“Non tuteleremo nessun banchiere”. Ad affermarlo il premier Giuseppe Conte durante una conferenza stampa convocata per fare il punto sugli impegni del governo per i primi 100 giorni nel comparto della Sanità. Conte, rispondendo a una domanda sulla crisi della Popolare di Bari ha poi aggiunto: “Non agiamo a favore dei banchieri, il nostro obiettivo è la tutela dei risparmiatori”. Il presidente del Consiglio ha chiarito che “a breve ci sarà una convocazione del Cdm” sulla vicenda. “Abbiamo fissato gli obiettivi che vogliamo conseguire in tempi rapidi”, ha spiegato Conte, sottolineando che sulla questione non c’è nessuna tensione con Italia Viva. “Ho sentito Marattin, non c’è nessuna tensione, abbiamo chiarito. Gli obiettivi sono condivisi”, ha aggiunto.
“Quando ieri a Bruxelles mi è stato chiesto della Banca Popolare di Bari, ho dovuto essere omissivo – ha poi spiegato Conte -. L’ho fatto per non creare allarme con i mercati aperti e per il segreto d’ufficio. In realtà ero stato avvertito della procedura di Bankitalia per il commissariamento della Popolare di Bari. Per questo mi scuso con i cittadini”.
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CONTE “NON TUTELEREMO NESSUN BANCHIERE”
SALVINI “SERVE COMITATO DI SALVEZZA NAZIONALE”
“Stiamo vivendo un momento drammatico in cui dovremmo fermarci e smetterla di fare polemica. Chiediamo di sederci tutti intorno a un tavolo a riflettere sui rischi che l’Italia sta vivendo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a margine del No Tax Day in corso alla Camera di Commercio di Milano.
“Se rischia di saltare una banca come la Popolare di Bari, con i licenziamenti all’Ilva rischia di saltare un’intera regione e con lei l’Italia – ha aggiunto Salvini -. Quindi non penso sia più il momento della polemica. Faccio un appello a tutti quelli che hanno a cuore il futuro dell’Italia, fermatevi, fermiamoci. Sediamoci attorno a un tavolo. Scegliamo alcuni interventi urgenti comuni, ridisegniamo le regole, salviamo il Paese che altrimenti rischia di affondare”.
“Se vogliamo salvare l’Italia fermiamoci e mettiamoci attorno a un tavolo con un comitato di salvezza nazionale – ha detto ancora il numero uno del Carroccio -. Se no questi fan fallire una banca al giorno e un’impresa al giorno e questo da italiano non l’accetto. Adesso io chiedo al signor Conte di smettere di insultare, di minacciare querele, sediamoci, ragioniamo di cosa serve all’Italia, scriviamo le regole base e torniamo a votare”.
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GOVERNO, CONTE “SIAMO SOLO ALL’INIZIO”
“Chi vuole lavorare ha la possibilità di farlo con noi, fino al 2023. Capisco che ci sia qualcuno che magari si sente trascurato, ma dico a tutti i parlamentari attenzione, siamo solo all’inizio dell’opera, abbiamo importanti riforme da offrire al Paese”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles.
Conte ha anche commentato le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, secondo il quale la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità avrà il definitivo via libera già a gennaio. “Rispetto le aspettative di Centeno, ma a condividere i risultati e a sottoscriverli sarà ciascuno Stato, e nel caso del Governo italiano, come ho già detto, sarà ampiamente coinvolto il Parlamento, aspettiamo a dare una data”, ha spiegato il presidente del Consiglio.
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CONTE “IL GOVERNO HA I NUMERI”
“Non mi fate parlare dei cambi di casacca. Non sono preoccupato, perché poi al momento opportuno, anche in passaggi che hanno creato nel dibattito pubblico tante fibrillazioni come c’è stato ieri sia alla Camera sia al Senato, abbiamo avuto un riscontro numerico che è quello che conta. C’è stata una piena dimostrazione di coesione da parte della maggioranza”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, arrivando al Consiglio Europeo a Bruxelles, in merito al passaggio del senatore Ugo Grassi, eletto con il Movimento 5 Stelle, al gruppo della Lega.
. “Non entro nell’ambito delle singole posizioni e del singolo parlamentare. Ora si sta lavorando agli emendamenti, c’è da varare la legge di bilancio. Benissimo la polemica politica e il dibattito, ma poi bisogna concentrarsi sulle azioni concrete e sulle azioni di riforma”, ha aggiunto.
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RENZI “NON CI FAREMO PROCESSARE IN PIAZZA”
“Non è la prima volta che un ex premier affronta questo tema, era accaduto nel 1977 quando Aldo Moro utilizzò parole notevoli nei confronti di altre forze politiche e di chi voleva processare nelle piazze un altro partito: ‘non ci faremo processare nelle piazze’. Quella vicenda ha segnato la storia istituzionale del paese per la sua conseguenza più alta, le dimissioni di Giovanni Leone costretto a lasciare il Quirinale, non perchè coinvolto ma in ragione di uno scandalo montato ad arte e che trovo doveroso che venga ricordato qui”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi nel corso del dibattito in Senato sul tema dei finanziamenti ai partiti.
“Qui non si parla di dazioni di denaro illecite, ma di contributi regolarmente registrati e bonificati e come tali tracciati, evidenti e trasparenti in un bilancio pubblico perchè non tutte le fondazioni lo rendono pubblico – ha spiegato Renzi in merito alla Fondazione Open -. E’ accaduto che questi contributi regolari sono stati trasformati in potenziali contributi irregolari. La magistratura pretende di decidere cosa è partito e cosa no”. Per l’ex premier “c’è un reato in questa vicenda di cui nessuno vuole occuparsi: la violazione sistematica del segreto d’ufficio. Riguarda in particolar modo vicende personali del sottoscritto”. “Noi ci inchiniamo davanti al lavoro per bene di migliaia e migliaia di magistrati e giudici, a chi però oggi volesse immaginare che questo inchino diventa una debolezza, si abbia la forza e il coraggio di dire che dovete contestarci per le nostre idee – ha proseguito Renzi -. Chi volesse contestarci o peggio ancora eliminarci per via giudiziaria, sappia che abbiamo il coraggio di dire che il diritto e la giustizia sono cose diverse dal giustizialismo”.
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MES, CONTE “ITALIA NON HA NULLA DA TEMERE”
I partiti di maggioranza trovano l’intesa sul Mes, con una risoluzione sulla riforma che si basa su quella che è stata definita “logica di pacchetto”. Fonti M5S fanno sapere che c’è soddisfazione “per la risoluzione di maggioranza che prevede le modifiche richieste dal Movimento”, precisando inoltre che “la logica di pacchetto è stata confermata, ci sarà un nuovo round in Parlamento a gennaio, prima del prossimo Eurogruppo”. Le stesse fonti garantiscono che “ci sarà il pieno coinvolgimento del Parlamento prima dei prossimi passi sul Mes. Ogni decisione verrà presa ascoltando le Camere, non firmeremo nulla al buio”. Per il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, “sul Mes alla fine ha prevalso il buon senso. Nulla di ciò che Salvini e Meloni hanno sparato in questi mesi corrisponde al vero. La risoluzione di maggioranza rafforza l’Italia e respinge al mittente le fake news”.
Dopo l’accordo, le rassicurazioni sul Mes arrivano anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. “L’Italia non ha nulla da temere anche perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati”, ha detto in Aula, ribadendo come “coerenza e trasparenza informativa che hanno caratterizzato sempre l’interlocuzione tra Governo e Parlamento su un tema così complesso e sensibile. Il ministro Gualtieri e io personalmente abbiamo spiegato e dimostrato che la revisione del trattato sul meccanismo europeo di stabilità non apporta modifiche sostanziali al trattato già esistente”. Il Consiglio europeo e’ il primo dopo il completamento delle nomine dei vertici delle istituzioni europee, “che possono iniziare a onorare l’impegno per organizzare le buone politiche per i cittadini europei”, ha ricordato Conte. Inoltre, avrà tra gli obiettivi principali quello del “rilancio della crescita e dell’occupazione, soprattutto giovanile, la lotta al cambiamento climatico, il sostegno alla green economy”. Il premier ha invocato “unità e coesione” tra gli stati membri dell’Unione, auspicando anche “l’obiettivo di ripristinare un’agenda commerciale positiva con gli Stati Uniti, all’altezza del valore strategico dei rapporti transatlantici”. Conte andra’ a Bruxelles anche per ribadire che “il governo italiano intende opporsi ai tagli sproporzionati, che colpirebbero settori strategici quali lo spazio, il digitale, la difesa, la sicurezza. Si tratta di una sottrazione di risorse alle nuove priorità dell’Unione europea che devono invece necessariamente rimanere ambiziose”.
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ATLETE, IN MANOVRA NORMA PER IL PROFESSIONISMO
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento per agevolare società e federazioni sportive nel passaggio al professionismo delle donne.
“Se c’è un settore in cui la disparità di genere è tenacemente e odiosamente presente è quello dello sport. Sul professionismo alle atlete finalmente passiamo dalle parole ai fatti. Oggi in Commissione Bilancio al Senato abbiamo approvato un emendamento alla manovra che agevola società e federazioni al passaggio al professionismo delle donne sportive – afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle Susy Matrisciano, firmataria dell’emendamento -. Nello specifico abbiamo introdotto un incentivo per le società che stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo, vale a dire l’esonero del versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali e assistenziali entro il limite massimo di 8 mila euro di su base annua. Si tratta di un primo importantissimo passo, proseguiremo in questo percorso per consentire alle atlete italiane di coltivare il proprio talento sportivo in condizione di sempre maggiore parità con i colleghi maschi”.
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