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Tajani “Servono nuove regole di ingaggio per Unifil”

ROMA (ITALPRESS) – “La reazione di Israele è stata al di là di quella che doveva essere, abbiamo sempre detto che era inaccettabile quanto accadeva, anche alle truppe Unifil. Abbiamo sempre detto che l’obiettivo è il cessate il fuoco. Non possiamo però negare il loro diritto all’autodifesa perchè non dobbiamo dimenticare che tutto è partito da Hamas e da quella strage”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa conclusiva della riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 di Pescara. “Due popoli e due stati è la nostra posizione. Noi lavoriamo per la pace e credo sia quello che abbiamo fatto qui a Pescara”, ricorda.
Sul Libano “la proposta italiana è molto chiara: la presenza di Unifil con nuove regole di ingaggio, si tratta di una proposta di buonsenso e mi pare che anche quella americana vada in questa direzione, mi pare che sia un’idea che piace anche agli israeliani e non credo che dispiaccia ai libanesi. Dobbiamo lavorare per la pace e non accontentare un contendente o un altro – ha sottolineato Tajani -. Israele si sente sicuro se c’è questo doppio filtro, noi vogliamo anche rafforzare lo Stato libanese, credo sia giusto arrivare all’elezione del presidente della Repubblica, serve una leadership che possa dialogare per una trattativa, inoltre, bisogna rafforzare le forze armate libanesi, l’esercito italiano forma una parte di queste, adesso la formazione è sospesa ma questa è la strada da seguire”, osserva.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Giustizia, Meloni “No complotto ma menefreghismo della volontà popolare”

ROMA (ITALPRESS) – “Non parlerei di complotto, voglio dirlo perchè leggo sempre di questa Meloni complottista, non credo ci sia il disegno di sovvertire la volontà popolare ma un menefreghismo rispetto alla volontà popolare”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni de Il Tempo. Ritengo che in questa Nazione una politica forte, che non ha scheletri nell’armadio e non ha una seconda agenda e non condizionata da interessi personali e non condizionabile, è un problema per molti”. Poi, parlando del protocollo Italia-Albania ha aggiunto: “La sentenza la considero irragionevole perchè non riguarda il tema dell’Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune nazioni. I giudici si rifanno ad una sentenza della Corte europea ma le non convalide dei trattenimenti degli irregolari sono cominciate molto prima. La questione dell’Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo”. Quello dell’Albania è “un progetto che può cambiare il tema della gestione dei flussi migratori, questo lo capiscono tutti – ha sottolineato -. Il protocollo Italia-Albania funzionerà e non intendo consentire che venga smontato solo perchè, e parlo della politica, c’è una parte che non è d’accordo su questa lettura di come si debba gestire l’immigrazione illegale”, ha concluso.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Consiglio Supremo Difesa “Lavorare a negoziato tra Israele e Palestina”

ROMA (ITALPRESS) – Si è riunito al Palazzo del Quirinale il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Luciano Portolano.
Erano presenti anche il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio, Francesco Saverio Garofani.
Il Consiglio ha rinnovato la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano ad un anno di distanza dal barbaro attacco di Hamas contro inermi cittadini e reputa indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora trattenuti in disumana detenzione. Il Consiglio sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Preoccupa il perdurare di gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione.
Nello stesso tempo, è profonda la preoccupazione per le inaccettabili condizioni dei civili a Gaza, la cui popolazione continua a patire indicibili lutti e sofferenze e ha diritto ad essere sottratta alle distruzioni e alla violenza della guerra. Il Consiglio valuta urgente raggiungere un immediato cessate il fuoco a Gaza ed assicurare, con efficacia e senza ostacoli, la distribuzione degli aiuti umanitari.
Occorre, con determinazione, lavorare ad una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti.
Il Consiglio ritiene che gli attacchi missilistici iraniani nei confronti di Israele rappresentino un ulteriore elemento di tensione, tema affrontato recentemente dalla Presidenza italiana in ambito G7.
Particolare attenzione è stata rivolta al sud del Libano presidiato dai militari della missione UNIFIL e dove operano circa 1.000 soldati italiani ai quali, come anche ai partecipanti alla missione bilaterale MIBIL a Beirut, vanno, oltre al ringraziamento, forte vicinanza e senso di gratitudine per l’esemplare professionalità dimostrata nell’assolvimento del mandato. L’aggravarsi della situazione, causata dai numerosi lanci di ordigni verso Israele e dalle operazioni militari israeliane contro le milizie di Hezbollah, rende più che mai importante sostenere le iniziative per il rafforzamento delle Forze armate libanesi (LAF) affinchè siano in grado di garantire efficacemente il pieno controllo di tutto il territorio libanese a cominciare dalla Blue Line in cooperazione con UNIFIL.
Allarmano la sofferenza e le vittime tra la popolazione civile, che versa in condizioni drammatiche a causa del conflitto in corso.
In particolare, il Consiglio ritiene che la rimozione dal Libano meridionale del materiale di armamento illegale, reso ancora più evidente dalle azioni compiute dai miliziani di Hezbollah nell’area presidiata da UNIFIL, può essere raggiunta solo attraverso la piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006. Emerge ora la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all’ONU sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare UNIFIL, in modo da renderla più efficace rispetto al fine per cui è stata istituita.
Resta centrale la sicurezza e la tutela del personale di UNIFIL, la cui presenza risulta fondamentale per la stabilizzazione della regione. Il Consiglio ritiene inaccettabili gli attacchi alle forze di pace dell’ONU da parte dell’esercito israeliano e sottolinea come tutte le parti in causa abbiano l’obbligo, ai sensi della Risoluzione 1701 nonchè del diritto internazionale, di garantire la sicurezza e l’incolumità del personale e delle strutture dell’ONU.
Con riferimento alla guerra in Ucraina, il Consiglio ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia al Paese aggredito nella sua difesa contro l’invasore e la necessità di ricercare prospettive che aprano la via a una pace giusta e duratura in conformità al diritto internazionale. Il Consiglio ha esaminato i principi e punti salienti del piano presentato dal Presidente Zelensky al Governo italiano nel corso della sua recente visita istituzionale. La ricostruzione del Paese alla fine del conflitto sarà di fondamentale importanza e l’Italia può contribuire con gli strumenti di cui il nostro Paese dispone.
Il Consiglio, al termine dei lavori, ha espresso sentimenti di vicinanza e gratitudine per tutti i militari impegnati nelle varie operazioni in Italia e all’estero.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Giustizia, Nordio “Precipitato il consenso verso la magistratura”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ necessario che ogni istituzione collabori secondo il proprio mandato costituzionale, anche nella diversità di opinioni”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso del Question Time alla Camera, parlando della magistratura.
“Concludo con una considerazione amara: quando sono entrato in magistratura, nel 1976, la magistratura godeva del consenso dell’oltre l’80% dei cittadini italiani, pari e qualche volta superiore addirittura di quello della Chiesa cattolica – ha aggiunto -. Oggi è precipitato e per rispetto verso i miei ex colleghi non lo voglio nemmeno citare”, ha aggiunto.

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Camera, Fontana “Condizioni per confronto franco su riforma regolamento”

ROMA (ITALPRESS) – Dopo l’approvazione della seconda fase di riforma del Regolamento, che sarà attiva dal 2025, oggi il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha convocato la Giunta per il Regolamento per incardinare la nuova fase di riforma.
Il presidente ha parlato di “risultati certamente non banali nè scontati”, ringraziando innanzitutto i relatori e tutti coloro che hanno cooperato ai lavori di riforma. Per la nuova fase rimarranno come relatori i deputati Federico Fornaro e Igor Iezzi e si aggiungerà il collega Angelo Rossi. Confermato anche il gruppo informale di lavoro che si è riunito per raccogliere le diverse sensibilità e preparare le riunioni.
La giunta si appresta così a fare un ulteriore passo in avanti per completare adeguamenti nei passaggi che risultano anacronistici della disciplina regolamentare. “Il cantiere della terza fase di riforma non si apre certo dall’ anno zero – ha detto Fontana -. Il lavoro poggerà sull’esperienza acquisita e su solide basi istruttorie orientate a una maggiore razionalizzazione del lavoro parlamentare”.
Tra i nuovi interventi citati si collocano le decisioni sull’eventuale abolizione delle 24 ore in caso di apposizione di fiducia, “che dà origine a un’autoparalisi dei lavori della Camera, che genera ritardi e diseconomie e altera l’organizzazione dei lavori”, sul potenziamento dei meccanismi di controllo parlamentare sull’azione del Governo, sullo statuto delle opposizioni, sulla manutenzione complessiva del regolamento e la valorizzazione del lavoro delle Commissioni. Appare necessario, inoltre, ha sottolineato Fontana, operare una verifica delle competenze della Commissione Politiche dell’Unione europea.
“Sussistono le condizioni per un confronto franco e reale tra le diverse forze politiche per arrivare in tempo congrui a un risultato auspicabilmente condiviso, come già avvenuto per i precedenti passaggi di riforma”, ha concluso Fontana.

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Mattarella firma la Manovra, testo alle Camere

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, ha firmato il disegno di legge di bilancio presentato
dal Governo. Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.

– foto: Agenzia Fotogramma –
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Spano si dimette da capo di gabinetto del Mic, Giuli “Grande rammarico”

ROMA (ITALPRESS) – Francesco Spano si è dimesso da capo di gabinetto del ministero della Cultura.
“Egregio Signor Ministro, Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi – scrive Spano in una lettera al ministro Giuli -. Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”.
“Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”, commenta il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

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Migranti, Piantedosi “Ora maggiore certezza sulle procedure”

ROMA (ITALPRESS) – “Noi riteniamo che aver fissato con norma primaria l’elenco dei ‘Paesi sicurì possa contribuire a una maggiore certezza applicativa di procedure importanti”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando come “la nuova regolamentazione, che potrebbe entrare in vigore prima del giugno 2026, renderà obbligatorie le procedure accelerate alla frontiera e prevederà criteri molto più diretti di qualificazione dei ‘Paesi sicurì legandoli al numero di domande di asilo accolte in tutta l’Unione europea. L’entrata in vigore di queste regole rafforzerà sicuramente la nostra capacità di contrastare il traffico di esseri umani senza limitare in alcun modo il diritto d’asilo”. Quanto allo scontro tra il governo e la magistratura, secondo Piantedosi “non credo si possa dire che ci siano stati attacchi da parte del governo. Se può essere legittimo e comprensibile che i magistrati liberamente esprimano le loro opinioni, soprattutto nell’ambito dell’attività associativa, credo che analoga prerogativa non possa essere negata alla politica che, per definizione, si caratterizza per libertà di espressione. Per quanto mi riguarda, da ministro dell’Interno, ritengo importante che ogni possibile obiezione ai contenuti degli atti giudiziari sia effettuata attraverso le impugnazioni”.
Sul report dell’Ecri, il ministro osserva che “è incredibile che una organizzazione internazionale che dovrebbe tutelare i diritti umani, promuovere l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa possa fare simili affermazioni, del tutto destituite di fondamento. Le nostre forze di polizia sono apprezzate in Italia e nel mondo quali baluardi della democrazia, della difesa dei più deboli e della vicinanza ai problemi quotidiani dei cittadini”.
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-Foto: Agenzia Fotogramma-