ROMA (ITALPRESS) – “Riqualificazione delle pubbliche amministrazioni. Garanzia di uguaglianza nell’accesso agli ambienti e ai servizi delle pubbliche amministrazioni e postazioni di lavoro prive di barriere architettoniche e con la disponibilità di strumenti tecnologici per lo svolgimento dei compiti di lavoro assegnati ai dipendenti”. Lo scrive su Facebook la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, annunciando che “è uscito sulla Gazzetta ufficiale il primo decreto legge delega in materia di disabilità”.
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Locatelli “In Gazzetta ufficiale primo dl delega su disabilità”
Open Arms, Salvini “Ogni scelta presa collegialmente con il governo”
PALERMO (ITALPRESS) – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è sottoposto a una nuova udienza, all’Aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, in una tappa estremamente importante del processo Open Arms, perché incentrata per intero sulle dichiarazioni del leader della Lega, accompagnato dalla legale Giulia Bongiorno. Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso della nave della Ong spagnola che nell’agosto 2019, dopo aver salvato 147 migranti, rimase 19 giorni in mare in seguito al divieto del Viminale di sbarcare a Lampedusa.
L’udienza si è articolata in più fasi: il leader della Lega ha iniziato rendendo dichiarazioni spontanee per poi rispondere ai quesiti del pubblico ministero, degli avvocati di parte civile e del collegio giudicante, presieduto da Roberto Murgia. Tre i temi centrali degli interventi di Salvini: collegialità delle scelte con gli altri soggetti competenti in materia di immigrazione del governo Conte 1 (lo stesso presidente del Consiglio e l’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli), contrasto al traffico di esseri umani e alle morti in mare e confronto costante con l’allora capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi. Quest’ultimo, oggi titolare proprio del ministero dell’Interno, dovrebbe essere l’attore principale della prossima udienza, prevista per il 16 febbraio.
“Quello che viene chiamato sequestro altro non è che un modo di lavorare che garantisce sempre la salvaguardia della vita umana, adottato nello stesso modo dal governo Conte 2 – spiega Salvini, – Le evacuazioni per motivi di salute erano di competenza dei ministeri dei Trasporti e della Salute, ma da ministro dell’Interno non mi sono mai opposto a una simile operazione: mi faccio carico di ogni responsabilità, rivendicando risultati mai raggiunti in termini di contrasto al traffico di esseri umani e di riduzione di morti e dispersi in mare“. Il segretario leghista evidenzia poi come in tredici episodi successivi al governo Conte 1, verificatisi tra il 14 settembre 2019 e l’11 novembre 2022, non sia stato riscontrato alcun reato ministeriale nonostante lo sbarco dei migranti sia stato autorizzato in tempistiche più lunghe di quelle per cui è finito a processo.
Nel ripercorrere le varie decisioni prese tra la partenza della Open Arms e l’approdo a Lampedusa delle ultime persone a bordo, Salvini evidenzia come “fu il capo di gabinetto Piantedosi a dirmi della presenza della Ong in mare: la storia precedente ci diceva che avrebbero provato a dirigersi in Italia, ebbi un sospetto che si trattasse di un caso di immigrazione clandestina perché l’allora comandante era stato rinviato a giudizio per il suddetto reato, cosa che mi fu comunicata prima di emanare il divieto d’ingresso. Il passaggio della nave nonostante il divieto è stato valutato come un’offesa verso l’Italia”.
Uno dei temi centrali del processo riguarda la gestione dei minori a bordo: in tal senso, ricorda il segretario della Lega, lo sbarco venne autorizzato solo per loro “non appena sono stati nominati i tutori: in 631 episodi fronteggiati da ministro dell’Interno non ho mai impedito lo sbarco di un minore. Se ci fossero stati motivi medici per concedere lo sbarco sarebbe stata prerogativa di un altro ministero e io avrei dovuto cedere il passo: il quadro che avevo era di una situazione sotto controllo e in effetti non si sono verificati episodi gravi. Non ricordo se mi sia stato detto di persone che si erano gettate in acqua, ma io mi occupavo di ordine pubblico a terra, non in mare”.
Altra tematica spigolosa è il dialogo con l’Europa, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra le decisioni prese a Palazzo Chigi e quanto fatto in seguito dagli altri paesi: “Non erano infrequenti i casi in cui un paese europeo si impegnasse a dare ospitalità ai migranti per poi non farlo: alcuni si opponevano alle nostre richieste di redistribuzione perché le ritenevano vigenti solo su base volontaria – spiega Salvini -. La linea del governo era autorizzare lo sbarco solo dopo aver trovato con gli altri paesi europei un accordo sulla redistribuzione: è chiaro che i territori mediterranei abbiano diverse sensibilità in tema di gestione dei migranti rispetto a paesi più a nord come Polonia e Ungheria. Tutto ciò che abbiamo fatto, inclusi i Decreti sicurezza, ha sempre rispettato le convenzioni internazionali vigenti”.
A chi gli chiede di presunte connessioni tra la vicenda Open Arms e la crisi di governo che si sarebbe consumata di lì a poco, il ministro dei Trasporti sottolinea: “Non ritengo che le vicissitudini politiche abbiano inciso su quanto successo con Open Arms, ma è chiaro che il successivo atteggiamento del M5s sull’autorizzazione a procedere fosse condizionato da tale scenario”.
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Vespa a Prodi “Nessuna scorrettezza sul confronto tv 2006”
ROMA (ITALPRESS) – “Ho da cinquant’anni stima e affetto per Romano Prodi. Perciò mi dispiace profondamente che contro ogni evidenza continui ad attribuirmi – come ha fatto ancora ieri sera da Formigli – una gravissima scorrettezza che non ho mai compiuto”. Lo afferma Bruno Vespa in una nota.
“Prima dei 2 confronti con Berlusconi nella campagna elettorale del 2006, avvenne un sorteggio: Berlusconi avrebbe dovuto avere l’ultima parola nel confronto moderato da Clemente Mimun, Prodi in quello moderato da me – aggiunge -. Per una svista di Mimun, fu Prodi a concludere il primo confronto. Era perciò scontato che fosse Berlusconi a dover chiudere il mio e così avvenne. Esistono le registrazioni a dimostrare quanto sostengo. Non c’è dubbio che il Cavaliere se ne sia fortemente avvantaggiato con la promessa dell’abolizione dell’ICI. Ma io non ne ho alcuna responsabilità. Spero di aver fatto chiarezza una volta per sempre”.
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Meloni “Alle polemiche strumentali rispondiamo con fatti e risultati”
ROMA (ITALPRESS) – “Agli attacchi gratuiti e alle polemiche strumentali degli ultimi giorni da parte di certa opposizione, questo governo continua a rispondere con fatti e risultati.
Soddisfatta in particolar modo delle ultime rilevazioni Istat che certificano i segnali positivi in tema di lavoro, con la disoccupazione che scende e l’occupazione che in un anno è aumentata di oltre 500mila unità”. Così, in un post su Facebook, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Dati incoraggianti che ci spingono a fare sempre meglio, con politiche concrete per tagliare le tasse ai lavoratori, aiutare chi produce ricchezza e chi crea occupazione. Per un’Italia che riparte dal merito e dalla crescita”, aggiunge Meloni.
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Tajani “Il piano Mattei non è neocolonialismo ma un progetto di crescita per l’Africa”
ROMA (ITALPRESS) – “Il piano Mattei è un progetto che deve far sì che l’Italia possa aiutare il continente africano a crescere, ma con un’ottica di partnership e di amicizia, che mette sullo stesso piano italiani, europei e africani: deve essere realizzato insieme, è l’esatto contrario del neo colonialismo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a “Radio anch’io” su Radio Rai 1. Il piano Mattei “è uno strumento per mettere a disposizione del continente africano il nostro saper fare: penso per esempio alle risorse energetiche. Noi abbiamo l’Eni, che è una grande azienda in grado di produrre energia e di estrarre materie prime: vogliamo che quella estrazione possa essere messa a disposizione del continente africano”.
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Ucraina, Calenda “Il Pd ha il terrore di allontanarsi dal M5s”
ROMA (ITALPRESS) – «Schlein e la dirigenza dem hanno il terrore di allontanarsi politicamente dal M5S. Così cade l’ultimo tabù: il Pd vota l’astensione su un’indegna risoluzione dei Cinque Stelle che chiede di interrompere ogni sostegno all’Ucraina, proprio nel momento in cui non solo gli attacchi russi si intensificano, ma Kiev ha un problema di munizioni gigantesco. Conte li vuole lasciare letteralmente disarmati e la dirigenza del Pd si avvita sulla linea dei 5 Stelle”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, il leader di AZione, Carlo Calenda. “Nel giro di questi sei mesi – aggiunge – ho visto che su tutta una serie di dossier su cui abbiamo cercato di collaborare con il Pd, come è doveroso fare visto che siamo insieme all’opposizione, alla fine è saltato tutto perchè, a detta della dirigenza dem, “se non c’è l’accordo dei 5 Stelle”, e non c’era, “non si fa l’accordo”. Ho provato di nuovo a proporre un progetto comune su competitività e crescita, dove il governo non sta facendo nulla, ma anche qui non si può fare niente se il M5S non è al tavolo, e Cinque Stelle e competitività sono due parole che non posso stare insieme. Morale della favola: l’attuale leadership dem si autoesclude da qualunque collaborazione con l’area liberal-democratica per la semplice ragione che ogni volta deve chiedere il permesso al Movimento».
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Mar Rosso, Tajani “Azione diplomatica a tutto campo”
ROMA (ITALPRESS) – “I principali vettori internazionali continuano a deviare le imbarcazioni commerciali attraverso il Capo di Buona Speranza con significativi aumenti dei costi e dei tempi di trasporto e con evidenti rischi di un nuovo rialzo dei prezzi al consumo. La riduzione dei flussi commerciali attraverso il Mar Rosso è un danno anche per le nostre compagnie di navigazione e per i porti italiani”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative anche in sede europea volte a ristabilire la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso.
“Penso ai poli logistici del sud, a cominciare da quelli d Gioia Tauro e a quelli del nord come Genova e Trieste. Per questo stiamo portando avanti un’azione diplomatica a tutto campo per ripristinare la sicurezza delle rotte commerciali nel Mar Rosso – ha aggiunto -. Ne sto discutendo in questi giorni con i miei colleghi del G7, oggi con la ministra giapponese che condividono la preoccupazione per le conseguenze degli attacchi sulla sicurezza, la stabilità e l’economia globale. Abbiamo aderito con numerosi partner dell’Unione Europea e del G7 alle dichiarazioni politiche di condanna del 19 dicembre e del 3 gennaio promosse dagli Stati Uniti. Abbiamo assicurato sostegno alla missione prosperity Guardian lanciata dal governo americano e messo a disposizione con compiti di supporto associato la fregata Virginia Fasan che da dicembre avevamo spostato nell’area delle operazioni”.
“E’ un segnale concreto dell’importanza che l’Italia mette alla salvaguardia del principio della libertà di navigazione. Stiamo partecipando a una riflessione su come rafforzare la presenza dell’Unione Europea nel Mar Rosso. Le opzioni sono diverse dall’estensione del mandato di operazioni già esistenti fino all’attivazione di una nuova missione europea – ha detto ancora Tajani -. Questa ennesima minaccia alle porte di casa ci ricorda che per giocare un ruolo più decisivo dobbiamo dotarci in prospettiva di una autentica difesa comune europea. Continueremo a lavorare anche alla presidenza del G7 per dare una risposta politica ai focolai di crisi in corso nella regione. La diplomazia rimane essenziale per incoraggiare la cooperazione fra gli attori regionali e giungere a soluzioni strutturali e durature”.
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Acca Larentia, Piantedosi “Tradito lo spirito della commemorazione”
ROMA (ITALPRESS) – “Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larentia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è stato tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del Question Time alla Camera, rispondendo a una interrogazione della segretaria del Pd Elly Schlein sui saluti romani alla commemorazione della strage di Acca Larentia. “Ho registrato una trasversale distanza di tutte le forze politiche da quei comportamenti che le immagini dei media hanno divulgato”, ha aggiunto.
“Le forze di polizia hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi frutto di esperienze professionali e di competenze tecniche consolidate e che non mutano di fronte a qualsivoglia manifestazione. Penso alle iniziative anti-israeliane svolte a seguito della crisi in Medio Oriente – ha detto il ministro -. La commemorazione di Acca Larentia a cui hanno aderito circa 1000 persone nel passato con le stesse modalità ha registrato numeri maggiori con un picco di 3000 presenze nel 2018. La questura di Roma cui va il mio plauso ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti privilegiando le attività di osservazione più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati. La stessa ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di Casapound, individuati fra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e dell’identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione”.
“Quanto alle iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che altri Governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso”, ha sottolineato Piantedosi.
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