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ANCORA UN “SALVO INTESE” PER IL GOVERNO

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Via libera dal Consiglio dei Ministri, ma ancora una volta con la formula “salvo intese”, al decreto legge per le crisi aziendali.

Il testo, proposto dal premier Giuseppe Conte e dal vice Luigi Di Maio, mira in particolare “a garantire la tutela economica e normativa di alcune categorie di lavoratori particolarmente deboli, come rider, lavoratori con disabilità, lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU), precari. Contiene, inoltre, disposizioni per supportare la fase attuativa del reddito di cittadinanza, rimessa all’INPS, e per la disciplina delle assunzioni in Anpal servizi Spa, spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm.

Il provvedimento contiene poi disposizioni “per fare fronte ad alcune importanti crisi industriali in corso in vari territori del Paese, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti (aree di crisi industriale complessa delle Regioni Sardegna e Sicilia, di Isernia e a tutela di imprese in crisi), disposizioni in materia di Ilva, nonché norme volte ad agevolare l’accesso di aziende edili in crisi al fondo salva opere”, prosegue la nota.

Infine, il decreto introduce disposizioni in materia di tutela delle attività sociali e assistenziali svolte dall’Associazione italiana alberghi per la gioventù in materia di promozione del turismo giovanile, scolastico, sportivo e sociale.

 

SALVINI “LA MANOVRA DOVRÀ ESSERE CORAGGIOSA”

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Al termine di una lunga giornata di incontri con le parti sociali al Viminale, Matteo Salvini tira le fila delle proposte ricevuta da sindacati e associazioni di categoria. Lo scenario che viene fuori dalle parole del leader della Lega è la necessità di una «manovra coraggiosa», che non potrà essere «realizzata a costo zero» e che in qualche modo dovrà trovare il consenso di Giovanni Tria, ministro dell’Economia. Oltre al profilo economico, però, il vicepremier e ministro dell’Interno lancia un messaggio agli alleati di governo del Movimento 5 Stelle. «O riusciamo a incidere sui fronti indicati dalle parti sociali oppure non siamo incollati alle poltrone. Se possiamo fare le cose, le facciamo. Se non le possiamo fare, non è che ci obbliga il buon dio a stare incollati alle poltrone», chiarisce in una conferenza stampa al Viminale al termine della giornata di consultazioni. Non esclude, dunque, che, se non dovesse essere realizzata l’agenda politica voluta dalla Lega, potrebbero esserci novità politiche «anche prima di settembre».

Salvini non si pronuncia esplicitamente sull’imminenza di un voto anticipato, ma ribadisce la necessità «di fare bene e in fretta», anziché dare vita «a un lento inseguimento» insieme agli alleati. Questa sarebbe la ricetta proposta al M5S per evitare la crisi di governo ancor prima dell’autunno.

 

TRUMP “IL RAZZISMO NON PUÒ AVERE POSTO NEGLI USA”

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“Con una sola voce la nostra nazione deve condannare il razzismo, il bigottismo e il suprematismo bianco. Queste ideologie devono essere sconfitte. L’odio non deve avere posto in America, deforma la mente, saccheggia il cuore e divora l’anima”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito alle stragi di ieri a El Paso e Dayton, in Texas e in Ohio, che hanno provocato rispettivamente 20 e 9 morti.

Trump ha definito i due fatti un “crimine contro l’umanità”. Per il presidente “il razzismo e il suprematismo sono ideologie che non devono avere posto in America”. L’inquilino della Casa Bianca ha anche chiesto al Dipartimento di Giustizia di mettere a punto una legislazione che preveda la pena di morte per le stragi di massa.

A Trump è arrivato il messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Nel condannare con la massima fermezza questi gesti di proditoria violenza, l’Italia intera si stringe nel dolore al popolo degli Stati Uniti d’America. Il nostro affettuoso pensiero e la nostra solidarietà vanno alle famiglie delle numerose vittime, mentre auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento”, scrive il capo dello Stato. 

“Nel rinnovarle, anche a nome del popolo italiano, le espressioni del sentito cordoglio e della più sincera vicinanza, desidero ribadire che gli Stati Uniti potranno sempre contare sulla nostra determinazione a contrastare il sempre più preoccupante clima di intolleranza che genera violenza anche all’interno delle nostre società libere e democratiche”, aggiunge Mattarella.

 

ARRIVA IL BIS PER IL DECRETO SICUREZZA

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L’Aula del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto Sicurezza bis. I voti a favore sono stati 160, quelli contrari 57 e gli astenuti 21. Il provvedimento era stato già approvato dalla Camera e diventa così legge.

“Il #DecretoSicurezzaBis, più poteri alle Forze dell’Ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è Legge. Ringrazio Voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria”, scrive su Facebook il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Le parti più discusse del provvedimento restano quelle legate all’immigrazione, con multe più severe, arresto del capitano e sequestro automatico delle imbarcazioni delle Ong con a bordo migranti e che non rispettano i divieti di approdo in Italia.

Oltre al ministro dell’Interno, il blocco navale dovrà essere controfirmato anche dai responsabili della Difesa e delle Infrastrutture, mentre la presidenza del consiglio basterà che sia “informata”. Le sanzioni per chi infrange il decreto sono molto alte: da 150mila a un milione di euro per il comandante, sanzione che ricadrà sull’armatore se il capitano non sia in grado di pagare l’intero ammontare della multa. Se poi chi è a capo delle navi opporrà resistenza, scatterà l’arresto e la nave verrà confiscata e portata nel porto più vicino.

Il decreto prevede anche mezzo milione di euro per il 2019 per finanziare le operazioni di polizia, e due milioni e mezzo per i rimpatri, che costano in media 4.000 euro a persona.

Il decreto si occupa anche di altro, a cominciare dall’articolo 8 che autorizza all’assunzione per il 2019 e 2020 di 800 persone da parte del ministero della Giustizia, per accelerare l’esecuzione delle sentenze penali di condanna. Nei restanti articoli fino al 18, il decreto si occupa anche delle manifestazioni in luogo pubblico, o aperte al pubblico. D’ora in avanti sarà punito chiunque utilizzi razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere.

 

GERACI “L’UE CAMBI SU ANTITRUST E COMMERCIO”

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Per l’Italia sarebbe strategico ottenere la delega al commercio o alla concorrenza nella nuova Commissione Europea, ma soprattutto va cambiato l’approccio sui trattati di libero scambio, valorizzando le differenze tra i Paesi. Lo sostiene il sottosegretario allo Sviluppo Economico Michele Geraci, che in un forum all’ITALPRESS fa il punto della situazione sul commercio mondiale e sul ruolo dell’Europa.

“L’Italia nella nuova Commissione punta a una delega sui temi economici. Quella al commercio o alla concorrenza può essere più strategica per l’Italia rispetto all’Agricoltura. In particolare sulla concorrenza c’è delusione per quello che ha fatto la commissaria Vestager: le regole antitrust dell’Ue si basano su un mercato di riferimento europeo, ma questo impedisce la crescita di aziende capaci di competere nel mondo. Questo criterio andrebbe cambiato”.

“L’Italia ha un’economia molto frammentata, dobbiamo favorire le aggregazioni – spiega il sottosegretario -. Noi siamo per un protezionismo che tuteli le nostre produzioni e aziende, ma contemporaneamente vogliamo che le nostre imprese crescano all’estero. È sulla linea sottile tra proteggere il nostro tessuto industriale e far crescere il nostro export che lavoriamo”.

 

Geraci evidenzia una contraddizione nell’attuale assetto dell’Unione: “Ci sono regole comuni ma poi la promozione cambia da Paese a Paese. Le politiche commerciali vanno coordinate, quelle di promozione no, e mancano meccanismi di distribuzione a livello europeo. Questo va riformato, se un accordo siglato dall’Ue dà più vantaggi ad alcuni paesi rispetto ad altri, andrebbero condivisi”. Inoltre c’è il problema degli “effetti collaterali” subiti dall’Italia quando gli Stati Uniti impongono dei dazi ad altri Paesi. Si è verificato recentemente con le tariffe Usa sui prodotti francesi e tedeschi. Geraci in una serie di incontri negli Stati Uniti ha posto la questione: “Hanno capito – spiega il sottosegretario -, non avevano analizzato all’inizio il problema, volevano colpire solo la Francia, ma l’Italia ha un grado di sovrapposizione elevato con i prodotti francesi, soprattutto sull’agroalimentare. Siamo in contatto costante e stanno rivedendo le liste”. Anche per questo il governo punta sui rapporti bilaterali, “perché se l’Ue fa un accordo è poi utile che l’Italia faccia presente alla controparte se ci sono delle ricadute negative per il nostro Paese. È quello che già fanno anche altri Paesi come Francia e Germania”.

 

Sul fronte del commercio estero la strategia del Governo “è calibrare diversamente le politiche commerciali in base al mercato di sbocco: valorizzare quindi le diversità nei mercati come quello statunitense e quello europeo, favorire le aggregazioni invece sul mercato asiatico”, prosegue Geraci, che anche sull’agroalimentare evidenzia come si tratti di un settore “molto frammentato. Noi abbiamo 250 varietà di vini, la Francia ne ha 4, e questo non ci aiuta nel mercato asiatico. Stiamo cercando di integrare e di fare sistema. La grande varietà è una ricchezza in Italia e in altri mercati ma in Asia diventa un limite”.

Più in generale, l’esponente dell’esecutivo evidenzia come il liberalismo commerciale stia mostrando dei limiti: “La politica che tende a zero dazi funzionava molto bene negli anni ’90, quando le catene di produzione non erano integrate e il Sud del mondo era molto arretrato. Questo ha dato dei vantaggi anche a Paesi esportatori come Italia e Germania, ma oggi il sistema è vittima del suo stesso successo, con i margini che si riducono molto. Serve una politica non protezionistica né autarchica, ma che mantenga un livello di dazi che consenta anche di avere potere negoziale nei rapporti commerciali”.

Salvatore Trapani

SICUREZZA E TAV, AGENDA FITTA PER LA MAGGIORANZA

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La fiducia al Senato sul decreto sicurezza bis, gli incontri con le parti sociali in vista della manovra, la mozione sulla Tav. La maggioranza di governo è chiamata a una nuova settimana impegnativa. 

Il primo appuntamento oggi al Senato, con l’inizio della discussione sul decreto Sicurezza bis, una delle priorità dell’agenda politica della Lega. Il leader Cinquestelle e vicepremier Luigi Di Maio ha rasserenato gli animi ma sul voto pesano anche le fibrillazioni nel movimento. La maggioranza – sul totale di 321 – è stabilita a 161. Sulla carta, il governo giallo-verde dovrebbe poter contare su 165 favorevoli senza tener conto pero’ sugli “indecisi”, stimati tra cinque e sette senatori cinquestelle. In ogni caso l’iter del decreto non dovrebbe essere comunque pregiudicato. 

Il provvedimento prevede un ulteriore giro di vite sulla gestione dell’ordine pubblico e sull’immigrazione. 

Oggi intanto nuovo incontro con le parti sociali. I tavoli in settimana saranno due: uno presieduto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi (ore 16), l’altro, guidato dal vicepremier Matteo Salvini, che dovrebbe tenersi domani al Viminale. Per Conte la riunione darà inizio a “un’altra settimana di lavoro cruciale”. “Con i sindacati e le associazioni di categoria ci confronteremo sul tema del lavoro e del welfare e sulle misure che abbiamo intenzione di attuare con la prossima manovra economica”, ha anticipato il premier. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha fatto sapere che prenderà parte pero’ solo alla riunione di Palazzo Chigi. 

Sul tavolo della maggioranza anche la questione Tav. Mercoledi’ in agenda c’è il voto della mozione cinquestelle contro la realizzazione dell’opera. Per Salvini pero’ “si tratta di un voto contro il Governo”, “ne trarremo le conseguenze”, dice il leader leghista.

“Quell’opera è uno spreco, un danno dal punto di vista ambientale e un favore alla Francia. Un accordo fatto da politici incapaci. Il Parlamento è il luogo che ha approvato l’accordo internazionale e in quanto organo sovrano deciderà con tranquillità”, risponde il ministro Danilo Toninelli. Ma rassicura: “Il governo non cadra’. Salvini minacci chi vuole, ma la mozione impegna il Parlamento in quanto organo che ha approvato l’accordo internazionale e non il governo”.

Sullo sfondo resta la questione della nomina del commissario Ue: “Abbiamo dato i nostri nomi – dice Salvini -, se ne sta occupando il presidente del Consiglio”.

La settimana dovrebbe concludersi con l’ultimo Consiglio dei Ministri prima di Ferragosto, in programma per giovedì 8 agosto.

 

SALVINI “SOLDI ALLA LEGA? BILANCI TRASPARENTI”

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“Querelerò chi accosterà i soldi della Lega alla Russia. I bilanci del partito sono trasparenti”. Lo ha detto il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini a Radio anch’io su Radio Rai 1. “E’ tutto ridicolo – aggiunge – Non abbiamo mai chiesto un rublo, un dollaro, un gin tonic, un pupazzetto a nessuno”.
Atlantia in Alitalia? “È un partner industriale serio. L’Italia – aggiunge – è un Paese stupendo che ha nel turismo le sue risorse principali. Il traffico aereo è fondamentale e ci sono in gioco 11.000 posti di lavoro”.
Sul tema dell’autonomia, il vicepremier precisa che “fa bene soprattutto alle regioni del Sud e diminuisce gli sprechi, premia il merito, chiede trasparenza e aiuta a governare meglio. Speriamo che gli amici dei 5Stelle se ne accorgano presto”.

CONCORSO PRESIDI, VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DI STATO

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Il Consiglio di Stato ha sospeso l’efficacia della sentenza del TAR del Lazio che annullava le procedure di correzione degli scritti del concorso per Dirigenti Scolastici: la sentenza di merito è prevista il 17 ottobre. 

“Dal 1° settembre 2 mila nuovi dirigenti scolastici potranno prendere subito servizio e garantire il corretto avvio dell’anno scolastico – spiega il leader dell’Udir, Marcello Pacifico -. Altri 900 vincitori saranno assunti negli anni successivi.

L’azione legale a tutela di chi si è sottoposto alla procedura concorsuale e ha superato tutte le prove al momento è risultata vincente”.

“La battaglia legale continua fino alla definizione del merito in udienza pubblica presso la sesta sezione del Consiglio di Stato”, sottolinea l’Udir.