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SIRIA, TRUMP “CI SFILIAMO DA GUERRE RIDICOLE”

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Le truppe degli Stati Uniti in Siria lasceranno il confine turco, lasciando da sole le forze curde. Lo annuncia il presidente degli Usa Donald Trump, con una serie di tweet sulla crisi siriana.

“Gli Stati Uniti avrebbero dovuto restare in Siria solo per 30 giorni, ma siamo lì da oltre tre anni”, scrive Trump, che aggiunge: “È l’ora di sfilarci da ridicole guerre senza fine, molte delle quali tribali. È il momento di riportare i nostri soldati a casa. Combatteremo solo dove avremo benefici, e lo faremo solo per vincere. Turchia, Europa, Siria, Iran, Iraq, Russia e i curdi dovranno risolvere la situazione e capire cosa vogliono fare con i soldati dell’Isis catturati”.

 

CROCIFISSO, FIORAMONTI “VESPAIO DI POLEMICHE”

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“Sono sgomento di fronte a questo vespaio di polemiche, dicevo che non è all’ordine del giorno e non è una priorità, ma alla domanda precisa ho espresso una mia opinione”. Così il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, intervistato da ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, tornando sulla questione del crocifisso nelle aule. “I miei colleghi da tutto il mondo – ha aggiunto – mi chiedono cosa sta succedendo, perché c’è questo vespaio, invece di parlare del lavoro del ministero sull’edilizia scolastica, sulla continuità didattica, si discute di quello che ho detto sul crocifisso. È un segnale che questo Paese ha bisogno di un cambiamento”. 

Quanto al dibattito sul diritto di cittadinanza per gli immigrati, ha osservato: “A me sembra un segno di civiltà, mi sembra il minimo dare la possibilità a ragazzi, che hanno vissuto qui, che hanno imparato la nostra lingua, hanno studiato la nostra cultura, che sono tanto italiani quanto lo sono i miei figli, poter aver la cittadinanza italiana. Lo ius culturae non è una priorità nell’agenda del governo, ma ritengo che si potrebbe cominciare una discussione”.

M5S “SE AUMENTA L’IVA IL GOVERNO NON HA PIÙ SENSO”

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“Ancora oggi sui giornali sentiamo parlare di ‘rimodulazione’ dell’IVA. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: no a giochini e giri di parole, l’IVA non deve aumentare. Questo governo nasce su due principi fondanti: il blocco dell’Iva e il taglio dei parlamentari. Se uno dei due viene meno, allora si perde il senso di questo governo”. Lo riferiscono fonti del M5S.

“La rimodulazione dell’Iva era tra le varie ipotesi, è accantonata. Non capisco queste polemiche. Non capisco perché si continua a discutere di un tema che non c’è più. Abbiamo discusso di varie ipotesi, tra cui questa, ma stava scritto nel contratto di governo che non ci sarebbe stato l’aumento dell’Iva e non ci sarà. Finiamola con delle polemiche sul nulla”, ha affermato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, a margine di un evento all’Abi.

 

POMPEO “DALLA CINA INVESTIMENTI PREDATORI”

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Dazi, Libia, sicurezza, accordi commerciali. Questi i temi al centro dei colloqui del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, da ieri a Roma, con i vertici delle istituzioni italiane. A Villa Madama, Pompeo ha incontrato il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, che ha ribadito l’importanza della “storica” alleanza tra i due paesi, e la volontà dell’Italia di “essere protagonisti del Patto Atlantico, della Nato e stimolare la nostra storica alleanza verso nuove sfide diplomatiche,  sfide che devono riguardare la crescita, lo sviluppo economico e sociale dei nostri paesi. Abbiamo affrontato tante questioni importanti ma al centro della nostra attenzione c’è la crisi nel Mediterraneo, in particolare in Libia, per noi un dossier fondamentale”. Il dossier Libia sul tavolo di tutti i colloqui tra il segretario americano e i vertici italiani: “Noi siamo molto grati all’Italia per quello che ha fatto, per la sua leadership nelle azioni Nato, nelle azioni in Libia, Iraq, Afghanistan – ha detto Pompeo -. So che possiamo fare molto di più insieme, continuare a portare avanti questo dialogo per far crescere la sicurezza nel Mediterraneo”. Sulla questione libica il ministro Di Maio è stato chiaro: “Conveniamo sul principio che per arrivare ad un cessate il fuoco non ci devono essere paesi che stimolino da una parte o dall’altra questo conflitto, è importante il ruolo di moral suasion che potranno esercitare Italia e Stati Uniti”. I due ministri degli Esteri hanno espresso preoccupazioni per i comportamenti “predatori” da parte della Cina, sul piano degli investimenti, per Pompeo “si tratta di un argomento molto complesso, di minacce comuni che affronteremo insieme nella partnership che resterà a lungo tra i nostri paesi” mentre Di Maio ha assicurato: “Noi siamo alleati degli Stati Uniti e con loro condividiamo le preoccupazioni su determinate infrastrutture strategiche, come il 5G”.

 

MARTELLA “RILANCIARE L’EDITORIA”

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“La qualità dell’informazione resta fondamentale ed è compito della politica fare in modo di garantire le condizioni perché sia garantito prima di tutto il pluralismo: per questo sarà necessario un uso corretto dei fondi dello Stato per garantirlo”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, intervenendo all’incontro sul tema “Una nuova strategia per il rilancio del settore dell’editoria”, organizzato dall’Unione stampa periodica Italia. “Da questi principi – ha concluso Martella – in un confronto aperto e continuo con tutti, prenderò ispirazione per le scelte che faremo come governo”.

“La crisi dell’editoria è in gran parte dovuta alla rivoluzione digitale, questo pone un serio problema di qualità dell’informazione – ha detto ancora il sottosegretario -. Di tutto questo la politica non può disinteressarsi perché la democrazia ha tra i suoi fondamenti una stampa libera, plurale e consapevole del suo ruolo essenziale di formazione della pubblica opinione e dell’indispensabile ancoraggio alla realtà dei fatti. Mi muoverò da questa convinzione, impegnandomi per la continuità e la stabilità del sostegno pubblico”.

 

DI MAIO “SERVE IL VINCOLO DI MANDATO”

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“Dobbiamo mettere fine al mercato delle vacche sia dei parlamentari che passano nei gruppi sia dei gruppi che li fanno entrare. Credo sia giunto il momento in Italia di introdurre il vincolo di mandato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, commentando il passaggio di una senatrice del M5S al gruppo Italia Viva. Il ministro ha incontrato i giornalisti alle Nazioni Unite a New York, a margine dell’Assemblea Generale.

“Ora, come lo si voglia introdurre e in quale formula costituzionale vedremo, ma secondo me è arrivato il momento di dire che se vieni eletto con una forza politica e poi passi in un’altra forza politica te ne vai a casa”, ha spiegato Di Maio, che ha precisato: “Non è nel programma di governo ma ne parlerò con il Partito Democratico”.

 

È MORTO L’EX PRESIDENTE FRANCESE CHIRAC

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E’ morto all’età di 86 anni l’ex presidente francese Jacques Chirac. Lo ha riferito il genero Frederic Salat-Baroux, secondo quanto riporta la stampa transalpina.

Presidente della Repubblica francese dal 1995 al 2007, era stato ricoverato più volte da quando aveva lasciato l’Eliseo per le conseguenze di un ictus.

 

 

FINE VITA, CASELLATI “IL SENATO FARÀ LA SUA PARTE”

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“Il Senato farà la sua parte. Io penso che noi qui dovremmo mettere immediatamente all’ordine del giorno questo tema sui vari disegni di legge che giacciono in commissione e spero che il Parlamento che è il luogo del dibattito, della sintesi anche politica, tenga conto delle tante sensibilità che ci sono su questo tema come su tutti i temi di carattere etico”. Così il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, intervistata a “Settegiorni” del direttore di Rai Parlamento Antonio Preziosi, risponde a una domanda sul tema del fine vita, all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale.

Alla domanda su cosa risponda a chi dice che il Parlamento è stato inerte su questa vicenda, Casellati replica così: “Il Parlamento si è trovato di fronte ad un argomento molto molto difficile e la Camera non è riuscita a trovare una composizione nel giro di un anno. Il Senato – avendo la Camera finito di lavorare il 31 di luglio – ed essendoci poi stata la crisi politica – non ha avuto purtroppo la possibilità di entrare nel merito di queste complesse questioni”.