gli altri ma per superare insieme i limiti che tutti abbiamo. Sapete tutti che che quelli che chiamiamo avversari sono quelli che aiutano a trovare la spinta per superarci e migliorare”, ha aggiunto Mattarella, che ha ricevuto dalla delegazione azzurra in dono una fiaccola olimpica. “Nell’incontro che avremo al Quirinale – ha ricordato infine il Capo dello Stato – l’obiettivo è ringraziare tutti voi per quanto fatto in questi due tempi. La presenza anche dei quarti posti rappresenta tutti quelli che hanno partecipato, e ricorda che chi conquista una medaglia non rappresenta un momento isolato, ma un intero movimento sportivo. Per questo vi ringrazio, seguirò con molta attenzione le vostre gare e ripeto, vi ringrazio per essere qui, per i sacrifici fatti e per quello che farete in questi giorni”.
– Foto Quirinale/Paolo Giandotti –
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Altre notizie
Mattarella agli azzurri “Grazie per rappresentare Italia”
Al via le Paralimpiadi, Parigi città di uguaglianza e inclusione
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Con l’accensione del braciere ai Giardini delle Tuileries hanno preso ufficialmente il via i XVII Giochi Paralimpici. Proprio come accaduto per i Giochi Olimpici, la cerimonia di apertura si è svolta all’esterno, questa volta con il favore del meteo, con il tiepido sole del pomeriggio che ha lasciato lo spazio a uno splendido tramonto e a una serata serena. Di fronte a 35.000 spettatori, gli atleti delle 168 delegazioni hanno sfilato sugli Champs-E’lysèes fino a raggiungere la piazza più grande e bella di Parigi: Place de la Concorde. Un luogo simbolo della storia francese, ambientazione ideale per evocare il paradosso di una società. Teatro degli eventi più significativi della Rivoluzione francese, simboleggia la transizione dalla discordia rivoluzionaria alla ricerca della concordia nazionale. E la cerimonia ha messo in scena proprio il paradosso di una società che si dichiara inclusiva ma che rimane piena di pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità. Un paradosso ancora più evidente per gli atleti paralimpici, le cui performance li vedono proclamati eroi, in contrasto con una realtà quotidiana in cui affrontano numerosi ostacoli in società e città che non sono adatte alle loro esigenze. Da “Discord a Concord”, dalla discordia alla concordia, la cerimonia si è aperta con una coreografia che ha rappresentato questo paradosso, due gruppi inizialmente lontani usano la creatività per colmare la distanza che li separa e che provano a confrontarsi fino a ritrovarsi faccia a faccia sulle note di una nuova versione dell’iconica canzone di E’dith Piaf “Non, je ne regrette rien”, eseguita dall’artista francese Christine and the Queens. Poi i colori della bandiera francese hanno solcato il cielo, fino a dare il via alla sfilata delle delegazioni, al via con l’Afghanistan e chiusa, come tradizione, dal Paese ospitante, la Francia. Grande entusiasmo per la delegazione azzurra, la numero 74 a sfilare, guidata dai portabandiera Luca Mazzone e Ambra Sabatini. “E’ un onore incredibile interpretare questo ruolo quest’anno in una Paralimpiade che sto vivendo in modo diverso rispetto a Tokyo. Le porte saranno aperte al pubblico, al Villaggio si respira un’atmosfera completamente diversa, e non oso nemmeno immaginare cosa sarà allo stadio che finalmente sarà pieno”, ha detto Sabatini prima di iniziare la sfilata. Ad applaudirli in prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò assieme al presidente del Cip Luca Pancalli. “Mentre ci prepariamo ad aprire al massimo i Giochi, apriamo al massimo le nostre menti. Gli atleti paralimpici vi faranno conoscere abilità e competenze che vi sorprenderanno, livelli di tenacia e determinazione che vi daranno energia. Gli atleti paralimpici sono qui per competere, vincere e battere i record del mondo, e anche per raggiungere qualcosa di molto più grande della gloria personale. Chiedono uguaglianza e inclusione, per se stessi e per gli 1,3 miliardi di persone con disabilità in tutto il mondo. Attraverso le loro performance, gli atleti paralimpici sfideranno lo stigma, cambieranno atteggiamenti e ridefiniranno i confini di ciò che pensi sia possibile”, ha detto il Presidente dell’International Paralympic Committee Andrew Parsons, prima di dare la parola al presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato aperte ufficialmente le Paralimpiadi di Parigi 2024. Con la notte parigina cala anche il sipario sulla cerimonia di apertura. Ora spazio agli atleti, pronti a gareggiare e illuminare le giornate francesi.
– Foto Cip/Ferraro –
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Versace “In bocca al lupo agli azzurri in gara”
ROMA (ITALPRESS) – “Ci siamo, finalmente questa sera si aprono i Giochi Paralimpici di Parigi 2024”. Così Giusy Versace, senatrice di Azione e vicepresidente della 7 commissione del Senato in una nota in vista della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi. “Sono stata finalista a Rio 2016 e conosco bene il sudore e il sacrificio richiesti per arrivare a qualificarsi oltre che il mix di grandi emozioni e di adrenalina che si prova in questi momenti a poche ore dall’inizio delle gare e dalla cerimonia di apertura. Mando il mio più grande in bocca al lupo a tutta la squadra paralimpica in gara che, come ha ricordato il presidente Pancalli, è la più numerosa di sempre e peraltro quest’anno si è raggiunta, così come accaduto anche per le olimpiadi, la perfetta parità di genere con ben 70 atlete donne su 141 totali impegnati in 17 discipline sulle 22 previste. Questo è segnale di un ottimo stato di salute che ci rende forti e anche temibili. Sono felice che il Presidente Mattarella parteciperà alla cerimonia inaugurale, dimostrando ancora una volta grande attenzione allo sport e al mondo paralimpico. Credo fermamente – continua Versace – che attraverso le storie e le imprese degli atleti paralimpici si riesca a cambiare, migliorandola, la cultura e l’approccio verso le persone con disabilità”. “Invito tutti a tifare e a seguire i nostri azzurri. Per questa edizione dei Giochi sarò presente anch’io, seppur in altre vesti, da amica e tifosa ma, con emozione e senso di responsabilità, anche in rappresentanza della commissione sport del Senato, di cui sono vicepresidente. Segnale importante e gesto doveroso per dimostrare attenzione e sostegno da parte delle istituzioni anche al mondo paralimpico e allo sport. In bocca al lupo a tutta la squadra e ai miei amici in gara. Forza Azzurri!” conclude Versace.
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MASE al fianco del CIP per la sostenibilità ambientale
ROMA (ITALPRESS) – Prosegue l’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, iniziata con i Giochi Olimpici, a sostegno della sostenibilità ambientale. Con l’intesa tra MASE e CIP, infatti, anche gli atleti paralimpici saranno protagonisti di iniziative che contribuiranno a promuovere comportamenti attenti alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Un progetto che prenderà il via con i Giochi Paralimpici e proseguirà con iniziative che, nei prossimi mesi, vedranno protagonisti le atlete e gli atleti paralimpici. Dopo i Giochi, ad esempio, ciascun medagliato paralimpico riceverà la nomina di ambasciatore dell’ambiente e un albero da piantare nella sua città nativa che porterà il suo nome e la data della medaglia vinta così come avvenuto con i colleghi olimpici. “Siamo felici di aderire a questo bellissimo progetto che punta a coniugare lo sport con temi di responsabilità ambientale e civile. Essere campioni non significa solo conquistare medaglie ma rappresentare un modello e una fonte di ispirazione per tanti giovani e per i tanti appassionati di sport anche con comportamenti esemplari fuori dal campo di gara”, ha sottolineato il Presidente del CIP Luca Pancalli.
“Questa iniziativa rappresenta un altro tassello nel mosaico che il MASE sta costruendo nel quadro dei processi di educazione ambientale e di sostenibilità nel mondo dello sport”, ha spiegato Claudio Barbaro, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con delega allo sport. Nei prossimi due anni, il MASE effettuerà azioni concrete sulla base di altre linee direttrici: la formazione, fondamentale per iniziare a costruire la figura professionale del manager della sostenibilità degli eventi sportivi; la promozione dello sport di base e per tutti.
– foto Cip –
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Stara “A Parigi per risultati importanti, sempre con il sorriso”
di Sonia Arpaia
ROMA (ITALPRESS) – La squadra azzurra più numerosa di sempre guidata dal capo missione Juri Stara e capitanata dai due portabandiera Ambra Sabatini e Luca Mazzone è pronta al via dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024, che inizieranno il 28 agosto con la cerimonia di apertura. Una squadra da record con 141 atlete e atleti che competeranno in 17 discipline, e che arriva nella capitale francese con il bagaglio pesante del record di medaglie a Tokyo: 69 e nono posto nel medagliere. “Il mio auspicio è, innanzitutto, che possa esserci enorme entusiasmo e che il pubblico possa dare il suo enorme contributo, in primis per gli atleti ma anche per chi seguirà le Paralimpiadi da casa. Da questo punto di vista Rio 2016 fu eccezionale, e il mio auspicio è che Parigi possa esserlo ancora di più”, ha detto all’Italpress Juri Stara, capo missione e segretario generale del Comitato italiano Paralimpico, a pochi giorni dal via. “Sul piano sportivo mi auguro che gli atleti diano il massimo e raggiungano risultati importanti, ma con la consapevolezza che il successo non verrà mai misurato con il colore della medaglia, perchè nel mondo paralimpico sono altri gli indicatori”.
Da Tokyo a Parigi, tre anni di lavoro intenso che hanno portato a una ulteriore crescita del movimento paralimpico. “Il vero lavoro è stato fatto da Federazioni, Società sportive, Associazioni, Gruppi Sportivi Militari e Corpi dello Stato, tecnici. Loro hanno gettato le basi e seminato per raccogliere e a tutti loro va il nostro plauso e ringraziamento. Tutti i successi che auspichiamo, e sicuramente arriveranno, a nostro avviso sono e saranno frutto e merito di questo lavoro”, ha spiegato ancora Stara. “Il Cip sicuramente ha contribuito nella sua veste istituzionale nel creare le condizioni per consentire alle Federazioni di competere e attuare quella programmazione ottimale per raggiungere i risultati. Poi c’è il lavoro che il Cip ha fatto per tutto il movimento paralimpico, che cresce anche per una serie di fattori indipendenti dal Cip stesso. Sicuramente abbiamo agito attraverso numerosissime iniziative nel corso degli anni, nei settori ritenuti strategici, mi riferisco a quello scolastico, al comparto sanitario, e da questo punto di vista il Cip ha giocato un ruolo importantissimo, impegnando molte risorse e molte idee e facendo sì che su tutto il territorio, in maniera capillare, si sviluppino meccanismi virtuosi per la crescita dell’intero movimento” ha spiegato ancora all’Italpress il capo missione azzurro.
“Da questo punto di vista, ci tengo a ricordare i Campus paralimpici che hanno dato risultati eccezionali. Riservati a bambini mai tesserati, hanno registrato una grandissima partecipazione, ci hanno riempito il cuore, ma la soddisfazione ancora più grande è stata quella di vedere che un’ottima percentuale, il 25%, ha poi proseguito nelle società sportive. Davvero un’enorme soddisfazione e su questo investiremo sempre di più” ha ricordato Stara. A Parigi, il Cip e tutto il movimento paralimpico italiano avrà in Casa Italia un luogo di ritrovo e celebrazione. “Si tratta di un punto di arrivo di un percorso iniziato parecchio tempo fa, quando decidemmo di iniziare a declinare come Cip i concetti di sport e cultura insieme, attraverso una serie di iniziative come il Festival della Cultura Paralimpica, passando dalla collaborazione con il maestro Toscani a quella con la Scuola romana del fumetto per arrivare, poi, a Casa Italia. L’identità è stata curata dal maestro Pistoletto che ci ha voluto affiancare in questo percorso e ha rivisitato alcune sue opere famose per adattarle al contesto paralimpico”. Casa Italia, dunque, come luogo di incontro tra sport e cultura “ricca di contenuto per tutto ciò che questa identità vuole raccontare”, sarà però anche “come siamo soliti fare, con una cifra distintiva molto chiara, legata alla semplicità, alla familiarità dell’ambiente”, ha precisato Stara.
“Non abbiamo particolari ambizioni, ci interessa che gli atleti vengano lì per stare bene e in famiglia, una sorta di dependance del Villaggio dove possono accedere tutti. Massima semplicità e senso di famiglia e appartenenza sono i tratti distintivi”, ha aggiunto. Ora che i Giochi Paralimpici sono alle porte, pronti a regalare nuove emozioni e ricordi indelebili, il capo missione, alla sua terza edizione in questa veste, ripensando al passato, ha concluso: “Momenti belli ce ne sono stati davvero tanti, io sono legato a tantissimi ragazzi e mi emoziono sempre. Se devo sceglierne uno penso alla finale dei 100 metri a Tokyo, con le tre ragazze sul podio, che rimarrà nel cuore di tutti come immagine iconica. Se si potesse ripetere una cosa del genere sarebbe meraviglioso. Quello che auguro agli atleti e a noi stessi è di affrontare questa Paralimpiade divertendosi. Quello che mi permetto di raccomandargli, da fratello maggiore più che da addetto ai lavori, è di avere sempre il sorriso, comprendendo bene che quello che stanno facendo è già un traguardo enorme e non devono dimostrare niente a nessuno. L’augurio è quello di non perdere mai il sorriso e di affrontare la competizione con gioia dentro, che poi è quello che ti consente di tagliare il traguardo prima degli altri”.
– foto CIP –
(ITALPRESS).
Pancalli “Pronti per Parigi, mi aspetto grandi emozioni”
di Sonia Arpaia
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo prontissimi, lo siamo da tempo, una parte della delegazione è già partita, altri stanno partendo, stiamo prendendo possesso della palazzina Italia al Villaggio. Io partirò domenica 25 agosto, il 26 abbiamo l’ultima riunione del board del Comitato Paralimpico Internazionale, poi attendiamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la Cerimonia di Apertura”. Il Presidente del Cip Luca Pancalli è pronto ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, così come tutta la delegazione azzurra, a cominciare dai 141 atleti (70 atlete e 71 atleti) che gareggeranno in 17 discipline. “Le Olimpiadi hanno raggiunto un risultato molto molto importante che ricolloca l’Italia nella top ten internazionale, speriamo di essere alla loro altezza, in quel di Tokyo lo siamo stati, io e Malagò scherziamo sul conto delle medaglie, chiaro che non sono sovrapponibili, ma è un gioco che diverte e speriamo di vincerlo di nuovo”, ha spiegato all’Italpress Pancalli, a meno di una settimana dal via. “Come si sa sono scaramantico, quindi non faccio previsioni, ma arriviamo a Parigi con la consapevolezza di provare ad essere all’altezza del risultato di Tokyo, anche se so bene che si è trattato di un risultato storico e straordinario nella vita del nostro giovane movimento. Ma siamo coscienti che si è lavorato nel miglior modo possibile, le Federazioni, gli staff tecnici sono stati messi nelle condizioni di lavorare al meglio”, ha aggiunto il presidente del Comitato italiano Paralimpico.
Parigi, che ha da poco salutato i Giochi Olimpici, è pronta a ospitare le Paralimpiadi al via il 28 agosto. “Mi aspetto un’atmosfera unica. Per molti atleti, alla loro seconda esperienza, sarà la prima volta con il pubblico, e a oggi, quello che registro come membro del board del Comitato Paralimpico Internazionale, è che il comitato organizzatore ha fatto un grandissimo lavoro – ha spiegato Pancalli – Parigi è ovviamente una metropoli grande e complessa, che ha fatto sforzi importanti, ci saranno probabilmente delle sbavature ma quelle me le sono sempre aspettate, fanno parte delle cose. Il lavoro fatto è stato monitorato e molto importante, straordinario, poi bisognerà partire. Ai Giochi Paralimpici nei primi giorni si affrontano sempre alcune problematiche, poi quando iniziano le gare si supera tutto”. Una Paralimpiade che torna in Europa, a 12 anni da Londra, dunque senza differenze di fuso orario “e questo ci consente di amplificare il lavoro dei media e la visibilità. Rai 2 per la prima volta sarà tv paralimpica, e per noi è tanta roba perchè ci consentirà di raggiungere il maggior numero di italiani possibile, e speriamo di emozionarci e farli emozionare come accaduto con i colleghi olimpici”, ha detto ancora il numero uno del Cip, che da atleta ha partecipato a quattro edizioni dei Giochi, da dirigente ne ha vissute una dozzina, tra estive e invernali. Guardando al quadriennio “parto per Parigi con la consapevolezza che il lavoro serio, umile, di squadra, capace di dialogare con tutte le componenti del nostro mondo, in qualche modo ripaga. Vorrei avere la conferma che i risultati si ottengono con la programmazione e l’individuazione di obiettivi, con lavoro e sacrificio, cosa che da atleta ho imparato sul campo. Le variabili sono tante, i Giochi Paralimpici nella nostra giovane vita sono sempre emozionanti e le sorprese possono venire da tanti atleti”. A pochi giorni dal via, “voglio ringraziare tutte le Federazioni, perchè noi facciamo investimenti, ma i loro staff tecnici fanno un lavoro fondamentale, e un ringraziamento va anche alle Associazioni e Società sportive di base nonchè ai Gruppi Sportivi Militari e dei Corpi dello Stato cui le atlete e gli atleti appartengono. Un ringraziamento davvero speciale, poi, vorrei farlo alle famiglie, perchè dietro a questi straordinari atleti ci sono sempre grandi famiglie che li sostengono nei loro percorsi. Alle Paralimpiadi è il momento degli esami, ci sentiamo preparati e incrociamo le dita”. Con l’avvicinarsi del più importante appuntamento del quadriennio “l’immagine che ricordo sempre è la medaglia di Alex Zanardi a Londra 2012, quella foto iconica con l’handbike in una mano, e l’abbraccio a Rio 2016 quando arrivò sul traguardo. Mi viene in mente perchè è un grande campione e un grande uomo che vogliamo sempre ricordare”, ha concluso Pancalli. E sul futuro “se questa sarà la mia ultima Paralimpiade da Presidente del Cip? “Non lo so, dopo Parigi tirerò le somme con la mia coscienza, le mie convinzioni, la mia famiglia, la mia famiglia paralimpica, e anche se l’ultima decisione sarà la mia, sarà presa in maniera corale”.
– foto CIP –
(ITALPRESS).
Taekwondo, Cito “Quadriennio straordinario,ora Paralimpiade”
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Il taekwondo italiano è nuovamente sul podio olimpico grazie a Simone Alessio che è stato bravissimo. Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di Vito Dell’Aquila che ha fermato la sua corsa per podio. Purtroppo sono imprevisti che nello sport capitano e non resta che accettarli. Per il taekwondo italiano questo è un quadriennio straordinario dove abbiamo vinto tutto ciò che si poteva vincere, senza dimenticare solidarietà e inclusione in favore della Pace. Ora godiamoci il bronzo di Simone, pensando alle prossime Paralimpiade. Un grazie a tutti gli italiani per il loro affetto e continuo sostegno”. Lo ha dichiarato il presidente della Federazione italiana taekwondo Angelo Cito, all’indomani della conclusione dei Giochi di Parigi. “Abbiamo vissuto una bellissima Olimpiade come atmosfera, con delle location suggestive che Parigi ha utilizzato per fare gareggiare gli atleti – ha detto all’Italpress -. Alcuni problemi ci sono stati, ma succede in tutte le Olimpiadi. Tuttavia, se pensiamo alla situazione iniziale, con le tante paure legate alla guerra e al terrorismo
direi che è una scommessa vinta dalla Francia”.
Il dirigente italiano commenta anche la spedizione azzurra, culminata con le 40 medaglie complessive. “Direi che siamo andati molto bene. C’è stata qualche medaglia attesa che non è arrivata, ma altre inaspettate che alla fine sono le più belle” ha detto ancora Cito all’Italpress, aggiungendo cosa poter ancora migliorare a livello di preparazione. “Penso ci sia un’eccessiva pressione sugli atleti in vista delle Olimpiadi, complici anche i social, e questa andrebbe attenuata perchè porta ad una perdita di serenità soprattutto negli atleti che caricano molto in termini di tensione. Un’Olimpiade in fondo è come un Mondiale, ma è tutto il contorno a farla diventare speciale emotivamente. In fase di programmazione e preparazione, va corretto e migliorato l’approccio degli atleti in questo senso, ridimensionando il tutto dal punto di vista della pressione e delle aspettative”.
– foto ufficio stampa Fita
(ITALPRESS).
Chiusi i Giochi di Parigi, arrivederci a Los Angeles 2028
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Lo spegnimento del calderone olimpico, lo Stade de France che si trasforma in un teatro e l’arrivederci alla prossima edizione. Si chiudono così, con una cerimonia che mescola tradizione e spettacolarità, le Olimpiadi di Parigi 2024. Tutto ha iniziato al Jardin de Tuileries: è qui che Leon Marchand va a spegnere il particolare braciere olimpico fluttuante di questi Giochi, prendendo con sè quella fiamma che sarà consegnata agli omologhi di Los Angeles. Dopo un breve spettacolo musicale, con tanto di orchestra a suonare dal vivo, ecco l’ingresso dei portabandiera. Per l’Italia Gregorio Paltrinieri e Rossella Fiamingo, coppia nello sport e nella vita, che vanno a disporsi in cerchio insieme a tutti gli omologhi delle altre nazioni. Qui ha iniziato la sfilata degli atleti, che vede l’Italia presentare una sparuta delegazione: non molti i protagonisti rimasti fino al termine dei Giochi, decisamente ampia invece la presenza degli Stati Uniti. La premiazione della maratona femminile, che ha consegnato l’oro a Sifan Hassan, gli omaggi ai nuovi membri del CIO (tra cui figura Allyson Felix) e ai volontari sono il preludio a un breve viaggio verso le radici dell’olimpismo.
Un viaggio che viene fatto insieme al cosiddetto “Golden Voyager”. Quest’ultimo assiste alla lettura del primo regolamento dei Giochi, incontra lo spirito olimpico (sotto forma della Nike alata) e vede nascere i cinque cerchi, simbolo dell’inclusione. Dopo l’esecuzione dell’inno ad Apollo, i cerchi vengono issati all’interno dello Stade de France: immagini che sono il simbolo di un evento, quello olimpico, che ha radici nel profondo passato e ha saputo mantenerle nella modernità. Sono gli highlights di queste Olimpiadi a dare il via al cambio di scenario. Come da programma, gli atleti invadono il palco e diventano parte integrante dello show, riprendendo possesso del mondo. Questi ultimi assistono in prima fila allo show musicale, monopolizzato dalla band locale Phoenix, con un ruolo decisamente più centrale rispetto all’apertura.
E’ da qui che ha inizio il reale passaggio di mano verso Los Angeles 2028, con le immagini della prossima sede olimpica a precedere i discorsi del presidente del comitato organizzatore Tony Estanguet e del presidente del CIO Thomas Bach. Questi ultimi vengono accompagnati sul palco da sei medagliati, uno per continente, e pronunciano un esaustivo bilancio dell’edizione francese dei Giochi.
Siamo pronti al passaggio di mano. La bandiera olimpica viene consegnata al sindaco di Los Angeles, che a sua volta la passa a Simone Biles, rappresentante degli atleti del prossimo paese ospitante. Suona l’inno statunitense e, al termine, Tom Cruise atterra sul palco dopo essersi lanciato dalla vetta dello Stade de France, fa sua la bandiera olimpica e sfreccia (in moto) con lei per le strade di Parigi, prima di paracadutarsi su L.A. e dare il via al breve viaggio della bandiera a cinque cerchi per la prossima sede delle Olimpiadi: da Hollywood agli iconici monumenti cittadini, con Michael Johnson tra i portatori del vessillo olimpico.
Risuonano dagli States le note dei Red Hot Chili Peppers e di Billie Eilish, ospiti attesi (anche se da remoto). Poi le fasi finali: lo spegnimento della fiamma olimpica (portata da Leon Marchand) e la chiusura ufficiale dei Giochi. Ora la palla passa agli Stati Uniti e a Los Angeles. Appuntamento tra quattro anni, dal 14 al 30 luglio 2028.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)








