Home Politica Pagina 64

Politica

Bettini “Il Pd deve essere inclusivo e con anime diverse”

ROMA (ITALPRESS) – “Noi ci chiamiamo Partito Democratico, significa inclusivo e articolato. O il Pd chiede una disciplina in ogni passaggio delle sue decisioni all’insieme del partito, come si faceva con il centralismo democratico del Pci, ma questo logora i rapporti, oppure fa un’altra operazione: di fronte agli avversari si sta insieme, nei passaggi legislativi decisivi si sta insieme, ma queste anime diverse in maniera permanente devono potersi rivolgere alla società. Abbiamo buoni sondaggi per le Europee, perchè abbiamo buone liste, aperte anche a forze indipendenti, con personalità e messaggi diversi. Questo accade anche nel Partito Democratico americano. Biden e Sanders non si eliminano, si sommano. E noi dobbiamo fare la stessa cosa”. Lo ha detto Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
Per le Europee, secondo Bettini, le liste del Pd “sono molto buone, aperte anche a forze indipendenti che vanno sostenute, perchè partono svantaggiate rispetto a chi ha una sedimentazione nel partito molto più forte. Nel collegio Centro – ha continuato – abbiamo una lista buonissima: la guida Schlein, il numero 2 è Zingaretti, e poi la presenza di alcune forze come Tarquinio, che è un valore assoluto, una personalità che lavora su un’altra prospettiva. Ci sono sindaci, apprezzo moltissimo Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, dirigente di una nuova generazione. Possiamo suonare tanti tasti”.
Per il dirigente del Pd, “la destra ha avuto la fortuna per certi aspetti di avere un uomo dell’intelligenza anche tattica di Berlusconi”. “A seconda dei momenti e degli avvenimenti che determinavano oscillazioni nei partiti di centrodestra – ha proseguito -, una cosa era certa: si doveva andare insieme. La tendenza della sinistra è invece che quando ci sono divergenze, differenze, si esaltano invece di cercare i punti in comune. E’ oggettivo l’incontro con il M5S alle prossime Politiche, altrimenti perderemo come nelle precedenti elezioni tutti i collegi del Sud. Potevamo pareggiare o persino vincere, invece abbiamo perso in maniera rovinosa”. Nel libro di Giorgia Meloni “è chiaro quali sono i suoi riferimenti”, ha detto Bettini. “E’ un discorso di una certa corposità – ha continuato – che si aggancia molto a certi ideologi conservatori inglesi. Lei però vive una contraddizione. Viene dalla destra sociale, una destra curiosa di certi autori dell’inizio del Novecento di una visione critica della modernità quindi nelle sue ricerche giovanili non era una borghese di destra. Ora nella pratica deve fare i conti con quello che c’è, i poteri economici, un certo tipo di capitalismo, l’Europa di un certo tipo. Il messaggio che vorrebbe portare avanti si è offuscato”, ha aggiunto.
In vista delle Europee, preoccupa l’astensionismo. Il problema, secondo il dirigente del Pd, riguarda il fatto che “la democrazia occidentale è in profonda crisi” ed è “vista come uno strumento che non risolve i problemi, non aggredisce il grande problema della diseguaglianza e la qualità dell’esistenza. La democrazia è diventata più un fatto tecnico, di regole ma non di sostanza esistenziale e le persone si sentono sole”, ha evidenziato.
Sui temi europei, per quanto riguarda Next Generation Eu, secondo Bettini, il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni “dice una verità tecnica, nel senso che la distribuzione delle risorse è stata fatta attraverso un algoritmo. Ma il tema politico – ha sottolineato – è un altro: questi fondi sono stati stanziati grazie moltissimo all’iniziativa del governo italiano, di Conte, di Amendola, di Gualtieri. L’impulso politico per realizzare un’inversione di tendenza generale rispetto all’austerity è stato merito fondamentale del governo Conte 2”, ha aggiunto.
Quest’anno è stato pubblicato il libro di Bettini dal titolo “Attraversamenti. Storie e incontri di un comunista e democratico italiano”, edito da Paperfirst. “Perchè Attraversamenti? E’ un libro sull’amicizia e gli amici si attraversano – ha spiegato -, lasciano qualcosa all’altro soprattutto in termini di cultura, di esperienze e sentimenti. E’ un libro un pò più intimista rispetto a quelli più politici che ho fatto precedentemente”. Nel libro c’è anche il tema della memoria che per Bettini è “decisiva”. “Serve prevalentemente – ha spiegato – per non fare nel futuro gli errori del passato. Oltre alla memoria, però, do un grande valore anche alla nostalgia, che può essere di due tipi. C’è la nostalgia per cui ci si ricorda delle cose fatte sapendo di non poterle più fare mentre la nostalgia di cui parlo nel libro è diversa ed è attiva, non riguarda ciò che hai fatto ma quello che avresti voluto fare e non hai fatto. La nostalgia, quindi, è un sentimento attivo, di combattimento”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

Sondaggio Demopolis, alle Europee indeciso quasi 1 italiano su 4

ROMA (ITALPRESS) – A poco più di 2 settimane dal voto per le Europee, il consenso appare ancora mobile: tra quanti immaginano di recarsi alle urne, solo il 65%, meno di 2 italiani su 3, ha già un orientamento preciso; il 23% è ancora del tutto indeciso sulla scelta. Il 12% esprime oggi un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea nei prossimi giorni. E’ lo scenario che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, prima del black out sui sondaggi elettorali previsto dalla legge in vista del voto dell’8 e 9 giugno.
“Considerato il quadro di incertezza a 16 giorni dall’appuntamento elettorale – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – si è scelto di fotografare non solo il voto odierno, ma anche l’elettorato certo, costituito da cittadini che dichiarano di avere già compiuto una scelta definitiva, ed il bacino potenziale delle forze politiche, rappresentato da quanti non escludono l’ipotesi di votare il partito”.
Se ci si recasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia sarebbe primo partito con il 27%, con un voto certo del 24,5% ed un potenziale del 30%. Il Partito Democratico, in lieve crescita negli ultimi giorni, otterrebbe il 22%, confidando su uno zoccolo duro del 19,8% e su un potenziale del 24%. Terza posizione al 14,5% per il Movimento 5 Stelle, che può contare su un voto certo dell’11 e un potenziale del 17%.
Si profila una sfida per il quarto posto tra la Lega all’8,8 e Forza Italia all’8,7%, anch’esse con un bacino mobile di elettori che oscilla tra i 6,5 e il 10%.
Altre liste puntano al raggiungimento della soglia necessaria all’ingresso nel Parlamento Europeo: sopra il 4% troviamo oggi Alleanza Verdi Sinistra al 4,3% e la lista Stati Uniti d’Europa al 4,2%. Azione avrebbe oggi il 3,7%, la lista Libertà il 2,8%, la lista Pace Terra e Dignità il 2,2%, tutte con un peso destinato a modificarsi nei prossimi giorni.
“La motivazione e la partecipazione alle urne dei diversi elettorati – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – incideranno, in modo rilevante, sul peso dei singoli partiti: quella scattata oggi è ovviamente la fotografia di un consenso, ancora mobile, che potrà mutare nelle ultime 2 intense settimane di campagna elettorale”.

– Foto Demopolis –

(ITALPRESS).

Europee, Procaccini “L’Ue faccia meno ma faccia meglio”

ROMA (ITALPRESS) – “In questi cinque anni ho visto cose che voi umani…”. Nicola Procaccini, candidato al collegio Centro di Fratelli d’Italia alle elezioni europee, usa una famosa citazione cinematografica per riassumere i suoi cinque anni passati da parlamentare europeo. Intervistato da Claudio Brachino, per la rubrica dell’agenzia Italpress “Primo Piano – Elezioni Europee 2024” ha detto: “Essendo un parlamentare uscente ho avuto un punto di vista privilegiato nei cinque anni alle spalle, questa Europa è un disastro, c’è stato un eccesso di furia ideologica ma penso che questa sia stata una stagione particolare, una stagione dominata dalle sinistre rosse che hanno imposto una piattaforma programmatica pseudoambientalista ma che a me ha ricordato un’altra ideologia del secolo scorso, gli orfani di quella ideologia che imponeva, vietava, diceva come lavorare, cosa dire. Ci sono delle similitudini, un atteggiamento centralista da parte dell’Unione Europea che tende ad imporre comportamenti, stili di vita, perfino ideologie di gender, una pressione centralista, dirigista che in qualche modo annulla le nazioni e annulla le persone. E anche questo approccio con la natura è un approccio malsano perchè parte dal presupposto che gli esseri umani nuocciono la natura, quindi per far star bene la natura bisogna far star male gli essere umani”.
Ambiente ed ecologia sono temi centrali dell’attività dello storico esponente di Fdi: “Quello della transizione ecologica è un tema che a me sta molto a cuore, io sono anche responsabile ambiente energia di Fdi e rivendico il mio ecologismo con cui sono cresciuto, che è altro da questa follia radical chic che si vuole spacciare per ambientalismo. E’ ovvio conservare l’ambiente, la natura che è quanto di più identitario esista, per noi è vitale ma il punto è che va fatto con equilibrio e buon senso – ha aggiunto -. La nostra proposta è di sviluppare le nostre società su due temi: uno è quello della reciprocità, l’altro aspetto riguarda la neutralità ecologica, vuol dire darsi un obiettivo di sostenibilità ambientale però lasciando libere le nazioni di scegliere tra le tecnologie disponibili quella che fa per loro. Per esempio, ai motori elettrici c’è una alternativa che sono i biocarburanti che sono a saldo zero di emissioni C02, non c’è un motivo per dire no ai biodiesel e ai biocarburanti, ma c’è il vizio dell’Unione Europea di imporre qualunque cosa. Noi sosteniamo una Unione Europea che faccia meno ma faccia meglio, che si occupi di poche cose ma importanti, quella di oggi paradossalmente sparisce nelle cose serie dove servirebbe”.
“Il patto di stabilità non mi piace ma è meglio rispetto a quello che c’era prima, per questo ci siamo astenuti – ha evidenziato Procaccini -. Questo patto è migliorativo rispetto al passato però mi piacerebbe cambiarlo nella prossima legislatura, serve ragionare meno sulla mera contabilità e più sullo sviluppo perchè sono lo sviluppo e la crescita economica che poi aiutano a tenere i conti in ordine, noi abbiamo bisogno di crescita”. E guardando ai conflitti ai nostri confini ha concluso: “Abbiamo smesso di prendere lezioni dalla storia ma la storia ci insegna che bisogna sempre farsi trovare pronti, che bisogna conservare la pace, non soltanto insegnandone il valore a scuola, come giusto e necessario, ma anche facendo delle scelte che possono sembrare impopolari ma hanno una ragione d’essere, quindi serve avere delle forze armate che siano quanto più efficienti, delle tecnologie avanzate”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Sangiuliano “Cultura è sviluppo, Pantheon di Roma può essere modello”

PALERMO (ITALPRESS) – “Ho personalmente sbloccato tanti investimenti e tante risorse dopo un decennio di palude. Mi ha fatto molto piacere ricevere una lettera della commissaria Europea che riconosce come nella capacità di spesa del Pnrr Cultura noi siamo avanti agli altri, cioè stiamo spendendo bene, con efficienza, con onestà e facendo cose concrete. E’ importante prendersi cura del patrimonio, rigenerarlo. Qui in Sicilia, per i grandi progetti abbiamo anche finanziato il rifacimento della facciata del teatro Bellini di Catania. E tante altre opere in tutt’Italia”. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervistato dal direttore dell’agenzia di stampa Italpress, Gaspare Borsellino.
“La cultura è un alimento dello spirito, ci fa stare bene, però la cultura può essere anche un’occasione di sviluppo socio-economico, in grado di creare ricchezza per le imprese e occupazione – evidenzia il ministro -. Tanti vivono lavorando nella cultura. Attorno ruota tutta un’economia. Ho messo a pagamento il Pantheon di Roma con un biglietto molto modesto, 5 euro: ebbene generiamo risorse per circa un milione e duecentomila euro al mese, risorse che poi vengono reimpiegate e vengono reinvestite per la cura e la tutela di quei beni che non gravano più sugli italiani e sulle tasse degli italiani ma vengono sostenuti con i biglietti che vengono pagati. Questo è un modello che possiamo estendere ovunque”, ha concluso Sangiuliano.
A Palermo in occasione del 32esimo anniversario della strage di Capaci, Sangiuliano ha parlato anche di lotta alla criminalità organizzata: “Oggi ricordiamo i nostri eroi, Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci, Paolo Borsellino vittima della strage in Via d’Amelio, con Francesca Morvillo e gli agenti delle due scorte. E’ un momento significativo della vita nazionale perchè è la memoria del sacrificio che questi servitori dello Stato misero a disposizione della nostra comunità per garantire un grande valore: quello della legalità”. Contro la mafia “la repressione delle forze dell’ordine deve essere anche dura e determinata. Però dobbiamo lavorare affinchè l’erba cattiva non si rigeneri e quindi non si abbiano nuovi fenomeni mafiosi. Lavorare con la cultura significa dare consapevolezza, significa rafforzare il libero arbitrio delle persone, cioè la capacità di discernere il male dal bene, è la cultura che crea dei buoni cittadini. Chi pratica teatro, musica, danza, arti figurative, la letteratura, ama i musei, difficilmente può cedere ad altre tentazioni. La cultura è un fattore determinante per creare un contesto sociale sano”.
Sul fronte del fisco e dello stop al nuovo redditometro, per Sangiuliano “Giorgia Meloni ha fatto benissimo. Fratelli d’Italia è un partito che si dichiara palesemente conservatore. Ebbene, la tradizione storica dei conservatori è quella di un fisco leggero che lascia ai cittadini l’iniziativa. Io ho scritto la biografia di Ronald Reagan, che eredita in un’America disastrosa da un punto di vista economico da Jimmy Carter con debito con imprese che chiudevano, con disoccupazione. E qual è il meccanismo, come dire, la leva con cui Reagan riesce a riscattare l’economia americana? Con un grande taglio delle tasse – ha aggiunto il ministro -. Fa un grande taglio delle tasse e l’economia americana si rivitalizza. Lo stesso ha fatto un altro grande conservatore, Margaret Thatcher, Premier della Gran Bretagna, anche lei tagliando le tasse, mette fine al declino a cui i laburisti avevano condannato il Paese”.
In vista delle Europee, “con senso civico tutti quanti ci dobbiamo battere contro l’astensionismo perchè i cittadini devono capire una cosa molto chiara che oggi i centri decisionali più importanti sono in Europa. L’Europa è il centro decisionale più importante al quale noi abbiamo delegato una parte della nostra sovranità. Quindi non votare significa lasciare nelle mani degli altri decisioni che poi incideranno sulla nostra vita, perchè poi quando devi ristrutturare un edificio è l’Europa che decide per te come farlo”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

Deidda “Costruire in Europa una destra moderna conservatrice”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa non ha saputo interpretare i bisogni reali dei cittadini” e “non ha saputo interloquire con le realtà produttive: noi vogliamo invece un’Europa che sappia interpretare gli Stati, andiamo in Europa per spiegare che ogni Stato le proprie specificità”. Lo ha detto Salvatore Deidda, candidato con Fratelli d’Italia nel collegio Isole, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee” dell’agenzia Italpress. “L’obiettivo è non ripetere l’esperienza di un patto tra Popolari europei e socialisti, ma creare un raggruppamento di centrodestra: siamo convinti che si possa delineare un grande patto di tutte le destre europee, senza estremismi e senza nostalgici che non condannano anche gli orrori del passato. Tutti abbiamo fatto i conti con la storia, ma dobbiamo guardare avanti e costruire una destra moderna conservatrice”.
Per Deidda, presidente della Commissione Trasporti della Camera, i trasporti, soprattutto nelle isole, “vanno potenziati. Il 2024 è l’anno europeo delle isole” e “in Italia abbiamo un ritardo terribile nelle infrastrutture non solo stradali, ma anche ferroviarie: se c’è un guasto a Firenze, si blocca anche la Sicilia. Dobbiamo costruire e l’Europa deve dare i finanziamenti, anche in nome della transizione verde, per potenziare le linee ferroviarie e costruire nuove infrastrutture”, a partire dal Ponte sullo Stretto di cui “si è parlato tanto, ma non si è mai fatto niente: questa volta abbiamo portato gli atti in Parlamento per realizzarlo, perchè non ci si rende conto di cosa vuol dire per un isolano avere un ponte che gli permetta di andare nel continente a qualunque ora del giorno. Le piccole opere sono necessarie ma non escludono le grandi opere: abbiamo architetti, ingegneri e imprese che costruiscono grandi opere in tutto il mondo e non si capisce perchè non si possono costruire in Italia”.
Anche la Sardegna “ha bisogno che le siano riconosciuti quei diritti che sono stati ottenuti dalle altre isole europee che sono terra di confine dell’Europa, per poter contrattare con le compagnie aeree i voli necessari”.
Se sarà eletto, “andrò in Europa: in questi 18 mesi nei lavori della Commissione è emerso che i problemi legati alla continuità territoriale per le isole sono dovuti ai provvedimenti europei che regolamentano i nostri trasporti come se come se le isole avessero una continuità territoriale. Nella continuità territoriale aerea, per esempio, abbiamo delle restrizioni dovute a delle regole che non tengono conto della nostra insularità”, ha sottolineato. Anche sulla transizione verde, l’Europa non ha tenuto conto del tessuto produttivo e “ha preso delle decisioni senza tener conto dell’impatto sui vari Paesi e sulla vita quotidiana dei cittadini o delle imprese”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Sangiuliano “La cultura crea buoni cittadini”

PALERMO (ITALPRESS) – “Sono venuto tante volte a Palermo per commemorare i nostri eroi Falcone e Borsellino. La cultura è determinante perchè dà consapevolezza alle persone, crea buoni cittadini, rafforza il libero arbitrio: più cultura si ha, maggiore è la capacità di discernere il bene dal male”. Lo sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della celebrazione per il 32esimo anniversario della strage di Capaci, a Palazzo Jung, a Palermo. “Se diamo cultura ai giovani li allontaniamo da ogni tentazione: questo si può fare creando infrastrutture culturali – aggiunge Sangiuliano, – La cultura non deve essere un fatto relegato ad alcune Ztl, va diffusa su tutti i territori. Con il decreto Coesione abbiamo attuato il progetto periferie per portarvi teatri, biblioteche, sale multimediali e cinema”.
– foto xd6 Italpress –
(ITALPRESS).

Europee, Cappiello “I professionisti possono dare un grande contributo”

ROMA (ITALPRESS) – “Ci sono tanti temi su cui abbiamo eccellenze e dobbiamo stare attenti a conservarle. Portiamole noi in Europa. Non dobbiamo accettare sconti con direttive che tendono ad appiattire lo standard dove noi siamo eccellenze”. Così Carla Cappiello, candidata per Fratelli d’Italia nel collegio Centro alle elezioni europee, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni europee 2024” dell’agenzia Italpress. Cappiello ha una lunga storia nell’Ordine degli Ingegneri. “Penso che i professionisti, indipendentemente dal tipo di professione che svolgono – ha affermato -, possano effettivamente dare un grande contributo alla crescita della nostra Nazione”.
Per Cappiello, “l’Europa conta”. “La nostra Nazione, come Stato membro – ha continuato -, deve recepire le direttive europee che devono essere attuabili in Italia e devono portare alla crescita della nostra Nazione. E’ importante intervenire lì e i professionisti possono dare un grande contributo”.
La candidata di FdI ha annunciato “una battaglia sulle tariffe” professionali. “Nel 2012 il governo Bersani tolse le tariffe”, ha spiegato. “Sono state abolite – ha proseguito – le tariffe professionali che invece sono un anticorpo della qualità della prestazione del professionista che opera in favore del cittadino. Con il presidente Giorgia Meloni è stata varata la legge sull’equo compenso che è stato un grande passo avanti. Noi, però, punteremo a riavere le nostre tariffe professionali come in altri Stati membri”.
Anche in Europa si discute tanto sul ruolo del digitale e dell’intelligenza artificiale. “Sul digitale – ha spiegato – il futuro dell’industria dipende dalla presenza di leadership digitali e tecnologiche. E’ necessario, ad esempio, semplificare l’accesso ai fondi europei soprattutto alle startup e alle Pmi tecnologiche ed è importante investire sulla ricerca. L’intelligenza artificiale – ha proseguito – è qualcosa che deve restituire un dato certo. Tutto questo, che è pura tecnica, deve essere accompagnato dalla tutela del cittadino e dai principi etici”.
Inoltre, per Cappiello, “intelligenza artificiale significa aumento di produttività però è anche vero – ha sottolineato – che bisogna pensare a salvaguardare i posti di lavoro e i principi etici che devono governare tutti i processi. Le due cose si sposano perchè è l’uomo che dà l’input. Il processo regolatorio è tutto da definire. Lì i professionisti possono sicuramente dare un grande contributo”.
Un altro tema importante nel dibattito europeo è quello della sostenibilità e del green. “Sulle emissioni zero nell’automotive siamo tutti d’accordo con il principio” ma nella direttiva, ha spiegato Cappiello, “non si tiene conto del transitorio”. “Non possiamo dire – ha continuato – che da qui a sei anni tutto deve essere elettrico. Chi produce quella elettricità? E come? Nel processo regolatorio va pensato un transitorio che dia diverse possibilità di scelta e gradatamente porti all’elettrico e quindi a emissioni zero”.
La questione green riguarda anche le case. “Tendo al green e all’efficientamento energetico – ha evidenziato – ma è una direttiva che in Italia non è attuabile. In questo breve lasso di tempo non riusciamo ad arrivare all’efficientamento completo del 45% del patrimonio immobiliare in Italia. Ci sono due ordini di problemi e uno è tecnico. E’ vero che la direttiva esclude gli immobili vincolati artisticamente – ha proseguito – ma è anche vero che Roma, per esempio, ha un’area fortemente vincolata. Sarebbe inattuabile la direttiva perchè è molto difficile riuscire a predisporre interventi su fabbricati che ricadono in aree vincolate. Poi c’è un altro aspetto che è sociale. La casa per l’italiano è la famiglia e la sicurezza. Probabilmente è diverso per altri Stati membri dove il proprietario di casa non è la famiglia ma fondi immobiliari e imprenditori. L’imprenditore ha facilità a investire ma qui da noi chi lo fa? C’è un aspetto regolatorio che va preso in mano”, ha concluso Cappiello.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Schlein “Con Meloni e Le Pen i Popolari tradiscono la Ue”

ROMA (ITALPRESS) – “Non vedo la differenza tra l’Afd e il razzista, misogino, fan di Putin e omofobo Eric Zemmour. Quindi vorrei fare una domanda a Meloni: dopo di lui è pronta ad accogliere Orban e Le Pen?”. Così, in un’intervista a La Stampa, la segretaria del Pd Elly Schlein, sottolineando che “i cittadini hanno il diritto di saperlo prima del voto”. “Meloni a Madrid, dov’era anche Le Pen, in mezzo a nazionalisti, nostalgici della dittatura franchista, amici di Trump, ha pensato bene di attaccare la sinistra dicendo che cancella l’identità – aggiunge -. Un giorno ci spiegherà cosa vuol dire. Intanto ricordo che in questo anno e mezzo di governo lei sta cancellando la libertà delle persone”. “I popolari – prosegue la leader del Partito Democratico – stanno rincorrendo l’estrema destra nazionalista tradendo la loro cultura politica che fino a qui era comunque stata europeista”. Una rincorsa che si vede “nelle gravissime e ambigue dichiarazioni con cui Ursula von Der Leyen non ha smentito un’ipotesi di coalizione con i nazionalisti dell’Ecr e di Identità e democrazia, i gruppi di Salvini e Meloni in Europa”, dichiara Elly Schlein, puntualizzando che come socialisti, “siamo stati a Berlino insieme a Scholz e a tutte le altre forze del Pse per dire che mai saremo in coalizione con le forze nazionaliste”.
In merito al confronto tv con la premier Giorgia Meloni: “Ho preso atto – spiega la segretaria Dem – che c’è chi ha preferito rinunciare a un ampio spazio di confronto in prima serata pur di impedirlo alle due donne che guidano i primi due partiti del Paese… Non dico di più. Ma si ricordi com’era nato. Decisi di non andare ad Atreju in mezzo ai nazionalisti, ai franchisti, a chi voleva vedere Sanchez appeso per i piedi. Meloni disse che mi mancava il coraggio. E io risposi: dove e quando vuole. Rimango di quest’idea. Al punto che avevo accettato di farlo su Telemeloni”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).