“Io lo avevo già detto qualche giorno fa, il Movimento 5 Stelle in questo momento è in una fase di transizione, il leader Luigi Di Maio aveva annunciato che il Movimento aveva bisogno di un processo di ristrutturazione, rinnovamento interno. Adesso lo ha concretamente ufficializzato l’altro giorno, è chiaro che in questa fase di transizione che il Movimento sta passando dobbiamo dare un attimo di tempo per passarla”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Superiore di Polizia a Roma.
“Non è che ogni volta che si vota a livello regionale si vota per un referendum sul governo. Nessuno vuole trascurare l’importanza di alcuni passaggi però dire che quando si vota a livello regionale si vota per il governo secondo me è profondamente sbagliato”, ha sottolineato inoltre il premier.
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CONTE “M5S IN UNA FASE DI TRANSIZIONE”
M5S, FICO “NON SI PUÒ RINVIARE IL CONFRONTO”
“Di elezioni regionali ne abbiamo fatte tante, ce ne sono e ce ne saranno ancora, ma quello che urge è un momento di riflessione importante sull’organizzazione, sui temi, sull’identità e sul posizionamento generale nel futuro di questo Movimento. Dobbiamo farlo, è urgente, non si può rimandare. Discutere di una pausa elettorale è un problema minore. La priorità è affrontare i nodi del Movimento. Questo va fatto tutti insieme: ognuno deve partecipare a questo percorso, dire la propria e proiettare il Movimento nel futuro. Non nei prossimi due, tre o dodici mesi, ma più avanti nel tempo”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i giornalisti a Napoli.
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DI MAIO “LA RIFORMA DEL MES NON STRITOLI L’ITALIA”
Nessuna frizione particolare nel MoVimento 5 Stelle. Lo assicura, parlando con i giornalisti a Castelvetrano, il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio. “L’assemblea convocata per mercoledì è stata fissata da 15 giorni circa. Si tratta della consueta assemblea dei parlamentari del MoVimento. Parleremo del Mes, ovvero del meccanismo europeo di stabilità – afferma Di Maio -. Non vogliamo una riforma che stritoli il nostro Paese. Su questo argomento oggi c’è stata una buona riunione con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri: una riunione cordiale, senza tensioni, per la quale ringrazio il Ministro. Nelle prossime ore ci saranno ulteriori approfondimenti”.
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ALAN KURDI, ARCHIVIATA INDAGINE SU SALVINI
Archiviata l’indagine su Matteo Salvini in merito al caso della Alan Kurdi. Il Tribunale dei ministri che ha accolto la richiesta della procura di Roma.
“Bene, un Tribunale finalmente riconosce che bloccare gli sbarchi non autorizzati di immigrati non è reato! Sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre Procure, e una volta tornato al governo rifarò esattamente le stesse cose”, dice il leader della Lega, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno.
La nave della Ong tedesca nell’aprile scorso aveva soccorso al largo della Libia 64 migranti che si trovavano a bordo di un gommone. Salvini aveva vietato lo sbarco in Italia e la nave era poi approdata a Malta.
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SEGRE “PRONTA A GUIDARE COMMISSIONE ANTI-ODIO”
“La tentazione di abbandonare il campo ogni tanto si affaccia. Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi ‘ma chi me l’ha fatto fare?’. Però dura poco, non sono una che si arrende facilmente”. Lo dice la senatrice a vita Liliana Segre, in un’intervista al Corriere della Sera. Alla domanda se sarà presidente della Commissione contro l’odio, nata su sua iniziativa, la Segre risponde così: “Se me la propongono, sono dell’idea di dire sì. Sono stata in dubbio e certo il calendario degli anni non va indietro. Ma io credo in questa Commissione, dunque spero di reggere”. La senatrice si dice “esausta. Troppa esposizione, troppo odio, troppe polemiche, troppa popolarità, troppo tutto. Alla mia età mi trovo a condurre un’esistenza che non avrei mai immaginato”.
“La Commissione che ho proposto non può giudicare né censurare nessuno e non può cambiare le leggi. Si tratta di studiare un fenomeno, di avanzare proposte su un problema per cui tutti, anche gli esponenti dell’opposizione quando parlano a telecamere spente, si dichiarano allarmati – sottolinea la Segre -. L’odio in rete dilaga. La convinzione di agire in una zona franca e nell’anonimato sta producendo un imbarbarimento, una sorta di bullismo su larga scala, che le leggi esistenti non riescono a contenere”.
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ROUSSEAU DICE SÌ, LISTE M5S IN EMILIA E CALABRIA
Alle ore 20 di oggi, si è conclusa la votazione su Rousseau attraverso la quale gli iscritti abilitati al voto hanno potuto esprimere la propria opinione per decidere se il MoVimento 5 Stelle dovesse osservare una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali, evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria. Sono state espresse 27.273 preferenze su un totale di 125.018 aventi diritto al voto. I sì sono stati 8.025 (29,4%) mentre i no 19.248 (70,6%).
“Dobbiamo essere tutti felici del risultato della votazione di oggi. Era necessario fare questo voto perché in tanti, anche persone che hanno fatto la storia del MoVimento, mi hanno espresso i loro dubbi sulla partecipazione al voto in questo momento storico e c’erano tanti strani retroscena sui giornali. Per questo abbiamo deciso, anche con Beppe, di lasciare questa decisione a tutti gli iscritti, che ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze. Ed è quello che faremo”. Così in un post su Facebook, il capo politico del M5S, Luigi Di Maio.
“In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli. Alcuni avevano espresso delle perplessità e anche contrarietà rispetto a votare sulla nostra piattaforma. Ma noi siamo il MoVimento 5 Stelle e questo è quello che facciamo quando dobbiamo prendere una decisione importante. Adesso – aggiunge -, con questo segnale forte da parte dei nostri iscritti c’è solo una cosa da fare: mettersi pancia a terra e dare il massimo per queste due regioni”. Poi, chiosa: “La settimana prossima individueremo i candidati presidenti”, conclude.
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DI MAIO “NON VOGLIO FARE CADERE IL GOVERNO”
“Sui giornali ci sono retroscena su di me che voglio far cadere il governo, evidentemente per spaccare la maggioranza e il movimento al suo interno. Qui non si sta cercando nessun pretesto, il giorno in cui – e non è arrivato quel giorno e non credo arriverà nei prossimi tre anni – non ci vanno più bene le cose lo diremo alla luce del sole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, nel corso della conferenza stampa per la presentazione del decreto Clima.
In merito al dibattito sulla riforma del fondo Salva Stati, Di Maio ha spiegato: “Credo sia stata portata avanti una campagna di mistificazione verso questo confronto che c’è all’interno del governo sul tema del Mes. Noi non abbiamo mai avuto nessun dubbio sul presidente del Consiglio. In vista dell’incontro dell’Eurogruppo del 4 dicembre è giusto che il governo faccia il punto sull’orientamento dei partiti, per la semplice ragione che è un altro governo, diverso dal precedente, con altre forze politiche – ha aggiunto il ministro -. Non vedo nessun rischio di scontro con il presidente del Consiglio e nessun rischio di scontro nel governo”.
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EX ILVA, CONTE “NON ANCORA CHIARO CHE FARÀ MITTAL”
“Quello che farà ArcelorMittal non è ancora chiaro. Ben venga l’incontro domani, ma anticipo che potrebbe non essere risolutivo. Io porterò una posizione chiara: abbiamo preso atto dell’atto di recesso depositato, ma questo è innaccettabile, perché non ci sono giustificazioni nel recedere. Consegnare le chiavi dell’impianto e andarsene è inaccettabile”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontrando la stampa a Palazzo Marino a Milano.
“Se c’è un ravvedimento, vediamo. Noi siamo disponibili ad avviare un negoziato sul presupposto che l’atto di dismissione sia messo da parte, serve la volotnà di mantenere impianti. Poi si discute se effettivamente ci siano sopravvenienze di mercato, che abbiano incidenze sul mercato” ha aggiunto Conte, escludendo da queste sopravvenienze “lo scudo giuridico”. “A me interessa il piano industriale – ha proseguito -. Se c’è volontà di discutere e proseguire nel risanamento ambientale e di salvaguardare la stabilità produttiva dell’impianto, che è l’interesse del Paese, allora mi siederò cento volte a quel tavolo”, ha concluso.
“Questa è un’occasione per avviare un processo di decarbonizzazione” ha aggiunto Conte, rispondendo a chi gli chiedeva se l’acciaio di Taranto rappresenti ancora un asset per il Paese. “Stiamo raccogliendo tanti progetti, che oggi arriveranno in Consiglio dei Ministri, per rilanciare la comunità tarantina che ha ricevuto questa ferita, che vive un dilemma tragico tra il lavoro da una parte e la salute e l’ambiente dall’altra. Ed è un problema nazionale”, ha sottolineato il premier.
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