“Niente Malta. Sea Watch ha cambiato nuovamente rotta: ciondola nel Mediterraneo e gioca sulla pelle degli immigrati, nonostante abbia chiesto e ottenuto un porto da Tripoli”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Stiamo assistendo all’ennesima sceneggiata – sottolinea – dicono di essere i buoni, ma stanno sequestrando donne e bambini in mezzo al mare. Per loro, porti chiusi!”.
LOTTI SI AUTOSOSPENDE DAL PD
L’ex ministro Luca Lotti si autosospende dal Pd. Lo fa con una lettera al leader del partito, Nicola Zingaretti, pubblicata anche su Facebook.
“Caro Segretario, apprendo oggi dai quotidiani che la mia vicenda imbarazzerebbe i vertici del PD. Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene per aver incontrato alcuni magistrati e fa quasi sorridere che tale richiesta arrivi da un senatore di lungo corso già coinvolto – a cominciare da una celebre seduta spiritica – in pagine buie della storia istituzionale del nostro Paese – scrive Lotti -. I fatti sono chiari. Tu li conosci meglio di altri anche perché te ne ho parlato in modo franco nei nostri numerosi incontri. Ma io, caro Segretario, non partecipo al festival dell’ipocrisia. Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l’interesse della mia comunità, il PD, viene prima della mia legittima amarezza. Ti comunico dunque la mia autosospensione dal PD fino a quando questa vicenda non sarà chiarita. Lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro”.
“No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del PD, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità – sottolinea l’ex ministro -. Continuerò il mio lavoro con tanti amici in Parlamento per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l’Italia in crisi e mantenendo l’impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto. La verità è una sola e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente. Quanti miei colleghi, durante l’azione del nostro Governo e dopo, si sono occupati delle carriere dei magistrati? Davvero si vuol far credere che la nomina dei capiufficio dipenda da un parlamentare semplice e non da un complicato quanto discutibile gioco di correnti della magistratura? Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia?”.
UE, DI MAIO “RESPONSABILI MA NON FESSI”
“Noi saremo responsabili ma non fessi. Se qualcuno pensa di tagliare i servizi agli italiani, le pensioni e i soldi per scuole e università, su questo troverà nel governo italiano un muro in cemento armato”. Lo ha detto il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine di una manifestazione elettorale a Sassari, in merito all’interlocuzione con l’Ue sui conti pubblici.
MARRAPODI “INVESTIMENTO 275 MLN IN AFRICA”
“La cooperazione italiana allo sviluppo è molto attiva in Africa, abbiamo nel totale 22 paesi prioritari e 11 di questi sono nel continente, dove investiamo circa il 40% delle nostre risorse”. Lo ha detto Giorgio Marrapodi, direttore generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, intervenendo questo pomeriggio al convegno “L’Italia investe in Africa” che si è svolto a Roma nella sede dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, organizzato dalla Fondazione Ali. “Nel 2018 – ha spiegato – abbiamo investito in Africa circa 175 milioni di euro in progetti a dono e circa 100 milioni in crediti di aiuto. Interveniamo in tutti quei settori che sono prioritari per la realizzazione dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite. Penso allo sviluppo rurale, alle energie rinnovabili, all’educazione, alla salute. In molti di questi settori abbiamo la posizione di leader come Paesi partner, potrei fare tanti esempi e uno in particolare è quello delle filiere”.
“Interveniamo molto nel settore della catena del valore ed è uno degli esempi migliori di partenariato pubblico-privato – ha concluso -. Insieme all’Unido, l’agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, insieme a un grande operatore privato del caffè, siamo intevenuti per migliorare la produzione del caffè in Etiopia. Questo programma ha avuto un tale successo nei risultati che abbiamo deciso di replicarlo in Mozambico, non solo con l’Unido ma anche con altre agenzie internazionali”.
CSM, MATTARELLA INDICE ELEZIONI SUPPLETIVE
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in qualità di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha indetto per il 6 e 7 ottobre prossimo l’elezione suppletiva per la sostituzione dei membri dimissionari del Csm.
“In attuazione di quanto previsto dagli articoli 18, 26, 27 e 39 della legge 24 marzo 1958, n. 195 – si legge in una nota del Quirinale – il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha oggi indetto per i giorni 6 e 7 ottobre 2019 la elezione suppletiva di due componenti magistrati appartenenti al collegio di cui all’art. 23, comma 2, lettera b) della legge 24 marzo 1958 n. 195, informando di ciò il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e il Ministro della Giustizia”.
RADIO RADICALE E RAI, LA MAGGIORANZA SI SPACCA
Nuove tensioni all’interno della maggioranza, con Lega e Movimento 5 Stelle che si spaccano su Radio Radicale e Rai. “Il governo va sotto in commissione. Per ora Radio Radicale e’ salva. Abbiamo fatto il nostro compito di opposizione seria e responsabile. La maggioranza esce a pezzi da questa vicenda”, è il tweet con cui il deputato del Pd, Enrico Borghi ha annunciato che la Lega ha votato con le opposizioni per salvare la radio, mentre i 5 stelle hanno votato contro. Duro Luigi Di Maio su Facebook: “Oggi la maggioranza di governo si è spaccata, per la prima volta. E’ stato così, è inutile nasconderlo. Si è spaccata su una proposta presentata dai renziani del Pd che prevede di regalare altri 3 milioni di euro di soldi pubblici, soldi delle vostre tasse, a Radio Radicale. La Lega ha votato a favore (insieme a Forza Italia), con mia grande sorpresa. Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini”.
Maggioranza spaccata anche in commissione Vigilanza. Lega e M5S hanno impedito che la commissione si esprimesse sul doppio incarico di Marcello Foa quale presidente della Rai e della societa’ controllata Rai Com facendo mancare il numero legale. “Vigilanza Rai: M5s-Lega divisi su Foa fanno saltare ancora seduta. Parlamento bloccato e umiliato, maggioranza per lavorare non c’è piu’: uniti solo da arroganza contro istituzioni colleghi e funzionari”, scrive su Twitter il deputato del Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
DI MAIO “DA TRIA NESSUN NO ALLA FLAT TAX”
“Come faremo a impedire che la flat tax sia iniqua? Metteremo un tetto. Se dobbiamo abbassare le tasse, si deve fare per il ceto medio, quelli che non arrivano a fine mese, parliamo di chi arriva al massimo a 60/70mila euro annue. Ieri ho partecipato al vertice di maggioranza e Tria non ha mai detto che la flat tax non si può fare o non può essere contemplato alcun tipo di deficit. Metteremo in piedi una legge di bilancio realistica, senza sfondare nessun parametro e creare tensioni con l’Ue”. Ad affermarlo il vicepremier Luigi Di Maio ai microfoni di “Radio Anch’io”. “L’obiettivo del Governo – ha ribadito – è abbassare le tasse, quali siano le coperture per farlo è oggetto di discussione fino a quando si approverà la legge di bilancio a dicembre. Si deve ridurre il carico fiscale per riuscire a ridurre il debito pubblico e favorire la crescita”.
Di Maio ha assicurato che “come M5s staremo attenti che l’abbassamento delle tasse sia reale: non si può aumentare l’Iva e con quei soldi fare la flat tax perchè sarebbe come far entrare soldi dalla porta e farli uscire dalla finestra. Questo non è il nostro obiettivo”.
ARRESTATI PER CORRUZIONE PAOLO ARATA E IL FIGLIO
Sono finiti in manette Paolo Arata, ex consulente della Lega per l’energia ed ex deputato di Forza Italia, ed il figlio Francesco. L’ipotesi di reato contestata dal gip del Tribunale di Palermo ai due indagati è di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Entrambi, secondo gli inquirenti, sarebbero soci occulti dell’imprenditore trapanese dell’eolico Vito Nicastri, indicato vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro.
Il giudice ha disposto l’arresto anche per Nicastri, che si trova gia’ detenuto in carcere, e per il figlio Manlio. Mentre ai domiciliari e’ finito l’ex funzionario dell’Assessorato all’Energia della Regione siciliana, Alberto Tinnirello, accusato di corruzione.
I provvedimenti cautelari sono stati disposti nell’ambito di una tranche dell’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo e riguardante un presunto giro di tangenti alla Regione siciliana. Prosegue, invece, quella parte dell’inchiesta finita a Roma e che vede indagati oltre a Paolo Arata anche l’ex sottosegretario della Lega, Armando Siri.









