I dati statistici sui procedimenti civili pendenti, aggiornati al primo trimestre del 2019, consegnano un trend incoraggiante circa il tasso di riduzione dell’arretrato e, di conseguenza, la qualità del servizio pubblico di giustizia.
In generale, l’indice di smaltimento continua, infatti, ad essere di vantaggio per l’amministrazione nel senso che il numero dei procedimenti, per il 2018 e per il primo trimestre 2019, continua a scendere. Nel 2018 la variazione della pendenza è stata pari a -3,6%, passando da 3.572.870 procedimenti nel 2017 a 3.443.105 procedimenti a chiusura dell’anno 2018. Nel primo trimestre del 2019, la variazione è sempre negativa anche se numericamente inferiore (-1%). Rispetto al 2017, spicca il miglioramento nel settore dei procedimenti esecutivi e fallimentari: si passa infatti da una variazione pari a -1,8%, nel 2017, a una variazione pari a -7,6%, nel 2018, L’indice di variazione nel primo trimestre del 2019 è pari a -3%. Nel complesso, l’arretrato civile continua a ridursi: si pensi che, nel 2009, le pendenze annoveravano quasi 6 milioni di procedimenti pendenti (5.700.105) con un tasso di variazione pari a +4,6%. Nel 2018, i procedimenti sono quasi la metà (2.915.313) con un tasso di variazione pari a -3,6%.
IN CALO L’ARRETRATO DEI PROCEDIMENTI PENDENTI
ZINGARETTI “PD UNICA ALTERNATIVA AL GOVERNO”
“Siamo l’unica alternativa al governo e Salvini: dobbiamo imporre un’altra agenda, è questo il nostro compito. Dobbiamo combattere ed essere vicini ai giovani, alla classe operaia, a chi si sente emarginato, a chi ha paura del futuro”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, aprendo l’assemblea nazionale del partito. Per Zingaretti “non basta solo denunciare i provvedimenti sbagliati del governo, il Pd deve aprire ora un grande Piano per l’Italia e per l’alternativa: per l’Italia verde, giusta e competitiva che dobbiamo costruire. Sta a noi farlo subito e non essere distratti”.
Per il segretario dei democratici, “il nostro compito è alzare gli occhi sul futuro e dare una speranza all’Italia: apriamo un grande dibattito sulle nostre proposte per l’Italia e per l’Europa. Noi le idee le abbiamo ma chiamiamo il paese a discuterne e lo facciamo con la Costituente delle Idee. Noi – ha aspiegato – vogliamo abbassare le tasse a chi guadagna meno, vogliamo investire sulla sostenibilità, vogliamo garantire la scuola gratis, dall’asilo all’università, alle famiglie con i redditi più bassi: è la nostra idea di futuro, una grande battaglia culturale per l’Italia. Parità di stipendio tra donne e uomini e un maggiore protagonismo delle donne, più sicurezza e protezione nelle nostre città, più attenzione ai giovani, un grande piano per la sanità pubblica. Così facciamo ripartire l’Italia, da oggi tante proposte saranno online”, ha chiosato.
AUTONOMIA, ZAIA “BASTA MANFRINE”
“Ho scritto già due lettere ai cittadini del Sud. E ora gli chiedo di nuovo: ‘Fino a oggi che non avete avuto l’impiccio, chiamiamolo così, dell’autonomia del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, cosa ci avete guadagnato?”. Rispondo io: zero. Perché sì, i soldi al Sud sono arrivati, come sempre, ma per colpa di certi amministratori non li avete mai visti. L’autonomia farà bene a tutte le Regioni che la chiederanno: è un atto di responsabilità, il resto sono solo cazzate”. A dirlo in una intervista a Libero è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
E sui contrasti nel Governo fra Lega e Cinquestelle, aggiunge: “È impensabile proseguire senza. Noi siamo persone per bene, e per la Lega è fondamentale rispettare la parola data ai cittadini. Salvini lo sta dimostrando ed è sul pezzo anche in questa partita. L’autonomia è la conditio sine qua non per continuare”, “per noi, è come il reddito di cittadinanza per loro. Non possiamo più accettare manfrine”.
MIGRANTI, PRONTO IL PIANO ITALIANO
Zone franche per gli sbarchi e distribuzione dei rifugiati. Dalle colonne del Corriere della Sera il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi illustra il suo piano per gestire i flussi migratori.
“Lo presenterò in settimana al Consiglio Ue: corridoi umanitari per chi supera il vaglio. E per la ripartizione ci vuole un metodo con criteri oggettivi”, afferma Moavero Milanesi.
“Per governare simili flussi – evidenzia – occorre una politica comune europea che stabilisca bene cosa si fa, collaborando. Gli Stati non vanno lasciati soli ad affrontare l’emergenza con strumenti parziali e inevitabilmente egoistici. Il Trattato Ue parla di politiche europee sui flussi migratori e, quindi, va oltre il semplice riconoscimento del diritto di chiedere asilo o protezione internazionale”.
“Il primo livello è fare di più prima che le persone inizino a migrare. Occorrono investimenti maggiori, con finanziamenti sufficienti, nei Paesi dai quali si parte: progetti mirati a rafforzare il tessuto sociale o mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Le risorse necessarie sono ingenti e proprio per questo il tema deve entrare nei negoziati sul Quadro finanziario europeo 2021-2027. Per raccoglierle, si può pensare anche all’emissione di appositi titoli europei di debito”, sottolinea il ministro.
FINANZIAMENTI AI PARTITI, DI MAIO “SUBITO COMMISSIONE”
“Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione. Peraltro quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste”. Lo afferma su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.
“Se ci sono sospetti su finanziamenti ai partiti, si fa una commissione di inchiesta per tutti i partiti – continua Di Maio -. Oggi c’è la legge SpazzaCorrotti, ma negli ultimi decenni non è stato così. Soprattutto è comico che sia il Pd a parlare di finanziamenti (dopo le coop rosse, dopo Mafia Capitale e dopo le indagini della magistratura che ancora coinvolgono i loro vertici). La commissione di inchiesta sui finanziamenti ai partiti serve, va fatta subito e deve riguardare tutti, anche il MoVimento. Nessuno escluso. I cittadini quando votano devono sapere se la forza politica a cui stanno dando il loro consenso fa i loro interessi o quelli di qualcun altro”.
Inoltre, aggiuge Di Maio, “riteniamo doveroso garantire la tracciabilità dei soldi che un partito incassa durante una campagna elettorale. Il MoVimento 5 Stelle, sempre con la SpazzaCorrotti, ha obbligato tutti a rendere pubbliche le donazioni che ricevono e su questo non ci si può tirare indietro”.
MANOVRA, CONTE “DA SALVINI UNA SCORRETTEZZA”
“Per la prossima manovra economica la Lega è impegnata su un forte taglio delle tasse per famiglie e lavoratori dipendenti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa, in una pausa dell’incontro con le parti sociali. “Gli intervenuti – prosegue – chiedono di accelerare sull’autonomia, che premia il merito, premia il taglio agli sprechi. Mi piacerebbe dare al nostro Paese una manovra economica in tempi molto più celeri. Mi piacerebbe che, alla riapertura del Parlamento, gia’ si discutesse di manovra. Se si tolgono i vincoli burocratici e fiscali, ci sono tutte le condizioni perché il paese corra”, ha aggiunto.
Il premier Giuseppe Conte però parla di “scorrettezza”. “Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze e proposte dalle parti sociali, ma anticipa temi, dettagli di quella che ritiene debba essere la manovra economica – dice – ecco questo non è corretto affatto, si entra nel terreno di scorrettezza istituzionale”.
SALVINI “SAVOINI È UNA PERSONA CORRETTA”
“Conosco Savoini da 25 anni, lo conosco dai tempi dell’Università Statale di Milano. L’ho ritenuto una persona corretta e continuo a ritenerlo una persona corretta”. Lo ha affermato il vice premier Matteo Salvini ai giornalisti a margine di una conferenza di servizi in Prefettura a Genova. Salvini ha anche parlato dei rapporti con la Russia: “Ci sono legami culturali legittimi di cui sono sostenitore che nulla hanno a che fare con le questioni economiche”. E sulla vicenda legata ai presunti rapporti tra la Lega e la Russia Salvini ha chiarito che è pronto a riferire in Parlamento: “Certo che andrò in Parlamento, è il mio lavoro. Ci vado per il question time e a quello che mi chiedono io rispondo, rispondo sulle cose più varie ed eventuali”.
DI MAIO LANCIA IL TEAM DEL FUTURO
La rivoluzione del Movimento cinque stelle targata Luigi Di Maio. Il vice premier, attraverso un lunghissimo post sul Blog delle stelle ha annunciato la riorganizzazione del movimento e che i militanti pentastellati saranno chiamati a votare sulla piattaforma Rousseau. Per Di Maio la chiave di volta nel futuro del M5S sta nell’organizzazione. “Un’organizzazione che non sia fatta di decisori del Movimento 5 Stelle, ma di facilitatori. Oggi nel Movimento tante persone si occupano di alcuni temi, ma chi è che coordina a livello nazionale le azioni di tutti coloro che si occupano di questi temi? Con la nascita di un’organizzazione nazionale finalmente mettiamo mano a questo problema e renderemo più efficace il Movimento sui territori”. Di Maio annuncia la nascita di in un nuovo gruppo nazionale che si chiamerà “Team del Futuro”. Sarà composto da 12 persone e si occuperà di progettare, organizzare il futuro del dei 5 stelle nei prossimi 10 e 20 anni.
“Se ci pensate il Movimento 5 stelle sarà al governo per i prossimi quattro anni. Poi spero che possa essere al governo più tempo possibile. Ma il nostro progetto di Paese è a venti anni”. I componenti del “Team del Futuro” si occuperanno di ambiente, economia, giustizia e affari istituzionali, imprese, agricoltura, lavoro e famiglia, sanità, innovazione, scuola, sicurezza, trasporti e infrastrutture, esteri. “Chi vorrà ambire a questi ruoli – spiega Di Maio- dovrà essere votato dagli iscritti su Rousseau. Ma per presentarsi non basta essere solo una persona competente. Chi potrà ambire a questi ruoli dovrà avere titoli o esperienza per il tema per cui si propone ma poi dovrà presentare un progetto. E poi oltre al progetto, oltre alle competenze dovrà avere un team alle spalle”. “C’è un altro tema molto importante che è il Recall – aggiunge Di Maio-. Ognuno di coloro che verrà eletto come facilitatore sarà sottoposto al Recall a metà mandato”. “Il mandato di un facilitatore Team del Futuro – continua – durerà 3 anni quanto quello del capo politico”. Intanto il vice premier annuncia la presentazione, ad ottobre, di “una nuova carta del futuro del MoVimento. Una carta del futuro che ci consentirà di fissare i nuovi obiettivi da qui a 20 anni per l’Italia”.









