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Mattarella “Morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza”

TORRE PELLICE (TORINO) (ITALPRESS) – Per le vittime dell’incidente ferroviario avvenuto a Brandizzo, nel Torinese, è stato osservato un minuto di raccoglimento al convegno di Torre Pellice sul tema “Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare”, al quale è intervenuto anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Tutti quanti abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza”, ha detto Mattarella aprendo il suo intervento.

– foto: ufficio stampa Quirinale –

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Meloni “Profitti delle banche? Non difendo rendite di posizione”

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ROMA (ITALPRESS) – Riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche “sul piano politico mi sono assunta la responsabilità della decisione”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un’intervista sul Sole 24 Ore. “Tassare quel margine è una cosa di buon senso – spiega – Non c’entra con certi commenti che ho letto, “volete tassare la ricchezza guadagnata”. No. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione”. In vista delle europee afferma: “Naturale che si valorizzino le differenze. Ma sono ottimista. Nel centro destra siamo sempre stati capaci di fare sintesi su tutto. Capiamo di avere la responsabilità di un governo che può durare a lungo. Nessuno metterà a repentaglio tutto questo per un punto percentuale alle europee. Sono convinta che, lavorando bene, tutti i partiti della maggioranza potranno crescere. E io farò quello che posso perché si vada in questa direzione».
-foto Agenzia Fotogramma-
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Minacce via social a Meloni alla vigilia della visita a Caivano. Premier “Andiamo avanti”

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ROMA (ITALPRESS) – Alla vigilia della visita a Caivano, dove si recherà in segno di solidarietà alle due ragazzine che hanno subito una violenza di gruppo, il premier Giorgia Meloni ha ricevuto oggi minacce sui social network.

“Io ti consiglierei stai a casa stanno com e pazz e rimaste 160mila famiglia senza rdc senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?”, scrive una donna su Facebook, e un’altra utente nei commenti aggiunge: “Speriamo rimani morta a Caivano”.

Solidarietà al presidente del Consiglio dai ministri e da tutte le forze politiche.

“Solidarietà a Giorgia per le minacce. Nessuno di noi si farà intimidire da qualche delinquente: portiamo avanti il programma di governo per il quale gli Italiani ci hanno scelto. Senza paura, a testa alta”, scrive su X (ex Twitter), il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.

Di fronte all’odio, alla violenza e alle minacce andiamo avanti, uniti e senza paura. Cara Giorgia ti sono vicino, certo che queste minacce non fermeranno la nostra azione di Governo”, scrive sempre su X il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

“Le minacce di morte ricevute via social dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sono tollerabili. Messaggi di intimidazione, di istigazione all’odio e alla violenza non devono trovare alcuni spazio in una democrazia e troveranno sempre la più ferma condanna da parte di tutto il Partito democratico”, dice in una nota la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

“Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano. Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo Governo non farà passi indietro”, scrive su X il premier Giorgia Meloni.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Autonomia, Calderoli “Nel 2024 la mia riforma sarà legge”

ROMA (ITALPRESS) – «Nella maggioranza c’è un accordo blindato: l’autonomia la porto a casa. A inizio 2024 prevedo sarà legge. E il testo Casellati sulla forma di governo ho contribuito a scriverlo». Lo dice, in un’intervista a Repubblica, Roberto Calderoli, Ministro per gli affari regionali e le autonomie. “Anche il mio ministero – aggiunge – parteciperà alla riduzione della spesa, anche se è senza portafoglio. Abbiamo il Fondo per i Comuni di montagna, però il taglio lo faremo in modo che ai Comuni e alle Regioni vadano le stesse quantità di soldi». Poi precisa: “Chi l’ha detto che i Livelli essenziali delle prestazioni debbano costare di più? Nessuno li ha mai definiti, quindi nessuno è in grado di quantificarne il costo. Se si usano fabbisogni standard la razionalizzazione e la responsabilità può addirittura portare alla riduzione della spesa, con grande gioia di Giorgetti. Se poi dovessero costare di più, e non credo, le leggi di bilancio provvederanno a finanziarli”.
Calderoli non si sente isolato: “Sapevo che era un percorso tutto in salita perchè da 22 anni e da 5 legislature nessuno ha mai cavato un ragno dal buco sull’autonomia differenziata. Ma per la prima volta, ora si è affrontato l’argomento degli argomenti: i livelli essenziali di prestazione, anche questi previsti in Costituzione. Lo Stato è puntuale nel dirti cosa pagare, ma non nel dirti quali sono i diritti civili e sociali garantiti a tutti. L’autonomia può solo migliorare e non peggiorare le condizioni del Sud”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Telefonata Meloni-Saied “Rafforzare la lotta alla migrazione illegale”

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente della Repubblica di Tunisia, Kais Saied. “Al centro dei colloqui – si legge in una nota di Palazzo Chigi – le relazioni bilaterali e la gestione dei flussi migratori alla luce della emergenza che continua a colpire entrambi i Paesi. Si è convenuto sulla necessità di continuare ad aumentare gli sforzi a tutto campo per rafforzare la lotta contro la migrazione illegale”. Il presidente Meloni ha assicurato “il costante sostegno alle Autorità tunisine da parte italiana e nel contesto europeo”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Autonomia, Calderoli “Basta fake news, serve confronto sereno”

ROMA (ITALPRESS) – “Non me l’aspettavo, è stata gradita questa solidarietà, mi auguro che sia il presupposto per toni di confronto più pacifici e non di clima di scontro totale come invece si è verificato fino ad oggi, basandosi su fake news, su contenuti che non ci sono nella legge”. Lo dice al Tg1 il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in merito alla solidarietà bipartisan in seguito alla lettera di minacce ricevuta riguardo al ddl sull’autonomia differenziata.
“Minacce ne sono arrivate frequentemente anche in passato, ma è la prima volta che si parla di mafia e quando uno si firma mafia un pò di riflessioni te le accende”, spiega Calderoli, che alla domanda se ce l’abbia con il Sud risponde così: “Assolutamente no. Ce l’ho con il Sud quando vedo tante potenzialità sprecate, quello veramente mi dà fastidio. Oggi non si sa dove vanno a finire i soldi, quindi nessuno risponde di niente”.

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Manovra, Renzi “Da Meloni e Salvini scorpacciata di passi indietro”

ROMA (ITALPRESS) – “Intanto stanno arrivando i nodi al pettine della legge di bilancio. La Meloni si è rimangiata il blocco navale, Salvini si dovrà rimangiare le promesse sulle pensioni. Si stanno facendo una scorpacciata di passi indietro”. Lo scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sua Enews. “Non riusciranno a fare nulla di quello che hanno promesso. Li voteranno lo stesso? Bella domanda”, conclude.

– Foto: Agenzia Fotogramma –
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Crosetto “Il Patto di stabilità spada di Damocle sui conti italiani”

ROMA (ITALPRESS) – “La spada di Damocle è il ritorno alle regole originarie del Patto di stabilità: è impossibile portare i bilanci degli Stati al rispetto dei parametri ordinari”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro della Difesa Guido Crosetto indica la linea del governo italiano sulla revisione delle regole fiscali europee. A Bruxelles chiede un cambio di passo: “Serve un approccio da statisti, non da miopi”.
“Sui giornali leggo calcoli fatti sul Def, che contano un ammanco di 20 miliardi, ma la manovra si fa sulla Nota di aggiornamento al Def – spiega -. Attenderei quella per capire le effettive esigenze di politica economica”. “Non penso – aggiunge – che, quando va a Bruxelles, il mio collega Giorgetti si metta a discutere dell’asticella del deficit, piuttosto di una prospettiva più ampia. La spada di Damocle, per il 2024, è il ritorno alle regole originarie del Patto di stabilità. In una fase di crisi economica e industriale ritengo impossibile portare i bilanci degli Stati al rispetto dei parametri ordinari. Bisogna cambiare la natura della discussione: il mondo è cambiato”.
“Il tema – sottolinea – non è il valore del deficit da rispettare, ma il futuro dell’Europa. Sono in corso enormi cambiamenti: la transizione ecologica, la carenza di materie prime e l’avanzamento dei Brics impongono la ridefinizione dei parametri del Patto di stabilità dal puro ragionamento tecnico. Serve una visione di politica macroeconomica che guardi almeno ai prossimi 10-15 anni”.
Il tema dei parametri del Patto resta, a partire dal tetto del 3% al deficit e del 60% al debito, in rapporto al Pil, che per la Ue vanno ripristinati. “Insisto – ribadisce Crosetto -. Non si possono affrontare questi temi come si affrontavano due
o tre anni fa”. “Serve un mix di soluzioni – aggiunge -. Se vogliamo attrarre investimenti in alcuni settori fondamentali per il futuro dell’Europa, come la transizione industriale e digitale o altra spese, allora dobbiamo escludere questi investimenti dal Patto di stabilità. Non è più il tempo di dire ‘abbiamo sempre fatto così’. Serve un approccio da statisti, non da miopi”.
Una strada è far sponda con la Francia. Ma quali possibilità ci sono, dato che, in questo momento, non c’è una linea comune sulla politica estera, come rivela il caso Niger? Secondo lei, bisogna trovare un canale diplomatico con i golpisti: “No, si sbaglia. Non ho mai detto che bisogna trovare un canale diplomatico con i golpisti. Anzi. Ho chiesto e ricevuto informazioni su eventuali, possibili, pericoli per il contingente militare italiano, la mia prima preoccupazione, e ho chiesto di capire se l’atteggiamento era bellicoso o tollerante: era tollerante. In ogni caso, la decisione su cosa fare in Niger deve essere presa in modo condiviso e a livello europeo, non può essere un Paese solo a decidere. Non esiste una difficoltà con la Francia, esiste un approccio diverso nella politica estera tra due Paesi”.
Ed alla domanda se si proverà ad agganciare la Francia per evitare il ritorno alle vecchie regole fiscali, risponde: “Il tema interessa anche loro. Se riusciamo a mettere insieme più Paesi, possiamo definire una linea più forte e sperare che diventi quella di tutta l’Europa. Ma per arrivare a 27 Paesi bisogna iniziare da uno, poi arrivare a due, tre e così via”.
Tornando alla manovra, dice: “La regia è del presidente del Consiglio di concerto con il ministro all’Economia. Le proposte le fanno tutti i ministri, poi serve una sintesi che si trova in Cdm dove il premier è ilprimus inter pares. Il punto è concentrarsi non solo sulle risorse da trovare: l’azione di governo deve guardare alla costruzione di un humus economico per spingere gli investimenti e far crescere il Pil”. “C’è un grande lavoro da fare su burocrazia, leggi, infrastrutture, fiscalità di vantaggio – prosegue -. Non dobbiamo puntare solo sulla spesa pubblica, ma aumentare la ricchezza privata. Le manovre non sono un’operazione di cassa”.
“La tassa sulle banche – spiega – ha una logica contingente. Viviamo in un Paese in cui il comparto ha registrato utili mai visti, superiori alle previsioni, e famiglie che pagano mutui senza precedenti: un travaso ci sta. Questo non significa demonizzare gli utili, ma un intervento, limitato nel tempo”.
“In una fase di crisi economica e sociale, come quella che questo governo si trova a gestire, il primo dovere è mettere in sicurezza la parte del Paese che rischia di morire. Se non ho soldi per tutti e ho una famiglia con cinque figli scelgo di aiutare il più debole”, sottolinea Crosetto, che aggiunge: “Il ceto medio è diventato quello con i redditi più bassi, un grande pout-pourri in cui ci sono gli artigiani, gli agricoltori, le partite Iva e dove sono finiti anche i lavoratori che pagano il conto dell’inflazione. Non abbiamo dimenticato il ceto medio: il nostro obiettivo di legislatura è ricostruirlo, dandogli la possibilità di riprendersi quello che aveva”.
Sul caso Vannacci con Giorgia Meloni “ci siamo sentiti in più occasioni per vari motivi. Un suo intervento pubblico non era necessario”. Ed alla domanda su Cicchitto che dice che dietro Vannacci ci potrebbe essere la mano di Putin, risponde: “Non parlo di un caso su cui sono in corso i necessari accertamenti”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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