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Papa Francesco “In guerra violati i diritti umani, è intollerabile”

ROMA (ITALPRESS) – In questa Giornata mondiale del malato “non possiamo tacere il fatto che ci sono tante persone oggi alle quali è negato il diritto alle cure, e dunque il diritto alla vita”. Così Papa Francesco all’Angelus.
“Penso a quanti vivono in povertà estrema – aggiunge – ma penso anche ai territori di guerra: lì sono violati ogni giorno i diritti umani fondamentali, è intollerabile”. Poi, l’appello a pregare per “la martoriata Ucraina, per la Palestina e per Israele, per il Myanmar e per tutti i popoli martoriati dalla guerra”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Giornata del malato, Locatelli “Ogni persona deve essere rispettata”

ROMA (ITALPRESS) – “L’11 febbraio ricorre la Giornata Mondiale del Malato. In questa occasione voglio ricordare con convinzione che una Persona non può essere solo identificata con la propria malattia, una Persona è una Persona e deve essere rispettata e trattata con dignità sempre. Avere una malattia non significa dover vivere solo di cure e di medicine”. Così su Facebook il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che aggiunge: “Altrettanto importante è il contatto umano, poter avere qualcuno vicino che ti capisca, che ti possa fare una carezza o tenere la mano, magari che ti faccia pensare ad altro o scambi con te due parole, che semplicemente ti parli, anche quando sembri distratto, assente, dolorante o non cosciente, ma che possa farti sentire la sua presenza. La voce e il calore umano sono gli alleati migliori per la cura. Serve attenzione e umanità per prendersi cura di qualcuno, in qualsiasi ruolo si svolga questo compito. Questo è l’impegno più grande ed è anche il valore più profondo della cura, in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue fasi, per quanto possa essere una malattia lunga o dolorosa, fino alla fine la vicinanza e l’affetto possono essere parte della speranza e della forza per la Persona, e anche nelle situazioni meno critiche non bisogna sottovalutare l’emotività, la percezione di chi si ammala e potrebbe avere paura. Papa Francesco in occasione di questa ricorrenza, ha citato una frase della Sacra Bibbia: ‘Non è bene che l’uomo sia solò e colgo l’occasione per abbracciare di cuore tutti coloro che si prendono cura dei propri cari in qualsiasi situazione e anche per ringraziare chi lo fa per mestiere e lo fa con pazienza, dedizione e amore”, conclude.
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Crosetto “L’Italia al comando Operazione Atalanta contro la pirateria”

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia ha assunto oggi il comando tattico dell’operazione dell’Unione Europea EUNAVFOR (European Naval Force) Atalanta. La cerimonia di passaggio di consegne tra il Contrammiraglio della Marina Militare italiana Francesco Saladino e il Commodoro Rogèrio Martins de Brito della Marina portoghese, si è svolta questa mattina nel porto di Gibuti a bordo della Fregata spagnola Victoria alla presenza del Vice Comandante dell’Operazione, Contrammiraglio E’ric Dousson.
“L’assunzione del Comando dell’Operazione Atalanta, in questo particolare momento assume un significato rilevante per la Difesa. La minaccia della pirateria richiede una risposta ferma e coordinata a livello internazionale e la missione EUNAVFOR SOMALIA (Op. Atalanta) rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia europea per proteggere le rotte commerciali e mantenere aperte le linee di comunicazione marittime”, ha affermato il Ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota stampa.
“La regione del Mar Rosso, a seguito della minaccia e degli attacchi Houthi, ha reso centrale quest’area nel panorama geostrategico e geopolitico per l’Unione Europea. La decisione della UE di avviare una nuova missione nel Mar Rosso per proteggere le rotte commerciali ne è la conferma. All’Italia è stato chiesto di fornire il Force Commander dell’operazione ASPIDES. Si tratta di un ulteriore riconoscimento del lavoro svolto dal Governo, dalla Difesa e dalla Marina Militare”, ha continuato il Ministro Crosetto, sottolineando che “Il nostro impegno in queste missioni sottolinea la determinazione dell’Italia a contribuire attivamente alla pace e alla sicurezza internazionale. Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo anche fiduciosi nella nostra capacità di affrontarle con successo, grazie alla professionalità e all’eccellenza delle nostre Forze Armate oltre che alla solida collaborazione con i nostri alleati e partner internazionali”.
L’Ammiraglio Saladino eserciterà le funzioni di Force Commander da bordo della Fregata Federico Martinengo fino a giugno.
Scopo dell’operazione Atalanta è prevenire e reprimere gli atti di pirateria nell’Area di operazioni, che comprende il Mar Rosso, il Golfo di Aden e il Bacino somalo, garantendo anche la protezione delle unità mercantili del World Food Programme (WFP), addette al trasporto di aiuti umanitari diretti in Somalia e Yemen.
Nave Martinengo, al comando del Capitano di Fregata Piergiorgio Ferroni, prima di arrivare a Gibuti, è stata impegnata in Mar Rosso nell’assicurare la vigilanza marittima e nella protezione delle unità mercantili in transito per garantire la libertà delle rotte commerciali.
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Schlein “Chiamerò Meloni per Gaza, si attivi per la pace”

ROMA (ITALPRESS) – “La situazione è più che drammatica: bisogna fermare Netanyahu e l’attacco a Rafah per evitare un’ulteriore ecatombe oltre alla strage di civili che è già in corso da troppe settimane a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato, lo chiediamo da mesi. Chiamerò Giorgia Meloni perchè è necessario che il governo si attivi. Non abbiamo visto fin qui un’iniziativa diplomatica e politica all’altezza della tradizione italiana e occorre che l’Italia invece faccia la sua parte per porre fine a questo massacro di civili e per riprendere un dialogo sulla soluzione politica dei due popoli due Stati. La situazione è drammatica. La storia della piccola Hind Rajab è tremenda. E’ un orrore inimmaginabile di cui la storia ci chiede conto, ma già oggi, non domani”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, la segretaria del Pd, Elly Schlein, confermando che a ore sentirà la premier Giorgia Meloni.
“Quello che sta accadendo – sottolinea – non è accettabile. E’ una violazione costante del diritto internazionale e del diritto umanitario a cui non possiamo assistere in silenzio. Chiamerò Meloni per sollecitarla: se il governo mette in campo un’iniziativa per la pace in Medio Oriente, noi ci siamo. Io ricordo sempre, e lo faccio anche stavolta, che la popolazione di Gaza è composta per quasi la metà da minori senza colpe. E quella che è in corso è un’inaccettabile punizione collettiva”.
Si è mosso anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aggiunge la leader del Partito democratico: “Ho visto che si è espresso persino lui, dicendo pur con grande ritardo che la risposta israeliana è esagerata. E’ evidente, del tutto sproporzionata”.
Poi, in merito alle questioni italiane: “Meloni venerdì si è rivolta agli agricoltori che protestavano dicendo ‘vi abbiamo sempre difeso dalle scelte Uè. Io le chiedo chi li difende dalle sue, di scelte, perchè questo è un governo che per un anno e mezzo ha perso tempo senza affrontare la vera questione che mette in ginocchio le imprese agricole che è quella del giusto prezzo”, dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, che aggiunge: “Gli agricoltori oggi sono costretti a vendere a prezzi che sono più bassi dei costi di produzione. Su questo il governo Meloni non è mai intervenuto. Invece, ha aumentato le tasse agli agricoltori già in difficoltà, togliendo l’esenzione Irpef introdotta dal Pd, e il supporto ai giovani agricoltori. Perciò è imbarazzante questo tentativo del governo di puntare il dito solo verso l’Europa e di negare le proprie responsabilità. Non è un caso che una parte della protesta sia invece proprio rivolta a Lollobrigida e al governo. Non è negando l’emergenza climatica che si aiutano le imprese agricole ad affrontarla. Lo sanno bene gli agricoltori che ancora aspettano i ristori per le alluvioni. Servono risorse, innovazione, politiche che li accompagnino nei cambiamenti senza lasciarli indietro. Così si fa la transizione, altrimenti saranno travolti”. Ed annuncia: “Abbiamo organizzato un confronto con il mondo agricolo per il 16 febbraio proprio perchè vogliamo ascoltare quali sono le difficoltà che sta vivendo il settore e proporre soluzioni”.
Poi sul premierato: “Senz’altro in Parlamento presenteremo emendamenti su cui ci supporteremo a vicenda. In questo momento però noi siamo impegnati a fermare una riforma pericolosa, non a costruirne altre”, spiega, Elly Schlein. “Del resto, le nostre proposte le abbiamo portate a Meloni quando ci ha convocato – aggiunge -. In quella sede abbiamo proposto la sfiducia costruttiva e insistito sulla riforma elettorale, visto che i cittadini con l’attuale sistema non possono scegliere nemmeno i loro rappresentanti. Già, la premier prende in giro gli italiani dicendo ‘decidete voì, ma in realtà dietro c’è un colossale ‘decido io per voì che potrete al massimo acclamare un capo ogni cinque anni recandovi alle urne. Ma la democrazia è un’altra cosa: se vogliamo davvero dare più poteri ai cittadini la strada non è quella di questa riforma che indebolisce sia il Parlamento che il presidente della Repubblica ma è una riforma della legge elettorale che possa restituire ai cittadini il diritto di scegliersi i propri rappresentanti. Però Meloni, che guida un partito personale, si tiene molto ben strette le liste elettorali bloccate. Insomma, noi, per dirla chiaramente, finchè c’è l’elezione diretta che sballa l’equilibrio tra poteri faremo l’opposizione più dura a questa riforma pericolosa. Non si cambia la forma di governo a colpi di maggioranza è una cosa che si è vista solo in Paesi che hanno messo da parte la democrazia”.
“Il Pd – sottolinea Elly Schlein – è la prima forza di opposizione che sente la responsabilità di costruire l’alternativa a questo pessimo governo nella consapevolezza del ruolo che essere prima forza di opposizione ci consegna ma mai nella presunzione di essere autosufficienti. Io spero che anche gli altri sentano la stessa responsabilità perchè nessuna delle nostre forze politiche basta per fare l’alternativa. E questo implica uno sforzo di mediare sulle nostre differenze ma soprattutto di insistere sulle tante battaglie che condividiamo e noi continueremo ad avere questo atteggiamento ostinatamente unitario perchè ce lo chiede la nostra gente che è stufa marcia dei piccoli litigi di condominio mentre Meloni smantella la Costituzione, la sanità pubblica, divide il Paese con l’autonomia differenziata, aumenta la precarietà del lavoro e allenta l’attuazione del Pnrr. Io sono più che felice che il mio partito in ogni territorio stia lavorando per promuovere le coalizioni più ampie ma più coerenti, cioè attorno a un programma. Lo sforzo più alto della politica è quello di trovare un compromesso nelle differenze”. E per quanto riguarda le elezione Europee e se si candiderà, dice: “Non ci sono novità, stiamo lavorando alla costruzione del progetto e delle liste ma posso dirle chi non ci sarà mai nelle nostre liste e nelle nostre alleanze: non ci sarà mai un sessista, omofobo, razzista, amico di Putin come Zemmour che Meloni ha accolto a braccia aperte nella famiglia politica che guida in Europa. A proposito di ambiguità, quella è un’ambiguità bella grossa visto che l’offensiva di Putin prosegue nelle forme più aggressive in Ucraina. Lei però ci passa sopra: meglio potersi assicurare qualche punto percentuale in più nell’eterna competizione con Salvini su chi arriva prima tra quelle due famiglie. Noi abbiamo la nostra grande famiglia, che è quella socialista e democratica, l’unico argine per fermare queste destre in Europa, e che ospiteremo a Roma ai primi di marzo. Salvini e Meloni portano qui euroscettici amici di Putin e nemici dell’Italia, noi i leader dei Paesi che hanno fondato l’Ue e lottato per il salario minimo e il Next generation Ue”. “Gli argomenti non ci mancano”, conclude.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Foibe, Meloni “Dalle istituzioni decenni di silenzio imperdonabile”

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BASOVIZZA (TRIESTE) (ITALPRESS) – “Basovizza è un luogo del cuore. Sono venuta molte volte qui da ragazza, quando farlo voleva dire essere additati, accusati, isolati. Sono tornata da adulta a celebrare finalmente quel Giorno del Ricordo che spazzava via una volta per tutte la congiura del silenzio che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio dell’indifferenza. Torno oggi con qualche ruga in più e una grande responsabilità sulle spalle”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento al Monumento nazionale di Basovizza per il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe.

“Siamo qui per chiedere ancora perdono a nome delle istituzioni di questa Repubblica, per il colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale, oltre che per rendere omaggio a tutti gli istriani e i giuliano-dalmati che per rimanere italiani decisero di lasciare tutto, per restare con l’unica cosa che i comunisti titini non potevano togliere loro: l’identità”, ha aggiunto Meloni.

“10 febbraio, nel Giorno del Ricordo il mio pensiero va ai martiri delle foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. L’Italia onora la memoria di chi fu vittima di quegli orrori disumani e non dimentica il dolore patito da chi fu costretto ad abbandonare la propria casa e la propria terra per amore dell’Italia”, aveva scritto in un post Meloni su Facebook prima della cerimonia di Basovizza.

– Foto: Palazzo Chigi –

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Fdi “accoglie” Renzi a Biella con un dromedario

BIELLA (ITALPRESS) – Un dromedario a Biella. E’ questa l’anomala accoglienza organizzata dal comitato locale di Fratelli d’Italia, in occasione della presentazione del libro di Matteo Renzi in città. A guidare la carovana l’assessore al Lavoro della Regione, Elena Chiorino. Se da un lato Renzi è a Biella anche per chiedere chiarezza sulla vicenda Pozzolo, dall’altra Fdi chiede chiarezza all’ex premier sui suoi rapporti con l’Arabia Saudita, di qui la scelta di portare in piazza un dromedario.
“Ci hanno fatto un gigantesco spot al libro – la replica del leader di Italia Viva durante la presentazione del libro -. Questa è la dimostrazione della differenza tra influencer e politici. Andare al circo a prendere un dromedario… E’ la dimostrazione che non sanno parlare dei contenuti. Mi attaccano sull’Arabia da anni, ma oggi sta emergendo chiaramente l’importanza geopolitica di sostenere le leadership moderate e riformiste della penisola arabica”.

– Foto Fratelli d’Italia Biella –

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Meloni alle associazioni agricole “Esenzione Irpef per redditi bassi”

ROMA (ITALPRESS) – “L’esenzione IRPEF negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione IRPEF ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con le associazioni agricole.
Per il Governo erano presenti anche i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e i ministri Francesco Lollobrigida, Giancarlo Giorgetti, Matteo Piantedosi, Raffaele Fitto, Luca Ciriani, Marina Elvira Calderone. Presenti rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Coperative.
“Non è la prima volta che ci incontriamo, ci siamo visti più volte in passato, ma io ritenevo importante rivedervi oggi per continuare a confrontarci ancora sulle politiche nazionali ed europee che interessano l’agricoltura e l’agroalimentare – ha sottolineato Meloni -. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione. Non vi tedierò ovviamente con l’elenco delle tante misure che abbiamo approvato in questi ultimi mesi, ma ci tenevo a dirvi quale fosse la visione che ha mosso il nostro impegno e che punta a raggiungere alcuni obiettivi di fondo – ha aggiunto -: la valorizzazione delle filiere nazionali; l’incentivo alla produzione nazionale; la difesa del nostro modello agroalimentare, della nostra biodiversità e dei nostri cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento. Sono queste le tre grandi direttrici che hanno orientato il nostro lavoro e che si sono tramutate, in questi mesi, in misure estremamente concrete”.
“In Europa il Governo ha difeso gli agricoltori e contestato fin dall’inizio le scelte sbagliate imposte dalla Commissione europea. Noi siamo sempre stati favorevoli alla difesa dell’ambiente e alla transizione ecologica, ma sempre nettamente e fermamente contrari a quella che è diventata una transizione ideologica, fatta da diktat e da regole frutto di posizioni ideologiche e per le quali si sacrifica la produzione, mettendo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile. Il nostro Governo ha cambiato passo in Europa”, ha proseguito.
“Vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione. Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori – ha assicurato il premier -. Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali il Governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto (ICQRF) e potenzierà le strutture di ISMEA per l’elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Agricoltori, Lollobrigida “Decisione in Cdm, non temo sfiducia”

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“Temo molto la sfiducia del popolo, raramente la sfiducia di persone già sfiduciate”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, alla domanda se teme la mozione di sfiducia di Renzi. Quindi non si dimette entro martedì, come chiedono gli agricoltori per bocca di Danilo Calvani? “L’unica persona che non intendo incontrare è un signore che non so che mestiere faccia. Non ha alcun senso parlare con quei pochi che su questo movimento hanno tentato di mettere il cappello, sfruttando gli agricoltori senza rappresentarli. Mentre ho visto e vedrò tutti gli altri, in buona fede e cercando di capire i loro problemi”, sottolinea. Poi, spiega: “In legge di Bilancio abbiamo scelto di dare priorità a interventi che permettessero di sostenere le imprese agricole in difficoltà. I pochi soldi disponibili ci hanno imposto un ordine di priorità, a cominciare dal fondo emergenze di 300 milioni per le aziende colpite da criticità ambientali o fitopatie”. A Salvini, per il quale è un errore non esentare tutti, dice: “L’esenzione per tutti dell’Irpef non è equa perché avvantaggia chi fattura milioni. Giorgetti ha deciso di garantire gli agricoltori più in difficoltà, che secondo lui sono circa il 90% delle imprese. Lo stop all’esenzione è stato votato in Cdm su proposta di Giorgetti da tutto il governo e io ero d’accordo. E adesso, con grande fatica, abbiamo trovato ulteriori risorse e scelto di garantire una esenzione più equa, senza privilegi a chi non ne ha bisogno. Le associazioni e i trattoristi non hanno posto l’esenzione Irpef come priorità”. Inoltre “la proposta della rimodulazione l’ha fatta Giorgetti e al tavolo non ho sentito Salvini dire davanti ai ministri che non bastava. Perché dovrei commentarlo? Ho piena fiducia in Giorgetti e ritengo saggia la sua proposta”, conclude Lollobrigida.
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