“Partecipo anch’io all’incontro con i sindacati sulla ex Ilva. Ho chiesto a Patuanelli di esserci perché voglio dire a tutti che non esiste il Mezzogiorno senza industria”. Lo afferma in un colloquio con il quotidiano La Repubblica il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano.
“Il Consiglio dei ministri ha condiviso la portata strategica dell’acciaio per l’Italia e per Taranto – aggiunge – e non bisogna fornire alibi a nessuno per disinvestire”. Un messaggio chiaro, dunque, anche ad ArcelorMittal: “Gli impegni presi vanno confermati”.
“Oggi nell’incontro con i sindacati – aggiunge Provenzano – vado a ribadire l’importanza dell’industria in generale e di uno stabilimento, quello di Taranto, in particolare. Naturalmente condividendo la necessità di aprire a innovazioni tecnologiche, ma senza mettere in dubbio il futuro dell’acciaieria. Su tale linea c’è anche il ministro Patuanelli e, tutto sommato, la vera novità è proprio questa”.
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PROVENZANO “SENZA INDUSTRIA IL SUD NON ESISTE”
I LEADER DI GOVERNO IN UMBRIA TRA VOTO E MANOVRA
Ufficialmente a Narni si parla di “incontro con la stampa sulla manovra economica”, ma a vedere e sentire i leader del governo giallo-rosso insieme sul palco dell’auditorium San Domenico, il sospetto che sia stato un appuntamento di campagna elettorale viene. La smentita, comunque, arriva da parte del premier Giuseppe Conte: “tutti mi chiedono se il presidente del Consiglio sta facendo campagna elettorale in Umbria, io rispondo che se avessi fatto campagna elettorale sarei dovuto stare qui tutti i giorni a guardare i cittadini umbri negli occhi, a confrontarmi con loro. Io porto rispetto ai cittadini, non sto facendo campagna elettorale, sono qui perché tengo a offrire una mia testimonianza nella consapevolezza che non si votera’ per il governo, ma e’ in atto un esperimento interessante: Bianconi puo’ fare bene per questa regione”. Assente il leader di Italia Viva Matteo Renzi, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il premier Conte, hanno illustrato nella cittadina umbra, a due giorni dal voto regionale, la manovra economica, con parole di stima per il candidato della strana coalizione, Vincenzo Bianconi.
Per esperimento interessante si intende l’alleanza tra Pd, M5S e Leu: “una sfida che anche a livello nazionale richiede del tempo, con una manovra economica non si puo’ realizzare un progetto politico, ma iniziamo a perseguire alcuni obiettivi che abbiamo nel nostro progetto politico che richiede piena coesione, ci stiamo conoscendo sempre di piu'”, ha aggiunto il premier. Poi, parlando di manovra economica, ha sottolineato: “sono molto orgoglioso, abbiamo gia’ afferrato degli obiettivi precisi, non introduce nuove tasse, e’ fortemente redistributiva, introduce tasse sulla plastica, sui tabacchi, per i colossi del web, ma opera una forte redistribuzione per tutte le famiglie. Abbiamo un progetto di misure verdi . Abbiamo un piano antievasione garbato ma determinato, a cui teniamo molto, vogliamo convincere tutti che conviene essere onesti, e poi dobbiamo ridurre la burocrazia”. Zingaretti ricorda che l’alleanza giallo-rossa è nata perché “noi leggiamo negli occhi le paure degli italiani ma guardiamo con sospetto chi quelle paure le cavalca. Con il M5S siamo forze politiche differenti? Si’, ma lo abbiamo fatto perche’ amiamo l’Italia. Si e’ fermata una valanga che poteva distruggere l’economia: il 23 miliardi di aumenti dell’Iva”. Speranza, parlando di manovra, si è soffermato sul tema sanità rivendicando che “si è chiusa la stagione dei tagli e si è aperta quella degli investimenti e questo lo diciamo con orgoglio. Dobbiamo difendere con forza questo servizio sanitario nazionale e con questa manovra lo abbiamo fatto, ricominciando a mettere risorse: ci sono due miliardi in più che permetteranno di ridurre le liste d’attesa per la salute dei cittadini”.
Infine Di Maio avvisa chi continua a parlare del voto in Umbria come test elettorale nazionale: “questo voto non sia un trofeo elettorale da agitare il lunedi’ per fregarsene dei prossimi cinque anni. Sono orgoglioso di aver fatto questa campagna elettorale con Bianconi e con tutti gli altri, anche grazie a lui il consiglio dei ministri ha approvato il decreto terremoto, non c’e’ niente di piu’ assurdo di avere i soldi e non poterli spendere”. (ITALPRESS).
L’EUROPARLAMENTO “CHIUDE I PORTI” ALLE ONG
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha respinto la risoluzione sui salvataggi in mare dei migranti che chiedeva tra l’altro che i porti fossero aperti alle navi delle Ong. Il testo ha ottenuto 290 voti contrari, 288 a favore e 36 astensioni.
Esulta il leader della Lega Matteo Salvini: “Schiaffo alla maggioranza delle Poltrone Macron-Pd-5Stelle-Renzi. Vittoria della Lega e dell’Italia: non perdoniamo chi infrange le nostre leggi, vuole riempirci di clandestini e ha messo a rischio la vita dei nostri finanzieri come fatto da Carola Rackete”.
“Grazie ai voti determinanti di Forza Italia, il Parlamento europeo ha bocciato la risoluzione che equiparava forze dell’ordine e ONG nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Determinati a garantire legalità e sicurezza per i nostri cittadini”, commenta su Twitter Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e capo delegazione del partito al Parlamento UE.
Il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci critica gli alleati di governo pentastellati: “L’astensione del M5S oggi alla risoluzione sui migranti poi bocciata dal Parlamento europeo, segnala un problema rilevantissimo. Non credo che sia possibile costruire un’alleanza con un movimento che ha una posizione sostanzialmente molto simile a Salvini su una questione determinante come quella dei salvataggi e dei soccorsi nel Mediterraneo”.
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MANOVRA, DI MAIO “SIAMO SULLA STRADA GIUSTA”
“Stiamo lavorando in queste ore per un evento domani in Umbria con tutti i rappresentanti di questa coalizione di governo, per spiegare ai cittadini nei dettagli la manovra, una manovra che non alza le tasse ma le abbassa”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, incontrando i giornalisti a margine di una visita al cantiere della Terni-Rieti.
“Inviteremo anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme al segretario del Pd Nicola Zingaretti, al ministro della Salute Roberto Speranza e a chi vorrà partecipare, anche Italia Viva se vorrà – ha aggiunto Di Maio -. Dobbiamo spiegare chiaramente che questa manovra mantiene la promessa di non aumentare l’Iva, abolisce il super ticket in sanità, istituisce un assegno unico per le famiglie che fanno figli e abbassa il cuneo fiscale per i lavoratori. Abbiamo fatto un grande lavoro per questa legge, arriveremo anche a una soluzione per le partite Iva, ma siamo sulla giusta strada per fare in modo che nel 2020 i cittadini possano vedere migliorata un po’ la loro qualità della vita”.
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ZINGARETTI “ROMA DEVE VOLTARE PAGINA”
“Roma ha bisogno di voltare pagina, va costruita un’alternativa, in Campidoglio non c’è dubbio che siamo all’opposizione, ora per evitare che si cada dalla padella alla brace dobbiamo ridare una vocazione internazionale a Roma”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di Rtl 102.5.
Sul fronte nazionale, il leader dem ha ribadito: “L’esecutivo deve lavorare e produrre cose, se serve a distribuire poltrone o carriere non è che cade il governo, è che non mi interesserebbe più”.
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CONTE “MAI PARLATO CON TRUMP DEL RUSSIAGATE”
“Ho riferito al Copasir sul caso Barr. Le dichiarazioni sono coperte dal segreto, non riferisco le cose dette ai componenti del Copasir, ma ho il dovere di riferire alcuni elementi di questa vicenda, anche perché sono nate ricostruzioni fantasiose che rischiano di gettare ombre anche sul nostro operato istituzionale, e non possiamo permettercelo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando i giornalisti a Palazzo Chigi dopo l’audizione al Copasir.
“E’ stato detto che la richiesta americana su uno scambio di informazioni è stata fatta ad agosto durante la crisi di governo. Falso, la richiesta risale a giugno. E’ stato detto che il famoso tweet di Trump in cui esprime apprezzamento nei miei confronti sarebbe collegato a questa vicenda. Anche questo è falso, Trump non mi ha mai parlato di questa inchiesta”, ha aggiunto.
“William Barr è ministro della Giustizia, ma non corrisponde alla stessa figura italiana, è anche responsabile dell’attività dell’Fbi, si occupa di intelligence e lo fa anche all’estero. Attraverso canali ordinari diplomatici ha fatto pervenire una richiesta di informazioni alla nostra intelligence. Lo scopo era verificare l’operato di agenti americani. Non era messo in discussione l’operato dell’intelligence italiana”, ha chiarito il presidente del Consiglio, che ha aggiunto: “Io non ho mai interloquito con Barr, né per telefono né per iscritto”.
“Ci sono stati due incontri, uno il 15 agosto e l’altro il 27 settembre. Io non ero presente ma sono stato informato. Il primo si è svolto nella sede del Dis, ed è servito a definire preliminarmente il perimetro della collaborazione. Il secondo incontro nella sede del comparto dell’intelligence di piazza Dante, e c’erano anche i direttori dell’Aise e dell’Aisi, ed è servito a chiarire che alla luce delle verifiche fatte la nostra intelligence è estranea a questa vicenda. Questa estraneità ci è stata riconosciuta. Questa vicenda non ha leso interessi nazionali”.
Poi un riferimento al leader della Lega: “Sono sorpreso che Salvini pontifichi quotidianamente sulla questione Barr. Ha legittimamente chiesto chiarimenti, io li ho dati al Copasir, nella sede istituzionale. Ho chiarito le informazioni che sono in mio possesso, ma mi sorprende che Salvini, che era ministro dell’Interno e si è anche candidato a guidare il Paese, chiedendo pieni poteri, non avverta la necessità di chiarire. In Parlamento su questa vicenda sono intervenuto io, ma il ministro dell’Interno non mi ha dato le informazioni – ha proseguito -. Salvini dovrebbe chiarire cosa ci faceva in Russia con Savoini, in incontri riservati. Lo dovrebbe chiarire innanzitutto agli elettori leghisti, con chi lo sta vagliando per capire o no se è adeguato a guidare un Paese”.
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EDITORIA, TORNA “IL RIFORMISTA”
“Il 29 ottobre torna in edicola ‘Il Riformista’ e quando rinasce un quotidiano è sempre una buona notizia, un segnale positivo e di grande ottimismo. Sarà un giornale all’insegna della libertà e della verità. Una fabbrica di idee inclusiva che vuole dare un contributo al Paese per far tornare la voglia di comprendere”. Deborah Bergamini, parlamentare di Forza Italia, e co-direttore del “Riformista” presenta così il quotidiano che dal 29 ottobre torna in edicola e online. La testata era nata nel 2002 con Claudio Velardi e Antonio Polito, dieci anni di vita fino al 2012. Piero Sansonetti sarà con lei alla guida del giornale “apertissimo a tutti”, ha sottolineato il direttore, “ci hanno preso per matti, ci hanno detto ‘fate un giornale di carta nel 2019?’. Sì perché non li fa nessuno e invece penso vada fatto”. Il giornale torna con un restyling, mantenendo gli stessi colori arancioni della testata, 15 pagine, con una distribuzione di 15 mila copie.
“E’ come mettere insieme il diavolo e l’acqua santa”, ha aggiunto Bergamini, precisando che “Forza Italia non c’entra niente con il giornale, quello che facciamo è solo un tentativo di mettere insieme il meglio dell’Italia, una fabbrica di confronto aperto, un modo nuovo e molto contemporaneo di analizzare la politica e soprattutto sarà un giornale garantista e parlerà di libertà”. Per spiegare questa nuova avventura il direttore Sansonetti cita Longanesi: “‘La democrazia è una scusa per fondare giornali’. Vogliamo ricreare, creare un’area riformista che oggi non c’è, con più idee liberali e garantiste, c’è bisogno di più garantismo”.
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DAL SENATO VIA LIBERA AL DL SALVA-IMPRESE
L’Aula del Senato ha approvato con 168 voti favorevoli e 110 contrari la fiducia sul decreto Salva imprese. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera. Va convertito in legge entro il 3 novembre.
“I 168 voti di fiducia al DL Imprese in Senato dimostrano che la maggioranza è solida. Finalmente avremo una regolamentazione per i riders, norme importanti sull’economia circolare e su molte crisi aziendali aperte”, scrive su Twitter Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento.
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