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Meloni incontra Rama, accordo su due centri per migranti in Albania

ROMA (ITALPRESS) – Un protocollo d’intesa in materia di gestione dei flussi migratori è stato siglato a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e il primo ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama.
“L’Albania darà possibilità all’Italia di utilizzare alcune aree del territorio albanese dove l’Italia potrà realizzare a proprie spese due strutture dove allestire centri per la gestione di migranti illegali. Inizialmente – ha affermato Meloni -, potrà accogliere fino a 3 mila persone che rimarranno il tempo necessario per espletare le procedure delle domande di asilo ed eventualmente rimpatrio. L’accordo non riguarda i minori, le donne in gravidanza e gli altri soggetti vulnerabili. Il flusso complessivo potrebbe arrivare fino a 36mila persone che si alternano. Il protocollo che firmiamo oggi con l’Albania disegna la cornice politica e giuridica della collaborazione, poi dovranno seguire i provvedimenti normativi e le attività necessarie per predisporre le strutture. Sono centri che contiamo di rendere operativi per la primavera 2024”.
Per il premier si tratta di un accordo che arricchisce “una amicizia storica, il nostro è un partenariato strategico che si sviluppa attraverso rapporti commerciali di assoluta eccellenza. L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania e il nostro interscambio vale circa il 20% del Pil albanese, ma anche attraverso scambi tra le nostre comunità presenti in Italia e Albania. Ci sono intensi rapporti culturali e sociali. E’ una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta all’illegalità. L’accordo di oggi arricchisce questa collaborazione con un ulteriore tassello”.
Per Meloni si tratta di “una soluzione innovativa che dimostra che dall’amicizia e dalla cooperazione possano nascere idee nuove, confido che domani possa diventare anche un esempio e modello da seguire per altri accordi di collaborazione di questo tipo. Considero questo un accordo di respiro europeo e dimostra che si può collaborare sul fronte della gestione dei flussi migratori a 360 gradi e lo si può fare con quelle nazioni che sono europee. L’immigrazione illegale di massa è un fenomeno che l’Ue e gli Stati membri non possono affrontare da soli – ha osservato -, da questo punto di vista la collaborazione tra Stati Ue ed extra-Ue può essere decisiva. Per questo ci siamo detti di rafforzare e rilanciare questa cooperazione. Non solo l’Albania si conferma amica dell’Italia, ma anche una Nazione amica dell’Unione Europea. Nonostante l’Albania non sia ancora formalmente parte dell’Ue si comporta come se lo fosse già. Questa è una delle ragioni per le quali sono fiera del fatto che l’Italia sia da sempre uno dei più grandi sostenitori dell’ingresso dell’Albania e dei Balcani occidentali. A me non piace definirlo allargamento ma riunificazione, non penso che l’Ue sia un club e credo che i Balcani e l’Albania siano a tutti gli effetti Paesi europei”, ha concluso Meloni.
“Non credo che saremo mai in grado di poter pagare questo debito che abbiamo con l’Italia per quello che le istituzioni hanno fatto per noi dal primo giorno in cui siamo arrivati in questa sponda del mare per trovare rifugio, scappare dall’inferno e immaginare una vita migliore. Se l’Italia chiama l’Albania c’è”, ha assicurato Edi Rama, nel sottolineare che “dare una mano vuol dire aiutare a gestire una situazione difficile per l’Italia che vedono tutti. La verità è che la geografia è diventata la maledizione dell’Italia perchè quando si entra in Italia si entra in Europa, ma quando si tratta di gestire questi flussi come europei sappiamo bene come vanno le cose”, ha concluso Rama.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Calderoli “Sul premierato sarà il popolo a dare il consenso”

ROMA (ITALPRESS) – “Tutti si concentrano sulla figura del premier. Ma il punto è il governo di legislatura. Un governo solo che per cinque anni si confronta con l’estero, con l’Europa, con i governatori. La polpa è lì”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.
«Entro la legislatura approveremo sia il premierato sia l’Autonomia». Calderoli si dice “convinto che il popolo darà il consenso. Che è la cosa più importante».
“I due terzi non si raggiungeranno mai -afferma – Il confronto è con opposizioni che, prima ancora di leggere il testo, hanno annunciato i comitati del no. Ho appena fatto le vaccinazioni, non ne farò una malattia. Ed è giusto che decida il popolo”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Schlein “Manovra capolavoro d’iniquità e senza futuro”

ROMA (ITALPRESS) – “Giorgia Meloni ha avuto il coraggio di chiamare il suo pasticcio costituzionale ‘la madre di tutte le riformè, mentre tradisce per prime le madri e i padri di questo Paese nella legge di bilancio: aumenta le tasse su pannolini, seggiolini e assorbenti, non investe sugli asili nido, dimentica la scuola, taglia sulla sanità e sulle disabilità, non mette un euro sulle persone non autosufficienti. Così si aggrava il carico di cura sulle famiglie che pesa soprattutto sulle donne, tenendole a freno nel lavoro e nell’impresa”. Così, in un post su Facebook la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Una manovra che è un capolavoro di iniquità perchè riesce a colpire tutte le generazioni: le più anziane perchè fa cassa sulla sanità e sulle pensioni dei dipendenti pubblici e delle donne, le nuove generazioni perchè mancano completamente il diritto allo studio, il diritto alla casa, il clima, il trasporto pubblico e il salario minimo”, aggiunge. “Insomma, una manovra senza futuro. Con il taglio del cuneo, la riforma fiscale e ora pure gli sgravi per le lavoratrici con figli che durano solo il tempo di scavalcare le europee. E come un fumogeno buttano fuori proprio adesso – che caso – una riforma costituzionale pasticciata e pericolosa per distogliere l’attenzione da una manovra che sbugiarda la loro propaganda elettorale e non dà risposte al Paese. Non glielo permetteremo, daremo battaglia in Parlamento e fuori, a cominciare dall’11 novembre in Piazza del Popolo a Roma. Vi aspettiamo”, conclue.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

La Russa “Premierato riforma aperta all’ascolto”

ROMA (ITALPRESS) – “Questa è una riforma aperta all’ascolto che ha un solo punto fermo: dare peso al voto popolare”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente del Senato Ignazio La Russa, spiegando che la premier Meloni “non vuole una riforma che fotografi solo la sua idea. Vuole che intorno a questa riforma ci sia il massimo consenso possibile dentro la maggioranza e possibilmente anche fuori dalla maggioranza. Certo: senza snaturare la bozza approvata dal Cdm” e “per il centrodestra la cosa più importante è evitare che qualcuno continui a governare senza vincere le elezioni”. Quanto alle critiche sul ruolo del presidente della Repubblica, La Russa sottolinea come “questa riforma non tocca il ruolo del capo dello Stato e nemmeno quello del Parlamento”, inoltre “rimangono tutte le prerogative a partire dal primo controllo costituzionale delle leggi. Anzi, c’è addirittura chi dice che esiste uno squilibrio visto che il presidente della Repubblica ha di fronte 7 anni e il premier 5, per giunta non garantiti. In generale, è vero che oggi il capo dello Stato ha poteri non solo sanciti dalla Carta ma anche quelli estensivi della cosiddetta ‘Costituzione materialè. Ma anche questi permangono”. Comunque, osserva il presidente del Senato, “nessuno ha vietato di presentare emendamenti al testo e nessuno esclude la possibilità di poterlo migliorare. Certo, senza stravolgerlo”. Quanto alla possibilità che il futuro premier possa essere eletto con un ballottaggio, dice: “Anche qui, spetta alla legge elettorale stabilire se ci saranno uno o due turni. Proprio per non invadere con la norma costituzionale un campo tipico del Parlamento. Dunque tutto è plausibile. Io però penso che il doppio turno sia più adatto al semipresidenzialismo alla francese”. La Russa si è augurato che la riforma abbia i due terzi dei voti in Parlamento. “E’ difficile, ma io ci spero e lavorerò per questo obiettivo. Se le opposizioni vogliono migliorare la legge troveranno ascolto. Se invece preferiscono non cambiare nulla lasciando che siano gli accordi politici – a volte poco trasparenti – a scegliere i premier, non arriveremo ai due terzi. A quel punto, sarà il referendum a decidere su questa riforma attesa da decenni e che dà voce al popolo sottraendola ai partiti”.
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– Foto: ufficio stampa Senato –

Medio Oriente, Crosetto “Pronti ad aiutare Gaza”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Libano è un laboratorio di convivenza, ma molte forze lavorano per sabotarlo. La missione Unifil è un importante fattore di stabilizzazione. Faremo il possibile per non lasciare solo Libano, La missione può, anzi deve, essere riconsiderata e rimodulata, in ambito e accordo con l’Onu. E va monitorata costantemente la cornice di sicurezza in cui opera. Ma la presenza militare di Unifil mantiene, ancora oggi, un grande valore. Quanto a Gaza, lavoriamo tutti i giorni per alleviare il dramma in atto, dai profughi agli ostaggi, ma alle soluzioni di lungo periodo penseremo quando sarà il tempo”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista sul Quotidiano Nazionale sul conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza che poi prosegue: “Dobbiamo circoscrivere la dimensione del conflitto per non trasformare questa tragedia in una slavina: stiamo assistendo non a un conflitto israelo-palestinese, ma a un conflitto tra Hamas, e chi gli sta dietro, e Israele. Il pericolo che si scateni una nuova ‘Lepantò è dietro l’angolo. Lavoriamo tutti giorni perchè non accada. Il sacrosanto diritto all’autodifesa di Israele deve essere assicurato nel rispetto del diritto internazionale e di quelle regole di umanità, scritte e non, tipici delle democrazie. Ciò detto, la cosa peggiore che possiamo fare è rinunciare alla speranza di una soluzione. Quindi le rispondo di ‘nò: il disegno di due Stati e due popoli non è affatto sepolto. Certo, occorre realismo. Israele sente la ovvia necessità di rimuovere tutte le minacce alla sua sicurezza, ma non può trascurare gesti e atti umanitari: una democrazia ha più responsabilità di un regime”.
Alla domanda se si può eliminare la struttura di Hamas senza causare altre migliaia di morti, Crosetto risponde: “Esistono due piani. Il primo è umanitario: la Comunità internazionale, Italia in testa, lavora per portare generi alimentari e beni di sussistenza alla popolazione civile di Gaza. Sono già partiti dei voli militari dall’Italia e abbiamo tre navi pronte per trasportare civili, feriti gravi, ostaggi. Il secondo è politico: far prevalere la ragionevolezza, dialogando con gli israeliani e la parte di mondo arabo e palestinese che non vuole il conflitto, per favorire un esito di buonsenso che isoli Hamas e non le attiri nuove simpatie. Che la soluzione non può essere soltanto militare è chiaro”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Manifestazione della Lega a Milano. Salvini “Fascista è chi odia Israele”

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MILANO (ITALPRESS) – “A qualche centinaio di metri da qui c’è un’altra manifestazione di cosiddetti antirazzisti che attaccano Israele definendolo ‘stato fascista e terrorista’. Gli ultimi fascisti rimasti sono quelli sono quelli che stanno sfilando per Milano e odiano Israele, nostalgici dell’odio e della paura”.
Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini dal palco della manifestazione “Senza Paura” per il diritto all’esistenza di Israele organizzata dalla Lega in Largo Cairoli a Milano.
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Meloni “Impegno perchè l’Italia torni a guardare in alto”

ROMA (ITALPRESS) – “In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, rendiamo onore al coraggio di chi ha sacrificato la sua vita per difendere la nostra Patria. A loro la nostra profonda gratitudine e l’impegno affinchè la nostra Nazione torni a credere in se stessa e a guardare in alto.
Viva l’Italia!”. Lo scrive su X il premier Giorgia Meloni.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Mattarella “Nazione grata alle Forze Armate”

ROMA (ITALPRESS) – “Nella data odierna celebriamo la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, espressione del popolo che volle, col plebiscito, l’Italia unita.
La storia delle Forze Armate si intreccia indissolubilmente con la volontà del popolo italiano. L’Italia potè contare, all’inizio della costruzione dello Stato unitario, sull’intervento dei militari dei vari Stati della penisola, opera continuata poi, durante la Prima guerra mondiale, nella lotta per l’integrità del Paese, simboleggiata dalla resistenza sul Piave. Infine, quando, dopo l’8 settembre 1943, la indipendenza del Paese fu a rischio, furono le Forze Armate e il popolo italiano, uniti nella Guerra di Liberazione, a permettere il riscatto della Patria.
L’Esercito Italiano, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell’Italia a vivere in pace, offrendo una risposta di concordia e affidabilità nella difesa dei diritti di ogni cittadino.
E’ un sentimento che si esprime e si moltiplica con il contributo di valore che le Forze Armate forniscono alle missioni delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Nato, mettendo a disposizione, su mandato del Parlamento e del Governo, la competenza e la dedizione dei militari italiani”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Il contesto internazionale nel quale la Repubblica dispiega la sua azione rende più che mai prezioso il loro apporto.
Alla base dell’impegno degli appartenenti alle Forze Armate è il giuramento prestato alla bandiera, alla Repubblica e ai principi della Costituzione, per adempiere con disciplina ed onore alle funzioni pubbliche affidate a ciascuno. Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il vostro lavoro quotidiano è essenziale per l’avvenire sicuro e pacifico della nostra comunità e della più ampia comunità internazionale. La Repubblica vi è grata. A tutti voi e alle vostre famiglie rivolgo un caloroso saluto. Viva le Forze Armate, viva l’Italia!” conclude il Presidente Mattarella.

foto: Agenzia Fotogramma

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