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CONTE “STAGIONE POLITICA PER ME CHIUSA”

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“Sono stato molto chiaro: è un’esperienza politica che non rinnego. Mi sono impegnato  intensamente perchè quella esperienza potesse offrire soluzioni positive per il Paese. Si è arrivati a un punto e ho spiegato come e perchè si è arrivati a quel punto. E’ una stagione politica, per me, chiusa e non si potrà più riaprire per quanto mi riguarda”. Lo ha detto il premier dimissionario Giuseppe Conte, a Biarritz, in Francia, dove si trova per partecipare al G7.

Rispondendo sulla possibilità di un Conte Bis, ha detto:”Non credo che sia questione di persone ma di programmi. Posso augurarmi per il bene del paese – ha aggiunto – che i leader delle forze politiche che stanno lavorando per dare una prospettiva all’Italia lavorino intensamente e bene” ha aggiunto Conte.

“Alcuni temi li ho anche indicati nel mio discorso al Senato – ha sottolineato – perchè ovviamente avendo maturato un’esperienza diretta di governo credo di poter indicare quali siano i temi e le soluzioni di cui il Paese ha bisogno. Abbiamo detto dell’economia circolare e che dobbiamo lavorare per riformare il Paese e disegnarlo oggi come lo vogliamo fra qualche decennio. Dobbiamo lavorare per rendere il Paese sempre meno permeabile alla corruzione. Un grande progetto riformatore: è questo di cui ha bisogno il Paese. Gli uomini, le persone sono, in questo momento, secondarie”, ha dichiarato.
(ITALPRESS).

M5S-PD, PER ZINGARETTI AVANTI MA NO A CONTE BIS

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Pd e M5S cercano un’intesa in vista della possibile formazione di una nuova maggioranza, dopo la crisi di governo aperta dalla Lega. Ieri si sono svolti i primi incontri sia fra le delegazioni delle rispettive forze politiche che fra i due leader.
Se dopo le prime dichiarazioni si mostrava ottimismo sottolineando come non ci fossero problemi insormontabili sui rispettivi punti di programma, nella tarda serata il segretario del Pd Nicola Zingaretti, al termine del vertice con il leader politico del M5S Luigi Di Maio, dice no all’ipotesi di un Conte bis. Anche questa mattina da Amatrice il leader dem è tornato sull’argomento dicendo: “C’è bisogno di un nuovo governo di discontinuità, non c’è nulla di personale, ma serve qualcosa di molto diverso di un governo che, a nostro giudizio visti i risultati, non è stato positivo. Per mia natura sono ottimista, credo che questa fase vada fatta ascoltando e rispettandoci l’uno con l’altro”, ha aggiunto. 
 
Poi, in un post su Facebook, ribadisce: “Noi crediamo che sia importante aprire con tutte le nostre forze una nuova fase politica, è necessario dar vita a un governo di svolta, per il lavoro, per la crescita, che affronti la situazione politica con un nuovo modello per aprire una nuova stagione. Per questo abbiamo chiesto un governo in discontinuità con quello che ci ha visto tra gli oppositori. Per quanto riguarda i punti programmatici presentati, siamo disponibili e aperti a ogni tipo di confronto. La sede nazionale del Pd è aperta e continueremo a lavorare per cercare di aprire una nuova stagione politica”.
 
Possibilista il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci: “Ieri con la delegazione del M5S abbiamo stabilito un percorso per arrivare ad un accordo di governo serio e responsabile. Il confronto va avanti esattamente nelle modalità stabilite. Sono convinto che, senza ultimatum e senza veti, riusciremo a dare un governo al Paese”, sottolinea un post su Facebook.
“Chi vuole un accordo serio per il Paese, in queste ore, deve raddoppiare gli sforzi. Vanno emarginati gli incendiari, chi vuole far prevalere piccoli interessi di parte alla necessità di salvare l’Italia dal disastro di una legge di bilancio lacrime e sangue”, aggiunge.

Ieri, al termine dell’incontro fra le due delegazioni, parlava di “confronto costruttivo” anche il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva. “Abbiamo chiesto garanzie sul taglio dei parlamentari – ha affermato – Non abbiamo in programma tavoli con altre forze politiche”.
Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato, ha sottolineato: “Mai come ora siamo compatti e coesi sulla necessità di dare risposte al Paese. Il tema dei nomi non mi appassiona, il premier è stato bravissimo. Abbiamo posto al centro ambiente e temi sociali e mi sembra che si possa lavorare bene. Non ci sono ostacoli insormontabili, poi su alcuni temi si può discutere”, ha aggiunto.

CONTE AL G7 “ITALIA GODE DI CREDIBILITÀ”

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“Tante le sfide globali e le emergenze da affrontare, che riguardano tutti noi. Ne abbiamo iniziato a parlare in queste ore al G7 di Biarritz insieme agli altri leader mondiali”. Lo ha scritto su facebook il premier dimissionario Giuseppe Conte che aggiunge: “L’Italia è un grande Paese, che gode di credibilità e prestigio internazionale. Dobbiamo fare di tutto perché rimanga tale”.

MATTARELLA “UE GARANZIA DI LIBERTÀ E DEMOCRAZIA”

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“Se accedessimo alla tesi dell’oblio, rischieremmo di dimenticarci anche che in quei drammi affondano le radici e le ragioni del lungo percorso che, attraverso la lotta in Europa contro il nazifascismo, attraverso la Resistenza, con il recupero dei valori democratici e di libertà, ci ha portato alle nostre Costituzioni e nel successivo percorso di integrazione europea, alla nostra comune prospettiva storica”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso commemorativo dell’eccidio di Fivizzano (MS). “Se tutto questo non dovesse sempre essere ricordato – ha aggiunto -, si realizzerebbe una fuga da noi stessi, dalla nostra storia, con il prevalere dell’incomprensione di ciò che siamo, con il prevalere dell’indifferenza, dell’estraneità verso ciò che autenticamente costituisce la Repubblica. Si tratta di un rischio grave, che ci ruberebbe quella nostra storia di sofferenza e di riscatto”.

FICO SI SFILA, GRILLO RILANCIA CONTE

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“Roberto Fico ricopre l’incarico di presidente della Camera dei deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo”. Lo si apprende da fonti di Montecitorio.  Nelle ultime ore il suo nome era circolato tra quelli dei possibili premier del futuro governo.

Intanto Beppe Grillo rilancia dal suo blog il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte: “Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi. Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018”.

PD A M5S “BASTA TIMIDEZZE”

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“Una discontinuità sui contenuti passa anche da un cambio di persone, sono convinto che si troverà una soluzione, ma attraverso un confronto reciproco. Noi ci impegneremo per trovare la soluzione possibile, che ancora non si è determinata”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito dopo il primo incontro dei tavoli programmatici in vista della possibile formazione di un nuovo governo con il M5S.

“Abbiamo un mandato sancito dalla Direzione, dare vita a un governo di svolta e di discontinuità per il futuro del Paese – ha spiegato il leader dem -. Siamo al lavoro per un patto di governo, non per gli ultimatum. I contenuti sono importanti, l’Italia non capirebbe un rimpastone di un governo che proprio sui contenuti non ha trovato una sua sintesi”. “Non crediamo al modello del contratto, con due programmi paralleli”, ha proseguito Zingaretti, che ha lanciato un appello al MoVimento 5 Stelle “affinché si superino le timidezze e si avvii già da domani un confronto sul merito delle questioni”.

 

MOAVERO “ITALIA RESTI APERTA AL MONDO”

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“L’Italia non è un sistema chiuso, né autosufficiente o marginale. Restiamo protagonisti sul piano internazionale. Siamo una realtà globale importante. L’industria realizza il quinto maggior surplus commerciale al mondo e la nostra economia funziona in interdipendenza con gli altri Paesi”. Lo dice il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando come sia “inevitabile che una nazione dia peso alle proprie questioni. È tipico della democrazia, specie nei momenti di fermento e non accade solo in Italia. Ma è vero: non bisogna eccedere in un’ottica centrata su dinamiche interne. Questo fa sottovalutare l’orizzonte più ampio, come è accaduto in Gran Bretagna”.
Moavero sottolinea di non vedere “l’Italia isolata. Il vero punto, però, è l’influenza: tutti ambiremmo averne di più. Ma non è certo un problema nato oggi ed è una sindrome che ritrovo in tanti altri Paesi. L’Italia conta e aggrega quando presenta agli altri idee di qualità: per esempio, al Consiglio Esteri dell’Unione europea ho portato proposte concrete per governare i flussi migratori che stanno ricevendo attenzione e sostegno. Un altro esempio: si è detto che ci siamo isolati sulle sanzioni alla Russia, in realtà siamo sempre rimasti allineati ai nostri partner».
Moavero crede che “l’Italia debba anche darsi alcune linee di proprio diretto interesse. In questi mesi ho perseguito quattro priorita’. Primo, un Mediterraneo finalmente stabilizzato e pacificato, senza conflitti, che divenga una zona economica di libero scambio e un’occasione enorme per noi. Secondo, esiste una via marittima a semicerchio dall’estremo Oriente, via Sud-Est asiatico, India e Golfo, fino al Canale di Suez e al Mediterraneo: una rotta che tocca aree fra le più dinamiche al mondo e al termine, i nostri porti in grado di imporsi quale porta d’ingresso in Europa. È un’opportunità eccezionale. Terzo, smettiamo di pensare all’Africa solo come origine dei migranti: è un continente dall’economia in crescita notevole, dove la democrazia avanza: lì possiamo fare investimenti, dare lavoro e favorire la formazione di dirigenti qualificati. Quarto, l’America del Sud con le naturali affinità, dove molti discendono da italiani: c’è grande interesse verso le nostre aziende e università».

 

ZINGARETTI “LAVORO PER SOLUZIONE SERIA”

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“Io lavoro per una soluzione seria, ma devono farlo tutti, ascoltando ciascuno le ragioni degli altri”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“Sono convinto che serve un governo per questo paese, un esecutivo di svolta, che vuol dire rimettere al centro il lavoro, l’ambiente, le imprese, la ricostruzione di un rapporto
serio con l’Ue”.