MILANO (ITALPRESS) – “Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato a guardare cosa succede, la mia era una rabbia buona”. Lo dice Beppe Grillo, fondatore del M5s, ospite di “Che tempo che fa” sul canale Nove. “Mi ero anche iscritto al Pd ad Arzachena”, racconta.
“Io sono qui per sapere chi sono e cosa pensate di me e chi siete voi – aggiunge – Io sono il peggiore, sì sono il peggiore… Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni”. “Questo governo – aggiunge – è una decalcomania: più gli sputi sopra più si appiccica. Devi stare fermo, si asciuga e si stacca… Questo governo cerca di fare quello che può”.
-foto ufficio stampa Che tempo che fa –
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Beppe Grillo “Non sono in grado di guidare un movimento”
Schlein “Il premierato scardina i poteri dello Stato”
ROMA (ITALPRESS) – “Per coprire la manovra economica che indebolisce il Paese, il governo Meloni lancia un fumogeno, un’arma di distrazione di massa: la riforma costituzionale”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, nel suo intervento conclusivo alla manifestazione nazionale del partito, in piazza del Popolo, a Roma.
“Il premierato non esiste in nessun altro Paese, scardina l’equilibrio tra i poteri dello Stato – ha sottolineato Schlein -. Domani con questa riforma sarebbe una persona a decidere del voto del Parlamento, cambia tutto, smantella la repubblica parlamentare e toglie prerogative al presidente della Repubblica. Giù le mani dalle prerogative del Presidente della Repubblica”.
“E’ evidente la deriva plebiscitaria. Giorgia Meloni non vuole governare ma comandare, è una cosa diversa. la destra ha sempre sognato di smantellare la Repubblica parlamentare verso il modello del capo solo al comando, ma la storia di questo Paese ha già dato e non è andata bene”, ha aggiunto.
“In Italia serve il salario minimo legale. Il governo non può continuare a rinviare e deve dare una risposta sul lavoro povero”, ha sottolineato la leader del Pd, che ha proseguito: “Siamo qua per dire basta a questo governo, possono travestirsi come vogliono ma la destra è sempre la stessa”.
Riguardo all’immigrazione, forti critiche all’intesa con l’Albania: “Gli accordi internazionali devono passare dal Parlamento, e noi non abbiamo visto nulla, forse perchè questa intesa con l’Albania è in contrasto con il diritto internazionale e la Costituzione”, ha detto Schlein.
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Medio Oriente, Conte “Pavidità vergognosa sulla strage a Gaza”
ROMA (ITALPRESS) – “La pavidità della politica sulla strage che si sta consumando a Gaza è vergognosa. Oltre 10 mila morti, per buona parte donne e bambini. Bombardamenti continui, che non risparmiano abitazioni civili e ospedali”. Lo scrive su X il presidente del M5S Giuseppe Conte.
“Non possiamo tacere. Non siamo noi i depositari dei “valori occidentali”, i supremi cultori dello Stato di diritto, i massimi difensori del diritto internazionale umanitario? Rompiamo il silenzio – prosegue -: Governo, Ue e comunità internazionale si adoperino per imporre un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza”.
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Mattarella nomina giudici della Corte Costituzionale Pitruzzella e Sciarrone Alibrandi
ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con decreto in data 6 novembre 2023, ha nominato Giudici della Corte Costituzionale il Professor Giovanni Pitruzzella e la Professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, in sostituzione dei Giudici Professoressa Daria de Pretis e Professor Nicolò Zanon, i quali cesseranno dalle loro funzioni il prossimo 11 novembre.
Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Giorgia Meloni. Della nomina dei nuovi Giudici Costituzionali il Capo dello Stato ha dato comunicazione al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e alla Presidente della Corte Costituzionale. I Professori Pitruzzella e Sciarrone Alibrandi presteranno il giuramento dinanzi al Presidente della Repubblica martedì 14 novembre, alle ore 18:30, al Palazzo del Quirinale.
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Riforme, Meloni “Cercheremo consenso ampio in Parlamento”
ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo un futuro dove siano i cittadini a decidere da chi essere rappresentati e chi viene scelto abbia 5 anni per realizzare il suo progetto. Su questa riforma noi cercheremo il consenso ampio in Parlamento, ma se non sarà possibile saranno gli italiani a doversi esprimere con il referendum. Confido che gli italiani non si faranno scappare l’occasione di realizzare la madre di tutte le riforme”.
Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’assemblea nazionale della Cna. “C’è un problema di salari che, secondo noi, non si risolve con il salario minimo orario. Credo che lo sappiano anche coloro che oggi dicono che il salario minimo è la cosa più importante che si possa fare, ma quando erano al governo si sono ben guardati dal realizzare questa misura. In Italia è necessario rafforzare ulteriormente la contrattazione ed estendendola”, ha aggiunto.
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– Foto: Palazzo Chigi –
Casellati “Premierato si può cambiare ma opposizione venga incontro
ROMA (ITALPRESS) – “Il tempo di una riforma costituzionale è arrivato”. Così la ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Casellati, in un colloquio con La Stampa, torna sul premierato, assicurando che non toglierà poteri al presidente della Repubblica. Il “ritocco costituzionale” porterà invece al Paese una “credibilità, sul fronte economico e politico, che non possiamo avere senza governi stabili” e si dirà finalemnte addio a “inciuci, intrighi di Palazzo, legislature piene di coalizioni diverse e improbabili”. Sulle ipotesi di un premio di maggioranza in vista di una riforma della legge elettorale dice: “Servirà una soglia minima. Non si possono fare i salti mortali, passare dal 30% alle urne al 55% in Parlamento sarebbe esagerato”.
Comunque assicura che “nessun testo è blindato. Io sono pronta a fare da mediatrice non sono sorda le esigenze degli altri. Vorrei che però ci fosse una reciprocità, che le opposizioni venissero incontro. Non voglio strozzare il dibattito parlamentare ma non diventi un dialogo tra sordi”. Poi, spiega che “il premierato all’italiana è già un adattamento alla sensibilità di tutte le forze politiche. Il premierato puro invece è stato contestato perchè avrebbe posto in un ruolo di subalternità eccessivo il Parlamento”. Quanto al cancellierato alla tedesca, proposto dal Partito democratico, la ministra ritiene sia “un’idea contraddittoria: parlano di non togliere i poteri al capo dello Stato proponendo un’istituzione impostata diversamente dalla nostra e che di poteri, al Presidente, ne concede ancora meno”. Il primo sì a Palazzo Madama, auspica, arriverà “entro tre mesi, spero”. Sarà così perchè “dipende dai lavori parlamentarie da quant ci metteremo a trovare il punto di caduta condiviso. Io sono sempre i asclto, pronta a fare la mediatrice verso le sensibilità di tutti. Lavoriamo insieme”, chiosa.
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Camera, Minardo incontra il ministro della Difesa della Moldavia
ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo e dobbiamo essere a fianco della Moldavia per vincere la sfida dell’integrazione europea e per contrastare tutte le interferenze esterne che mirano ad allontanare la Moldavia dal processo di integrazione all’Unione Europea” così il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo che questa mattina ha incontrato a Montecitorio il Ministro della Difesa della Repubblica di Moldova Anatolie Nosatii.
“La raccomandazione della Commissione Ue per l’inizio dei negoziati di adesione all’UE della Moldavia – continua Minardo – è una pietra miliare di un percorso che il nostro Paese ha sempre sostenuto. Oggi con il ministro Nosatii abbiamo avuto un confronto approfondito sulle necessità delle Forze Armate moldave e sulla cooperazione con quelle italiane. Un aspetto importantissimo perchè dalla sicurezza e dalla resilienza della Moldavia dipendono la sua libertà e il suo processo di integrazione europea”.
All’incontro tra il Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio e il ministro Nosatii erano presenti Anatolie Urecheanu, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica di Moldova nella Repubblica Italiana, e una rappresentanza delle Forze Armate moldave.
– Foto ufficio stampa Minardo –
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Tajani “Sosteniamo la difesa di Israele ma bisogna proteggere i civili”
ROMA (ITALPRESS) – “Ci siamo confrontati con i nostri alleati internazionali, Usa, Canada e Giappone. Abbiamo discusso con un incredibile senso di responsabilità e realismo. Noi europei, uniti. Il nostro messaggio è chiaro: condanniamo l’attacco terrorista del 7 ottobre, sosteniamo che Israele ha il pieno diritto a difendersi, ma chiediamo a tutti e quindi allo stesso Israele di difendere i civili, di permettere pause umanitarie nei combattimenti per aiutare la popolazione di Gaza. Chiediamo anche al governo di Israele di mettere un freno alle violenze di coloni estremisti nei territori palestinesi di Cisgiordania”. A parlare, in un’intervista al Corriere della Sera, è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Vogliamo – aggiunge – che questa guerra finisca al più presto. Ma vogliamo anche che Israele elimini i gruppi terroristi di Hamas. Se Israele dovrà continuare le operazioni militari dovrà farlo rispettando la legge internazionale, proteggendo le popolazioni civili e organizzando tregue che possano servire al rilascio degli ostaggi e alla protezione di cittadini di Gaza. Speriamo di interpretare le aspirazioni, le posizioni, persino le ansie di questi due popoli. Per questo, per quanto oggi appaia impossibile, vogliamo lavorare alla formula ‘due popoli due Stati’. Non abbiamo alternativa”. In merito alla conferenza di Parigi dice: «Il governo francese ha organizzato velocemente questa conferenza decisiva, dedicata innanzitutto a fronteggiare la crisi umanitaria di cui è vittima la popolazione civile, ma anche per provare a gestire lo scontro politico, per cominciare a pensare al “dopo”, al momento in cui bisognerà iniziare a ricostruire Gaza, dal punto di vista materiale e politico». L’Italia si presenta «Con grandissimo senso di responsabilità, con equilibrio, con impegno totale. Non siamo sonnambuli, non vogliamo precipitare ancora più in fondo nella guerra».
-foto Agenzia Fotogramma –
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