“La norma sulla prescrizione per me è giusto che ci sia, è il segnale che le verifiche giudiziarie si completano con assoluzione o condanna altrimenti sfoceremmo nella denegata giustizia”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, a margine di un evento all’ACI. “L’esigenza di corredare questa norma con un sistema di garanzie esiste, ci stiamo lavorando sono convinto che con l’accordo di tutte le forze politiche troveremo soluzione”, ha aggiunto.
“Sulla prescrizione ho fatto due proposte, anche per andare incontro alle altre forze politiche, adesso credo che ci saranno altri incontri della maggioranza. Nel frattempo sento discutere su chi ‘deve vincere’, ma a me queste dinamiche non interessano”, ha sottolineato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a margine di un convegno in Senato.
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PRESCRIZIONE, CONTE “RIFORMA DA GENNAIO”
MATTARELLA “VIOLENZA SULLE DONNE EMERGENZA PUBBLICA”
“Venti anni fa l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituiva la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per richiamare l’attenzione pubblica su una sistematica violazione dei diritti umani, ostacolo alla coesione e al pieno sviluppo di una società. Da allora l’impegno della comunità internazionale per prevenire questo fenomeno e sostenere le vittime della violenza è cresciuto. Molto è stato fatto anche all’interno del nostro Paese: la violenza contro le donne è un tema all’attenzione del legislatore capace di animare singole iniziative e progetti collettivi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Tuttavia, la violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne – ha aggiunto -non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso all’interno delle famiglie o perpetrati da persone conosciute. Inoltre, sminuire il valore di una donna e non riconoscerne i meriti nella vita pubblica e privata – attraverso linguaggi non appropriati e atti di deliberata discriminazione – rappresentano fattori in grado di alimentare un clima di violenza. Ciò significa che molto resta ancora da fare. Ogni donna deve sentire le istituzioni vicine. Tutti noi – ha concluso il capo dello Stato – dobbiamo continuare ad adoperarci nella prevenzione del fenomeno, nel concreto sostegno delle vittime e dei loro figli, nella applicazione rigorosa degli strumenti esistenti, nel reperimento delle risorse necessarie e nell’elaborazione di ciò che serve per intercettare e contrastare i segnali del maltrattamento delle donne”.
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LAMORGESE “A NOVEMBRE SBARCHI NELLA MEDIA”
“A settembre c’è stato un aumento degli sbarchi, quasi tutti dalla Tunisia. Lì si è votato, non c’è ancora il governo e questo ha creato instabilità”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a “Mezz’ora in più”, su Raitre.
“Su questo fronte c’è stato un picco a settembre, ma a novembre ci sono stati 693 arrivi a fronte di 980 del novembre dell’anno scorso. Siamo ritornati nella media – ha aggiunto -. Bisogna sempre verificare le situazioni, i confronti tra periodi si possono fare in linea di massima, ma ci sono situazioni locali che possono cambiare il quadro”.
“Con l’accordo di Malta rilevo che proprio in queste ore c’è stato un grande passo avanti – ha spiegato Lamorgese -. Da Germania e Francia è stato chiesto a noi, Italia e Malta, se era possibile fare una richiesta congiunta da parte dell’Europa per la suddivisione dei migranti. È la prima volta che accade una cosa di questo genere. Si muovono due grandi Paesi per dare un segnale. Sta cambiando l’orientamento nell’affrontare il problema, che non è solo italiano o maltese”.
“Per questo abbiamo dato l’ok alla Ocean Viking ieri sera e ad altre due navi che hanno chiesto il porto sicuro in Italia. Per il porto di destinazione stiamo verificando”, ha aggiunto.
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DI MAIO “SE M5S È FORTE LO È ANCHE IL GOVERNO”
“Se il Movimento e’ forte e compatto, il Governo è forte compatto. Siamo la prima forza politica di maggioranza in Parlamento e necessariamente abbiamo il dovere di essere forti, compatti e coesi perché in questo modo il governo è forte compatto e coeso”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader del M5S Luigi Di Maio, a Grammichele per la terza giornata del suo tour in Sicilia. “Ci sono tante cose da cambiare in Italia, siamo pronti a fare un contratto di governo serrato per dire agli italiani che facciamo determinati progetti e approviamo determinate leggi in precisi momenti dell’anno. Adesso è il momento di prendere il largo. Perché se deve durare tre anni questo governo, deve avere tappe serrate sulle leggi da approvare come ad esempio l’acqua pubblica, il salario minimo, la sanità. Sediamoci al tavolo, facciamo un contratto di governo e questo esecutivo durerà tre anni”, ha concluso.
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GOVERNO: CONTE “NESSUN RISCHIO CRISI”
“Le discussioni infinite sulla tenuta della maggioranza non le trovo appassionanti. Peraltro nella mia posizione non posso permettermi distrazioni. Devo rimanere concentrato sulle molte iniziative che servono per migliorare il Paese e la qualità di vita dei cittadini”. Così il premier Giuseppe Conte, in un’intervista a la Repubblica, invitando “tutte le forze politiche e i protagonisti di questo impegno di governo a rimanere concentrati. Verremo giudicati non per i proclami o le frasi a effetto, ma per tutto ciò che di buono riusciremo a fare. Anzi, verremo giudicati anche per quel che avremmo potuto fare e non riusciremo a realizzare”. Di Maio chiede un nuovo “contratto” a gennaio, ma Conte osserva: “Ho già anticipato che non appena la manovra sarà in dirittura finale in Parlamento, dovremo subito concentrarci sulle nuove iniziative da realizzare. Dovremo condividere una lista di priorità utili a rilanciare il Paese. Questo Governo è in carica da appena due mesi e mezzo, e già ha realizzato molte buone cose”. Secondo il premier “con il nuovo anno dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l’Italia attende da anni: accelerare i tempi della giustizia civile e penale, ridurre la burocrazia e digitalizzare la pubblica amministrazione, accelerare gli investimenti, rivedere in modo organico il sistema fiscale e in particolare l’Irpef, investire più efficacemente nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione. Le forze di maggioranza mi sembrano ben pronte a raccogliere queste sfide”. Poi, esclude ci siano le premesse per aprire una crisi, “non vedo proprio questo rischio”. Quanto al M5S, osserva: “Il Movimento sta vivendo una fase di transizione. Sta per operare alcuni significativi cambiamenti, peraltro già annunciati. Auguro a Di Maio e al Movimento intero di realizzarli nel migliore dei modi e quanto prima, così da poter ancora di più esprimere una capacità progettuale e un contributo propulsivo. In piena coerenza con gli ideali originari, che nella mia lettura sono quelli dell’etica pubblica e della ‘buona politica’, più che dell’antipolitica”. A Zingaretti che ha definito il governo senza anima, replica: “Questo governo lavora per un Paese più verde, più digitalizzato, più equo e inclusivo. Si batte e si batterà perchè tutti paghino le tasse, in modo che tutti paghino meno. Farà di tutto per sostenere le famiglie numerose e le persone con disabilità o non autosufficienti. Non solo abbiamo un’anima forte, decisa, a un tempo visionaria e pragmatica, ma io e i miei ministri lavoriamo con una intensa passione”. Quanto a Renzi, per Conte c’è “collaborazione. C’è attenzione nei suoi confronti, lavoriamo nella medesima direzione”.
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GRILLO “CON LA SINISTRA PROGETTI ALTI”
“Luigi Di Maio lavora 25 ore al giorno e non può essere sostituito per nessuna ragione, anzi va sostenuto, io ci sarò di più e gli darò una mano”. Il garante del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, ha affidato a una nota la sua posizione a conclusione dell’incontro di questa mattina a Roma con il capo politico pentastellato Luigi Di Maio.
“Una persona – ha sottolineato Grillo – deve poter decidere e fare scelte importanti. Un referente ci vuole”.
“Non possiamo continuare a fare delle Facebook con uno contro l’altro. Il capo politico è Di Maio, il referente è lui, ci starò più vicino, quindi non rompete i coglioni perché se no ci rimettiamo tutti – ha aggiunto -. Non siamo più quelli che eravamo 10 anni fa, ed è meraviglioso, tutto tende all’entropia, è l’entropia la nostra matrice, dal caos vengono delle idee meravigliose, e ci saranno. La costituzione di un nuovo ombelico dal vertice al territorio, la ricostruzione di una specie di meetup. Adesso il mondo è diverso”.
Intervenendo poi in merito al voto sulla piattaforma Rousseau, ha commentato: “Avete scelto questa votazione in Emilia Romagna, ci andiamo per beneficenza, non ci puoi dare un voto per beneficenza, noi facciamo da tramite tra una destra pericolosetta e una sinistra che si deve formare. Quando parlo di progetti insieme con la sinistra parlo di progetti alti, sui trasporti, su come muovere le cose, sulle città. E’ un momento magico”.
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DI MAIO “CON GRILLO D’ACCORDO SU TUTTO”
“Siamo d’accordo su tutto, abbiamo smentito le leggende metropolitane di questi giorni”. Così il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, dopo l’incontro con il fondatore del Movimento, Beppe Grillo.
Il faccia a faccia si è tenuto all’hotel Forum di Roma. L’incontro è durato circa un’ora e mezza.
Di Maio è rientrato nelle prime ore della mattina nella capitale, lasciando il suo tour in Sicilia che dovrebbe comunque riprendere intorno alle 13, per fare il punto della situazione politica che riguarda il Movimento 5 stelle.
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EX ILVA, CONTE “PERCORSO CONDIVISO CON MITTAL”
Ancora nessun risultato concreto incassato, ma si apre comunque uno spiraglio per la soluzione della vicenda dell’ex Ilva di Taranto. Questo l’esito del lungo incontro, concluso nella tarda serata di ieri, tra una delegazione del Governo, formata dal premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, e Arcelor Mittal.
“I signori Mittal durante un ampio confronto si sono resi disponibili ad avviare immediatamente un’interlocuzione volta a definire un percorso condiviso sul futuro dell’attività dello stabilimento di Taranto – ha spiegato Conte dopo la riunione -. L’obiettivo del percorso è pervenire all’elaborazione di nuovo piano industriale, che contempli nuove soluzioni produttive, con tecnologie ecologiche e che assicuri il massimo impegno nel risanamento ambientale”.
Ai giornalisti che gli chiedevano chiarimenti sul controverso nodo dello scudo penale, Conte ha chiarito che “non si è discusso di questo. Abbiamo discusso di come risolvere il problema di un polo industriale che in prospettiva ha un rilievo per l’intero sistema manifatturiero nazionale – ha proseguito il premier -. A me come decisore politico preoccupa molto di più l’obiettivo di ottenere un piano industriale sostenibile per fare di Taranto un polo siderurgico all’avanguardia nel mondo”.
Conte ha sottolineato i passi avanti rispetto a qualche giorno fa: “Abbiamo avuto una disponibilità di massima a farsi coinvolgere nel negoziato dal signor Mittal – ha spiegato -. C’è stato un passaggio significativo, l’altra volta c’era stata una reazione ben diversa. Prendiamo atto di una mutata disponibilità e di una grande apertura, fermo restando che non abbiamo incassato nessun risultato. Si avvierà una negoziazione, che sarà faticosa, sarà complicata per tanti risvolti economici, produttivi, tecnici, giuridici. Se volete parlare di scudo lo fate da soli”, ha detto Conte ai giornalisti.
Durante l’incontro con Arcelor Mittal “sono stato molto chiaro – ha rivelato il premier – Ho riferito della grande sensibilità di tutta la comunità tarantina e non solo. Tutta la comunità nazionale vuole realizzare un piano di transizione energetica”. Su questo fronte “è stata anche valutata la possibilità in questo nuovo progetto di un coinvolgimento pubblico in ragione dell’importante ruolo dell’Ilva nell’economia italiana. Abbiamo messo sul tavolo un pieno coinvolgimento del sistema Italia”.
Il Governo si è detto disponibile “a sostenere questo processo anche con misure sociali, se necessarie, in accordo con i sindacati – ha proseguito il presidente del Consiglio -, fermo restando che dal nostro punto di vista andrà garantito il massimo livello occupazionale”. L’obiettivo dell’esecutivo “è giungere presto a un accordo”, e per questo sarà chiesto un rinvio dell’udienza per il procedimento cautelare d’urgenza, fissata per il 27 novembre.
“Per consentire che si avvii questo processo e si possa partorire un piano industriale avanzatissimo sul piano delle tecnologie pulite dobbiamo assicurare un rinvio di questa udienza – ha detto Conte -. Chiederemo di acconsentire a una breve dilazione dei termini processuali per un periodo congruo, per consentire l’interlocuzione. Siamo disponibili a concedere questo differimento alla sola condizione che Arcelor Mittal assicuri di mantenere un normale e regolare funzionamento degli impianti e garantisca la continuità produttiva anche durante la fase negoziale. Cercheremo di realizzare un progetto di continuità aziendale ma con nuove tecnologie e il massimo risanamento ambientale possibile”.
Il progetto del Governo però non si limita solo alla questione dell’ex Ilva: “Stiamo lavorando al cantiere Taranto – ha spiegato il premier -. Per noi la città non è solo l’ex Ilva ma una comunità di cittadini che da anni soffrono e attendono risposte. La politica deve dimostrarsi all’altezza di questo compito. Dobbiamo farlo tutti assieme, per questo ringrazio molti investitori che si sono già prodigati a portarci dei progetti. Torneremo presto a Taranto offrendo un pacchetto integrato che sarà di rilancio per l’intera comunità”.
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