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UMBRIA, NETTA VITTORIA DEL CENTRODESTRA

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Netta vittoria del centrodestra alle elezioni regionali in Umbria. La candidata di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia Donatella Tesei si è imposta con il 57,55% dei voti (255.158), venti punti percentuali in più rispetto a Vincenzo Bianconi, sostenuto da Pd, M5S e Leu, che si ferma al 37,48% (166.179 voti).

Esulta il leader leghista Matteo Salvini, che già dopo l’arrivo dei primi dati provvisori, da cui emergeva nettamente la tendenza a favore del centrodestra, ha affermato: “Penso che per Pd e Cinque stelle questa sia una lezione di umiltà, trasparenza e orgoglio che non si dimenticheranno. Conte dirà che l’Umbria è una piccola regione, per me un presidente che dice che il voto in Umbria non ha importanza è un omino. Qualcuno a Roma dovrà riflettere. Gli italiani non amano il tradimento e il poltronismo”. “La nostra alleanza è il futuro dell’Italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese”, scrive su Twitter il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Vedremo che farà Conte, se c’è un briciolo di dignità dovranno essere loro a trarre le conseguenze”, afferma la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

“Rifletteremo molto su questo voto e le scelte da fare, voto certo non aiutato dal caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del Governo”, commenta il segretario del Pd Nicola Zingaretti, mentre il M5S chiude a nuovi accordi regionali con i dem: “Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato – spiega il movimento in una nota -. Nella nostra storia non avevamo mai provato una strada simile. E questa esperienza
testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo
guardando oltre i due poli contrapposti”.
(ITALPRESS).

CONTE “VOTO NON INFLUISCE SUL GOVERNO”

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“Il voto in Umbria è un test regionale che non va trascurato ne approfitto per fare le congratulazioni alla neo presidente Tesei, le auguro buon lavoro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando a margine della seconda edizione di “Sindaci d’Italia”, un’iniziativa promossa da Poste Italiane.
“Ha vinto il centrodestra. Adesso vediamo le riflessioni che dovranno fare i leader delle forze di maggioranza, ma si deve avere consapevolezza che si tratta di piani diversi, quello umbro è un test regionale, non può incidere sul governo. Dobbiamo avere consapevolezza che si tratta di piani diversi”.
(ITALPRESS)

ZINGARETTI “GOVERNO AVANTI FINO A QUANDO FA COSE UTILI”

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“Il governo va avanti fino a quando resterà a fare cose utili per il Paese”. Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, all’assemblea nazionale dei sindaci e amministratori dem.
“Il 50% della rappresentanza politica di destra si è unita attorno a un leader che creerà problemi. C’è però un 48% del Paese che non rimane fermo a contemplare le differenze, che tende a verificare se ci sono punti di convergenza del governo. Il compito sarà quello di verificare se questa parte d’Italia vuole creare un’alleanza”, ha aggiunto Zingaretti, parlando di “obbligo morale nel verificare le condizioni di un’alleanza” tra le forze di governo. “Noi oggi – ha proseguito – dobbiamo essere quella forza politica che metta in campo un’idea di Paese, un’offerta politica, costruire accanto all’idea di Paese un progetto politico credibile”. Secondo il segretario dem “solo noi possiamo farcela a dare una speranza all’Italia, dando una risposta alla crisi della democrazia. O provochiamo una discontinuità o rischiamo anche noi. Non possiamo sottovalutare quanto accaduto in piazza San Giovanni, perché in quella piazza una parte della rappresentanza politica italiana ha fatto una proposta governativa. Dobbiamo noi fare una proposta alternativa al Paese. Per questo serve una forza nazionale unita, plurale, a vocazione maggioritaria, ma non isolata. Il Pd è una forza che ha l’ambizione di mettere in campo una visione maggioritaria e che non vuole isolarsi. Uno spirito maggioritario che metteremo in una prossima legge elettorale”.
(ITALPRESS).

CONTE “NON PENALIZZIAMO L’USO DEL CONTANTE”

“Dobbiamo lavorare per restituire all’Italia le risorse recuperate dal sommerso. Il piano antievasione l’ho definito un piano garbato, chiaro e deciso, senza criminalizzare nessuno, un progetto di modernizzazione del paese. Lo favoriremo con qualche vantaggio per chi vorrà pagare attraverso i pagamenti elettronici, mentre non verrà penalizzato chi userà il contante”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo all’assemblea nazionale della Cna ad Ancona. Rivolgendosi all’assemblea, Conte ha lanciato un appello agli artigiani: “Il senso di questo piano è un patto. Aiutateci a realizzarlo e un passaggio sarà l’azzeramento o una forte riduzione delle commissioni bancarie”.

Per il presidente del Consiglio, “bisogna delineare una prospettiva strategica, la flat tax sotto i 65 mila euro non si può rivedere. Bisogna dare continuità a chi fa impresa dando una prospettiva di rischio calcolato”.

(ITALPRESS).

MATTARELLA “FAVORIRE SVILUPPO SOSTENIBILE”

“Il rallentamento dell’economia, in particolare, per tensioni che frenano il commercio e alimentano l’incertezza a livello internazionale, evidenzia la necessità di un’Europa forte per affrontare le sfide – interne ed esterne – e di sostenere la fiducia di famiglie e imprese per rilanciare la domanda”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Daniele Vaccarino. Il capo dello Stato ha rivolto “un cordiale saluto a tutti i partecipanti all’assemblea della CNA, che si tiene quest’anno nelle Marche, tra i luoghi simbolo del Made in Italy e della capacità di laborioso impegno, manifestata anche nell’affrontare la tragedia del terremoto”. “Investimenti in infrastrutture, innovazione e formazione – ha continuato Mattarella – sono indispensabili per cogliere le opportunità delle nuove tecnologie in maniera diffusa, ridurre divari e valorizzare il contributo delle piccole imprese e dell’artigianato, fondamentale nel nostro Paese in termini di occupazione e produzioni di qualità”.

“La creatività italiana – ha spiegato – può trovare una leva importante nella transizione digitale, che amplia le possibilità di personalizzare i prodotti e di accedere a un mercato più ampio anche per le piccole aziende in differenti settori: dall’agroalimentare, alla manifattura, al turismo. Le istituzioni, insieme alle parti sociali, debbono accompagnare questo percorso con una strategia complessiva, assicurando un ambiente che favorisca l’imprenditorialità e lo sviluppo sostenibile, incluse regole semplici, amministrazioni efficienti ed una fiscalità equa, che non distorca la concorrenza tra operatori. Con questo spirito, invio a tutti i presenti un caloroso augurio di buon lavoro”, ha concluso.

(ITALPRESS).

FRANCESCHINI “COALIZIONE PD-M5S STRATEGICA, AVANTI”

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“Mi ha fatto piacere vedere sullo stesso palco Conte, Zingaretti, Di Maio e Speranza, era quello che speravo avvenisse ed è avvenuto anche più in fretta del previsto”. Così, in un’intervista alla Stampa, Dario Franceschini, ministro della Cultura e capo delegazione Pd al governo, che aggiunge: “Il governo ha fatto bene, è giusto metterci la faccia. Questa in Umbria è la prima tappa di un percorso che deve durare nel tempo. Dopo l’Umbria, ci saranno Calabria, Emilia-Romagna e poi, sempre nel 2020, Toscana, Liguria e Campania”.

In merito al risultato delle elezioni umbre commenta: “Sono ottimista, ma non è un solo risultato che può condizionare in senso positivo o negativo il futuro di un campo riformista che si ricandidi a governare il Paese”. “Rispetto le prudenze di tutti – aggiunge -, però rovescio la prospettiva: se il governo va avanti bene, che ragione può esserci per dire agli elettori: governiamo insieme l’Italia ma non ci presentiamo insieme nelle regioni o nelle città in cui si vota?”. “La prospettiva di un’alleanza stabile – sottolinea – ha la forza della ragione: ci si può arrivare lentamente o velocemente, ma è fisiologico che si arrivi lì. E molto spesso i nostri elettori vanno più in fretta dei gruppi dirigenti”.

A livello nazionale, “non temo il passaggio parlamentare della manovra, normale che vi sia una dialettica – prosegue Franceschini -. Noi sappiamo bene che il percorso è difficile e complicato: siamo passati in poche settimane da essere avversari in Parlamento a stare insieme nello stesso governo. Detto questo, penso che questa alleanza avrebbe già una sua motivazione sufficiente nell’aver evitato elezioni immediate, con un disastro nell’economia del Paese e, in quel momento, la probabile vittoria della destra. Inutile negare che quello sia stato il motore”.

“La frase sui pieni poteri di Salvini faceva pensare ad una deriva pericolosa per il Paese – aggiunge -. Ma da subito ho creduto che questo dovesse essere l’inizio di un percorso che deve portare a costruire un’alleanza elettorale tra centrosinistra e M5s, in grado di governare il Paese. E di allearsi nelle Regioni, nei comuni e di sconfiggere la destra, creando in Italia un nuovo bipolarismo. Un campo riformista contro una destra che ha il baricentro spostato verso le estreme, che non è più quello degli anni di Berlusconi”.

“Il governo Conte è l’ultimo di questa legislatura e se si logorasse l’alleanza non si capisce come si potrebbe fare un governo con la stessa alleanza il giorno dopo. E non è una minaccia, ma una constatazione”, evidenzia Franceschini, che in merito a Draghi dice: “Penso che col lavoro straordinario che ha fatto in Europa sia una delle personalità italiane più autorevoli dentro e fuori i nostri confini. Inserirlo nei toto-nomi è inutile e fa perdere solo tempo”.
(ITALPRESS).

CHIUSI I COMIZI, DOMANI AL VOTO IN UMBRIA

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Dalla mezzanotte è scattato il silenzio elettorale e la caccia all’ultimo voto utile. Chiusi i comizi, oggi pausa di riflessione. Domani in Umbria, dopo una rovente campagna elettorale, si torna a votare per l’elezione del presidente della regione e dei venti consiglieri regionali che compongono l’assemblea legislativa.

Sono 703.595 (340.210 uomini e 363.385 donne) gli elettori chiamati domani alle urne, dalle 7 alle 23. Viene eletto presidente chi ha la maggioranza relativa: non c’è ballottaggio. La lista o la coalizione di liste che sostiene il presidente eletto ottiene 12 seggi su venti, ripartiti tra le liste che superano la soglia di sbarramento del 2,5% dei voti validi. Degli altri otto seggi uno va al candidato presidente “miglior perdente”, gli altri sette alle liste che sostengono candidati che hanno perso.

Gli elettori sono 521.960 in provincia di Perugia (252.883 uomini e 269.077 donne) e 181.635 in quella di Terni (87.327 uomini e 94.308 donne).

Rispetto alle precedenti elezioni regionali del 31 maggio 2015, il numero degli elettori e’ calato: nel 2015 erano 705.819, dei quali 521.764 in provincia di Perugia e 184.055 in provincia di Terni.
I seggi elettorali sono 1005, dei quali 710 in provincia di Perugia e 295 in quella di Terni. Nel 2015 erano 1012, di cui 716 in provincia di Perugia e 296 in quella di Terni.

In totale saranno otto i candidati in corsa per la presidenza della Regione: Vincenzo Bianconi – Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Europa verde, Sinistra Civica e Verde e Bianconi per l’Umbria Emiliano Camuzzi – Partito Comunista italiano, Potere al Popolo Martina Carletti – Riconquistare l’Italia Giuseppe Cirillo – Partito delle Buone Maniere Antonio Pappalardo – Gilet Arancioni Claudio Ricci – Ricci Presidente, Italia Civica e Proposta Umbria Rossano Rubicondi – Partito Comunista Donatella Tesei – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Umbria Civica e Tesei Presidente.
(ITALPRESS).

PALAZZO CHIGI DIVENTA “ECOFRIENDLY”

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La Presidenza del Consiglio dei ministri ha avviato un programma di iniziative green, per attuare, all’interno dell’amministrazione, azioni di sostenibilità ambientale e comportamenti responsabili del personale, per una Presidenza ecofriendly.
“La svolta green – si legge in una nota – riguarda cinque ambiti prioritari: mobilità sostenibile, attraverso una progressiva sostituzione delle auto di servizio con autovetture a basso livello di agenti inquinanti, l’installazione di rastrelliere per le bici, la creazione di spogliatoi per i ciclisti e una maggiore diffusione dello smart working; programma plastic free; efficientamento energetico delle sedi della Presidenza del Consiglio dei Ministri; creazione e diffusione del decalogo dei comportamenti ecosostenibili dei dipendenti; convenzionamento con centri di ricerca e istituti universitari per lo studio e diffusione delle migliori pratiche in ambito nazionale ed internazionale”.
(ITALPRESS).