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BANKITALIA, DI MAIO “VIGILANZA DA RIFORMARE”

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“Bankitalia faccia autocritica, il suo silenzio è imbarazzante”. Lo afferma il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, in un’intervista al Sole 24 Ore, in merito alla vicenda di Banca Popolare di Bari.
“È giusto che i magistrati indaghino. Una banca non è che fallisce dal nulla – aggiunge -. E soprattutto è opportuno approfondire anche come, quando e in che forma Bankitalia ha vigilato, perché qui è necessario che ognuno si assuma le sue responsabilità. Trovo imbarazzante il silenzio che ha regnato fino a oggi. Nemmeno una parola non dico, necessariamente, di scuse, ma almeno mi sarei aspettato un po’ di autocritica da parte di chi aveva il compito di vigilare, ovvero Bankitalia. E invece nulla. Non gli fa onore”.
Per Di Maio “che qualcosa non funzioni nella vigilanza bancaria credo ormai sia sotto gli occhi di tutti. Il commissariamento arriva sempre nel momento in cui la situazione è irrecuperabile e costringe la politica a intervenire per evitare migliaia di posti di lavoro persi, risparmiatori azzerati e crisi economiche territoriali. Serve una riforma che dia al Parlamento più voce in capitolo, con le giuste precauzioni, nella scelta dei vertici, e la vigilanza va riformata per essere maggiormente incisiva negli interventi preventivi”.
(ITALPRESS).

RENZI “NON SAREMO LA SESTA STELLA DI GRILLO”

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“Per me la legislatura deve andare a scadenza naturale. E deve eleggere nel 2022 il Presidente della Repubblica. Ma senza aumentare le tasse o fare norme populiste, giudiziarie o economiche. Al 2023 arriveremo con le nostre idee, non grillizzati. Non saremo mai la sesta stella di Beppe, non ci iscriveremo alla piattaforma Rousseau”. Lo dice al quotidiano La Repubblica il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Riguardo ai dissidi nella maggioranza su alcune parti del Milleproroghe, il senatore spiega: “Se qualcuno vuole revocare la concessione ad Autostrade per la vicenda del ponte Morandi si presenti in Parlamento con un disegno di legge. Il Parlamento è sovrano: si discuterà e la maggioranza deciderà. Ma utilizzare il Milleproroghe aprendo un potenziale caos normativo e facendo crollare la fiducia degli investitori esteri sull’Italia è roba da azzeccagarbugli di provincia. Torniamo all’Abc: nel mille proroghe ci vanno le proroghe, non le brillanti intuizioni di qualche demagogo”.
(ITALPRESS).

GOVERNO, DI MAIO “CHI REMA CONTRO FA MALE AL PAESE”

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“Questo governo deve andare avanti, senza indugi e polemiche. Chi rema contro, rema contro il Paese”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il leader dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, secondo cui serve “un cambio di passo”.
“Da gennaio – spiega – si ripartirà con una nuova agenda e un nuovo cronoprogramma per mettere in chiaro ciò che vogliamo realizzare. I primi passi compiuti in legge di bilancio sono stati importanti e significativi, a dimostrazione che quando si lavora da squadra i risultati arrivano”.
“Dobbiamo accelerare per ottenere quanto prima nuovi risultati, a partire dai diritti sociali, come la casa, il diritto a curarsi in tempi certi e quello di avere uno stipendio dignitoso per ogni lavoratore, che passa attraverso il salario minimo orario”, sottolinea Di Maio. Obiettivi ambiziosi, per cui “non possiamo permetterci il lusso di perdere terreno”.

Vestiti i panni del capo della Farnesina, Di Maio ragiona di come sia “fondamentale dare stabilità anche in merito agli scenari con cui l’Italia si confronta quotidianamente. Un esempio su tutti è proprio la Libia”.
(ITALPRESS).

OK AL MILLEPROROGHE, VIA AL DECRETO INTERCETTAZIONI

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Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Milleproroghe e al decreto intercettazioni. Le disposizioni approvate prevedono, tra l’altro, la proroga al 31 dicembre 2021 della transizione verso il mercato libero
dell’energia, l’estensione al 31 dicembre 2021 dei termini per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, la proroga fino al 31 dicembre 2020 del cosiddetto “bonus verde” sulle spese sostenute per gli interventi di sistemazione di
giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali, il rinvio al 31 luglio 2020 dell’adeguamento delle tariffe
autostradali, la proroga della durata di stati di emergenza già dichiarati e della scadenza della presentazione di atti relativi alle quantificazioni dei danni subiti a causa di calamità naturali. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di intercettazioni.
Tra le altre misure, il testo prevede una innovativa disciplina della conservazione e della consultazione, in forme telematiche, dei dati relativi alle intercettazioni nell’apposito archivio informatico che sarà gestito sotto la diretta vigilanza del Procuratore della Repubblica.
(ITALPRESS)

LA LEGA CAMBIA STATUTO, AL VIA SVOLTA SOVRANISTA

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Da movimento federale legato soprattutto al Nord Italia, a partito sovranista di respiro nazionale. E’ stata approvata per alzata di mano all’Hotel Leonardo Da Vinci di Milano, la storica modifica dello Statuto della Lega, che dà una svolta al futuro di un Carroccio, sempre meno legato al suo fondatore Umberto Bossi e sempre più nel segno di Matteo Salvini. E propio Bossi e Salvini sono stati i due principali protagonisti del Congresso Federale. Arrivato in sedia a rotelle e accolto da una vera e propria standing ovation dalla sala il primo, mentre Salvini si è presentato tenendo in mano un presepe, dono di un artista campano, concedendosi come sempre all’assalto dei media.

“Oggi è l’inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo”, ha sottolineato l’ex ministro degli Interni al suo arrivo in sala, rilanciando poi dal palco che dopo questa piccola riforma, la nuova Lega “sarà un movimento snello, orgoglioso delle proprie radici, ma che guarda al futuro, in grado di coinvolgere segretari di sezione e sindaci, di aprire, coinvolgere, contaminare. Chi rimane solo ancorato al passato è morto. Non possiamo essere un partito che ha il 30% ragionando come se avessimo il 4%, non ci devono essere invidie”.

“Sono ottimista di natura e sono convinto che l’anno prossimo sarà straordinario e sono convinto che torneremo al governo del Paese – ha aggiunto -. Sarà una sfida con potenzialità e rischi perché ci sono tante cose che vanno, ma anche approssimazione, personalismi, litigi, pigrizia. Non siamo qua perché siamo bravi ma perché gli italiani puntando su di noi, non abbiamo diritto di essere pigri o di dare nulla per scontato”.

A dare la sua benedizione alla trasformazione del partito, precisando però che “siamo noi che lo vogliamo, non Salvini che ce lo impone, Salvini non ci può imporre un c….”, il fondatore della Lega, Umberto Bossi. “Oggi non si chiude nessun partito, col c… che è il funerale della Lega, è il funerale degli altri – ha spiegato il Senatur -. Non ci sarà nessuna chiusura, sarà possibile avere un doppio tesseramento: uno della Lega Nord e uno della Lega per Salvini. Salvini vuole avere la possibilità di avere il simbolo della Lega, ma deve raccogliere le firme se lo vuole”.

Lo Statuto, che prevede tra l’altro per Umberto Bossi la carica di Presidente Federale a vita e nell’articolo 1 mantiene la parola Padania, prevede la possibilità di un doppio tesseramento alla storica Lega Nord e alla nuova Lega di Salvini. Nessun cambio per il simbolo con Alberto da Giussano, né per la sede, che resta a Milano, in via Bellerio. Tuttavia il partito fondato da Bossi non è stato liquidato ma resterà in vita, soprattutto per le pendenze con la magistratura legate alla restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali giudicati irregolari.

Bossi ha inoltre invitato il partito a non sottovalutare il movimento delle Sardine, il quale in tono ridotto aveva inscenato una protesta anche a pochi metri dall’assise leghista. “La sinistra ha messo in piedi le Sardine per creare una spinta sociale. Sono un fenomeno intelligente, non bisogna trattarle in modo superficiale. Non sono da sottovalutare, non diventeranno un partito, ma aumenteranno il consenso del Pd”, ha detto.

Il congresso federale è stato però da spunto per il leader della Lega, Matteo Salvini, per tornare sull’argomento legato all’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per la vicenda della nave Gregoretti, chiedendo ed ottenendo dall’assise una sorta di autodenuncia collettiva per lo stesso reato di cui è accusato. “Non penso che questi giudici attacchino me, attaccano un popolo. Non c’è in ballo la libertà personale di Salvini è un attacco alla sovranità nazionale, al diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini”, ha detto.
(ITALPRESS).

CONGRESSO LEGA, SALVINI “FUNERALE? È UN BATTESIMO”

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“Questo non è un funerale, è l’inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo, quindi di non occuparsi più solo di una parte del Paese”. Lo ha detto, a Milano, il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine del Congresso Federale del partito che cambierà lo Statuto del Carroccio.

“Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 6% non avrei mai immaginato di avere l’onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese e la speranza per milioni di italiani – ha aggiunto -. Qualcuno questa speranza la vuole fermare anche attraverso l’iniziativa giudiziaria, ma non ci riuscirà. Quando un popolo è in cammino, quando un popolo si muove verso la libertà non ci sono manette che tengano”.
(ITALPRESS).

PATUANELLI “SEI MESI PER SALVARE ALITALIA”

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“Sei mesi per salvare Alitalia ma questo, dopo il no di Atlantia, è l’ultimo tentativo perchè l’Azienda perde 2 milioni al giorno”. Così, in un’intervista al Messaggero, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, secondo cui “l’obiettivo è chiudere entro metà anno, con la scadenza del mandato al commissario, altrimenti si chiude, non ci saranno altri fondi”.

“Per Alitalia – sottolinea – questo è davvero l’ultimo intervento dello Stato”. “Avevo di fronte due strade: la liquidazione della compagnia o avviare una nuova procedura”, spiega il ministro, che ha scelto la seconda ipotesi.

“Coltivo la speranza che si possa arrivare ad una soluzione”, dichiara, annunciando: “Proprio ieri sera ho firmato i bonifici”, pari a 400 milioni per garantire la continuità aziendale della compagnia.
(ITALPRESS).

RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE IN VIGORE DA GENNAIO

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La riforma della prescrizione entrerà in vigore come previsto dall’1 gennaio prossimo, e subito dopo le feste natalizie la maggioranza si riunirà con l’obiettivo di accelerare sugli interventi per accorciare la durata dei processi. Questo l’esito del lungo vertice sulla giustizia che si è tenuto a Palazzo Chigi e che si è concluso intorno all’una di notte. Intesa anche sulle intercettazioni, è stata trovata la quadra su un testo che dovrebbe approdare domani al Consiglio dei Ministri che avrà sul tavolo il decreto Milleproroghe. E’ probabile un rinvio all’1 marzo dell’entrata in vigore della riforma delle intercettazioni, per dare tempo al Governo di fare le modifiche concordate nel vertice. Dal premier Giuseppe Conte nessun commento sull’esito della riunione, ma da un post su Facebook trapela soddisfazione. “Dopo una giornata fitta di impegni, cena natalizia con tutti i ministri”, scrive il presidente del Consiglio, pubblicando una foto con la compagine di governo sorridente a tavola. “Sono orgoglioso del fatto che dall’1 gennaio entrerà in vigore la riforma della prescrizione”, ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dopo il vertice.
“Sono consapevole delle divergenze che ci sono, e per l’8 gennaio ho dato la disponibilità e ho fissato un incontro con la maggioranza per accelerare i tempi del processo, lì verranno prese in considerazione tutte le proposte delle forze politiche della maggioranza. Non ci sarà nessuna preclusione”, ha aggiunto. Le divergenze a cui fa riferimento Bonafede hanno a che fare non solo con le posizioni del Pd sulla prescrizione, ma soprattutto con quelle di Italia Viva. Ieri sera, a vertice ancora in corso, fonti del partito guidato da Matteo Renzi sottolineavano come “sia inutile rivedersi il 7 gennaio, quando la prescrizione sarà già entrata in vigore”. Italia Viva chiedeva di affrontare “il tema della prescrizione con la stessa urgenza con cui è stato affrontato quello delle intercettazioni. Se si può inserire nel dl Proroghe una norma sulle intercettazioni allora è possibile ottenerla anche per bloccare la decorrenza dei termini della prescrizione”.
(ITALPRESS).