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Casellati “Sul premierato siamo vicini al traguardo”

ROMA (ITALPRESS) – La riforma sul premierato “Sarà un modello italiano perchè non svuoterà le prerogative del capo dello Stato”. Lo afferma la ministra per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati in una intervista a “La Stampa”. “Penso che per le riforme serva un tempo di maturazione. Certo se ne parla da quarant’anni. Ci sono stati discorsi, confronti, commissioni bicamerali, da parte del centrodestra e del centrosinistra. C’è unanime consapevolezza che il sistema parlamentare, così com’è stato delineato dalla nostra Costituzione, non abbia garantito la stabilità. Parlano i numeri: in 75 anni di storia repubblicana, abbiamo avuto 68 governi con durata media di 14 mesi” sottolinea. “Mi sento dire spesso: ‘ma con tutti i problemi che abbiamo noi parliamo di riforme istituzionali?’ Ma questa è la riforma delle riforme. Senza governi stabili non si possono realizzare le priorità del Paese”. Quindi la ministra per le Riforme istituzionali rivela di aver intrapreso “un percorso di confronto, mi sono presentata senza un testo per cercare una sintonia, la Costituzione è di tutti. Avevo due capisaldi: la stabilità e l’elezione diretta. Dentro questo perimetro mi sono mossa e ho visto che c’era una preferenza per il premierato” conclude.

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Meloni “Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Non permetterò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, a margine di una cerimonia a Columbus Circus, a New York. “L’Italia non può risolvere il problema da sola – ha aggiunto – quel che occorre fare è fermare i trafficanti”.

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Migranti, Piantedosi “Vogliamo rafforzare provvedimenti di espulsione”

PALERMO (ITALPRESS) – “Il nostro intervento è perfettamente in linea con le normative europee: è legittimo trattenere queste persone fino a 18 mesi, ma naturalmente non è una norma che da sola può bastare, andrà integrata”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite a “Ping pong” su Radio1 Rai. “Puntiamo a rafforzare i provvedimenti di espulsione e ad aprire un centro per i rimpatri in ogni regione. Ne abbiamo già dieci in Italia, ma molti sono in cattive condizioni e spesso sono gli stessi ospiti a danneggiare le strutture. Valutando il fenomeno migratorio nella sua interezza, dobbiamo accogliere chi ha diritto e respingere chi non ce l’ha”, ha aggiunto.
“Su 129mila persone entrate in Italia quest’anno circa 83mila sono state recuperate dalle forze dell’ordine: questo conferma che i salvataggi sono assoluta prerogativa dello Stato. Il problema che dobbiamo porci è soprattutto come fermare i flussi incontrollati”, ha spiegato il ministro. “Quando la Missione Sophia venne attuata poi non riuscì ad avere seguito, ma se riuscissimo a mettere in pratica i dispositivi per il blocco delle partenze sarebbe ottimale”, ha concluso Piantedosi.
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Valditara “Cattedre tutte coperte, supplenti scesi al 10,9%”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo coperto tutte le cattedre, ma è diminuito il numero di supplenti: siamo passati dal 15% al 10.9%. Le procedure di copertura delle cattedre sono state più rapide rispetto all’anno scorso, mentre sui supplenti di sostegno avvieremo presto un confronto con i sindacati”. A dirlo è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in diretta su Sky Tg24. Quindi sul tema sull’integrazione degli studenti migranti nelle scuole posto dal presidente Mattarella, riferisce “è già inserito nelle riforme che stiamo portando a compimento: noi sottolineiamo la centralità dello studente, che va valorizzato”. “Dobbiamo farci carico di tutti quei ragazzi con problemi di inserimento: la loro formazione va potenziata con una scuola più individualizzata” aggiunge Valditara che sull’Autorità e l’autorevolezza, dice “sono concetti che vanno di pari passo: il rispetto dell’autorità va ripristinato, se diamo ai docenti gli strumenti per farsi rispettare durante le lezioni rafforziamo la loro autorevolezza. In questo senso le riforme servono non solo per la scuola, ma anche per l’agenda sul sud Italia”. Quindi sull’edilizia scolastica, “Stiamo investendo una serie di risorse importanti del Pnrr: fino a qualche mese fa tutto ciò sarebbe stato impensabile. La nostra priorità è dare a studenti e docenti scuole sicure, ma anche belle” dice. “Il 76% degli italiani è favorevole alla riforma del voto in condotta – conclude Valditara in riferimento all’ultimo sondaggio effettuato da Swg sul tema, – La scuola italiana ha problemi da tanto tempo, ma stiamo lavorando per migliorarla: sogno una scuola costituzionale che mette al centro la figura dello studente”.

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Scuola, Mattarella “E’ la più importante risposta al degrado”

FORLì (ITALPRESS) – “I riflettori della cronaca recente si sono appuntati su alcuni casi di gravissima devianza che hanno visto dei ragazzi come protagonisti. Rapine, omicidi, risse tra bande giovanili, intollerabili violenze e molestie ai danni delle ragazze, inaccettabili episodi di bullismo e di prepotenza che mortifica altri ragazzi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Forlì alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023-2024.
“E’ necessaria un’azione di ampio respiro e a diversi livelli. Con politiche volte a investire sui giovani e sul futuro, con interventi strutturali per colmare i divari tra i territori, con strategie per ampliare le opportunità e i percorsi di integrazione e solidarietà, con la repressione dei reati, in particolare dell’attività delle organizzazioni criminali che cercano di imporsi come alternativa alla vita civile, alla legalità, alle stesse istituzioni democratiche – ha aggiunto Mattarella -. Tutto questo rende ancor più fondamentale combattere, con sempre maggior determinazione, l’abbandono scolastico. Perchè la scuola è la prima e la più importante risposta al degrado. E’ la buona scuola lo strumento più efficace e prezioso di cui la Repubblica dispone per creare e diffondere tra giovani generazioni una cultura della legalità, della convivenza, del rispetto”.
“Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi, aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessità di ricostruire ogni volta il rapporto con loro – ha sottolineato Mattarella -. Assicurando loro condizioni economiche adeguate, e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che le compete nella società e che talvolta è messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli”.
“Perchè, come insegnava Platone ‘Quando i figli presumono di essere uguali ai padri, i maestri tremano davanti agli scolari, e preferiscono adularli anzichè guidarli, quando si disprezzano le leggi, e non si sopporta più alcuna autorità, allora è segno che sta per cominciare la tirannidè”, ha aggiunto

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Migranti, fino a 18 mesi nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio

ROMA (ITALPRESS) – Via libera dal Consiglio dei Ministri alle nuove norme sull’immigrazione, che saranno inserite nel Decreto Sud.
Secondo quanto si apprende, nel corso della riunione il premier Giorgia Meloni ha parlato di “misure molto importanti”. Tra queste “una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi”.
“Quindi tutto il tempo necessario non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale – ha aggiunto Meloni -. Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi”, ha spiegato. Inoltre il Ministero della Difesa realizzerà “nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali” che “dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane. Due proposte che saranno inserite nel DL Sud per renderle immediatamente efficaci”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Via libera dal Cdm al nuovo Codice della Strada

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del Ddl e della legge delega per le modifiche al Codice della strada e le nuove norme sulla sicurezza stradale. Il pacchetto, già presentato a giugno e voluto dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è passato al vaglio della Conferenza unificata che ha espresso il parere favorevole e ha proposto una serie di modifiche.
La Conferenza unificata ha proposto di intervenire con regolamento per ampliare il novero delle strade adatte alla realizzazione di piste ciclabili. L’impianto normativo inizierà l’iter parlamentare da ottobre.
Nell’ottica di regolamentare l’utilizzo degli autovelox, si va verso una definizione stringente sulle specifiche tecniche degli apparecchi e sul loro posizionamento. Su richiesta dei sindaci si propone un incremento della sanzione amministrativa pecuniaria fino a 1.084 euro e la sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni, esclusivamente nei casi in cui la stessa persona commetta la violazione dei limiti di velocità all’interno del centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno.
Per l’uso dei cellulari alla guida si propone l’inasprimento della sanzione pecuniaria, che passa dalla fascia 165- 660 euro a 422-1697 euro, con sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione. In caso di recidiva nel biennio, oltre alla sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, già prevista dal codice vigente, si prevede il pagamento di una somma da 644 a 2588 euro, oltre ad una decurtazione dei punti dalla patente: 8 nell’ipotesi di prima violazione e 10 punti alla seconda violazione.
La Conferenza Unificata ha chiesto, poi, di incrementare le sanzioni pecuniarie in caso di sosta negli stalli dedicati ai disabili, elevandole, per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote, a 165-660 euro (ora previste da 80 a 328 euro) e per i restanti veicoli a 330-990 (ora prevista tra 165 e 660 euro). Multe più pesanti anche se si parcheggia nelle corsie riservati allo stazionamento e alla fermata degli autobus e di tutti i mezzi TPL: per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote tra 87 e 328 euro (ora 41-168 euro) e tra 165 e 660 euro per i restanti veicoli (ora tra 87 a 344 euro) .
Sarà possibile contestare attraverso gli accertamenti da remoto anche la violazione dell’obbligo di dare precedenza in corrispondenza degli attraversamenti a pedoni e ciclisti; nonchè la violazione del divieto di fermata e della sosta riservata, nei soli casi in cui siano occupati gli stalli riservati a organi di polizia stradale, vigili del fuoco e servizi di soccorso, stalli rosa e stalli riservati a disabili, veicoli elettrici, al carico/scarico delle merci e ai servizi di trasporto pubblico.
Infine la Conferenza unificata ha proposto di intervenire con regolamento per ampliare il novero delle strade adatte alla realizzazione di piste ciclabili.

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Casellati “Premierato pronto, su autonomia confronto in Aula”

ROMA (ITALPRESS) – “Quella costituzionale è la ‘riforma delle riformè. Garantirà quella stabilità imprescindibile per realizzare tutte le riforme dal lavoro alla natalità, dalle infrastrutture al fisco e così via”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro delle Riforme Elisabetta Alberti Casellati. “Il nostro programma elettorale prevedeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica, ma mi sono indirizzata verso il premierato per arrivare ad una maggiore condivisione possibile. Due – spiega – sono i pilastri essenziali della riforma: stabilità dell’esecutivo ed elezione diretta del premier da parte dei cittadini. Sarà un ‘modello italianò perchè adattato alla sensibilità e alle esigenze del nostro Paese in un sistema di pesi e contrappesi, che non svuoteranno le prerogative del Capo dello Stato come garante dell’unità nazionale. Il suo ruolo resterà cruciale e insostituibile”.
Quanto all’autonomia differenziata, invece, “Calderoli ritiene a ragione che risponda ai bisogni del Paese e per questo richiede tempi rapidi”, ma – sottolinea Casellati – “di ‘blindatò c’è il programma politico della maggioranza di approvare la riforma. Per il resto, tutta la coalizione sta lavorando per metterla a punto in Parlamento, che è la sede naturale del dibattito politico”.
Inoltre “non dimentichiamo mai che l’autonomia differenziata non è un’invenzione del centrodestra, ma l’attuazione di una norma costituzionale approvata dal centrosinistra. Autonomia differenziata significa migliore allocazione delle risorse in un quadro di unità nazionale, secondo l’articolo 5 della Costituzione, con eguale erogazione dei servizi. Abbiamo eliminato il metodo della ‘spesa storicà basandoci su costi e fabbisogni standard per i servizio. Nessuna Regione, a partire da quelle del Sud, sarà lasciata indietro”, assicura il ministro.
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