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VIA LIBERA DAL CDM AL DECRETO SICUREZZA BIS

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Sicurezza bis. “Sono 18 articoli: lotta all’immigrazione clandestina, assunzione di uomini delle forze dell’ordine e per gli uffici giudiziari, norme contro la violenza negli stadi”, ha spiegato il vicepremier Matteo Salvini parlando del decreto.

“Ci sarà tra l’altro la possibilità di usare agenti sotto copertura e le intercettazioni contro i trafficanti di esseri umani”, ha aggiunto il leader della Lega, che ha anche affrontato il capitolo dei rapporti con l’Europa: “Un sostanziale e sostanzioso calo delle tasse e’ l’unico modo per abbassare il debito, non ce ne sono altri. Contiamo che le istituzioni europee consentano all’Italia di attuare le misure per la crescita”.

“Tutti i governi precedenti si sono arresi a prescindere all’Europa, qua invece c’è un dialogo in cui l’Italia è protagonista. Vogliamo solo usare soldi degli italiani per aiutare gli italiani, siamo contribuente netto in Europa, non prendiamo lezioni da quelli che ricevono più di quello che danno”.

 

 

SALVINI “NO TASSA CONTI CORRENTI E CASSETTE”

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“Sono prive di qualsiasi fondamento le ipotesi di una patrimoniale, di tasse sui risparmi, sui conti correnti degli italiani o su cassette di sicurezza. Siamo al governo per togliere, non per aggiungere tasse. L’unico ragionamento in corso riguarda una ‘pace fiscale’ per chi volesse sanare situazioni di irregolarità relative, oltre che a Equitalia, al denaro contante”. Lo ha precisato il vicepremier Matteo Salvini.

IL CENTRODESTRA ESPUGNA FERRARA

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Centrodestra e centrosinistra si spartiscono la posta in palio nei ballottaggi dei capoluoghi di provincia. Si votava in 36 Comuni italiani, per un totale di circa 3,6 milioni di cittadini. 

Al centrodestra sono andate Ascoli, Biella, Ferrara, Foggia, Forlì, Potenza e Vercelli. Al centrosinistra Cremona, Cesena, Livorno, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania.

Ad Avellino vince Gianluca Festa, sostenuto da una lista civica;  Non ce l’ha fatta il candidato di centrosinistra Luca Cipriano. Campobasso è l’unico comune capoluogo di provincia andato al Cinquestelle Roberto Gravina.

In calo un po’ ovunque l’affluenza rispetto al primo turno. 

 

IL VERTICE DELLA TREGUA TRA CONTE E I VICEPREMIER

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Via libera all’approdo del decreto sicurezza bis nel primo Consiglio dei Ministri utile, in programma l’11 giugno. E’ una delle decisioni emerse dal vertice serale che si è svolto a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

“Nel corso della riunione è stata operata una ricognizione delle questioni più urgenti e delle iniziative necessarie a rilanciare l’azione di governo per il resto della legislatura”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, che prosegue: “Il confronto è stato aperto e molto concreto. Si è concordato di portare in Consiglio dei ministri il decreto sicurezza bis, considerato che su di esso era già stata anticipata dal Presidente la disponibilità a portarlo all’esame del primo Consiglio utile, nella versione da ultimo concordata proprio a ridosso della consultazione elettorale europea. Si è altresì concordato di accelerare sulla proposta legislativa sul salario minimo attualmente in discussione presso la competente commissione al Senato. Il Presidente e i Vicepresidenti torneranno a riunirsi nei prossimi giorni per completare il piano di azione da perseguire sino alla fine della legislatura – conclude Palazzo Chigi -. Sarà necessario, inoltre, un incontro con i tecnici del Mef e il ministro Tria per mettere a punto una strategia da adottare nell’interlocuzione con l’Europa, volta ad evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa”.

“Il vertice di ieri sera è andato bene,  ci siamo dati degli obiettivi, dal salario minimo alla riduzione delle tasse, c’è tregua se si lavora e si tutelano gli interessi degli italiani, non c’è tregua se si vuole vivacchiare, e per noi di manovrina non si deve neanche parlare”, commenta il vicepremier Di Maio, ospite di Rtl 102.5. Soddisfatto anche Salvini: “Tutto bene, incontro positivo. Obiettivo comune è evitare infrazione garantendo la crescita, il diritto al lavoro e il taglio delle tasse. Non ci sarà nessuna manovra correttiva e nessun aumento di tasse”.

 

CONTE “SFIDARE L’UE METTE A RISCHIO I RISPARMI”

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«Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all’Italia”. Lo dice, in un colloquito con il Corriere della Sera, il premier Giuseppe Conte che aggiunge: “Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell’interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani…».

RENZI “ACCORDO PD-M5S? NON IN MIO NOME”

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“Per me la linea giusta è quella data da Zingaretti: se cade il governo si va a elezioni”. Lo ha detto il senatore del Pd, Matteo Renzi, a “La Repubblica delle idee”, a Bologna.

L’ex premier torna a chiudere la porta all’ipotesi di un’intesa Pd-M5S: “Spero che nessuno faccia quello che si pensava di fare a inizio legislatura per l’ansia di posizionamento di qualcuno che puntava magari a fare il presidente della Camera o il sottosegretario. Un accordo con il MoVimento 5 Stelle fatevelo voi, non in mio nome, senza di me”.

“Se cade il governo non so se ci può essere il Conte due, già non si capisce quale sia il Conte uno. È il primo ministro più inesistente della storia repubblicana. Sono imbarazzato per lui, è un aspirante cerimoniere”, ha aggiunto Renzi.

 

GIORGETTI “MINIBOT NO ANTICAMERA USCITA DA EURO”

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“I minibot non sono l’anticamera per l’uscita dall’Europa e dall’euro. Sono proposte da discutere, come a Monopoli che si gioca minimo in due, e fanno parte del programma”. Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, intervenendo al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria, sui minibot. 

“C’è qualcuno che ha interesse a far scendere o salire lo spread, magari qualche fondo speculativo” aggiunge, sottolineando che “la vera risposta al problema del debito è la capacità di promuovere lo sviluppo. Negli ultimi dieci anni, la politica del solo rigore, peraltro condivisibile per un Paese come il nostro, non ha generato ricchezza. Se cominciassimo a crescere del 2-3%, potremmo rimborsare il debito, e noi ci stiamo provando”. 

Per quanto riguarda il governo, secondo l’esponente leghista “si stanno verificando le condizioni perché questo governo duri” ora che i due vicepremier “si stanno incontrando e finalmente si stanno parlando”.

136 COMUNI AL VOTO PER I BALLOTTAGGI

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Urne aperte dalle 7 alle 23 di domenica 9 giugno nei 136 Comuni al voto per i ballottaggi delle elezioni amministrative. Sono circa 3,6 milioni i cittadini chiamati al voto.

Quasi ovunque sfide tra centrodestra e centrosinistra, con il Movimento 5 Stelle che ‘paga’ la debacle al primo turno del 26 maggio. Fari puntati in particolare sui 15 Comuni capoluogo: Ascoli, Avellino, Biella, Campobasso, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania e Vercelli. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. Centrodestra e centrosinistra si sfideranno praticamente ovunque: il primo e’ in “pole” a Ferrara, Pavia, Forli’, Pesaro, Ascoli Piceno, Campobasso (qui l’avversario è del Movimento 5 Stelle, con Roberto Gravina che contenderà la fascia tricolore a Maria Domenica D’Alessandro della Lega), Pescara e Vibo Valentia. 

 

A Potenza e Biella ballottaggio tra candidati del centrodestra e di liste civiche. Ad Avellino lo ‘scontro diretto’ vedrà di fronte centrosinistra e liste civiche. 

La coalizione guidata dal Pd si presenta in vantaggio sul centrodestra a Reggio Emilia, Cremona, Cesena, Prato e Livorno. Proprio a Livorno, dopo l’esperienza Nogarin (M5S) sarà duello tra Luca Salvetti del Pd e Andrea Romiti del centrodestra. 

Archiviato il ballottaggio, l’attenzione si spostera’ poi domenica 16 giugno sulla Sardegna, dove si voterà per le Comunali. Chiamati alle urne, tra gli altri, i cittadini di Cagliari e Sassari. Anche in questo caso eventuali ballottaggi due settimane dopo.