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Oro per le azzurre di Velasco, l’Italia chiude con 40 medaglie e 12 ori

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Italvolley femminile vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. Nella finale, la squadra di Julio Velasco batte nettamente gli Stati Uniti con il punteggio di 3-0 (parziali 25-18 , 25-20, 25-17).

Decisiva la prestazione di Paola Egonu con 22 punti messi a segno. Si tratta del primo oro olimpico nella storia per la pallavolo italiana.

L’Italia chiude le Olimpiadi di Parigi al nono posto del medagliere e con 40 medaglie complessive: 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi.

Migliorata l’edizione di Tokyo: a parità di numero complessivo di medaglie, ci sono due ori in più.

La prima medaglia è stata l’argento di Filippo Ganna nella crono individuale di ciclismo; l’ultima medaglia, un oro, è quella storica conquistata dall’Italvolley femminile.

Da 36 giorni consecutivi di gare, attraversando tre Olimpiadi (Rio, Tokyo, Parigi), l’Italia vince almeno una medaglia.

-foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Malagò “Grande Olimpiade con 40 medaglie e due ori in più”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “E’ stata una grande Olimpiade. Siamo riusciti a vincere 40 medaglie con due ori in più. Siamo passati da 67 a 79 finali, siamo diventati un Paese fortemente multidisciplinare”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa di fine Olimpiadi a Casa Italia a Parigi. “Abbiamo avuto la conferma di un ruolo da protagonisti nello scenario dello sport mondiale. Ero convinto che avvenisse perchè sapevamo benissismo quante possibilità di medaglia avevamo. Abbiamo vinto la classifica dei quarti posti, sono
stati 20 e 5 assimilabili. I quinti posti sono stati 27. Questo ti fa capire quanto è stata qualitativa questa spedizione. Sono 80 i medagliati. Una cosa di cui sono molto orgoglioso è che rispetto a qualche edizione fa siamo un Paese fortissimamente
multidisciplinare e non eravamo così” ha proseguito Malagò, che ha reso nota la chiamata del Presidente Mattarella. “Mi ha pregato di fare i complimenti a tutta la squadra femminile di volley e di estendere i complimenti a tutta la Federazione, al presidente Manfredi, al ct Velasco. Non si è perso nemmeno una partita ed è molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Ha allargato i complimenti a tutta la spedizione, a tutti gli atleti e atlete per i risultati ottenuti. Ci ha dato poi appuntamento per il 23 settembre alle 11 al Quirinale per la riconsegna del tricolore” ha aggiunto Malagò che mandato un abbraccio simbolico a Tamberi, Dell’Aquila e Sinner. La scelta di Paltrinieri portabandiera per la cerimonia di chiusura era “doverosa per quello che ha fatto, sta facendo e sono convinto che farà. Ha tutti i presupposti per fare il portabandiera a Los Angeles nel 2028”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Tamberi “Agonia finita, la mia vittoria è l’affetto della gente”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Voglio solo dirvi grazie. Grazie a tutti voi perchè state trasformando, con le vostre parole, in un’impresa quello che io vivo dentro di me come una delusione ed un enorme fallimento”. Gianmarco Tamberi torna a parlare via social il giorno dopo la sfortunata finale dell’alto che lo ha visto uscire dopo tre nulli a 2,27, al termine di una giornata da incubo fra coliche, ospedale e accertamenti. “Grazie di essermi stati al fianco e per avermi sostenuto in una settimana fisicamente ma soprattutto mentalmente devastante – scrive Gimbo – Grazie perchè seppur consapevole di uscirne sconfitto, ora che questa agonia è finalmente finita, una piccola vittoria riesco a vederla, e questa vittoria siete voi. L’infinità di persone che ieri ha creduto in me, nonostante tutto, mi commuove. Avrei voluto vincere anche solo per voi, per rendervi fieri di me come mai prima d’ora… Ma vi garantisco che in questo momento, leggervi e sentirvi comunque orgogliosi anche solo per averci provato, riempie una parte di questo grande vuoto che ora sento dentro. Grazie dal profondo del mio cuore a tutti voi!”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Micheli quinta nel pentathlon, Bittner “Movimento in salute”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Si chiude con il quinto posto di Elena Micheli e il 13esimo di Alice Sotero la spedizione olimpica del pentathlon moderno azzurro ai Giochi di Parigi. L’oro, nella gara al femminile, è andato all’ungherese Michelle Gulyas che con il totale di 1461 ha anche stabilito il nuovo record mondiale. Un bilancio positivo: nella due giorni di gara raccolto uno storico bronzo ieri con Giorgio Malan e due quinti posti: oltre Micheli, anche quello di Cicinelli nella gara maschile. “Il bilancio è positivo perchè dopo 36 anni abbiamo vinto una medaglia. Un bronzo e due quinti posti, Alice (Sotero, ndr) sfortunata e infortunata: un’ottima Olimpiade” il commento del presidente della Federazione italiana Pentathlon Moderno, Fabrizio Bittner. “Una volta, con due quinti posti, avremmo fatto festa per un anno, ora abbiamo anche un bronzo… – aggiunge il numero uno della Fipm – Il movimento è in salute, sia sul versante maschile che femminile, e in qualche modo ci prepareremo per fare bene a Los Angeles”.
“La gara è iniziata bene, è stata un crescendo e di questo sono contentissima, dopo Tokyo non era semplice per me. Quello che ha compromesso la situazione è stato il tiro, penso a qualcosa di tecnico che ho cambiato a metà gara. Qui vince chi sbaglia meno e io ho sbagliato troppo” l’analisi di Elena Micheli. “Dopo il nuoto sono arrivata subito in piazzola e non sono riuscita a trovare subito la giusta concentrazione, sono fattori che dovrò analizzare – aggiunge – Alla luce degli ultimi tre anni sapevo di potermela giocare per qualcosa di più grande di un quinto posto ma è un risultato ottimo, sono contenta di essermi riconfermata nell’elite mondiale e ora lavoreremo per riuscire a ottenere quello che ci è sfuggito”. Alice Sotero, da parte sua, esprime soddisfazione e qualche dubbio per il futuro. “E’ stata una giornata bellissima. Queste Olimpiadi sono state così diverse da quelle di Tokyo e sono così felice di essere qui con la mia famiglia e il mio ragazzo. Futuro? Voglio solo riposarmi con la mia famiglia e avere tempo per decidere cosa sarà: provare ad andare a Los Angeles o fermarmi e fare qualcosa nella mia carriera, come allenatrice o altro”.
– foto Ipa Agency –
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Atletica, Mei “Bilancio da 8, via con ricordo positivo”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Un voto a questa Olimpiade? Un otto”. Stefano Mei, presidente Fidal, e Antonio La Torre, direttore tecnico delle nazionali, promuovono l’atletica azzurra a Parigi sebbene si sia passati dai 5 ori di Tokyo a un argento e due bronzi. “E’ ovvio che quando hai un benchmark di quel genere è difficile fare meglio, avevo parlato della possibilità di vincere dalle 6 alle 8 medaglie, tre sono arrivate, poi ci sono stati 5 quarti posti per cui siamo là – sottolinea Mei – Bisogna considerare anche i 17 finalisti, come era successo solo a Los Angeles ’84 dove però mancava il blocco dell’Est. I ragazzi che hanno fatto bene agli Europei hanno fatto bene anche qui. La profondità e l’età media della squadra mi lasciano un ricordo positivo di questa Olimpiade”.
– foto Ipa Agency –
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Oro nella maratona donne, per Hassan Olimpiade leggendaria

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Tre medaglie in tre diverse specialità: è un’Olimpiade leggendaria per Sifan Hassan a Parigi. Dopo i bronzi dei 5000 e dei 10.000, l’olandese conquista il titolo olimpico nella maratona con una straordinaria volata sul traguardo dell’Esplanade des Invalides, testa a testa con l’etiope primatista del mondo Tigst Assefa, superata soltanto a duecento metri dall’arrivo. Hassan, già due ori a Tokyo nei 5000 e 10.000, qui battuta da Nadia Battocletti nella distanza più lunga in pista, chiude con il tempo di 2h22:55 che le vale il record olimpico, tre secondi davanti alla Assefa (2h22:58) e quindici di vantaggio sulla keniana Hellen Obiri, bronzo in 2h23:10. Spettacolari gli ultimi chilometri con cinque atlete appaiate (anche la keniana Sharon Lokedi 2h23:14 e l’etiope Amane Beriso Shankule 2h23:57) prima del duello conclusivo tra Hassan e Assefa. Trentesimo posto in una prova tutta di rimonta per l’azzurra Sofiia Yaremchuk (2h30:20), 67esima Giovanna Epis con 2h38:26. “E’ stata una gara durissima, ho cercato di gestirla nel miglior modo possibile. Sono contenta per questa martona, per me è già una mezza vittoria già essere, è un orgoglio aver rappresentato l’Italia a Parigi – le parole a Raisport di Yaremchuk, italo-ucraina dell’Esercito – “Una crisi? All’ultima salita, al 29esimo chilometri: era molto difficile ma sapevo cosa mi sarebbe aspettato perchè a gennaio avevamo visionato il percorso. Nel finale mi stavano prendendo i crampi e avevo paura di non terminare, ma sono contenta di come mi sono gestita negli ultimi chilometri”. Soddisfatta a prescindere anche Giovanna Epis “Sono veramente contenta di essere arrivata, il percorso prima delle Olimpiadi è stato più duro di queste salite – ammette sempre a Raisport la veneziana dei carabinieri – Il 7 aprile scorso non camminavo per una microfrattura da stress al bacino, mi è stato detto che non avrei fatto le Olimpiadi ma a me piacciono le sfide ed il cuore oggi ha fatto la differenza. Ringrazio la Fidal per avermi fatto gareggiare, mi sono detta che se fossi venuta avrei finito la gara. Negli ultimi 200 metri piangevo, non mi era mai successo in una maratona e sono contenta di averla corsa in Europa, dopo quella delle Olimpiadi giapponesi condizionate dal Covid. Non ho mai sentito tanto entusiasmo del pubblico, sembrava di essere ad una corsa di ciclismo”, conclude Epis.
– Foto Ipa Agency –
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Mularoni e Cesarini portabandiera S.Marino cerimonia chiusura

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il 27enne lottatore Myles Amine Mularoni e l’arciere Giorgia Cesarini, che domani (lunedì 12 agosto) compirà 22 anni, saranno i portabandiera alla cerimonia di chiusura, in programma questa sera alle ore 21 allo Stade de France di Parigi. Calerà così il sipario della spedizione sammarinese ai Giochi della XXXIII Olimpiade. Si completa un percorso che ha visto la delegazione biancazzurra prendersi la scena internazionale suscitando attenzioni, curiosità e simpatia. “Sono orgoglioso della nostra squadra. Siamo stati all’altezza del compito esprimendoci al meglio delle nostre potenzialità. Il movimento sportivo sammarinese ha mandato un altro segnale importante e quanto avvenuto a Parigi ci servirà per impegnarci nel crescere ancora”, dice Gian Primo Giardi, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, che ha guidato la delegazione accanto al segretario generale Eros Bologna, con il supporto del capo missione Christian Forcellini e del vice capo missione Anna Lisa Ciavatta. “Abbiamo ottenuto dei risultati lusinghieri – spiega il presidente Giardi – che hanno confermato le qualità dei nostri atleti. Myles Amine Mularoni ha lottato prima per l’oro e poi per il bronzo, che è sfuggito per una questione di centimetri dopo una grande prestazione e una grande olimpiade preparata con meticolosità e altissima professionalità. Sappiamo che potrà guardare a Los Angeles 2028 per competere ancora ai massimi livelli nell’età più matura e nella terra in cui vive. Alessandra Gasparelli è stata capace di essere la prima atleta a superare la prima batteria dei 100 metri piani riuscendo nella successiva ad abbassare il record nazionale sammarinese. Giorgia Cesarini è stata bravissima nella sfida di tiro con l’arco con la tedesca, che era settima nel tabellone di qualificazione. Giorgia è andata vicina a portarla allo shoot-off. Si è battuto con onore Loris Bianchi nei 400 metri stile libero e avrà la possibilità di rafforzare il suo percorso. Alessandra Perilli è la nostra storia: alla sua quarta olimpiade, si è confermata tra le eccellenze del tiro a volo a livello mondiale ed è l’esempio di atleta che conosce il sacrificio e lo spirito dello sport. Parigi ci ha reso più forti e consapevoli”. Giardi conclude la sua lunga esperienza olimpica e, dopo tre mandati alla presidenza, si appresta a lasciare la guida del CONS. Il futuro dello sport sammarinese ha una strada tracciata: «In questi anni siamo cresciuti notevolmente e ci sono le possibilità per continuare a farlo. Sappiamo di dover competere tra 206 delegazioni di tutto il mondo e che siamo i più piccoli, ma ciò non toglie che abbiamo dimostrato orgogliosamente di poterci presentare con le nostre eccellenze per onorare al meglio tutte le competizioni e onorare la bandiera biancazzurra raccogliendo risultati. I prossimi anni saranno determinanti per sviluppare progetti e percorsi anche a livello d’impiantistica, perchè c’è l’esigenza di ammodernare le strutture compatibilmente con le risorse disponibili e d’intesa con le nostre istituzioni che in questi anni non ci hanno fatto mai mancare il proprio sostegno”, conclude Giardi.
– Foto Cons –
(ITALPRESS).

Tamberi non salta 2,27 ed è eliminato

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Gianmarco Tamberi è stato eliminato alla seconda misura della finale olimpica del salto in alto. Dopo aver saltato 2,22 all’ultimo tentativo, ha fatto tre errori a 2,27 uscendo così di scena dalla gara. Al momento della presentazione, l’azzurro si è tolto il cappuccio ed ha allargato le braccia, accolto dal boato degli spettatori. La progressione è 2,17-2,22-2,27-2,31-2,34-2,36-2,38-2,40. Tamberi e Barshim scelgono di passare 2,17 e quindi partono da 2,22 con Tamberi che lo salta al terzo tentativo. Poi a 2,27 il portabandiera azzurro non riesce in nessuno dei tre tentativi e chiude la sua Olimpiade. La sua giornata è stata molto particolare con un nuovo episodio di calcoli renali ed una visita di controllo in ospedale prima di scigoliere le riserve e annunciare di voler gareggiare con un “Ci sarò” per difendere il titolo olimpico nell’alto. Dopo la comunicazione via social dello stesso atleta marchigiano, Coni e Fidal fanno sapere in una nota che “lo staff medico federale, a seguito degli accertamenti effettuati da Gianmarco Tamberi nel primo pomeriggio presso una struttura ospedaliera a Parigi, ha verificato che non sussistono impedimenti assoluti in merito alla partecipazione dell’atleta alla finale olimpica di questa sera”.
Tamberi aveva ritardato di un giorno la partenza per Parigi per un sospetto calcolo renale. Sbarcato nella capitale francese lunedì sera, il campione olimpico aveva garantito che sarebbe stato in pedana e due giorni dopo ha mantenuto la promessa qualificandosi per la finale di stasera anche se con un modesto 2,24. Poi, in mattinata, il nuovo allarme: “E’ tutto finito…. Ci ho sperato fino all’ultimo, ci ho creduto nonostante tutto quello che era successo. Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa. Un’altra colica renale. Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell’infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui. Scenderò in pedana comunque questa sera? Sì, ma non so davvero come farò in queste condizioni a saltare…”. Poi, nel pomeriggio, il post della moglie Chiara Bontempi, con una foto di una flebo al braccio di Gimbo: “Mi state scrivendo in tanti, la situazione è questa. Non riesco a rispondervi, scusate. Siamo in ospedale”. “Vediamo come si evolve la situazione, sta facendo una visita, vedremo la valutazione e poi decideranno – si era limitato a dire il presidente della Fidal, Stefano Mei – Lui vuole gareggiare ma bisogna vedere chiaramente che non ci sia niente di problematico, che non ci sia nessun rischio”. La situazione sembrava poi essere precipitata: “Sono passate 10 ore e la colica renale ancora non è passata – aveva scritto ancora Tamberi – Il dolore che sento da questa mattina, per quanto forte, è nulla confronto a quello che sto provando dentro. Anche quella che era la mia ultima certezza sta per svanire…..Sono appena stato portato in pronto soccorso in ambulanza dopo aver vomitato due volte sangue. Ora mi faranno altri esami per capire che cosa sta succedendo, tutto ho sognato per questo giorno tranne di vivere un incubo così…”. Poi il via libera dei medici e poi l’eliminazione.
– foto Image –
(ITALPRESS).


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