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ZINGARETTI “IL GOVERNO ANDRÀ AVANTI”

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“In caso di sconfitta del centrosinistra in Emilia Romagna cadrà il governo? No il governo non cade, l’oggetto del voto è chi può fare meglio il presidente della Regione e Bonaccini lo può fare. Salvini evita di promuovere la sua candidata perché è più debole”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di Rtl 102.5. “Con questo governo si sono tagliate le tasse su 16 milioni di italiani, l’obiettivo del governo ora è insistere sulla crescita – ha aggiunto Zingaretti – e continuare sugli investimenti che riducano le disuguaglianze nel paese”.
Il leader del Pd si è detto “ottimista” in vista del voto in Emilia-Romagna e Calabria: “Vedo che c’è una bella reazione per difendere quelle terre, sono orgoglioso di un partito che dopo la sconfitta drammatica del 2018 è tornato in campo. Il Pd è il pilastro delle alternative alle destre e sento la necessità di continuare nel rinnovamento”. “Noi dobbiamo ricostruire un campo di forze, andare avanti insieme, andiamo avanti perché quelle elezioni vadano bene”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).

SARDINE, SANTORI “SIAMO OLTRE 40 MILA A BOLOGNA”

“Siamo oltre 40mila persone, anche la Montagnola è piena. E’ l’ennesima dimostrazione che a volte il buon senso, il non urlare, può ancora pagare”. Così Mattia Santori, portavoce delle sardine, nell’affollata conferenza stampa all’Arena del Sole, per fare il punto sulla manifestazione in corso in piazza VIII Agosto a Bologna. La piazza si è andata man mano riempiendo già verso l’ora di pranzo. “ È una svolta politica per il Paese, si dimostra ancora una volta, in tanto che le piazze tornano a essere piene, che quello che vediamo e respiriamo sul web non corrisponde a realtà, e che c’è una richiesta di una politica diversa da parte della cittadinanza. Che non è per forza giusta o sbagliata, ma semplicemente parte dal buon senso e dal volere un altro tono della politica. Questo è stato il nostro inizio, e per quanto continuino a chiederci di andare oltre, di affrettare i tempi, la gente ha percepito questo e continua a insistere su questo. Evidentemente ancora siamo feriti da un dibattito politico che non ha rispettato le persone”, ha aggiunto Santori.
(ITALPRESS).

LIBIA, DI MAIO “BERLINO È PUNTO DI PARTENZA”

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In Libia “dobbiamo fermare la vendita di armi e lavorare per un cessate il fuoco permanente. Mettere in sicurezza la Libia, dove c’è una forte minaccia terroristica, significa mettere in sicurezza anche il nostro Paese”. Lo afferma Luigi Di Maio.

“La conferenza di Berlino – afferma Di Maio – è un importante punto di partenza, non un punto di arrivo”. È il luogo dove “stabiliamo la cornice delle iniziative per giungere a tre risultati fondamentali: il cessate il fuoco in Libia, il rafforzamento delle istituzioni e per bloccare l’ingresso delle armi. In tal senso l’Unione europea puo’ tornare protagonista”.

C’è un “processo politico da avviare con il consenso di tutte le parti”, ha aggiunto il ministro degli Esteri. “Abbiamo a cuore le sorti del popolo libico” se si agisce per “il bene del popolo libico tutto sarà più semplice”.

Secondo Di Maio “l’esito della Conferenza sarà positivo” ma “nelle prossime ore gli stati europei che hanno a cuore la soluzione diplomatica devono pretendere l’implementazione del risultato di oggi”.

BONAFEDE A RIGOPIANO “SCUSE DALLO STATO”

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“Nessuna delle vostre lacrime e delle vostre parole rimarrà qui oggi. La mia promessa è che lo Stato possa darvi al più presto la verità, affinchè i responsabili paghino”. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a margine della commemorazione delle vittime dell’Hotel Rigopiano, nel terzo anniversario della tragedia che ha provocato 29 morti, promette ai familiari il suo impegno.

Il Guardasigilli, incontrando i giornalisti ha rimarcato la necessità di “scrivere leggi che siano lo specchio della giustizia affinché tragedie come quella di Rigopiano non si verifichino più”. Leggi che consentano anche ai familiari delle vittime di drammi simili di “sentire che lo Stato vuole dare una risposta di giustizia”. Alfonso Bonafede, intervenendo nel Palazzetto dello Sport di Penne, dove si è tenuta la commemorazione a tre anni dalla tragedia, ha osservato che “la ferita di Rigopiano non è solo dei familiari delle vittime” ma rappresenta un dolore avvertito anche dallo Stato “come una ferita da provare a curare, pur sapendo che forse non si rimarginerà mai”.

Per il ministro “lo Stato deve stare vicino ai parenti di chi è morto e impegnarsi per cercare la verità e per dare una risposta di giustizia che oggi chiedono i familiari delle vittime”. “Oggi sono qui – ha proseguito rivolgendosi ai parenti delle persone uccise, ai soccorritori e a quanti sono rimasti coinvolti nella tragedia – a rappresentare uno Stato che deve essere qui in silenzio a dire ai familiari che è al loro fianco. Stato – ha rilevato – che chiederà scusa per non aver avuto la capacita di proteggere i loro familiari”.
(ITALPRESS).

DI MAIO “M5S DEVE CAMBIARE REGOLE E VALORI”

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“Abbiamo qualcuno che si è fatto eleggere con il Movimento cinque stelle, una decina di persone su 330 parlamentari, che ha deciso di andarsene al gruppo misto. Per me in Italia invece, come in tanti paesi dell’Europa, se vieni eletto da una forza politica non te ne vai nel gruppo misto se cambi idea. Te ne vai a casa e ti fai rieleggere. Credo che il movimento stia attraversando una fase in cui deve cambiare una serie di regole interne, una serie di valori di riferimento, e per questo ci saranno gli stati generali il 15 marzo”. Ad affermarlo il ministro degli Esteri e capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, in un’intervista a Studio Aperto.
(ITALPRESS).

REFERENDUM, SALVINI “CONSULTA DI SINISTRA”

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“Una Corte di sinistra ha fatto una scelta di sinistra. Ha fatto una scelta di sistema, anzi per bloccare il sistema. In Parlamento c’è una maggioranza di qualche centinaio di eletti che vuole farsi una legge a suo vantaggio, mentre 60 milioni di italiani avrebbero scelto per tutti: ma la Corte ha deciso che scelgano i partiti e non gli italiani”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il leader della Lega Matteo Salvini, in merito alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum elettorale.
“Speravo che essendoci di mezzo il futuro del Paese, sarebbero andati oltre le logiche politiche e partitiche. E invece, ha prevalso l’istinto di conservazione. Ma così, si è tolto ai cittadini il diritto di scegliere la legge che vogliono”, aggiunge Salvini, per il quale il proporzionale “sarebbe un passo indietro di 40 anni. Partiti e partitini che fanno il bello e il cattivo tempo. E adesso loro parlano del 5% ma io già me li vedo in Parlamento a scendere al 4%, al 3%… Perché c’è Renzi, e poi c’è Leu e poi c’è mia nonna… E comunque, se il maggioritario secco gli fa così paura, c’è il Mattarellum. Una legge elettorale già pronta e al di sopra di ogni sospetto, dato che non è firmata da un aspirante dittatore ma dall’attuale presidente della Repubblica”.
In merito al caso Gregoretti, “se Pd e Cinque Stelle voteranno come dicono, vorrà dire che andrò a processo. Trovino un tribunale grande… Significa che coinvolgeremo il popolo. Il 90% per cento dei cittadini delle più varie posizioni politiche ha apprezzato il mio sforzo di proteggere i confini italiani”.
(ITALPRESS).

AGCOM “RIEQUILIBRARE IL PLURALISMO NEI TG”

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Dopo aver esaminato i dati riferiti ai notiziari Rai, Mediaset, Sky Italia e La7 a dicembre 2019, il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accertato “il permanere delle criticità rilevate nel trimestre precedente settembre – novembre: in particolare, i tempi fruiti da alcuni soggetti politici non sono risultati coerenti con le rispettive rappresentanze parlamentari”, si legge in una nota.
Per l’andamento registrato nel trimestre settembre – novembre, le società erano state già invitate “a garantire il più rigoroso rispetto dei principi sanciti a tutela del pluralismo dell’informazione, avendo cura di assicurare, pur nel rispetto della libertà editoriale e alla luce dell’attualità della cronaca, un equilibrato accesso di tutti i soggetti politici al fine di garantire un’informazione completa ed imparziale”, spiega l’Authority.
Il Consiglio dell’Agcom, relatore Antonio Nicita, ha quindi deciso di rivolgere alle aziende – a maggioranza e con il voto contrario dei commissari Antonio Martusciello e Francesco Posteraro, quest’ultimo perché in dissenso sul termine per la verifica dell’ottemperanza ai provvedimenti dell’Autorità – un ordine “affinché provvedano ad assicurare nei notiziari una immediata e significativa inversione di tendenza rispetto a quanto rilevato nel trimestre settembre-novembre 2019. Nel trimestre in corso (dicembre 2019 – febbraio 2020) dovrà dunque essere garantita un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti politici, che tenga conto del grado di rappresentatività di ciascun soggetto politico, anche con riferimento al rapporto dei tempi fruiti tra i diversi soggetti politici, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca
politica”.
(ITALPRESS).

CASO GREGORETTI, IL 20 GENNAIO IL VOTO SU SALVINI

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La Giunta per le immunità del Senato voterà l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader delle Lega, Matteo Salvini, lunedì 20 gennaio, in merito al caso della nave Gregoretti. La Giunta per il regolamento, infatti, ha approvato l’ordine del giorno del centrodestra. Voto decisivo quello del presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Dal Pd si parla di “forzatura” rispetto al voto della Casellati.
In una nota la terza carica dello Stato respinge “con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato”.
“Il presidente del Senato, analogamente a precedenti riunioni della Giunta per il Regolamento (dove avrebbe potuto favorire l’opposizione con il suo voto) anche nella seduta di oggi non ha espresso il proprio voto né su proposte avanzate dalle opposizioni né su proposte avanzate dalla maggioranza – si legge in una nota -. In particolare, il presidente del Senato non ha votato sulla proposta dell’opposizione circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni”.
“Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis) si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato – conclude la nota -. Il Presidente del Senato, inoltre, contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha proceduto ad integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger”.
(ITALPRESS).