NEW YORK (ITALPRESS/LA VOCE DI NEW YORK) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto è a New York per partecipare ad alcuni incontri al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Lunedì ha aperto la missione che durerà due giorni con l’incontro con il sottosegretario generale per le Operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix. Poi il ministro, sempre accompagnato dal Rappresentante permanente alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Maurizio Massari, ha incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, come riporta La Voce di New York.
I colloqui erano necessari per registrare con i vertici dell’ONU la posizione dell’Italia sui principali temi dell’agenda internazionale: dal conflitto russo-ucraino alla crisi in Medio-Oriente, da un focus sulla situazione di sicurezza di Unifil/Libano (dove l’Italia ha 1300 soldati) fino alla instabilità nel Sahel e al supporto della missione UNSMIL in Libia.
Ma Crosetto volava a New York mentre in Italia divampavano le polemiche per le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera, in cui il ministro della Difesa ha dichiarato di aver saputo che in alcune frange della magistratura si starebbe pianificando un attacco alla stabilità del governo di Giorgia Meloni.
A chi gli domandava della richiesta di riferire in Parlamento dopo l’intervista al Corriere della Sera, il ministro ha risposto: “Avendo parlato io di riunioni pubbliche fatte da associazioni mi pare che ci sia poco da denunciare. In una risposta incidentale in un articolo del Corriere su tutto un altro tema ho soltanto detto una cosa che mi aveva colpito, se vogliono che la riferisca in parlamento la riferisco volentieri. Siccome però non sono il ministro della Giustizia, per rispetto istituzionale preferisco farlo in alcune commissioni tipo la commissione antimafia o il Copasir, decidano loro quale ritengono migliore”.
Qualcuno gli chiede se, nello stralcio del test psico-attitudinale per i magistrati nella riforma della giustizia, abbia visto un segnale per “calmare le acque” dopo le polemiche legate alle sue dichiarazioni sui magistrati anti-Meloni. “Mi sto chiedendo da un giorno e mezzo – ha risposto – che cosa ci fosse da calmare in un’intervista in cui ho detto quasi un’ovvietà. Non so cosa sia stato stralciato, non mi occupo di giustizia ma di difesa”.
Chiediamo: come mai, quando il ministro della Giustizia Carlo Nordio, solo tre settimane fa proprio a New York, parlò del conflitto tra magistrati e politica che ormai si espande a livello mondiale nessuno fiatò, mentre ora scoppia il “finimondo” dopo le parole di Crosetto?
“Non lo so” ha risposto sorridendo il ministro, per poi continuare quasi scherzando: “Probabilmente ho sbagliato a parlare di domenica… Non avevano altri argomenti, hanno utilizzato un passaggio di un’intervista che è stata molto più dura in altri settori. Solo perché ho detto che mi hanno raccontato una cosa, di cui adesso dovrò riferire in Parlamento. In Italia è così, ogni tanto si formano bolle per riempire il vuoto politico, stavolta sono stato oggetto io, ma va bene così, non ha cambiato i miei programmi, infatti sono qui a parlare di cose più serie”.
Ma teme per la stabilità del governo?
“No assolutamente no, anzi per nulla. I governi in un sistema democratico, una volta che sono fatte le elezioni, si poggiano su una maggioranza parlamentare e questo governo ne ha una solidissima. Poi si basano anche sulla reale forza di un’alternativa e, in questo momento, non mi pare di intravederne una dal punto di vista politico, però non sono un grande esperto”.
Il ministro della Difesa era a New York per parlare soprattutto di guerra e pace, e infatti nel rispondere alle domande sugli incontri all’ONU appare molto più rilassato: “Abbiamo parlato del ruolo che le Nazioni Unite devono aumentare nel mondo, perché se abbiamo una speranza di pace è quella di utilizzare i consessi multilaterali per cercare percorsi che possano in qualche modo risolvere le situazioni di conflitto. Abbiamo parlato molto di Gaza, ma anche di Ucraina e del Sahel, di tutte quelle zone che preoccupano per la stabilità e la pace. L’Italia e l’Onu hanno sempre cooperato: noi siamo fra i maggiori fornitori delle missioni di peacekeeping, ho confermato la nostra volontà a continuare e partecipare, anzi anche a poter sviluppare un ruolo maggiore dell’Italia nell’Onu nelle aree di principali crisi”.
E con Guterres e Lacroix? Di cosa si è parlato? “Abbiamo parlato del ruolo di UNIFIL a nord di Israele, delle possibili evoluzioni o escalation che potrebbero esserci nel nord di Israele. Abbiamo parlato della necessità di pensare a un futuro in Gaza anche attraverso una presenza dell’Onu che sarebbe fondamentale. Occorre che questa organizzazione multilaterale assuma un ruolo maggiore in tempi difficili come questi” ha ribadito.
Crosetto, molto soddisfatto del proseguimento della tregua, ha anche detto che “il rischio di un allargamento del conflitto c’è sempre, io sono contento in questi giorni di questa tregua e del rilascio degli ostaggi. L’Italia ha avuto una parte importante anche su questa linea. Si è fatta promotrice di un dialogo attraverso il Qatar che portasse alla liberazione degli ostaggi”.
Ad un certo punto ha fatto una breve pausa per dire quello che gli premeva riguardo al suo recente viaggio in Israele: ”Ciò che ho chiesto nella mia visita in Israele è che occorre ci sia una differenza tra gli stati democratici, gli stati di diritto e le organizzazioni terroristiche anche nel combattere la guerra. Le guerre si combattono tra i professionisti delle guerre e si lasciano fuori i civili. Un conto è Hamas, che è un’organizzazione terroristica che ha come scopo la distruzione di Israele, un altro è il popolo palestinese, che ha diritto di vivere”.
Gli chiediamo cosa pensi della politica su Gaza del Segretario Generale Antonio Guterres, dato che il governo israeliano da lui appena incontrato ne chiede da tempo le dimissioni. “Io non sono qui per giudicare l’ONU o il Segretario Generale. Ho incontrato sia lui che Lacroix. Sono stato in Israele e ho riportato le impressioni e le cose che ho appreso in Israele. Su quello che è merso nel dialogo col mio collega e su quello che ho percepito possa essere il futuro di quella zona. Io rispetto l’Onu e la persona che è pro-tempore alla guida. C’è necessità di investire come paese nell’Onu perché è l’organizzazione che mi consente di arrivare alla pace il prima possibile. Cosa che non possono fare le nazioni singole. Per questo le Nazioni hanno un ruolo per la soluzioni di queste crisi che non hanno altre possibilità”.
Sembra che Crosetto creda fermamente nella funzione delle Nazioni Unite e del multilateralismo, dato che dice anche: “la speranza della pace è affidata al dialogo quando il dialogo non esiste. La diplomazia è nata per rimarginare ferite che non sembravano rimarginabili. Questo consesso nasce per questo, per fare sfide impossibili perché se non ci credessimo allora non avremmo neanche la diplomazia. Invece nei momenti più bui dobbiamo cercare di parlare, di far tacere le armi e di iniziare a indicare possibili soluzioni o vie di uscita”.
A chi gli chiedeva degli ospedali mobili a Gaza ha risposto che “stiamo andando avanti. C’è un sopralluogo per andare a vedere la fattibilità tecnica nella zona che ci è stata assegnata. Nelle prossime settimane riusciremo finalmente a scendere sulla terra e portare un aiuto di cui hanno bisogno molti”.
Qualcuno gli chiede della cybersicurezza: “É uno dei fronti su cui ci giochiamo il futuro. È difficile farlo capire a molti cittadini. È una guerra che si combatte tutti i giorni. È un settore su cui siamo obbligati a investire”.
C’è stanchezza sull’Ucraina? “La prima stanchezza è quella del popolo ucraino, che da quasi due anni subisce attacchi che non finiscono. Ogni giorno centinaia di migliaia di pallottole vengono sparate, centinaia di bombe cadono, dai …. droni come abbiamo visto negli ultimi giorni…… poi ci sono le opinioni pubbliche – ha aggiunto Crosetto – e dopo un po’è possibile che si stufino di sentire parlare di guerra. Ciò non toglie che gli Stati devono difendere il diritto internazionale, le libertà internazionali, quelle regole che ci siamo dati per una convivenza civile tra nazioni e vanno difese anche quando annoiano”.
Alla fine qualcuno gli chiede con chi parlerà domani: “Non sono incontri all’ONU, abbiamo finito con gli incontri politici. Saranno a New York, nell’ambito del settore industriale”.
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Crosetto “Non temo per stabilità del Governo, maggioranza solidissima”
Meloni “Non era impossibile rivedere il Pnrr”
ROMA (ITALPRESS) “Tre giorni fa abbiamo presentato il nuovo Pnrr, dopo aver rivisto alcune priorità, non era impossibile rinegoziare il piano, impossibile è la parola che usano quelli che non hanno coraggio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della firma dell’accordo per la Coesione tra il governo e la Regione Lazio. “I fondi di coesione sono un’altra priorità” ha aggiunto “l’Italia non ha sempre brillato nella spesa dei fondi di coesione, non possiamo permetterci di farlo tornare indietro così abbiamo responsabilizzato le regioni”.
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Missione Urso in Arabia Saudita “Partnership nel settore minerario”
ROMA (ITALPRESS) – Al via la seconda giornata della missione ufficiale nella penisola Arabica del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che stamattina a Riad (Arabia Saudita) ha avuto un incontro con il Presidente della Commissione Reale
per Jubail e Yanbou, Khalid Al Saalem. Al centro del colloquio, le strategie dei due Paesi nel settore minerario e nella filiera dell’ approvvigionamento e della lavorazione delle materie prime critiche.
“Italia e Arabia Saudita sono impegnate nello sviluppo di un contesto, normativo e industriale, che favorisca e acceleri l’autonomia strategica nel settore delle materie prime critiche. A questo scopo, oltre a condividere le rispettive best practice, con il presidente al Saalem abbiamo approfondito la possibilità di partnership e investimenti congiunti soprattutto nel comparto estrattivo, sia nei rispettivi Paesi, sia in aree terze, come il continente africano, in coerenza con il Piano Mattei che il nostro governo sta sviluppando” ha dichiarato il ministro Urso.
Altro argomento affrontato nel corso della riunione è stato la realizzazione di investimenti nei reciproci settori industriali di interesse, come l’automotive, l’oil & gas, la difesa, la nautica, l’agroalimentare e i progetti ad alto tasso di innovazione tecnologica, come le tecnologie green, l’idrogeno e lo Spazio. A questo scopo, hanno partecipato al meeting anche i rappresentanti apicali di alcune aziende italiane presenti in Arabia Saudita, tra cui Pirelli, che ha recentemente sottoscritto un accordo per uno sviluppo produttivo nel Paese, EuroPort, Maire Tecnimont, Prysmian, Roboze, Deloitte, Poseidon LNG Hub e Gruppo San Donato.
Nel corso del colloquio, Urso ha inoltre illustrato le principali caratteristiche del Fondo Sovrano per il Made in Italy, che è in fase di adozione in Parlamento con il ddl Made in Italy. Il Fondo italiano ha l’obiettivo di integrare risorse pubbliche con quelle private, aprendo il capitale dei fondi a sottoscrizioni di investitori globali che possono essere istituzionali o altri fondi sovrani. A supporto del ministro, è intervenuta Giovanna Della Posta, AD di Invimit SGR, strumento che il governo ha a disposizione per attrarre e concretizzare investimenti in settori strategici.
– foto: ufficio stampa Ministero Imprese e Made in Italy –
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Tajani “L’obiettivo è accelerare con tutte le nostre riforme”
ROMA (ITALPRESS) – “Io credo che le tre riforme debbano andare di pari passo. La riforma della giustizia, che non è solo la separazione delle carriere ma anche la riforma della giustizia civile, è veramente urgente, non solo per garantismo ma perchè i processi lumaca ci costano il 2-3 per cento del Pil. Una giustizia giusta e rapida è efficace nell’attirare investimenti. Certo, ci vuole una accelerazione e abbiamo posto il problema. Le parole di Crosetto spingono a questo. Con una riforma fatta bene si cancellano tutti i dubbi, tutti i sospetti di invasione di campo, e questo dovrebbe essere anche nell’interesse dei magistrati. Va fatta, facciamola”. Così, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, il vice premier nonchè ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, rispondendo alla domanda se la riforma della giustizia sarebbe più urgente del premierato e dell’autonomia differenziata. Ed in merito alla situazione in Europa, “noi guardiamo ad un centrodestra europeista, con una coalizione tra liberali, conservatori e popolari che è poi quella che mi ha permesso di diventare presidente del Parlamento Europeo. Le alleanze europee non fanno parte del programma di governo e del resto i partiti che fanno parte del governo Meloni appartengono a famiglie diverse. C’è una differenza sostanziale tra quello che dicono la Lega e in Europa partiti come Alternative fur Deutshland. In Italia lavoriamo bene insieme, ma non possiamo pensare di fare lo stesso in Europa con partiti come quello di Wilders o la Le Pen perchè le distanze sono troppo grandi. Per contare in Europa l’Italia ha bisogno del Ppe e quindi di una Forza Italia forte. Guardiamo quel che è successo sul packaging: si è vinto perchè Forza Italia ha lavorato di sponda con il Ppe”.
“Ho qui con me un sondaggio che oggi ci stima al 10% – aggiunge -. Ma tutti ci danno in crescita. Sono convinto che riusciremo a raggiungere e superare questo obiettivo. I risultati del tesseramento sono sorprendenti, stiamo facendo i congressi in tutta Italia e stanno andando benissimo. Tante persone si sono avvicinate a noi, penso a Letizia Moratti, al regista Pupi Avati, all’oncologo Francesco Cognetti, che saranno parte della nuova consulta della segreteria di Forza Italia, che, guidata da Letizia Moratti, avvicinerà e coinvolgerà nell’impegno pubblico semplici cittadini, esponenti delle professioni, delle realtà economico-produttive, della finanza, della cultura, del sociale e del volontariato, restie all’impegno politico più diretto, ma disposte a dare un contributo civico, da indipendenti, all’elaborazione di proposte, progetti, programmi. Dandoci delle idee, stimolando il nostro dibattito e aiutandoci a programmare il futuro dell’Italia. La sfida non è di andare a cercare i voti degli altri partiti di centrodestra, ma recuperare l’astensionismo e allargare al centro l’area del centrodestra”.
“Per la manovra per noi – sottolinea Tajani – è importante la tutela della casa e quindi bisognerà escludere la prima casa dall’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi, poi dovrà essere introdotto il codice identificativo nazionale che farà emergere il sommerso e porterà anche più soldi nelle casse, 1 miliardo e oltre, che andranno nel fondo per ridurre la pressione fiscale. E poi bisogna lavorare sulla questione delle pensioni dei medici, degli infermieri e di alcune categorie del pubblico impiego. Pure in un contesto macroeconomico complesso stiamo poi lavorando per introdurre nella manovra di bilancio risorse aggiuntive a sostegno delle edicole, del sistema editoriale e dell’innovazione del settore, recuperando gli stanziamenti non utilizzati negli anni precedenti, senza gravare sugli equilibri raggiunti”. In merito al Patto di stabilità “ne abbiano parlato anche in occasione del vertice italo-tedesco – dichiara -. Noi diciamo che bisogna trovare una soluzione complessiva, dal patto di stabilità al Mes, all’unione bancaria, all’armonizzazione fiscale. Per quanto riguarda il patto di stabilità riteniamo che alcune spese frutto di decisioni europee, come quelle per guerra in Ucraina o per la transizione ecologica, decisioni condivisibili, andrebbero escluse dal computo del patto di stabilità. Di questo discuteremo, e con noi ci sono paesi come la Francia, perchè il patto deve essere non solo di stabilità ma anche di crescita”.
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Crosetto “Un pericolo per il Governo è l’opposizione giudiziaria”
ROMA (ITALPRESS) – “L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto, che aggiunge: “A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a ‘fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Melonì. Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee…”.
Appena tornato da una visita a Gerusalemme dove ha incontrato il suo omologo israeliano Yoav Gallant segue da vicino e con preoccupazione l’evoluzione della fragile tregua: “La pausa umanitaria e la liberazione degli ostaggi – dichiara – sarebbero la vittoria di un ampio fronte di Nazioni, fra le quali l’Italia, che vi ha avuto un ruolo di spicco. La scelta di discernere tra Hamas e popolo palestinese, l’impegno che abbiamo immediatamente preso per offrire aiuti umanitari – e siamo stati i primi, dopo essere stati gli unici, fra gli Stati occidentali, a farlo già per la Siria – ci permette di godere del riconoscimento internazionale di essere un Paese capace di saper discernere ed essere terzo, quando è giusto esserlo. Ci dà credibilità, possibilità di operare e anche maggiore sicurezza interna. Un grande risultato: non per il governo, ma per il Paese”. “Abbiamo inviato moltissimi aiuti, sia in medicinali che strutturali, a partire da una nave ospedale, lo Stato Maggiore sta già preparando un ospedale da campo anche su terra, da installare al sud di Gaza, in territorio palestinese – sottolinea il Ministro -. Questo significa avere un rapporto equilibrato con entrambe le parti in causa. E va avanti fin dall’inizio un’incessante operazione di mediazione, anche grazie ai rapporti che intratteniamo con Israele e con i Paesi arabi. Come con il Qatar che ha avuto un ruolo importante in questa trattativa sugli ostaggi”. “Lo choc del 7 ottobre è per loro una ferita apertissima: non c’è più nessuno, in quel Paese, che si senta al sicuro, perchè pensano che, ai loro confini, c’è chi voglia solo distruggerli – aggiunge -. Quindi vogliono risolvere il problema di Hamas una volta per sempre”. “Il governo – prosegue Crosetto – interpreta un sentimento diffuso quando dice che siamo per due popoli, due Stati. In modo chiaro e non ambiguo. Sappiamo bene che Hamas utilizza i civili come scudi umani per proteggere – sotto asili, scuole, ospedali, case – basi da cui si muovono armi e missili. Ma ad Israele diciamo che le Nazioni democratiche che si riconoscono nel diritto, Nazioni come la loro, non possono agire con i metodi che da quel diritto sono fuori, hanno un compito di protezione dei civili che sempre ci si deve porre, anche se purtroppo il nemico non lo fa”.
In merito alle questioni interne, “il male della politica italiana è l’attacco a prescindere, per interesse di parte. Ho 60 anni e conosco questa debolezza così come conosco l’attitudine di Conte a cambiare idea a seconda del ruolo che ricopre. Non mi stupisce”. E sul caso del ministro Lollobrigida “lo scendere da un treno che portava due ore di ritardo, fermo, come lui stesso ha spiegato, e assieme ad altre persone, non mi sembra un privilegio. Trovo surreali queste polemiche”. E sui distinguo della Lega, osserva “ci sono le Europee, e tutti i partiti hanno necessità di mantenere spazi di visibilità. Il partito di maggioranza è sempre quello che subisce di più: quando era FI, con Berlusconi, ne ha dovuti inghiottire tanti di bocconi amari… Ora tocca a noi”. Sul Pnrr invece dice di avere scritto a Fitto in un messaggio subito dopo l’approvazione “sei stato molto bravo, non ne avevo dubbi, ma adesso la mia preoccupazione è se il tessuto burocratico, industriale, privato sarà davvero in grado di tradurre in opere i piani. Più quello privato, mi preoccupa, in verità”. “Io dico – aggiunge – che, per le opere pubbliche e industriali, mi auguro che le aziende, soprattutto la più grande del settore che ha vinto moltissime gare, siano in grado, cioè abbiano le capacità tecniche, organizzative e finanziarie di realizzarle davvero, nei tempi previsti”.
“Mi stupisco – sottolinea il ministro – dello stupore suscitato dalla mia intervista al Corriere della Sera di oggi. Leggo commenti indignati di alcuni magistrati, come il Presidente dell’Anm Santalucia, che dice che loro ‘non fanno opposizione politica’, o dell’opposizione che sostiene che ‘minaccio’ i giudici. Curioso e surreale. Intanto perché tutto ho fatto tranne che minacciare o delegittimare qualcuno. Ma poi, davvero, dopo i casi Tortora, Mannino, Mori e la storia di centinaia di persone dal 94 ad oggi, si può nascondere come si è comportata, nella storia italiana, una parte (non certo tutta, ripeto) della magistratura? Penso proprio di no. E lo dico proprio nell’interesse della Magistratura e di un idea di Giustizia in cui credo fermamente. E veramente dopo quanto ha raccontato (non e mai smentito) Palamara, qualcuno si stupisce di un mio passaggio, peraltro incidentale, in una lunga intervista che verteva su altro? Ho fatto quel passaggio non superficialmente, non a cuor leggero, con l’amarezza di chi crede nelle istituzioni ed ha fiducia nella stragrande maggioranza della magistratura e che quindi si sente indignato qualora fosse vero quanto gli è stato riferito”. “Tra l’altro – prosegue Crosetto -, mi sono premurato anche di comunicare anche ad altri le notizie che mi erano state riferite (da persone credibili) e che ritenevo gravi, ove e se confermate. Ho visto che alcuni parlamentari, come Della Vedova, mi invitano anche a riferire in Parlamento. Lo farò con estremo piacere, se sarà possibile farlo in commissione Antimafia o Copasir, per la necessità di riservatezza e di verifica delle notizie che ho ricevuto. Non ho qui null’altro da aggiungere, anche perché ho molte altre cose di cui occuparmi”.
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Fratoianni rieletto segretario di Sinistra Italiana, Vendola presidente
PERUGIA (ITALPRESS) – Nicola Fratoianni è stato confermato segretario nazionale di Sinistra Italiana dai delegati del congresso in corso a Perugia. Il voto è stato unanime, con un solo astenuto.
Eletto per acclamazione il nuovo presidente. Si tratta di Nichi Vendola, il cui nome è stato proposto dal segretario Nicola Fratoianni. Mimmo Caporusso è stato eletto tesoriere.
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Serracchiani “Stupefatti da dichiarazioni Crosetto”
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo stupefatti dalle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Crosetto. Affermazioni gravi che peraltro avvengono a pochi giorni dall’udienza preliminare che si terrà a Roma a seguito dell’imputazione coatta del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Se il ministro sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio”. Così in una nota Debora Serracchiani responsabile Giustizia nella segreteria PD.
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Papa Francesco “Chi non vuole dialogare non vuole la pace”
ROMA (ITALPRESS) – “Cari fratelli e sorelle, buona domenica. Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perchè ho questo problema di infiammazione. A leggere la riflessione sarà monsignor Braida che le conosce bene perchè è lui che le fa e la fa molto bene. Grazie tante per la vostra presenza”. Così Papa Francesco in collegamento video dalla cappella di Casa Santa Marta per la recita dell’Angelus.
“Oggi si celebra nelle Chiese particolari la 38esima Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema Lieti nella speranza. Benedico quanti prendono parte alle iniziative promosse nelle diocesi, in continuità con la GMG di Lisbona. Abbraccio i giovani, presente e futuro del mondo, e li incoraggio a essere protagonisti gioiosi della vita della Chiesa”, ha ricordato Papa Francesco, al termine dell’appello letto sempre da monsignor Braida.
“Ieri – ha aggiunto – la martoriata Ucraina ha commemorato l’Holodomor, il genocidio perpetrato dal regime sovietico che, 90 anni fa, causò la morte per fame di milioni di persone. Quella lacerante ferita, anzichè rimarginarsi, è resa ancora più dolorosa dalle atrocità della guerra che continua a far soffrire quel caro popolo. Per tutti i popoli dilaniati dai conflitti continuiamo a pregare senza stancarci, perchè la preghiera è la forza di pace che infrange la spirale dell’odio, spezza il circolo della vendetta e apre vie insperate di riconciliazione. Oggi, ringraziamo Dio perchè tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti – pensiamo alle loro famiglie! -, che entrino a Gaza più aiuti umanitari e che si insista nel dialogo: è l’unica via, l’unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace. Oltre che dalla guerra, il nostro mondo è minacciato da un altro grande pericolo, quello climatico, che mette a rischio la vita sulla Terra, specialmente le future generazioni. E questo è contrario al progetto di Dio, che ha creato ogni cosa per la vita – evidenzia il Papa -. Perciò, nel prossimo fine settimana, mi recherò negli Emirati Arabi Uniti per intervenire sabato alla COP28 di Dubai. Ringrazio tutti coloro che accompagneranno questo Viaggio con la preghiera e con l’impegno di prendere a cuore la salvaguardia della casa comune”. “Accolgo con affetto voi, pellegrini dell’Italia e di altre parti del mondo, in particolare quelli provenienti dal Pakistan, dalla Polonia e dal Portogallo. Saluto i fedeli di Civitavecchia, di Tarquinia e di Piacenza, e la Deputazione San Vito Martire di Lequile (Lecce). Saluto i ragazzi della Cresima di Viserba (Rimini), il gruppo ‘Assisi nel ventò e il Coro ‘Don Giorgio Trottà di Vieste”, ha concluso il Pontefice.
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