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MATTARELLA “L’ITALIA RESTERÀ SOLIDALE”

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“La nostra bella Italia se perdesse – o anche soltanto se attenuasse – il senso della solidarietà e del rispetto di ogni persona, tradirebbe i suoi valori e la sua storia. Questo non avverrà”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo nella Tenuta di Castelporziano alla festa conclusiva dei centri estivi per le persone con disabilità e per gli anziani.

“L’indifferenza è tra i mali peggiori. In realtà, di disabilità e di condizione dell’anziano si parla ancora troppo poco e con parole talvolta sbagliate. Ci sentiamo coinvolti, spesso, di fronte a un caso singolo, ma poi non traduciamo questo stato d’animo in scelte concrete e permanenti di carattere generale – ha spiegato Mattarella -. Occorre, invece, chiedersi cosa ciascuno di noi singolarmente e cosa la società può fare e, inoltre, occorre impegnarsi per scoprire e valorizzare il contributo che le persone con disabilità forniscono e possono fornire alla crescita civile, umana e al benessere del nostro Paese. E per tener conto che gli anziani sono una risorsa della società. La nostra Costituzione, al suo articolo 3, richiede alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo della personalità: è un’applicazione dei doveri di solidarietà indicati dall’articolo 2 della Costituzione. Nessuno può essere abbandonato di fronte alle difficoltà”.

 

MIGRANTI, LAMORGESE “L’ITALIA NON È PIÙ SOLA”

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“C’è un clima positivo. Abbiamo sempre detto che chi arriva in Italia o a Malta arriva in Europa. Questo concetto fa parte oggi del comune sentire. Abbiamo trovato grande collaborazione e volontà di procedere insieme. Porteremo a ottobre una bozza di accordo, sarà aperta anche agli altri Stati. Abbiamo un progetto ambizioso ma siamo partiti col piede giusto”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel corso delle dichiarazioni alla stampa dopo il vertice sull’immigrazione che si è tenuto a Malta.

“Abbiamo raggiunto risultati concreti: si parla di principio di rotazione su base volontaria dei porti, della distribuzione automatica dei migranti richiedenti asilo su tutti i Paesi che poi aderiranno a questo accordo. L’accordo verrà portato in Europa i primi di ottobre, speriamo che ci sia condivisione sempre maggiore anche da parte degli altri Stati. Al momento il 99% di chi arriva fa domanda di asilo, con questa bozza di accordo ogni Stato avrà la sua quota di migranti e quello Stato farà i colloqui”, ha detto a Sky TG24 la ministra Lamorgese.

“Laddove non vengano riconosciuti i requisiti per poter procedere a un riconoscimento, sarà lo stato ricevente, lo stato che fa le interviste, che poi provvederà al rimpatrio. Nel momento in cui dall’Italia verranno mandati in altri Paesi noi non li avremo più nel nostro database, Eurodac farà sì che ognuno avrà la sua ripartizione. Di fatto è un superamento del principio di primo ingresso – ha aggiunto -. Nell’accordo è stato anche inserito l’intento di procedere quanto prima a rivedere le norme sul diritto d’asilo”.

“Siamo soddisfatti dei risultati che abbiamo ottenuto: l’Italia non è più sola, arrivare in Italia o a Malta significa arrivare in Europa e su questo concetto c’è ampia condivisione di tutti. Faranno parte di questo accordo i migranti che vengono salvati in mare, sia dalle Ong, sia da nostre navi, anche militari, o da altre imbarcazioni. I barchini restano da noi. Lì ci sarà un problema di evitare queste partenze, in questo devo dire che con la guardia costiera libica e quella italiana i controlli ci sono”, ha concluso la ministra.

 

GELMINI “GOVERNO PD-M5S TASSE E PATRIMONIALE”

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“Noi pensiamo che dopo il fallimento del governo gialloverde sia un grave errore la riedizione di un governo che non e’ stato del cambiamento ma un vero e proprio fallimento. Non pensiamo si possa costruire in laboratorio una maggioranza Pd-M5S perchè sarebbe il governo delle tasse e della patrimoniale. La via maestra e’ restituire la parola agli italiani e il centrodestra in questo scenario ha il dovere di ritrovare la sua unità. Vogliamo un centrodestra coeso, liberale e corale e su questo ci aspettiamo da Salvini parole molto chiare”. Lo ha dichiarato Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a margine del 40mo meeting di Rimini, all’indomani della fine del primo giro di consultazioni da parte del presidente della Repubblica.

Respinta al mittente l’ipotesi di una riedizione di quanto successo in Europa per l’elezione della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen quando Pd-M5S e Forza Italia hanno votato assieme. “Questa ipotesi non l’abbiamo presa in considerazione, noi crediamo al progetto del centrodestra e crediamo che occorrano maggioranze coese prima del voto. L’interlocuzione Salvini-Berlusconi, malgrado quello che dice Meloni, va avanti. Pensiamo che il centrodestra sia l’unica alternativa solida, l’unica esperienza di buon governo che gli italiani hanno premiato in tutte le ultime elezioni”.

PD TRATTA CON M5S, MALUMORE RENZI-GENTILONI

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Quello tra le delegazioni di Pd e M5S è stato un incontro interlocutorio e preparatorio in vista di quello tra i due leader Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. I dem vogliono tutte le garanzie per porre le basi su una trattativa seria in vista della formazione di un nuovo governo, ma soprattutto di un programma condiviso. Il Partito Democratico è pronto a mettere da parte le divisioni degli ultimi anni, le liti verbali, gli attacchi subiti dal movimento di Grillo. Dopo mesi in cui il segretario Zingaretti ha ripetuto come un mantra “no ad accordi con i cinquestelli”, la crisi ha imposto un cambiamento di passo. I dem sono disposti a mettere da parte tutto “per il bene del Paese”, ma a condizioni ben precise. Come prima garanzia hanno chiesto al M5S la chiusura di ogni rapporto con la Lega:”Abbiamo chiesto chiarezza come condizione al M5S sul fatto che questa interlocuzione sia l’unica”, ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, al termine  dell’incontro. “Abbiamo analizzato tutti e 15 i punti e possiamo dire che c’è un’ampia convergenza su quello che riguarda l’agenda ambientale e sociale e un impegno serio per il lavoro sulla manovra di bilancio”, ha spiegato Delrio. 

Tutto bene quindi all’interno del Partito Democratico? Non proprio, visto che la giornata si è aperta con un audio dell’ex segretario Matteo Renzi, dalla scuola politica in corso alla Garfagnana, in cui “accusava” il presidente del Pd, Paolo Gentiloni, di aver remato contro l’accordo con il M5S. In pratica, a suo dire, Gentiloni avrebbe provato a rompere il tentativo di accordo con il M5S, avanzando un no alla riforma del taglio dei parlamentari, priorità per i grillini. Riforma arrivata a un passo dall’approvazione in Parlamento, ma con i no del Pd. Accusa smentita in una nota dal segretario del Pd, Zingaretti:”Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo. Stiamo nel pieno di consultazioni delicatissime e stiamo lavorando tutti insieme per raggiungere un obiettivo difficile: quello di dare vita a un Governo di svolta per cambiare l’Italia; e questo passa per uno spirito unitario, per difendere contenuti storia e valori del Partito Democratico”.

“Sono fiducioso penso che le condizioni per fare un ragionamento utile al paese oggi ci siano, noi dobbiamo ottemperare anche alle indicazioni del Presidente della Repubblica e metterci fino in fondo in questo sforzo di confronto con il M5S e provare a determinare le condizioni per un governo di svolta”. Lo ha detto l’ex segretario del Pd Maurizio Martina, ricordando il mancato dialogo dello scorso anno con i Pentastellati dopo le elezioni del 4 marzo 2018. “Credo che oggi siano maturare delle condizioni che in quella fase non c’erano, personalmente credo che questo confronto sia una bella sfida politica utile per il Paese”.

“Giunti a questo punto si devono fare tutti i tentativi seri e percorrere tutte le strade per un accordo di governo tra PD e M5S” l’auspicio del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a margine del 40mo Meeting di Rimini. Bonaccini aggiunge che “non lo si deve fare a tutti i costi, ma affinche’ possa svoltare su diverse politiche dando una prospettiva al Paese”. Votare ora per il governatore dell’Emilia Romagna sarebbe sbagliato perche’ “non mi risulta che quasi mai in passato si sia votato in autunno, forse ci sara’ un motivo. Penso davvero che ieri si siano poste le condizioni per arrivare nel giro di pochi giorni a un governo. Io me lo auguro”.

SALVINI “PD-M5S DA BRIVIDI, NOI PORTE APERTE”

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“Ci sarà l’incontro tra i vertici del Pd e del M5S, mi auguro che nessuno pensi di lasciare l’Italia in mano al Partito Democratico che ha perso tutte le elezioni e ne ha combinate di cotte e di crude. Una ipotesi di un esecutivo PD-M5S sta facendo rabbrividire i cittadini di mezza Italia”.

Così il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di una diretta facebook al Viminale, commenta l’incontro previsto per oggi tra gli esponenti del MoVimento 5 Stelle e del Partito Democratico per verificare se vi sia una effettiva possibilità di creare una nuova maggioranza di governo.

Secondo il ministro dell’Interno, infatti, se qualcuno sta pensando di riportare al governo “Renzi, Boschi, Lotti, Boldrini che gli italiani hanno cacciato dalla porta io dico no. Pur di evitare questo dico che le porte e le vie del Signore e della Lega sono infinite, perchè rivedere al governo Renzi e Boschi non è accettabile. C’è un minimo di dignità da preservare”. Salvini, rivolgendosi agli ormai ex alleati di governo rincara la dose e afferma: “Agli amici dei 5 Stelle dico: ma veramente voi volete riportare al potere quelli che voi definivate il partito di Bibbiano, di Banca Etruria, della spartizione del Csm e delle Procure? Ecco no, io una roba del genere non avrei il fegato di farla e di imporla ai cittadini italiani”.

Secondo il leader del Carroccio, inoltre, fare un governo “tutti contro la Lega sarebbe un dispetto agli italiani. Anche perchè, volendo, stare all’opposizione è molto più comodo e facile. Stai lì a dire questo non va bene, io farei così e cosà, come sta facendo Renzi ormai da tempo. Se sei qui invece fai, hai la responsabilità che le cose vadano in un certo modo. Io non mollo – aggiunge – ma non la poltrona, noi siamo qui per dare agli italiani o un governo stabile, coerente, con delle idee chiare, un programma nuovo, con una squadra nuova, oppure per il diritto al voto che in democrazia penso sia sempre la scelta più lineare”.
Salvini infine ribadisce quanto detto ieri al termine delle consultazioni con il Capo dello Stato: “La via maestra è sempre quella delle elezioni, quando non ci sono maggioranze chiare e progetti comuni sono gli italiani a dovere dire la propria”, e assicura che “se si vota in autunno di governi che fanno la manovra economica entro la fine dell’anno ne fai due. Se voti entro novembre, entro dicembre hai una nuova manovra economica che per la Lega sarà forte, coraggiosa e di buon senso, che oltre a non aumentare l’Iva ridurrà abbondantemente le tasse che sono fuori controllo”.

Della crisi di governo, ha anche parlato dal meeting di Rimini, dove ha partecipato ad un dibattito sull’autonomia, il Governatore della Lombardia Attilio Fontana. “Un errore un Governo Pd-M5s? Un terrore più che un errore. Se dovesse passare un esecutivo di questo genere sarebbe terrorizzante. Vediamo che governo uscirà da questa consultazione, poi riprenderemo la nostra battaglia sull’autonomia. Qualunque sia il Governo cercheremo di portare avanti questa riforma che ritengo importante sia per le regioni che la chiedono che per tutto il territorio nazionale”.

“Noi ci abbiamo creduto fino all’ultimo, avevamo fatto un contratto e le cose funzionavano. Avevamo sperato che fosse solo una parentesi dettata dalle europee, ma così non è stato. Abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto per il Paese e abbiamo detto ridiamo la parola ai cittadini con grande trasparenza”, il pensiero del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Per il governatore “c’è forte tensione verso i M5S anche per quello che ha detto il presidente Conte e per le accuse di non avere fatto niente, ha dimostrato più di tenere alla poltrona che fare le cose”. Secondo Fedriga “Salvini ha detto che il problema non è se l’alleato è simpatico o no, ma se si fanno o meno le cose. Se uno cambia le carte in tavola e i no diventano dei sì, è normale che allora diciamo discutiamo e vediamo. Mi sembra che sono stati i Cinquestelle a cambiare in conseguenza della crisi. Per noi, comunque, questa non è la via maestra ma sono le elezioni, ma non dipende da noi”.

 

DI MAIO “ITALIANI VOGLIONO TAGLIO PARLAMENTARI”

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“Non lo dico per lanciare un messaggio a qualcuno però, se già stamattina vedo che partono le guerre interne alle forze politiche, gli audio, i tweet e i post, dico solo che gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari. Non gli risolverà i problemi di tutta la vita, ma è un obiettivo di questa legislatura”. Lo ha detto il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, arrivando a Montecitorio.

“Ci sono tante riforme da fare – aggiunge – ora c’è un tavolo di confronto con il Pd e mi auguro che si chiariscano le idee sul taglio dei parlamentari”.

SASSOLI “SULLA BREXIT C’E’ MOLTA PREOCCUPAZIONE”

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“Chi vuole alzare un muro in Irlanda se ne deve assumere tutta la responsabilità”. Così il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, dal Meeting di Rimini. “C’è preoccupazione perchè non vediamo proposte alternative a quell’accordo. Mi sembra che questo sia il giudizio non solo del Parlamento Europeo, che ha l’ultima parola sull’intesa, ma anche dei governi europei. Noi discutiamo su tutto – aggiunge – ma sulla Brexit non abbiamo mai litigato, mi sembra straordinario”.
Sassoli dal Meeting osserva: “Vuol dire che stiamo facendo un buon lavoro a difesa delle libertà dei cittadini europei. Noi speriamo che il Regno Unito esca un pò dalla confusione, ci faccia delle proposte, altrimenti quell’accordo per noi è il migliore possibile. In una risoluzione che presenteremo al Parlamento Europeo lo ribadiremo”.

SALVINI TENDE LA MANO AL M5S “MAI ARRENDERSI”

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“Dedicato a voi Amici. Mai arrendersi, mai!”. Cosi’ su instagram il leader della Lega, Matteo Salvini, che pubblica la foto di un tramonto. Gli intoppi nella trattativa fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle potrebbero tornare a dividere le strade del centrodestra. Da una parte, la Lega, che non fa mistero di gradire un ritorno al governo con il movimento guidato da Luigi Di Maio e il post del leader sembrerebbe andare in questa direzione. Considerando che la prospettiva delle elezioni non appare la piu’ immediata, Salvini attende che si possa ristabilire lo status quo. Dall’altra, Fratelli D’Italia e Forza Italia, sempre fermi nel chiedere un ritorno alle urne, potrebbero dover fare i conti con un secondo “divorzio” della Lega.

Lo scenario e’ in fieri, e soprattutto le sorti del prossimo governo sono in mano unicamente al M5S. L’asse gialloverde non e’ del tutto caduto, come conferma Lorenzo Fontana, ministro per gli Affari europei vicino ai vertici leghisti, che commentando il post di Alessandro Di Battista, non morbido nei confronti del Pd, ammette la presenza di un segnale politico favorevole alla Lega.