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M5S, DAGLI ISCRITTI VIA LIBERA AL MANDATO ZERO

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Via libera dagli iscritti al MoVimento 5 Stelle al mandato zero e alle altre quattro novità organizzative illustrate nei giorni scorsi dal capo politico Luigi Di Maio.

La votazione online si è svolta sulla piattaforma Rousseau e per i 5 quesiti sono state espresse in totale 123.755 preferenze.

Gli esiti sono stati certificati dal notaio che ha garantito la regolarità del voto, secondo quanto reso noto dal M5S sul Blog delle Stelle.

Nel dettaglio, i votanti per la prima proposta (introduzione del mandato zero per i consiglieri comunali) sono stati 25.455, i sì 17.307 (68%) e i no 8.148 (32%).

Per la seconda proposta (organizzazione regionale del MoVimento 5 Stelle) 24.804 votanti, 21.111 sì (85,1%) e 3.693 no (14,9%).

Per la terza (candidatura durante il secondo mandato solo per consiglieri comunali) 24.759 votanti, 15.005 sì (60,6%) e 9.754 no (39,4%). La quarta proposta sulla nuova organizzazione nazionale ha avuto 24.364 votanti, di cui 20.654 sì (84,8%) e  3.710 no (15,2%). L’ultima proposta (rapporti con le liste civiche) ha fatto registrare 24.373 votanti, di cui 19.044 sì (78,1%) e 5.329 no (21,9%).

 

DI MAIO “A ROMA CONDIZIONI PRECARIE DI SICUREZZA”

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“Dopo la tragedia dell’altra notte, oggi il mio pensiero va a Mario e al modo in cui l’hanno portato via a sua moglie, alla sua famiglia, dopo poco più di un mese di matrimonio. È una morte che mi riempie di rabbia e di senso di ingiustizia. Non è facile accettare una morte così. Questo ragazzo è morto per cosa? Per uno spacciatore che vendeva liberamente le sue dosi nel centro di Roma come se nulla fosse? Per due ragazzini americani in vacanza, con i soldi in tasca, che si stavano sballando e poi improvvisamente uno dei due ha accoltellato un nostro Carabiniere? Un uomo dello Stato italiano, un ragazzo che coraggiosamente era al servizio di tutti noi”. Lo scrive su Facebook il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio.

“Si può morire così? Si può lasciare una moglie da sola, una madre, gli amici piangere nel dolore per colpa di tre mezzi delinquenti? Si poteva evitare tutto questo? Io dico di sì. O perlomeno si deve fare di tutto perché questi eroi dimostrino il loro valore con la vita e mai con la morte – aggiunge -. Chi conosce città come Roma sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che questi giri di droga, spaccio, violenza, purtroppo, sono all’ordine del giorno in certi quartieri e anche in centro. E che i nostri uomini e donne in divisa faticano ogni giorno, si prendono minacce, insulti di ogni tipo, persino sputi e attacchi fisici e se reagiscono, se solo provano a difendersi, c’è pure qualcuno poi pronto a puntare il dito, qualcuno pronto a giudicarli”.

 

“Così non può essere! Io non so di chi sia la colpa, questo non sono io a doverlo stabilire. Oggi c’è un Paese che piange un suo militare, un uomo d’onore, un uomo buono, una persona perbene, che aveva dedicato la sua vita alla giustizia e alla legalità. Un uomo impegnato anche nel volontariato, che era sempre al servizio di chi ha più bisogno. Ma si è ritrovato a combattere da solo e non ce l’ha fatta. Mario non se ne doveva andare. E oggi lo Stato deve farsi un grande esame di coscienza – conclude Di Maio -. Mi stringo attorno al dolore di sua moglie e di tutta la sua famiglia. Vorrei dire grazie a Mario, per il suo servizio, per il suo sacrificio, e grazie a tutte le persone che, come lui, ogni giorno, vivono silenziosamente al servizio del bene collettivo. Il nostro compito è quello di onorarli”.

 

TENSIONI A MARCIA “NO TAV”, 46 DENUNCE

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Momenti di tensione, con lanci di petardi e bombe carta contro le forze dell’ordine, sono stati registrati in Val di Susa, per la manifestazione dei No Tav, che dopo avere forzato la zona rossa in più punti sono arrivati al cantiere della Torino-Lione. Non si sono registrati feriti. E alla fine sono stati complessivamente 46 gli attivisti identificati e denunciati dalla polizia, anche se il numero potrebbe ancora salire. Tra i denunciati ci sono anche alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna.

Il corteo No Tav aveva preso il via nel primo pomeriggio. Ad aprire la marcia, partita da Venaus e diretta al cantiere di Chiomonte, uno striscione con la scritta: “La valle che resiste – No Tav”. Centinaia di manifestanti, scandendo slogan contro la Tav, si sono messi in marcia verso l’abitato di Giaglione, sotto la pioggia. Un violento acquazzone ha infangato i sentieri ed ha provocato anche una frana vicino al campeggio del Festival Alta Felicità, senza per questo scoraggiare i manifestanti.

Poi, durante il corteo, alcuni attivisti hanno cercato di aggirare la cancellata posta dalle forze dell’ordine a sbarramento del sentiero che dall’abitato di Giaglione conduce al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Un gruppo di attivisti No Tav ha lanciato sassi e la polizia è intervenuta con i lacrimogeni. La zona e’ stata invasa dal fumo. I tafferugli sono scoppiati dopo che per tre ore la manifestazione si era svolta in maniera pacifica. E si sono ripetuti lungo la marcia fino al cantiere 

Alcuni No Tav sono riusciti ad aprire un varco nella pesante cancellata posta a sbarramento del sentiero, varcando la zona rossa. Poi, hanno sfondato anche un secondo sbarramento, arrivando fino al cantiere. 

“Avevamo detto che saremmo arrivati al cantiere e l’abbiamo fatto, noi No Tav rispettiamo sempre le promesse! Adesso stiamo tornando al presidio di Venaus!”, si legge sull’account Facebook Notavinfo.

Ma secondo la Questura di Torino, nessuno è riuscito ad avvicinarsi al cantiere. La manifestazione No Tav di oggi pomeriggio in Valle di Susa “e’ stata gestita con pacatezza e rigore, senza momenti di eccessiva criticita’”. E’ quanto precisa una nota della Questura di Torino, che aggiunge: “Alcuni facinorosi hanno forzato un cancello di protezione usando persino flessibili e fiamme ossidriche, ma nessun manifestante e’ riuscito ad avvicinarsi all’area del cantiere”. La polizia, “ha disperso con lacrimogeni e idranti i ripetuti assalti dei facinorosi, che hanno cercato piu’ volte e in piu’ punti di superare la recinzione difensiva del cantiere con ripetuti lanci di pietre e petardi e oltre 40 bombe carta”.

Pronta la risposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali fra cui i leader di Askatasuna, per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l’uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni. Ringrazio a nome di tutti gli Italiani le centinaia di donne e uomini delle Forze dell’Ordine che hanno evitato feriti (ad eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna”.

 

BONAFEDE “APPROVARE SUBITO RIFORMA GIUSTIZIA”

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“La riforma della giustizia è da approvare subito e la Lega non la fermi”. Lo dice Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia in un’intervista al Corriere della Sera.
“E’ fondamentale per l’economia e la vita dei cittadini – spiega- La porteremo questa settimana in Consiglio dei ministri”. “Non si può più aspettare – prosegue – Abbiamo fatto investimenti con un piano assunzioni per 8.000 unità e avviato un concorso per funzionari che non si faceva da vent’anni – aggiunge – Bloccare una riforma che riduce i tempi della giustizia civile e penale significa bloccare l’economia italiana, e questo non è tollerabile. Ce lo chiedono i cittadini italiani e gli investitori stranieri, che guardano alle classifiche internazionali in cui siamo fanalino di coda; penso ad esempio al recupero crediti”.
Il testo che “abbiamo presentato è il frutto di costanti incontri avuti con la ministra della Lega Giulia Bongiorno, oltre che del confronti con magistrati e avvocati. Io resto aperto al dialogo con tutti, ma al punto in cui siamo arrivati mi aspetto un atteggiamento costruttivo e favorevole per ridurre i tempi dei processi».

CONTE “BENDARE UN INDAGATO È REATO”

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“Non c’è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro carabiniere, il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l’Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento”. Lo scrive su facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a proposito della foto che ritrae, bendato e ammanettato, uno dei ragazzi americani arrestati.  “Chiariamolo bene – aggiunge – ferme restando le verifiche di competenza della magistratura, riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati. Parimenti censurabile è il comportamento di chi ha diffuso la foto via social in spregio delle più elementari regole sulla tutela della privacy.
L’Italia è uno Stato di diritto. È la culla della civiltà giuridica dai tempi dell’antico diritto romano”. “Abbiamo princìpi e valori consolidati – aggiunge – evitiamo di cavalcare l’onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l’ergastolo e non consente più sconti di pena. Tutto questo anche per merito di norme più severe introdotte da questo Governo. Piuttosto dobbiamo ora vigilare affinché tutti coloro che hanno compiti di responsabilità facciano in modo che le norme siano rigorosamente applicate”.

DI MAIO ATTACCA L’AGCOM “VERTICI SI DIMETTANO”

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“Ricordate il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo? Il gioco d’azzardo è come una droga: rovina ragazzi, adulti e intere famiglie. Ora l’Agcom, che è l’autorità per le comunicazioni, ha talmente annacquato il divieto che sta praticamente dicendo a tutte quelle famiglie ‘sì, il Ministro ha vietato la pubblicità, ma noi la rimettiamo, in modo che tuo figlio giochi ancora, e ancora’. Perché di fatto è così. Invito i signori dell’Agcom a dimettersi: se a loro non sta a cuore la vita dei ragazzi e delle loro famiglie, ma evidentemente si occupano di altri interessi, è un problema loro”. Lo scrive su Facebook il vicpremier e ministro Luigi Di Maio.

“A me importa che in Italia ci siano persone che scommettono su sé stesse, non sul gioco d’azzardo. Tanto che a settembre cambieremo i vertici. Che cavolo di Paese siamo se un Ministro vieta la pubblicità e una authority la permette di nuovo?

Si stanno mettendo di traverso in tutti i modi – aggiunge -. Il cambiamento è una battaglia dura e lunga. Ma se pensano di rallentarci, hanno sbagliato governo. Questa battaglia la vinciamo”.

 

“L’ALTRA ITALIA”, BERLUSCONI LANCIA NUOVO CENTRO

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Un appello all'”altra Italia”, quella dei moderati, non per formare un nuovo partito ma per dar vita a una federazione di centro che sia alleata e “non subordinata” alle altre forze del centrodestra. A lanciarlo è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

“Sento il dovere di rivolgermi ancora una volta con un estremo appello all’Italia responsabile, seria, costruttiva, quell”altra Italia’, l’Italia vera, che oggi è pressochè priva di una rappresentanza politica, perchè non va a votare o disperde il suo voto – afferma l’ex premier -. Un’Italia che dalla politica si aspetta equilibrio, saggezza, esperienza, competenza, spirito di servizio e non protagonismo. L’Italia che lavora e che apprezza chi sa lavorare. L’Italia che non confonde umanità con buonismo né rigore con cinismo”. “Credo sia giunto il momento di chiamare a raccolta tutti i soggetti, i singoli cittadini che fanno parte di questa ‘altra Italia’, le realtà organizzate, le forze politiche, gli amministratori locali, le associazioni, le realtà civiche che avvertono questo vuoto – spiega Berlusconi -. Non si tratta di fondare un nuovo partito, ma di creare una federazione fra i soggetti che pensano a un nuovo centro moderato ma innovativo, nettamente alternativo alla sinistra, saldamente ancorato alle idee e ai valori liberali e cristiani, alla tradizione democratica e garantista della civiltà occidentale, in prospettiva alleato ma non subordinato alle altre forze del centro-destra. Di quest’area politica Forza Italia è parte costituente essenziale, ma non intende assumere alcun ruolo egemonico: al contrario, si mette al servizio di un progetto più ampio, per coinvolgere in una nuova politica concreta, l’Italia migliore”.

 

FORZA ITALIA, TOTI VICINO ALL’ADDIO

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Doveva essere il giorno dell’apertura di una nuova fase per Forza Italia, con regole innovative e un percorso verso il congresso. Agosto inizia invece nel segno del caos per il partito di Silvio Berlusconi.

Il Tavolo delle regole per le modifiche allo Statuto ha concluso i suoi lavori e ha annunciato una serie di proposte, tra cui “un’ampia consultazione popolare alla quale potranno partecipare gli eletti, gli elettori, gli attivisti e i simpatizzanti di Forza Italia che siano già iscritti o che decidano di aderire al Movimento fino a sette giorni prima della data dei Congressi”. Respinta quindi l’ipotesi di primarie aperte portata avanti dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Ma la sorpresa più amara per Toti e’ arrivata poco dopo, con l’annuncio da parte di Silvio Berlusconi dell’avvio di un Coordinamento di presidenza che supera quanto deciso il 19 giugno scorso, quando lo stesso governatore ligure e Mara Carfagna erano stati nominati co-coordinatori del partito. Del coordinamento faranno parte la capogruppo in Senato Annamaria Bernini, la stessa Carfagna, la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, il deputato Sestino Giacomoni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. Toti non ne fa parte, e il suo commento è lapidario: “Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo”.

Ma anche Mara Carfagna non ci sta: “Del nuovo coordinamento nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. E’ una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione”, dice la vicepresidente della Camera. All’indomani dell’appello di Berlusconi all'”Altra Italia” per una federazione dei moderati il futuro di Fi appare sempre più incerto.