Home Politica Pagina 684

Politica

SALVINI: “TAGLIO DELLE TASSE NELLA PROSSIMA MANOVRA”

0

“Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente”. Lo dice il vicepremier Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. “Noi – aggiunge – metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles. Conto di avere entro la fine di agosto i risultati dei gruppi di lavoro che abbiamo istituito, compreso ovviamente anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse”.

BONAFEDE: “STOP RIFORMA INTERCETTAZIONI”

0

“Oggi abbiamo tolto le mani della vecchia politica sulle intercettazioni che rappresentano uno strumento fondamentale per fenomeni come la corruzione che hanno dilaniato questo paese. Impediamo che venga messo il bavaglio sull’informazione e sulla possibilità di far conoscere ai cittadini fatti politicamente rilevanti che i cittadini hanno diritto di conoscere”. Queste le parole del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri che ha varato il decreto Milleproroghe.

“La norma che abbiamo impedito entrasse in vigore era stata scritta con l’intento di impedire ai cittadini di ascoltare le parole dei politici indagati o quelle che pronunciano quando sono al telefono con gli indagati. Lo dimostra la storia del provvedimento che oggi blocchiamo”, aggiunge. 

“Nemmeno un euro di quelli che sono stati spesi andrà sprecato, anche se per quelle attrezzature erano stati spesi nell’ottica di una riforma sulle intercettazioni, le attrezzature che sono state comprate potranno essere utilizzate per qualsiasi norma sul tema”, ha proseguito il Guardasigilli.

BONAFEDE “A SETTEMBRE LA SVOLTA ANTICORRUZIONE”

0

«L’articolato è già pronto e sarà depositato all’inizio di settembre”. Lo dice, in un’intervista a Repubblica, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede a proposito del pacchetto anticorruzione.
“Stiamo avviando uno stress test – aggiunge – per sottoporlo ad alcuni addetti ai lavori e verificare eventuali criticità perché si tratta di una riforma epocale che farà dell’Italia il paese leader in Europa in materia di anticorruzione, via fondamentale per garantire gli investimenti esteri. Binario differente per gli appalti dove alcuni ministri stanno lavorando al cosiddetto tavolo della semplificazione».

SI RAFFORZA COOPERAZIONE ITALIA-MONTENEGRO

0

Le buone relazioni con l’Italia, il rafforzamento della cooperazione, l’allargamento dell’Unione Europea e i primi risultati dell’adesione alla Nato. Ne parla il presidente del Montenegro Milo Dukanovic, in un’intervista all’Italpress all’indomani del suo incontro al quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Questa era la prima visita bilaterale del suo mandato presidenziale. Come valuta le relazioni tra il Montenegro e l’Italia e quali sono i problemi aperti su cui si deve lavorare ulteriormente?

Il Presidente Mattarella mi ha fatto onore invitandomi a visitare l’Italia. Roma occupava il primo posto nella mia agenda degli affari esteri, il primo indirizzo dopo la mia recente elezione come Presidente del Montenegro. Questo fatto da solo è un indicatore del rispetto reciproco, della vicinanza dei due paesi confinanti e dell’amicizia che abbiamo coltivato fin dai tempi della regina Elena di Savoia. Anche ai tempi del socialismo, per il Montenegro l’Italia era una finestra sul mondo sviluppato e democratico. Su queste buone basi secolari, stiamo modernizzando insieme le nostre relazioni nello spirito del 21° secolo. Per il Montenegro, che intratteneva relazioni specifiche con l’Italia già ai tempi della Jugoslavia di Tito, oggi, quando siamo ridiventati uno Stato indipendente, è di particolare interesse che un paese europeo di tale importanza, un paese vicino, sostenga e assista la nostra integrazione nella NATO, di cui siamo membri dall’anno scorso, così come i nostri negoziati di adesione all’Unione europea che sono in una fase avanzata.

Il fatto che l’Italia sostenga fermamente la politica di allargamento dell’UE e la politica della porta aperta della NATO per tutti i paesi della regione è di particolare importanza. Non ci sono questioni aperte che potrebbero pesare sulle nostre relazioni. Rimangono aperte solo le ampie possibilità per migliorare la cooperazione reciproca e di mutuo interesse.

Come Primo ministro del Montenegro, ha lavorato per stabilire una cooperazione economica con l’Italia. Quali sono le aree di cooperazione su cui si dovrebbe concentrare nel prossimo periodo?

L’Italia è un importante partner economico per il Montenegro, sopratutto nel settore energetico, ma anche nel turismo, agricoltura, tutela ambientale, scienza, istruzione e cultura. Cosi come nell’industria alimentare e nell’industria del legno. In questo momento, siamo concentrati sulla costruzione di un cavo elettrico sottomarino tra il Montenegro e l’Italia, che consentirà il flusso di energia e intensificherà la cooperazione  energetica dell’Europa sud-orientale con l’Italia e l’Unione eu-ropea nel campo dell’energia. È uno dei maggiori investimenti -che raggiunge quasi un miliardo di euro – da parte della società statale italiana Terna, che ho appena visitato. L’impianto dovrebbe essere operativo l’anno prossimo. Si tratta di una partnership strategica esemplare con grandi aziende italiane. In Montenegro c’è anche il consorzio italo-russo ENI-Novatek, impegnato nell’esplorazione sottomarina di petrolio e gas. Vorrei particolarmentte sottolineare la partnership significativa che la nostra azienda pubblica ‘Elektroprivreda’ ha raggiunto con A2A. Questo è stato un investimento estremamente importante per il nostro paese e apprezziamo molto la partnership realizzata nell’ ambito di questo progetto.

Una certa differenza di punti di vista sugli ulteriori piani dell’azienda ha condizionato una svolta, e entrambe le parti stanno lottando per ottenere risultati vincenti. Per il Montenegro, è importante non solo accogliere i significa-tivi investimenti italiani, ma anche le conoscenze e le nuove e-sperienze che esse portano. Come l’Italia, il Montenegro è un paese turistico e noi siamo anche particolarmente interessati ad approfondire la cooperazione agricola e la produzione alimentare, campi un cui l’Italia è un attore mondiale.

Siamo un piccolo mercato e un piccolo paese, ma abbiamo grandi ambizioni e grandi opportunità. Sono certo che sempre più investitori italiani troveranno il loro interesse a venire in Montenegro, tenendo conto anche del fatto che la differenza linguistica non è un grande ostacolo: l’italiano è la seconda lingua straniera usata in Montenegro.

Tenendo conto della sua lunga esperienza politica, come vede l’attuale posizione del suo paese rispetto agli altri paesi della regione balcanica nel contesto dell’adesione europea?

Se nel 2006, quando il Montenegro ha ristabilito pacificamente l’indipendenza statale in un referendum democratico riconquistando il riconoscimento internazionale, qualcuno avesse affermato che il nostro paese in soli 12 anni sarebbe divenuto membro della NATO, paese candidato per l’adesione all’UE con 31 capitoli di negoziati aperti, un importante attore nelle regione ex-jugoslavia, sarebbe stato difficile da credere. Noi siamo veramente riusciti a saltare i secoli in poco tempo. Non è un caso che oggi i nostri partner dall’Europa e dal mondo ci chiamino ‘paese di buone notizie’, ‘àncora di stabilità dei Balcani’ o ‘una storia europea di successo’. Dalla meno sviluppata tra le repubbliche jugoslave che riceveva sovvenzioni dal bilancio federale, il Montenegro è oggi diventato leader dei Balcani occidentali dal punto di vista economico. Il livello di vita di un cittadino del Montenegro nel 2006 corrispondeva al 30% del livello di vita medio del cittadino europeo. In tempi relativamente brevissimi abbiamo raggiunto il 46%.

Anche se abbiamo tutti i motivi per essere soddisfatti, il contesto internazionale impone delle preoccupazioni. Il fatto che l’Unione europea si occupi in primo luogo della crisi economico- finanziaria e migratoria, del rafforzamento dei movimenti populisti in Europa e della Brexit, crea timori che la politica di allargamento, indipendentemente dalla retorica, possa passare in un secondo piano. Questo sarebbe politicamente fatale per l’intera regione balcanica, ma non sarebbe positivo neanche per l’Unione europea. Se vuole essere competitiva a livello globale, l’Europa deve preservare la visione unificatrice dell’intero continente.

A prescindere dalle difficoltà che affrontiamo oggi, noi siamo impegnati a far parte dell’Unione europea e, in primo luogo, del processo di riforma, per una rapida adozione dei valori europei e soprattutto per il raggiungimento della qualità di vita europea per i nostri cittadini.

La nostra regione prenderà l’iniziativa di formulare una politica congiunta nei confronti dell’Unione europea, perché riteniamo che il processo di adesione dei nostri paesi possa portare a un interesse reciproco attraverso relazioni di partnership. Non vogliamo perdere tempo, ci dedichiamo al sostanziale impegno dell’ europeizzazione delle società nei Balcani occidentali, mentre l’UE si occupa del consolidamento interno.

Riteniamo importante che l’Italia abbia una comprensione della prospettiva europea della regione e che le alte funzioni europee siano occupate dalle personalità come Antonio Tajani nel Parlamento o Federica Mogherini nella Commissione. Lascio Roma incoraggiato per quello che ho sentito su questi temi sia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dalla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il Montenegro ha aderito alla NATO un anno fa. Qual è l’importanza della NATO per il vostro paese? La cooperazione con l’Italia è importante anche in questo ambito?

L’adesione alla NATO è uno dei due obiettivi strategici chiave della nostra politica statale che abbiamo già raggiunto. Riteniamo che questo sia soprattutto importante per la sicurezza del nostro paese, per la stabilità della regione, ma anche per una grande spinta al raggiungimento del nostro altro obiettivo strategico: l’adesione del Montenegro all’UE. Ancora una volta, l’Italia è un fattore importante, come uno dei punti più strategici del Mediterraneo, che con la sua posizione geografica collega l’Africa, il Mediterraneo e il resto dell’Europa. Con le sue basi militari, il vostro paese garantisce la sicurezza per questa parte del mondo, compresi i partner montenegrini, proteggendo anche il nostro cielo nell’ambito dell’accordo ‘Air Policing’.  

Siamo convinti che questo incoraggerà ancora gli Italiani e altri investitori e turisti a venire in Montenegro. Gli effetti della nostra appartenenza alla NATO sono già visibili. È in corso la realizzazione di importanti progetti nel settore energetico, turistico, stradale e delle infrastrutture comunali, che sono tra i più grandi in Europa. È interessante notare che, negli ultimi 12 anni, da quando abbiamo rinnovato l’indipendenza, gli investimenti stranieri hanno prodotto il 18-19% del PIL totale. La NATO ha solo contribuito al consolidamento di questo quadro.

ARMI, MATTARELLA: “NO AL FAR WEST”

0

“L’Italia non può somigliare al far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone colpendo una bambina di un anno rovinandole la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione”. Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare, facendo riferimento alla bambina rom di 13 mesi ferita nei giorni scorsi a Roma.

Il capo dello Stato ha ribadito “l’importanza primaria della libertà di informazione, questo non è un prodotto ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione. L’articolo 21 garantisce con sobria efficacia questo diritto”.

CONTE: “EURO E NATO NON SI DISCUTONO”

0

“Sì, sono espressione del populismo. Ma per me la moneta unica europea, così come l’appartenenza alla Nato, non sono in discussione. E non lo sono neanche per il governo da me presieduto”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte in un’intervista al Corriere della Sera.

Per il presidente del Consiglio “se M5S e Lega continuano a crescere insieme e a confermare il consenso del Paese, questo governo può durare cinque anni”. E aggiunge: “Il 4 marzo si è chiusa per sempre una fase. Ereditiamo un’Italia divisa, e perfino lacerata da un referendum costituzionale sbagliato. A noi tocca provare a ricucire il Paese su nuove basi”.

“Il ministro Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo – sottolinea Conte -. Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo. È parte attiva e coinvolta nel tentativo di ottenere dall’Europa spazi di manovra che ci permettano di cambiare le cose”.

Nei vertici all’estero “mi trovo in una situazione diversa dagli altri capi di governo – spiega il premier -. Non so se più vantaggiosa, di certo diversa: nel senso che loro sono assillati dal fatto di avere nei loro Paesi forze populiste che li assediano e erodono i loro consensi. Io, invece, il cosiddetto populismo ce l’ho nel governo, anzi ne sono l’espressione, lo rappresento. E credo di potere aiutare anche gli altri leader europei a capire dove e come occorre cambiare, per fare in modo che queste forze aiutino il sistema a migliorare e non a implodere”.

“Ai vertici europei in passato spesso l’Italia non si è fatta valere per timore di rimanere isolata. In un’Europa debole e disorientata, stiamo cercando di far capire che possiamo aiutarla a rafforzarsi, se riconosce che il contesto, il quadro strategico sono cambiati – prosegue -. E sull’immigrazione l’atteggiamento sta cambiando, a nostro favore. L’Europa procede a scatti, tra periodi di stasi e passi avanti. Questo è il momento di farla scattare uscendo da una situazione in cui langue. Altrimenti diventa l’Europa dei gruppi regionali di cinque, sei Paesi. E sarebbe una regressione geopolitica. Stiamo cercando di restituire centralità al Mediterraneo, marginalizzato dall’allargamento a Nord e a Est”.

 

RAI, FOA PRESIDENTE E SALINI AD

0

“Fabrizio Salini amministratore delegato, Marcello Foa presidente. Oggi diamo il via alla rivoluzione culturale in Rai”. Lo annuncia su twitter il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

“Per la Rai abbiamo fatto le nostre scelte. Con Fabrizio Salini e Marcello Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del paese”, sottolinea il premier Giuseppe Conte.

Marcello Foa
Milanese, 55 anni, una laurea in Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano, inizia la sua carriera in Svizzera nel 1984 presso la Gazzetta Ticinese e poi nel 1987 al Giornale del Popolo. Nel novembre 1989 è assunto a il Giornale come viceresponsabile esteri e nel 1993 lo stesso Montanelli lo nomina caporedattore esteri. Da subito Foa inizia a viaggiare e racconta alcuni tra i più importanti momenti storici, dal crollo dell’Unione sovietica e le fasi successive fino al processo di creazione della moneta unica europea e le trattative per l’adesione dell’Italia all’euro. Foa, inoltre, è stato uno degli ultimi giornalisti a intervistare il premier israeliano Ytzhak Rabin prima del suo assassinio. Nell’estate del 2011 diventa direttore generale del gruppo editoriale Timedia Holding SA di Melide e del quotidiano Corriere del Ticino. Dal 2014 è vicepresidente di Asimmetrie,l’associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche fondata e presieduta dal professor Alberto Bagnai, carica attribuitagli come riconoscimento per i suoi studi sul mondo dei media. 4 libri all’attivo ma anche una carriera come professore universitario, insegna alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università della Svizzera Italiana, oltre ad aver  tenuto diversi corsi al master di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al Master in giornalismo presso l’Università degli Studi a Milano. 

Fabrizio Salini
Romano, classe 1967, è il nuovo amministratore delegato della RAI su nomina del governo gialloverde a guida Conte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università La Sapienza di Roma, ma lontano dal mondo della politica, è dirigente d’azienda con un’esperienza ventennale nel settore televisivo. Inizia la sua carriera nel 2003 quando ricopre il ruolo di vice president of entertainment channels di Fox International Channels Italy fino al 2011, contribuendo, in questo periodo alla nascita di canali come Fox Life, Fox Crime e Fox Retro. Nel 2011 passa a Sky Italia come head of entertainment and cinema programming gestendo i canali Sky Uno e Sky Cinema. Nel novembre 2015 approda a La7 nel ruolo di direttore fino al 1° giugno 2017. Da gennaio è direttore generale della società di produzione televisiva “Stand by Me”. 

 

 

SALVINI “IN CDM DECRETO BENI CONFISCATI”

0

“Il primo provvedimento che prederemo, la prossima settimana in Consiglio dei ministri, è il decreto per rafforzare l’Agenzia dei Beni confiscati. Saranno assunte 200 persone con l’obiettivo di aumentare ancora l’organico entro fine anno. La mafia oggi si aggredisce soprattutto togliendole il patrimonio. Ora ci sono 70-80 persone che gestiscono 15 mila beni. Non ce la fanno. Triplicheremo le forze in termini di uomini e di soldi. Cambieremo anche alcune norme che permetteranno una gestione più manageriale”. Cosi’, in un’intervista a Il Mattino, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo cui: “Alcuni beni che marciscono e non servono a nessuno allora dovranno essere venduti”.

Salvini, tornando sul rapporto tra scafisti e mafie, sottolinea: “Per me scafisti e mafiosi sono la stessa schifezza”. Il loro legame, secondo il ministro, “e’ assolutamente dimostrato. Il traffico di immigrati clandestini serve a comprare droga e armi”.