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MATTARELLA “SALVARE VITE DÀ PRESTIGIO AL PAESE”

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“L’Italia è collocata dentro il mare e la sua dimensione marittima è ineliminabile. Per questo l’azione della Marina è fondamentale: è l’azione che garantisce la sicurezza del nostro Paese, dei suoi mari e delle sue coste sotto ogni profilo: la sicurezza in generale, il mantenimento della pace, la sicurezza della libertà di navigazione e dei commerci, la sicurezza delle infrastrutture, il salvataggio di vite umane – in questi anni con molta intensità – che ha reso prestigio al nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con una rappresentanza della Marina Militare per la Festa della Marina.

“Questa azione viene svolta non soltanto nel nostro mare – il Mediterraneo – con l’operazione ‘mare sicuro’, che garantisce la sicurezza del mare avanti a noi, ma anche lontano. E anch’io sottolineo l’importanza dall’Operazione Atalanta, che ha recato al nostro Paese un grande prestigio in sede internazionale – ha aggiunto il capo dello Stato -. Il prestigio viene assicurato da tante attività della Marina in sede internazionale; l’ammirazione che, per esempio, riscuote la Nave Vespucci quando, in giro per il mondo, viene accolta con entusiasmo ovunque”.

 

DI MAIO “CON SALVINI NON SI È PARLATO DI RIMPASTO”

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“Ieri con Salvini non abbiamo parlato di ruoli o di rimpasto, abbiamo parlato delle cose da fare, dal salario minimimo, abbassare le tasse e del rapporto da tenere con l’Europa”. Lo ha detto il ministro e vicepremier Luigi Di Maio, ospite di Radio24. Poi, ha ricordato anche che “si deve nominare il ministro per gli Affari Europei nelle prossime settimane e riempire i posti vacanti dei sottosegretari. Parleremo anche della nomina del nuovo commissario europeo, un commissario italiano che debba difendere le nostre imprese”, ha aggiunto. 

“Noi vogliamo favorire la crescita e per farlo dobbiamo favorire quella demografica. Non credo che in questo momento la differenza sulla finanza pubblica italiana la faccia quel miliardo che si risparmia sul reddito di cittadinanza”, ha chiosato Di Maio. 

DI MAIO-SALVINI, L’INCONTRO DELLA PACE

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I due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono visti a Palazzo Chigi questo pomeriggio per circa un’ora. Un incontro “utile, positivo e cordiale” per fare il punto sulle priorità da realizzare in tempi brevi e per riavviare un dialogo costruttivo con l’Europa che rimetta al centro “dopo anni di governi passivi gli italiani”, si legge in una nota congiunta.

Tra gli obiettivi da realizzare, l’abbassamento delle tasse, argomento che i due vicepremier considerano “prioritario per il rilancio del Paese. Servono misure straordinarie e nessun aumento delle tasse per lo sviluppo dell’economia. I maggiori incassi dell’irpef e dell’iva quasi dell’8 per cento e la diminuzione della disoccupazione rispetto al 2018 nei primi quattro mesi di quest’anno ci dicono che siamo sulla buona strada”. Per Di Maio e Salvini “il governo deve andare avanti”.

 

CANTONE BOCCIA IL DL SBLOCCA CANTIERI

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“L’auspicio è quello di proseguire sulla strada intrapresa, evitando di rincorrere ricette banalizzanti, che sembrano perseguire l’obiettivo, non della condivisibile sburocratizzazione del sistema amministrativo, ma di una inaccettabile deregulation, già vista in opera nel Paese negli anni scorsi con risultati deleteri anche sul fronte della lotta alla corruzione”. Così Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, nel corso della relazione annuale sulle attività del 2018 alla Camera.

Cantone ha parlato anche del decreto Sblocca cantieri: “Su alcuni aspetti specifici qualche rilievo si impone. Seppure opportunamente ridimensionata rispetto ai 200 mila euro del testo originario, la previsione di una soglia abbastanza alta (150.000 euro) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (richiesta di soli tre preventivi) aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi”.

GOVERNO “RISPETTEREMO PATTO STABILITÀ”

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“Allo stato attuale delle conoscenze, si può ritenere che l’indebitamento netto (deficit) della Pubblica amministrazione nel 2019 sarà sensibilmente inferiore alla previsione della Commissione, la quale pone il deficit di quest’anno al 2,5 per cento del PIL, contro il 2,4 previsto dal Governo nel DEF”. Lo evidenzia la Presidenza del Consiglio, replicando alle osservazioni della Commissione Europea sui conti pubblici.

“Partendo dalla previsione del DEF (che incorpora il blocco di 2 miliardi di spesa pubblica, previsto nel caso in cui il deficit nominale superi il 2 per cento del PIL), il monitoraggio più recente delle entrate evidenzia per l’anno in corso maggiori entrate tributarie e contributive per 0,17 punti percentuali di PIL e maggiori entrate non tributarie (utili e dividendi) per ulteriori 0,13 punti – prosegue Palazzo Chigi -. A fronte delle maggiori entrate, si stimano prudenzialmente maggiori spese e risorse necessarie per il bilancio di assestamento pari a 0,12 punti di PIL. Il beneficio netto per il bilancio sarebbe dunque di circa 0,2 punti percentuali e condurrebbe la stima di deficit al 2,2 per cento del PIL”.

“Nell’anno in corso l’Italia rispetterà i dettami del Patto di Stabilità e Crescita (PSC) – sottolinea la Presidenza del Consiglio -. Il Governo intende continuare a dialogare con la Commissione”.

 

BOERI: “NON ACCETTO MINACCE”

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“Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze, ma ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni on line e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, in audizione in Commissione Finanze della Camera sul decreto Dignità, facendo riferimento al ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Soprattutto – ha proseguito – non sono affatto disposto ad accettare l’idea che chi ricopre l’incarico di presidente dell’Inps debba in tutto e per tutto sposare le tesi del Governo in carica. L’esecutivo che mi ha nominato non mi ha mai chiesto di giurare fedeltà al suo programma, né io avrei mai accettato di farlo. Chiedo lo stesso rispetto istituzionale a questo esecutivo, non tanto per me stesso, quanto per la carica che ricopro. L’Inps ha 120 anni di storia alle spalle, è un’istituzione che ha contribuito a tenere insieme il Paese in anni molto difficili. Obbligare il suo presidente a schierarsi politicamente significa rendere l’istituzione che ho il grande onore di presiedere un’istituzione che promuove il conflitto anziché la coesione sociale e svilire le grandi competenze che ha al suo interno”.

“Non sono affatto contrario ai principi del provvedimento, ma questo non mi esime dal fare i conti con la realtà. Affermare che una relazione tecnica segue una logica politica ci pone in un’orbita lontana dalla realtà, è molto pericoloso”, ha sottolineato Boeri parlando del decreto. “C’è molta incertezza sugli effetti del provvedimento, l’Inps li monitorerà e sta affinando i suoi strumenti per la valutazione dell’impatto”, ha proseguito.

“Vi sono ampie ragioni di natura teorica ed empirica per far ritenere che la norma possa avere almeno in una fase iniziale un impatto negativo sull’occupazione, e la stima che abbiamo fornito potrebbe essere anche ottimistica”, ha spiegato il presidente dell’Inps.

Boeri ha ricostruito l’iter e la tempistica della relazione tecnica chiesta dal ministero del Lavoro all’Istituto di Previdenza sul provvedimento: “Nella stima fornita dall’Inps non vengono valutate intenzioni generiche, come ad esempio gli incentivi fiscali alle stabilizzazioni. Le stime si ottengono con il confronto tra due scenari, con e senza la norma. L’ufficio legislativo del ministero del Lavoro il 2 luglio ha inviato la richiesta di stimare la platea lavoratori coinvolti, ai fini di valutare il minor gettito contributivo legato ai mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato. Nella richiesta il ministero stesso quindi riconosceva che ci sarebbe stata una riduzione. Abbiamo fornito la relazione una settimana prima dell’invio del decreto alla presidenza della Repubblica”.

“Il 90% dei contratti a scadenza saranno trasformati in altri contratti, il 10% andrà verso forme di disoccupazione, e stimiamo una mancata contribuzione per 8 mila lavoratori, un impatto molto modesto”, ha sottolineato Boeri, evidenziando anche come “il cosiddetto causalone aumenti i costi percepiti dal datore di lavoro”.

 

DI MAIO: “GARA ILVA UN PASTICCIO”

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“La gara per Ilva è stata un pasticcio”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, rispondendo a un’interpellanza urgente alla Camera su Ilva.

“Ci prendevano in giro perchè avevamo chiesto tempo per studiare le 23 mila pagine del dossier, avevamo ragione alla luce delle criticità sollevate dall’Anac, che pesano come macigni, e meno male che quelli prima di noi erano i competenti…”, ha detto Di Maio.

“L’Anac ha confermato tutte le criticità che avevamo segnalato, ci ha confermato che erano fondate le nostre preoccupazioni sulle procedure di gara”, ha aggiunto il vicepremier.

“Prima della tutela ambientale, prima della tutela occupazionale, viene la legalità per questo governo – ha detto ancora Di Maio -. In questo caso specifico noi abbiamo intenzione di andare fino in fondo e capire chi non ha sorvegliato e chi si ostina a dire che è tutto in regola. Questo non è assolutamente accettabile”. 

 

OPEN ARMS: “NESSUNA DENUNCIA CONTRO L’ITALIA”

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“Visto quanto riportato oggi su diversi organi di stampa, ci preme precisare che nessuna denuncia è stata presentata nei confronti del Governo italiano né della sua Guardia Costiera”. È quanto si legge in una nota della Ong spagnola Proactiva Open Arms.

“In relazione ai fatti avvenuti durante l’intervento di salvataggio compiuto il 17 luglio 2018, il direttore e fondatore di Proactiva Open Arms, Oscar Camps, e molti dei volontari presenti a bordo della Open Arms durante l’ultima missione – prosegue la nota -, hanno presentato presso la Procura di Palma di Maiorca, una denuncia contro: 1) Il Capitano della motovedetta libica 648 “Ras Al-Jadar” MMSI 642124567, membro della Guardia Costiera libica e il comandante di eventuali altre imbarcazioni libiche intervenute in quelle stesse ore, per omissione di soccorso e per aver causato la morte di due persone; 2)  Il Capitano del mercantile “Triades”, IMO n°9350082, battente bandiera panamense, per omissione di soccorso e omicidio colposo; 3)  Chiunque abbia responsabilità dirette o indirette o sia stato coinvolto a qualunque titolo nell’aver determinato gli esiti di quell’evento drammatico. Saranno ora le autorità giudiziarie spagnole a valutare, in base agli elementi da noi forniti, in che modo dare seguito alla denuncia presentata”.