Home Politica Pagina 106

Politica

Nordio “Per Salis fatto il possibile, mi auguro torni presto”

ROMA (ITALPRESS) – Per Ilaria Salis “lo Stato ha fatto il possibile. Anche di più” e “mai stati soli. L’ho incontrato due volte (il padre, ndr). E ci siamo mossi con doverosa sollecitudine, appena ci è stato prospettato il problema. Ma il nostro intervento ha un limite invalicabile: la sovranità della giurisdizione straniera”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista al Corriere della Sera. Sul perchè non ha voluto firmare la garanzia che la detenzione domiciliare in Italia sarebbe stata in sicurezza, il guardasigilli spiega che “l’idea che un ministro italiano possa suggerire a un giudice, italiano o straniero, come comportarsi, sarebbe vista, giustamente, come un sacrilegio”. Ma “non so perchè non sia stata presentata subito la richiesta. Era l’unico mezzo per poter poi chiedere i domiciliari in Italia. Per gli accordi europei occorre il doppio passaggio”. Ora “l’unica cosa che possiamo e stiamo facendo, è assicurarci che vengano rispettate le regole umanitarie ed europee sulla detenzione. Mi auguro, umanamente, che ritorni in patria quanto prima. Ma la giurisdizione di un Paese è sovrana”, chiosa Nordio.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Valditara “Polizia per proteggere le scuole più a rischio”

ROMA (ITALPRESS) – Le aggressioni agli insegnanti sono in aumento, e non è solo un’impressione: ci sono i numeri del ministero a confermarlo. “Per le aggressioni compiute dai genitori si registra un aumento esponenziale. Il monitoraggio lo abbiamo istituito l’anno scorso, prima non si sapeva quali e quanti fossero gli episodi di violenza nelle scuole italiane. Ma in questo confronto da un anno all’altro registriamo un fenomeno significativo. Nell’ultimo anno scolastico avevamo avuto 36 casi, ora dopo neanche cinque mesi siamo a 27, ma se guardiamo solo alle aggressioni da parte dei familiari c’è già un aumento del 111%. Per gli episodi di cui sono responsabili gli studenti invece si registra un leggero calo, -11%”. Lo dice Giuseppe Valditara Ministro dell’istruzione e del merito in una intervista a “Il Messaggero”. “Ci fa pensare che c’è una responsabilità educativa forte delle famiglie – aggiunge-. Ecco perchè, se un genitore aggredisce o prende a pugni un docente o un preside, deve risponderne nei confronti non solo dell’aggredito, ma anche dello Stato. E’ lo Stato a subire un danno di immagine e reputazionale, e dunque ha il diritto di essere risarcito”.
Quindi sull’aggressione da parte di uno studente a Varese, che ha colpito con tre coltellate una professoressa, e sull’eventualità di ripristinati i presidi di polizia anche davanti alle scuole, il ministro Valditare afferma: “Non la vedo semplice. Però nelle aree particolarmente a rischio si può immaginare una presenza delle forze dell’ordine a protezione di alcune scuole”. Sul fatto che l’aggressore aveva ricevuto una “diagnosi funzionale” che certificava il suo malessere, il ministro sottolinea: “E’ chiaro che agire solo dal punto di vista repressivo non basta, bisogna intervenire prima. Quando un ragazzo ha problemi che possono sfociare in episodi di aggressività non può essere abbandonato a sè stesso. Anche dare valore al voto in condotta, come abbiamo fatto nel disegno di legge ora all’esame del Parlamento, per questi casi serve a poco”. “La scuola deve essere supportata con un servizio di tipo psicologico, eventualmente psichiatrico. I ragazzi che abbiano un forte disagio vanno aiutati. Voglio parlarne con il collega Schillaci: se il ministero della Salute sarà d’accordo, potremmo creare un presidio a livello di distretti provinciali, per offrire alle famiglie e alle scuole un punto di riferimento, un presidio territoriale a cui rivolgersi”.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Meloni “Lavoro per un’Europa che sia capace di raccogliere le sfide”

ROMA (ITALPRESS) – “Ogni nazione europea ha le proprie dinamiche politiche, che solo in parte possono essere attribuite a tendenze generali. Sono tuttavia convinto, e la mia azione politica si è sempre ispirata a questa convinzione, che i popoli del nostro continente vogliono un’Europa che sappia giocare un ruolo da protagonista sulla scena globale, senza tradire o prevaricare le identità nazionali. Intendo continuare a lavorare per un’Europa che sia un colosso politico e non burocratico, cioè capace di raccogliere le sfide che richiedono l’unità tra le nazioni del continente, lasciando invece ai governi nazionali il compito di affrontare quelle politiche che possono essere attuate al meglio dalle istituzioni più vicine ai cittadini”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una intervista al giornale giapponese “The Yomiuri Shimbun”.

Foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Salis, Tajani “Sosterremo la famiglia e gli avvocati”

ROMA (ITALPRESS) – Sul caso Salis “sicuramente c’è stata una grande attenzione da parte delle autorità ungheresi”, dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri, Antono Tajani. “Anche ieri a Bruxelles ho parlato con il ministro degli Esteri ungherese, abbiamo riscontrato una disposizione ad ascoltarci, stanno facendo tutte le verifiche che abbiamo chiesto sulla tutela della detenuta”, spiega. Sulla possibilità di scontare i domiciliari in Italia, Tajani dice: “Seguiremo il caso con il rispetto dovuto alle procedure della giustizia ungherese, ma sosterremo con attenzione e continuità la famiglia e gli avvocati”. Quanto alla posizione di Salvini, per il quale Salis non potrebbe più insegnare, secondo Tajani “è una sua valutazione, io sono un garantista e sino a quando non viene condannata per me Salis è una cittadina imputata, ma ancora innocente come tutti gli altri. Io non prendo posizioni politiche. Anche perchè rischierei di danneggiare il detenuto. Quando si negozia il silenzio è d’oro”. Infine, sulla possibilità che in Europa possano fare un accordo con Orban, il ministro chiosa: “Bisogna vedere cosa accadrà con le elezioni, il partito Conservatore fa entrare chi vuole, ma Orbàn è stato espulso dal Ppe e qualcuno potrebbe storcere il naso. Si vedrà dopo il voto”.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Meloni “Non voglio un Sud che viva di sussidi”

CATANIA (ITALPRESS) – “Dal Pnrr 90 milioni per questo progetto. Il contratto di sviluppo permetterà di realizzare il potenziamento dello stabilimento esistente e ci consentirà un nuovo stabilimento per una ulteriore linea di produzione di pannelli fotovoltaici”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo allo stabilimento 3Sun Gigafactory di Enel a Catania. Presenti, insieme al premier, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, il segretario del Pd Anthony Barbagallo, l’assessore ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, il sindaco di Catania, Enrico Trantino, l’amministratore delegato dell’Enel Flavio Cattaneo, il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, l’ad di Invitalia Bernardo Mattarella.
“Il Sud ha un ruolo centrale nel nostro progetto. L’Italia può diventare la porta d’ingresso. Per questo lavoriamo al piano Mattei”, aggiunge Meloni. “Io voglio un Sud che non viva di sussidi. Occorre superare il gap”.
-foto xn5-
(ITALPRESS).

Papa “Le manifestazioni di odio verso gli ebrei un peccato contro Dio”

0

ROMA (ITALPRESS) – «Il mio cuore è vicino a voi, alla Terra Santa, a tutti i popoli che la abitano, israeliani e palestinesi, e prego perché prevalga su tutti il desiderio della pace. Voglio che sappiate che siete vicini al mio cuore e al cuore della Chiesa». Così Papa Francesco, come riporta l’Osservatore Romano, si rivolge «ai fratelli e alle sorelle ebrei di Israele», in una lettera inviata a Karma Ben Johanan, teologa del dialogo ebraico-cristiano, che fu tra le promotrici nelle settimane passate di un appello al Pontefice, sottoscritto da circa 400 tra rabbini e studiosi, per il consolidamento dell’amicizia ebraico-cristiana dopo la tragedia del 7 ottobre.
Il Santo Padre nella sua lettera — che porta la data del 2 febbraio — aveva ricordato come anche la Terra Santa non sia purtroppo esclusa da quel travaglio che attanaglia il mondo e che configura una vera «guerra mondiale a pezzi», e che suscita nel mondo «apprensione e dolore». Papa Francesco rileva nella missiva come la guerra in corso abbia «prodotto nelle opinioni pubbliche mondiali atteggiamenti di divisione, che a volte sfociano in forme di antisemitismo e antigiudaismo», aggiungendo: «non posso che ribadire che (…) il rapporto che ci lega a voi è particolare e singolare, senza mai oscurare, naturalmente, il rapporto che la Chiesa ha con gli altri, e l’impegno anche nei loro confronti. Il percorso che la Chiesa ha avviato con voi, l’antico popolo dell’Alleanza, rifiuta ogni forma di antigiudaismo e antisemitismo, condannando inequivocabilmente le manifestazioni di odio verso gli ebrei e l’ebraismo, come un peccato contro Dio», e auspicando «una collaborazione sempre più stretta per sradicare questi fenomeni».
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Salis, Salvini “Capisco il padre, ma se condannata non la vorrei in classe”

ROMA (ITALPRESS) – “Da genitore capisco l’ansia e anche alcune dichiarazioni originali del padre di Ilaria Salis, Roberto.
E’ giusto che il governo sia impegnato con tutte le forze per tutelare la ragazza e ne auspico la completa e rapida assoluzione. Ribadisco, però, che Ilaria Salis è stata bloccata con un manganello e in compagnia di un estremista: in caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l’opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla”.
Così il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

Salis, Meloni “Garantita assistenza fin dall’inizio”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Con l’ambasciata e con il governo, come facciamo con tutti gli italiani, garantiamo tutta l’assistenza che dobbiamo e lo abbiamo fatto dall’inizio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa al termine dei lavori del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, commentando il caso di Ilaria Salis.
“Mi ha colpito che l’udienza sia stata rinviata a maggio. Spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più”, ha aggiunto. “Nè io, nè Orban non possiamo entrare oggi nel giudizio che compete la magistratura, posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza. Quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese, come faccio per tutti gli italiani che sono detenuti all’estero, è garantire che ai nostri connazionali venga ovviamente riservato un trattamento di dignità e di rispetto e un giusto processo, anche veloce”, ha spiegato.
Riguardo alle immagini di Salis in catene “stiamo chiedendo di verificare. Presumo che non sia un trattamento riservato a questo detenuto, accade in diversi Stati anche occidentali che i detenuti vengano portati così in tribunale. Non è diciamo il nostro costume, sono immagini che da noi chiaramente impattano ma in diversi Stati sovrani funziona così”, ha concluso Meloni.
(ITALPRESS).
– Foto: Palazzo Chihi –