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LA LEGA SFIDUCIA CONTE

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La Lega presenta in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte. “Troppi no (da ultimo il clamoroso e incredibile no alla Tav) fanno male all’Italia che invece ha bisogno di tornare a crescere e quindi di andare a votare in fretta. Chi perde tempo danneggia il Paese e pensa solo alla poltrona”, spiega il Carroccio in una nota.

 

AUTOSTRADE, TONINELLI “BASTA CON LE TRAGEDIE”

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“Lo Stato è tornato a fare lo Stato. Sono stato deriso per essere andato sotto un viadotto, a toccare con mano lo stato di salute dei piloni dell’A24. Oggi siamo di fronte a interventi di verifica straordinari che hanno prodotto un nuovo modello”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli, nel corso della presentazione delle linee guida del ministero per verifiche, monitoraggio e manutenzione dei viadotti autostradali. 

Per Placido Migliorino, della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali “per la stragrande maggioranza dei viadotti verificati c’è uno stato di degrado dei componenti, un avanzato stato di degrado che rendeva necessarie specifiche verifiche di sicurezza”, per questo e’ stata portata a compimento “un’attivita’ straordinaria” sulle autostrade. 

“Lo Stato non faceva questi controlli sulle infrastrutture”, ha commentato Toninelli. “Oggi il modello di controllo lo fissa lo Stato e i concessionari si devono adeguare”, “tragedie come il ponte Morandi non accadranno più”, “con questo nuovo modello i viadotti in Italia saranno sicuri perché si obbligano le concessionarie ai controlli”, ha concluso Toninelli.

 

LEGA “L’UNICA ALTERNATIVA AL GOVERNO È IL VOTO”

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“Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo. C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti”. Lo riferisce la Lega in una nota.

“Il voto di ieri sulla TAV ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione – prosegue il Carroccio -. L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni”.

La nota della Lega arriva dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per un colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella. L’incontro è durato circa quaranta minuti, secondo quanto si apprende è stato interlocutorio e ha avuto al centro l’attuale situazione politica.

 

DL SICUREZZA, DAL COLLE “RILEVANTI PERPLESSITÀ”

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge di conversione del decreto legge “Sicurezza bis” e ha contestualmente inviato una lettera ai presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico, e del Consiglio, Giuseppe Conte, con una serie di rilievi.

“I contenuti del provvedimento appena promulgato sono stati, in sede di conversione, ampiamente modificati dal Parlamento e non sempre in modo del tutto omogeneo rispetto a quelli originari del decreto legge presentato dal Governo – scrive Mattarella nella lettera -. Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità”.

Sul fronte immigrazione, il capo dello Stato fa presente che anche in presenza di questo decreto, l’obbligo dei naviganti di salvare i naufraghi rimane tutto, alla luce del diritto internazionale. Inoltre, in merito all’ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro, ricorda una recente sentenza della Corte costituzionale che dice che una pena cosi’ alta – peraltro non prevista dal testo iniziale del Viminale ma aumentata per emendamenti parlamentari – è paragonabile a una sanzione penale. Inoltre non è specificata una gradazione dell’ammenda. Per cui, per ipotesi, il prefetto potrebbe dare un’ammenda di 1 milione a una persona in barca a vela che è entrato in un porto senza autorizzazione salvando un solo naufrago.

In merito invece all’oltraggio a pubblico ufficiale, Mattarella sottolinea che la nuova legge impedisce in certi casi al giudice di accertare la cosiddetta lieve entità che porta al non luogo a procedere.

 

DI MAIO “PRONTI AL VOTO DOPO IL TAGLIA-POLTRONE”

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“Noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze”. Lo afferma il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, replicando all’altro vicepremier, Matteo Salvini.

“Ad ogni modo c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari – aggiunge -. È una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”.

 

SALVINI “NON C’È PIÙ LA MAGGIORANZA”

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“Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No’. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni”. Lo afferma in una nota il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori – aggiunge Salvini -. Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani”.

“Stiamo lavorando per il Paese, sono tranquillo”, dice il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, rispondendo alle domande dei giornalisti uscendo da Palazzo Chigi. “Per quanto mi riguarda lavoriamo per il Paese, punto. Poi tutto il resto si vedrà”, aggiunge.

Dichiarazioni che arrivano dopo una giornata di silenzi, no comment, post su Facebook, botta e risposta via comunicati stampa tra Lega e M5S. Nuove elezioni o rimpasto, sono sempre queste le due ipotesi all’orizzonte dopo lo strappo consumato ieri in Senato tra i due azionisti di maggioranza a causa della mozione Tav. Intorno alle 13 al Quirinale incontro interlocutorio e informativo tra il premier Giuseppe Conte e il capo dello Stato, Sergio Mattarella, durato circa un’ora. Nel pomeriggio poi Mattarella ha ricevuto il presidente della Camera Roberto Fico, mentre Conte a Palazzo Chigi ha incontrato i due vicepremier.

 

 

SALVINI “NESSUN RIMPASTO DI GOVERNO”

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“L’ultima delle cose che ci interessano è avere qualche poltrona in più”.
Cosi’ il ministro dell’interno Matteo Salvini nel corso di un comizio a Sabaudia dopo lo scontro tra Lega e Movimenti Cinque Stelle in Senato sulla Tav. 

“Non ci interessa chiederlo, quello accadeva in passato – continua Salvini – Le sette poltrone della Lega sono a disposizione degli italiani. O si possono fare le cose o la parola torna al popolo, non ci sono mezze misure. Non uscirà mai una parola negativa su Luigi Di Maio e sul premier Conte perchè abbiamo lavorato assieme. Qualcosa si è rotto negli ultimi mesi. L’Italia ha bisogno di sì, l’Italia con i no non va da nessuna parte. Non mi interessano due ministri in piu’ ma potere fare le cose. Se dovessi rendermi conto che le cose non si possono piu’ fare e’ inutile andare avanti. E’ come in un matrimonio e ne ho una certa esperienza, vedremo”.

“Lunedì saremo a Roma per fare qualche chiacchierata – prosegue Salvini – Se occorre fare una scelta bisogna farla subito, gli italiani non possono sopportare altri litigi, se si puo’ lavorare bene si lavora. Altrimenti eterna gratitudine per quello che abbiamo fatto fino a oggi ma la sorte torna nelle mani del popolo italiano”.

Intanto la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è stata rinviata a data da destinarsi.

 

TAV, SCONTRO LEGA-M5S IN SENATO

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L’Aula del Senato ha approvato le quattro mozioni a favore della Tav Torino-Lione, votate anche dalla Lega, e respinto quella contraria presentata dal MoVimento 5 Stelle. É stata dichiarata preclusa e quindi non messa ai voti la mozione di Leu contraria all’opera.

“La giornata di oggi è un po’ surreale, possiamo capire le posizioni storiche e identitarie del M5S, ma se fate parte del Governo e il presidente del Consiglio ha detto che l’opera va fatta dovete essere a favore della Tav, non ci sono alternative, è anche una questione di credibilità complessiva per l’esecutivo”, ha detto nel corso delle dichiarazioni di voto il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, rivolgendosi agli alleati pentastellati. “Avere due forze di maggioranza che votano diversamente pone una questione politica”, ha aggiunto Romeo, che poi ha affondato il colpo: “Chi vota no alla Tav si prenderà la responsabilità politica delle scelte che saranno prese nei prossimi mesi. Non possiamo più accettare il blocco di alcune opere fondamentali, dell’autonomia, della riforma della giustizia, del taglio delle tasse”.

“A chi dice che questa giornata è surreale rispondo che l’unica cosa surreale è dimenticare che questa è una repubblica parlamentare e non un premierato, si fa un dibattito politico tra due forze politiche che sostengono il governo, senza per questo mettere in mezzo il governo”, ha replicato il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli, che sull’opera ha aggiunto: “Si parla di 11 miliardi di euro per la tratta internazionale, ma non si sa quanto si spenderà veramente. La Lega vuole regalare soldi a Macron?”.