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Regionali, Lollobrigida “Serve riequilibrio, troveremo l’accordo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dieci più cinque più due… in tutto diciassette milioni per la Lega. Forza Italia sono… vediamo… tredici milioni e mezzo. Noi otto… Niente di strano, insomma: non stiamo chiedendo l’impossibile”. Così in un colloquio con il quotidiano La Repubblica il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, fa il punto sui milioni di abitanti nelle regioni governate dai partiti del centrodestra, per chiarire da dove nasce la richiesta di “riequilibrio” avanzata da Fratelli d’Italia nel rapporto con gli alleati.
Sulla Sardegna, il ministro sottolinea: “Solinas non ha governato nemmeno male ma pensiamo che il nostro possa governare meglio”. “A parte il nodo Sardegna, però, non mi pare ci siano stati altri comuni in cui abbiamo avuto problemi – aggiunge -. Sono ottimista, si troverà un accordo”.
“Noi siamo sempre pronti a discutere di tutto – dice ancora Lollobrigida -. Ma nessuno vuole discutere di niente. Non abbiamo discusso la Sicilia, un anno fa”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Disabili, Locatelli “G7 in Umbria per affrontare tema dell’inclusione”

PERUGIA (ITALPRESS) – “L’idea di un G7 sulle disabilità nasce dalla necessità di affrontare il tema dell’inclusione non solo nel nostro Paese, ma in tutti i Paesi che stanno lavorando per cambiare il modo in cui guardiamo il mondo delle disabilità”. Lo afferma il ministro alle Disabilità, Alessandra Locatelli, in un’ampia intervista rilasciata al direttore del Corriere dell’Umbria, Sergio Casagrande, che verrà pubblicata domani su tutti i quotidiani del gruppo Corriere e nella quale fa il punto sull’organizzazione del G7 sulle disabilità e le inclusioni che si terrà in Umbria il 14, 15 e 16 ottobre prossimi.
L’Umbria – spiega il ministro – è stata scelta perchè “è una regione che negli anni non era stata ancora coinvolta da questo tipo di eventi, è il cuore verde d’Italia ed è una regione conosciuta a livello mondiale per la sua straordinaria capacità di evocare il tema della pace e dell’accoglienza”. “Il 16 ottobre – entra nel dettaglio il ministro Locatelli – ci sarà la riunione ministeriale riservata solo ai ministri dei Paesi G7 e a quelli invitati speciali. Il 15, invece, ci sarà la giornata preparatoria mentre il primo giorno, il 14 ottobre, sarà la giornata dell’accoglienza aperta a tutti”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Treccani, come politica e clima hanno cambiato il linguaggio del 2023

ROMA (ITALPRESS) – Politica, tecnologia, clima, costume hanno avuto un peso determinante nella diffusione dei neologismi scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani e raccolti ora nel Libro dell’Anno 2023, da poco pubblicato dall’Istituto della Enciclopedia italiana.
Molti termini derivano naturalmente dal linguaggio della politica, che registra le profonde novità avvenute nel Paese, che ha favorito – anche grazie al contributo dei giornalisti – l’introduzione nell’uso comune e nella stampa di interessanti neologismi. Spicca fra tutti underdog; ma si sono imposti anche all’attenzione armocromia; controegemonia; esternalizzazione delle frontiere; movimento delle tende; orbanizzare e privatocrazia.
La sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l’innalzamento delle temperature del Pianeta, ha contribuito all’affermazione di parole quali Caronte; codice calore; decarbonizzarsi; downburst; ebollizione globale; eco-talebano; e-fuel; european green deal; granchio blu; iper-estate; iperturismo e isola di calore umano.
Cambiano i costumi, cambiano le abitudini delle persone, cambia l’economia e la società, interviene la cronaca e cambiano, di conseguenza, anche le parole. Si registra allora ergastolo della patente; famiglia queer; gravidanza solidale; cavaiola; iperturismo; skin shaming; transilienza; diversity editor; digiuno intermittente; dealcolato; inflazione da avidità; pizzo di Stato; oblio oncologico; pull factor; anti orso.
Un ruolo importante lo hanno avuto inoltre le innovazioni tecnologiche. Da cui intelligenza artificiale generativa; modello linguistico di grandi dimensioni; pregiudizio algoritmico;
elaborazione del linguaggio naturale.
Anche i social media hanno avuto le loro parole, come barbienheimer, booktok, challenge e deinfluencing.
Tutti termini che si aggiungono a femminicidio, la parola dell’anno scelta dalla Treccani per evidenziare l’urgenza di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale.
“I neologismi selezionati per il Libro dell’Anno Treccani meritano di essere segnalati – spiegano i linguisti dell’Osservatorio della Lingua Italiana – perchè hanno contrassegnato l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, fotografando la sensibilità politica, sociale e culturale degli italiani e i cambiamenti nelle opinioni e nei costumi”.
“Sarà il tempo a stabilire il destino lessicografico di questi neologismi, ovvero la loro fortuna nelle future edizioni dei dizionari. Il nostro lavoro è stato quello di individuare le nuove parole che, nel corso del 2023, hanno presentato la maggiore rilevanza dal punto di vista socioculturale, sia nell’uso comune che nella loro ricorrenza nella stampa e nella saggistica”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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Regionali, Tajani “Centrodestra sarà coeso come ha sempre fatto”

ROMA (ITALPRESS) – In Sardegna “non abbiamo da proporre un candidato: è una scelta che devono fare Fratelli d’Italia e la Lega. Confermiamo la nostra fiducia al presidente Cirio in Piemonte e al presidente Bardi in Basilicata”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “Noi vogliamo la coesione del centrodestra, ma sono sicuro che alla fine ci sarà come abbiamo sempre fatto”, ha aggiunto. Bardi “è un presidente che ha lavorato molto bene in Basilicata, è il miglior candidato possibile quindi per quanto ci riguarda lui continuerà a fare il presidente della Regione perchè è il miglior candidato possibile per far vincere il centrodestra in quella regione”, ha spiegato Tajani. Quanto alle elezioni europee, ha ribadito che “npn posso decidere nulla prima del congresso nazionale di Forza Italia che si svolgerà il 23 e il 24 febbraio a Roma. Sarebbe scorretto da parte mia, ma non ho alcun problema a candidarmi. Ne parlerò con Giorgia Meloni e con Matteo Salvini perchè credo che dovremo trovare una sintesi insieme. Fare una campagna elettorale rischia di distogliere la mia attenzione dall’attività di governo”, ha concluso.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Papa “Le dimissioni una possibilità ma adesso vado avanti”

ROMA (ITALPRESS) – “Dimissioni? Non sono nè un pensiero, nè una preoccupazione nè un desiderio. Sono una possibilità aperta a tutti i papi. Ora non sono al centro dei miei pensieri. Finchè sarò in capacità di servire vado avanti”. Lo dice Papa Francesco, intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, sul Nove.
“La guerra è un’opzione egoistica. E’ il gesto di prendere per sè. La pace è il contrario, tende la mano all’altro – sottolinea il Pontefice -. Le guerre non sono finite dopo la seconda guerra mondiale. Ora ce ne sono due vicino a noi, in Ucraina e in Medio Oriente. Dietro le guerre c’è il commercio delle armi. In questo momento gli investimenti che danno più soldi sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Questa è una realtà. L’uomo è libero. Quando un uomo potente decide di fare la guerra lo fa in libertà. Tante volte le guerre si allargano anche per provare armi nuove. I morti sono il prezzo che si paga. La guerra distrugge, uccide. Impedisce di sognare. Togliere il sorriso ai bambini è criminale”.
“E’ difficile fare la pace. Non so perchè ma è così. La speranza è la forza che ci porta avanti. La speranza non delude mai. Dobbiamo aggrapparci alla speranza. E’ come un’ancora, la butti e vai avanti, aggrappato alla corda per arrivare alla spiaggia – dice ancora il Papa -. La speranza non delude, siamo noi a fare e fabbricare delle delusioni. Ogni giorno sento la parrocchia di Gaza, è terribile quanto succede: quanti arabi e israeliani morti. Si distruggono l’uno con l’altro. La guerra è questo, distrugge”, ha aggiunto.
Alla domanda di Fabio Fazio se si senta più solo dopo l’apertura alla benedizione per le coppie gay, il Pontefice risponde così: “Quando si prende una decisione c’è un prezzo di solitudine da pagare. A volte le decisioni non sono accettate. Ma la maggior parte delle volte in cui la decisione non viene accettata è perchè non si conosce. Se non piace una decisione ci si può confrontare, ma se non si esprime nulla ci si chiude in una resistenza”. “Il Signore benedice tutti. Tutti coloro che sono capaci di essere battezzati, quindi ogni persona, poi la persona deve entrare in contatto con la benedizione e vedere che strada prendere, ma la Chiesa non può condannarle dall’inizio – aggiunge -. Lo dico sempre ai confessori: perdonate tutto. In 54 anni che sono prete ho negato il perdono una volta sola: per l’ipocrisia. Sempre ho perdonato tutto, con la consapevolezza anche che la persona ricadrà, ma il Signore perdona”.
Quanto alla Chiesa, per Francesco “la riforma più urgente è quella dei cuori delle persone. Le strutture si possono aggiornare, riformare, sono relative al momento storico, ma i cuori vanno riformati tutti i giorni”.
“Sui migranti c’è tanta crudeltà, da parte di una mafia che li sfrutta e li tortura – dice il Papa -. Sono trattati tante volte come cose. Penso alla tragedia di Cutro. Ognuno ha il diritto di rimanere nel proprio paese e di migrare, vanno rispettati entrambi. Non chiudete le porte, per favore. Molti Paesi non fanno figli, l’immigrazione gestita bene potrebbe aiutare”.
“Dio non si stanca di perdonare. Dio perdona sempre. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. E’ questo il problema. Il cuore aperto al perdono lo trova da parte di Gesù. Il cuore indurito è incapace di chiedere perdono”, afferma il Papa, che alla domanda su cosa gli faccia paura risponde così: “L’escalation bellica. La capacità di autodistruzione che oggi ha l’umanità. Mi chiedo come finiremo, con le armi nucleari. Finiremo come l’Arca di Noè?”. Di contro “la tenerezza dei bambini mi fa sorridere. E poi i nonni, non solo perchè sono miei coetanei. A me piace parlare con i nonni, hanno saggezza i nonni. Dobbiamo parlare con i bambini, ascoltarli, e parlare con i nonni, ascoltare le loro storie”.
A una domanda sul suo Paese, il Papa replica: “L’Argentina mi preoccupa, c’è tanta gente che soffre. Nella seconda parte dell’anno vorrei andarci”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Regionali, Fedriga “Terzo mandato non è uno scandalo, centrodestra resti unito”

MILANO (ITALPRESS) – “Non bisogna mai basare i sistemi elettorali sulle opportunità del momento ma capire qual è il sistema che può garantire maggiormente i cittadini. Il limite di mandati per sindaci e governatori è alquanto singolare: sono le uniche cariche elette direttamente dai cittadini e sono anche le uniche che hanno un tetto prestabilito”. In una intervista a “La Stampa” il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, non ha dubbi sul fatto che la proposta dal suo partito del possibile terzo mandato per gvernatori e primi cittadini sia la strada giusta. “Da un punto di vista teorico anche una carica come quella di presidente del Consiglio può essere a vita. E perchè lo sia basta che venga riconfermata non dal corpo elettorale del Paese, ma da quello molto più ristretto del Parlamento. Tornando ai governatori, se si fa un ragionamento scevro da convenienze del momento, non vedo ostacoli perchè in Parlamento si trovino i numeri per approvare il terzo mandato”.
“Indipendentemente da me, Zaia o Bonaccini – aggiunge Fedriga -, dare la possibilità del terzo mandato non vuol dire che i governatori al secondo mandato siano automaticamente ricandidati. La coalizione, come sempre accade, si confronterebbe di volta in volta sul candidato migliore. Ci sono stati anche ultimamente casi di governatori al primo mandato che non si sono ricandidati al secondo”. Su quanto sta succedendo in Sardegna, prima Regione al voto, dove c’è una spaccatura fra Fdi e Forza Italia, che stanno con Paolo Truzzu, il governatore friulano dice: “Mi auguro che si possa uscire in modo unitario. Il valore aggiunto del centrodestra è sempre stato quello di riuscire a trovare una sintesi. Quando, in passato, non ci siamo riusciti, abbiamo penalizzato gli elettori. Perchè abbiamo fatto delle proposte poco credibili e non abbiamo dato delle scelte forti ai cittadini. Spero si trovi una via responsabile per tenere unito il centrodestra”.

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Mar Rosso, Tajani “Non abbiamo ricevuto alcuna pressione”

MILANO (ITALPRESS) – “Nessuna pressione. Noi abbiamo sottoscritto la dichiarazione politica sulla sicurezza nel Mar Rosso – che è la più importante, e che la Francia ad esempio non ha firmato -, ma non abbiamo sottoscritto quella sugli interventi armati offensivi: una scelta da una parte obbligata, visto che ci vorrebbe prima un passaggio parlamentare, secondo la nostra Costituzione; dall’altro frutto di una convinzione politica, condivisa sia con il presidente del Consiglio, con il ministro Crosetto e con le nostre forze armate: c’è il rischio di un’escalation che vogliamo assolutamente evitare”. Lo dice in una intervista a “Il Corriere della Sera “il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani smentendo pressioni per la partecipazione dell’Italia all’offensiva militare di Stati Uniti e Gran Bretagna contro i ribelli dello Yemen. “Rispetto alla reazione militare di tre giorni fa siamo stati informati con molte ore di anticipo, visto che siamo alleati e che abbiamo una nave militare nelle stesse acque. Noi finora abbiamo dato soltanto il nostro sostegno politico, non militare, se con questa parola si intende l’uso offensivo della forza pianificato a fini deterrenti. Ho parlato io con Blinken quando Washington ha definito la dichiarazione che autorizza la forza di alcuni Stati e gli americani sono perfettamente consapevoli della nostra posizione” ha aggiunto il responsabile della Farnesina. “Noi siamo favorevoli a una missione europea allargata, più strutturata, abbiamo chiesto al commissario Borrell di mettere all’ordine del giorno proprio questo argomento. Una missione europea diversa da quella attuale, anche con regole di ingaggio diverse, cui parteciperebbe anche la Francia, è un obiettivo di breve periodo”.

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Mar Rosso, Crosetto “Serve nuova missione Ue, Italia parteciperà”

ROMA (ITALPRESS) – Alla possibile missione europea per garantire la sicurezza nel Mar Rosso “l’Italia parteciperà sicuramente perchè passa attraverso il Mar Rosso il 15% delle navi del commercio marittimo mondiale e l’Italia è il paese più danneggiato. Noi abbiamo già una nave nell’area che protegge le nostre navi. Ci auguriamo che l’Europa si muova, per adesso è stata bloccata dalla Spagna che non ha voluto riconfigurare Atalanta, per cui sevirà una nuova missione ma il ministro Tajani sta già interloquendo perchè parta”. Così, al Tg1, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Non abbiamo avuto richieste di partecipare agli attacchi perchè i nostri alleati sanno benissimo che abbiamo bisogno di un’autorizzazione parlamentare. Non possiamo intervenire militarmente se non a seguito di una risoluzione internazionale o della richiesta di aiuto da parte di un Paese”, ha ribadito Crosetto sugli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro i ribelli houthi. Sulla situazione in Libano, dov’è schierato un contingente italiano in ambito Onu, “c’è il rischio di un’escalation e se ci fosse le truppe Onu dovrebbero allontanarsi perchè non sono preparate a essere a metà fra due eserciti che si scontrano. Sono lì con altre regole e motivazioni”, ha concluso il ministro.
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