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Giustizia, Nordio “La riforma consentirà di recuperare il 2% del Pil”

ROMA (ITALPRESS) – “L’arretrato rallenta le procedure, disorienta i cittadini e allontana gli investimenti. La riforma che contiamo di attuare ci consentirà di recuperare buona parte di quel 2% di Pil la cui perdita è intollerabilmente gravosa per la nostra economia”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 della Corte di Cassazione.
“Siamo chiamati a consolidare una inversione di tendenza grazie alla puntuale attuazione del Pnrr – ha sottolineato Nordio -, una opportunità unica che il nostro Paese ha colto puntualmente, non solo per onorare gli accordi con l’Europa, ma per assolvere alle nostre responsabilità verso i cittadini proseguendo in quel profondo processo riformatore. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi”.
“L’elemento che ci induce ad essere fiduciosi è l’immissione di risorse massicce, nel 2023 sono entrati in servizio oltre 4 mila unità di personale amministrativo, si tratta di una preziosa energia vitale che stiamo cercando di valorizzare”, ha aggiunto.
L’anno giudiziario che si appresta a iniziare è quello “delle conferme dei buoni risultati che cominciamo a registrare, degli sforzi che non smettiamo di assicurare e delle opportunità che abbiamo di entrare nella fase in cui la giustizia diventi forza motrice della crescita del Paese”, ha evidenziato il ministro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Autonomia, Calderoli “Tutte le regioni partono sulla stessa linea”

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ROMA (ITALPRESS) – ROMA (ITALPRESS) – “Non credo di esagerare: con questa legge supereremo la questione meridionale e la questione settentrionale che ci portiamo dietro dal 1861”. Lo dice, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro Roberto Calderoli commentando l’approvazione al Senato della sua legge per le autonomie delle Regioni. “Il punto per me – aggiunge – è sempre stato mettere sulla stessa linea di partenza tutte le regioni. Per 22 anni, dalla riforma del Titolo V, è stato impossibile perché c’era il totem dei Livelli essenziali di assistenza. Ora, lo abbiamo risolto, i Lep ci sono. Anche se qualcuno fa finta di non capirlo: sono soltanto l’elenco dei diritti civili e sociali di cui ha diritto un cittadino. Beninteso: in tutto il territorio nazionale”.“Se ci sono degli errori siamo pronti a correggerli. Ma il Senato ha lavorato per otto mesi in modo serrato, ha davvero approfondito il testo che ora credo sia davvero ponderato”, aggiunge.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Meloni al Question Time “Dalle privatizzazioni 20 miliardi in 3 anni”

ROMA (ITALPRESS) – “Il governo lavora a un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato dal quale sono attesi proventi pari ad almeno l’1% del PIL, quindi circa 20 miliardi di euro in 3 anni: è un obiettivo ambizioso, ma è alla nostra portata”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il Question Time in Aula alla Camera.
“Concordo pienamente sul fatto che le privatizzazioni non debbano avere come unico scopo quello di fare cassa per ridurre il debito pubblico, ma che debbano invece essere considerate anche uno strumento di politica industriale e un fattore di sviluppo dell’economia italiana e posso confermare che è esattamente questa la strategia che ci muove. Quello che noi vogliamo fare è un approfondimento strategico che porti a una razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato secondo un approccio che è abbastanza semplice: ridurre la presenza dello Stato laddove non è necessaria e affermare la presenza dello Stato dove invece è necessaria, come ad esempio negli asset strategici”, ha aggiunto.
“Non si tratta di privatizzare per privatizzare – ha detto ancora Meloni -, non si tratta di dismettere o peggio ancora di svendere: l’impostazione di questo governo è lontana anni luce da quanto abbiamo spesso visto accadere in passato, quando con ‘privatizzazionì si chiamavano regali miliardari fatti a qualche fortunato e ben inserito imprenditore”.
Nel corso del Question Time Meloni ha anche parlato di Medio Oriente. “L’Italia ha sempre ribadito che il popolo palestinese ha diritto a uno Stato indipendente, sicuro ed economicamente prospero: è una posizione che questo governo ha ribadito banalmente perchè è una soluzione giusta, necessaria e nell’interesse dei palestinesi ma, a nostro avviso, anche nell’interesse di Israele – ha detto -. E’ la ragione per la quale posso dire che non condivido la posizione recentemente espressa dal primo ministro israeliano sulla materia. Spero che si convenga sul fatto che il riconoscimento non può essere richiesto unilateralmente” e “che la precondizione per qualsiasi ipotesi di trattativa in questa direzione è il riconoscimento da parte degli interlocutori di Israele, del diritto all’esistenza dello stato ebraico e del diritto per i suoi cittadini a vivere in pace e in sicurezza”.
Rispondendo a un’interrogazione su Stellantis, il premier ha affermato: “Vogliamo come sempre difendere l’interesse nazionale” e “instaurare chiaramente un rapporto che sia equilibrato con il gruppo” per “difendere la produzione in Italia, i livelli occupazionali e tutto l’indotto dell’automotive”. “Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno” ma “se si vuole vendere un’auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, allora quell’auto deve essere prodotta in Italia – ha aggiunto -: questa è un’altra questione che noi intendiamo porre, queste sono le regole con l’attuale governo e valgono per tutti”.
Per il Cdm di domani il presidente del Consiglio ha annunciato un decreto legislativo sulla terza età: “Stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva e dignitosa, garantendo dov’è possibile il diritto di continuare a vivere e a curarsi nella propria casa, semplificando e rafforzando l’accesso ai servizi, ma anche le procedure di valutazione della persona non autosufficiente”.
Meloni ha anche fornito cifre sull’Assegno di Inclusione, che supera il Reddito di Cittadinanza. La nuova misura “è attiva dal 1° gennaio 2024 e, al 20 gennaio il Ministero del Lavoro ci dice che su una platea di 737 mila nuclei familiari potenziali – ha detto il premier -, sono già 600 mila quelli che hanno presentato domanda e i primi pagamenti per coloro che hanno superato i controlli – perchè, a differenza del reddito di cittadinanza, i controlli li facciamo prima e non li facciamo dopo – partiranno venerdì 26 gennaio e l’importo medio stimato è di 635 euro al mese, cioè una cifra superiore all’importo medio che veniva erogato con il reddito di cittadinanza. Dimostriamo una cosa che abbiamo sempre sostenuto e cioè che dividendo le platee ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che versavano in condizioni peggiori”, ha aggiunto. E ha spiegato: “Attualmente sulla piattaforma sono presenti quasi 178 mila offerte di lavoro, oltre ai progetti ulteriori, e proposte per oltre 513 mila corsi di formazione, ma voglio segnalare anche a questo Parlamento che su 249 mila potenziali occupabili che negli ultimi mesi percepivano il reddito di cittadinanza, solo 55 mila hanno presentato domanda” per l’assegno di inclusione: “poco più del 22% della platea”. “E’ possibile che alcune di queste persone abbiano trovato lavoro privatamente, ma è possibile anche che alcune di loro non cercassero un’occupazione o preferissero lavorare in nero: questa è la ragione per la quale sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, perchè se non sei disponibile a lavorare, non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno”, ha proseguito Meloni.
Capitolo riforma del Patto di Stabilità Ue. “Il nuovo Patto di stabilità e crescita supera le regole irrealistiche previste dal precedente: credo che questo sia anche un merito dell’Italia” che “è riuscita a impedire il ritorno alle regole precedenti che erano ispirate a una austerità cieca che alcuni auspicavano”, ha sottolineato Meloni.
E sulla sanità ha chiarito: “Il superamento del tetto di spesa è un obiettivo che abbiamo e che contiamo di raggiungere quanto prima, compatibilmente con gli impegni finanza pubblica, perchè per noi assicurare il diritto alla salute dei cittadini è una priorità assoluta”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Mattarella “Povertà e guerre ostacolano il diritto all’istruzione”

ROMA (ITALPRESS) – “All’alba del terzo millennio, centinaia di milioni di bambini e adolescenti ancora non hanno l’opportunità di iniziare o completare un percorso scolastico. La povertà, le guerre, i divari sociali e i diritti negati sono fattori che ostacolano l’accesso all’istruzione”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione.
“L’inserimento, ad opera della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, del diritto all’istruzione tra i diritti fondamentali della persona è il punto di partenza intorno a cui costruire efficaci percorsi educativi che includano l’accesso all’informazione e alla conoscenza, il rispetto della libertà di espressione e di opinione, la garanzia della libertà accademica e scientifica – prosegue il capo dello Stato -. E’ una sfida urgente. La Comunità internazionale si è impegnata a realizzare, entro il 2030, l’obiettivo di un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti, nella convinzione che un’istruzione adeguata sia la condizione imprescindibile per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile”.
“Il tema della odierna Giornata Internazionale dell’Educazione “Imparare per una pace duratura” indica la strada per affrontare l’ondata crescente di conflitti, violenza, intolleranza e incitamento all’odio a cui continuiamo ad assistere.
L’istruzione è la chiave per capire il valore delle originalità di ciascuna persona, la ricchezza offerta dal pluralismo, l’inviolabilità delle libertà fondamentali – sottolinea Mattarella -. Conoscere è il primo passo per potersi comprendere e dialogare. L’accesso all’istruzione deve essere un obiettivo centrale delle Istituzioni, con lo sguardo rivolto ai più giovani, a cui vanno garantite opportunità di apprendimento e sviluppo”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Tajani “L’autonomia non è una legge nordista”

ROMA (ITALPRESS) – “Noi non siamo contrari all’autonomia ma non deve penalizzare il Sud, su questo siamo fermissimi e per adesso le cose sono andate per il verso giusto. Non è una legge nordista e questa norma, con l’azione di Forza Italia, ha attenuato alcune posizioni un pò troppo autonomiste. Quando le cose si fanno con equilibrio e buonsenso vanno bene per tutti”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Start su Sky Tg24.
Una candidatura alle Europee “credo che dobbiamo valutarla insieme, perchè il premier e il vicepresidente che si candidano potrebbero distogliere l’attenzione dall’attività di governo, ma sarebbe un forte segnale di presenza e continuità. Valuterò dopo il congresso se è opportuno e utile al governo e a Forza Italia”, ha spiegato Tajani, che sulle regionali ha ribadito la posizione del suo partito: “Noi siamo sempre pronti a discutere e confrontarci ma dobbiamo fare un ragionamento: non è questione di sventolare la bandierina di partito ma di avere i migliori candidati possibili. Cirio e Bardi sono stati due presidenti che hanno lavorato bene. Io difendo questi due candidati perchè sono bravi, sono persone serie e mai toccate da scandali”.
“Credo che i nostri alleati si stanno già rendendo conto che sono due candidati che vinceranno le elezioni. Noi non siamo disposti a sacrificarli perchè sono bravi. Dove c’è ragionevolezza siamo sempre pronti a fare la nostra parte ma per quello che mi riguarda Bardi e Cirio sono i nostri candidati”, ha aggiunto.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Via libera dal Senato all’autonomia differenziata

ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti ha approvato il ddl d’iniziativa governativa, collegato alla manovra, sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
Il testo passa ora alla Camera.
“Il Senato ha approvato il Ddl Autonomia: è un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale, dai referendum di Lombardia e Veneto e dalle richieste dell’Emilia-Romagna e di altre regioni italiane. In questo momento mi sento di rivolgere un pensiero particolare a Bobo Maroni”, sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
“Con l’approvazione dell’autonomia oggi in Senato si è compiuto un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo. Avevo previsto che oggi sarebbe stata una bella giornata, e così è stato. Questa è una risposta che dovevo a quelle 14 regioni su 15 a statuto ordinario che ce l’avevano chiesto”, afferma il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Con il voto al Senato su uno scellerato progetto di Autonomia, Meloni spacca il Paese e svende il Sud a Salvini: lasciano in un vicolo cieco i territori più svantaggiati del Paese, anziché rilanciarli per il bene di tutti. Cade la maschera: non ci sarà nemmeno un centesimo per finanziare i servizi essenziali nei territori più fragili, visto che il progetto è vincolato all’austerità di bilancio”, scrive su X il presidente del M5S Giuseppe Conte.
“Rischiamo di avere 20 sistemi regionali in ordine sparso che danneggeranno anche il Nord, con imprese che dovranno fronteggiare un caos amministrativo – aggiunge -. Si condannano tanti cittadini a sentirsi italiani di serie B, abbandonati a se stessi, con sanità e servizi essenziali al collasso. Noi non ci rassegniamo. La battaglia continua in Parlamento e continueremo a farla in tutte le sedi: nelle Istituzioni e nel Paese”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Rifiuti, Musumeci “Serve disciplina organica per gestione in emergenza”

ROMA (ITALPRESS) – “Mi sembra evidente come manchi allo stato una disciplina legislativa organica che, ferme restando le peculiarità dei singoli eventi calamitosi, possa individuare il quadro giuridico generale applicabile alla gestione dei rifiuti in emergenza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti.
“Sebbene sia questo un paese particolarmente vulnerabile e fragile – ha continuato -, si sono succedute nel tempo discipline non sempre omogenee, cioè adottate di volta in volta con provvedimenti d’urgenza molto spesso disorganici l’uno rispetto all’altro”. Poi Musumeci ha ricordato che il governo ha recentemente approvato “un disegno di legge dedicato alla ricostruzione post-calamità recante un corpus di norme finalizzato a definire finalmente – ha detto – un quadro giuridico uniforme per il coordinamento delle procedure e delle attività successive a quelle poste in essere dalla Protezione civile nei territori colpiti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo”.
“In questa prospettiva – ha aggiunto – si colloca la previsione del cosiddetto ‘stato di ricostruzione e di rilievo nazionalè che fa seguito allo stato d’emergenza. La disciplina posta dal ddl costituisce un modello unico, atto a garantire certezza, stabilità e velocità dei processi di ricostruzione”.

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Renzi “Con Meloni basta ‘amichettismo’, è tempo di sorelle e cognati”

ROMA (ITALPRESS) – “Giorgia Meloni che dice che lei è per il merito. Ecco perchè ha messo la sorella alla guida del partito e il cognato alla guida della delegazione al Governo. Per meriti acquisiti sul campo, s’intende. Basta con l’amichettismo, è tempo di sorelle e cognati. Del resto lo avevano detto: Dio, Patria e Famiglia. Non avevano specificato che la famiglia era la loro, ma il concetto era chiaro, dai”. Lo scrive il leader Iv, Matteo Renzi, nel suo editoriale di oggi, sul Riformista, commentando l’intervista televisiva di ieri della presidente del Consiglio, ospite “della scomoda tribuna di Nicola Porro”. “E’ il Governo del merito perchè Arianna Meloni è una grande leader – aggiunge -. Una che riesce a sostenere “Da quando c’è mia sorella l’Italia è rispettata in Europa, non come prima” ignorando che prima c’era Draghi e che questa frase arriva dopo che abbiamo preso cenciate sul Mes, sull’Expo, sulla Bei, sull’Autorità antiriciclaggio, sul Tribunale dei brevetti, beh, una così il posto se lo è meritato tutto. Anche perchè lo ha detto senza ridere e senza prendere fiato: bravissima”. “Suo marito, il cognato in capo, Francesco Lollobrigida – prosegue – è un fuoriclasse. Ferma treni dell’Alta Velocità anche in stazioni che non hanno mai visto fermare un frecciarossa, perchè è giusto dare possibilità anche alle stazioni di serie B, basta col settarismo della sinistra”. “Adesso al Governo c’è Giorgia Meloni – aggiunge – Nessun amichetto sarà più messo in prima fila. Solo parenti”.
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